Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

a così l’immagine più efficace e rivelatrice che si può dare del
sistema trentino in questo momento.
Un sistema anormale ammantato di una patina di normalità e di
verità: forse questo è il danno peggiore che questa gestione politica
ha prodotto, cioè quello di togliere ai trentini la capacità e la
voglia di essere autonomi, di intraprendere basandosi solo sulle
proprie forze. Con tutto il rispetto per i nostri connazionali del
sud Italia, quindici anni di politica dellaiana hanno letteralmente
“meridionalizzato” il Trentino, hanno cioè creato una mentalità
di dipendenza dal soggetto pubblico erogatore di contributi, di
incentivi, di permessi, di autorizzazioni, ma anche generoso distributore
automatico di posti di lavoro. Basti pensare che circa
un quarto della forza lavoro in Trentino sono dipendenti pubblici,
quasi 50mila persone; poco meno di un terzo della popolazione
trentina dipende direttamente dal lavoro pubblico.
Sconvolgente, no? Per chi non è dentro al sistema non lo è. Come
tutte le dipendenze – gioco, alcol, droga, ecc. – quella da Provincia
autonoma è subdola, non si fa riconoscere. Chi vi è invischiato
non è più capace di ammettere di avere un problema. Anzi. È
un continuo rincorrere giustificazioni e scuse nei confronti di se
stessi, delle proprie famiglie, della propria cerchia di amici.
PERCHÉ UN LIBRO?
Con la mia azione politica ho cercato, dai banchi dell’opposizione
del Consiglio provinciale, di insinuarmi nelle crepe del
sistema per ottenere informazioni, per cercare di capire quanto
il sistema fosse effettivamente ramificato, quanto la piovra fosse
attiva nei vari settori della vita pubblica ma anche privata. Così
ho pensato di raccogliere in un libro le mie interrogazioni, almeno
alcune delle più significative, dirette a svelare il vero volto di
un Trentino in cui, di fatto, si è acquistato il consenso politico
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