Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

Ci è pervenuta notizia che Trentino Emergenza, anziché predisporre
una maggiore copertura territoriale, nei prossimi mesi,
ridurrà significativamente il numero di personale a bordo delle
ambulanze portandolo da tre a due operatori. Si ricorda che
le normative vigenti prevedono tre componenti nell’equipaggio
dell’ambulanza e, in caso di urgenza, si può ricorrere, sempre
stando alla normativa all’automedica, veicolo medico non in dotazione
nelle zone periferiche trentine .
Anche la letteratura scientifica affermerebbe che la composizione
minima per un intervento complesso (malore e/o incidente)
sia di almeno tre operatori. Desta molta preoccupazione il ridimensionamento
dell’equipaggio, in questo modo si preclude
drasticamente la qualità del soccorso prestato, lasciando spazio
ad errori, insufficienze e ritardi nel soccorso. L’esperienza insegna
che il terzo operatore porta un aumento della qualità del
servizio del 60%. Il Consiglio Provinciale aveva approvato un
ordine del giorno (n.140 del 15 luglio 2010) che impegnava la
Giunta provinciale a procedere con urgenza, secondo quanto
disposto già nel 2007 con deliberazione n. 2096, ad indire un
bando per l’assunzione di nuovi operatori d’emergenza del 118,
questo anche per favorire il ricambio generazionale ed anche un
aumento di organico in merito. Approvata dal Consiglio provinciale
è stata anche la proposta di mozione n. 183 intitolata
“Interventi per garantire la presenza di personale medico e infermieristico
sulle autoambulanze”, del sottoscritto cons. Giorgio
Leonardi.
Anche in questo caso sembrerebbe che il parere espresso dal
Consiglio provinciale sia stato disatteso. Ad un solo anno di
distanza, si sta invece assistendo ad un vero e proprio ridimensionamento
che offre così ai cittadini un servizio non sicuro e
scadente, fra i più bassi in Italia.
S’interroga il Presidente della Giunta provinciale per sapere
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