Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

medici operanti nel sistema di emergenza, ossia per i medici in servizio
al 118 o nei Pronto Soccorso ospedalieri».
8 minuti in area urbana, 20 minuti nelle zone extra urbane:
ancora troppi, un tempo quasi sempre intollerabile per poter
salvare una vita.
È il 14 luglio del 2011 quando – considerato lo status quo –
ritengo di dover tornare immediatamente sull’argomento con
l’interrogazione n. 3202, intitolata “Cosa sta succedendo in
Trentino Emergenza 118?”
Rileggiamola assieme.
«La Costituzione prevede che ogni cittadino debba trovare
eguale risposta da parte delle istituzioni. In Trentino, il livello
di risposta alle urgenze/emergenze extraospedaliere nelle ore
notturne è sicuramente inferiore rispetto a tutte le altre Regioni
a statuto ordinario. Infatti, sul territorio trentino non è presente
l’automedica, ad esclusione della sola città di Trento. Nelle ore
diurne, l’emergenza è gestita con il ricorso all’elicottero, ma nelle
ore notturne la situazione di intervento si riduce al solo invio
di un’ ambulanza, a volte con un solo infermiere a bordo.
I tempi di intervento, inoltre, sono esageratamente alti in alcune
zone del Trentino, come le zone periferiche delle città, a causa
dell’ assenza di un’ ambulanza pronta a partire immediatamente
vicina ai territori. È il caso della Valle del Sarca, dove l’ambulanza
deve partire da Trento o da Arco. E’ il caso della Valle
di Sole, dove la notte è presente una sola ambulanza e quando
questa è impegnata in un intervento viene sostituita dopo trenta-quarantacinque
minuti (questo vuol dire che durante questo
lasso di tempo in valle nessuna ambulanza è disponibile per un
intervento di emergenza).
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