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Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

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vous i due mezzi intervenuti: l’ambulanza di soccorso di base di primo<br />

intervento con il paziente a bordo, proveniente dal luogo dell’evento,<br />

e il mezzo di soccorso avanzato, attivato contestualmente dalla Centrale<br />

Operativa 118, proveniente dalle postazioni di Tione o di Trento.<br />

Per quanto concerne la citata probabilità di sopravvivenza in caso di<br />

arresto cardiaco, si ritiene utile riportare i dati del primo report sugli<br />

arresti cardiaci registrati in provincia di Trento, redatto nel 2008 su un<br />

campione di 197 casi. Nella sottostante tabella si riportano i casi di<br />

arresto cardiaco distribuiti per distretti e il numero degli stessi conclusisi<br />

con la dimissione in vita del paziente soccorso. Tabella – Anno<br />

2008, campione di 197 casi di arresto cardiaco soccorsi in ambito<br />

extraospedaliero».<br />

Insomma, se ne fa una questione di lana caprina. Peccato che<br />

qui si stia parlando della vita delle donne e degli uomini trentini…<br />

«Dal confronto tra le percentuali di sopravvivenza si evince come<br />

quest’ultima non appaia affatto condizionata dal distretto, centrale o<br />

periferico, in cui si è verificato il caso. I dati piuttosto si allineano con<br />

l’attuale evidenza medica che correla la sopravvivenza alla presenza<br />

di testimoni del malore, all’attivazione immediata del 118, all’inizio da<br />

parte degli astanti di corrette manovre di primo soccorso, all’arrivo<br />

tempestivo di un equipaggio di soccorso di base, al passaggio in tempi<br />

brevi al soccorso avanzato del caso. Tali esigenze sono potenzialmente<br />

sostenibili in ciascun distretto provinciale.<br />

Ciò premesso, si precisa che l’attuale organizzazione del sistema di<br />

soccorso sanitario provinciale comprende la Centrale Operativa 118,<br />

43 postazioni di mezzi di soccorso di base, 11 postazioni di mezzi<br />

di soccorso avanzato e la base di elisoccorso. Tale organizzazione è<br />

stata perfezionata nel tempo per rispondere al meglio, in tutto l’ambito<br />

provinciale, alle esigenze riassunte nel concetto di catena della sopravvivenza:<br />

allarme precoce, cure di base e avanzate più tempestive<br />

possibili. L’allarme, da qualunque provenienza, viene raccolto dalla<br />

centrale operativa che provvede, oltre all’invio dei soccorsi di base<br />

e, se necessari, avanzati, a supportare gli astanti nel primo soccorso<br />

quando necessario, avvantaggiandosi in questo della capillare diffu-<br />

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