Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

del momento di richiesta del soccorso (diurno o notturno). Il
sito internet dell’Azienda Sanitaria trentina definisce il sistema
dell’emergenza in Trentino sistema “diffuso, misto e differenziato”.
Il 118 è stato istituito in Italia nel 1992 e in Trentino il 1°
gennaio 1993. Il sistema di allarme sanitario utilizza una centrale
operativa, che raccoglie le chiamate di soccorso e risponde
inviando sul posto, ambulanze, auto sanitarie oppure elisoccorso.
All’arrivo dei mezzi inviati da “Trentino Emergenza 118”,
avviene un primo trattamento urgente sul posto, effettuato dal
personale a sostegno delle funzioni vitali nell’adulto o nel bambino
per un trauma o per un malore. In seguito, il paziente
viene trasferito nel pronto soccorso più idoneo.
«Secondo la simulazione riportata nella tabella A nel caso di un
adulto che ha accusato un malore improvviso una volta arrivata
l’autoambulanza sul posto e constatato lo stato di arresto cardiorespiratorio
del paziente, vengono iniziate le manovre rianimatorie
con la richiesta dell’intervento del medico.
Per la medesima tipologia di intervento a Trento arriva l’auto
sanitaria assieme all’autoambulanza mentre a Rovereto quando
il paziente si trova nel centro storico della città non è possibile
inviare l’elisoccorso; addirittura nel Comune di Storo e di Sover
l’elisoccorso arriva rispettivamente dopo 26 e 28 minuti (indicativi)
dalla chiamata portando le possibilità di sopravvivenza a
ridursi drasticamente.
Nella tabella successiva si dimostra come nel caso di un paziente
che ha subito trauma significativo la mancanza di tempestiva
identificazione delle lesioni e la mancanza di personale medico
e infermieristico sul posto in aggiunta a un mancato trasporto
rapido in ospedale (elisoccorso non operativo) possano portare
le possibilità di sopravvivenza a ridursi drasticamente.
Insomma, in seguito ad incidente avvenuto presso le zone del
Comune di Storo o Sover, in quanto distanti dalle strutture
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