Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

patologie che ne prevedono l’impiego di attivare contestualmente una
serie professionalità, servizi ed attività di supporto e riferimento (con
necessità di specifici interventi in campo edilizio, gestionale e della
sicurezza) - depongano a favore della continuazione della modalità
in essere di fruizione da parte dei trentini delle prestazioni di ossigenoterapia
iperbarica presso sedi extra-provinciali limitrofe e, nella
fattispecie, presso la struttura del Servizio sanitario della Provincia
autonoma di Bolzano».
Non sono soddisfatto! I numeri che volevo non ci sono, così, il
5 agosto torno all’attacco sulla questione (n.676)
«La risposta formulata con nota dell’Assessore alla salute e alle
politiche sociali di data 27 di luglio 2009 non appare sufficientemente
chiara in alcuni passaggi determinanti ed è pertanto
necessario ritornare sull’argomento per comprendere a fondo
i contenuti delle, purtroppo non meglio definite "...valutazioni
generali di ordine epidemiologico, clinico, tecnico-sanitario e
di sostenibilità economica" a cui si fa riferimento-senza darne
contenuto nella risposta.
Di fatto appare di tutta evidenza la chiusura dell’amministrazione
provinciale sulle conclusioni negative rispetto allo sviluppo
di uno studio (serio) di fattibilità della realizzazione di una
camera iperbarica in Trentino posto che annualmente circa 400
persone ne usufruiscono con cicli particolarmente lunghi, che
superano mediamente i 26 accessi.
Sul piano dei costi non risultano poi esposti i valori effettivi per
poter valutare la compensazione, parziale o come ritiene l’interrogante,
totale, dei costi annualmente sostenuti per le prestazioni
rese fuori provincia, rispetto a quelli per l’attivazione di una
camera iperbarica sul territorio provinciale.
In tale valutazione, si ritiene che la sensibilità politica non dovrebbe
sottovalutare, oppure considerare addirittura esogeni al
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