Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

UN SISTEMA ORWELLIANO
La triste verità, infatti, è che in questi anni di politica dellaiana
si è cercato il consenso elettorale esclusivamente attraverso un
controllo spietato, quasi scientifico, del territorio, sicuramente
favorito dalla presenza di centinaia di piccoli Comuni in cui si
articola la nostra provincia. Parliamo quindi di centinaia di Sindaci,
Assessori, Consigli comunali potenzialmente deboli, che
devono la loro attività in gran parte ai trasferimenti di bilancio
da parte della provincia. Si è venuta a creare, così, una situazione
di velato ricatto permanente, che suggeriva a tutte queste realtà
istituzionali di rendersi pienamente accondiscendenti al sistema
politico provinciale, pena il mancato finanziamento di questa o
di quell’altra opera pubblica o, analogamente, il rallentamento
degli atti amministrativi sottoposti al vaglio della provincia, quali
ad esempio i Piani Regolatori Comunali.
Di fatto, si è venuta a creare, una situazione quasi orwelliana, in
cui il potere politico provinciale è stato clonato anche a livello
comunale, magari camuffato dietro la foglia di fico delle liste civiche.
Purtroppo questo fenomeno perverso non si è limitato a intaccare
la sfera politico-istituzionale, ma ha contagiato anche la normale
vita sociale delle nostre comunità. Pensiamo, ad esempio, ai
settori del volontariato, nei quali il Trentino è sempre stato all’avanguardia.
Pensiamo, ad esempio, ai magazzini dei vigili del
fuoco, il cui rifornimento è legato a doppio filo ai finanziamenti
concessi dalla Provincia.
Non è rimasta esente da una decisiva influenza del sistema politico
provinciale anche larga parte dell’economia trentina. Infatti,
la congrua e pressante presenza della Provincia in tutti i settori
dell’economia ha dato a molti imprenditori l’illusione che solo
compiacendo il politico di turno si potesse avere commesse e la-
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