Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

Il consenso che mi ruotava attorno, dunque, non si limitava più
al territorio in cui vivo e opero, cioè Rovereto e la Vallagarina,
ma per la prima volta si dimostrava allargato e uniforme. L’avere
tanti amici in tutti i comuni e le valli del Trentino mi ha dato
modo, in questi anni, di svolgere appieno il mio ruolo di Consigliere
Provinciale e di conoscere i tanti problemi e le difficoltà
umane presenti all’interno del nostro territorio provinciale,
dall’Asta dell’Adige alle valli più periferiche.
La mia attività politica da consigliere provinciale e regionale si
è concretizzata in numerosi atti amministrativi: interrogazioni,
mozioni, accesso agli atti, ordini del giorno. E fuori dall’Aula,
facendo sentire la mia voce e le mie opinioni attraverso i media
locali, stampa e televisioni. In alcuni casi si sono resi necessari
esposti alle Autorità inquirenti, considerata la mia attività politica
di Consigliere di minoranza che ha l’obbligo di vigilare e
controllare oltreché di proporre.
Molti dei problemi che ho sollevato in questi anni di attività politica
in seno al Consiglio Provinciale mi sono stati segnalati dai
cittadini i quali, spesso interpellandomi direttamente, inviandomi
le loro segnalazioni o tramite conoscenti, mi hanno fatto
presente i tanti problemi presenti in Trentino. Allo stesso modo,
ho percepito una sorta di inquietudine, generata dal fatto di vivere
in una provincia imbrigliata in una burocrazia ramificata che
controlla tutto e tutti, limitando la libertà d’azione del singolo.
Il sentire comune, che ho colto, e che sto cogliendo sempre di
più nella mia azione politica, è la voglia di liberarsi dalla stretta
dei tentacoli del potere provinciale, che si articola su vari livelli;
quello provinciale – con tutte le società di scopo nate in questi
anni –, i livelli amministrativi delle Comunità di Valle, dei Comuni
e, perfino delle Circoscrizioni.
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