Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

all’amministratore ma è irreperibile». Come non bastasse, i disagi non
si fermano qua: «Anche i giardini sono concepiti in maniera sbagliata.
Tutte le volte che piove si allagano e spesso l’acqua viene a contatto
con le pareti dell’edificio con conseguenti muffe o infiltrazioni varie.
Mancano le necessarie guarnizioni e nemmeno i garage sono impermeabili.
Da molto tempo dal soffitto dell’autorimessa cade dell’acqua
che, mescolandosi col terreno e il cemento, rovina la vernice delle
auto. Nessun inquilino la lascia più in garage e alle assemblee non
possiamo aprire bocca».
Nonostante una situazione ITEA SpA non certo rosea, con
difficoltà nella gestione delle graduatorie, situazioni di degrado
igienico ambientale, difficoltà nella gestione di situazioni
di disabilità, incapacità nella gestione dei canoni e delle spese
condominiali. Rileviamo che nel maggio del 2011 si aprono le
“grandi manovre” per il rinnovo del Consiglio d’Amministrazione
dell’ITEA SpA:
MANAGER A CACCIA DI POLTRONE PUBBLICHE
TRENTO - È come il gioco che si faceva da piccoli all’asilo: si corre attorno
ad un cerchio formato da sedie e quando si interrompe la musica
vince chi riesce a prendere posto. Chi resta in piedi viene eliminato.
La differenza è che qui non si tratta di seggioline, ma di poltrone ben
gonfie, di soldi (pubblici) e prestigio. Stiamo infatti parlando della cinquantina
di posti da amministratore delle più grandi società pubbliche
del «sistema Provincia».
Si va da Itea a Trentino Sviluppo, da Patrimonio del Trentino a Trentino
Network. I termini per la presentazione delle candidature scadranno
dopodomani ma già ieri parecchie domande e curriculum erano arrivato
al Servizio personale della Provincia. A proposito di tempi, se
vogliamo, c’è un’altra differenza rispetto al gioco degli asilotti: qui non
c’entra chi arriva prima. Sarà infatti la giunta provinciale nelle prossime
settimane ad «interrompere la musica» e a far sedere nei posti di
comando chi più le aggrada.
Nonostante la legge voluta fortemente dal Pd che cerca di limitare lo
strapotere dell’esecutivo rispetto alla nomina dei manager pubblici,
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