Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

datata 16 ottobre a firma del dirigente Gualtiero Vettori ma recapitata
misteriosamente solo il 12 novembre (tre giorni dopo le elezioni) a
una famiglia di sei persone con reddito complessivo attorno ai 38mila
euro si comunica la concessione dell’assegno di integrazione al canone:
«Sono primi in graduatoria - accusa - ma l’Itea non ha ancora
la disponibilità di un appartamento adatto. Il Comune concede 41,35
euro: l’elemosina». Perché loro pagano attualmente 800 euro sul mercato
privato. Al civico 8 gli inquilini parlano. Spesso tra loro e, se l’Itea
non li ascolta, anche con i giornalisti: «Ma non è così che dovrebbe
funzionare», osserva amaramente nella cantina dello stabile Claudio
Concadoro.
Oltre a problemi igienico sanitari sono anni che inquilini segnalano
problemi legati all’amianto, solo in questi ultimi anni a
distanza di svariati anni si è iniziata una lenta azione di bonifica.
L’AMIANTO SOTTO I PIEDI
Quattromila appartamenti Itea da bonificare dalle piastrelle di amianto:
l’istituto rassicura, gli inquilini sono allarmati
Il cartello che ha allarmato gli inquilini Itea.
“Pericolo bonifica amianto”. Il cartello lo hanno letto tutti in un condominio
Itea di Aldeno e la cosa ha suscitato allarme. Perché quando si
parla di amianto non si scherza e la mente corre subito a quel nome
inquietante: mesotelioma pleurico. Ovvero un tumore maligno della
pleura (la membrana che riveste i polmoni) dovuto all’inalazione delle
fibre di amianto, sprigionatesi nell’aria quando i manufatti in amianto
si deteriorano o si spaccano.
Abbiamo fatto visita ad una delle famiglie che ha notato il cartello e
che si è preoccupata. Si tratta di una coppia di pensionati che vive in
quello stabile dal 1979 e che già più di dieci anni fa si era posta il problema
di quelle piastrelle, che si vociferava in giro fossero di amianto.
“Nel 1998 abbiamo deciso di sostituire il pavimento perché le piastrelle
si stavano staccando ed eravamo preoccupati di quello che si
diceva, cioè che fossero pericolose” ci dice il marito. “I responsabili
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