Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

sanno i problemi della signora del primo. E viceversa. Un patrimonio
di relazioni rispetto a quello che accade in certi condomini nuovi dove
le pareti sembrano cartone e l’intonaco si sbriciola dopo meno di un
lustro. Ma al civico 8 hanno un altro problema: il tetto è un colabrodo.
E la pasionaria dell’edilizia popolare, Gabriella Maffioletti, reduce dalla
mancata elezione con la sua lista alle ultime provinciali, convoca i
media per denunciarlo. Perché, e questa è la novità, la sua battaglia
non si ferma dopo l’esclusione dal consiglio: «Faremo un’associazione.
Una onlus per sostenere le rivendicazioni degli inquilini» assicura.
I solai del civico 8 sono una indecenza. C’è un pantano limaccioso
fatto (a occhio: il cronista non ha raccolto materiale da far esaminare
al microscopio) di acqua che cola dalle tegole rotte o spostate e di
escrementi di piccioni. Anche se le fenditure magari non si vedono, è
evidente che si sono: perché i volatili da qualche parte entrano. «È da
quattro anni che va avanti così», lamenta Maffioletti. Claudio Concadoro,
che occupa uno degli appartamenti al quinto piano assieme alla
moglie ed al figlio, conferma. Dopo che in passato, in cucina l’acqua
la portavano via «a secchiate» a lui hanno appena rifatto il controsoffitto,
ma tracce di nuova umidità già si intuiscono. In un minuscolo
vasetto che una volta era servito per la marmellata adesso i coniugi
Concadoro custodiscono significativi reperti: zecche grandi come
mosche. «Continuiamo a trovarne», dicono. Ma non si prendono la
briga di conservarle tutte. Per conto degli inquilini, Maffioletti ha scritto
all’Itea (alla presidente Aida Ruffini ma anche al responsabile del
servizio patrimonio Giulio Giacomelli) ed all’assessore Marta Dalmaso
per sollecitare «un intervento tempestivo» per «sanare inconvenienti
igienico-sanitari in ambito di lavori di manutenzione straordinaria».
«Si capisce che con la trasformazione in società per azioni - accusa
Maffioletti - Itea abbia il lucro come scopo. Ma gli inquilini non hanno
solo doveri, hanno anche una dignità che l’istituto deve rispettare e
riconoscere». Nel frattempo, non è che i locatari siano rimasti con le
mani in mano. Hanno già una presa di posizione del difensore civico
Donata Borgonovo Re (del 29 novembre del 2006) che chiede ad Itea
di provvedere ed hanno coinvolto la Procura della Repubblica. E pure
l’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha ribadito la necessità di
interventi. In soffitta, in realtà, non servono scienziati o biologi, basta
una vista almeno decente per capire il tetto è da sistemare. Cinzia Arcidiacono
mette nel mirino anche il Comune di Trento. Con una lettera
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