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È con l’animo addolorato che in questo momento vi annuncio la morte dei vostri<br />

cari congiunti Luigi e Vincenzo Biondi, entrambi caduti il 3 ottobre 1943 sul Colle S.<br />

Marco di Ascoli Piceno mentre partecipavano volontariamente alla lotta contro i<br />

tedeschi.<br />

Li ammirai subito per il loro coraggio, per il loro elevato spirito di amor di patria<br />

e per le loro doti morali che li fecero distinguere tra i migliori partigiani del gruppo<br />

Bande “Colle S. Marco”.<br />

La loro attività in quel periodo fu senza soste, attivissimi, sempre pronto ad ogni<br />

prova, di esempio ai compagni che amavano.<br />

La lotta ineguale ma accanita si protrasse per tre giorni ma ormai le nostre<br />

posizioni erano state accerchiate, nei combattimenti durissimi più volte vedemmo<br />

l’indimenticabile Luigi incitare con l’esempio i compagni prodigandosi senza<br />

risparmio nella lotta in cui già i tedeschi avevano subito perdite gravi.<br />

Ma mentre più si accendeva la battaglia Luigi e Vincenzo cadevano da Eroi per la<br />

Patria che tanto avevano amato.<br />

IL COMANDANTE<br />

Spartaco Perini<br />

[Spartaco Perini fu insignito in vita <strong>della</strong> medaglia d’argento al valor militare]<br />

§ § §<br />

Non sappiamo come e quando la notizia dell’olocausto dei fratelli Biondi arrivò a<br />

Foggia, la riproduzione <strong>della</strong> lettera di Spartaco Perini non porta data, ma le ricerche<br />

del Pedretti evidenziano che solo a distanza di anni, il 9 aprile 1949 per Vincenzo, il<br />

10 aprile 1949 per Luigi, avverrà la registrazione <strong>della</strong> loro morte nei registri<br />

comunali d Foggia; mentre, alla loro memoria viene concesso il “Diploma di<br />

medaglia Garibaldina, in Roma l’8 settembre 1947 a firma del Commissario<br />

Generale Secchia e del Comandante Generale Longo <strong>della</strong> Brigata d’Assalto<br />

“Garibaldi”.<br />

Il racconto del Pedretti, oltre che toccante, è più preciso, sicuramente per<br />

testimonianza diretta, circa il rientro a Foggia delle salme dei due giovani, richiesto al<br />

Comune di Ascoli Piceno dai familiari.<br />

Foggia, 20 ottobre 1947<br />

Giuseppe Imperiale sindaco, “È il tardo pomeriggio del 20 ottobre 1947. Il cielo<br />

plumbeo avvolge la città di Foggia di malinconia. Ai lenti rintocchi delle campane<br />

del Duomo, due carri ammantati di tricolore, si muovono in mezzo alla folla che,<br />

silenziosa e mesta, fa ala al passaggio. Le salme dei due caduti si avviano all’ultima<br />

dimora. Apre il corteo il glorioso vessillo <strong>della</strong> Brigata Garibaldi “Colle S. Marco”<br />

scortato dal valoroso comandante Spartaco Perini, dal Gonfalone <strong>della</strong> città di<br />

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