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Democratico di Unità Monarchica) non abbandoneranno l’aula e il Sindaco potrà<br />
riprendere la commemorazione, così concludendo:<br />
“… ma abbiamo anche un avvenimento interno, nostro. Noi in quel momento<br />
avevamo abbandonato la nostra città a causa dei tremendi bombardamenti bellici, i<br />
tedeschi andarono via da Foggia velocemente, ci fu qualcuno di noi che diede il suo<br />
sangue in quei giorni in nome di questi ideali, di questa Resistenza, ed è stato<br />
ricordato un poco qua e là dalla stampa, si tratta dei fratelli Vincenzo e Luigi<br />
Biondi… (vi sono applausi) in quel momento a Civitella del Tronto…<br />
Omissis..<br />
Io credo che il Consiglio ha doverosamente fermato per un attimo la propria<br />
attività per ricordare questo sacrificio forse ignorato da tanti … omissis … io credo<br />
che sia doveroso che ai due fratelli Biondi e alla loro famiglia vada ancora oggi il<br />
tributo di riconoscenza del Consiglio Comunale, come sarà opportuno che nel nome<br />
di questi due fratelli sia intestato un cippo, in modo che il loro sacrificio sia<br />
ricordato, come abbiamo fatto in altri casi e come sembra doveroso fare in questo<br />
caso proponendolo al Consiglio” (applausi).<br />
(Dal Verbale del Consiglio comunale – Seduta del 30 settembre 1963)<br />
Conclusione<br />
§ § §<br />
Il Sud non può conoscere la Resistenza per ragioni politiche e militari, se non per<br />
alcuni atti, come quelli sopra citati, individuali o collettivi a cui gli storici danno più<br />
valenza di sommossa popolare; peraltro non è da molto che su queste storie e microstorie<br />
si è appuntato un interesse maggiore. Ma chissà quante rimarranno nell’oblio.<br />
Eppure la presenza di gente del Sud nel fenomeno resistenziale del Centro-Nord è<br />
stimata nell’ordine del 20-40%.<br />
Troppa la gente non tornata a casa dai vari fronti di guerra, dal lavoro coatto nella<br />
Germania nazista, dai campi di prigionia sparsi per il mondo, e i troppi “dispersi”<br />
che non potranno mai raccontare la loro storia.<br />
Vogliamo esprimere su questi aspetti, per astratto, un giudizio di sufficienza, se<br />
questo fosse possibile rispetto al sacrificio di una sola vita umana?<br />
Insufficiente resta comunque il riconoscimento che si ha nei confronti dei resistenti<br />
in generale dei “nostri” in particolare, nel perpetuare il ricordo <strong>della</strong> memoria e del<br />
sacrificio per un Paese migliore e diverso.<br />
Abbiamo un “debito di riconoscenza” nei loro confronti.<br />
Il Comune di Foggia ricorderà i suoi figli, Vincenzo e Luigi Biondi, con un<br />
altorilievo in bronzo su pietra di Apricena dal 1964 collocato nella Villa comunale,<br />
opera dello scultore Salvatore Postiglione (San Severo 1905 – Foggia 1996) anch’egli<br />
deportato nei campi di concentramento nazisti a causa del suo rifiuto di aderire, dopo<br />
l’8 settembre, alla Repubblica di Salò, autore anche del monumento ai Caduti dei<br />
lager tedeschi collocato nel cimitero di Foggia.<br />
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