Superamerica: la principessa Superamerica: la ... - All Ferraris
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LA BERKEL TRA<br />
STORIA E PASSIONE<br />
Quando, nel 1898,<br />
Van Berkel fabbricò<br />
<strong>la</strong> prima<br />
macchina affettatrice<br />
per rendere<br />
meno faticoso e<br />
più soddisfacente<br />
l'affettamento dei<br />
salumi, non pensava certo che,<br />
nel volgere di pochi anni, il suo<br />
nome e i suoi prodotti avrebbero<br />
riscosso tanto successo. Ma <strong>la</strong><br />
sua invenzione, non tardò ad<br />
essere apprezzata ed infatti,<br />
dopo un anno soltanto dal<strong>la</strong><br />
realizzazione del prototipo, era<br />
già funzionante <strong>la</strong> prima fabbrica<br />
e oltre cento macchine erano<br />
<strong>la</strong>nciate sul mercato o<strong>la</strong>ndese,<br />
divenendo seicento l'anno successivo.<br />
Ben presto, le "Berkel"<br />
cominciarono ad essere richieste<br />
anche dai mercati esteri e,<br />
presentate alle grandi Fiere<br />
internazionali, ottennero i primi<br />
riconoscimenti ufficiali.<br />
Nel 1929, ad ampliamento del<strong>la</strong><br />
produzione di affettatrici “tradizionali”,<br />
furono realizzate le<br />
prime “bascule” industriali.<br />
Ma già prima d'allora, lo stabilimento<br />
di Rotterdam, non aveva<br />
più potuto soddisfare le richieste<br />
che pervenivano da ogni<br />
parte del mondo e <strong>la</strong> costruzione<br />
di nuove fabbriche iniziò a<br />
ritmo serrato: dal<strong>la</strong> Danimarca<br />
(1905), al<strong>la</strong> Svezia, al Belgio e<br />
al<strong>la</strong> Svizzera (1909); dagli Stati<br />
Uniti all’America del Sud, al<strong>la</strong><br />
Norvegia, Germania e Francia<br />
(1911), dall’Inghilterra (1913),<br />
al<strong>la</strong> Austria, Cecoslovacchia e<br />
Italia (1924) e dal Canada (1929),<br />
al<strong>la</strong> Spagna e Portogallo (1939).<br />
Ogni stabilimento, pur dedicandosi<br />
a tutti e tre i prodotti del<strong>la</strong><br />
gamma (macchine affettatrici,<br />
bi<strong>la</strong>nce e bascule automatiche),<br />
si è specializzato in determinate<br />
tipologie: Rotterdam cura in<br />
modo speciale le affettatrici di<br />
alta c<strong>la</strong>sse e le bascule industriali,<br />
Bruxelles le bi<strong>la</strong>nce speciali,<br />
Zurigo le bascule industriali<br />
caratteristiche, Londra le<br />
affettatrici di grandi dimensioni,<br />
La Porte (USA) le affettatrici<br />
industriali. Oggi le Berkel “storiche”<br />
sono apprezzate da un<br />
vasto numero di collezionisti e<br />
le valutazioni correnti per un<br />
“modello R”, arrivano a sfiorare<br />
anche i 20.000 euro.<br />
64 Personaggi<br />
bambini del mondo, rapiti<br />
dall’abilità del salumiere, che<br />
con una mano ruotava il<br />
massiccio e agile disco e con<br />
l’altra allineava in bell’ordine le<br />
fette di prosciutto sul<strong>la</strong> carta<br />
oleata. “In casa tenevamo una<br />
vecchia Berkel “modello 12”,<br />
prodotta nel dopoguerra.<br />
Da piccolo per me<br />
rappresentava un oggetto<br />
insignificante. Era appoggiata<br />
su un tavolo, trascurata e, un<br />
po’ al<strong>la</strong> volta, estromessa dal<strong>la</strong><br />
vita familiare e relegata nel<br />
retrocucina” ricorda oggi<br />
Codello. E aggiunge: “Un giorno<br />
fui ospite di un caro amico, il<br />
conte Giannino Marzotto, oltre<br />
che pilota di talento, anche<br />
buongustaio e raffinato<br />
selezionatore di prosciutti.<br />
Attraversando <strong>la</strong> sua grande<br />
cucina vidi, per <strong>la</strong> prima volta,<br />
una affettatrice Berkel montata<br />
sul suo piedestallo originale.<br />
Era proprio una “H8 modello<br />
21”, prodotta nel 1948 e<br />
perfettamente conservata:<br />
sembrava una scultura in<br />
esposizione. Rimasi folgorato da<br />
tanta bellezza”. La storia<br />
incomincia da lì, alimentata – è<br />
il caso di dirlo - dal<strong>la</strong> passione<br />
che Lorenzo Codello ha per i<br />
prosciutti, specie per i cu<strong>la</strong>ttelli<br />
e <strong>la</strong> loro pregiata derivazione, <strong>la</strong><br />
“cu<strong>la</strong>tta”, che il prosciuttificio<br />
artigianale “Amerio Giuberti”<br />
produce a Collecchio, nel<br />
parmense.<br />
Inventate da Van Berkel in<br />
O<strong>la</strong>nda, a Rotterdam, al<strong>la</strong> fine<br />
dell’800, le affettatrici che<br />
portano il suo nome sono state<br />
successivamente<br />
costruite in diversi<br />
stabilimenti nati un po’<br />
in tutto il mondo, dal<br />
Belgio al Sudamerica,<br />
dagli Stati Uniti<br />
all’Italia dove, nel 1924,<br />
viene impiantata <strong>la</strong><br />
fabbrica di Mi<strong>la</strong>no. Ed è<br />
proprio prevalentemente<br />
in O<strong>la</strong>nda<br />
e Belgio che Lorenzo Codello<br />
inizia a trovarle, spesso in<br />
condizioni fatiscenti ma<br />
complete, che necessitano di<br />
profondi <strong>la</strong>vori di restauro,<br />
portati a compimento da un<br />
variopinto gruppo di artigiani<br />
di grande esperienza,<br />
abilità e, soprattutto,<br />
passione. “Con l’avvento<br />
delle affettatrici<br />
elettriche a metà degli<br />
anni ’70, le<br />
Berkel e, in<br />
generale,<br />
tutte le