Superamerica: la principessa Superamerica: la ... - All Ferraris
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“PETOULET”<br />
Nato in Francia a Sainte Cécile-les-Vignes, dipartimento Vaucluse,<br />
il 30 ottobre 1917, Maurice Trintignant era, prima di tutto, un buon<br />
viticoltore, una tradizione di famiglia che ha sempre mantenuto,<br />
sia durante <strong>la</strong> carriera di pilota che dopo.<br />
Ha cominciato a correre in macchina al<strong>la</strong> fine degli anni ’30 riprendendo<br />
poi al termine del<strong>la</strong> 2 a Guerra Mondiale. Sempre allegro,coi<br />
un paio di caratteristici baffetti, Trintignant era soprannominato<br />
“Petoulet”, uccellino. Il nomignolo, coniato da un altro pilota suo<br />
amico, Wimille, era dovuto ad un episodio avvenuto nel GP del<strong>la</strong><br />
Liberazione corso a Parigi, nel Bois de Boulogne, dove Trintignant<br />
era iscritto con una Bugatti. Mentre si preparava al<strong>la</strong> partenza, il<br />
pilota francese cercava di avviare il motore senza successo; nel<strong>la</strong><br />
ricerca delle ragioni del guasto, si scoprì che un piccolo uccellino,<br />
le “petoul”, si era introdotto casualmente nel<strong>la</strong> presa aria del<br />
compressore.<br />
Prima di passare al<strong>la</strong> Ferrari, scuderia per <strong>la</strong> quale corse in<br />
Formu<strong>la</strong> 1 – oltre che in gare Sport – negli anni 1954, 1955 e 1957,<br />
Trintignant guidò per 4 stagioni le monoposto Gordini. Nel 1956,<br />
anno in cui <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione con Maranello ha un’interruzione,<br />
tenta l’avventura Bugatti, ma <strong>la</strong> monoposto non ha successo. Dopo<br />
il 1957, emigra al<strong>la</strong> Cooper, ove rimane fino al 1961, per passare<br />
quindi a Lotus, Lo<strong>la</strong> e BRM, sempre in F1.Durante <strong>la</strong> sua carriera,<br />
Trintignant, che ha guidato vetture F1 sia con motore anteriore che<br />
posteriore, coglie due affermazioni, entrambe a Montecarlo: nel<br />
1955, con <strong>la</strong> Ferrari 625 F1, e nel 1958, con <strong>la</strong> Cooper-Climax.<br />
Ancora con <strong>la</strong> Ferrari, <strong>la</strong> 375 Plus, vince <strong>la</strong> 24 Ore di Le Mans ’54 in<br />
coppia con Gonzalez.<br />
Insignito del<strong>la</strong> legione d’onore per meriti sportivi ed eletto sindaco<br />
del suo paese, Vergeze, Trintignant ha un nipote famoso, l’attore<br />
Jean Louis – indimenticabile protagonista, con Vittorio Gassman,<br />
del film “Il Sorpasso” – a sua volta appassionato di auto tanto da<br />
essere al via di una 24 Ore di Le Mans.<br />
Del pilota francese, Enzo Ferrari scrisse: “Proveniva dal<strong>la</strong> covata<br />
Gordini. Ricordo che a Montecarlo, nel 1955, rilevammo al termine<br />
delle prove di non aver rapporti sufficientemente bassi. Nul<strong>la</strong> da<br />
fare: mancava il tempo materiale per far arrivare da Modena i pezzi<br />
e così lo invitai a usare soltanto le prime tre delle quattro marce<br />
del cambio. Fece tutta <strong>la</strong> corsa senza mai innestare <strong>la</strong> quarta e<br />
vinse il Gran Premio”. Maurice Trintignant è scomparso lo scorso<br />
13 febbraio a Nimes. Aveva 88 anni.<br />
Appuntamento<br />
nel Principato<br />
Il 22 maggio, a distanza quindi<br />
di ben 4 mesi dallo<br />
appuntamento argentino, il<br />
calendario annoverava, come 2ª<br />
prova del Campionato Mondiale,<br />
il Gran Premio d’Europa da<br />
26 Cronache<br />
svolgersi sull’affascinante<br />
circuito cittadino del Principato<br />
di Monaco con le strade tortuose<br />
di Montecarlo a far da scenario<br />
del<strong>la</strong> sfida fra Ferrari, Mercedes,<br />
Lancia e Maserati.<br />
La scuderia di Maranello mise in<br />
campo 4 monoposto, due 625 F1<br />
per Farina e Trintignant, e due<br />
555 F1 per Taruffi e Schell; <strong>la</strong><br />
Lancia rispose con altrettante<br />
monoposto affidate ad Ascari,<br />
Villoresi, Castellotti e al 56enne<br />
Louis Chiron, mentre <strong>la</strong><br />
Mercedes iscrisse tre W196<br />
“senza carenature” per Fangio,<br />
Moss e Hermann; a completare<br />
il lotto dei partecipanti vi erano<br />
le Maserati 250 F di Behra,<br />
Musso, Mieres, Perdisa, Rosier,<br />
tre Gordini ed una Vanwall.<br />
Il rego<strong>la</strong>mento del Gran Premio<br />
prevedeva l’assegnazione dei<br />
primi tre posti in griglia in base<br />
al risultato delle prove del<br />
giovedì che videro Fangio,<br />
dall’alto del<strong>la</strong> sua c<strong>la</strong>sse,<br />
fermare i cronometri su 1’41”1,<br />
precedendo Ascari (1’42”) e Moss<br />
(1’43”4); Hermann con l’altra<br />
Mercedes fu protagonista di un<br />
violento impatto con le barriere<br />
al<strong>la</strong> curva Massenet, riportando<br />
conseguenze fisiche tali da<br />
consigliare <strong>la</strong> sua sostituzione in<br />
favore di Simon. Nelle prove<br />
successive, vi fu un<br />
miglioramento di tutti i piloti,<br />
con Ascari autore dello stesso<br />
tempo di Fangio e Moss,<br />
distanziato di un solo decimo e,<br />
a seguire, Castellotti, le Maserati<br />
di Behra e Mieres, <strong>la</strong> Lancia di<br />
Villoresi e l’altra Maserati di<br />
Musso.<br />
Lo schieramento di partenza del<br />
Gran Premio vide allineati in 1ª<br />
fi<strong>la</strong> Fangio, Ascari e Moss, in 2ª<br />
Castellotti e Behra, in 3ª Mieres,<br />
Villoresi e Musso, mentre dal<strong>la</strong><br />
4ª fi<strong>la</strong> prendevano il via <strong>la</strong> prima<br />
Ferrari di Trintignant e <strong>la</strong><br />
Vanwall di Hawthorn; le altre<br />
“rosse” si allinearono invece in<br />
6ª fi<strong>la</strong> (Farina e Taruffi) ed in 7ª<br />
(Schell). Il francese Trintignant<br />
fu il più veloce fra i piloti del<br />
Cavallino e, come lui stesso<br />
ricordava: “Benché il<br />
Commendatore, dopo i col<strong>la</strong>udi,<br />
avesse dato istruzioni di<br />
<strong>la</strong>sciarmi scegliere <strong>la</strong><br />
monoposto che funzionava<br />
meglio, preferii tenere quel<strong>la</strong><br />
che mi era stata destinata al<br />
posto del<strong>la</strong> vettura di Farina,<br />
con <strong>la</strong> quale avevo ottenuto il<br />
miglior tempo, e questo per<br />
rispetto nei riguardi di colui che<br />
era stato per me un modello”.<br />
Fumo e “tuffi” in mare<br />
Nel<strong>la</strong> giornata di domenica il<br />
sole illuminava il Principato,<br />
con tanto pubblico lungo il<br />
circuito e i lussuosi yatch<br />
attraccati nel porto. Ai box le<br />
scuderie ultimavano <strong>la</strong><br />
preparazione delle vetture,<br />
apportando le ultime modifiche<br />
alle monoposto. La Mercedes,<br />
temendo <strong>la</strong> potenzialità delle<br />
Lancia manifestata nelle ultime<br />
prove, aveva deciso<br />
l’instal<strong>la</strong>zione di rapporti più<br />
corti, mentre <strong>la</strong> Ferrari aveva<br />
incentrato gli sforzi sul<strong>la</strong><br />
ricerca del<strong>la</strong> migliore curva di<br />
potenza del motore e su<br />
interventi sul<strong>la</strong> trasmissione,<br />
come le parole di Trintignant<br />
dimostravano: “Avevo deciso, in<br />
maniera un po’ azzardata, di<br />
far montare un ponte che mi<br />
consentisse di utilizzare solo<br />
tre delle quattro velocità del<br />
cambio. In questo modo, avrei<br />
affrontato bene tutto il<br />
tracciato”. Le 20 vetture si<br />
allineavano quindi sullo<br />
schieramento di partenza per<br />
l’avvio del Gran Premio da<br />
svolgersi, sotto il controllo del<br />
direttore di corsa Charles<br />
Faroux, sul<strong>la</strong> distanza di 100<br />
giri. <strong>All</strong>’abbassarsi del<strong>la</strong><br />
bandiera a scacchi, Fangio era<br />
protagonista di un ottimo<br />
spunto, mantenendo <strong>la</strong><br />
leadership e precedendo Moss,<br />
Castellotti, Ascari e Behra; <strong>la</strong><br />
lotta si accendeva subito alle<br />
spalle del pilota argentino con<br />
Behra che sopravanzava Ascari,<br />
mentre Castellotti, partito con<br />
meno carburante, spingeva al<br />
massimo tentando con successo<br />
un attacco a Moss ed<br />
insediandosi così in 2ª<br />
posizione. Il pilota lodigiano<br />
manteneva però <strong>la</strong> piazza<br />
d’onore solo per due tornate,<br />
subendo infatti nel 5°<br />
passaggio il sorpasso da parte<br />
di Moss. La c<strong>la</strong>ssifica vedeva<br />
quindi al comando le due<br />
“frecce d’argento” di Fangio e<br />
Moss che incrementavano<br />
costantemente il ritmo di gara,<br />
tanto da avere, nel corso del<br />
40° giro, ben 43” di vantaggio<br />
su Behra, 50” su Ascari e 1’20”<br />
su Trintignant, risalito in<br />
un’ottima 5ª posizione pur<br />
osservando, nel<strong>la</strong> prima parte<br />
di gara, una condotta<br />
prudenziale: “Avevo deciso di<br />
non tirare i regimi al massimo,<br />
mantenendo 500 giri/min di<br />
riserva nel<strong>la</strong> prima metà del<strong>la</strong>