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yamaha rock tour +mark drum yes +meinl sand +bacchette facus + ...

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LEIF SEARCY + ANDY BARTOLUCCI + DAVIDE MERLINO + DAVID FOLCHITTO + PIERINO MUNARI<br />

EURO 4,90<br />

mensile<br />

poste italiane spa<br />

sped. abb. post<br />

d.l. 353/2003<br />

(conv. in I.<br />

27/02/2004 n.46)<br />

art 1 comma 1<br />

dcb varese<br />

anno II<br />

YAMAHA ROCK TOUR + MARK DRUM YES + MEINL SAND + BACCHETTE FACUS + SPECIALE NAMM 2013<br />

N. 11 - MARZO 2013<br />

THOMAS<br />

PRIDGEN


Spotlight<br />

THOMAS PRIDGEN<br />

www.<strong>drum</strong>setmag.com<br />

7943<br />

ENERGIA<br />

Classe 1983, nativo di El Cerrito in California, Thomas<br />

Armon Pridgen è un batterista dalle indiscutibili qualità,<br />

dotato di un talento enorme e di un mix tra tecnica e<br />

potenza altamente invidiabile.<br />

di Jacopo Volpe<br />

La sua carriera inizia presto, anzi prestissimo. Alla tenera età di nove anni vince uno dei concorsi<br />

più importanti negli Stati Uniti, ovvero il Drum Off, competizione organizzata su scala<br />

nazionale dalla catena di negozi Guitar Center. Da lì a un anno diventerà il batterista più giovane<br />

a stipulare un contratto con la storica casa produttrice di piatti Zildjian. C’è chi, dopo questi<br />

avvenimenti, perderebbe tempo a specchiarsi nella propria bellezza, ma non è assolutamente il<br />

caso di Thomas, che lo ha dimostrato ottenendo una borsa di studio di quattro anni al prestigioso Berklee<br />

College of Music nel 1999 (anche in questo caso battendo ogni record e restando ancora oggi ineguagliato<br />

in questo suo primato).<br />

Da lì a poco Pridgen inizia ad affacciarsi sul mondo dei più grandi e ha modo di partecipare - ‘aprendoli’<br />

- ai clinic <strong>tour</strong> di Walfredo Re<strong>yes</strong> Jr e Dennis Chambers. Il 2006 sarà un anno che Thomas scorderà<br />

difficilmente, perché è quello in cui riceve la chiamata dalla band The Mars Volta, gruppo che darà a<br />

Pridgen una visibilità e un prestigio che ancora oggi si porta dietro. La sua avventura con The Mars<br />

Volta si chiuderà tre anni più tardi, contemporaneamente alla formazione di un suo progetto personale,<br />

The Memorials. Per Thomas quest’ultimo è più di una semplice band, è una famiglia vera e propria, lo<br />

testimonia il fatto che il gruppo va avanti con la politica del cosiddetto DIY (Do It Yourself, ossia autoproducendosi<br />

o affidandosi a piccole etichette indipendenti). Nel frattempo Thomas è diventato anche<br />

uno dei testimonial più importanti della DW Drums, portando in giro attraverso le sue clinic il famoso<br />

marchio, e ha dato di recente vita a un power trio con il bassista e cantante dei King’s X Doug Pinnick e<br />

24<br />

DRUMSET MAG | MARZO 2013<br />

foto courtesy Magna Carta Records


foto Avedis Zildjian Company<br />

il chitarrista blues-<strong>rock</strong> Eric Gales. Con questo trio - una formazione<br />

tipica di molti dei migliori gruppi della storia del<br />

<strong>rock</strong> (dai Cream a The Jimi Hendrix Experience, dai Rush a<br />

The Police ai Primus…) - il batterista ambidestro ha da poco<br />

inciso l’album Pinnick Gales Pridgen per l’etichetta Magna<br />

Carta, una micidiale ed esuberante miscela di psychedelic<br />

blues, hard <strong>rock</strong>, progressive, soul e R&B che promette scintille<br />

nelle riproposizioni live.<br />

Ciao Thomas, innanzitutto grazie per la tua disponibilità.<br />

Partiamo con le domande: qual è il tuo approccio alla<br />

Spotlight<br />

THOMAS PRIDGEN<br />

26<br />

batteria?<br />

Dipende dal progetto in cui suono, mi adatto molto ai contesti<br />

in cui vengo chiamato in causa, ma con la mia band The<br />

Memorials, solitamente tiro fuori le palle!<br />

Come ci si sente a essere il batterista più giovane di sempre a<br />

essere entrato in un colosso come Zildjian all’età di 10 anni?<br />

Be’, mi sento molto fiero ed è molto bello far parte della<br />

Zildjian da così tanto tempo.<br />

L’esperienza con The Mars Volta cosa ti ha lasciato?<br />

Be’, ho imparato che posso essere creativo quanto voglio e<br />

la gente ama questo. Penso che suonare con quella band mi


abbia permesso di aprire la mente e mi abbia fatto distinguere<br />

cosa significa essere ‘capace’ o ‘sufficientemente capace’.<br />

In questo periodo si sta abu<strong>sand</strong>o delle locuzioni gospel<br />

<strong>drum</strong>ming e gospel chops. Cosa ne pensi di questa cultura e<br />

come ti ci rapporti?<br />

Penso che i video dei gospel chops diano questa impressione<br />

solo perché la gente lo mette nei titoli, ma onestamente tanti<br />

di quelli che fanno questi video non sono musicisti di chiesa,<br />

ma sono semplicemente ispirati da questo movimento di<br />

cui faccio anche io parte. Penso che suonare in chiesa e arrivare<br />

a vedere così tanti musicisti di chiesa è una sensazione<br />

che mi fa sentire un musicista unico.<br />

The Memorials: molto più di una semplice band, giusto?<br />

Parlaci di questo progetto.<br />

È un progetto serissimo, in cui dò tutto me stesso. Noi<br />

siamo ancora una band che fa tutto da sola, senza l’aiuto di<br />

manager ed etichette, siamo solo noi della band a seguire<br />

tutto. Tutto ciò che facciamo è andare in giro a suonare e<br />

fare più <strong>tour</strong> possibile: e così ci siamo visti qualche mese fa<br />

a Roma.<br />

Sì, ti abbiamo visto a Roma e siamo rimasti increduli davanti<br />

a tutta l’energia che sprigioni quando suoni. Ti riscaldi<br />

molto prima degli show? Se sì, come?<br />

Sì, faccio molti movimenti per fare stretching e tirare i muscoli.<br />

Dopodiché cerco di suonare tutti i rudimenti che mi<br />

vengono in mente, fino a poco prima di salire sul palco. Cerco<br />

anche di mangiare sano e leggero e cerco di fare movimenti<br />

circolari per sciogliere i muscoli.<br />

Stai in <strong>tour</strong> da molti mesi senza mai fermarti: se dovessi fare<br />

un confronto Europa-USA, quali sono per te i pro e i contro<br />

di queste due culture?<br />

Secondo la mia opinione gli Americani sono un po’ più superficiali<br />

e non si curano della qualità della musica tanto<br />

quanto gli Europei. Penso che gli Europei recepiscano e<br />

ascoltino in maniera più attenta rispetto agli Americani.<br />

In sei mesi sei stato due volte a Roma: cosa ti piace della città<br />

e della gente? Cosa invece non ti è piaciuto?<br />

Sono innamorato di Roma. Adoro il cibo, la gente e l’architettura.<br />

L’ultimo show che abbiamo fatto qui è stato fantastico<br />

e mi diverte uscire e andare a bere con te, Jacopo (NdA:<br />

scoppia a ridere).<br />

Vuoi parlarci dell’accordatura del tuo set?<br />

In questo momento accordo la batteria più bassa rispetto a<br />

come facevo prima e penso che questi toni si sposino meglio<br />

con lo stile che suono con la mia band. In generale mi piace<br />

variare e cambio molto il setup a seconda di quello che devo<br />

suonare.<br />

Quali sono i tuoi consigli sullo studio? Che tecnica consigli?<br />

Imparate tutti le tecniche Moller, German Grip, Matched<br />

Grip, Finger Tecnique. Io personalmente uso tutte queste tecniche,<br />

che fanno sì che le mie mani siano allenate. Cerco<br />

di provare tutti i rudimenti non solo sul rullante, ma provo<br />

a spostarli per tutto il set, perché quando suoni su tutta la<br />

batteria fai muovere e fai cambiare posizione a tutti gli arti.<br />

Lavorando molto sui rudimenti aiuti il tuo corpo ad abituarsi<br />

a tutti i livelli di potenza e a tutte le velocità.<br />

Quali, infine, i tuoi progetti per il futuro?<br />

Al momento sto pianificando di tornare in studio con The<br />

Memorials e in più voglio iniziare a filmare il mio dvd.<br />

Inoltre voglio aiutare Vivs (voce femminile della band The<br />

Memorials) a fare un nuovo disco solista, ho appena finito<br />

di registrare un disco con Doug Pinnick ed Eric Gales e ci<br />

saranno tante nuove cose che succederanno…<br />

27<br />

!<br />

DOUG PINNICK, ERIC GALES, THOMAS PRIDGEN<br />

Pinnick, Gales, Pridgen<br />

Magna Carta Records<br />

Come dicono in un noto spot pubblicitario italiano, ‘’What<br />

else?’’. Citazioni e scherzi a parte, questo disco è paragonabile<br />

a un pugno in faccia appena svegli, per tutta l’energia<br />

che sprigiona in ogni singola traccia. Tre mostri si<br />

sono uniti per deliziarci con la loro tecnica. Thomas Pridgen<br />

si conferma batterista a 360 gradi e preparatissimo,<br />

perché riesce a trasmettere tutta la sua bravura anche<br />

senza eccedere in ogni pezzo, come magari succedeva<br />

con Mars Volta o ancora accade con The Memorials. Nonostante<br />

sia più ‘composto’ del solito, non si fa mancare<br />

parti in cui ci delizia con i suoi migliori chops, senza però<br />

risultare invadente. All’interno del disco troviamo anche la<br />

cover di ‘’Sunshine of Your Love’’ dei Cream, rivisitata in<br />

chiave leggermente più pesante, che porta la canzone più<br />

verso il <strong>rock</strong> / hard <strong>rock</strong> rispetto alla versione originale,<br />

nettamente più blues. Una particolare nota di merito, per<br />

i gusti di chi scrive, va alla canzone “Hang On, Big Brother”,<br />

che non a caso è stato scelto come primo singolo e<br />

primo video del disco. Questo brano è un perfetto mix di<br />

vari generi musicali, perfettamente interpretati da questo<br />

favoloso power trio. La canzone si sviluppa tutta su un riff,<br />

che dopo il primo ascolto non riesci più a togliere dalla<br />

testa. Qui Pridgen ci delizia con incastri ritmici perfetti e<br />

con dei fill con i quali è molto facile perdere il conto delle<br />

battute. Da acquistare e ascoltare attentamente.<br />

J.V.


Only frOm DW,<br />

The Drummer’s ChOiCe ®<br />

www.dw<strong>drum</strong>s.com<br />

Presenting Collector’s Series All-<br />

Cherry Drums featuring HVLT shell<br />

technology. Offering Drummers more<br />

sonic options than any <strong>drum</strong> company<br />

on the planet. Because we can.<br />

©2013 Drum Workshop, Inc. All rIghts reserveD.<br />

GEWA Med S.r.l., Via Canova 55, l-20020 Lainate (MI)<br />

Spotlight<br />

THOMAS PRIDGEN<br />

SET UP<br />

Batteria DW (Drum Workshop) Collector’s Series:<br />

tom da 12” × 8″, 13” × 9″ e 15” × 13″;<br />

floor tom da 16” × 14″ e 18” ×16″;<br />

cassa da 24” × 20″;<br />

rullante da 14” × 6,5″ stainless steel.<br />

Piatti Zildjian:<br />

Pridgen usa spesso come Hi hats una coppia di crash 18″ A Custom; per<br />

ride utilizza un 20″ A Armand; come crash un 20″ A Custom, un 20″ Z3 e<br />

un 20″ Oriental Crash of Doom; come effetti un 18″ A Custom EFX Crash, un<br />

9″ Oriental Splash, un 16″ Oriental China Stacked e un 20″ K Custom<br />

Hybrid China.<br />

Le pelli sono Evans: G2 battenti per tom, floor tom e rullante; G1 Reso per<br />

i tom; EQ3 su entrambi i lati della cassa (con un buco su quella frontale).<br />

Le bacchette sono le Pro-Mark Thomas Pridgen Signature.<br />

DW anche hardware e pedali<br />

Le custodie sono della Gator Cases Inc.<br />

I microfoni Audix (Micro D a condensatore per i tom e I5 per il rullante).<br />

Le percussioni (un campanaccio)Toca.<br />

28<br />

cherry<br />

Collector's Cherry Ad -half (<strong>drum</strong>setmag).indd 1 2/8/13 2:12 PM


y<br />

12 PM<br />

StolenMoments<br />

di Anthony Lopez<br />

Wax Simulacra<br />

Ecco la trascrizione di “Wax Simulacra” della band The Mars Volta, tratta dal loro album The Bediam in Goliath del 2008,<br />

un perfetto esempio dello stile torrenziale di Thomas Pridgen.<br />

29

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