Diaro di bordo

DIARIO DI BORDO
Titolo attività Un sacco… di proprietà
Docente Concetta Cannizzaro
classe Scuola
CLASSE:
II A
Scuola primaria Giovanni Cena
Data inizio esperienza Data fine esperienza
Novembre 2007 Giugno 2008
Diario di bordo 1

NODI CONCETTUALI
Esplicitare i principali nodi concettuali cui l’attività scelta fa riferimento.
- Evidenziare le proprietà degli oggetti
- L’uso delle capacità senso – percettive per leggere la realtà
- Raccolta di parole proprietà e qualità
- Le modalità di nutrizione degli animali: la masticazione
DESCRIZIONE ESPERIENZA
L’attività che verrà narrata, fa riferimento ad una proposta sulla scoperta dei materiali che
compongono gli oggetti di uso comune. È un lavoro di tipo interdisciplinare, in quanto i risultati
linguistici emersi dall’osservazione meticolosa degli oggetti considerati, ampliano la conoscenza
dei termini e delle parole, dando loro un significato/immagine mentale che gli alunni possono più
facilmente ricordare ed utilizzare in altri contesti.
La metodologia usata si incentra sull’attività diretta dell’allievo che deve compiere una serie di
operazioni mentali in modo autonomo, prima, e condiviso con gli altri, poi, fino a giungere ad un
primo modello di generalizzazione sul concetto proposto. Questo metodo, che si rifà a quello
fenomenologico-operativo, utilizza il fare non solo come possibilità di “mettere le mani in pasta”
ma nella accezione più alta, dell’osservare e dedurre attraverso la riflessione e il ragionamento.
L’ esperienza è iniziata chiedendo ai bambini : “Che cosa ci sarà nel cassetto della maestra”?
(precedentemente l’insegnante aveva messo vari oggetti).
La loro risposta è stata: matite, penna, gomma, righello, forbici,
un particolare libro dove ci sono scritti i nomi degli alunni, un
sacchetto di caramelle.
Hanno verificato la presenza degli oggetti da loro elencati e con
grande stupore hanno notato, invece, degli “strani oggetti”.
La fase successiva ha riguardato l’osservazione, la
manipolazione e la conversazione, concentrando gli alunni
sulle proprietà degli oggetti con domande opportune : “Com’è
se lo guardi, se lo tocchi” (colore, dimensione, spessore,
forma…) “A cosa serve”.
Quest’ultima fase si è svolta predisponendo gli alunni a
cerchio, con al centro gli oggetti; questa modalità è stata utile perché tutti hanno potuto vedere gli
oggetti e il compagno che lo descriveva per poter interagire con esso trovando somiglianze,
differenze; rivelandosi di grande aiuto anche per alcuni alunni stranieri, che presentano difficoltà
linguistiche,
Nei giorni successivi ho aggiunto altri oggetti a quelli precedenti che essi hanno osservato
attentamente, disegnato e descritto individualmente nel proprio quaderno.
Diario di bordo 2

ALEX: anche il profumo del cibo lo sento con il naso.
NICOLO’: il morbido lo sento con le mani.
DAYANA: anche il liscio.
JAIZA: il ruvido.
HAO: il leggero.
MICHELE: con gli occhi vedo se un
oggetto è pulito o sporco.
EMANUELE, CAMILLA: il freddo si
sente con tutto il corpo.
GIULIO: con la bocca sento il dolce.
VITTORIO: se una cosa puzza la sento
con il naso.
MIRYAM, DAVID, CAMILLA,
MICHELE; VINCENZO : il rumore si
sente con le orecchie.
EMANUELE, YONGOU: le cose
appuntite si sentono con le gambe, le mani,
i piedi, il sedere e la faccia.
Il sasso
È liscio, pesante, freddo e duro.
Un sottobottiglia
È di ferro, è un po’ freddo e ti ci puoi specchiare. È
liscio, leggero, grigio argento. Ha dei graffi
Il burattino
È liscio e tiepido. È di legno, è un burattino, sulla
braccia e sulle gambe ha delle corde.
CONVERSAZIONE
INS.: Con quale parte del corpo scopri le
proprietà?
MICHAEL: se un oggetto è duro o
pesante lo sento con le mani.
DAVID: con gli occhi vedo se le cose
sono grosse.
VINCENZO: con la bocca sento il salato.
MICHELE: anche gli altri sapori.
VITTORIO: Sulla lingua ci sono le
papille “gustose” che sono dei buchini e
sentono il dolce, il salato e anche
l’amaro:
NICOLO’: si chiamano “papille
gustative”.
CLAUDIA: se un oggetto è trasparente
lo vedo con gli occhi.
EMANUELE: il bagnato lo sento con la
faccia, le mani e con tutto il corpo.
MIRYAM: il profumo con il naso.
Ferro da stiro
È liscio e pesante,
sopra ha dei
disegni, sui bordi
ha due gradini, ha
la forma di uno
scudo ed è nero.
È un po’
arrugginito. È di
ferro.
Diario di bordo 3

Molletta
E’ duro, ha dei
buchi, ha una
forma strana… è
di plastica,
padelle linee e ha
una molla.
Mestolo
E’ duro, è di
legno e serve per
mescolare la
minestra
Roccia di lava
E’ nero, duro, ha
dei buchi, è
leggero ed è di
roccia.
Lattina
E’ di un ferro
che si piega, se
la fai cadere, fa
rumore, è verde
e liscia e c’è
scritto sprite. E’
lucida e ha delle
bozze, è
alluminio ed è
gialla, sui bordi
taglia.
Le parole proprietà
emerse sono state
trascritte dagli alunni
nel quaderno
all’interno della
sagoma di un sacco e
dall’insegnante sulle targhette e incollate su un cartellone a forma di sacco dal titolo “UN SACCO
DI PROPRIETA’.
Ad un certo punto alle proprietà scoperte negli oggetti del cassetto, gli alunni ne hanno scoperte
altre,dimostrando di essere in grado di trasferire le proprie capacita di ,osservazione ad oggetti
assenti in quel momento ma presenti nella loro vita quotidiana.
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Il percorso sui sensi.
CONVERSAZIONE
INS: “Con quale parte del corpo scopri le proprietà?”
MICHAEL: se un oggetto è duro o pesante lo sento con le mani.
DAVID: con gli occhi vedo se le cose sono grosse.
VINCENZO: con la bocca sento il salato.
MICHELE: anche gli altri sapori.
VITTORIO: Sulla lingua ci sono le papille “gustose” che sono dei buchini e sentono il dolce, il
salato e anche l’amaro:
NICOLO’: si chiamano “papille gustative”.
CLAUDIA: se un oggetto è trasparente lo vedo con gli occhi.
EMANUELE: il bagnato lo sento con la faccia, le mani e con tutto il corpo.
MIRYAM: il profumo con il naso.
ALEX: anche il profumo del cibo lo sento con il naso.
NICOLO’: il mordido lo sento con le mani.
DAYANA: anche il liscio.
JAIZA: il ruvido.
HAO: il leggero.
Diario di bordo 5

MICHELE: con gli occhi vedo se un oggetto è pulito o sporco.
EMANUELE, CAMILLA: il freddo si sente con tutto il corpo.
GIULIO: con la bocca sento il dolce.
VITTORIO: se una cosa puzza la sento con il naso.
MIRYAM, DAVID, CAMILLA, MICHELE; VINCENZO : il rumore si sente con le orecchie.
EMANUELE : le cose appuntite si sentono con le gambe, le mani, i piedi, il sedere e la faccia.
YONGOU: quelle pesanti con le mani.
Sono stati presi in esame in modo approfondito il tatto e il gusto attraverso giochi e degustazioni.
Il gioco “indovina che cos’è”:l’insegnante ha precedentemente nascosto un oggetto in un sacchetto
e il bambino, con gli occhi bendati, soltanto toccandolo doveva indovinare. I compagni, attraverso
delle domande,dovevano cercare di raccogliere più indizi possibili per poter indovinare a loro
volta.
Inizialmente gli alunni facevano delle domande un po’ generiche tipo: “ è duro, è liscio, è
morbido”; poi il repertorio delle domande si è arricchito con alcune più specifiche tipo, “di che
materiale è, a cosa serve”,per permettergli di indovinare con maggiore facilità.
Tutti hanno risposto che la mano era lo strumento per riconoscere l’oggetto.
“Se tocco la tua mano con la punta della matita cosa senti?”
R. – “Sento un po’ di dolore”
R. – “Sento che punge e la levo”.
Ecc.
L’insegnante, poi, con la punta di una matita ha toccato la mano e il braccio di ogni bambino
ponendo la seguente domanda: “Come fai a capire che punge”?
R. – Un tubo è collegato al cervello e mi dice: togli la mano”
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Con questa “particolare attività-conversazione” si è giunti alla conclusione che è il cervello
che riceve le informazioni provenienti dall’esterno, le elabora e reagisce; in questo caso
“ordina alla mano di spostarsi”.
Il gusto, è stata l’attività più divertente: i bambini hanno degustato cibi dolci, salati e bevande
descrivendone le caratteristiche e le sensazioni, definendo le parti delle lingua dove si sente il dolce
e il salato.
La maggior parte degli alunni le hanno
osservate e toccate con naturalezza,
incoraggiando quelli che non si
avvicinavano come se avessero paura.
Poiché sulla lingua ci sono le papille gustative che ci
fanno sentire i sapori, ogni bambino munito di
specchietto ha osservato la propria lingua, l’ha disegnata
e descritta attentamente.
Con la riflessione “anche gli animali mangiano, quindi
hanno la lingua” è iniziata l’osservazione, dal vero, di
alcune lingue di animali per trovare somiglianze e
differenze.
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Lingua di pecora
La punta è morbida, ha un po’ di graffi. E’ rosa e la parte di mezzo è ruvida.E’
più stretta e più lunga della
mia.
Lingua di maiale
Mi sembra un lumacone. E’ più lunga della mia, sulla
punta ha una pellicina staccata, ha dei buchini dai lati e
sotto ha come delle piccole onde. Sulla punta è come la
nostra e ha un po’ di sangue dai lati. In fondo ci sono
come delle alghe.
Lingua di vitello
E’ arrotondata, lunga e ai lati è appiccicosa.
E’ grigia, rosa e rossa. Alla fine della lingua
ha dei puntini ruvidi. E’ grandissima e
cicciotella. Sopra ha dei pallini piccoli e
grandi e sembra una scarpa con il tacco.
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TABELLA DELLE LINGUE
LINGUA DIMENSIONE COLORE MORBIDA O DURA FORMA LISCIA O
RUVIDA
VITTORIO MEDIA ROSA MORBIDA PUNTA
ARROTONDATA
RUVIDA
GTALLINA PICCOLA ROSA CHIARO DURA APPUNTITA LISCIA
CONIGLIO MEDIA ROSA MORBIDA PUNTA
LISCIA E
ARROTONDATA RUVIDA
MAIALE GRANDE ROSA MORBIDA PUNTA
LISCIA E
ARROTONDATA RUVIDA
PECORA MEDIA ROSA MORBIDA PUNTA
LISCIA E
ARROTONDATA RUVIDA
PESCE PICCOLA ARANCIONE E
BIANCA
MORBIDA APPUNTITA LISCIA
VITELLO GRANDISSIMA GRIGIA
MORBIDA PUNTA
RUVIDA
MARRONE E
ROSA
ARROTONDATA
Questa attività ha permesso di introdurre l’argomento “animali”, prendendo, in esame in modo
particolare, due animaletti dal vero: il coniglio e la gallina.
La gallina
Ha tante piume morbide, le zampe un po’
bianche, è marroncina, ha la cresta rossa e
invece di masticare ingoia tutto intero, svolazza
ed è cicciotella. Fa la cacca liquida marrone e
gialla.
Quando cerchiamo di prenderla lei scappa via.
In classe la gallina ha fatto l’uovo.
Il Coniglio
E’ morbido, carino, ha le orecchie lunghe, gli
occhi sembrano chicchi di caffè e ha i peli.
Quando è spaventato abbassa le orecchie, dietro
ha una coda piccola, è Robustino.Fa la cacca
rotonda e cammina saltellando. Mangia l’erba, le
carote, la lattuga e il pane, mastica velocemente,
muove il naso,ha paura dell’uomo e può sentire i
rumori da lontano.
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L’uovo
E’ ovale, se lo schiacci piano non si rompe ma
se lo schiacci forte si rompe. E’ rosa, ha il
guscio un po’ duro e liscio. Ha il tuorlo giallo
quasi arancione, dentro e mollo, ha un filo
bianco e intorno è trasparente.
Ciò ha dato la possibilità ai bambini di riflettere sulla parte del corpo usata dagli animali per
mangiare e per muoversi e dell’ambiente in cui vivono. Inoltre, è emerso il concetto di erbivoro ed
onnivoro.
ANIMALI PARTE DEL
CORPO USATA
PER MUOVERSI
TABELLA COLLETTIVA
COME SI
MUOVE
DOVE SI
MUOVE
CONIGLIO Zampe saltellando terreno Erba carote pane
insalata, acqua
GALLINA Zampe e ali Svolazzando e
camminando
COSA MANGIA COME MANGIA
Diario di bordo 1
fieno
Terreno e aria Granturco acqua e
vermi
Mastica
velocemente
Ingoia senza
masticare

CON LA SUCCESSIVA CONVERSAZIONE SI RIPRENDE L’ARGOMENTO:
“COME SENTIAMO IL SAPORE?”
INS.: Cosa c’è sulla lingua che fa sentire il sapore?
EMANUELE: Ci sono le papille gustative che succhiano il sapore come un super cannone che
succhia l’aria.
YONGOU – JAIZA: Il sapore si sente sulla lingua con le papille gustative.
INS.: Cosa succede sulla lingua quando arriva un sapore?
NICOLO’: Le papille gustative assorbono il sapore che poi te lo fanno sentire e tu dici se è buono o
cattivo.
ALEX: Le papille gustative prendono il sapore dal cibo.
CLAUDIA: Il sapore arriva dentro le papille gustative che ti fanno capire se è dolce, amaro o salato.
GIULIO: Le papille gustative si aprono e succhiano il sapore.
DAVID: Il sapore va nelle papille gustative poi esce fuori e va nelle pancia.
MICHELE: Le papille si mettono al lavoro: assorbono tutto il sapore del cibo che poi finisce nella
pancia.
CAMILLA: La lingua cattura il sapore e poi va nello stomaco.
INS.: Che differenza c’è tra stomaco e pancia?
CAMILLA – CLAUDIA: Lo stomaco è sopra, la pancia è sotto dove c’è l’intestino.
INS.: Cosa succede ai sapori quando vengono catturati dalla lingua?
DANIEL : I sapori vanno a finire nello stomaco.
VINCENZO - BENEDETTA – DAYANA: I sapori vanno prima nella gola e poi nella pancia.
INS.: Per lo stomaco è importante il sapore?
NICOLO’: Allo stomaco interessa solo il cibo.
VITTORIO: Il cibo con il sapore va nello stomaco che viene frantumato.
INS.: Come fai a capire se un cibo ti piace o no? ICHAEL: Lo capisco dall’odore.
MIRYAM: E’ il cervello che ragione sulle cose. Le papille sentono solo il gusto e basta.
MICHELE: Il cervello è come un computer, anche se assaggi pochissimo cibo ti dice se è buono o
cattivo.
I bambini ricordano la precedente esperienza fatta con il tatto e rispondono:” anche la lingua è
collegata con il cervello.”
Diario di bordo 1

A conclusione del percorso viene richiesto agli alunni di classificare secondo i sensi le proprietà del
sacco e quelle scoperte dopo.
VISTA
TATTO
GUSTO
UDITO
OLFATTO
LAVORO COLLETTIVO
CLASSIFICHIAMO LE PROPRIETÀ CON I SENSI
NUOVO, LUCIDO, BASSO, SPORCO, CHIARO, LARGO, GROSSO,PULITO,
SCURO,TRASPARENTE,ARRUGGITO,
SPIGOLOSO, ROTONDO, OPACO, OVALE, SPUNTATO,
PICCOLO, ALTO, POLVEROSA, SPEZZATO, CORTA, COLORATO,CICCIOTTELLO,
RETTANGOLARE, STORTO, SOTTILE, MEDIA, DRITTA, TRIANGOLARE, GRAFFIATO.
DELICATO, BAGNATO, SBRICIOLATO, TIEPIDO, LISCIO,
TAGLIENTE, PESANTE, ASCIUTTO, FREDDO, TIEPIDO, GRINZOSA, SOFFICE,
APPICCICOSO, GHIACCIATO.
AMARO, DOLCE, SALATO, GELATINOSA, CROCCANTE, CARAMELLOSO, ZUCCHEROSA,
GOMMOSO, SCIAPO, BUONISSIMO, FRIZZANTE, PICCANTE, CIOCCOLATOSA, CREMOSO,
ASPRO, SALATISSIMO, AFFUMICATO, SUCCOSO, GHIACCIATO.
RUMOROSO, SILENZIOSO.
PROFUMATO, PUZZOLENTE, AFFUMICATO. .
Con l’attività-laboratorio “Materiali e tatto”, proposta dal POST in classe, si ritorna a parlare dei
materiali.
Il 22 febbraio è venuta in classe una signora del POST. Ha portato una
scatola nera e l’ha messa sopra un banco.
Quando sono andato a infilare la mano nella scatola, ho toccato la colla di
plastica, la chiave di ferro, il mestolo di legno e un vaso di vetro.
Abbiamo compilato una scheda.
Gli alunni , dopo che sono stati divisi in gruppi, hanno avuto il compito di
scegliere degli oggetti , fra quelli presenti, fatti di un determinato
materiale.
Diario di bordo 1

“ Noi abbiamo scelto gli oggetti di legno”.
“Noi abbiamo scelto gli oggetti di ferro”.
Si riapre il cassetto e gli alunni prendono gli oggetti e li dividono per materiali, indicando per ogni
gruppo le proprietà che lo caratterizza.
I bambini, generalmente, definiscono i metalli come “ferro”.
Diario di bordo 1

Lo scopo di questa attività è stato quello di renderli consapevoli che i metalli sono tanti e il ferro ne
fa parte.
Per caratterizzare il ferro, nella sua
peculiarità più evidente, l’attrazione del
magnete, (rispetto agli altri metalli),
l’insegnante ha messo della polvere di ferro
su un foglio, che tiene con le mani e il
bambino con la calamita da sotto sposta la
polvere.
Successivamente ogni bambino, a turno, cerca nell’aula degli oggetti oltre a quelli del cassetto, che
sono attratti dalla calamita
Si arriva,così, alla conclusione che l’alluminio, l’oro, l’argento, lo stagno non sono attratti dalla
calamita, ma come il ferro sono METALLI.
A seguito di una riflessione su come si lavora un metallo, apparentemente non modificabile, siamo
andati a visitare la bottega del fabbro.
Con il MAGLIO A PEDALE si batte il ferro.
La FUCINA alimentata dal carbon coke viene
usata per scaldare il ferro e renderlo
incandescente.
Il fabbro appoggia il ferro incandescente
sull’INCUDINE e lo batte con il martello.
Diario di bordo 1

Il TRAPANO A COLONNA fa i buchi nel ferro.
1) Quanto pesa l’incudine?
50 chilogrammi.
2) Quanti gradi raggiunge il ferro quando è incandescente?
750° e a 1500° fonde cioè è liquido.
3) Quando ci mette il ferro per raffreddarsi quando è incandescente?
Di solito 45 ore circa, dipende dallo spessore del ferro.
La TRONCATRICE A NASTRO taglia il ferro.
Funziona con acqua e olio.
L’olio si utilizza per non far arrugginire la
macchina.
Con la SALDATRICE si uniscono due pezzi di
ferro.
INTERVISTA AL FABBRO
4) Cosa si fa con il ferro vecchio?
Viene spedito alle industrie dove viene fuso e trattato con la calce e il carbone per eliminare
le scorie.
5) A cosa serve la maschera?
Per riparare gli occhi dalle scintille.
6) Dove si prende il ferro?
Nei grandi depositi.
La visita è stata molto interessante e ha incuriosito tutti gli alunni.
Essi hanno avuto l’opportunità di vedere le modalità di lavorazione del ferro e conoscere alcuni
utensili rimasti in disuso perché sostituiti dalle macchine.
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Partendo dalla conoscenza di senso comune della parola “fondere”, l’insegnante ha proposto degli
esperimenti per arrivare al concetto operativo della stessa.
La fusione dello stagno
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Questa ultima esperienza ha permesso agli alunni di scoprire un’altra proprietà caratteristica dei
metalli: la conducibilità di calore.
Ogni bambino, a turno e sotto l’occhio vigile dell’insegnante, ha messo sulla fiamma di una candela
l’estremità di un oggetto.
Sto mettendo una vite sopra la fiamma della
candela per vedere se si brucia o no. Quindi ho
scoperto che la vite si scalda.
Ho messo sulla fiamma la Sprite d’alluminio
che trasmetteva il calore.
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Ho messo la carta sul fuoco e ha cominciato a
bruciare.
TABELLA DI ALCUNI MATERIALI MESSI SULLA FIAMMA DELLA CANDELA
Possiamo tenerlo in
mano per molto tempo
perché NON SCOTTA
Dopo un po’ non
possiamo tenerlo in
mano perché SCOTTA
Altro
Bacchetta di legno Si brucia
Bacchetta di vetro X
Chiave di ferro X
Piattino d’acciaio X
Carta Si brucia
Alluminio X
Stagno X
Bicchiere di plastica Si brucia
Ogni alunno ha verbalizzato l’esperienza:
VITTORIO: Ho scoperto che il ferro è un conduttore di calore, perché ti fa sentire il calore dove lo
tieni mentre gli altri no. La plastica, per esempio, quando brucia fa tanto fumo che puzza molto.
Quando abbiamo messo per terra la carta e le abbiamo dato fuoco bruciava. La lattina si è scaldata
ed è diventata nera. Il piattino di metallo scottava.
MICHELE: Ho scoperto che la bacchetta di legno, la carta e il bicchiere di plastica bruciavano.
La bacchetta di vetro non bruciava, invece, la chiave di ferro,l’alluminio e lo stagno trasmettevano
il calore dalla punta alla fine.
MICHAEL: I metalli se tu li metti sul fuoco dopo un po’ scottano, invece, la bacchetta di vetro non
scotta, la plastica si disintegra, il legno e la carta prendono fuoco.
ALEX: Io ho capito che il ferro, l’acciaio e l’alluminio scottano, il legno brucia e la carta prende
fuoco.
DAVID: Io ho imparato che i metalli scottano, il vetro non scotta e la plastica brucia.
EMANUELE: I metalli fanno passare il calore e gli altri materiali no.
Conclusione collettiva condivisa
I metalli hanno la proprietà di condurre il calore.
Diario di bordo 1