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tavola dei capitoli. Precedono il testo la dedica a Cosimo de’ Medici e un Proemio. Prima
edizione della traduzione in italiano dell’Etica aristotelica a cura di Bernardo Segni storico,
diplomatico, letterato, traduttore e filosofo, nato a Firenze nel 1504 morto ivi nel 1558. Il Segni
si distinse, inoltre, per le traduzioni di Sofocle (Edipo re) e di altri testi aristotelici (la Retorica,
la Poetica e il Trattato de’ governi, stampate nel 1549 dal Torrentino) ma soprattutto per
l’attività di storico, celebri le sue Istorie fiorentine, che, in cinque libri, trattato gli eventi
avvenuti dal 1527 al 1555. ANNALI TORRENTINO pp. 104-105. STC 46. BRUNET I, 467: “On ne
trouve pas facilement cette traduction; elle à du mérite, au moins pour le style…”. [7658]
191. BOETHIUS, Severinus. De Philosophico consolatu sive de consolatione
philosophiae: cum figuris ornatissimis noviter axpolitus. Strasburgo,
Gruninger,1501, € 12.000
in-folio (mm 272x192), ff. (10), 128 (per errore numerati 126; segnatura: *6, A4, B-X6, Y8),
bella legatura in pelle di scrofa su assicelle, impressioni a secco ai piatti, tracce del sistema di
chiusura, nome dell’a. manoscritto al piatto anteriore. Testo e glosse marginali in carattere
romano, glosse e note interlineari in gotico. (In fine:) “Impressum Argentinae per Iohannem
Gruniger anno incarnationis domini millesimo quigentesimo primo”.
Prima edizione figurata da 77 magnifiche silografie (sovente composte da più legni assemblati);
l’incipit del testo è illustrato da Boezio in conversazione con i suoi tre figli davanti alla città. Si
tratta, dopo lo Schedel, di una delle prime vedute di Roma, di cui sono ben riconoscibili il
Pantheon e San Giovanni in Laterano. Numerose iniziali istoriate completano l’apparato
decorativo del volume: dedicato a Sébastien Brant, di cui viene riportato un epigramma, è
considerato uno dei più bei figurati della produzione di Strasburgo (Ritter pp. 81-110).
Precedono il testo una Tavola delle materie e un prologo dello Pseudo-Agostino. Classica opera
filosofica della romanità, uno dei libri più letti del Medioevo, nel cui primo libro Boezio (480
ca.- 524 d.C.) dà utili notizie della propria vita. Composta durante la prigionia, sotto forma di
Dialogo in versi e prosa, tra la Filosofia e il filosofo, tratta nel quinto e ultimo libro del problema
della presenza divina e della libertà umana. Esemplare estremamente genuino, con alcune
iniziali rialzate in ocra e alcune silografie con particolari colorati in rosso (titolo con antico
timbro soo parzialmente leggibile, strappo all’angolo inferiore dell’ultimo f., note marginali,
particolarmente interessante quella al f. 83v che riporta la data 1515, ex libris ms. e antico
timbro al titolo dell’abbazia dei Santi Ulrich e Afra a Ausbourg). ADAMS B 2283. SCHMIDT 57.
RITTER 225. KRISTELLER 96. [16409]
192. BOUREAU-DESLANDES, André-François. Pigmalion, ou la Statue Animée.
(Segue:) L’Optique des moeurs opposée à l’optique des couleurs. Londres, Samuel
Harding, 1742, € 700
in-16, pp. XVI, 205, legatura coeva in pelle, tassello e fregi oro al dorso. Completo di due tavole
in rame f.t. Seconda edizione di ambedue le opere del Deslandes, apparse separatamente l’anno
precedente e mai più ristampate. Il Pigmalione, romanzo filosofico che riprende la leggenda
greca dello scultore che si innamorò di una sua statua, è estremamente raro poiché nello stesso
1742 venne “condamné au feu” in ragione del carattere libertino. L’idea di un modello ottico
dell’analisi morale ispirò invece a Deslandes il soggetto del breve racconto filosofico
“L’Optique des moeurs”. Ottimo esemplare. BARBIER, III, 1112. [9654]
193. CONDILLAC, Etienne Bonnet de. Essai sur l’Origine des Connoissances
Humaines. Ouvrage ou l’on réduit à un seul principe tout ce qui concerne
l’Entendement Humain. Première partie (et seconde). Amsterdam, chez Pierre
Mortier, 1746, € 1.800
2 volumi in-8 picc., pp.XXX, 265; (IV), 292, leg. coeva piena pelle, dorsi a nervi con titolo e
fregi oro, tagli rossi. Prima edizione dell’opera di filosofia e di economia più importrante di
Etienne Bonnot de Condillac (Grenoble 1715-17809), profondamente ispirata dalla dottrina di