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ciascuno con 2 frontesp.). I primi 6 volumi abbracciano i libri del Vecchio Testamento, <strong>il</strong> vol.<br />
VII contiene i Vangeli e gli Atti degli Apostoli, l’ultimo è dedicato alle Lettere di S. Paolo e di<br />
altri Apostoli, all’Apocalisse, ai libri III-IV di Esdra ed agli estesi indici. Esempl. un po’ corto di<br />
margine in testa, ma sicuramente attraente e con legatura di grande pregio. Ex-libris “Ricasoli<br />
Firidolfi” con emblema araldico del leone rampante, al verso dei frontespizi. [12041]<br />
180. HISTOIRE du Vieux et du Nouveau Testament (par David Martin), enrichie de<br />
plus de quatre cens figures en ta<strong>il</strong>le-douce. Anvers, chez Pierre Mortier, 1700, € 6.500<br />
2 vol. in-folio, pp. (16, le prime 2 bianche), 282, (8); (24, le prime 2 bianche), 154, (6 ff.<br />
impressi su una sola facciata), pp. 20; magnifica legatura coeva in p. pelle, piatti con duplice<br />
riquadro in oro e fregio agli angoli di quello più interno, complesso emblema impresso in oro al<br />
centro costituito da un intreccio di foglie di acanto, due putti in alto sorreggenti una corona con<br />
scritta in ebraico ed in basso un angelo alato inginocchiato sull’Arca dell’Alleanza; dorsi a nervi<br />
(con tit. e fregi oro un po’ consunti; piccoli difetti alle cuffie ed agli spigoli), tagli a spruzzo.<br />
Opera sontuosamente <strong>il</strong>lustrata da 2 antiporta, 216 tavole (ciascuna con due incisioni), 5 carte<br />
geografiche su doppia pag., 2 fleurons, 2 vignette, 28 culs-de-lampe. I magistrali disegni e le<br />
impeccab<strong>il</strong>i vivissime incisioni, opera d’una trentina di artisti (vedi elenco dettagliato in Cohen-<br />
Ricci, col. 490), oltre un gruppo di anonimi, rendono quest’opera un vero capolavoro tipografico<br />
e sicuramente una delle più belle ed affascinanti raffigurazioni della Bibbia. Esemplare<br />
dell’edizione in francese, che, secondo <strong>il</strong> Cohen, ha le incisioni migliori rispetto a quella con<br />
testo olandese. Esempl. magnifico, a grandi margini, con armi nob<strong>il</strong>iari applicate al primo<br />
contropiatto di ciascun vol. ed una lunga nota di proprietà in lingua svedese, firmata e datata<br />
“Stockholm 25 february 1728”. COHEN-RICCI, COL. 490. [12903]<br />
180/b. ERBERG, Matthias, von. La Sacro-santa Biblia in lingua italiana. Cioè Il<br />
vecchio e nuovo Testamento nella purità della lingua volgare, moderna e corretta, ...<br />
volume a tutti i desiderosi della loro propria salute ut<strong>il</strong>issimo, arricchito<br />
d’ardentissimi sospiri a Dio, quasi per ogni capitolo. Norimbergo, alle spese<br />
dell’autore, dimorante prossimo all’albergo dei tre Re, 1712, € 2.700<br />
in-folio, pp. (4), 808, 207, (1), leg. coeva in piena pelle, dorso rifatto con applicazione di parte di<br />
quello originale con titolo su tassello in carta, tagli rossi. Due belle antiporte in rame incise da<br />
J.J. Wolff su disegno di P. Decker, raffiguranti le rappresentazioni allegoriche del Vecchio e del<br />
Nuovo Testamento, al frontespizio vignetta in x<strong>il</strong>ogr. raffigurante <strong>il</strong> volto di Cristo. Testo<br />
stampato su due colonne, cap<strong>il</strong>ettera e testatine ornate. Prima edizione, ma seconda tiratura,<br />
fedele ristampa di quella dell’anno precedente. Nella dedica, l’a. cita Nicolò Malermi e - quali<br />
modelli che nel passato s’adoperarono nel diffondere le Sacre Scritture in lingua volgare -<br />
Antonio Brucioli e Giovanni Diodati. I loro nomi (primi traduttori in italiano della Bibbia<br />
protestante) sono censurati in alcuni esemplari. Brucioli, frequentatore col Machiavelli del<br />
cenacolo di dotti agli Orti Oricellari, subì vari processi dall’Inquisizione con l’accusa di<br />
luteranesimo e di eresia; nonostante l’abiura, si vide le opere messe all’Indice nel 1559 e date<br />
alle fiamme, e fu imprigionato. Il convertito lucchese Diodati (1576-1649), fu amico di Paolo<br />
Sarpi e di M<strong>il</strong>ton; la sua traduzione realizzata direttamente dalle lingue più pure (ebraico e<br />
greco) fu di estrema importanza per le popolazioni di culto Valdese delle valli piemontesi,<br />
duramente avversate nei secoli dai cattolici. La presente traduzione di Erberg è un<br />
rimaneggiamento della revisione protestante del Diodati del 1641, volto a rimediare a “la<br />
grandissima scarsezza della parola di Dio, stampata in lingua volgare”; viene annoverata da<br />
Darlow e Moule, insieme a quella di Muller 1744, tra le poche edizioni del XVIII secolo di una<br />
Bibbia protestante italiana. Buon esemplare (comuni e diffuse bruniture della carta su alcuni<br />
fogli ed ininfluenti quanto marginali fori di tarlo), proveniente dalle biblioteche Galletti e<br />
Finaly- Landau. Il barone Horace Landau fu rappresentante dei Rotsch<strong>il</strong>d anche a Firenze, dove<br />
acquistò la v<strong>il</strong>la “alla Pietra”, che arricchì di numerose collezioni e di una cospicua biblioteca di<br />
manoscritti ed incunabuli provenienti da Galletti, aumentata in seguito dall’erede, signora