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a Thomas Clayton mise in scena al Teatro Drury Lane le prime opere italiane riadattate per il
testo inglese; dal 1713 fu autore di importanti libretti per Georg Friedrich Händel e segretario
della Royal Academy of Music, Haym compose valide opere musicali. Fu anche numismatico (il
suo “Del tesoro britannico” del 1719-20 fu il primo libro di monete pubblicato in inglese) e “…
altre attività non musicali dell’Haym: le lettere, il collezionismo e la ricerca antiquaria” (Cfr.
DBIt vol. LXI, p. 667-70); fu infatti anche bibliografo: la straordinaria “Biblioteca italiana,
ossia notizia de’ libri rari italiani” uscì a Londra nel 1726, conobbe varie ristampe per tutto il
secolo. “Divisa in quattro parti, cioè istoria, poesia, prose, arti e scienze” costituì un’insuperata
fonte bibliografica fino al Novecento, descrivendovi l’Haym per la prima volta migliaia di
edizioni in volgare. L’Haym volle iniziare la bibliografia proprio con l’accurata descrizione delle
Collane Gioia e Anello, evidentemente condotta sugli esemplari in nostro possesso. Cfr. p.1-24
ediz. 1728 e p.1-35 ediz. 1771 curata dal Giandonati:
“Come i Greci, ed i Latini scrissero l’Istoria de’ primi tempi, così anche noi diamo cominciamento con la
versione di essi in Lingua Italiana alla prima parte di questo Catalogo. Le dette versioni formano due corpi
considerabili d’Istoria, che chiamansi collana greca, e collana latina … trasportate direttamente dal Greco
da persone intelligentissime … Ad esse vanno in oltre congiunti altri, e tanti Libri chiamati Gioje scritti dai
nostri migliori Moderni, che accrescono pregio infinito alle predette Collane. T.Porcacchi uomo
stimatissimo fra gli Scrittori del XVI secolo ne formò il disegno, e fu il collettore di una di esse, cioè della
Greca ; e con lui unitamente si adoperò il celebre Gabriel Giolito de’ Ferrari… non poterono però darle il
fine, che desideravano, e quello, che è ancor peggio, non ci dierono notizia della concatenazione di questi
Autori, fuori che un Catalogo della Collana Greca, e sue Gioie impresso nel Ditte e Darete, che è il primo
Anello di detta Collana; ma così imperfetto come potrà vedersi confrontandolo con il nostro (…) Gioia
vigesima. Polidoro Virgilio degl’ Inventori delle cose. Firenze pel Giunti 1587 e 1559… Qui finisce la
Collana Latina, i libri dilla quale sono tutti rari , se non vogliasi eccettuarne alcuni, che si son posti per
essere necessari in que’ luoghi, mie si son collocati. Questa Collana potrà accrescersi, o diminuirsi a
talento di quei, che la raccoglieranno”.
Per ognuno dei testi l’Haym cita le edizioni precedenti, confrontandole con quelle della Collana
(ad esempio: “…ne fu poi fatta una edizione più corretta e magnifica, che è la seguente, la quale
è quella che di pone nella Collana”).
Oltre a fornire una minuziosa ricostruzione della Gioia e Anello Greche effettivamente
pubblicate dal Giolito, inserisce anche le edizioni di altri tipografi dei testi che avrebbero dovuto
farne parte ma che non furono mai stampati da Giolito.
Le collane giolitine Anello e Gioia risultano inoltre fondamentali a causa delle autorevoli
traduzioni: in molti casi per la prima volta si dava la possibilità di fruire di un testo non solo ad
un ristretto pubblico colto, ma anche al popolo. E lo studio di Haym, compiuto su questo
esemplare, consente di identificare alcuni primi volgarizzamenti, a dispetto della scarsissima
bibliografia moderna in merito.
Importantissima collezione, in buono stato di conservazione: alcuni volumi risultano corti in
testa o al piede, in quanto rifilati per risultare di formato omogeneo. Qualche rilegatura con
cerniere deboli, altre con rinforzi alle cuffie o alle cerniere; alcuni frontespizi con difetti o note
di possesso di Haym asportate o cancellate; varie chiose manoscritte che servirono al grande
bibliografo per la stesura della “Biblioteca italiana”, di cui è unito un esemplare dell’edizione di
Venezia, Geremia, 1728, “annessovi il Libro dell’Eloquenza Italiana di Giusto Fontanini”; in-4,
pp. (24), 264, legatura coeva in cartone marmorizzato. Esemplare su carta forte, a pieni margini.