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inscritta in un triangolo circondato di stelle (c. CXXXIVr). L’Amphitheatrum Sapientiae Aeternae,<br />

Solius Verae, Christiano-Kabalisticum, Divino-Magicum, (edizione definitiva, Hanau,<br />

Gulielmus Antonius, 1609) è «un discorso ad alta temperatura mistica, corredato di<br />

invocazioni, esortazioni, interiezioni esorcistiche, spesso in elaborata composizione tipografica,<br />

che descrive sette gradi di ascesi e di scoperta della sapienza. è ricco di riferimenti all’alchimia,<br />

alla Cabbala, alla dottrina delle segnature e ad altri temi dell’ermetismo» (U.ECO). Il simbolo<br />

dei Rosacroce consisteva in una stella di dodici raggi, con al centro un triangolo che contiene<br />

una Croce con una Rosa; <strong>il</strong> tutto circondato da cinque Stelle a cinque raggi mentre un’altra con<br />

sette sorgeva sopra la punta del Triangolo. Infine la scritta in greco potrebbe costituire un<br />

riferimento al più importante adepto nella tradizione alchemica del moderno Occidente;<br />

Eirenaeus Ph<strong>il</strong>alethes (the peaceful lover of truth) fu lo pseudonimo ut<strong>il</strong>izzato dall’alchimista<br />

George Starkey (1628-1665). I suoi trattati Lo Specchio della Verità, L’Entrata Aperta al<br />

Palazzo Chiuso del Re, sono stati oggetto di studio da parte di tutti i cultori dell’arte ermetica,<br />

fino ad Isaac Newton, che li ha annotati e commentati. Il fatto la prima carta e la corrispondente<br />

provengano da un altro esemplare, è dovuto ad una censura del nome del possessore. Parecchi<br />

sono stati nei secoli i tentativi di dimostrare le affinità o le influenze di Dante sul pensiero<br />

rosacrociano; <strong>il</strong> presente esemplare potrebbe essere un primo tassello per futuri studi in tale<br />

direzione. Esemplare in buono stato di conservazione, alcune lievi bruniture; la prima e la<br />

decima carta anticamente rimarginate lungo <strong>il</strong> lato bianco inferiore, provenienti da un altro<br />

esemplare. HC 5949; GOFF D, 32; BMC v, 373; ESSLING 531; SANDER 2313; DE BATINES I, p.<br />

52; MAMBELLI, n. 13; L’esoterismo Rosacroce nella Divina Commedia di F<strong>il</strong>alete Ireneo,<br />

Foggia, Bastogi, 1995; R. GUÉNON L’esoterismo di Dante, M<strong>il</strong>ano, Adelphi, 2001. [14026]<br />

33. DUNS SCOTUS, Giovanni. Quaestiones in quattuor libros Sententiarum Petri<br />

Lombardi. (Segue, dello stesso:) Quaestiones quodlibetales (curavit Ph<strong>il</strong>ippus de<br />

Bagnacavallo). Venezia, Bonetus Locatellus per Octavianus Scotus, 18 dicembre<br />

1497 e 3 febbraio 1497-98, € 8.700<br />

2 opere in 4 volumi in-folio (mm 309 x 308), impressi in carattere gotico su due colonne di 66<br />

linee; legatura antica in pergamena (restauri ai dorsi con titoli calligrafati). Grandi iniziali<br />

s<strong>il</strong>ografiche istoriate di modulo variab<strong>il</strong>e; alla fine di ogni volume impresa tipografica. I quattro<br />

volumi contengono due importanti opere del f<strong>il</strong>osofo e teologo francescano Duns Scoto (1265-<br />

1308).<br />

I) Scotus novissime cum emendatissimo codice parisino castigatus: Additis responsionibus ad<br />

argumenta locis suis: et annotationibus opinionum diversorum doctorum…; ff. 137, (1 bianco,<br />

A-O 8 , P 10 , Q-R 8 ). - II) Scotus super secundo sententiarum; ff. 84 (A-K 8 , L 4 ). Alla fine della<br />

seconda parte delle Questiones è stata aggiunta l’opera Quodlibeta: Quaestiones quolibetales<br />

Scoti; ff. 53, (1 bianco, AA-FF 8 , GG 6 ). - III) Super tertio sententiarum; ff. 67, (1 bianco, a-g 8 , hi<br />

6 ). - IV) Super quarto sententiarum; ff. 163, (1 bianco, aa-tt 8 , vv-xx 6 ). Locatellus ottenne <strong>il</strong><br />

priv<strong>il</strong>egio di stampare tutte le opere di Scoto edite da F<strong>il</strong>ippo Bagnacavallo; <strong>il</strong> lavoro fu<br />

completato intorno al 1496-97, tuttavia non fu possib<strong>il</strong>e stamparlo prima del 1498 per via di una<br />

post<strong>il</strong>la del priv<strong>il</strong>egio. Numerose annotazioni marginali e note di possesso di mani del Cinque-<br />

Seicento. Stampati su carta forte, a grandi margini. I) H 6420. BMC V, 448. GW 9077. GOFF D-<br />

383. IGI 3602. - II) HCR 6437. PELLECHET 4470. BMC V, 449. GW 9072. GOFF D-397. IGI<br />

3597. [4825]<br />

34. EUSEBIUS CAESARIENSIS. De Evangelica Praeparatione (traduxit<br />

GeorgiusTrapezuntius, edidit Hieronymus Bononius). Tarvisii (Treviso), Michael<br />

Manzolus (Manzolinus), 12 gennaio 1480, € 5.800<br />

in-folio, ff. (106, su 108, mancando i ff. bianchi primo ed ultimo, sostituiti da ff. sim<strong>il</strong>ari; segn.<br />

a10, b-n8.6, o6, p8), artistica legatura moderna ad imitazione monastica antica in pieno cuoio su<br />

assicelle, decorazioni a secco sui piatti, borchie metalliche agli angoli ed al centro, dorso a nervi<br />

con tit. e fregi a secco, fermagli metallici. Testo in bel car. tondo, spazi con lettera-guida per le<br />

iniziali. Precedono otto endecas<strong>il</strong>labi di Girolamo Bononio, curatore dell’opera; e la prefazione

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