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Il manoscritto presenta un gran numero di disegni ed acquerelli di buona qualità, alcuni strani e
bizzarri: antiporta a colori raffig. il Papa genuflesso / titolo entro bordura con armi / ritratto a colori
del Papa, entro ricca bordura, su fondo dorato / sonetto entro bordura rococò, su fondo azzurro /
allegoria delle varie arti, con figure femminili con rovine sullo sfondo / iscrizione in oro, entro
bordura con putti / anagramma numerico sul nome del Papa / testatina con veduta in rosso /
finalino con bouquet di fiori / Scena allegorica con Ercole, a inchiostro violetto / Tavola su doppio
foglio, al recto riproduzione di un bassorilievo su un sarcofago / al verso raffigurazione delle varie
conoscenze ed invenzioni dell’autore: biblioteca, pittura, orologio e pendola, organo, strumenti
idraulici, pneumatici ed elettrici / fregi con uccelli / Dio Padre, su un mappamondo raffigurante lo
Stato della Chiesa, che regge un ritratto del Papa / iscrizioni in vari caratteri, ebraico, greco, gotico,
latino antico, caldeo antico e moderno, ecclesiastico, siriaco, indiano, egiziaco. / due grandi ritratti,
uno in sanguigna e l’altro acquerellato, copiati da Le Brun raffig. la Gelosia e la Gioia Tranquilla,
passioni forse riferite all’atto criminoso del Negri / acquerello con veduta di castel Sant’Angelo,
con supplica del Negri “chiuso volete ch’io viva pel mancamento mio”. / acquerello raffig.
un’istrice, con versi / supplica con figure di uomo e di uccello con fregi calligrafici / stemma
papale policromo retto da angeli / interpretazione degli emblemi dello stemma / sonetto relativo
alle vicende ed agli studi dell’autore (“mettetemi alle prove, che troverete il vero”) / cesta di fiori,
su tavolini / acquerello di una farfalla / acquerello di un pappagallo / preghiera in illirico e rumeno /
allegoria della pace (2 figure femminili e la colomba) / disegno e spiegazione di una macchina per
tagliare le lime / acquerello di un papero / conclusione entro composizione con farfalla a colori e
putti musicanti in azzurro. Manoscritto estremamente curioso ed inusuale, adorno di disegni,
acquerelli, e calligrafie assai variati, e di ottimo gusto popolare. Pio VI (Giannangelo Braschi, n. a
Cesena nel 1717) fu eletto Papa nel 1775, guidò la Chiesa durante la Rivoluzione Francese e
l’occupazione dello Stato da parte di Napoleone; morì in fuga nel 1799. [4752]
22. PAPACINO D’ANTONI, Aless.Vittorio. Dell’Architettura Militare - Per le
Regie Scuole Teoriche d’Artiglieria e Fortificazione. Libro quinto in cui si
contengono le regole Fisico-Meccaniche che alla costruzione delle Fortificazioni
conducono. Libro quinto. Manoscritto. Torino, l’Anno 1775, € 2.200
vol. manoscritto in-4, ff.(2), pp.335 e 5 d’Indici. Seguono 36 fogli vergati solo al verso, portanti
97 disegni tecnici di costruzioni, a inchiostro bruno, assai precisi. Legatura coeva piena pelle
(cerniere deboli). Manoscritto assai chiaramente vergato da mano coeva in bella grafia corsiva,
su carta forte. E’ un vasto trattato di fortificazione e costruzione dei baluardi con vari materiali
quali, cemento, ferro e pietra. Papacino d’Antoni (Villefranche 1714 - Torino 1786) fu generale
comandante dell’artiglieria, e direttore della Scuola d’artiglieria e fortificazione dell’esercito
Sabaudo. Fu autore di vari trattati di balistica e militaria, prese parte a svariate campagne di
guerra, munì di ordigni difensivi varie fortezze sui confini del Piemonte. Il suo completo trattato
d’archiettura militare, del quale il presente “libro quinto” fa parte, fu edito a Torino nel 1773-
74. Il “libro quinto” fu in seguito edito come opera a se stante nel 1814. MANNO-PROMIS, I,
4471-4474. P.BALBO, Vita di Papacino in Mermorie Accad. delle Scienze, Torino 1805. [10130]
23 SAVONAROLA. Della vita e morte di fra Girolamo Savonarola da Ferrara
dell’ordine de’ predicatori. Manoscritto di metà del secolo XVII, € 4.400
Volume in-fol. picc. (mm265x200), ms. cartaceo di 208 ff: (tre bianchi) vergati recto e verso in
grafia corsiva assai leggibile. Leg. del tempo in piena pergamena. Copia seicentesca di
manoscritto redatto a inizio cinquecento dal padre Serafino Razzi , monaco Domenicano,
fecondo storico e elegante agiografo toscano. E’ dedicato nella prefazione al “Molto Rev.do
Padre Filippo Brandolini Priore di S.Marco di Firenze” con data 1512. Le ultime 8 pp. sono
d’indice: “Tavola delle cose contenute in questa opera”. Questa estesa e dettagliata narrazione
della vita e delle opere del Savonarola non ci risulta essere mai stata data alle stampe.
Probabilmente il manoscritto originale o altre copie di esso possono essere presenti in altra
raccolta pubblica o privata. Di notevolissimo interesse per la biografia Savonaroliana. Ben
completo ed in perfetto stato di conservazione e di leggibilità. [4233]