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ALCUNI MANOSCRITTI MINIATI, UMANISTICI E STORICI<br />
1. LIBRO D’ORE MINIATO ALL’USO DI ROMA. Manoscritto miniato su pergamena,<br />
attribuito a Girolamo da Cremona. [Ferrara o Venezia, c.1470], P. a. r.<br />
Delizioso piccolo libro d’ore italiano (91 x 65 mm); si compone di 210 fogli di finissima<br />
pergamena, scritti in inchiostro bruno e rosso in tonda liturgica. Magnificamente miniato con 4<br />
iniziali istoriate, entro bordure variamente dipinte in colori e oro brunito, che segnano l’accesso<br />
ai vari Offici, da ab<strong>il</strong>e mano attribuib<strong>il</strong>e a Girolamo da Cremona, celebre miniatore attivo alla<br />
corte di Ferrara e in numerosi centri dell’Italia settentrionale a partire dagli anni Sessanta del<br />
Quattrocento. Numerose iniziali su fondo oro con elementi floreali avvicinab<strong>il</strong>i alla scuola<br />
ferrarese e decine di elaborate e finissime bordure f<strong>il</strong>igranate abitate da putti e volat<strong>il</strong>i<br />
permettono di datare questo raffinatissimo manoscritto agli anni Settanta del XV secolo e di<br />
avvicinarlo all’attività di un’esperta bottega ferrarese o veneziana. Realizzato per una<br />
committenza religiosa (probab<strong>il</strong>mente vescov<strong>il</strong>e o abbaziale), come si desume dall’inserimento<br />
di una mitra al di sopra di un tondo con l’angelo annunziante nel bas de page del f. 13r.<br />
Calendario ff.1-12; Officio della Vergine ff.13-99: mattutini, laudi … vespri, compieta; Messa<br />
della Vergine ff.100-106v; Officio dello Spirito Santo, dei Morti, della Croce ff.107-167v; Sette<br />
Salmi penitenziali ff.169-194v; varie preghiere devozionali con Te rogo xriste pie precibus... e la<br />
Prayer to Christ on the Seven Last Words attribuita a Beda ff.195-210. Le miniature figurano al<br />
f.13 Vergine con Bambino con paesaggio e putti alati; f.113 Scheletro e sccimma seduta in<br />
megalione; f.162 Sant’Elena e un cervo in medaglione; f.169 Davide in Peintenza e<br />
medaglione con cervo. Bella legatura secentesca inglese in marocchino fulvo, dorso a nervi<br />
riccamente ornato, i piatti adorni di bordura a palmette, tagli dorati; in astuccio in marocchino<br />
granata, ex-libris Edward Whittaker Hennely. “This is not an extensively <strong>il</strong>luminated little<br />
manuscript, yet every aspect of the workmanship is of the highest quality, and the materials - the<br />
combination of intense colours with highly burnished gold patterned with light-catching point<strong>il</strong>lé<br />
- give the impression of opulence. It can be attributed to Girolamo da Cremona, one of the<br />
outstanding north Italian <strong>il</strong>luminators of the period. The border medallions with deer and<br />
monkeys resting in pebble-strewn landscapes, the distant striated outcrops bathed in a coloured<br />
light, the figures with small round heads on solid bodies in crisply defined drapery: all these are<br />
recognisable from his larger scale works. The curling, richly coloured acanthus of the borders<br />
suggests that this manuscript was painted when Girolamo was st<strong>il</strong>l influenced by his contact<br />
with Ferrarese <strong>il</strong>luminators at the d’Este court. The delicate and intricate flourishing of the<br />
initials, however, may indicate a rather later phase of his career. This delightful penwork is a<br />
particularly Venetian type (Susy Marcon ‘Ornati de penna e di pennello’, La Bibliof<strong>il</strong>ia, LXXXIX<br />
(1987), 121-144). Perhaps his output in Venice in the 1470s was more varied than his celebrated<br />
large-format frontispieces in luxury incunables and it was during this time that he painted this<br />
intimate and directly appealing manuscript”. [7549]<br />
2. LIBRO D’ORE MINIATO ALL’USO DI SARUM. Manoscritto su pergamena, in latino, all’uso<br />
di Sarum, probab<strong>il</strong>mente esemplato a Bruges, 1450 circa. € 34.000<br />
Piccolo ed assai grazioso volume di mm 80x58, legatura moderna in marocchino granata, titolo<br />
in oro al dorso a nervi, dentelle interna, firmata Zaenesdorf. 171 fogli vergati recto e verso in<br />
minuta gotica liturgica in inchiostro bruno, sedici righe per pagina, primi due e ultimi tre ff.<br />
bianchi, numerati da 1 a 171 con alcuni errori, rubricati in rosso, blu e oro. L’apparato<br />
<strong>il</strong>lustrativo del codice consta di centinaia di piccole iniziali; 7 iniziali figurate, con immagini di<br />
santi entro bordura vegetale scandiscono le Oraciones ad ymaginem Christi; 1 iniziale figurata<br />
segna l’accesso alle Ore della Vergine; 7 pagine con grandi cap<strong>il</strong>ettera decorati in oro brunito e<br />
vari colori entro bordura a fiori e bacche, scandiscono gli incipit delle varie ore della Vergine, i<br />
salmi penitenziali e le sezioni dedicate ai defunti e alle anime in fine; quattro miniature a piena<br />
pagina entro larga bordura floreale in colori e oro, impreziosiscono <strong>il</strong> codice. Le iniziali di<br />
modulo maggiore presentano corpo della lettera su foglia d’oro in inchiostro cremisi o blu
f<strong>il</strong>igranato in bianco, nell’occhiello o nello spazio interstiziale è invece previsto l’inserimento di<br />
elementi fogliacei blu a terminazione floreale tr<strong>il</strong>obata rosa. Le iniziali di modulo minore<br />
presentano la medesima paletta cromatica ma sono prive dell’inserimento floreale. Le miniature<br />
a piena pagina presentano al f. 15v Cristo Redentore benedicente, che regge un libro nella mano<br />
sinistra; al f. 36v l’Annunciazione; al f. 109v tre clerici accanto ad una bara in una chiesa; e al f.<br />
140v l’anima di una Santa portata in cielo da due angeli. ”On such a small scale the <strong>il</strong>luminator<br />
relies heav<strong>il</strong>y on line to deta<strong>il</strong> and define his pictures. The minute initials contain landscapes<br />
with trees and h<strong>il</strong>ls, some with blue skies and others with pink backgrounds ornamented with<br />
gold, as in the miniature of the soul rising to heaven. The patterned backgrounds are typical of<br />
the Bruges Masters of the Gold Scrolls, whose work on a larger scale can be seen in lots 53, 55<br />
and 57, but this hand shows some distinct characteristics. The miniatures, on tipped-in leaves,<br />
are in the same style as the historiated initials, wh<strong>il</strong>e borders to miniatures and text pages are<br />
from one hand. The book was produced by a single team of <strong>il</strong>luminators, who successfully<br />
tackled the challenge of this truly miniature format”. I primi 12 ff. contengono <strong>il</strong> calendario e<br />
includono i nomi di alcuni Santi di origine olandese qualificando a livello testuale, oltre che<br />
miniatorio, la produzione e ut<strong>il</strong>izzazione del codice probab<strong>il</strong>mente in ambito bruggese. Per<br />
quanto le miniature e le decorazioni siano di piccolo formato, sono attribuiti con buona sicurezza<br />
alla scuola artistica di Bruges e particolarmente ai Masters of Gold Scrolls, dei quali mostrano le<br />
caratteristiche pittoriche sia per quanto concerne l’apparato figurativo, sia per le ampie bordure<br />
fogliacee e floreali. Delizioso libro d’ore quattrocentesco d’insolite minuscole dimensioni. “The<br />
<strong>il</strong>lumination indicates Bruges as the likely place of production. The Calendar includes some<br />
southern Netherlandish saints but is predominantly English with the translations of Thomas<br />
Becket (7 July) and of Edward the Confessor (13 Oct) in red. The Litany leans more to the<br />
Netherlands with Sts G<strong>il</strong>dard, Medard, Vedast and Amand outweighing the English saints<br />
Swithin and Edith, yet the Sarum use of the Hours of the Virgin and the Office of the Dead shows<br />
that it was intended for an English owner, as do the Memorials where in an additional sequence,<br />
ff.16-25, St Thomas Becket is invoked for a second time and distinguished by an historiated<br />
initial. The intended owner may have been female, for the one soul carried aloft to God, f.140v,<br />
is unmistakeably female”. (Provenienze: Miss Robison nel 1920 acquistato da Spencer in<br />
Christie’s, quindi W. A. Foyle) [16877]<br />
3. ARETINO, Pietro. Li sette Salmi Penitenziali scritti da la divina penna di missier<br />
Pietro Aretino. (Segue:) Ragionamento nel quale M. Pietro Aretino figura quattro<br />
suoi amici che favellano delle Corti del Mondo e di quella del Cielo. Manoscritto<br />
della metà del XVI secolo, € 4.500<br />
in-4 (250x160 mm), 43 ff. mss. recto e verso, non numerati, seguiti da 6 ff. bianchi, per i “Sette<br />
Salmi…; 61 ff. mss. recto e verso, non numerati, seguiti 3 ff. bianchi, per <strong>il</strong> “Ragionamento…”,<br />
in bella e chiara grafia in inchiostro bruno su ottima carta a mano con f<strong>il</strong>igrane cinquecentesche,<br />
a pieni margini. Legatura coeva in cartoncino rustico, assai fresca. Pietro Aretino nacque ad<br />
Arezzo nel 1492, trasferendosi poi a Perugia, Siena ed a Roma dal 1517, ove fu amico di<br />
Sebastiano del Piombo, Raffaello, Sansovino, intimo di tutti i letterati, regista di beffe, satire e<br />
piacevolezze mondane, feroce oppositore della chiesa romana. Dal 1525 iniziò la pubblicazione<br />
dei suoi scritti, tra i primi i Sonetti del Conclave e i Sonetti Lussuriosi, e alcune commedie. I<br />
“Sette Salmi Penintenziali” furono pubblicati a Venezia dal Marcolini nel 1536. Consistono in<br />
una estrosa pafarasi dei biblici salmi, tradotti e arricchiti da Aretino della sua prosa immaginosa<br />
e celebrativa. Il “Ragionamento delle Corti del Mondo e del Cielo” vide la luce a stampa nel<br />
1538. E’ uno sfogo sarcastico che raggiunge ogni strato sociale e nel far parlare le carte da<br />
giuoco realizza una satira delle <strong>il</strong>lusioni e delle debolezze umane della società a lui<br />
contemporanea. I due testi qui offerti sono fedeli alla comp<strong>il</strong>azione delle rarissime edizioni<br />
originali del 1536 e 1538, con insignificanti varianti, per lo più grammaticali. Interessante<br />
manoscritto di raro testo letterario, di pochi anni posteriore alle edizioni a stampa, in ottima<br />
conservazione. DBIT IV, pp. 89-104. [10412]
3/b. ARETINO, Pietro. Lo Hipocrito. Comedia di Messer Pietro Aretino al<br />
Magnanino Duca d’Urbino. M.D.XXXXII. Copia manoscritta da Bartolomeo Amici<br />
nel XVII secolo desunta dalla prima edizione di Venezia, Marcolini, 1542, € 2.400<br />
in-8 (17x11,4 cm), ff. (94), leg. p. perg. rigida seicentesca, titolo su tassello al dorso, tagli rossi.<br />
Manoscritto in bel corsivo seicentesco, vergato con inchiostro bruno e attribuib<strong>il</strong>e, per via della<br />
firma sul foglio di risguardo anter. e dell’iscr. al frontespizio (“scripsit B.A.”), al gesuita<br />
Bartolomeo Amici (1562-1649), professore di f<strong>il</strong>osofia a Napoli e commentatore di Aristotele.<br />
Copia fedele dell’edizione Marcolini (riproduzione della impresa tipografica “veritas f<strong>il</strong>ia<br />
temporis”, stessa dedica dell’autore a Daniello Barbaro posposta al testo e stessa mancanza<br />
dell’indicazione numerica nella didascalia delle scene), con una sola e comprensib<strong>il</strong>e differenza<br />
nella paginazione (nella Marcolini le carte n.n. risultano essere 72). Nel “Catalogo ragionato di<br />
opere stampate per F. Marcolini”, a cura di G. Zaccaria (1850), si legge: “Nella libreria De<br />
Minicis n’esiste una copia a penna. Il manoscritto sembra del secolo XVII” (p.48). Il presente<br />
esemplare è sicuramente quello in questione, appartenuto, appunto, all’Avv. Raffaele De<br />
Minicis, bibliof<strong>il</strong>o e autore delle “Memorie sulla Biografia del Marcolini” che introducono <strong>il</strong><br />
suddetto catalogo. La citazione viene ripresa dal Casali, “Annali della tipografia di F.<br />
Marcolini” (nota 2 a p.136), <strong>il</strong> quale, tuttavia, seguendo l’errore dell’Allacci (468) e del<br />
Mazzuchelli (Vita dell’Aretino), registra come originale un’inesistente edizione di Venezia,<br />
Bindoni, 1540. Il Cat. Unico, al n. 2410, registra una contemporanea ediz. 1542, senza luogo né<br />
tipografia. Quanto detto è confermato dal fatto che svariate recenti biografie (Diz. Letter.<br />
Bompiani, DBIt., ecc.) affermano che “Lo Hipocrito” fu scritto tra la fine del 1541 e l’inizio del<br />
1542. La commedia, in cinque atti, in prosa, ha “un’azione oltremodo complessa, dedotta da<br />
fonti plautine, boccaccesche, boiardesche, novellistiche e popolari in genere” (Renda-Operti p.<br />
66). Bell’esemplare, fresco e marginoso. [8457]<br />
4. ARGOLICO, Francesco da Fermo. Discorso sopra la differenza de tiri<br />
dell’Artigliere, ed altre considerazioni sopra quelle. E dell’ingegno che deve avere<br />
un Capitano Gnerale dell’Esercito per ben governare una guerra, e riportarne la<br />
vittoria. All’<strong>il</strong>l.mo ed Ecc.mo Michel Peretti. Manoscritto cartaceo, Marche, metà<br />
XVII secolo, € 7.000<br />
in-4 (mm 270x200), pp. (18), 140, (4), legatura in pergamena antica, titolo manoscritto lungo <strong>il</strong><br />
dorso. Titolo entro bella bordura a carattere architettonico con figure, stemma della famiglia<br />
Peretti e trofeo d’armi. Al foglio 4 v. n.n. grandi armi del Papa Sisto V. Vergato con elegante<br />
grafia di un’unica mano, <strong>il</strong> manoscritto, diviso in 19 capitoli, è arricchito da numerosi cap<strong>il</strong>ettera<br />
ornati, 5 disegni schematici, 12 graziosi culs-de-lampe (alcuni a piena pagina) a carattere floreale<br />
o m<strong>il</strong>itare. Il testo è inoltre <strong>il</strong>lustrato da 21 disegni a mezza pagina raffiguranti cannoni e<br />
traiettorie di sparo; <strong>il</strong> tutto realizzato a penna con precisione e gusto. Interessante manoscritto<br />
figurato di artiglieria, dedicato a Michele Peretti (1577-1631), valente uomo d’armi, Generale di<br />
Santa Chiesa e Principe di Venafro. Seguono dediche al fratello Alessandro (1571-1623),<br />
Cardinale di Montalto, e a Papa Sisto V (al secolo Felice Peretti, 1521-1590), zio dei precedenti<br />
e Pontefice dal 1585. Il trattato, sicuramente inedito, fu composto verso <strong>il</strong> 1590; la presente è una<br />
copia secentesca, ad uso di qualche m<strong>il</strong>itare o discendente della famiglia Peretti. Freschissimo e<br />
marginoso, in perfetto stato di conservazione. [16584]<br />
5. Ariano Ferrarese -COMPENDIOSA INFORMAZIONE di fatto sopra i confini<br />
della Comunità Ferrarese d’Ariano con lo Stato Veneto. 1735. Volume manoscritto<br />
del sec. XVIII, € 3.300<br />
in-4 (mm 280x200) pp. (3), 153; (6, dei quali 1 frontespizio, 1b., 4 di indice dei documenti), 296,<br />
6 (num.1-3, bianche al verso) contenenti 3 belle tavole topografiche mss. a colori ripieg. f.t, 15<br />
ff., (20b.). Leg. antica tutta tela con titolo su tassello al dorso. Trattasi di copia ms. dell’opera<br />
stampata nel 1735 a Bologna, concordemente attribuita ad Eustachio Manfredi di Lugo, morto<br />
nel 1739 e i cui manoscritti erano conservati nella biblioteca di Bologna. Il volume tratta della
controversia tra lo stato pontificio e la repubblica veneta, causata dai mutamenti del delta, dovuti<br />
al fiume Po e causanti la mutazione dei confini tra i due stati. L’opera a stampa è rarissima,<br />
poiché si dice, fatta ritirare e distruggere dal Papa Benedetto XIV, in quanto pregiudiziale delle<br />
ragioni della Santa Sede verso lo Stato Veneto; come risulta dalla prefazione del manoscritto se<br />
ne conosceva una copia completa nella biblioteca comunale di Ferrara e una seconda presso una<br />
biblioteca privata di Ariano. Del presente manoscritto ne esisteva una copia presso l’università di<br />
Padova, ma priva delle tre tavole a colori. Il volume risulta così diviso: a) “Compendiosa<br />
osservazione…” pp. 1-153. - b) Raccolta dei documenti citati nella scrittura per parte della Santa<br />
Sede, intitolata compendiosa…1735, (6), 296.- c) Tre tavole a colori riproducenti quelle incise<br />
da Bolzoni sui disegni di Giovanni Giacomelli perito camerale in Ferrara: 1) Stato antico del<br />
Polesine di Ariano in cui trovasi avanti che si stab<strong>il</strong>issero i due rami del Po di Goro e del<br />
Mazzorno o pure delle fornaci alla fine del sec. XII. 2) Stato di mezzo del distretto d’Ariano<br />
dopo lo stab<strong>il</strong>imento del Po verso <strong>il</strong> taglio di Porto-Viro cioè dell’anno 1500-1600. 3) Stato<br />
presente del distretto d’Ariano nell’anno 1735. d) Aggiunta di varie iscrizioni nella chiesa di<br />
Ariano (1857), pp. 1-15. Le pp. 1-16 (parte a), 217-222 (parte b), le 3 tavole con relative note e<br />
le aggiunte in fine, sono di mano diversa e risalenti al 1857. Manoscritto assai importante per la<br />
storia e la topografia di questa zona Ferarrese al Delta del Po. Ben conservato, a parte aloni nei<br />
margini. [6854]<br />
6. ASTROLOGIA - Pronostico dedicato al Cardinale Teodoro Trivulzio,<br />
Manoscritto cartaceo (circa 1620), € 9.000<br />
in-4 (mm 220x160), ff. n.n. 4 (di tavole astrologiche vergate in rosso e nero), uno bianco, 26, 9<br />
bianchi (collazione: 6-1; 2 fascicoli da 8 ff., 8+4, 8+1, risguardo). Splendida legatura coeva in<br />
pergamena floscia, tagli dor., al centro dei piatti impresse armi cardinalizie di Teodoro Trivulzio<br />
(1597-1656). Ottima chiara grafia corsiva, al primo foglio si legge “Del padre Cis all Eminentiss<br />
Trivultio Astrologia”; non è stato possib<strong>il</strong>e identificare l’autore, probab<strong>il</strong>mente un colto religioso<br />
m<strong>il</strong>anese. Dopo una prima parte che studia <strong>il</strong> tema natale, ovvero la disposizione dei pianeti al<br />
momento della nascita, e a partire da questo attraverso <strong>il</strong> calcolo delle rivoluzioni solari e le<br />
tavole delle effemeridi, l’autore fornisce una spiegazione degli eventi futuri relativi alla vita di<br />
Teodoro Trivulzio. Padre “Cis” disegna quindi <strong>il</strong> Tema Natale del Trivulzio, descrive anno per<br />
anno, a partire da quello di nascita sino al 1629, l’aspetto dei pianeti ed in particolare le<br />
Rivoluzioni del 1627, 1628, 1629 di cui fornisce appositi diagrammi ed uno studio praticamente<br />
giornaliero, una sorta di oroscopo. Teodoro Trivulzio nasce <strong>il</strong> 27 ottobre 1597 a M<strong>il</strong>ano,<br />
trascorre la sua gioventù ai servizi di F<strong>il</strong>ippo III di Spagna, fino a diventare Commissario<br />
imperiale presso i principi d’Italia. Dopo essersi sposato nel 1615, presto rimasto vedovo, si<br />
dedicò alla carriera ecclesiastica. Il fatto che <strong>il</strong> dedicatario venga ricordato solo come Trivulzio,<br />
e non come cardinale Trivulzio, che si faccia accenno al suo matrimonio nel 1615 con Giovanna<br />
Grimaldi, ma non al decesso di quest’ultima avvenuto nel 1620 e che non si accenni<br />
minimamente alla sua elezione al cardinalato del 1629 fa presupporre una realizzazione del<br />
manoscritto tra 1615 e 1620. Curioso notare tuttavia che l’astrologo st<strong>il</strong>i una sorta di oroscopo<br />
giornaliero proprio per <strong>il</strong> 1629, anno in cui divenne cardinale. Interessante manoscritto<br />
astrologico. [16816]<br />
7. BAFFO, Giorgio. Sonetti. Manoscritto vergato in inchiostro bruno su carta, con<br />
chiara e leggib<strong>il</strong>e grafia. Venezia, metà XVIII secolo, € 7.500<br />
in-8 (mm 185x136), ff. 98 non numerati vergati recto e verso, legatura coeva mezza pelle, dorso<br />
decorato in oro. Interessante manoscritto di 784 sonetti o licenziose brevi poesie (quattro ogni<br />
pagina) di tre o quattro righe, in lingua veneziana, del Baffo (Venezia 1694-1768) che celebrano<br />
l’amore carnale e le dissolutezze dei costumi nella città lagunare, sollevando veli sui segreti<br />
dell’alta società, del clero e delle stesse religiose. L’a. fu maestro del sonetto e considerato<br />
quanto Casanova, del quale fu amico. Le sue opere circolarono clandestinamente manoscritte. La<br />
prima edizione a stampa è del 1771 e si ritiene fu impressa in soli 20 esemplari, a cura di intimi<br />
amici del poeta; al 1884 risale l’edizione della raccolta completa in 4 volumi con indicazione di
falso luogo di stampa (Cosmopoli). La tipologia di grafia fa ipotizzare una stesura del<br />
manoscritto intorno alla metà del XVIII secolo, in una fase antecedente alla stampa, così come<br />
alcune varianti testuali confermerebbero. Il presente manoscritto risulta infatti particolarmente<br />
importante poichè alcuni Sonetti tramandano una “lectio” differente: in particolare si vedano i<br />
ff. 64r (sonetto XXXVI), 64v (sonetto LXXXVI) e 83r (sonetto LXII; la numerazione in caratteri<br />
romani è desunta dalla ristampa “Le poesie di Gioanni Baffo patrizio veneto”, Catania 1926).<br />
Interessante sottolineare che <strong>il</strong> nome dell’autore e <strong>il</strong> titolo non compaiono nè nel testo nè sul<br />
dorso del volume. Apollinaire nel 1910 definiva <strong>il</strong> Baffo “le plus grand poète priapique qui ait<br />
jamais existé et en même temps l’un des poètes les plus lyriques du XVIIIe siècle”.<br />
Conservazione assai fresca. DBIT V, pp. 163-166. [10530]<br />
8. BANDELLO, Matteo. Canti XI composti dal Bandello de le Lodi de la<br />
S.Lucrezia Gonzaga di Gazuolo, e del vero amore, col tempio di pudicitia, e con<br />
altre cose per dentro poeticamente descritte. (Segue:) Le Tre Parche da esso<br />
Bandello cantate… Manoscritto cartaceo, Venezia, fine XVII secolo, € 3.500<br />
mm 150x210, ff. 269, elegantemente vergati in inchiostro bruno, in bella e ordinata grafia.<br />
Completo e perfettamente conservato, in semplice legatura coeva di cartoncino grigio. Rime<br />
scritte nel 1537-1538 dal Bandello quando divenne precettore di Lucrezia Gonzaga, ove ne<br />
celebra la bellezza e la virtù. Le “Tre Parche” sono capitoli in terza rima per la nascita di Giano,<br />
primogenito di Caterina Fregoso. La sola edizione a stampa di questi poemi di Bandello fu<br />
quella di Agens del 1545 (“Si stampavano in Guienna ne la città di Agen per Antonio<br />
Reboglio”, 202 ff. a stampa). Estremamente raro, fu <strong>il</strong> primo libro stampato nella città di Agens<br />
(STC French Books, p.69). Matteo Bandello, <strong>il</strong> più <strong>il</strong>lustre scrittore piemontese del<br />
Rinascimento (n. a Castelnuovo Scrivia nel 1485), ebbe una vita assai travagliata, iniziata con<br />
una vocazione religiosa ben presto spentasi. Ebbe subito irrequieti rapporti mondani, politici e<br />
letterari con potenti signori ed <strong>il</strong>lustri dame del tempo. Nel presente codice gli errori del testo a<br />
stampa furono corretti. La provenienza è indicata sul primo foglio bianco: “copia fatta<br />
dall’esemplare esistente nella <strong>Libreria</strong> dei PP. Domenicani di Venezia sulle Zattere: Le post<strong>il</strong>le<br />
marginali son copiate dalle originali di mano del A. Zeni sull’esemplare stesso”. Altre<br />
provenienze del presente ms. sono “Prof. Federico Patetta – Gianfranco Galeani Napione”.<br />
[4785]<br />
9. BARBARINI MAL FUGGITI. Scritt(u)ra politica e curiosa”. Manoscritto<br />
anonimo, 1700 ca. € 1.750<br />
Volume in-8, ff. 75, (3 bianchi) in chiara ed uniforme grafia in inchiostro bruno, legatura coeva<br />
p. perg. Trattatello di contenuto morale, f<strong>il</strong>osofico e storico-politico che mette in guardia nob<strong>il</strong>i,<br />
principi e potenti della terra circa le alterne vicende della fortuna, “la quale ha spesse volte per<br />
proprietà di non alzare, se non per abbattere” (f. 2v.). Il tema centrale è costituito dalla varia<br />
fortuna della “Casa Barberini, i quali inalzati al Pontificato d’Urbano al supremo Governo del<br />
mondo, credevano con lo spazio di 21 anni che ressero haver fabricato inespugnab<strong>il</strong>e ostacolo<br />
contro l’infelicità…” (f.6v. e 7r.); poi, però, l’elezione del nuovo Papa Innocenzo X<br />
(Giambattista Pamph<strong>il</strong>i) e gli eccessi di Francesco ed Antonio Barberini, che lo zio Urbano VIII<br />
aveva nominato cardinali ed altre vicende, fecero mutare <strong>il</strong> corso della fortuna, cosicché “li<br />
signori Barbarini partirono dalla Corte di Roma, non per tema d’imaginato castigo…ma solo<br />
per non soffrire di vivere disprezzati ove furono riveriti…” (f. 75r.). Interessante spaccato di<br />
storia di Roma e e della corte pontificia nel XVII secolo. [9026]<br />
10. Caccia - COMPAGNIA DEI PIATTELLI. Manoscritto cartaceo, con 4 grandi<br />
acquerelli di straordinari trofei venatori. Firenze 1610-1674, P. a. r.<br />
in-folio (mm 345x250), ff. 197 vergati al recto e al verso, legatura originale in p. pergamena,<br />
titolo manoscritto al dorso e al piatto anteriore. Al foglio di guardia emblema della compagnia,<br />
ultimo f., con strappo nel margine, dedica manoscritta “All’<strong>il</strong>lustrissimo Sig. Cavalieri”.
Si tratta di un dettagliato elenco, comp<strong>il</strong>ato da diverse mani, delle battute di caccia intraprese<br />
dalla Compagnia dei Piattelli dal 28 ottobre 1610 al 10 novembre 1674 in varie località del<br />
territorio fiorentino (Pratolino, Vezzano, Sommaia, Monte Loro…). Per ogni caccia sono<br />
trascritti i nomi dei partecipanti, la nota delle prede, i conti delle spese, la distribuzione della<br />
selvaggina cacciata. Sono inserite 4 grandi tavole ripiegate f.t. (mm 565x430, 650x445,<br />
530x415, 325x410) con acquerelli raffiguranti l’allestimento di grandi carri trionfali: decine di<br />
lepri sono disposte su alberi e navi addobbati con vess<strong>il</strong>li e emblemi della Compagnia dei<br />
Piattelli. Importante testimonianza storica del tutto inedita relativa all’attività venatoria di una<br />
delle più prestigiose compagnie fiorentine del XVI-XVII secolo. La Compagnia venatoria dei<br />
Piattelli fu fondata nel 1572 e divenne ben presto la più potente associazione di cacciatori<br />
fiorentini controllando i territori adibiti alla caccia e dominando le varie competizioni; ad essa<br />
aderirono alcuni dei più celebri rappresentanti delle famiglie nob<strong>il</strong>i dell’epoca: dai Medici, ai<br />
Cambi, dai Capponi ai Pandolfini, dai Compagni ai Ricasoli. Il nome della compagnia deriva<br />
“…dal mettere ciascuno a comune la sua vivanda, o <strong>il</strong> suo piatto, e si dicea far piattello”<br />
(Moreni 1824); la Compagnia dei Piattelli ebbe come acerrimi rivali i rappresentanti della<br />
Compagnia dei Piacevoli, costituita nel 1593. Proprio al rapporto conflittuale tra le due fazioni è<br />
dedicato un manoscritto cinquecentesco di Giulio Dati, capo della Compagnia dei Piattelli,<br />
conservato alla Biblioteca Medicea Laurenziana. Il manoscritto in esame copre un arco<br />
cronologico appena successivo al racconto del Dati ed è indubbiamente un importante fonte di<br />
riferimento per ricostruire l’attività, la composizione e l’organizzazione della Compagnia. Viene<br />
qui allegata la prima edizione, in bella brossura, della trascrizione a stampa di tale manoscritto<br />
corredata dell’introduzione del Canonico Moreni, ancora oggi importante fonte documentaria per<br />
ricostruire notizie storiche sulla compagnia (Disfida di Caccia tra i Piacevoli e Piattelli descritta<br />
da Giulio Dati né mai fin qui comparsa in luce, Firenze Bagheri 1824).Si allega <strong>il</strong> catalogo di<br />
“Libri e Manoscritti Antichi e Moderni”, in vendita nel 1840 presso <strong>il</strong> noto libraio-editore<br />
fiorentino Giuseppe Molini, in cui era descritto <strong>il</strong> manoscritto (la più alta aggiudicazione dopo<br />
un codice su pergamena del De Civitate Dei del XIV secolo, stimato circa <strong>il</strong> doppio). Alcuni<br />
fogli volanti su carta azzurra sono inseriti tra le pagine del manoscritto: si tratta di appunti e di<br />
una parziale trascrizione di un antico possessore inglese dell’Ottocento. [7491]<br />
11. CAVOUR, Cam<strong>il</strong>lo Benso Conte di. Lettera autografa firmata Leri 13 janvier<br />
(1860), 4 pagine in francese a François Buloz. € 5.000<br />
Importante lettera, inviata all’editore Buloz (1803-77, per 40 anni direttore della Revue des Deux<br />
Mondes ed amministratore della Comédie-Française) pochi giorni prima del suo ritorno al<br />
governo; comprende giudizi su Garibaldi, definito tra l’altro “brave général aussi triste politique<br />
que bon soldat”, alla vig<strong>il</strong>ia dell’accordo per la cessione di Nizza e Savoia alla Francia. Deluso<br />
per le conseguenze dell’armistizio di V<strong>il</strong>lafranca (11 luglio 1859), Cavour aveva dato le<br />
dimissioni da Presidente del Consiglio; sarebbe stato richiamato <strong>il</strong> 21 gennaio 1860 per <strong>il</strong> suo<br />
terzo mandato, che avrebbe visto in marzo l’annessione al Piemonte dei ducati di Parma e<br />
Modena, della Romagna e della Toscana, a fronte della cessione di Nizza e Savoia alla Francia.<br />
«L’ajournement du congrès m’a non seulement forcé à renoncer à toute idée d’aller à Paris,<br />
mais <strong>il</strong> a été cause de mon retour à Leri. J’ai du quitter Turin pour ne pas faire de l’opposition,<br />
et pour ne pas sanctionner par ma présence s<strong>il</strong>encieuse une conduite que je crois dangereuse<br />
pour ne pas dire fatale. Le ministère, ou pour mieux dire un ministre pour se préserver d’une<br />
opposition que je ne lui avais pas faite, et que je n’avais nullement l’intention de lui faire est allé<br />
chercher des aux<strong>il</strong>iaires dans l’extrême gauche pour en faire des instruments de guerre contre<br />
moi. Après avoir inut<strong>il</strong>ement aiguisé la plume de Brofferio, et tenté vainement d’organiser un<br />
comité électoral pour me nuire; <strong>il</strong> a tenté de me détruire au moyen de Garibaldi. Le brave<br />
général aussi triste politique que bon soldat, s’est laissé persuader que j’étais devenu un<br />
réactionaire, et que par conséquent <strong>il</strong> ferait oeuvre de bon citoyen en annulant dans les élections<br />
l’influence de mes amis. La Nazione Armata n’avait pas d’autre but...». Cavour sostiene di avere<br />
rinunciato ad una battaglia politica e morale che avrebbe nuociuto al paese «elle aurait exercé<br />
une fâcheuse influence sur l’opinion publique de laquelle le sort de l’Italie dépend peut-être.
J’ai mieux aimé me taire et laisser Mr Rattazzi jouir tranqu<strong>il</strong>lement des douceurs d’un pouvoir<br />
si chèrement acquis». Gli è diffic<strong>il</strong>e indicare a Buloz una linea per la Revue des Deux Mondes,<br />
mentre per la questione italiana «je crois qu’<strong>il</strong> faut pousser à l’annexion sans indiquer les<br />
moyens à employer pour l’accomplir». La lettera fu scritta nella tenuta di Leri, frazione di Trino<br />
Vercellese, dal 1822 proprietà della famiglia Cavour, dove lo statista usava ritirarsi nei momenti<br />
di riposo, e vi sperimentava le tecniche di coltivazione che intendeva fare applicare in Piemonte,<br />
informandosi spesso sull’andamento delle attività agricole (purtroppo <strong>il</strong> borgo è in stato di<br />
abbandono dagli anni Sessanta del secolo scorso). [17047]<br />
12. Firenze - ISTORIE FIORENTINE dall’anno 1527 all’anno 1557. Cavate da diversi<br />
veridici scrittori che sederno de Sig.ri nella Repubblica di quel tempo…con un<br />
indice copioso de nomi e delle cose più notab<strong>il</strong>i che in essa si contengono.<br />
Manoscritto cartaceo dell’inizio del XVIII secolo, € 3.500<br />
in-4 (mm 270x190), vergato in bella e chiara grafia; (4 pp., 1 di titolo, 1 di note), 440 pp., (2b.),<br />
(26 pp., delle quali 20 di indice), la pag. 335 è erroneamente num. 334; leg. coeva p. perg. con<br />
titolo manoscritto al dorso a nervi. Il codice è la copia fedele esemplata dall’originale (come<br />
dichiarato a p. 335) della Storia di Bernardo Segni, trascrizione precedente la stampa avvenuta<br />
soltanto nel 1723. Opera di un religioso del convento di S.Agostino di Firenze, come si può<br />
ricostruire dalle note al frontespizio, che si preoccupò (p.335) di copiare <strong>il</strong> manoscritto originale<br />
adattandolo ad un linguaggio più corrente (“levato di però coi propri termini”). Lo stesso<br />
religioso ricercò e trascrisse i documenti riportati al fine delle storie, che non fanno parte<br />
dell’opera del Segni. Il volume risulta così composto: pag. 1-335 “La storia di Bernardo Segni<br />
storico e diplomatico morto nel 1558 copiata dal suo originale”, p. 336-388 “Investitura dello<br />
stato di Siena…nella persona di Cosimo Medici Duca secondo di Firenze…”, p. 389-394<br />
“Investitura fatta da Carlo V ad Alessandro De Medici della città e dominio di Firenze (1530)”,<br />
p. 395-410 “Autorità data ad Alessandro De Medici Duca di Firenze da dodici riformatori della<br />
citttà deputati sotto li 27 apr<strong>il</strong>e 1532”, p. 411-412 “Creazione del Duca Cosimo dopo che <strong>il</strong> dì 6<br />
di gennaio 1536 fu ammazzato <strong>il</strong> Duca Alessandro”, p. 415-419 “Investitura di Carlo V a<br />
Cosimo De Medici dello Stato di Firenze (1537)”, p. 421-427 “Gita di Roma del Serenissimo<br />
Cosimo de Medic primo granduca di Toscana coronato dalla SS.D.N. Sig. Papa Pio l’anno<br />
1569”, pp. 429-433 “Priv<strong>il</strong>egio Cesareo nel quale si contiene l’erezione del Gran Ducato di<br />
Toscana (1577)”, pp. 433-437 “Sostanza dei capitoli matrimoniali tra <strong>il</strong> Principe Cosimo di<br />
Toscana e l’Arciduchessa Maria Maddalena d’Austria (1608)”, pp. 439-440 “Motivo che ebbe<br />
<strong>il</strong> Granduca nell’erigere la Cappella Reale di S. Lorenzo”. [5293]<br />
13. Genova - JACOPO DA VARAZZE. Ianuae Urbis Chronica Iacobi a’ Varagine.<br />
Una cum Descriptione totius orae Ligusticae, ab Jacobo Bracelli aedita. Blondoq.<br />
Flavio dicata Joannis Antonij Lanfranchi. Manoscritto del XVII secolo, € 3.200<br />
in-4 (mm 210x155), 185 ff. vergati al recto e verso da tre differenti mani, 3 ff. bianchi, leg.<br />
coeva p.pergamena. Codice seicentesco delle inedite Cronache di Genova, dalle origini al XIII<br />
sec. di Jacobus da Varagine (1230-1298), arcivescovo di Genova e noto autore della Legenda<br />
Aurea Sanctorum (varie volte stampata e tradotta nel ‘400). La storia di Genova è nei primi 175<br />
ff. I 10 ff. che seguono portano un compedio delle “Orae Ligusticae Descriptio” di Iacopo<br />
Bracelli ed un estratto del “De Viris Illustribus” di Egnatio. Il manoscritto appartenne all’inizio<br />
XVIII sec. allo storico Giovanni Antonio Lanfranco, come appare sul titolo, e fu da lui annotato<br />
e completato, aggiungendo anche un frontispizio eseguito a mano con l’applicazione di tre<br />
incisioni, con notizie su Jacopo da Varazze sul secondo foglio, con applicata una piccola incisione,<br />
e con un Indice sul III foglio che contiene l’elenco dei Vescovi e Arcivescovi di Genova con<br />
rimando alle relative pagine di testo. Gli ultimi 10 ff. offrono, di mano del Lanfranco, l’elenco<br />
degli Arcivescovi dopo Iacopo da Varazze, sino a G.Batt. Spinola (1644), nonché l’indice o elenco<br />
delle post<strong>il</strong>le (in numero di 865) di commento al testo da lui apposte nei margini. Importante<br />
manoscritto inedito. Il Manno (Bibliogr, Stati Sardi, VI, num.22398 a 22404) elenca alcuni altri<br />
codici mss. sim<strong>il</strong>i, conservati in raccolte pubbliche di Torino e Genova. [6422]
14. LIBRO DEI GIUSTIZIATI in Bologna. Primo libro di tutti i giustiziati<br />
principiando l’anno 1030 fino all’anno 1540. Con diverse descrizioni di cose seguite<br />
in detto tempo. Manoscritto, 1755-88, € 1.900<br />
in-8 (mm 230x160), ff. (1), 95, (38), (19 bb.); leg. m. pelle con titolo in oro e fregi al dorso.<br />
Testo redatto da più mani in chiara grafia. Interessante opera sia dal punto di vista<br />
dell’amministrazione della giustizia a Bologna, sia dal punto di vista storico, offre infatti un<br />
panorama dei giustiziati tra <strong>il</strong> 1030 ed <strong>il</strong> 1540, per la maggior parte rei di delitti politici. Curiosa<br />
la sezione inerente i secoli XVII e XVIII, dove oltre alle condanne e alla descrizione delle<br />
esecuzioni, sono spesso riportati aneddoti su noti ladri e malfattori: «Arcangelo Pedini detto <strong>il</strong><br />
Spolverino…fu ladro. Costui confessò che principiò a rubare da ragazzo e che aveva sempre<br />
seguitato in tutta la sua vita non potendosi trattenere di non rubare ogni giorno qualche cosa; <strong>il</strong><br />
giorno si fingeva orbo, e la notte rubava come poteva». I primi due libri furono acquistati e<br />
trascritti <strong>il</strong> 30 novembre 1754 da Pietro Francesco Barboncini autore del terzo libro, come<br />
riportato nel frontespizio “Secondo libro vi è descritto tutti li nomi e cognomi delli em.i<br />
Cardinali che sono stati nella legazione di Bologna e li nomi e cognomi dei priori della<br />
compagnia della morte e li nomi cognomi e patria di tutti li giustiziati in Bologna principiando<br />
l’anno 1540 a tutto l’anno 1754…per poscia, occorrendo proseguire con <strong>il</strong> terzo libro”. Ben<br />
conservato, con qualche piccolo difetto alla legatura. [6841]<br />
15. MAETENS, Ioos. Vive la Plume. Manoscritto calligrafico su carta. Enghien<br />
1636, € 6.500<br />
in-4 oblungo (mm 213x300), ff. 48 n.n. vergati al solo recto, legatura in pergamena, conservate<br />
tracce di due lacci in seta verde. Comprende due fogli con alfabeto a piena pagina (primo e<br />
ultimo), un foglio di titolo “Vive la plume. A Dieu seul honneur et glorie. N<strong>il</strong> penna sed usus.<br />
Par Ioos Maetens. A Enghien. Anno 1636” ove compare <strong>il</strong> nome dell’autore, spesso ripetuto in<br />
calce alle varie pagine ed in fine. Ciascuno dei restanti fogli contiene una sentenza (vergata in<br />
latino, italiano, francese o tedesco) con fini moralizzanti. L’interesse dell’opera è dato dal fatto<br />
che l’autore le trascriva con estrema cura in caratteri differenti (maiuscolo, corsivo,<br />
cancelleresco, gotico,…) e le accompagni da iniziali al tratto che testimoniano una notevole<br />
conoscenza del Maetens della miniatura del XII-XIII secolo. I repertori iconografici medievali<br />
(con grotteschi, volti, uccelli e forme st<strong>il</strong>izzate) vengono infatti riassemblati dell’a. in una forma<br />
del tutto originale. Al f. 47 recto probab<strong>il</strong>mente <strong>il</strong> Maetens si raffigura ironicamente con <strong>il</strong><br />
calamo e penna nel cap<strong>il</strong>ettera. L’opera, attraverso l’esercizio della belle grafia (di cui vengono<br />
dettate anche alcune interessanti regole), vuole elevare l’a. e <strong>il</strong> lettore al retto vivere, secondo gli<br />
insegnamenti cristiani. Maetens fu abate a Enghien (per notizie su di lui si veda E. MATTHIEU in<br />
Biographie nationale, t. XIII, col. 147) e autore anche di uno scritto su questa città belga<br />
(Histoire d’Enghien). Curioso notare che l’a. scelga come titolo <strong>il</strong> motto ut<strong>il</strong>izzato dalla celebre<br />
miniaturista Esther Inglis (1571-1624), autrice di manoscritti calligrafici, sulla cui scia<br />
evidentemente <strong>il</strong> Maetens intendeva porsi [15670]<br />
16. MARQUIS DU BREIL - CARLO EMANUELE III di Savoia (1701-1773) Interessante<br />
assieme di manoscritti dalla notevole importanza storica. Alcuni esemplati nella<br />
Reggia di Venaria, metà del XVIII secolo, € 2.000<br />
Si tratta di sei diversi documenti (e una minuta in tre quaderni) vergati dal Marchese du Bre<strong>il</strong> ed<br />
indirizzati a Carlo Emanuele III di Savoia. Il Marchese, di cui alcuni tratti biografici vengono<br />
alla luce unicamente attraverso i suoi scritti, affronta temi quali <strong>il</strong> concordato di Worms, la<br />
genealogia dei Duchi di Savoia, la guerra di successione austriaca, l’assedio di Praga. Si tratta<br />
probab<strong>il</strong>mente delle copie autografe che <strong>il</strong> conte conservò per sé, per <strong>il</strong> suo archivio personale,<br />
mancando timbri o segnature della Corte sabauda ed essendo chiaramente vergati, privi di<br />
legatura e dello stesso formato. Journal ou Cronique, ff. 41 - Considerations Politiques,<br />
M<strong>il</strong>itaires, ff. 10 - Consideration … pour soûtenir les Guerres. ff. 16. f. 1 recto “Ebauchées dans<br />
cette Feu<strong>il</strong>le au Camp de la Stradella ce 27 Juin 1746” - Repertoire, ff. 62+25; 69) “Ecrit, ou
pour mieux dire, griftoné à la Vénerie pendant le sejour, que la Cour y a fait le Printemps du<br />
1754”. - Moïens Pratiquables … la defense de l’ etat. ff. 9 - Consideration sur … Roi de<br />
Prusse. ff. 18. Datato “A la Vénerie ce 14 Juin 1757”. I dati riportati sono del tutto inediti e sono<br />
assai interessanti perché forniscono le chiavi di lettura di un uomo d’arme e politico ad eventi a<br />
lui contemporanei: i fatti narrati seguono la firma del concordato di Worms e riguardano la<br />
guerra di successione austriaca, terminata solo nel 1748. Il Marquis du Bre<strong>il</strong> invita Carlo<br />
Emanuele III a cercare di mediare per conservare V<strong>il</strong>lafranca e di allearsi con gli Inglesi. In<br />
cattiva luce vengono discretamente messi gli operati del marchese di Ormea. Viene fornita anche<br />
una genealogia dei duchi sabaudi con dettagli sulla loro personalità e sugli uomini della loro<br />
corte. Una parte autobiografica particolarmente interessante si trova a partire da p. 63 del tomo II<br />
in cui <strong>il</strong> Marquis de Bre<strong>il</strong> parla della sua formazione all’Accademia di Parigi, del suo ingresso<br />
nel gruppo del Dragon, della sua vicinanza al Re Vittorio Emanuele, dei suoi incarichi a Vienna<br />
ed in Italia, fino al suo confino ad “Aio”. In perfetto stato di conservazione. [16496]<br />
17. MEDICI, Lorenzo de’. Canzone a ballo composte del magnifico Lorenzo de’<br />
Medici e da M.Agnolo Poliziano ed altri autori, insieme con la Nencia di Barberino<br />
e la Beca di Dicomano composte dal medesimo Lorenzo. Nuovamente ricorrette.<br />
Manoscritto, XVII secolo, € 3.600<br />
in-4 (mm 220x160), ff. (1), 51, (4, con indice), 8 n.n. bianchi, leg. 700esca in p. pergamena,<br />
titolo e f<strong>il</strong>etti oro al dorso. Testo vergato in elegante e leggib<strong>il</strong>e grafia della metà del XVII secolo<br />
su due colonne per pagina. Al titolo grande figura disegnata in inchiostro scuro, riprodotta<br />
fedelmente dall’edizione a stampa del 1568, raffigurante Lorenzo de’ Medici per strada davanti<br />
al proprio palazzo in via Larga; alle spalle alcune fanciulle cantano in coro. Una fanciulla porge<br />
a Lorenzo un oggetto, forse un tamburello a sonagli oppure <strong>il</strong> piatto per la questua, l’altra <strong>il</strong><br />
“majo”, ovvero l’albero di maggio, secondo un’antica tradizione legato alle feste del<br />
calendimaggio. Trascrizione manoscritta della seconda edizione della “Canzone a ballo” di<br />
Firenze del 1568 (prima edizione Firenze 1562) composte da Lorenzo (1449-1492), dal<br />
Poliziano e da altri personaggi della Firenze della fine del Quattrocento sulla scia delle canzoni<br />
popolari; insieme a questi componimenti furono editi nel 1568, e qui trascritte, la Nencia da<br />
Barberino e la Beca di Dicomano, di cui autore è in realtà <strong>il</strong> Pulci e non Lorenzo come indicato<br />
al tit. Ottimo esempl. che testimonia la larga diffusione che l’opera dovette avere anche in copie<br />
manoscritte. Provenienza: al tit. timbro antico di Pietro Odescalchi (1789-1858). [5138]<br />
18. Miniatura - S. GIOVANNI BATTISTA. Bifolio da Antifonario manoscritto su<br />
pergamena. Cremona, terzo quarto del XV secolo, € 9.500<br />
2 ff. (mm 595x415), elegantemente vergati con notazione musicale quadrata su tetragramma in<br />
inchiostro rosso, iniziali f<strong>il</strong>igranate in inchiostro bruno e rosso e grande iniziale miniata che<br />
segna l’accesso al responsorio “Fuit homo missus a deo” per la festività di San Giovanni<br />
Battista. L’iniziale F(uit) (155 x 157mm) presenta corpo della lettera rosa con f<strong>il</strong>igrane bianche<br />
circondato da ampio listello in foglia d’oro e raffinata bordura laterale fogliacea sui toni del blu<br />
rosa e verde con bottoni in oro. Nello spazio interstiziale dell’iniziale F si erge S. Giovanni che<br />
sorregge una croce e l’agnello su ampio sfondo paesaggistico. Le caratteristiche st<strong>il</strong>istiche e la<br />
raffinatezza dell’esecuzione fanno propendere per un’attribuzione all’ambito cremonese del<br />
terzo quarto del XV secolo: Frate Nebridio e Baldassare Coldiradi possono essere citati come<br />
stringenti punti di raffronto (P. Palladino, Treasures of a Lost Art, 2003, pp.129-132; A.<br />
Melograni, Miniature inedite del quattrocento lombardo nelle collezioni americane. Seconda<br />
parte, “Storia dell’arte”, 83 1995, pp.5-27) insieme al Terzo Maestro del Bessarione (A.<br />
Melograni, Un antifonario ricomparso. Nuove proposte per <strong>il</strong> catalogo del Terzo Maestro del<br />
Bessarione “Bollettino d’Arte”, 124 2003), al quale <strong>il</strong> nostro maestro sembra avvicinab<strong>il</strong>e<br />
soprattutto per la gamma cromatica e per l’ut<strong>il</strong>izzo di contorni semplificati. Della stessa mano<br />
del nostro bifolio e probab<strong>il</strong>mente parte del medesimo Antifnario pare siano alcuni ff.,<br />
attualmente al Museo Civico Amadeo Lia di La Spezia (F. Todini, 1996, pp.59-61), con<br />
un’iniziale di S. Lorenzo. In ottima conservazione. [5546]
19. MISCELLANEA LETTERARIA E POLITICA.<br />
Quattro lettere manoscritte, prima metà del XVIII secolo, € 3.300<br />
Manoscritto cartaceo, vol. in-4 (mm 265x180), ff. (2, <strong>il</strong> primo di indice al verso del foglio di<br />
sguardia, <strong>il</strong> secondo col titolo), 138 (numerazione continuata), leg. coeva p. perg., tit. ms. al<br />
dorso. E’ costituito da quattro fascicoli, tutti in chiara grafia cancelleresca (gli ultimi due, vergati<br />
dalla stessa mano, preceduti da 2 titoli racchiusi in elegante bordura ornamentale a più colori). -<br />
I) “Lettera di Mons. Cornelio Bentivoglio al N.H. Giambattista Recanati”, ff. 1-10. Interessante<br />
lettera scritta da Marco Cornelio Bentivoglio d’Aragona (Ferrara 1668-Roma 1732) inviato da<br />
Clemente XI nel 1711 quale nunzio della corte di Francia, nella quale <strong>il</strong> Bentivoglio, letterato e<br />
membro di varie accademie letterarie, invia alcuni suggerimenti e considerazioni in difesa dei<br />
poeti italiani attaccati dai critici francesi (Fontenelle, Perrault, La Motte). - II)- “Istruzione alli<br />
ambasciatori ordinari e straordinarij e residenti che appo <strong>il</strong> papa si dicono legati vicelegati, e<br />
nunzij e sovra li costumi, la carica, li priv<strong>il</strong>eggi e servitù dell’ambasciatore di Monsù Grandòn<br />
cortigiano di Parigi”, ff. 11-62 (ult. 4 bianchi). Curiosissima operetta sugli ambasciatori, loro<br />
costumi, loro attribuzioni e priv<strong>il</strong>egi, con interessanti e divertenti aneddoti. - III)- “Lettera di<br />
Confidenza scritta in Ciffra dalla M.ta di F<strong>il</strong>ippo Quarto Re della Spagna al Conte d’Ognate<br />
Vice Re di Napoli”, ff. 63-88 (l’ult. b.) Lettera di F<strong>il</strong>ippo IV al Viceré di Napoli, datata 16<br />
settembre 1649, in risposta alle doglianze del Papa Innocenzo X e di tutti i principi d’Europa sui<br />
patti non rispettati e sul crudele trattamento inflitto ai napoletani ribelli. Offensiva l’osservazione<br />
nei confronti dello Stato Pontificio che sarebbe stato “in passato quasi mercenario delle guerre<br />
di Spagna”. Curioso <strong>il</strong> giudizio sul duca di Savoia: “potrebbe dare qualche pensiero”. - IV) -<br />
“Lettera di notizie di Stato del Sig. Marchese di Caracena Governatore e Capitano Gnale dello<br />
Stato di M<strong>il</strong>ano In risposta al Sig. Duca dell’Infantado Ambasciator per S.M. Cattolica appresso<br />
la S.ta di Nro Sig. Papa Innocenzo X. nella quale scoprendosi la maggior parte de disegni<br />
Spagnuoli si manifestano molti altri Secreti de Prencipi d’Europa. 8 Ottobre 1650”, ff. 89-138<br />
(ult. 2 bianchi). Minuto e dettagliato panorama di tutti gli Stati Europei inerente la politica, gli<br />
avvenimenti e le guerre del periodo. L’autore, marchese di Fromista e Caracena, fu dal 1648 al<br />
1656 governatore di M<strong>il</strong>ano. [7124]<br />
20. NAVIGAZIONE - Recue<strong>il</strong> de plusieurs traitez consernant la navigation. In lingua<br />
francese, manoscritto del secolo XVII, € 1.350<br />
in-8 (mm 205x150) ff. 77 (1 di titolo e 76 comp<strong>il</strong>ati su entrambe le facciate), (60 bb.); leg. coeva<br />
p. perg. con due piccoli tagli sul piatto superiore. Numerosi disegni geometrici sulle ultime 28<br />
pp. del testo. Interessante manoscritto sulla costruzione dei vascelli e loro governo così<br />
composto: Maniere de garnir un vaisseaux de toutes les manoeuvres, ff. 2-33; Connaissance de<br />
toutes les pieces qui entrent dans la construction d’un vaisseaux de la maniere de les lier et<br />
chev<strong>il</strong>er ensemble, ff. 34-52; Maniere pour mettre les vaisseaux en carene, ff. 53-54. Suite des<br />
regles precedentes faites par les sinus tangentes et secantes (4 proposizioni inerenti i calcoli e<br />
problematiche di rotta, ff. 85-108). NON CITATO DA J. POLAK, BIBLIOGRAPHIE MARITIME. [4343]<br />
21. NEGRI, abate G.S. (Manoscritto di Supplica) Alla Santità di N. S. Pio Sesto<br />
Pontefice Ottimo Massimo felicem. regnant. per G. S. Negri, dalla Mole di Adriano<br />
(Castelgandolfo) (1791), € 26.000<br />
in-4 (cm 20x29), ff. 32 (inclusa una tavola su doppio f,; così numerati: ff. 4 n.n., pp. 3-56, 2 ff.<br />
n.n.), legatura coeva in cartone porpora goffrato e dorato. Manoscritto cartaceo, vergato in vari<br />
colori, dorato, azzurro, rosso, sanguigna, riccamente figurato con bordure variegate, scene<br />
allegoriche, ritratti, animali, fiori; inclusa una tavola su doppio foglio, dipinta al recto e al verso.<br />
Dal testo si evince che l’Abate Negri (a proposito del quale non è stato possib<strong>il</strong>e trovare alcuna<br />
notizia) era costretto in prigione a Castelgandolfo, ed ha prodotto questo volume per dimostrare al<br />
Pontefice le sue varie capacità nel campo della pittura, della scrittura e delle varie scienze e<br />
tecniche (meccanica, idraulica, orologeria), sperando di venire liberato. All’epoca Castelgandolfo<br />
era riservato a prigionieri di un certo rango, ecclesiatici concussi o laici condannati per reati politici<br />
o relativi a stregonerie.
Il manoscritto presenta un gran numero di disegni ed acquerelli di buona qualità, alcuni strani e<br />
bizzarri: antiporta a colori raffig. <strong>il</strong> Papa genuflesso / titolo entro bordura con armi / ritratto a colori<br />
del Papa, entro ricca bordura, su fondo dorato / sonetto entro bordura rococò, su fondo azzurro /<br />
allegoria delle varie arti, con figure femmin<strong>il</strong>i con rovine sullo sfondo / iscrizione in oro, entro<br />
bordura con putti / anagramma numerico sul nome del Papa / testatina con veduta in rosso /<br />
finalino con bouquet di fiori / Scena allegorica con Ercole, a inchiostro violetto / Tavola su doppio<br />
foglio, al recto riproduzione di un bassor<strong>il</strong>ievo su un sarcofago / al verso raffigurazione delle varie<br />
conoscenze ed invenzioni dell’autore: biblioteca, pittura, orologio e pendola, organo, strumenti<br />
idraulici, pneumatici ed elettrici / fregi con uccelli / Dio Padre, su un mappamondo raffigurante lo<br />
Stato della Chiesa, che regge un ritratto del Papa / iscrizioni in vari caratteri, ebraico, greco, gotico,<br />
latino antico, caldeo antico e moderno, ecclesiastico, siriaco, indiano, egiziaco. / due grandi ritratti,<br />
uno in sanguigna e l’altro acquerellato, copiati da Le Brun raffig. la Gelosia e la Gioia Tranqu<strong>il</strong>la,<br />
passioni forse riferite all’atto criminoso del Negri / acquerello con veduta di castel Sant’Angelo,<br />
con supplica del Negri “chiuso volete ch’io viva pel mancamento mio”. / acquerello raffig.<br />
un’istrice, con versi / supplica con figure di uomo e di uccello con fregi calligrafici / stemma<br />
papale policromo retto da angeli / interpretazione degli emblemi dello stemma / sonetto relativo<br />
alle vicende ed agli studi dell’autore (“mettetemi alle prove, che troverete <strong>il</strong> vero”) / cesta di fiori,<br />
su tavolini / acquerello di una farfalla / acquerello di un pappagallo / preghiera in <strong>il</strong>lirico e rumeno /<br />
allegoria della pace (2 figure femmin<strong>il</strong>i e la colomba) / disegno e spiegazione di una macchina per<br />
tagliare le lime / acquerello di un papero / conclusione entro composizione con farfalla a colori e<br />
putti musicanti in azzurro. Manoscritto estremamente curioso ed inusuale, adorno di disegni,<br />
acquerelli, e calligrafie assai variati, e di ottimo gusto popolare. Pio VI (Giannangelo Braschi, n. a<br />
Cesena nel 1717) fu eletto Papa nel 1775, guidò la Chiesa durante la Rivoluzione Francese e<br />
l’occupazione dello Stato da parte di Napoleone; morì in fuga nel 1799. [4752]<br />
22. PAPACINO D’ANTONI, Aless.Vittorio. Dell’Architettura M<strong>il</strong>itare - Per le<br />
Regie Scuole Teoriche d’Artiglieria e Fortificazione. Libro quinto in cui si<br />
contengono le regole Fisico-Meccaniche che alla costruzione delle Fortificazioni<br />
conducono. Libro quinto. Manoscritto. Torino, l’Anno 1775, € 2.200<br />
vol. manoscritto in-4, ff.(2), pp.335 e 5 d’Indici. Seguono 36 fogli vergati solo al verso, portanti<br />
97 disegni tecnici di costruzioni, a inchiostro bruno, assai precisi. Legatura coeva piena pelle<br />
(cerniere deboli). Manoscritto assai chiaramente vergato da mano coeva in bella grafia corsiva,<br />
su carta forte. E’ un vasto trattato di fortificazione e costruzione dei baluardi con vari materiali<br />
quali, cemento, ferro e pietra. Papacino d’Antoni (V<strong>il</strong>lefranche 1714 - Torino 1786) fu generale<br />
comandante dell’artiglieria, e direttore della Scuola d’artiglieria e fortificazione dell’esercito<br />
Sabaudo. Fu autore di vari trattati di balistica e m<strong>il</strong>itaria, prese parte a svariate campagne di<br />
guerra, munì di ordigni difensivi varie fortezze sui confini del Piemonte. Il suo completo trattato<br />
d’archiettura m<strong>il</strong>itare, del quale <strong>il</strong> presente “libro quinto” fa parte, fu edito a Torino nel 1773-<br />
74. Il “libro quinto” fu in seguito edito come opera a se stante nel 1814. MANNO-PROMIS, I,<br />
4471-4474. P.BALBO, Vita di Papacino in Mermorie Accad. delle Scienze, Torino 1805. [10130]<br />
23 SAVONAROLA. Della vita e morte di fra Girolamo Savonarola da Ferrara<br />
dell’ordine de’ predicatori. Manoscritto di metà del secolo XVII, € 4.400<br />
Volume in-fol. picc. (mm265x200), ms. cartaceo di 208 ff: (tre bianchi) vergati recto e verso in<br />
grafia corsiva assai leggib<strong>il</strong>e. Leg. del tempo in piena pergamena. Copia seicentesca di<br />
manoscritto redatto a inizio cinquecento dal padre Serafino Razzi , monaco Domenicano,<br />
fecondo storico e elegante agiografo toscano. E’ dedicato nella prefazione al “Molto Rev.do<br />
Padre F<strong>il</strong>ippo Brandolini Priore di S.Marco di Firenze” con data 1512. Le ultime 8 pp. sono<br />
d’indice: “Tavola delle cose contenute in questa opera”. Questa estesa e dettagliata narrazione<br />
della vita e delle opere del Savonarola non ci risulta essere mai stata data alle stampe.<br />
Probab<strong>il</strong>mente <strong>il</strong> manoscritto originale o altre copie di esso possono essere presenti in altra<br />
raccolta pubblica o privata. Di notevolissimo interesse per la biografia Savonaroliana. Ben<br />
completo ed in perfetto stato di conservazione e di leggib<strong>il</strong>ità. [4233]
24. IL SOGNO AMOROSO, IDILLIO. Manoscritto poetico con musica, inedito<br />
elegantemente vergato e decorato. Veneto, circa 1630, € 9.500<br />
in-4 oblungo (mm163x253), ff. 44 n.n. (bianchi i ff. 28v e 29r, 35v-37 e gli ultimi due), bella<br />
legatura strettamente coeva in pergamena floscia con ai piatti bordura e terminazioni angolari<br />
floreali, al centro medaglione con terminazioni a raggiera, <strong>il</strong> tutto finemente impresso in oro;<br />
lungo <strong>il</strong> dorso titolo calligrafato e fregi oro. L’anonimo autore, nonché comp<strong>il</strong>atore del<br />
manoscritto, si cela sotto <strong>il</strong> nome di Mir<strong>il</strong>lo mentre per l’amata sceglie lo pseudonimo di<br />
Ordaura. Si tratta di una raccolta di versi, musica e disegni per celebrare, secondo i canoni<br />
letterari, la storia d’amore tra l’a. e l’amante dal principio della relazione sino all’abbandono.<br />
Comprende: 2 ff. di dedica in formato maggiore ripiegati; f.1 con titolo “Il Sogno Amoroso”<br />
entro duplice bordura geometrica, al verso monogramma con lettere in oro intrecciate, ove si<br />
legge in f<strong>il</strong>igrana <strong>il</strong> nome Maria probab<strong>il</strong>mente <strong>il</strong> vero nome di Ordaura; sullo sfondo un cuore<br />
trafitto da una freccia e un nastro con <strong>il</strong> motto “Dolcissima è la piaga quando con un sol dardo<br />
Amor duo cor d’egual ferita impiaga e l’un e l’altro”. Ai ff. 2 e 3 premessa, ai f. 4r-19r <strong>il</strong> testo<br />
dell’Id<strong>il</strong>lio amoroso vergato su due colonne in corsivo, l’incipit inizia con due figurine a penna<br />
in posa erotica, all’explicit sono ripetuti i nomi di Mir<strong>il</strong>lo e Ordaura. Al f. 19v e 20r disegni a<br />
penna (sole e paesaggio) e versi si intrecciano per anticipare la musica e <strong>il</strong> componimento sul<br />
tema della lontananza tra i due amanti. Al f. 19v musica in chiave di basso e parole; al 20 recto e<br />
verso “Lontananza amorosa” in versi; ff. 21r-22v “Occhi negri” in versi, riproposti in musica a<br />
due voci (basso e soprano) e strofe ai ff. 23r-28r. A margine di alcuni ff. e agli incipit ritorna <strong>il</strong><br />
tema del cuore trafitto e delle frecce, mentre al f. 29v-35r parte in prosa sul tema della solitudine<br />
amorosa. Dal f. 38r l’ultima sezione del componimento,“In partenza dell’amata”, comprende un<br />
acrostico (in cui compare <strong>il</strong> nome Maria) e versi in suo onore. Curioso manoscritto anonimo e<br />
inedito, pegno d’amore del XVII secolo, di particolare pregio anche per l’ab<strong>il</strong>ità e la cura dei<br />
disegni. Non è stato finora possib<strong>il</strong>e individuare chi si celi sotto gli pseudonimi di Mir<strong>il</strong>lo o di<br />
Ordaura, ma nel 1630 Giulio Malmignati compose una tragedia intitolata “Ordaura”. Il<br />
Malmignati fu un verseggiatore attivo nella prima metà del XVII secolo, autore anche del poema<br />
“Enrico, ovvero la Francia conquistata” (1623), dal cui primo canto Voltaire trasse l’idea del<br />
primo canto della sua Henriade. Delizioso album manoscritto originale, in perfetto stato di<br />
conservazione. [16854]<br />
25. Veterinaria - MERENDI, Paolo. “Manuscritti di Antichi, ed Esperti Marescalchi,<br />
in cui si contengono Secreti, e remedij per curare qualsivoglia male possa venire a<br />
Cavalli. Raccolti da me Paolo Merendi l’anno 1723”, € 6.300<br />
Manoscritto cartaceo, tre parti in un volume in-4 (mm 270x184), legatura coeva in pergamena<br />
rigida, dorso a nervi con titolo ms. al dorso. “Libro Primo di M. Bisante Conestavoli”. Formato<br />
da quattro parti, di complessivi 241 fogli di testo e indici.- 2) “Libro Secondo di M.Rafaelle da<br />
Monte Santo Savino marescalco alla Rotonda di Roma”. Formato da due parti di complessivi<br />
127 fogli di testo e indici. - 3) “Libro Terzo composto da M. Andrea Marescalco delle MM. SS.<br />
Re’ Alfonso, e Fernando d’Aragona”. Formato da due parti in un volume di complessivi 133<br />
fogli di testo e indici. Vasto trattato di veterinaria equina che esamina con ordine ogni patologia<br />
e cura del cavallo. Vergato con ordine in bella grafia corsiva, assai leggib<strong>il</strong>e. Manoscritto che<br />
riteniamo redatto in copia unica, con molta probab<strong>il</strong>ità nel centro-sud d’Italia, nel 1723. Non ci<br />
risultano conosciuti e citati nelle bibliografie equine e nei dizionari biografici i nomi di Paolo<br />
Merendi, Bisante Conestavoli, Andrea Marescalco dei d’Aragona. Mentre Raffaello di Monte<br />
S.Savino è invece citato a pag. 65 della Cronichetta di Agostino Fortunio (Firenze, Bartolomeo<br />
Sermartelli, 1583): «M. Raffaello di Renso Riccioli fu eccellentissimo maniscalco, che scrisse<br />
molti rimedij delle infermità de’ cavalli; fù fatto Cavalier à spron doro da Papa Giulio III. &<br />
recusò di servire <strong>il</strong> Re di Francia, quantunque gli donasse vna collana di secento scudi». Codice<br />
di medicina veterinaria, insolito, in ottimo stato di conservazione, in solida legatura coeva. [10082]
IL QUATTROCENTO, SCELTA DI INCUNABOLI<br />
Si vedano inoltre i n. 54, 61, 171-3, 188 e 199<br />
26. ARDOYNIS, Santes de. Liber de Venenis. Venezia, Johannes Dominico de<br />
Nigro, 1492,<br />
in-folio (400x273 mm), ff. (3, manca <strong>il</strong> primo bianco), 101, (1), segn.: A-M 8 N 10 . Testo in<br />
carattere gotico, su due colonne. Bella legatura 600sca in p. pelle (ottimi restauri alle cerniere e<br />
al dorso). Sul piatto ant. in oro lo stemma dell’ordine cenobitico dei Minimi, fondato da<br />
Francesco da Paola (1416-1508): un sole raggiante caricato della parola “cha-ri-tas” in tre<br />
s<strong>il</strong>labe sovrapposte, sormontato dalle armi di Francia e circondato da “Conventus Parisiensis<br />
Minimorum”. Al piatto posteriore stemma non identificato, con una corona marchionale entro<br />
tondo con due draghi e con aqu<strong>il</strong>a rampante circondata da tre aqu<strong>il</strong>e e <strong>il</strong> sole. (In fine) Impensa<br />
vero excellentissimi... domini magistri Joannis Dominici de Nigro... Venetiis...<br />
M.CCCC.LXXXXII die XIX mensis Julii regnante B. Augustino Barbadico inclyto venetorum<br />
principePrima edizione di questo importante trattato scientifico sui veleni comp<strong>il</strong>ato dal medico<br />
valenciano Ilmado Arduino (fl. 1400-1450), sulla base della tradizione araba medievale e della<br />
conoscenza empirica in materia al principio del XV secolo. Precede <strong>il</strong> testo una Tabula dei<br />
capitoli. Buon esemplare, con ampi margini bianchi (restauri nei marg. esterni dei primi 4 ff.).<br />
Assai raro incunabolo di grande formato (<strong>il</strong> WELLCOME CAT. elenca una sola edizione assai<br />
tarda, di Bas<strong>il</strong>ea 1562). HC 1554*. PROCTOR 4963. BMC V 403. IGI 780. GOFF A-950. CAT.<br />
VATICANA A-399. CIBN A-498. [7365]<br />
27. AUGUSTINUS, Aurelius. De Civitate Dei. Cum Commento (di Thomas<br />
Waleys e Nicolaus Trivet). Impressus Venetiis, Impensis Octaviani Scoti (Bonetus<br />
Locatellus), 18 Febbraio 1489, € 6.900<br />
in-folio, ff. 264 n.n., buona leg. antica in cuoio, bordure a secco ai piatti, dorso originale<br />
applicato su rinforzo, con titolo su tassello ottocentesco. Testo su due colonne, incorniciato dal<br />
commento in corpo minore; in fine impresa tipografica su fondo nero. Autorevole edizione di<br />
uno dei testi fondamentali del pensiero occidentale (“both Luther and Calvin took Augustine as<br />
the foundation of Protestantism next to the Bible itself” - PMM). Il commento si deve ai<br />
Domenicani inglesi Nicholas Trevet (1258-1328), noto ai suoi contemporanei come Nicolaus<br />
Anglicus, e Thomas Waleys (1318-1349). Al verso del primo f. una grande e splendida s<strong>il</strong>ografia<br />
divisa in due parti: in alto <strong>il</strong> Santo mentre scrive attorniato da volumi; la citazione “Insultat<br />
Babylon Syon urbs ut sancta resultet” sovrasta la scena in basso, che raffigura la Città di Dio,<br />
“Urbs dicata Deo. Abel fundavit sanguine justi”, divisa da un torrente dalla Città di Satana “In<br />
sathane sedem, Cayn istam condidit urbem”. Il legno riprende la composizione attribuita al<br />
Master di Haintz-Narr, pubblicata nello stesso anno da Amerbach a Bas<strong>il</strong>ea, che costituisce la<br />
prima <strong>il</strong>lustrazione a stampa della Città di Dio. Da notare che al recto del primo f., curiosamente<br />
giustificato all’estrema sinistra, compare <strong>il</strong> solo titolo su due linee “Augustinus de civitate dei<br />
cum commento”; <strong>il</strong> fatto che questo accorgimento sia inusualmente ripetuto al verso dell’ultimo<br />
foglio, fa pensare ad una sorta di copertina editoriale. Nel bas-de-page della prima pagina sono<br />
dipinte le armi di un cardinale veneziano, con leone di S.Marco nel quadrante sup.sinistro; <strong>il</strong><br />
resto è stato coperto. Bell’esemplare marginoso e fresco, con alcune chiose coeve. SANDER 670;<br />
ESSLING 73; GW 2889 BMC V 437. GOFF A-1245. IGI 979. BAV A-529. [16839]<br />
28. BONAVENTURA, Sanctus. Opuscula. (In fine:) Brixiae, per Bernardinum de<br />
Misintis, sumptib. Angeli Britannici de Pallazolo, M.CCCCLXXXXV. (Brescia, 17<br />
dicembre 1495), € 3.600<br />
in-4 e in-8 (mm 179 x 126), ff. 184 n. n., di cui <strong>il</strong> quinto e l’ultimo bianchi, presenti, ([*]4, a-h8,<br />
i-p8, q4, aa-gg8); leg. 800sca m. pelle (sciupata). Testo su due colonne di 44 ll. in car.<br />
semigotico, spazi con lettera-guida per le iniz., segni e lettere paragrafali rialzati in inchiostro
osso; grande impresa figurata al verso dell’ultimo foglio. Al verso del titolo vi è l’elenco<br />
completo dei 23 opuscoli dal contenuto vario: morale, religioso, ascetico e f<strong>il</strong>osofico. Pur non<br />
annoverati tra le opere principali del grande Santo e Dottore della Chiesa (1221-1274), gli<br />
“opuscula”, per <strong>il</strong> contenuto dottrinario meno complesso e soprattutto per la loro brevità, ebbero<br />
grande diffusione ed influsso nel mondo religioso e f<strong>il</strong>osofico del tempo e dei secoli successivi.<br />
Esempl. assai puro (antico timbro della Biblioteca Angeli di Cremona al f. 1 recto; ex-libris di<br />
Ned J. Nakles). Quinta edizione di testi in parte apocrifi attribuiti a Bonaventura. Tiratura con<br />
variante al titolo e al testo di i6v-7v, come descritto in GW.<br />
HC *3467. BMC VII, 989. GW 4649. GOFF B-929. IGI 1933. PELLECHET 2621. PROCTOR 7033.<br />
[4823]<br />
29. CAVALCA, Domenico. Frutti della lingua. (Legato con:) Specchio di Croce.<br />
Firenze (Bartolomeo dei Libri, 1494), € 30.000<br />
2 opere in 1 vol. in-4, ff. 142 n.n.; 98 n.n., legatura del XVIII secolo in pergamena rigida, titolo<br />
in oro al dorso. Seconda edizione dei Frutti della lingua, apparsi per la prima volta l’anno<br />
precedente (Firenze, Morgiani 1493). Al titolo grande s<strong>il</strong>ografia ambientata in un chiostro con<br />
sulla sinistra due frati domenicani in atto di predicare ad un gruppo di monache sulla destra (mm<br />
97x87). Cavalca compose <strong>il</strong> suo trattato dopo <strong>il</strong> 1433, dividendolo in tre parti (orazione,<br />
predicazione, confessione) e lo concepì come un’appendice al “Pung<strong>il</strong>ingua”. Al recto del titolo<br />
dello Specchio, apparso a partire dal 1476 e più volte ristampato nel XV secolo, s<strong>il</strong>ografia con<br />
Crocifissione (mm 99x85), con la Vergine, San Giovanni e la Maddalena, al verso è impressa la<br />
medesima scena che è sul titolo dei Frutti. Importante assieme di due tra i più celebri testi in<br />
volgare del predicatore domenicano (1270 ca. - 1342), superbamente <strong>il</strong>lustrati da due grandi<br />
s<strong>il</strong>ografie. Buon esemplare, usuali fioriture della carta (restauro all’angolo superiore di un f.<br />
dello Specchio). Provenienze: nota di possesso e qualche rara sottolineatura di “Melchior<br />
Magius C.A.C 1721” (Cavaliere di S. Stefano, consigliere di papa Clemente XII in qualità di<br />
Canonico della Bas<strong>il</strong>ica Vaticana) ed altra firma coeva “Di me Galeazzo Burnio (o Bornio) e<br />
degli amici miei”.1) CAT. MARTINI 119. GOFF C332. IGI 2625. SANDER 1849. BMC VI 658.<br />
GAMBA 311. ZAMBRINI 251. 2) CAT. MARTINI 119 E 122. GAMBA 305, nota. SANDER 1856. IGI<br />
2649. MANCA A BMC. [9419]<br />
30. CEPIO, Coriolanus. Petri Mocenici imperatoris gestorum libri tres. Venezia,<br />
Erhald Ratdolt e Petrus Loeslein, 1477, € 9.500<br />
in-4 (mm 205x146), ff. 53 (su 54, mancando <strong>il</strong> primo bianco; a-f8, g6), legatura del XVI secolo<br />
in pelle, ai piatti ampia bordura con volute con agli angoli composizioni vegetali, ripetute al<br />
centro, <strong>il</strong> tutto impresso in oro; dorso liscio (con difetti). Testo in carattere tondo, alcune parole<br />
in greco, (Colophon in fine:) Impressum est hoc opusculum Venetijs per Bernardum pictorem &<br />
Erhaldum ratdolt de Augusta una cum Petro loslein de Langencen correctore et socio.<br />
Primo foglio con dedica entro splendida bordura su fondo nero, con due scudi incrociati sul lato<br />
inferiore. Un confronto tra i vari esemplari sopravvissuti di quest’opera ha permesso di<br />
ipotizzare, a causa di lievi variazioni nella posizione della bordura, che <strong>il</strong> foglio venne composto<br />
mediante due passaggi di stampa (uno per <strong>il</strong> testo, l’altro per la s<strong>il</strong>ografia). La medesima bordura<br />
venne ut<strong>il</strong>izzata l’anno seguente per la Cosmographia di Pomponio Mela. Prima edizione di<br />
questo importante ed accurato resoconto della spedizione in Levante di Pietro Mocenigo tra 1470<br />
e 1474. L’opera, dedicata a Marcantonio Morosini, ambasciatore veneziano presso <strong>il</strong> duca di<br />
Borgogna, ha chiaramente fini apologetici verso <strong>il</strong> Mocenigo. Notevole spazio è infatti dato ai<br />
successi della spedizione, come la presa di Smirne da parte dei veneziani e <strong>il</strong> fallito assedio turco<br />
di Scutari, mentre vengono edulcorati episodi meno br<strong>il</strong>lanti, come la destituzione di Antonio<br />
Canal, colpevole di aver lasciato Negroponte ai Turchi. L’a., che accompagnò personalmente in<br />
battaglia <strong>il</strong> futuro doge veneziano, durante la narrazione parla di sé in pochissime occasioni e<br />
sempre in terza persona. Particolarmente interessanti e ut<strong>il</strong>i sono le frequenti descrizioni che <strong>il</strong><br />
Cippico fa di monumenti ed epigrafi antiche, dimostrando un notevole gusto antiquario.<br />
Insostituib<strong>il</strong>e testimonianza di prima mano di importanti fatti storici; venne ripresa come fonte
nei successivi lavori di Sabellico e Sanuto. Coriolano Cippico (1425-1493) fu apprezzato<br />
storiografo attivo nella professione forense a Venezia. Ottimo esemplare, fresco e a pieni<br />
margini (rare post<strong>il</strong>le marginali di mano coeva). GOFF C378. BMC V 244. ESSLING 254. SANDER<br />
1912. IGI 2684. DBIT 25, p. 735-36. [15669]<br />
31. CLIMACO, Santo Giovanni. Sancto Ioanne Climacho. Altramente Schala<br />
Paradisi. (Al verso dell’ ultimo f., colophon:) Questo Libro fu facto in Venesia per<br />
Matheo da Parma. Nel M.CCCC.LXXXXI. Die VIII. Mensis Iuni (Venezia, Matteo<br />
Capcasa e Bern. Benali, 1491), € 14.000<br />
in-4 (mm 215x150), ff.144 nn., ottimo carattere tondo, due belle <strong>il</strong>lustrazioni in s<strong>il</strong>ografia, una al<br />
recto del primo foglio raffigurante l’Annunciazione, la seconda la Pietà al verso del secondo f.<br />
Legatura 600esca in piena pergamena rigida, titolo oro su tassello al dorso, tagli marmorizz.<br />
Seconda edizione, prima figurata, La “Scala del Paradiso” è opera ascetica che San Giovanni<br />
Climaco scrisse sotto forma di sentenze ed aforismi in st<strong>il</strong>e semplice e conciso, immaginando<br />
trenta gradini attraverso ai quali deve passare l’anima per poter giungere alla perfezione,<br />
indispensab<strong>il</strong>e per <strong>il</strong> Paradiso. Celebre guida spirituale, vera e propria sintesi della tradizione<br />
monastica antica. Fu trasposta in italiano dal latino dall’agostiniano Gent<strong>il</strong>e da Foligno nel XIV<br />
sec. L’edizione fu limitata a 750 esemplari (British Museum Cat.) dei quali assai pochi sono<br />
conservati in Biblioteche Pubbliche. Ottimo esemplare.<br />
BMC V, p.373. H.C. 5468. REICHLING, I, p.130. ESSLING, 565. SANDER, 2018. CAT. MARTINI<br />
INCUNABULI, n.188. GOFF J-309. ZAMBRINO, OPERE VOLGARI, 467. [14823]<br />
32. DANTE Alighieri. La Divina Comedia, con la Vita ed <strong>il</strong> Commento di<br />
Cristoforo Landino riveduto da Fra Piero da Fighino dell’Ordine de’Minori.<br />
Venezia, Bernardino Benali e Matteo Capocasa da Parma, 3 Marzo 1491, € 50.000<br />
in-folio (mm 310x218), ff. 302, di cui i ff. 12-301 sono numerati da II a CCLXXXXI, legatura in<br />
pergamena antica a capitelli passanti, in astuccio m.pelle. Illustrato da 97 s<strong>il</strong>ografie piccole e da<br />
4 grandi a piena pagina (quella relativa al Purgatorio è ripetuta) all’inizio di ogni Cantica entro<br />
belle bordure con figure e animali. Numerose iniziali s<strong>il</strong>ografiche ornate su fondo nero nel testo.<br />
Alla c. XVIIIv, nel margine sotto la figura della porta dell’Inferno compare l’annotazione di mano<br />
del XVII secolo: procul hinc adeste Profani. Alla c. CXXXIVr, sempre della stessa mano, Pape<br />
Satan Aleppe - Phy Diabolo e, al verso, nel margine sotto la figura di Lucifero (canto XXXIV) E<br />
M<strong>il</strong>libus vix Uni. Entrambe le citazioni sono tratte dall’Amphitheatrum sapientiae aeternae<br />
(1609) del mistico e alchimista tedesco seguace di Paracelso Heinrich Khunrath. Prima edizione<br />
a contenere le <strong>il</strong>lustrazioni del Paradiso – l’edizione bresciana del 1487 si fermava infatti al<br />
Purgatorio – e prima edizione a contenere le revisioni di Pietro da Fighine al commento di<br />
Cristoforo Landino. Benché sembri ormai chiarita la precedenza tra le due edizioni del 1491 –<br />
alcune varianti testuali fanno supporre che questa edizione, datata 3 Marzo, sia in realtà del<br />
1492, iniziandosi l’anno veneziano <strong>il</strong> 1 Marzo. Precedono <strong>il</strong> testo un’Apologia e la Vita di Dante;<br />
lo seguono <strong>il</strong> Credo, i Dieci Comandamenti, i Sette Salmi penitenziali, <strong>il</strong> Pater Noster e l’Ave<br />
Maria ridotti in terze rime ed attribuiti a Dante. Il presente esemplare unisce alla notevole rarità<br />
dell’edizione una provenienza particolarmente interessante. Infatti per quel che riguarda le<br />
citazioni tratte dall’Amphitheatrum aeternae sapientiae di Heinrich Khunrath riportate alle cc.<br />
XVIIIv e CXXXIVr, è importante r<strong>il</strong>evare che l’abeste attestato sul frontone della porta<br />
dell’Anfiteatro del Khunrath venga modificato in adeste nella citazione vicino al Lasciate ogni<br />
speranza voi ch’entrate. Infine alla c. CCLXII figurano un paio di sottolineature, la croce della<br />
s<strong>il</strong>ografia è iscritta in un triangolo tracciato a inchiostro, ad una delle stelle sono stati aggiunti<br />
dei raggi, e nel margine inferiore compare la scritta in greco ph<strong>il</strong>aletes = amante della verità.<br />
Chiaro è <strong>il</strong> riferimento di questa annotazione al testo: nel XVIII canto del Paradiso, Cacciaguida<br />
rincuora Dante e lo invita ha dire la verità, anche quando è scomoda: “Ma nondimen, rimossa<br />
ogne menzogna, tutta tua vision fa manifesta; e lascia pur grattar dov’è la rogna”. Quindi<br />
questo esemplare appartenne nel XVII secolo ad un dotto conoscitore del Khunrath, ed “amante<br />
della verità”, legato all’ambiente Rosacrociano, come testimonia <strong>il</strong> particolare uso della croce
inscritta in un triangolo circondato di stelle (c. CXXXIVr). L’Amphitheatrum Sapientiae Aeternae,<br />
Solius Verae, Christiano-Kabalisticum, Divino-Magicum, (edizione definitiva, Hanau,<br />
Gulielmus Antonius, 1609) è «un discorso ad alta temperatura mistica, corredato di<br />
invocazioni, esortazioni, interiezioni esorcistiche, spesso in elaborata composizione tipografica,<br />
che descrive sette gradi di ascesi e di scoperta della sapienza. è ricco di riferimenti all’alchimia,<br />
alla Cabbala, alla dottrina delle segnature e ad altri temi dell’ermetismo» (U.ECO). Il simbolo<br />
dei Rosacroce consisteva in una stella di dodici raggi, con al centro un triangolo che contiene<br />
una Croce con una Rosa; <strong>il</strong> tutto circondato da cinque Stelle a cinque raggi mentre un’altra con<br />
sette sorgeva sopra la punta del Triangolo. Infine la scritta in greco potrebbe costituire un<br />
riferimento al più importante adepto nella tradizione alchemica del moderno Occidente;<br />
Eirenaeus Ph<strong>il</strong>alethes (the peaceful lover of truth) fu lo pseudonimo ut<strong>il</strong>izzato dall’alchimista<br />
George Starkey (1628-1665). I suoi trattati Lo Specchio della Verità, L’Entrata Aperta al<br />
Palazzo Chiuso del Re, sono stati oggetto di studio da parte di tutti i cultori dell’arte ermetica,<br />
fino ad Isaac Newton, che li ha annotati e commentati. Il fatto la prima carta e la corrispondente<br />
provengano da un altro esemplare, è dovuto ad una censura del nome del possessore. Parecchi<br />
sono stati nei secoli i tentativi di dimostrare le affinità o le influenze di Dante sul pensiero<br />
rosacrociano; <strong>il</strong> presente esemplare potrebbe essere un primo tassello per futuri studi in tale<br />
direzione. Esemplare in buono stato di conservazione, alcune lievi bruniture; la prima e la<br />
decima carta anticamente rimarginate lungo <strong>il</strong> lato bianco inferiore, provenienti da un altro<br />
esemplare. HC 5949; GOFF D, 32; BMC v, 373; ESSLING 531; SANDER 2313; DE BATINES I, p.<br />
52; MAMBELLI, n. 13; L’esoterismo Rosacroce nella Divina Commedia di F<strong>il</strong>alete Ireneo,<br />
Foggia, Bastogi, 1995; R. GUÉNON L’esoterismo di Dante, M<strong>il</strong>ano, Adelphi, 2001. [14026]<br />
33. DUNS SCOTUS, Giovanni. Quaestiones in quattuor libros Sententiarum Petri<br />
Lombardi. (Segue, dello stesso:) Quaestiones quodlibetales (curavit Ph<strong>il</strong>ippus de<br />
Bagnacavallo). Venezia, Bonetus Locatellus per Octavianus Scotus, 18 dicembre<br />
1497 e 3 febbraio 1497-98, € 8.700<br />
2 opere in 4 volumi in-folio (mm 309 x 308), impressi in carattere gotico su due colonne di 66<br />
linee; legatura antica in pergamena (restauri ai dorsi con titoli calligrafati). Grandi iniziali<br />
s<strong>il</strong>ografiche istoriate di modulo variab<strong>il</strong>e; alla fine di ogni volume impresa tipografica. I quattro<br />
volumi contengono due importanti opere del f<strong>il</strong>osofo e teologo francescano Duns Scoto (1265-<br />
1308).<br />
I) Scotus novissime cum emendatissimo codice parisino castigatus: Additis responsionibus ad<br />
argumenta locis suis: et annotationibus opinionum diversorum doctorum…; ff. 137, (1 bianco,<br />
A-O 8 , P 10 , Q-R 8 ). - II) Scotus super secundo sententiarum; ff. 84 (A-K 8 , L 4 ). Alla fine della<br />
seconda parte delle Questiones è stata aggiunta l’opera Quodlibeta: Quaestiones quolibetales<br />
Scoti; ff. 53, (1 bianco, AA-FF 8 , GG 6 ). - III) Super tertio sententiarum; ff. 67, (1 bianco, a-g 8 , hi<br />
6 ). - IV) Super quarto sententiarum; ff. 163, (1 bianco, aa-tt 8 , vv-xx 6 ). Locatellus ottenne <strong>il</strong><br />
priv<strong>il</strong>egio di stampare tutte le opere di Scoto edite da F<strong>il</strong>ippo Bagnacavallo; <strong>il</strong> lavoro fu<br />
completato intorno al 1496-97, tuttavia non fu possib<strong>il</strong>e stamparlo prima del 1498 per via di una<br />
post<strong>il</strong>la del priv<strong>il</strong>egio. Numerose annotazioni marginali e note di possesso di mani del Cinque-<br />
Seicento. Stampati su carta forte, a grandi margini. I) H 6420. BMC V, 448. GW 9077. GOFF D-<br />
383. IGI 3602. - II) HCR 6437. PELLECHET 4470. BMC V, 449. GW 9072. GOFF D-397. IGI<br />
3597. [4825]<br />
34. EUSEBIUS CAESARIENSIS. De Evangelica Praeparatione (traduxit<br />
GeorgiusTrapezuntius, edidit Hieronymus Bononius). Tarvisii (Treviso), Michael<br />
Manzolus (Manzolinus), 12 gennaio 1480, € 5.800<br />
in-folio, ff. (106, su 108, mancando i ff. bianchi primo ed ultimo, sostituiti da ff. sim<strong>il</strong>ari; segn.<br />
a10, b-n8.6, o6, p8), artistica legatura moderna ad imitazione monastica antica in pieno cuoio su<br />
assicelle, decorazioni a secco sui piatti, borchie metalliche agli angoli ed al centro, dorso a nervi<br />
con tit. e fregi a secco, fermagli metallici. Testo in bel car. tondo, spazi con lettera-guida per le<br />
iniziali. Precedono otto endecas<strong>il</strong>labi di Girolamo Bononio, curatore dell’opera; e la prefazione
di Giorgio Trapezuntio, traduttore dell’opera dal greco ed al verso inizia <strong>il</strong> testo; al v. del f. p7 <strong>il</strong><br />
colophon: “Eusebii Pamph<strong>il</strong>ii de evangelica praeparatione opus.... Michael Manzolinus<br />
parmensis exactissima impressit d<strong>il</strong>igentia Tarvisii...” (è curioso che qui figuri <strong>il</strong> cognome<br />
“Manzolinus”, mentre tutte le bibliografie lo chiamano “Manzolus”; inoltre nel colophon egli è<br />
detto “parmensis”, mentre nelle note bio-bibliografiche del BMC, VI, p. 886, è “an Aquinas”).<br />
Quarta edizione (editio princeps: Venezia, Jenson, 1470) di questo raro incunabulo impresso a<br />
Treviso. Quest’opera apologetica in 15 libri, venne scritta dal grande padre della storia<br />
ecclesiastica Eusebio Panf<strong>il</strong>o di Cesarea (260-340 ca.) per giustificare i cristiani dell’accusa di<br />
aver abbandonato la religione degli avi per passare al giudaismo. Bell’esempl. genuino, impresso<br />
su carta forte, a grandi margini. BMC VI, 888. GOFF E-121. IGI 3757. HC 6702. BIBL. VATICANA<br />
E-40. PELECHET. 4644. POLAIN (B) 1432.<br />
OATES 2457. GW 9443. [10556]<br />
35. GEROLAMO, Santo. Vita, transito e miracoli. Treviso, Michele Manzolo, 1480,<br />
€ 12.500<br />
in-4, ff. 85 n.n. (privo dell primo f. bianco sostituito da altro f. assai sim<strong>il</strong>e), leg. moderna in m.<br />
pergamena, carta decorata ai piatti. Raffinato carattere gotico (81 G), usato qui per la prima<br />
volta. (In fine, colophon:) Impresso in Tarvisio per lo d<strong>il</strong>igente huomo Maestro Michele<br />
Mançolo da Parma nell’anno MCCCCLXXX a di primo del mese de Decembre. Questa edizione<br />
risulta particolarmente elegante per la composizione delle pagine e la titolazione dei capitoli. Si<br />
tratta di un compendio di opere di vari autori dedicate alla vita e al transito di san Gerolamo;<br />
comprende: Eusebius Cremonensis, “Epistola de morte Hieronymi”; Aurelius Augustinus,<br />
“Epistola de magnificentiis Hieronymi”; Cyr<strong>il</strong>lus, “De Miraculis Hieronymi”; “Certi miracoli”;<br />
“Certi detti dei santi e dottori sopra S. Girolamo”; “Inno al S. Girolamo”, <strong>il</strong> tutto in<br />
volgarizzamento italiano. Si tratta della riedizione della raccolta apparsa nel mese di marzo<br />
presso <strong>il</strong> medesimo stampatore. Ottimo esemplare (ex Martini) a grandi margini. Incunabolo<br />
trevigiano estremamente raro (conosciuti soli una decina di esemplari in collezioni pubbliche nel<br />
mondo). MARTINI 399. BMC VI, 890. HAIN 8644. [9492]<br />
36. GREGORIUS IX, Pont. Max. Decretales, cum glossa. Roma, Ulrich Han e<br />
Simone Cardella, 20.IX.1474, € 21.000<br />
in-folio (di grande formato: 424x285 mm), ff. 475 n.n. (su 478: mancano a1 bianco, x2, D8; S1<br />
bianco presente), senza segnatura (con indicazione del capitolo e numerazione mss. da mano<br />
coeva nell’angolo alto di ciascun foglio; quest’ultima però non tiene conto del primo f. bianco<br />
mancante); legatura secentesca in pergamena con grande fregio dorato al centro e 4 agli angoli<br />
dei piatti, dorso rifatto. Sul primo foglio 2 iniziali grandi e tre più piccole dipinte in rosso e blu<br />
con fregi f<strong>il</strong>igranati, sparse nel testo svariate centinaia di altre piccole iniziali in rosso o blu.<br />
Testo su due colonne in car. tondo, racchiuso dal commento in car. più piccolo. F. 2 r.: «Incipit<br />
nova comp<strong>il</strong>atio decretalium gregorii. ix.»; in fine, f. 476v., colophon: «Finiunt decretales<br />
correctissime: impresse in alma urbe Roma…per magistrum Uldaricum gallum Alamanum &<br />
Symonem nicolai de Luca: cum glosis ordinariis Bernardi Parmensis & additionibus suis…anno<br />
domini. MCCCCLXXIIII. die. xx. mensis septembris…». Rarissimo incunabulo romano,<br />
probab<strong>il</strong>mente la terza edizione di questa raccolta di leggi papali che <strong>il</strong> grande Papa Gregorio IX<br />
(Ugolino dei conti di Segni, nato ad Anagni intorno al 1148, morto nel 1241) aveva pensato di<br />
far redigere fin dai primi anni del suo pontificato, quale “rinvigorimento dell’autorità pontificia<br />
e del suo influsso”, tanto più necessario dopo la promulgazione delle Costituzioni di Melfi da<br />
parte di Federico II di Sic<strong>il</strong>ia (cfr. Encicl. Catt. VI, 1136). Esempl. molto bello (nonostante la<br />
mancanza dichiarata), impresso su carta forte, a grandi margini, con rare post<strong>il</strong>le di mano coeva<br />
nei margini (qualche ingiallitura qua e là, forellini di tarlo senza danno al testo sui primi 20 ed<br />
ultimi 9 ff.). Nessun esemplare al British Museum né in USA. IGI 4452 (4 copie). GW 11452.<br />
VATICANA G-164. [3426]
37. HIERONYMUS, Sanctus. Epistolae (edidit Joannes Andreae episcopus<br />
Aleriensis). Volumen II. Roma, C.Sweynheym e A.Pannartz in Palazzo Massimo,<br />
prima del 30 agosto1470, € 24.000<br />
in-folio (400x290 mm), ff. (337, senza numeraz. né segnatura; bianco <strong>il</strong> f. 337 bianchi ed<br />
anche <strong>il</strong> foglio 9 bianco, previsto da HC e non citato dal BMC); testo in car. tondo, ampi spazi<br />
bianchi per le iniziali. Pregevole legatura coeva in cuoio su assicelle, decorazioni a secco sui<br />
piatti, tracce di fermagli metallicci (qualche abrasione della pelle, restauri alle cerniere e al<br />
dorso). (In fine, f. 336 recto, colophon:) Impressum Rome opus in domo Petri & Francisci de<br />
Maximis... presidentibus magistris Conrado Sweynheym et Arnoldo Pannartz, M.CCCC.LXX.<br />
Trattasi del solo secondo volume delle “Epistolae” di S. Gerolamo, edito a cura di Giovanni<br />
di Andrea, vescovo di Aleria, e da lui dedicate a Papa Paolo II (ripetuta la lettera-dedicatoria<br />
dell’ediz. 1468). Incunabulo di straordinaria bellezza e rarità, monumento tipografico uscito<br />
dai torchi dei prototipografi in Italia, i tedeschi Conrad Sweynheym e Arnold Pannartz (allievi<br />
di Gutenberg, Fust e Schoffer a Magonza, trasferitisi in Italia nel 1464). Il presente è uno dei<br />
primi libri stampati in Italia. Le Lettere di S. Girolamo (ca. 345-420 d.C.) godettero di<br />
notevole fortuna presso gli umanisti tanto che se ne contano ventun ristampe nel corso del XV<br />
secolo. La prima ediz. fu impressa a Roma nel 1467. Esempl. su ottima carta forte, a grandi<br />
margini (quelli laterali dei primi cinque fogli un po’ sfrangiati e con gore d’umido qua e là).<br />
Gran parte dei margini bianchi portano delle dotte chiose manoscritte strettamente coeve, assai<br />
leggib<strong>il</strong>i. Provenienza Landau (ex-libris) e Garnier-Valletti (piccolo timbro nel margine). Il<br />
barone Horace Landau (Brody 1824 - Firenze 1903) fu rappresentante dei banchieri Rotsch<strong>il</strong>d<br />
a Costantinopoli, a Torino, dove ebbe molti rapporti con Cavour, ed a Firenze, dove acquistò<br />
la v<strong>il</strong>la “Alla Pietra”, che arricchì di numerose collezioni e di una cospicua biblioteca di<br />
manoscritti ed incunabuli, aumentata in seguito dall’erede, signora J.Finaly; un catalogo<br />
parziale fu redatto da A.Roediger. BMC IV, 10. HC 855. IGI 4736. GOFF H-164. B.A.V. H-61.<br />
BN PARIS H-97. [10547]<br />
38. HYGINUS, Caius Julius. Poeticon astronomicon (edidit Jacobus Sentinus et<br />
J.L. Santritter). (In fine:) Venetiis, Thomas de Blavis de Alexandria, 7 giugno<br />
1488, € 12.000<br />
in-4, ff. (56, segn. a-g 8 ), leg. modern m. marocch., dorso a nervetti con tit. oro. Al verso del<br />
primo f. figura della sfera astronomica, framezzate al testo 47 belle figure allegoriche delle<br />
principali costellazioni, dei pianeti e dei segni zodiacali, per lo più legni in controparte di<br />
quelli usati nelle edizioni di Ratdolt del 1482 e 1485; due grandi iniz. e molte altre più piccole<br />
ornate su fondo nero, al v. del f. a4 iniz. in inchiostro rosso di mano poster., testo in car. rom.<br />
Quarta edizione (la prima Ferrara, 1475) di questo testo di mitologia astronomica desunto da<br />
fonti greche ed in particolare dai “Phaenomena” di Arato, prima raffigurazione delle<br />
costellazioni che per oltre un secolo influenzò l’iconografia degli atlanti celesti. Dell’autore (I<br />
secolo d.C., detto Igino l’Astronomo per distinguerlo da un altro Igino detto <strong>il</strong> Bibliotecario) si<br />
sa assai poco; egli dedica l’opera ad un certo M. Fabio (forse M. Fabio Marcellino). Ottimo<br />
esempl. a pieni margini, in alcuni dei quali si leggono delle chiare post<strong>il</strong>le di mano coeva.<br />
“The woodcuts derive from medieval sources, and depict figures in medieval European<br />
costume. These figures were reprinted, and copied in numerous incunable editions, and were<br />
the source for the engraved images of Jacon de gheyn and via the latter many of the images in<br />
Johannes Bayer.” WATSON, Celestial cartography in book form, 1482-1801. BMC V ,318. HC<br />
9065. KLEBS 527.4. POLAIN (B) 2041. PROCTOR 4765. IGI 4961. ESSLING 287. SANDER 3474.<br />
CANTAMESSA I, 2202, note. [9021]
39. LACTANTIUS, L. C. Firmianus. Opera. (Edidit Ioannes Andreae, episcopus<br />
Aleriensis). Venetiis, Theodorus de Ragazonibus, 1490, € 10.500<br />
in-folio, ff. (147, su 148, mancando <strong>il</strong> primo bianco), leg. del tempo m. pelle allumata, piatti in<br />
assicelle, tracce di fermagli metallici (porzione di etichetta cartacea al piatto inf., restauri al<br />
dorso a nervi). Lettera dedicatoria di Ioannes Andreae, curatore dell’edizione, al Papa Paolo II,<br />
ripresa dall’ediz. di Roma 1470 di Sweynheym e Pannartz. Testo in car. rom. con rari passi in<br />
greco. F.2r.: “Lactantii Firmiani de divinis institutionibus adversus gentes. Rubricae primi<br />
libri in- cipiunt…”; f. 9v.: “Ioannis Andreae episcopi Aleriensis ad Paulum secundum<br />
Venetum pontificem maximum epistola”; f. 148v., : “Impressum Venetiis per Magistrum<br />
Theodorum de Ragazonibus de Asula. Anno incarnationis domini. M.CCCC.LXXXX. Vigesimo<br />
primo mensis Apr<strong>il</strong>is”. Pregevolisima edizione delle opere di Lattanzio, celebre apologista<br />
cristiano del IV sec., comprendente: “De divinis institutionibus; De ira Dei; De opificio Dei<br />
vel de formatione hominis; De Phenice carmen”; seguono passi sulla fenice tratti dalle<br />
Metamorfosi di Ovidio e da Dante Alighieri, <strong>il</strong> “De resurrectionis dominicae die” ed <strong>il</strong><br />
“Nephythomon” entrambi di Lattanzio (anziché <strong>il</strong> “Carmen de Pascha” di Venantius<br />
Fortunatus, come erroneamente riportato da IGI). Bell’esempl. assai puro e marginoso (con<br />
antica nota di possesso nel margine super. del secondo f., piccole porzioni di margine esterno<br />
rifatto agli ultimi 4 ff. e qualche forellino di tarlo sugli ultimi 3). BMC V, 477. H 9815. IGI III,<br />
5627. GOFF L-10. [3998]<br />
40. MARTIALIS, Marcus Valerius. Epigrammata. Domitii Calderini Veronensis<br />
Commentarii. (Venezia, eponimo stampatore, 1480), € 4.600<br />
in-folio (mm 294x202), ff. 212 n.n. su 224, mancanti d8, e3, f5, g3, g5, g7, i2, i7, n6, x7, y4,<br />
y6, E5 bianco; bella legatura moderna ad imitazione in pieno cuoio bruno su assicelle,<br />
decorata da bordure a secco sui piatti, dorso a nervi, fermagli metallici al taglio laterale.<br />
Stupenda edizione con ogni pagina decorata con grandi e piccole lettere iniziali dipinte in<br />
rosso o blu. Carattere romano, testo racchiuso nel commento. All’inizio dedica di Calderini a<br />
Giov. Franc. Lodovici “Principis Mantuani F<strong>il</strong>io”, ed altra a Lorenzo Medici<br />
“florentissimum”. (In fine, recto f. 220, colophon:) “M.Valerii Martialis Opus. Impressum<br />
Venetiis. Anno MCCCC.LXXX: feliciter explicit”. Prima edizione degli Epigrammata con i<br />
Commenti di Calderini, assai importanti, già apparsi separatamente nel 1474. L’anonimo<br />
tipografo, che proprio da questa edizione viene identificato, impresse a Venezia nel 1480 altri<br />
due testi: le Epistolae ad Fam<strong>il</strong>iares di Cicero e le Satyrae di Persio. Esemplare assai bello, a<br />
grandi margini, purtroppo con le mancanze sopra segnalate. BMC, V, 296. HC 10814. OATES<br />
2222. GOFF M-2304. IGI 6222. [15672]<br />
41. NATALIBUS, Petrus, de. Catalogus Sanctorum et gestorum eorum. Vicenza,<br />
Henricus de Sancto Ursio, Zenus, 12 dicembre 1493, € 8.500<br />
in-folio, ff. (332, ult. bianco presente), leg. settec. p. perg. rigida, tassello in pelle con tit. oro<br />
al dorso. Testo su due colonne in car. rom., gran numero d’iniziali s<strong>il</strong>ografiche su fondo nero;<br />
impresa tipogr. in fine. Sul f. 1 (a1) titolo in rosso, in basso un componimento poetico di<br />
Antonius Verlus vicentinus, curatore dell’edizione: “Ad lectorem endecasyllabon” ed al verso<br />
“Epistola christianis” del medesimo; f. a2: “Prologus”; f. 326 v. (R8), impresa tipogr. e<br />
colophon: “Vi / centiae per henricum de sancto ursio li / brarium solerti cura<br />
impressum…M.CCCCLXXXXII”. Editio princeps di questo celebre “Leggendario”, opera<br />
agiografica composta dal veneziano Pietro De Natalibus dal 1369 al 1372; divisa in 12 libri,<br />
contiene oltre 1500 notizie ricavate da vari storici, quali Vincenzo di Beauvais, Giacomo da<br />
Varazze e Pietro Calò, fonti che l’autore indica nel Prologo. Esempl. assai puro e genuino (exlibris<br />
ms. ed altro a stampa applicato nel margine infer. del f. 1, angolo esterno strappato al f.<br />
g7, lieve alone d’umido all’inizio ed in fine al vol.). BMC VII, 1047. GOFF N-6. IGI IV, 6769.<br />
HC 11676, OATES 2685. [3974]
42. PETRARCA, Francesco. De Remediis Utriusque Fortunae. Cremona,<br />
Bernardinus de Misintis et Caesar Parmensis 17.11.1492, € 7.500<br />
in-folio, ff. 164 (primo e ultimo f. bianchi mancanti; segn.: *3, a-b8, c-z6, A-B6, C7); leg.<br />
coeva in piena pergamena (antichi restauri). Carattere romano; spazi per lettere guida,<br />
impresa dei tipografi al verso del f. 164. (In fine, colophon:) “Impressum Cremonae,<br />
Bernardinus de Misintis et Caesar Parmensis, anno incarnationis dominice 1492, die 17<br />
mensis Novembris”. Prima edizione impressa in Italia del “De remediis utriusque<br />
fortunae” (apparso per la prima volta a Colonia intorno al 1470); l’opera, composta da<br />
Petrarca tra 1345 e 1366 e dedicata ad Azzo da Correggio, è un lungo dialogo a sfondo<br />
pessimista tra la Ragione, <strong>il</strong> Gaudio, la Speranza, <strong>il</strong> Timore e <strong>il</strong> Dolore. Precedono <strong>il</strong> testo<br />
una Tabula dei contenuti e una lettera al “Marchisinum Stangham”. Importante opera<br />
stampata a Cremona dai prototipografi Bernardinus de Misintis e Caesar Parmensis; i due<br />
stampatori lavorarono insieme tra 1492 e 1493, della loro attività congiunta si conoscono<br />
solo sei opere. Buon esemplare a grandi margini (lievi aloni d’umido nel margine inferiore<br />
degli ultimi ff.); rare post<strong>il</strong>le coeve marginali e due parole in inchiostro al primo f. GOFF<br />
P409. HC 12793. BMC VII 956. IGI 7578. HORTIS 338. B.A.V., P-171. [5085]<br />
43. PIATTI, Pietro Antonio, detto <strong>il</strong> Piattino. Libellus de carcere. (Ad<br />
<strong>il</strong>lustrissimum Ducem Mediolani Carmina). (Firenze, Bartolomeo di Libri 1485-<br />
1486 ca.), € 9.500<br />
in-8, ff. 12 n.n., legatura ottocentesca in pergamena floscia. Terza edizione (Antonio<br />
Zaroto le aveva pubblicate nel 1483 e nel 1485). Interessante raccolta di componimenti<br />
poetici del dimenticato umanista m<strong>il</strong>anese amico di Leonardo, composta durante la sua<br />
detenzione nel carcere di Monza. Nel febbraio 1469 Piattino fu fatto imprigionare nel<br />
castello di Porta Giovia dal giovane Galeazzo Maria Sforza a causa di un obbligo di corte<br />
disertato. Trasferito al carcere duro dei Forni di Monza, fu scarcerato nell’estate 1470,<br />
facendo ritorno a M<strong>il</strong>ano solo dopo l’assassinio di Galeazzo Maria (1476). Allievo del<br />
F<strong>il</strong>elfo e sodale di Leonardo da Vinci, <strong>il</strong> Piatti fu da questi incaricato di inviare a<br />
Lodovico <strong>il</strong> Moro, che sollecitava Leonardo a portare a termine <strong>il</strong> lavoro, un’epigrafe in<br />
lode del padre Francesco per <strong>il</strong> basamento della grande statua equestre. Benché nel<br />
Carcere figurino alcuni epigrammi dedicati “duci Mediolanensi”, questi sono indirizzati a<br />
Giangaleazzo per chiedere la grazia e non si tratta quindi dei perduti versi composti per <strong>il</strong><br />
monumento equestre, del quale venne realizzato <strong>il</strong> solo modello in gesso che andò<br />
distrutto. Il Libellus è dedicato Ad magnificum Thomam Thebaldum bononiensem; <strong>il</strong><br />
Tebaldi fu consigliere ducale e ambasciatore di Carlo VII e dovette intercedere con<br />
successo alla scarcerazione del Piatti. L’Argelati (I, 268) ricorda <strong>il</strong> fatto “plurimum ab<br />
obtinendam a principe gratiam bonae frugis attulerat”. Quest’opera poetica è un<br />
resoconto del periodo della carcerazione: vi ricorda la sua M<strong>il</strong>ano che credeva non<br />
avrebbe più rivisto e dedica alcuni versi a Lorenzo de’Medici per la morte del fratello<br />
Giuliano. Opera estremamente rara (si conoscono solo una ventina di esemplari<br />
complessivi delle tre edizioni). Bellissimo esemplare a pieni margini (alcune annotazioni<br />
manoscritte). GOFF P777. PELLECHET MS 9523. IGI 7867. BMC VI 648. NARDINI, VITA DI<br />
LEONARDO, p. 83: “Ferito nell’orgoglio Leonardo si rimise al lavoro “Poichè <strong>il</strong> Duca ha<br />
fretta”. Riprese gli studi eseguiti a Firenze per l’Adorazione dei Magi, quelli fatti nella<br />
bottega del Verrocchio al tempo del monumento equestre del Colleoni... era trascorso<br />
solo qualche mese, e già l’artista chiedeva all’oratore e poeta Platino Plato una frase da<br />
porsi, come epigrafe, sotto <strong>il</strong> monumento...”. Esaurienti biografie in A.SIMIONI, Un<br />
umanista m<strong>il</strong>anese: Piattino Piatti, Archivio Storico Lombardo XXXI, 1904 p.227-301.<br />
[11546]
44. POGGIO BRACCIOLINI, Francesco. Historia Fiorentina ... di latino in lingua<br />
fiorentina. Venezia, Iacopo de Rossi, 1476, € 11.000<br />
in-folio (mm 330x230), ff. 116 non num. (ultimo bianco presente), in legatura moderna ad<br />
imitazione d’epoca in pieno cuoio bruno con bordure a f<strong>il</strong>etti e fregi floreali impressi a secco sui<br />
piatti, dorso a nervi con titolo oro e fregi a secco. (F.1:) “Prohemio di Iacopo di Messer<br />
Poggio.allo Illustrissimo signor Federico di Montefeltro d’Urbino nella Historia Fiorentina di<br />
Messer Poggio suo Padre. Et tradocta da lui”. Testo in carattere romano su 41 linee per pagina.<br />
Decorato da 9 cap<strong>il</strong>ettera stupendamente miniati in oro zecchino e decorati con motivi floreali<br />
policromi, dell’altezza di sette linee caduno, di particolare bellezza e pregio artistico. (F. 115,<br />
recto:) “Finito l’octavo & ultimo libro della historia fiorentina…Impresso a Vinegia per<br />
l’huomo di optiomo ingegnio Maestro Iacopo de Rossi di natione gallo neli anni di Cristo<br />
M.CCCCLXXVI …”. Importante editio princeps di questa nota opera storica su Firenze, redatta<br />
da uno dei più celebri umanisti del ‘400. Scritta da Francesco Bracciolini (Terranuova d’Arezzo<br />
1380-1459) negli anni 1450-1455 in lingua latina, l’opera venne tradotta in volgare dal figlio<br />
Jacopo dopo la morte del padre ed è qui pubblicata per la prima volta. Esemplare in ottimo stato<br />
di conservazione ed a grandi margini bianchi, impreziosito dai bellissimi cap<strong>il</strong>ettera miniati.<br />
(Lievi arrossature della carta in alcuni margini, alcune post<strong>il</strong>le ms. di antica mano). BMC, V-215.<br />
HAIN 13172. LOZZI, 1916. IGI n.7940. BIBL. VATICANA P-426. [15666]<br />
45. SAVONAROLA, Gerolamo. La expositione del Pater Noster (S.n.t. ma Firenze,<br />
A.Tubini, L. de Alopa e A.Ghirlandi, 1500 ca), € 7.500<br />
in-4 (199x133 mm), ff. 20 nn. (a-b8, c4), caratt. rom.; tre stupende grandi s<strong>il</strong>ografie su quasi mezza<br />
pag., 12 altre piccole figure su 9 linee, alcune ripetute, su fondo nero. Leg. d’amatore in<br />
marocchino granata, tre f<strong>il</strong>etti in oro sui piatti, dorso decor. e titolato in oro, dent. int. (In fine:)<br />
Finita è questa operetta cioè La expositione del Pater noster con una epistola a una duota dòna<br />
Bolognese Composte da Hieronymo da Ferrara dell’ordine de frati predicatori. Al f.1 recto<br />
“Cristo sul Monte degli Ulivi”; al f.18 recto “un monaco predica a un gruppo di monache”; al<br />
f.20 verso “due monaci incontrano alcune vedove”. Cfr. Immagini e azione riformatrice, Alinari,<br />
1985: “Nei legni savonaroliani ad immagini delineate con semplici e pure linee di contorno si<br />
alternano particolari di un nero compatto: finestrelle, vani, mantelli, copricapi, losanghe negli<br />
impiantiti… Certo è che Savonarola comprese subito la necessità di divulgare la dottrina cristiana<br />
con un mezzo che fosse più efficace delle parole gridate dal pulpito e alla portata del popolo. Le<br />
numerose edizioni savonaroliane arricchite di immagini provano come <strong>il</strong> frate fosse consapevole<br />
del calore del libro <strong>il</strong>lustrato come strumento efficacissimo di propaganda e di divulgazione,<br />
veicolo di idee e sentimenti, ma anche come fenomeno artistico, tanto che si preoccupò egli stesso<br />
dell’aspetto <strong>il</strong>lustrativo delle sue opere”. Ottimo esemplare di questo rara edizione figurata. GOFF<br />
S-202. SANDER 6782. KRISTELLER 384C. ADAMS S-495. NON IN BRITISH LIBRARY. [4616]<br />
46. SAVONAROLA, Gerolamo. Espositione del Salmo LXXVIIII Qui Regis Israel.<br />
(In fine:) Impresso in Firenze, A di viii. di Giugno MCCCCLXXXXVI. (1496), € 8.000<br />
in-4 (205x143), ff.14 nn., segn a8-b6, caratt. rom., leg. antica in cartoncino rigido e carta<br />
marmorizz. a fiori. Con due s<strong>il</strong>ografie: a f.1 recto “Davide inginocchiato in una radura con<br />
l’arpa a terra alla sua sinistra” (mm 68x47); a f.2 verso “figura a mezzo busto di santo in<br />
preghiera incoronato” (mm 28x30). Foglio 1, recto: “Proemio di frate Hieronymo da Ferrara<br />
dellordine de / predicatori nella expositione del psalmo LXXVIIII. / tradocto in lingua Fiorètina<br />
da un suo deuoto fam<strong>il</strong>iare”. Cfr. Immagini e azione riformatrice, Alinari, 1985 “Con le<br />
x<strong>il</strong>ografie degli scritti a stampa savonaroliani assistiamo allo sv<strong>il</strong>uppo creativo di questo nuovo<br />
genere artistico… È perciò logico pensare che le x<strong>il</strong>ografie che li accompagnano costituiscano<br />
un messaggio della massima importanza … Probab<strong>il</strong>mente i primi x<strong>il</strong>ografi provennero da una<br />
qualsiasi delle altre arti, dalla pittura come dalla miniatura, dall’oreficeria come dalla scultura<br />
…”. Esemplare assai bello di raro incunabulo figurato. AUDIN 127. SANDER 6790. KRISTELLER<br />
388C. GRUYER P.13/14. BMC VI, 675. IGI 8740. [4613]
47. SVETONIUS TRANQUILLUS, Caius. Vitae XII Caesarum. Venetiis, Nicolaus<br />
Jenson, 1471, € 20.000<br />
in-4, ff. 162 (su 164, mancando gli ultimi 2 ff. bianchi.) senza numeraz. né segnatura, leg.<br />
settecentesca p. perg., doppio tass. con titolo oro al dorso. F.1r.: «Versus Ausonii in libros Svetonii…/<br />
Caii Svetonii Tranqu<strong>il</strong>li De Vita. XII./ Caesarum Liber primus Divus Iulius / Caesar incipit<br />
foeliciter.»; f. 162 v., secondo colophon: “Hoc ego nicoleos gallus cognomine ienson<br />
Impressi…M.CCCC.LXXI”. Una delle migliori produzioni di Jenson, impressa con un raffinato<br />
carettere tondo che rese celebre questo stampatore. Terza edizione, decisamente più bella, benché<br />
meno rara, delle due impresse a Roma l’anno precedente, di quest’opera della classicità latina. Ottimo<br />
esempl. su carta forte, con i passi in greco, lasciati bianchi nel testo, vergati da mano coeva, come<br />
pure i cap<strong>il</strong>ettera e le chiose aggiunti a penna nei margini dei fogli. BMC V, 170. GOFF S-817; HC<br />
15117*; PROCTOR 4070. IGI V, 127. [8868]<br />
48. TIBULLUS, CATULLUS, PROPERTIUS. Elegiae et Carmina (cum Commento).<br />
Venezia, Bonetus Locatellus,per Octavianus Scotus, 9.XII.1487<br />
STATIUS, Publius Papinus. Ach<strong>il</strong>leis (cum Commento Johannes Britannicus).<br />
Impressum Brixia per Iacobum Britannicum, 21 Maggio 1485, € 8.500<br />
in-folio (290 x 196 mm), due opere in un vol., bella legatura settecentesca in pieno vitello, dorso a<br />
nervi finem. decorato in oro, tagli rossi. Testi racchiusi nel commento. - I) Tibulli Elegiae cum comm<br />
Bernardini Veronensi. Catulli Carmina cum comm Antonini Partheni. Proportii Elegiae cum comm<br />
Ph<strong>il</strong>ippi Beroaldi. ff. 158 nn. (ultimo bianco), caratt. rom., iniziali s<strong>il</strong>ogr. istoriate, grande marca<br />
tipogr. al verso del f. 157. - II) Statii Ach<strong>il</strong>leida cum comm Ioannis Britannici. ff. 28 (primo bianco),<br />
caratt. rom. Bellissime e rare edizioni, di Venezia e di Brescia, dei noti aulici testi poetici della<br />
latinità. Esemplari in ottimo stato di conservazione e con ampi margini; lievi arrossature, ex-libris<br />
Fridericus Plessis. HC*4763=4765. BMC V, 439. POLAIN (B) 3783. GOFF T-372. II: HC* 14989.<br />
BMC VII, 973. GOFF T-401 [4847]<br />
49. TORQUEMADA, Johannes de. Summa de ecclesia contra impugnatores potestatis<br />
summi pontificis. Rome, Eucharius S<strong>il</strong>ber, 1489, € 23.000<br />
in-folio, ff. 218 (senza numeraz. né segnatura), legatura coeva in pergamena, titolo ms. sul piatto ant.<br />
e sul taglio inf., <strong>il</strong> dorso rifatto nel XVII sec., con titolo in oro. Precede la lettera al lettore di<br />
Gerolamo Scoptius; in fine <strong>il</strong> registro e 4 ff. di Indici. Importante opera del teologo domenicano, e<br />
Cardinale, nato a Valladolid nel 1388 e morto a Roma nel 1468, zio di Tommaso Torquemada;<br />
relativa al governo della Chiesa ed alla autorità del Pontefice, fu scritta in risposta al “De<br />
concordantia catholica di Nicolò Cusano” e venne a lungo sfruttata dai difensori dell’autorità<br />
pontificia contro ogni forma di conc<strong>il</strong>iarismo. Rarissimo esemplare con variante: <strong>il</strong> f. a1 reca al recto<br />
<strong>il</strong> titolo in grandi caratteri impresso in rosso su 9 linee: “Joannis de Turre cremata Cardina/lis s. xisti<br />
Aurea & legans suma contra impugnatores pote/statis summi pontificis...”; al verso la prefazione<br />
dello Scoptius. Questo titolo fu impresso in pochissimi esemplari, ma su un foglio aggiunto, bianco al<br />
verso, con la prefazione al verso di altro foglio bianco al recto; infatti Hain è in 219 ff., e Pellechet in<br />
220 ff., con <strong>il</strong> sesto bianco. In tutti gli altri esempl. (BMC, Polain, Oates, 2 Pellechet, 3 Vaticana,<br />
Choix d’Olschki) <strong>il</strong> recto della prefazione è bianco, con 218 ff., e i 4 ff. d’indice posti all’inizio; la<br />
nostra variante li deve invece avere alla fine, come chiaramente dichiarato sul titolo. Apparentemente<br />
solo l’esempl. citato da Hain, uno di quelli citati da Pellechet, e 2 su 5 della Vaticana hanno <strong>il</strong> foglio<br />
con titolo in rosso, al contrario dei due della B. Nazionale di Firenze. È chiaro che l’edizione ebbe dei<br />
problemi tipografici dovuti alla difficoltà di stampare in rosso sullo stesso foglio. Straordinario<br />
incunabulo romano di grande formato, di notevole rarità. Bellissimo esemplare a grandi margini,<br />
nitidamente impresso su carta forte (lievi fioriture marginali a pochi ff., forellino di tarlo nel margine<br />
inf. degli ultimi ff.). HC 15730. BMC IV, 109: “Hain’s description offers slight textual differences<br />
from the above, and his account of the preliminary matter is confusely stated. His copy is said to<br />
contain a title printed in red”. GOFF T-555. IGI 9885. BIBL. VATICANA, III, T-261. BIBL. NAT. PARIS,<br />
T-402. PELLECHET, 11279C. CHOIX OLSCHKI, I 2263: “Il manque le premier f. contenat le titre en<br />
rouge...Hain compte par erreur 219 ff. ”. POLAIN 3874. OATES 1535. HOWARD MCILVVAIN, The<br />
Growth of Political Thought in the West, N. Y. 1932, p. 351: “The title indicates accurately the<br />
purpose and the contents of the book... powers of Pope and Counc<strong>il</strong>…”. [4706]
ALDO MANUZIO: ALCUNE EDIZIONI LATINE<br />
50. ALCIONIO, Pietro. Petri Alcyonii Medices Legatus De Exs<strong>il</strong>io. Venetiis, in<br />
aedibus Aldi et Andreae Asulani, mense Novembri, MDXXII (1522), € 4.400<br />
in-4, ff. (70, ff. 39 e 40 bianchi, segn. a-h8, i6), legatura moderna in pelle con impresssioni<br />
geometriche a secco, dorso a nervi. Ancora aldina sul titolo ed in fine, finissimo car. corsivo.<br />
Rara edizione originale, dedicata dall’a. a Nicola von Schonberg arcivescovo di Capua, di questo<br />
dialogo che si immagina avvenuto nel 1512 tra Giulio de’ Medici, futuro Leone X, allora legato<br />
pontificio (da cui <strong>il</strong> titolo dell’opera), e Lorenzino de’Medici. L’Alcionio (1487-1527),<br />
professore di geco a Firenze, celebre traduttore di Aristotele, venne accusato dai contemporanei<br />
di aver tratto la sua opera dal “De Gloria” di Cicerone e di aver poi distrutto l’originale per<br />
evitare l’accusa di plagio. L’a. in calce riporta la notizia della traduzione da parte di Ermolao<br />
Barbaro dei testi aristotelici “De Anima” e “De physica auscultatione”, per altro mai rinvenuta.<br />
Ottimo esemplare, ad ampi margini (al verso dell’ultimo f. antico timbro di collezione privata,<br />
tracce di polvere al titolo, lieve alone al margine esterno dei primi e ultimi ff.). RENOUARD 95.6:<br />
«Volume fort rare». UCLA I, 187. ADAMS A-633. BMC 16.CENSIMENTO 16 CNC 859 [4934]<br />
51. AUGURELLUS, Joannes Aurelius. Iamblicus liber I-II. Sermonum liber I-II.<br />
Carminum liber I-II. Libellus iambicus super additus. (In fine:) Venetiis, in aedibus<br />
Aldi, apr<strong>il</strong>e 1505, € 3.800<br />
in-8, ff. (128, inclusi a2 con la sola segnatura ed <strong>il</strong> penultimo bianchi), leg. inglese del XIX sec.<br />
in cuoio di Russia, riquadro di f<strong>il</strong>etti e stella con iniziali A e M in oro ai piatti, titolo al dorso.<br />
Ancora aldina al verso dell’ult. foglio. Prima edizione collettiva delle opere poetiche di<br />
Augurello, tranne “Chrysopoeia” e “Geronticon” pubblicate dieci anni dopo. «L’edizione<br />
aldina…include versi a patroni, amici, conoscenti, e tende a presentare nel complesso gli umori<br />
artistici e la varia cultura dell’autore…E’ questa una lirica elegante, che mostra padronanza<br />
della lingua e fac<strong>il</strong>ità nella versificazione…E’ insomma l’opera di un umanista imbevuto di<br />
Orazio…» (Diz. Biogr. It. IV, pp. 578-581). L’Augurelli (Rimini, intorno al 1456 - Treviso<br />
1524) fu letterato petrarchista e propugnatore della lingua letteraria volgare, nei suoi viaggi in<br />
diverse città italiane divenne amico di molti <strong>il</strong>lustri personaggi del tempo, quali Mars<strong>il</strong>io Ficino,<br />
Poliziano, Bernardo e Pietro Bembo, del quale fu forse precettore, Trifon Gabriele, Ramusio, G.<br />
Vida e M. Equicola. Bell’esempl. mariginoso e fresco. RENOUARD 49.2: «édition belle et rare».<br />
ADAMS A-2152. STC. 61. UCLA 73. [16553]<br />
52. AUSONIUS, Decimus Magnus. (Opera). Venetiis, in aedibus Aldi et Andreae<br />
Soceri, novembre 1517, € 3.200<br />
in-8, ff. 107, (1), leg. settec. p. perg. rigida, tit. ms. al dorso. Testo in car. corsivo, spazi con<br />
lettera-guida per le iniz., àncora aldina sul tit. ed al verso dell’ult. f. Prima ed unica edizione<br />
aldina delle opere di Ausonio, curata da Girolamo Avanzo che la dedica al card. Marco Cornelio.<br />
Tra le altre opere (Epigrammi, Epistole poetiche, Commento alle sentenze dei sette Sapienti,<br />
ecc.) è particolarmente interessante e famoso <strong>il</strong> poemetto “Mosella”, che tramanda <strong>il</strong> resoconto<br />
di un viaggio da Treviri a Bingen, ricco di particolari curiosi sulla vita, gli usi ed i costumi degli<br />
abitanti di quella regione. Ausonio fu poeta latino del IV secolo (nato a Bordeaux verso <strong>il</strong> 309 e<br />
morto intorno al 394), maestro dell’imperatore Graziano e da lui eletto console nel 379.<br />
Bell’esempl. (firma cancellata sul primo f., forellino di tarlo nel margine alto dei primi due ff.).<br />
RENOUARD 80.7. UCLA 137. ADAMS A-2278. [4930]<br />
53. BUDAEUS, Gu<strong>il</strong>lielmus. Libri V de Asse, & partibus eius… Io.Grolierio<br />
Lugdunensis Chr. Gallorum Regis Secretario…dicantur. MDXXII. Venetiis in<br />
aedibus Aldi, et Andreae Asulani Soceri mense Septembri M.D.XXII. (1522), € 5.000<br />
in-4, ff.(12), 262, (4), vari errori di paginazione comuni a tutti gli esempl., (<strong>il</strong> quaderno U è di 6<br />
ff.), caratt. corsivo italico, altra ancora aldina al verso dell’ult. foglio; leg. 700esca p.pelle, titolo
su tassello granata e ricchi fregi in oro al dorso. Il trattato De Asse, dedicato all’<strong>il</strong>lustre bibliof<strong>il</strong>o<br />
Jean Grolier, è <strong>il</strong> primo e <strong>il</strong> più importante studio sulle monete e sulla metrologia dei Greci e dei<br />
Romani. Gu<strong>il</strong>laume Budé (1467-1540) “Parisiensis secretary Regij”, fu <strong>il</strong> primo dei grandi<br />
umanisti francesi, allievo di Lascaris, profondo ellenista, preposto dei mercanti, iniziatore con i<br />
suoi libri e legature della Bibliothèque Nationale. Bell’esemplare; nota di possesso al titolo,<br />
lievissimo alone in alto agli ultimi 4 ff. RENOUARD p.94. ADAMS B-3101. UCLA 185. [4960]<br />
54. CATERINA DA SIENA (S.). Epistole (e Orazioni) Devotissime de Sancta<br />
Catharina da Siena… Essendo state adunate insiemi… per <strong>il</strong> venerab<strong>il</strong>e frate<br />
Bartholomeo da Alzano da Bergamo. (In fine, colophon:) Stampato in la Inclita Cita<br />
de Venetia in Casa de Aldo Manutio Romano di XV. de Septembrio M.CCCCC. (<br />
Venezia, Aldo, 1500), € 34.000<br />
in-folio (mm 310x210), ff.10 n.n., CCCCXI (numerati per errore ccccxiv) e 1 f.nn., impressi in<br />
bel carattere tondo. Elegante legatura della fine del XVIII secolo in pergamena, bordura oro ai<br />
piatti, dorso liscio riccamente ornato con fregi vegetali e titolo in oro, tagli dor. Con una<br />
stupenda s<strong>il</strong>ografia a p.pag. al verso del f. 10 nn. della Santa a figura intera incoronata da due<br />
angeli, con un libro aperto nella mano destra ed un cuore nella sinistra. E’ una delle più<br />
significative <strong>il</strong>lustrazioni del rinascimento veneziano, attribuib<strong>il</strong>e secondo alcuni alla scuola di<br />
Giovanni Bellini. Questa s<strong>il</strong>ografia offre <strong>il</strong> primissimo saggio del carattere corsivo italico<br />
inventato da Aldo: infatti sul libro e sul cuore retti dalla santa sono impresse in italico alcune<br />
parole. Il testo è inoltre ornato da centinaia di grandi e piccole iniziali istoriate o decorate.<br />
Stupendo incunabulo figurato, editio princeps delle Lettere di S.Caterina (1347-1380), primo<br />
libro in volgare italiano impresso da Aldo, e tra le sue edizioni più importanti in assoluto.<br />
Caterina Benincasa, popolana analfabeta che ardiva dettare lettere da inviare a papi e sovrani,<br />
figura nella letteratura religiosa del suo secolo per le sue 381 lettere e per i trattatelli del<br />
cosiddetto “Dialogo della Provvidenza”. Le lettere furono raccolte da Fra Bartolomeo d’Alzano<br />
dell’ordine dei Domenicani; in fine si trova un capitolo in terza rima di Nastagio di Guido da<br />
Montalcino in lode della Santa. Precede <strong>il</strong> testo una dedica di Aldo al Card. Francesco<br />
Piccolomini-Todeschini (poi Pio III), nella quale lo stampatore ci dice che la pubblicazione di<br />
queste lettere fu un’ispirazione divina come un antidoto ai mali del tempo, così gravi, da far<br />
credere che nulla fosse restato di umano nell’uomo, eccettuati <strong>il</strong> nome e la forma. Ottimo<br />
esemplare, su carta forte, estremamente fresco e ad ampi margini. (Provenienza: Arthur<br />
Atherley; Lord G. John Warren Vernon; Martini). MARTINI 110. RENOUARD p.23. BMC V, 562.<br />
GOFF C-281. VATICANA C-149. UCLA , n.29. LAURENZIANA n.37. ESSLING II, 1230. [9390]<br />
55. CELSUS, Aulus Cornelius. Medicinae libri VIII. SERENUS SAMONICUS, Quintus.<br />
Liber de medicina. Venetiis, in aedibus Aldi et Andreae Asulani, 1528, € 5.300<br />
in-4, ff. (8), 164 (bianco <strong>il</strong> 148), leg. 700 p. perg. Ancora aldina al titolo e in fine, car.corsivo.<br />
Prima edizione aldina di questi trattati di medicina. L’opera di Celso fu scritta verso <strong>il</strong> 30 d.C. ed<br />
è quindi <strong>il</strong> più antico testo medico dopo Ippocrate ed ancor oggi trattato scientifico di grande<br />
importanza per la storia della medicina. Gli otto libri, <strong>il</strong> cui manoscritto, perduto durante <strong>il</strong><br />
medioevo, fu ritrovato a M<strong>il</strong>ano nel 1443, trattano la dietetica, la farmaceutica e la chirurgia, la<br />
polemica tra medici razionalisti ed empirici, la patologia generale, la pratica chirurgica per la<br />
tons<strong>il</strong>lectomia e la rimozione di cataratte, interventi plastici, pratica odontologica, suture, febbre<br />
malarica, posologia ed istologia. Il trattato di Sereno, che occupa i ff. da 149 a fine, è composto<br />
in eleganti versi latini. Edizione curata da Gian Battista Egnazio, e dedicata al Cardinale Ercole<br />
Gonzaga. G.F. d’Asola si occupò della scelta dei codici da ut<strong>il</strong>izzare per l’edizione, stab<strong>il</strong>ì di<br />
unire a Celso <strong>il</strong> testo di Quinto Sereno, in cui vengono dati i rimedi per più di 60 malattie; <strong>il</strong><br />
poemetto, scritto durante la metà del quarto secolo a.C., fu per molti secoli erroneamente<br />
attribuito a Quinto Sereno Sammonico che visse nel II sec. Bell’esemplare, duplicato della<br />
Wellcome Library, con timbro di r<strong>il</strong>ascio al verso del titolo. RENOUARD 105.1. STC 165. ADAMS<br />
C-1241. DURLING 908. WELLCOME 1397. POLETTI 41. CASTIGLIONE 188-193. UCLA, II, 217. G.F.<br />
D’ASOLA, n. 113, p. 649. [4946]
56. CICERO, M.Tullius. Officiorum. Lib. III. - Cato Maior, sive de Senectute. -<br />
Laelius, sive de Amicitia. - Paradoxa ad M.Brutum. - Somnium Scipionis ex De<br />
Republica.(In fine, recto f.158:) Venetiis in aedibus Aldi et Andrea Soceri, mense<br />
Februario M.D.XIX (Venezia, Aldo, 1519), € 4.000<br />
in-8, ff.(8, ultimo bianco), 158, (2, penultimo bianco), carattere italico, poi minuto carattere<br />
greco a partire dal f.132 (Somnium Scipionis), emblema dell’ancora aldina sul titolo e al verso<br />
dell’ultimo foglio. Artistica legatura d’amatore 800sca in pieno marocchino granata a grana<br />
lunga, doppio riquadro a f<strong>il</strong>etti e fioroni agli angoli in oro sui piatti, dorso a nervi ornato e con<br />
titolo oro, dent. int., tagli dorati (firmata “Relié par Simier”). Seconda pregiatissima e rara<br />
edizione aldina delle opere f<strong>il</strong>osofiche di Cicerone (in tutto sim<strong>il</strong>e alla prima del 1517 dai<br />
medesimi torchi) curata da J.B.Egnatius e dedicata al Procuratore di Venezia Marco Molino.<br />
L’ultima parte del volume contiene, impressa in superbi caratteri greci, <strong>il</strong> Paradoxa Stoicorum<br />
ed <strong>il</strong> Somnium Scipionis, presi dal VI Libro della Repubblica di Cicerone. Magnifico esemplare<br />
in splendida legatura di Simier, con prestigiose provenienze (W<strong>il</strong>liam Beckford di Hamu<strong>il</strong>ton<br />
Palace Library, Rimell, e Ch. Jacques Sturat con ex-libris). RENOUARD p.86. UCLA, II, 154.<br />
ADAMS C.1739. INDEX AURELIENSIS n.137.664. [13076]<br />
57. LUCANUS, M. Annaeus. (Pharsalia). M.A. Lucani Civ<strong>il</strong>is Belli, liber I - lib. X.<br />
(Segue:) Vita ex clarissimis authoribus. Venetiis, apud Aldum, mense apr<strong>il</strong>i MDII<br />
(Venezia, Aldo Manuzio, 1502), € 3.200<br />
in-8, ff. (140), caratt. corsivo aldino, colophon al recto dell’ultimo f., i due fogli che lo<br />
precedono contengono la “Vita” di Lucano. Bella leg. 600esca in piena pelle, f<strong>il</strong>etto oro ai piatti,<br />
titolo e fregi oro al dorso a nervi (cerniere lievem. restaurate). Prima edizione aldina del celebre<br />
poema eroico di Lucano. Lettera-dedicatoria di Aldo a Marc’Ant. Mauroceno (Morosini) per<br />
ringraziarlo di avergli procurato un antico e corretto manoscritto della “Pharsalia”. L’ediz. fu<br />
curata dallo stesso Aldo anche sulla base di quella di Venezia, Bev<strong>il</strong>acqua, del 1493. Esempl.<br />
assai fresco e marginoso (ex-libris nob<strong>il</strong>iare inglese col motto “Ignorare Ignorari”).<br />
RENOUARD 33.3. STC. 395. ADAMS L-1557. LAURENZIANA 59. AHMANSON-MURPHY I, n.44.<br />
58. LUCRETIUS CARUS, Titus. De Rerum Natura, libri VI. (In fine, colophon:)<br />
Venetiis, in aedibus Aldi et Andreae Soceri, mense Ianuario M.D.XV. (Venezia,<br />
Aldo Manuzio, 1515), € 4.000<br />
in-8, ff.7 n.n. (manca ottavo bianco), ff.125 num., 3 nn. (colophon, uno bianco, ultimo con<br />
impresa aldina dell’ancora), carattere corsivo. Legatura settecenteca d’amatore in pieno<br />
marocchino granata, bordura a f<strong>il</strong>etti e fiori sui piatti, dorso a nervi con titolo e fregi in oro, dent.<br />
int., tagli dor. Impresa aldina al recto del primo foglio ed asl verso dell’ultimo. All’inizio vi è<br />
una lettera dedicatoria di Aldo ad Alberto Pio principe di Carpi. Questo volume del 1515 ha la<br />
particolarità di essere l’ultimo impresso da Aldo, che morirà <strong>il</strong> 6 febbraio del medesimo anno.<br />
Seconda edizione aldina del Lucrezio, curata da Andrea Navagero, letterariamente migliore della<br />
prima rarissima del 1500. Bell’esemplare.<br />
AMHANSON-MURPHY 130. RENOUARD p.74, n.11. ADAMS L-1651. BRUNET, III, 1218: “Cette<br />
édition, inférieure en rareté à celle de 1500, lui est bien supérieure en mérite littéraire”. [14843]<br />
59. MARTIALIS, Marcus Valerius. Epigrammata. (In fine:) Venetiis, in Aedibus<br />
Aldi, Mense Decembri MDI (1501), € 14.000<br />
in-8 (mm 162 x 97), ff. (192, di cui l’ultimo bianco), elegante legatura inglese d’amatore del XX<br />
sec. in p. marocchino zigrinato color marrone, duplice riquadro a f<strong>il</strong>etto oro sui piatti, dorso a<br />
nervetti con tit. e ricchi fregi oro, bella dentelle int., tagli dor. (firmata C. Lewis). Prima edizione<br />
aldina, di grande rarità, stupendamente impressa nell’elegante carattere corsivo inventato da<br />
[14151]
Aldo e disegnato da Andrea Griffo. Il Marziale (col Virg<strong>il</strong>io, l’Orazio, <strong>il</strong> Petrarca e <strong>il</strong> Giovenale-<br />
Persio, tutti usciti dall’apr<strong>il</strong>e all’agosto del 1501) è uno dei primi autori classici pubblicati da<br />
Aldo nel formato tascab<strong>il</strong>e, avanti l’uso della celebre marca tipografica dell’àncora con delfino.<br />
Magnifico esempl., assai marginoso, in artistica legatura, proveniente dal Convento di S.<br />
Domenico in Bologna (timbro al verso del foglio finale bianco) e con ex-libris T. Kimball<br />
Brooker applicato al primo contropiatto. RENOUARD 30.7. AHMANSON-MURPHY 37. ADAMS M-<br />
689. BMC 420. [10558]<br />
60. PEROTTUS, Nicolaus. Cornucopiae, sive linguae latinae Commentarii…<br />
Venetiis, in aedibus Aldi, et Andreae Soceri, M.DXVII (al f. K8, e in fine:) M.DXIII<br />
(1513-17), € 7.500<br />
3 parti in un vol. in-folio, ff. (79, manca l’ult.bianco), col. 1436, (1 f. bianco con sola àncora al<br />
verso); leg. coeva uso monastico in cuoio su assicelle, i piatti ornati a secco da 4 tondi con<br />
l’Agnus Dei e 2 floreali, scomparto centrale con decoro romboidale, dorso a nervi, fermagli in<br />
bronzo (mancano i fermagli in cuoio, cerniera anteriore restaurata). Nei ff. preliminari, oltre<br />
l’ampio indice, si legge la prefazione di Aldo del 1513; la dedica di Pirro Perotti al Duca di<br />
Urbino Federico, una breve Vita di Valerio Marziale, la dedica del Bembo a Leone X (1513),<br />
nonché due priv<strong>il</strong>egi concessi ad Aldo da Giulio II (1513) e Alessandro VI (1502). Ancora aldina<br />
al titolo e al verso dei ff. K8 e Y8; testo in car. corsivo su due colonne, qualche passaggio in<br />
greco, Indice disposto su 5 colonne. Terza edizione aldina, dopo quelle del 1499 e 1513, di<br />
quest’opera celebre e fortunata, eruditissimo commento f<strong>il</strong>ologico a 147 Epigrammi di Marziale<br />
(dei circa 1200 che l’autore latino compose); seguono estratti da Vitellio, Varrone e Nonnius<br />
Marcellus. Il Perotti (Sassoferrato 1429-1480) fu celebre umanista e grammatico, autore della<br />
più stimata grammatica latina dell’Umanesimo (“Rudimenta grammatices”), arcivescovo di<br />
Siponto e Manfredonia e dal 1474 governatore di Perugia. Esempl. assai bello e marginoso, su<br />
carta forte, e in affascinante legatura (due antiche note di possesso sul primo f., traccia di timbro<br />
al verso; lieve alone di polvere al primo e all’ultimo f.). RENOUARD 81.10. UCLA 132. CATALDI<br />
PALAU 26. [4948]<br />
61. POLITIANUS, Angelus. Omnia Opera et alia quaedam lectu digna, quorum<br />
nomina in sequenti indice videre licet. (In fine, f. 450 verso, colophon:) Venetiis, in<br />
aedibus Aldi Romani mense Iulio M.IID (Aldo Manuzio, 1498), P. a. r.<br />
2 vol. in-folio (mm 320x200), ff. 451 non num. (manca K4 bianco), impresso in carattere.<br />
romano, con passaggi in greco ed ebraico (carattere usato da Aldo per la primissima volta).<br />
Legatura moderna in pieno vitello decorata in oro, eleganti astucci mezza pelle e tela. Editio<br />
princeps delle opere latine del grande umanista e f<strong>il</strong>ologo fiorentino, dedicata a Marin Sanudo,<br />
curata dal bolognese Alessandro Sarti e dallo stesso Aldo Manuzio, forse <strong>il</strong> primo tentativo di<br />
edizione collettiva di un autore loro contemporaneo (<strong>il</strong> Poliziano era morto da soli 4 anni). Di<br />
notevole rarità, valore ed importanza anche tipografica, in quanto vi è contenuto <strong>il</strong> primo<br />
specimen di carattere ebraico usato da Aldo ed è una delle più belle e monumentali edizioni<br />
uscite dalla stamperia aldina. Angelo Ambrogini, detto Poliziano (1454-1494), fu discepolo di<br />
Mars<strong>il</strong>io Ficino, amico di Aldo, di Pico della Mirandola e Raffaello, istitutore in casa di Lorenzo<br />
de Medici, dal cui mecenatismo fu sempre protetto. E’ considerato ancor oggi <strong>il</strong> miglior poeta<br />
del Rinascimento italiano, tra <strong>il</strong> Boccaccio e l’Ariosto, e colui che meglio d’ogni altro espresse la<br />
concezione ideologica ed estetica dell’Umanesimo. Bell’esempl. a grandi margini. BMC V,559.<br />
GOFF P-886. HC 13218. POLAIN B 3233. RENOUARD, p.17: «Cette rare édition, l’une des plus<br />
belles qui soient sorties de l’imprimerie Aldine». IGI P-886. VATICANA P-429. UCLA n.23.<br />
CAT.LAURENZIANA 27. [5509]
62. RHODIGINUS (RICCHIERI), Ludov. Caelius. Lectionum antiquarum libri<br />
sexdecim. Venetiis, in aedibus Aldi et Andreae soceri, mense Februario M.D.XVI.<br />
(1516), € 8.000<br />
in-folio (309 x 210 mm), pp. (40), 862, (6), ottima legatura 700esca in pergamena maculata, bel<br />
tassello in pelle con titolo in oro al dorso a nervi, tagli dor. Titolo in rosso interamente in car.<br />
maiuscolo, in basso l’àncora, anch’essa in rosso; in nero quella in fine. Dedica a J.Grolier,<br />
“Gallorum regis secretarium, necnon Insubriae primarium quaestorem”. Grandi spazi con<br />
lettera-guida per le iniz. Il primo f., più che <strong>il</strong> titolo vero e proprio, contiene una specie d’avviso:<br />
«Sicuti antiquarum lectionum commentarios concinnarat olim vindex Ceselius, ita nunc eosdem<br />
per incuriam interceptos reparavit Lodovicus Caelius Rhodiginus, in corporis unam velut molem<br />
aggestis primum linguae utriusque floribus...Ex qua velut lectionis farragine explicantur linguae<br />
latinae loca, quadringentis haud pauciora fere, vel aliis intacta, vel pensiculate parum<br />
excussa...». Editio princeps di quest’immenso “zibaldone”, monumento di erudizione, in cui<br />
l’autore (Luigi Ricchieri, f<strong>il</strong>ologo ed umanista di Rovigo,1469-1525) raccolse i frutti delle sue<br />
innumerevoli letture e le sue osservazioni sui testi studiati e commentati durante i lunghi anni<br />
d’insegnamento nella città natale, in varie città dell’Em<strong>il</strong>ia e del Veneto ed a M<strong>il</strong>ano, dove fu<br />
bene accolto e stimato dal governatore Grollier, cui dedicò quest’opera. Oltre la miriade<br />
d’informazioni f<strong>il</strong>ologiche ed archeologiche, vi si trovano 10 capitoli relativi alla musica dei<br />
Greci e dei Romani. «Ce recue<strong>il</strong> s’étend… toutes les branches des connaissances humaines;<br />
mais l’auteur s’attache principalement… discuter le sens ph<strong>il</strong>ologique des innombrables<br />
passages d’écrivains anciens qu’<strong>il</strong> a extraits...» (Hoefer, NBG XLII, 134). Esempl. bello e<br />
marginoso (piccoli fori di tarlo nel margine infer. dei primi e degli ultimi 3 ff., alcuni ff. qua e là<br />
con uniformi bruniture, alone d’umido nel margine esterno ed inferiore degli ultimi 10 ff.).<br />
RENOUARD 79.11. UCLA II, 123. BMC 555. ADAMS R-450. FÉTIS VII, 240. EITNER VIII, 267.<br />
BRUNET IV, 1269. [4778]
GABRIELE GIOLITO E LE COLLANE GIOIA E ANELLO<br />
63. Riunite da Nicola Francesco HAYM e r<strong>il</strong>egate in marocchino rosso. 25 volumi<br />
in-8, in legatura di inizio Settecento, quadruplice riquadro di f<strong>il</strong>etti e fregi angolari<br />
floreali impressi in oro ai piatti, dorso a piccoli nervi con ricchi fregi, nome<br />
dell’autore e indicazione GIOIA o ANELLO e numero progressivo della Collana.<br />
Venezia, 1555-1582, € 35.000<br />
Esemplare eccezionale in quanto in legatura omogenea, ma anche perché consente<br />
approfondimenti sull’effettiva attuazione di uno dei primi, più complessi e ambiziosi piani<br />
editoriali del Cinquecento nonché sulla storia del collezionismo e dello studio bibliografico<br />
settecentesco: questa raccolta fu infatti costituita ad opera di Nicola Francesco Haym, autore<br />
della “Biblioteca italiana, ossia notizia de’ libri rari italiani”, che lasciò la propria firma e<br />
interessanti annotazioni su alcuni frontespizi e nei testi, particolarmente nel Ditte e Darete.<br />
Il complesso piano editoriale del Giolito prevedeva di raccogliere sistematicamente traduzioni<br />
dal greco e dal latino di argomento principalmente storico. Il Porcacchi nei preliminari del Ditte<br />
e Darete del 1570, nella dedica a S<strong>il</strong>vio Torelli e ne Il Frutto e Ut<strong>il</strong>ità che si cava dalla lettione<br />
dell’Historie et di qui si comprende l’ordine della Collana, volle esporre l’ambizioso piano<br />
editoriale. Cercò quindi di dare forma alla collana, basandosi sui testi già stampati dal Giolito e<br />
su quelli che avrebbe dovuto pubblicare. La discrepanza tra le opere realmente edite e quelle<br />
annunciate, e la complessa concatenazione dei testi, diedero adito a non pochi fraintendimenti.<br />
Lo stesso Salvatore BONGI, autore nel 1890 dei monumentali Annali di Gabriel Giolito de’<br />
Ferrari da Trino di Monferrato, ne tratta qua e là, ma senza fornire alcuna lista. E l’approfondito<br />
saggio I Giolito e la stampa pubblicato nel 2005 da A.NUOVO e C.COPPENS, pur fornendo<br />
preziose informazioni, non giunge ad una descrizione sistematica dei titoli.<br />
NUOVO - COPPENS, p. 113-44, 460-61 passim: “... l’invenzione delle collane, come la Collana<br />
Storica (che in italiano diede <strong>il</strong> nome, per antonomasia, al fenomeno) o la Ghirlanda Spirituale,<br />
a loro volta... organizzate nelle due serie di Anelli e Gioie da una parte, e Fiori dall’altra.<br />
Gabriele Giolito... portava così a maturazione un tipo specifico di funzione autoriale ... una<br />
concatenazione di letture, una proposta che possa anche includere intenti educativi o formativi<br />
volta a creare un dialogo con <strong>il</strong> pubblico e rendere fedeli gli acquirenti. T.Porcacchi, che curò<br />
l’avvio della Collana Storica fin dal 1563, fu l’unico tra i collaboratori di Giolito a esporre un<br />
programma editoriale ... descrivendo nel paratesto dell’edizione Ditte Candiotto l’intera<br />
sequenza di titoli, in parte già pubblicati ... nonché <strong>il</strong> programma futuro. L’occhietto ancora non<br />
esisteva e non era ancora in uso nemmeno un titolo di collana posto in cima al frontespizio, ma<br />
la serie e <strong>il</strong> numero di collana erano già chiaramente citati da Giolito sul frontespizio … <strong>il</strong> tutto<br />
era concepito come un insieme coerente. La prima serie è la Collana historica, con i suoi anelli,<br />
come volumi della collana, una metafora semplice e trasparente per designare la connessione dei<br />
vari elementi. La serie degli Anelli doveva essere costituita di volgarizzamenti storici latini e<br />
greci, quella delle Gioie di testi di carattere trattatistico, di arte m<strong>il</strong>itare e antiquaria. La collana<br />
avrebbe dovuto contenere tre parti; storici greci, latini e italiani contemporanei, tutti tradotti in<br />
volgare. Solo la prima serie fu pubblicata, la seconda fu preparata ma non arrivò alla stampa, la<br />
terza non fu mai realizzata. Non vi è qui solo la ripresa del costume manuziano di esporre i<br />
programmi editoriali ... ma un’offerta assai più articolata della materia storica. In un periodo<br />
continuamente costellato di conflitti, non deve sorprendere che <strong>il</strong> maggiore interesse si<br />
incentrasse sulla guerra del mondo classico. … La concezione originale includeva una serie<br />
parallela... le Gioie dunque le pietre preziose nella collana. Furono pubblicati sei volumi: <strong>il</strong><br />
numero 1, <strong>il</strong> 2, <strong>il</strong> 4 è ut<strong>il</strong>izzato due volte e potrebbe equivalere al 4 e 5, <strong>il</strong> numero 6 e forse l’8.<br />
Gestire la prima collana non fu quindi fac<strong>il</strong>e... nascendo qualche confusione con i suoi numeri, e<br />
pubblicazioni che avrebbero dovuto far parte della collana furono edite senza un evidente<br />
legame con essa...”.
Il primo ad intuire l’importanza di una collana per fidelizzare gli acquirenti, fu Aldo Manuzio,<br />
che già nel 1497 annunciava un piano editoriale per i classici greci e nel 1501 per quelli latini ed<br />
italiani in formato portat<strong>il</strong>e.<br />
Segue l’elenco dei titoli disponib<strong>il</strong>i, che l’Haym riuscì a reperire con difficoltà nel corso di<br />
diversi decenni, facendoli poi elegantemente r<strong>il</strong>egare in modo uniforme, arricchendoli con<br />
chiose manoscritte che gli servirono per la stesura della “Biblioteca italiana, ossia notizia de’<br />
libri rari italiani”. E’ da sottolineare come, sul finire del Seicento, fosse riuscito ad acquistare<br />
anche edizioni di altri tipografi dei testi inseriti dal Porcacchi e mai pubblicati dal Giolito. Ove<br />
non specificato, s’intende impresso da questi.<br />
Gioia 1 - Porcacchi, Tommaso. Cagioni delle guerre antiche, 1564. Al titolo “una delle prime<br />
Gioie”. BONGI p. 193.<br />
Gioia 2 : 3 & 5 – Centorio, Ascanio. Discorsi di Guerra. Primo – quinto. 1558-1562. BONGI p.<br />
21, 49 e 226.<br />
Gioia 4 – Rocca, Bernardino. Discorsi di Guerra, libri 4. Venetia, Damiano Zenaro, 1582.<br />
Gioia 6 & 9 – Rocca, Bernardino. Imprese, stratagemi et errori m<strong>il</strong>itari 1568 - La seconda e<br />
terza parte del Governo della M<strong>il</strong>itia,1570. Nota ms. al frontespizio: “Nel catalogo è Gioia<br />
Nona”. BONGI p. 227 “ osservab<strong>il</strong>e che nell’ordine della collana le Imprese formano la quarta<br />
gioia; e la prosecuzione, cioè <strong>il</strong> Governo della M<strong>il</strong>itia, la Gioia Sesta, essendovi di mezzo la<br />
Quinta che è <strong>il</strong> Soldato del Mora (ma si avverte che anche nel frontespizio del Mora, o per<br />
sbaglio o perchè non si fosse allora dallo stampatore definitivamente determinato l’odine delle<br />
Gioie, e l’ordine che avebbe voluto dargli <strong>il</strong> Porcacchi nell’avvertenza messa in fronte al Ditte<br />
Darete”.<br />
Gioia 7 – Porcacchi, Tommaso. Paralleli o essempi sim<strong>il</strong>i... 1567 Al titolo “gioia seconda”.<br />
BONGI p. 231: “nella prefazione al Porcacchi discorre assai lungamente del suo disegno della<br />
Collana Historica... dice di essere già pubblicato <strong>il</strong> Tucidide terzo anello, Polibio <strong>il</strong> quinto,<br />
Dione <strong>il</strong> dodicesimo, ed essere imminente la nuova stampa del Plutarco, che sarà <strong>il</strong> nono.<br />
Discorre anche delle Gioie che dovevano alternare le Anella; e mentovato <strong>il</strong> primo volume delle<br />
Cagioni delle Guerre, ch’era la prima Gioia, par che intenda che questo dei Paralleli debba<br />
essere collegamento e compimento di quella opera che però doveva essere di più volumi, come<br />
infatti lo prova <strong>il</strong> titolo Gioia Seconda”.<br />
Gioia 8 – Choul, Guglielmo. Discorso della religione antica dei romani... Sopra la<br />
castramentatione Lione, Guglielmo Rov<strong>il</strong>li, 1569. BONGI p.304: “Nella collana Historica …<br />
doveva entrare fra i volumi di corredo o Gioie, come Gioia ottava”. Importante sottolineare che<br />
esiste una tiratura identica con <strong>il</strong> nome del Giolito e l’anno 1570: “Altro cambiamento di<br />
frontespizio, per far entrare ad arte nella Collana Historica libri di altri stampatori, fu quello<br />
dell’Erodoto che vedremo sotto l’anno 1575”.<br />
Gioia 8/II – Patrizi, Francesco. La m<strong>il</strong>izia romana. Ferrara, Domenico Maramelli, 1583. (Con:)<br />
Cataneo, Girolamo. Perfetto bombardiere. Venezia, Salicato 1580.<br />
Gioia 8/III – Frontino, Sesto Giulio. Stratagemmi m<strong>il</strong>itari - (con:) Teti, Carlo. Dicorsi delle<br />
Fortificazioni. Venetia, Appresso Bolognino Zaltiero, 1574-1575.<br />
Gioia 10 – Nannini, Remigio. Orationi m<strong>il</strong>itari. 1560. BONGI, p. 82: “Era libro di assai pregio<br />
per i collettori del secolo passato che lo aggiungevano alla Gioia X della Collana Greca”.<br />
Gioia 10/II – Nannini, Remigio Orationi in materia civ<strong>il</strong>e, e criminale, 1561 vol. II. BONGI p.<br />
125: “In passato <strong>il</strong> volume delle Orazioni Civ<strong>il</strong>i e Criminali era di assai pregio, e con altri libri<br />
consim<strong>il</strong>i faceva parte della Gioia X della Collana Greca”.<br />
Gioia 10/ III – Quint<strong>il</strong>iano. L’institutioni oratorie, tradotte et arricchite da Oratio Toscanella.<br />
1567. Annali p. 219.<br />
Gioia 11/II – Possevini, G.B. Dialogo dell’Honore 1555-6. Annali I p. 484, 383 “Il libro del<br />
Possevino fu un tempo di prezzo e ricercato, come in generale furono i libri di scienza<br />
cavalleresca, che si annettevano anche alla Collana Storica”.<br />
Gioia 11/IV – Susio, G.B. Tre libri della ingiustizia del duello. 1558. BONGI p.61.
Gioia 11/V – Caracciolo, Pasquale. La gloria del cavallo 1572. (Frontespizio rif<strong>il</strong>ato in basso).<br />
BONGI p. 229: “Nel regno dei bibliof<strong>il</strong>i ebbe ricercatori nei tempi passati, e da alcuni si<br />
accodava alla Collana Storica, co’ libri di duello e di scienza cavalleresca”<br />
Anello 1 - Ditte Candiotto et Darete Frigio, trad. da T.Porcacchi. Della Guerra Troiana 1570.<br />
BONGI, 295: “di speciale importanza negli Annali del Giolito, perché qui vien fuori a modo di<br />
programma <strong>il</strong> disegno della Collana Historica di cui fin qui era stato dato in altri libri degli<br />
annunzi meno determinanti e incompiuti ... et questo, secondo l’ordine da lui posto, è <strong>il</strong> primo<br />
Anello d’essa Collana historica” Riporta <strong>il</strong> piano dell’opera.<br />
Anello 3 - Tucidide, trad. da Francesco di Soldo Strozzi. Delle guerre fatte tra i popoli della<br />
Morea e gli ateniesi. Et di nuovo ristampato, terzo anello della collana historica, 1563-64. BONGI<br />
p. 187-188: “...formandone <strong>il</strong> Terzo Anello della Collana, iniziata nell’anno presente con la<br />
stampa del Polibio del Domenichi...anche di quest’ultimo fu editore <strong>il</strong> Porcacchi... vantando la<br />
sua bella impresa di questa raccolta di storici, sulla quale dà assai notizie, benchè l’intero<br />
disegno non si facesse manifesto in tutti i suoi particolari solamente nel 1570 colla stampa del<br />
Ditte e Darete...”<br />
Anello 5 - Polibio. Dell’imprese de’ Greci, de’ gli Asiatici, de’ Romani, et altri ... quinto anello<br />
della collana historica, 1563. BONGI pp. 185-186: “esser Polibio, benchè primo a veder la luce,<br />
<strong>il</strong> Quinto Anello della disenata raccolta. Benchè altri volumi della collana si pubblicassero<br />
avanti <strong>il</strong> 1570, fu solamente in quell’anno che venne in luce <strong>il</strong> Primo Anello, colle favolose<br />
storie Ditte e Darete; ed ivi <strong>il</strong> Porcacchi espose <strong>il</strong> programma della Collezione, ristringendosi<br />
bensì agli scrittori greci”:<br />
Anello 7 - Dioniso di Alicarnasso, trad. per Francesco Venturi. Delle cose antiche della città di<br />
Roma, 1545. In Venetia per Nicolo Bascarini a instantia de Michel Tramezzino. Nota ms. al<br />
frontespizio: “Mai stampato dal Giolito” Non in BONGI.<br />
Anello 8/I-II - Flavio Giuseppe, trad. novamente per Francesco Baldelli. Dell’antichità de’<br />
Giudei, Libri XX. (Con:) Della guerra de’ Giudei libri VII Appresso Gio. et Gio. Paolo Gioliti<br />
de’ Ferrari, 1582. BONGI p. 376.<br />
Anello 9/I – Plutarco, Nuovamente trad. per Lodovico Domenichi et altri. Vite de gli huomini<br />
<strong>il</strong>lustri greci e romani., 1568. BONGI p. 218: “...nel secolo passato, i collettori della Collana<br />
solevano pagarla 40 paoli o lire venete, circa <strong>il</strong> doppio del prezzo ordinario delle antecedenti<br />
stampe del 1533 e 1560”.<br />
Anello 9/II - Plutarco. Seconda parte delle vite de gli huomini <strong>il</strong>lustri greci e romani, 1566.<br />
BONGI p. 218: “...nel secolo passato, i collettori della Collana solevano pagarla 40 paoli o lire<br />
venete, circa <strong>il</strong> doppio del prezzo ordinario delle antecedenti stampe del 1533 e 1560”.<br />
Anello 9/III – Toscanella, Oratio. Gioie historiche aggiunte alla prima (e alla seconda) parte<br />
della vita di Plutarco 1567-1568. BONGI p.264 e II 248. “Questo volume corrisponde alla prima<br />
parte delle vite di Plutarco, secondo la stampa giolitina della traduzione. Il secondo si pubblicò<br />
nel 1568. Fu un tempo libro ricercato per la Collana, dove entrava a corredo dell’Anello nono,<br />
cioè di Plutarco”.<br />
Anello 9/IV - Plutarco trad. per G.B.Gualandi. Apoftemmi, motti arguti piacevoli e sentenze<br />
notab<strong>il</strong>i, 1566. BONGI 208, (ediz. 1565).<br />
Anello 12/I - Dione Cassio. De’ fatti de’ romani dalla guerra di Candia, fino alla morte di<br />
Claudio imperatore, 1568. BONGI pp. 204-205 “... e in antico fu di molto ricercata, specialmente<br />
presso i raccoglitori della collana... dedicatoria del Porcacchi al Cardinale Sforza... dove si<br />
espone <strong>il</strong> disegno della collana greca; cui seguita una breve vita di Dione, tratta dala serie di<br />
vite di storici greci, preparata per anteporsi al primo anello della Collana, cioè Ditte e darete,<br />
che si stampò poi solamente nel 1570”.<br />
Anello 12/II - Dione Niceo Epitome della Historia Romana 1562. BONGI p. 157-158: “Formava<br />
<strong>il</strong> dodicesimo e ultimo Anello della Collana Greca”.<br />
Nicola Francesco Haym (Roma 1678 - Londra 1729), fu fino al 1700 violoncellista<br />
nell’orchestra del cardinale Ottoboni a Roma, guidata da Arcangelo Corelli. Trasferitosi<br />
definitivamente a Londra divenne maestro di musica da camera per <strong>il</strong> Duca di Bedford e insieme
a Thomas Clayton mise in scena al Teatro Drury Lane le prime opere italiane riadattate per <strong>il</strong><br />
testo inglese; dal 1713 fu autore di importanti libretti per Georg Friedrich Händel e segretario<br />
della Royal Academy of Music, Haym compose valide opere musicali. Fu anche numismatico (<strong>il</strong><br />
suo “Del tesoro britannico” del 1719-20 fu <strong>il</strong> primo libro di monete pubblicato in inglese) e “…<br />
altre attività non musicali dell’Haym: le lettere, <strong>il</strong> collezionismo e la ricerca antiquaria” (Cfr.<br />
DBIt vol. LXI, p. 667-70); fu infatti anche bibliografo: la straordinaria “Biblioteca italiana,<br />
ossia notizia de’ libri rari italiani” uscì a Londra nel 1726, conobbe varie ristampe per tutto <strong>il</strong><br />
secolo. “Divisa in quattro parti, cioè istoria, poesia, prose, arti e scienze” costituì un’insuperata<br />
fonte bibliografica fino al Novecento, descrivendovi l’Haym per la prima volta migliaia di<br />
edizioni in volgare. L’Haym volle iniziare la bibliografia proprio con l’accurata descrizione delle<br />
Collane Gioia e Anello, evidentemente condotta sugli esemplari in nostro possesso. Cfr. p.1-24<br />
ediz. 1728 e p.1-35 ediz. 1771 curata dal Giandonati:<br />
“Come i Greci, ed i Latini scrissero l’Istoria de’ primi tempi, così anche noi diamo cominciamento con la<br />
versione di essi in Lingua Italiana alla prima parte di questo Catalogo. Le dette versioni formano due corpi<br />
considerab<strong>il</strong>i d’Istoria, che chiamansi collana greca, e collana latina … trasportate direttamente dal Greco<br />
da persone intelligentissime … Ad esse vanno in oltre congiunti altri, e tanti Libri chiamati Gioje scritti dai<br />
nostri migliori Moderni, che accrescono pregio infinito alle predette Collane. T.Porcacchi uomo<br />
stimatissimo fra gli Scrittori del XVI secolo ne formò <strong>il</strong> disegno, e fu <strong>il</strong> collettore di una di esse, cioè della<br />
Greca ; e con lui unitamente si adoperò <strong>il</strong> celebre Gabriel Giolito de’ Ferrari… non poterono però darle <strong>il</strong><br />
fine, che desideravano, e quello, che è ancor peggio, non ci dierono notizia della concatenazione di questi<br />
Autori, fuori che un Catalogo della Collana Greca, e sue Gioie impresso nel Ditte e Darete, che è <strong>il</strong> primo<br />
Anello di detta Collana; ma così imperfetto come potrà vedersi confrontandolo con <strong>il</strong> nostro (…) Gioia<br />
vigesima. Polidoro Virg<strong>il</strong>io degl’ Inventori delle cose. Firenze pel Giunti 1587 e 1559… Qui finisce la<br />
Collana Latina, i libri d<strong>il</strong>la quale sono tutti rari , se non vogliasi eccettuarne alcuni, che si son posti per<br />
essere necessari in que’ luoghi, mie si son collocati. Questa Collana potrà accrescersi, o diminuirsi a<br />
talento di quei, che la raccoglieranno”.<br />
Per ognuno dei testi l’Haym cita le edizioni precedenti, confrontandole con quelle della Collana<br />
(ad esempio: “…ne fu poi fatta una edizione più corretta e magnifica, che è la seguente, la quale<br />
è quella che di pone nella Collana”).<br />
Oltre a fornire una minuziosa ricostruzione della Gioia e Anello Greche effettivamente<br />
pubblicate dal Giolito, inserisce anche le edizioni di altri tipografi dei testi che avrebbero dovuto<br />
farne parte ma che non furono mai stampati da Giolito.<br />
Le collane giolitine Anello e Gioia risultano inoltre fondamentali a causa delle autorevoli<br />
traduzioni: in molti casi per la prima volta si dava la possib<strong>il</strong>ità di fruire di un testo non solo ad<br />
un ristretto pubblico colto, ma anche al popolo. E lo studio di Haym, compiuto su questo<br />
esemplare, consente di identificare alcuni primi volgarizzamenti, a dispetto della scarsissima<br />
bibliografia moderna in merito.<br />
Importantissima collezione, in buono stato di conservazione: alcuni volumi risultano corti in<br />
testa o al piede, in quanto rif<strong>il</strong>ati per risultare di formato omogeneo. Qualche r<strong>il</strong>egatura con<br />
cerniere deboli, altre con rinforzi alle cuffie o alle cerniere; alcuni frontespizi con difetti o note<br />
di possesso di Haym asportate o cancellate; varie chiose manoscritte che servirono al grande<br />
bibliografo per la stesura della “Biblioteca italiana”, di cui è unito un esemplare dell’edizione di<br />
Venezia, Geremia, 1728, “annessovi <strong>il</strong> Libro dell’Eloquenza Italiana di Giusto Fontanini”; in-4,<br />
pp. (24), 264, legatura coeva in cartone marmorizzato. Esemplare su carta forte, a pieni margini.
IL CINQUECENTO: LETTERATURA ED EDIZIONI DI PREGIO<br />
64. ALBERTI, Leon Battista. Leo Baptista de Albertis Florentinus De Principe.<br />
Romae, apud Stephanum Gu<strong>il</strong>eretum, M.D.XX. Kal. Novembris (1520), € 12.500<br />
in-folio (mm 280 x 200), ff. 71 n.n. (manca l’ultimo bianco), legatura secentesca in pergamena.<br />
Sul frontespizio s<strong>il</strong>ografia di una “menorah” con scritta in caratteri ebraici sul basamento del<br />
candelabro; la stessa ripetura in fine sopra <strong>il</strong> colophon. Prima edizione, con una bellissima<br />
dedica dell’umanista Giano Vitali in versi “Albertum en lepidum tibi Leonem Gyberte … tales<br />
Thuscia sola fert Leones” a Gio.Matteo Giberti segretario di Leone X de’Medici. Nello stesso<br />
anno <strong>il</strong> testo fu pubblicato - con <strong>il</strong> titolo “Momus” e dedica al card. Pietro Accolti - da Iacopo<br />
Mazzocchi in 104 fogli, comprendenti un’Errata. Il fatto che questa edizione del Gu<strong>il</strong>lery non<br />
riporti le correzioni dovrebbe attestarne la precedenza. Scritto dall’Alberti mentre dimorava<br />
presso la Curia romana, “Il Principe”, romanzo allegorico-satirico, fu intitolato al dio della<br />
Satira Momo, censore attivo tra degli dei dell’Olimpo e gli uomini, responsab<strong>il</strong>i della propria<br />
sorte. Non mancano arguzie e cenni di apprezzamento per l’opera degli architetti e dei pittori<br />
messi a confronto con la deludente organizzazione dell’universo teorizzata dagli dei e dai<br />
f<strong>il</strong>osofi. Si compone di 4 libri preceduti da un Proemio al lettore: “troverai non poche idee<br />
riguardanti la formazione dell’ottimo principe, e inoltre si presenterà anche una discreta serie<br />
di osservazioni rivelatrici sul carattere di coloro che al principe fanno seguito”. Le riflessioni di<br />
Leon Battista colgono i caratteri costanti dell’essenza del potere e di quel Principe di cui poco<br />
dopo avrebbe scritto Machiavelli per convincere i Medici delle condizioni storiche favorevoli<br />
per una iniziativa politica e m<strong>il</strong>itare. Una prima versione del testo era pronta nel 1450, quando<br />
Francesco F<strong>il</strong>elfo ne chiese una copia al sommo architetto ed umanista. Bell’esemplare assai<br />
fresco di edizione rarissima. BRUNET, I, 133. MANCA A ADAMS E STC, che posseggono l’altra<br />
edizione. Cfr. MOMUS. Edizione critica di F.Furlan e P.D’Alessandro, [16398]<br />
65. APULEIO, Lucio. Apuleio dell’Asino d’Oro tradotto per Messer Agnolo<br />
Firenzuola fiorentino. Con priv<strong>il</strong>egio. In Vinegia, appresso Gabriel Giolito de<br />
Ferrari, MDL (1550), € 5.000<br />
in-12, ff. 140 (numerati 142 per errore, perché al f. 142 si fece succedere <strong>il</strong> 145, saltando i fogli<br />
143 e 144. Esempl. assolutamente completo). Impresa di Giolito sul titolo ed altra, diversa, al<br />
recto dell’ultimo foglio. Splendida legatura moderna d’amatore in marocchino granata<br />
elegantemente decorata in oro da f<strong>il</strong>ettature varie a intreccio, fregi floreali sui piatti e al dorso,<br />
titolo oro, dentelle int., tagli dor. (firmata Lortic). Prima edizione rara della libera traduzione de<br />
L’Asino d’Oro ad opera del Firenzuola; curioso notare che l’a. attribuisca a se stesso ciò che<br />
Apuleio aveva finto di sé trasformato in asino. Dedicata a Lorenzo Pucci da Lorenzo Scala.<br />
Freschissimo esemplare. BONGI, ANNALI, p.273. STC p.35. [14824]<br />
66. ARETINO, Pietro. Ragionamento nel quale figura quattro Suoi Amici, che<br />
favellano de le Corti del Mondo, e di quelle del Cielo. (Venezia, Marcolini, 1539), € 4.700<br />
in-8, ff. 56 (ultimo bianco), bel carattere corsivo, grande ritratto a mezzo busto del “Divino<br />
Aretino” sulla pagina del titolo, in s<strong>il</strong>ografia. Legatura moderna in pieno marocchino blu, dorso<br />
a nervi con titolo oro. Probab<strong>il</strong>e prima o seconda edizione, contemporanea all’altra di Marcolini<br />
del medesimo anno. Esiste un’impressione con la data di Novara 1538, che è sicuramente falsa<br />
per località di stampa e data (Cfr. Bersano, Cinquecentine Piemontesi, III, n.1155). Opera di<br />
P.Aretino (1492-1556), rovente invettiva contro la vita di Corte, che ha come interlocutori Piero<br />
Piccardo, Giovanni Giustiniano, e Lodovico Dolce. Ebbe lo scopo, riuscito, di distogliere un<br />
giovane studioso e poeta, Francesco Coccio, dal desiderio di lasciare gli studi per andare a fare <strong>il</strong><br />
cortigiano. Il Dialogo si tenne nel giardino del celebre tipografo Marcolini. Volume assai raro in<br />
esemplare assai marginoso bello, accuratamente rinfrescato e r<strong>il</strong>egato. MANCA a varie<br />
bibliografie, tra le quali al GAMBA e ADAMS. CASALI, ANNALI DEL MARCOLINI, n.38. DIZ.<br />
BOMPIANI, II, 632. [14825]
67. BEMBO, Pietro. Prose di M. Pietro Bembo nelle quali si ragiona della volgar<br />
lingua, scritte al cardinale De Medici… creato a somo Pontefice…Clemente<br />
Settimo, divise in tre libri. (In fine, f.95v:) Impresse in Vinegia per Giouan Tacuino,<br />
nel mese di Settembre del M.D.XXV. Con priu<strong>il</strong>egio di Papa Clemente, et del<br />
Senato di questa Citta… (Venezia, 1525), € 4.200<br />
in-folio piccolo (mm 295x210), 96 ff. (numerati I-XCIIII, senza paginazione <strong>il</strong> primo con titolo,<br />
l’ultimo bianco), carattere romano. Legatura posteriore in cartoncino azzurro. Prima edizione,<br />
molto rara, dedicata a Papa Clemente VII Medici (eletto nel 1523) di opera bas<strong>il</strong>are della<br />
letteratura italiana. Le Prose ebbero fondamentale importanza nelle discussioni linguistiche del<br />
cinquecento, proponendo <strong>il</strong> fiorentino quale lingua letteraria per l’intera penisola d’Italia, cioè<br />
conferendo dignità al volgare rendendolo pari per regolarità al latino. Pietro Bembo (Venezia<br />
1470-Roma 1547) fu letterato e storico assai <strong>il</strong>lustre ed ebbe vita complessa e intensa sotto<br />
l’aspetto culturale e umano. Esemplare grande di margini e ben conservato. GAMBA, TESTI DI<br />
LINGUA, n.136 (note). STC, p.81. [14720]<br />
68. BOCCACCIO, Giovanni. La Theseida, da Messer Tizzone Gaetano di Pofi<br />
d<strong>il</strong>igentemente rivista. (In fine:) Impressa in Vinegia per me Girolamo Pentio da<br />
Lecco a 7 di marzo 1528, € 5.000<br />
in-4, ff. 66 n.n. (segn.: A-O4, P6, S4), testo in carattere corsivo su due colonne; leg. primo ‘800<br />
in mezza pelle verde, tassello e fregi oro al dorso. Frontespizio figurato con bella cornice<br />
s<strong>il</strong>ografica in quattro blocchi con motivi floreali e putti, assai elaborata e decorativa. In fine<br />
grande impresa dello stampatore, già di Jacopo Pencio, con Pegaso entro cornice di mm 82x70,<br />
arricchita di fregi s<strong>il</strong>ografici (non riscontrata dai comuni repertori). Terza edizione (prima<br />
Ferrara 1475, seconda Napoli ca. 1490) della Teseida, poema in dodici libri in ottave, composto<br />
tra <strong>il</strong> 1339 e 1441, nel quale Boccaccio si propose di rinnovare in volgare <strong>il</strong> genere epico.<br />
L’opera è preceduta da una dedica di tre pagine in prosa a Fiammetta, ed arricchita da una<br />
dedica di Tizzone Gaetano al signor Pirro di Gonzaga. Tizzone fu un noto ed operoso<br />
collaboratore culturale dell’editoria veneziana cinquecentesca, che nel 1524 approntò l’edizione<br />
dell’Elegia di Madonna Fiammetta e curò, negli anni successivi, le Stanze del Poliziano, <strong>il</strong><br />
F<strong>il</strong>ocolo e la Teseida appunto, ove appare costante la sua preoccupazione di restituire i testi al<br />
loro aspetto originario. Assai rara (censita in sole 16 biblioteche italiane). Bell’esempl. (tracce di<br />
polvere sul primo e ultimo foglio). GAMBA 218: “Rarissima”. BACCHI DELLA LEGA 126.<br />
MOSTRA FIRENZE 1975, n.74. ADAMS-B 2186. STC 111. ESSLING II/2, p. 655. SANDER 1095. [5036]<br />
68/b. BOCCACCIO, Giovanni. Il Decamerone di M. Giovanni Boccaccio.<br />
Nuovamente corretto, historiato, & con d<strong>il</strong>igenza stampato. In Venetia M.D.XLV.<br />
(In fine:) In Vinegia, appresso di Agostino Bendone, MDXLV (Bindoni, 1545),€ 7.500<br />
in-8, pp. 453, (22), carattere corsivo. Titolo racchiuso in ampia bordura figurata, nel testo 10<br />
<strong>il</strong>lustrazioni su un terzo di pagina, una per ogni giornata del Decamerone, <strong>il</strong> tutto in s<strong>il</strong>ografia.<br />
Legatura cinquecentesca in piena pelle, decorazioni a secco di f<strong>il</strong>etti e fiori sui piatti, dorso a<br />
nervi con titolo e data in oro. Edizione rarissima, mancante a varie bibiografie, due soli esempl.<br />
completi in b<strong>il</strong>iot. Italiane (non in Gamba, non nel Catalogo della Mostra di Boccaccio, Firenze<br />
1975). Buon esemplare, ampio, con alcune post<strong>il</strong>le mss. coeve, lievi restauri in alcuni margini<br />
bianchi. BACCHI DELLA LEGA, p.39. STC, p.110. [14850]<br />
69. BRUNI DE’ PARCITADI, Giovanni. Le Cose Volgari de Ioan Bruno<br />
Ariminense. Cum gratia et priv<strong>il</strong>egio. (In fine:) Stampato in Venetia, per Giorgio de<br />
Rusconi M<strong>il</strong>anese, MCCCCCVI (17 ottobre 1506), € 5.800<br />
in-8, ff. (104, segn. *8, A-M8), legatura del XVIII sec. in pergamena rigida, f<strong>il</strong>etti oro sui piatti,<br />
dorso a nervi ornato e con titolo su doppio tassello bicolore in pelle, tagli dorati e cesellati. Testo<br />
in nitido car. tondo, due grandi iniziali ornate su fondo nero, spazi bianchi con lettera-guida per
le iniziali. Al verso del titolo <strong>il</strong> contenuto del volumetto: “Sonetti 163, Canzone 4, Capitoli 16,<br />
Bargellette 23, Stantie”. Precedono due brevi componimetni latini in onore dell’opera e<br />
dell’autore, <strong>il</strong> primo del canonico riminese Jacobus Cupinus, <strong>il</strong> secondo di Faustino Terdozzi;<br />
dedica dell’autore ad Elisabettta Feltri Gonzaga duchessa di Urbino, alla cui corte dimorò a<br />
lungo, godendo della sua protezione. Prima edizione, di straordinaria rarità (solo due esemplari<br />
in biblioteche pubbliche italiane), di questo “Canzoniere” sul modello petrarchesco in onore del<br />
suo primo amore, Euridice (“puellarum arimineum decus et splendorem”), nome fittizio di una<br />
fanciulla riminese, morta <strong>il</strong> 20 apr<strong>il</strong>e 1500. L’autore (Rimini 1474-1540) fu letterato e poeta,<br />
“seguace, con scarsa originalità, di un petrarchismo di stampo bembiano, anche se talora non<br />
manca una tendenza ai preziosismi formali, e alle innovazioni tecniche (fu forse <strong>il</strong> primo ad<br />
usare <strong>il</strong> sonetto di ottonari) che sottolinea l’influsso di Serafino Aqu<strong>il</strong>ano” (DBIt), suo amico e<br />
presso <strong>il</strong> quale andò ad abitare ad Urbino. L’opera, con i diversi titoli di “Amores ad divam<br />
Euridicem” e “Rime nuove amorose”, fu ristampata a Venezia e M<strong>il</strong>ano fino al 1534. Del Bruni,<br />
di cui sono rimaste manoscritte altre opere, scrisse <strong>il</strong> Mazzuchelli (“Gli scrittori d’Italia”, II,<br />
Brescia 1763, pp. 2192-3). Ottimo esempl. di questo prezioso cimelio, documento della<br />
dominante cultura letteraria e poetica del tempo, impresso con cura su carta forte. BMC 127.<br />
MANCA A GAMBA, ALL’ADAMS e a varie bibliografie. DBIT., vol. 14, pp. 642-3. [10592]<br />
70. Cavalcanti – ROSSO, Paolo del. Comento sopra la Canzone di Guido Cavalcanti<br />
(“Donna mi prega”). Al Gran Cosmo Medici Duca di Fiorenza & di Siena.<br />
In Fiorenza, appresso Bartolomeo Sermartelli, 1568, € 1.400<br />
in-8, pp.167, 1 n.n. con registro e colophon, carattere corsivo, leg. coeva p.pergamena, titolo oro<br />
su tassello al dorso. Al titolo curiosa impresa tipogr. con tartaruga che porta sul dorso una vela<br />
con giglio fiorentino, e motto “festina lente”; vari cap<strong>il</strong>ettera istoriati. Edizione originale.<br />
Precede la dedica a Cosimo de’Medici; la famosa canzone “Donna mi prega” di Cavalcanti<br />
occupa le prime tre pagine, segue alle pp.8-151 l’ampio commento di frate Paolo del Rosso<br />
(1505-1569) poeta e traduttore fiorentino. La celebre canzone del Cavalcanti fu assunta a testo<br />
del nuovo neoplatonismo; venne edita per la prima volta nel 1498 insieme alla Glossa di Dino<br />
del Garbo. In fine lettere del commentatore ad Alessandro Nasi, G.B.Deti, G.A.Adimari ed <strong>il</strong><br />
discusso e controverso sonetto di Guido Orlandi “in nome d’una Donna”. Esemplare marginoso,<br />
con arrossature e qualche alone, tratti ad inchiostro nel margine del titolo. [12077]<br />
71. DANTE. Opere del Divino Poeta Danthe (sic) con suoi comenti: recorrecti con<br />
ogni d<strong>il</strong>igentia novamente in littera corsiva impresse. In Bibliotheca S.Bernardini.<br />
(Venezia, B. Stagnino, 1512), € 9.000<br />
in-4 (mm 203x155), ff.(12), 440 (per errore 441), buona legatura moderna di imitazione<br />
500esca, in marocchino bruno decorato a secco. Carattere corsivo, testo racchiuso nel<br />
commento. Titolo in rosso, entro bordura figurata e con S.Bernardino da Siena a centro pag., al<br />
f.a1 verso scena raffigurante Dante in tre pose differenti accanto a Virg<strong>il</strong>io e alle tre fiere; nel<br />
testo vi sono 98 grandi vignette in s<strong>il</strong>ografia. (In fine, colophon:) Fine del comento di<br />
Christoforo Landino sopra la Comedia di Danthe poeta excellentissimo reuista & emendata<br />
da…Pietro da Figino. Impressa in Venetia per Miser Bernardino Stagnino da Trino de<br />
Monferra. Del MCCCCCXII. La presente edizione riprende <strong>il</strong> testo curato dal Bembo nel 1502, con<br />
l’aggiunta del Commento di Cristoforo Landino e le correzioni di Fra’ Pietro da Figino, già<br />
pubblicate nel 1491 da M.Benali e M.Codecà, dalla quale vengono pure copiate le x<strong>il</strong>ografie che<br />
aprono i Canti. Edizione bella e rara. (La s<strong>il</strong>ografia di Dante e Virg<strong>il</strong>io anticamente rimarginata).<br />
BACCHI DELLA LEGA p.39. DE BATINES,I, 71. MAMBELLI n.23. ESSLING 536. SANDER 2320. [14784]<br />
72. DELLA CASA, Giovanni. (Il Galateo, in:) Rime, et Prose di M. Giovanni della<br />
Casa. Con le Concessioni, & Priu<strong>il</strong>egii di tutti i Prencipi. Impresse in Vinegia per<br />
Nicolo Bev<strong>il</strong>acqua, nel mese d’Ottobre MDLVIII (Venezia 1558), € 6.000
in-4, ff 6 nn. (<strong>il</strong> sesto è bianco ad accezione del titolo delle Rime al verso), pp.170, 2 nn. (con <strong>il</strong> solo<br />
colophon e <strong>il</strong> lungo priv<strong>il</strong>egio al recto), bel car. tondo, iniziali istoriate. Legatura secentesca in<br />
pergamena rigida, titolo in oro al dorso. Edizione originale, di notevole rarità ed importanza: nelle<br />
presenti Rime e Prose del Della Casa figura in prima edizione <strong>il</strong> celebre Galateo. Inizia a pag.82 con<br />
<strong>il</strong> titolo: “Trattato di Messer Giovanni della Casa, nel quale sotto la persona d’un vecchio idiota<br />
ammaestrante un suo giovanetto, si ragiona de modi, che si debbono o tenere, o schifare nella<br />
comune conversatione, cognominato Galatheo overo de Costumi”. Scritto con eleganza di lingua,<br />
non è solo un trattato di buone creanze ma un compendio di insegnamenti morali e pratici dettati da<br />
una lunga esperienza e da una raffinata cultura e rimane un prodotto significativo dell’Umanesimo.<br />
Ebbe questo nome perché fu suggerito all’autore da Galeazzo (Gala-teo) Florimonte vescovo di<br />
Sessa. Impressa con gli stessi caratteri e cap<strong>il</strong>ettera ut<strong>il</strong>izzati da Paolo Manuzio per l’Accademia<br />
Veneziana; è citato da Renouard, Aldo (“bien exécuté et peu commun”). Fu ristampato a sé nel 1559.<br />
Esemplare assai bello e ampio di margini, ex-libris Giacomo Manzoni. GAMBA, TESTI DI LUNGUA,<br />
n.278: “Prima, bella ed originale edizione”. ADAMS C-806. UCLA 454. [16384]<br />
73. FOLENGO. Orlandino tratta d’arme e d’amor per Limerno Pitocco da Mantoa<br />
composto. Et con grazia nuovamente impresso. (In fine:) Impresso in Arimino per<br />
Hieronymo Sonicino: ne l’anno del Signore M.D.XXVII (1527), € 2.900<br />
in-8 piccolo, ff. LXVI, legatura del XVII secolo in pergamena, tagli rossi. Titolo in rosso e nero in<br />
caratteri gotici circondato da bella bordura architettonica abitata da putti, al recto del secondo f.<br />
grande legno (mm 70x60) raffigurante i genitori di Rolando contraddistinti dalle iniziali dei loro<br />
nomi M(<strong>il</strong>one) e B(erta). Seconda edizione (prima Venezia, Sabbio, 1526) di questo poema<br />
cavalleresco in 8 canti composto con intenti satirici sotto <strong>il</strong> nome di Limerno, anagramma di Merlino,<br />
con <strong>il</strong> cui nome aveva pubblicato le Macaronee; seguono <strong>il</strong> testo due componimenti satirici su Paolo<br />
V. Edizione epurata di alcune stanze del capitolo VII e dell’intero VIII, ove <strong>il</strong> Folengo faceva<br />
riferimento al falso Abate Griffarosto “dato più alla crapula che al breviario”. Ultima edizione<br />
stampata dal Soncino a Rimini prima del trasferimento a Cesena e poi in oriente a causa<br />
dell’eccessiva concorrenza veneziana nella stampa di testi ebraici; di mitica rarità: censito in una sola<br />
Biblioteca Pubblica italiana (Venezia, Marciana). Esemplare con lievi bruniture. MANZONI, ANNALI<br />
SONCINO, 134: “...non sia mai riescito di poter vedere alcun esemplare di questa edizione...”.<br />
SANDER I, 2834. MELZI 192. CAVALIERI 765. MANCA A GAMBA, STC e ADAMS. [16356]<br />
74. FRANCO, Nicolò. Dialogo di M. Nicolo Franco. Dove si ragiona delle Bellezze.<br />
Alla eccellentissima Marchesana Del Vasto. Diffic<strong>il</strong>e est satyram non scribere. (In<br />
fine, recto ultimo foglio:) In Casale Monferrato, ne le stampe di Gioanantonio<br />
Guidone. Del mese di Apr<strong>il</strong>e del MDXLII (Casale 1542), € 5.000<br />
in-4 (mm 190x132), ff. (78), bel carattere corsivo, ritratto s<strong>il</strong>ografico del Franco, in ovale, sulla<br />
pagina di titolo e al recto dell’ultimo foglio. Legatura coeva in piena pergamena rigida, dorso a<br />
nervi con titolo ms. Precedono <strong>il</strong> testo una lettera inviata da Alberto del Carretto all’autore e la<br />
dedica di quest’ultimo alla Marchesana del Vasto moglie del Governatore del Ducato di M<strong>il</strong>ano,<br />
entrambe da Casale datate 1542. Prima edizione dell’opera, rarissima, che è un breve dialogo tra<br />
Sannio, cioè lo stesso autore, e Casutano, un suo amico di gioventù, che celebra le donne di<br />
Casale e attribuisce loro ogni pregio. In fine vi sono varie lettere del Franco che non si ritrovano<br />
del suo epistolario, tra le quali è famosa quella inviata ad Alberto del Carretto “nella quale<br />
l’autore traccia un quadro disgustoso della Corte di Roma” (Graesse). Esemplare assai bello<br />
(due ex-libris di collezione, firma di antico possessore nel margine bianco del titolo). GAMBA n.<br />
1403: “raro, si ristampò a Venezia nell’anno medesimo”. FONTANINI-ZENO I, p.230. VERNAZZA<br />
p. 221. BERSANO, CINQUECENTINE PIEMONTESI, n.994 (soli quattro esempl. in Piemonte).<br />
GRAESSE, II, 628. [14831]<br />
75. FREGOSO, Antonio Ph<strong>il</strong>aremo. Opera nova...intitulata Cerva Bianca. Corretta<br />
nuovamente. (In fine:) Stampata in Venezia, per Nicolo Zopino... MCCCCCXXI<br />
(1521), € 3.900
in-8, ff. 76 n.n., bel carattere corsivo, attraente legatura ottocentesca ad imitazione antica in<br />
pergamena, ai piatti riquadro, nodo alla greca e foglioline cuoriformi, ripetute al dorso, <strong>il</strong> tutto<br />
impresso in oro. Grande e bella s<strong>il</strong>ografia al titolo (mm 104x80), raffigurante un cacciatore e due<br />
cani (Desio e Pensier) che rincorrono una cerva bianca nella foresta. Edizione rara e ricercata (la<br />
princeps, M<strong>il</strong>ano, Mantegazzi, 1510), di questo “poema in sette canti per complessive 505<br />
ottave, con due carmi in terzine dopo <strong>il</strong> fine. In esso l’autore rievoca allegoricamente<br />
un’avventura amorosa della sua giovinezza , con descrizione precisa di vari episodi di caccia»<br />
(Ceresoli). Si narra di una immaginaria caccia a Mirina, ninfa di Diana tramutata in cerva, con la<br />
quale l’autore si inoltra nella città di Erotopoli per recuperare i suoi cani che, alla fine del<br />
poema, gli verranno resi da Adone. Il Fregoso fu valente poeta d’origine genovese (nato intorno<br />
al 1460 e morto dopo <strong>il</strong> 1532), autore di sonetti burleschi e poemetti allegorici di notevole fama;<br />
visse per lo più a M<strong>il</strong>ano, prima alla corte di Ludovico <strong>il</strong> Moro e poi in una v<strong>il</strong>la di campagna, in<br />
perfetta solitudine (donde lo pseudonimo di “F<strong>il</strong>eremo”). Esempl. assai fresco e bello. STC<br />
280. SANDER I, 2926. ESSLING 2926. KRISTELLER 156 A. CERESOLI, BIBLIOGR. CACCIA 258:<br />
“Edizione anche questa piuttosto rara”. BRUNET II, 1388. BIBL. CAVALIERI 783. OLSCHKI,<br />
LIVRES À FIGURES, 525. [16346]<br />
76. GIOVANNI FIORENTINO. Il Pecorone. Nel quale si contegono cinquanta<br />
novelle antiche, belle d’invenzione et di st<strong>il</strong>e. M<strong>il</strong>ano, Giovann’Antonio de gli<br />
Antonii, 1554 (ma Lucca, 1740 ca.), € 2.200<br />
in-8, pp. (4, primo f. bianco), IX, (3), ff. 4-227, (1, con impresa dello stampatore e colophon),<br />
legatura in pergamena antica. Impresa editoriale al titolo e al recto dell’ultimo f.; cap<strong>il</strong>ettera<br />
istoriati n.t. Celebre contraffazione 700esca dell’edizione del 1565 del Farri di questa raccolta di<br />
Novelle composta dal notaio Giovanni Fiorentino tra <strong>il</strong> 1378 e <strong>il</strong> 1385. L’opera comprende<br />
cinquanta novelle suddivise in venticinque giornate, introdotte da un proemio. La cornice delle<br />
novelle è fornita dalle vicende di Aurecto (anagramma di Autore), giovane innamorato della<br />
bella monaca Saturnina, <strong>il</strong> quale, fattosi frate, diviene cappellano del monastero dove èrinchiusa<br />
l’amata. Per vedersi, i due amanti, si accordano di trovarsi ad una data ora nel chiostro dove, per<br />
consolarsi del loro amore impossib<strong>il</strong>e, si raccontano una novella. Alla fine del racconto, i due<br />
amanti pronunciano ognuno una canzonetta o ballata. Un sonetto di ep<strong>il</strong>ogo chiude l’intera<br />
raccolta. Esemplare in barbe, freschissimo; in fine aggiunto indice manoscritto di mano del XIX<br />
secolo. GAMBA, TESTI 524 E NOVELLE n.5, p. 34 E p. 36. ADAMS G-486. [16600]<br />
77. GIOVIO, Paolo - SIMEONI, Gabriele. Dialogue des Devises d’Armes et<br />
d’Amours. Avec un Discours de M. Loys Dominique sur le mesme subiet. Auquel<br />
avons adiousté les Devises Heroiques et Morales du S. Gabriel Symeon. (Segue:)<br />
Description de la Limagne d’Auvergne en forme de dialogue... Traduit d’Italien<br />
par V. Ph<strong>il</strong>ieul (et A.Chappuys). Lyon, Rov<strong>il</strong>le, 1561, € 6.000<br />
2 opere in un vol. in-4, pp. 255, (9, la prima bianca) con numeraz. continua per le opere di<br />
Giovio-Simeoni; pp. 144, (8, di cui le ultime 2 bianche) per la “Description de la Limagne<br />
d’Auvergne” di Simeoni, qui allegata; magnifica legatura fine ottocento d’amatore in pieno<br />
marocchino rosso con duplice f<strong>il</strong>etto oro sui piatti ed armi al centro dei medesimi di André P.<br />
Victor Massena Principe d’Essling, dorso a nervi con tit. e monogramma in oro negli<br />
scomparti, ricca dentelle interna, tagli dor. (firmata Cuzin). Prima edizione in francese di<br />
ambedue le opere riunite, del Giovio e del Simeoni, già pubblicate in italiano dal medesimo<br />
stampatore l’anno precedente. Frontesp. generale con impresa tipogr., ritratto di Giovio al<br />
verso, dedica dello stampatore alla Regina Caterina de’ Medici; altro frontesp. con impresa<br />
tipogr. per l’opera del Simeoni, da lui dedicata a “le Duc de Montmorency, Per et Conestable<br />
de France”, al verso impresa personale dell’autore; testatine ed iniziali s<strong>il</strong>ogr. Illustrate<br />
complessivamente da 137 magnifiche imprese (102 per <strong>il</strong> Giovio, 35 per <strong>il</strong> Simeoni), in ovale,<br />
ciascuna racchiusa entro elaborate bordure. Queste s<strong>il</strong>ografie fanno parte dei capolavori<br />
dell’arte s<strong>il</strong>ografica lionese, attribuite al “Maitre à la Capelline” (Thomas Arende?). Celebre
“Dialogo” tra P. Giovio e Lud. Domenichi, nel quale l’uso delle “imprese” è presentato come<br />
conseguenza delle campagne italiane dei re Carlo VIII e Luigi XII di Francia (cfr. Praz, p. 55-<br />
56); l’opera infatti descrive le imprese dei grandi personaggi dell’epoca, i cui nomi si leggono<br />
in fine al vol. Opera del Giovio (1483-1552), storico alla corte dei Papi Leone X e Clemente<br />
VII. Per quanto concerne l’opera del Simeoni, qui in prima edizione, che tratta in forma di<br />
dialogo tra i personaggi di Uranio e Dipistio, della storia, della geografia e delle varie antichità<br />
della regione dell’Auvergne, essa ha proprio frontesp. ed è corredata di 56 figure s<strong>il</strong>ogr. con<br />
medaglie e monumenti (ma è purtroppo mancante della carta geogr. ripieg.). Stupendo<br />
esemplare, accuratamente lavato, in artistica legatura. PRAZ p. 353. OLIVIER, RELIURES<br />
ARMORIÉES, n.2467. BAUDRIER, BIBLIOGR. LYONNAISE, IX, 277-278. [4923]<br />
78. GUALTERUZZI, Carlo. Libro di Novelle, et di bel Parlar Gent<strong>il</strong>e. Nel qual si<br />
contengono Cento Novelle altravolta mandate fuori da Messer Carlo Gualteruzzi<br />
da Fano. Di nuovo ricorrette. Con aggiunta di quattro altre nel fine… Fiorenza,<br />
nella Stamperia dei Giunti, 1572, € 1.650<br />
in-4, pp. 28 nn. (le ultime 2 bb.), 165 num. (per errore num. 153, in quanto la numeraz. da 88<br />
ritorna a 79), (3), bella leg. 800esca p. marocchino scuro, bordura a secco sui piatti, dorso a<br />
nervi ornato a secco e con titolo oro. Impresa tipogr. al tit., altra grande in fine, grandi iniziali<br />
istoriate e ornate e fregi in s<strong>il</strong>ografia, car. corsivo nelle pag. preliminari, romano per <strong>il</strong> testo.<br />
Dedica dell’a. al vescovo di Fano e Bologna Goro Gherio. Ottima edizione delle “Cento<br />
Novelle Antiche”, più note col titolo di “Novellino”, la cui editio princeps (Bologna 1525) è<br />
introvab<strong>il</strong>e; la presente segue la lezione “tratta da Vinc. Borghini da alcuni codici recanti<br />
l’aureo testo del sec. XIII…e per tutto <strong>il</strong> Settecento e l’Ottocento gli è stata preferita”<br />
(Camerini). Il Borghini vi aggiunse in fine quattro novelle: le prime tre furono aggiunte al<br />
Decamerone che <strong>il</strong> Giunta stampò nel 1516, la quarta è di Lionardo d’Arezzo. Ottimo esempl.,<br />
marginoso (con rari lievi aloni e fioriture della carta). MANCA AL BMC. DECIA-DELFIOL-<br />
CAMERINI II, 16. GAMBA n. 687. GAMBA, NOVELLE, p. 5-6. PAPANTI II, p. 16. BACCHI DELLA<br />
LEGA pp. 34-5. BORROMEO, Notizia de’ Novellieri, p. 30-1. BMC 606. ADAMS 1358. [7294]<br />
79. GUAZZO, Marco. Astolfo Borioso… tutto riformato. Et per l’auttore<br />
nouamente aggiunto con somma d<strong>il</strong>igentia ristampato, et historiato. MDXXXII (In<br />
fine:) Stampato in Vinegia, per Gulielmo da Fontaneto di Monferra, MDXXXII a<br />
di quatro del mese de apr<strong>il</strong>e (1532), € 6.200<br />
in-4, f. 60 n.n., legatura coeva in piena pergamena, titolo ms. al dorso. Testo in carattere<br />
romano su due colonne con 5 ottave l’una. Titolo in rosso e nero con grande legno raffigurante<br />
Astolfo vincitore sul gigante Malacalza (mm 141x112). Al f. A2 recto in testa alla pagina<br />
legno oblungo con Carlomagno in trono tra uomini di legge e guerrieri (mm 70x111). Nel<br />
testo piccole vignette. Romanzo cavalleresco in 14 canti, dalla notevole fortuna editoriale,<br />
dedicato dal Guazzo al giovane Guidobaldo della Rovere, in cui è evidente la ripresa della<br />
materia del “Furioso”. In questa edizione, prima ristampa della prima parte dopo la princeps<br />
del 1531, l’autore aggiunge sempre più espliciti riferimenti all’Ariosto (DBIt LX, p. 532).<br />
Marco Guazzo (1480-1556), fu storico, poeta, drammaturgo e uomo d’armi padovano.<br />
Rarissimo libretto censito in una sola Biblioteca pubblica italiana (A. Mai di Bergamo). Buon<br />
esemplare (tracce di polvere al titolo, macchia d’umido al f. B4). MANCA A GAMBA. SANDER<br />
3318. ESSLING II, 658. MELZI E TOSI, p. 170. [14792]<br />
80. LUCIANUS, Samosatensis. I D<strong>il</strong>ettevoli Dialogi, le vere Narrationi, le facete<br />
Epistole, di Luciano Ph<strong>il</strong>osopho, di greco in uolgare tradotte per M. Nicolo da<br />
Lonigo, et historiate, & di nuouo accuratamente reuiste & emendate. Venezia,<br />
Bindoni e Pasini, 1535-1536, € 1.800
in-8, pp. 223, (3), bel carattere corsivo. Leg. del XIX sec. m. perg. e angoli, titolo oro al dorso.<br />
(In fine:) Stampati in Vinegia per Francesco Bindoni, et Mapheo Pasini …nell’anno del Signore<br />
1536. Del mese di Zenaro Regnante l’inclito Principe Andrea Gritti. Titolo entro elaborata<br />
bordura s<strong>il</strong>ografica figurata, nel testo 29 deliziose vignette s<strong>il</strong>ografiche (di mm 45x70) che<br />
segnano l’incipit dei vari dialoghi; al recto dell’ultimo f. vi è una bellissima s<strong>il</strong>ografia a piena<br />
pagina raffigurante l’Arcangelo Raphael che tiene per mano <strong>il</strong> piccolo Tobiolo. L’opera consta<br />
di 16 dialoghi “giocosi” e 13 “amorosi”, nella traduzione italiana di Niccolò da Lonigo, detto<br />
Leoniceno (1428-1524), noto medico, botanico e umanista italiano. La prima edizione del<br />
volgarizzamento dei Dialoghi di Luciano di Samosata, (II sec. a.C.) apparve a Venezia presso N.<br />
Zoppino nel 1525. Ottimo esemplare di raro figurato italiano del XVI secolo. Provenenza:<br />
Biblioteca Melziana. GRAESSE, IV, 283. SANDER, II, 4039. BRUNET, III, 1213. ESSLING 749.<br />
ADAMS n. 1631. [16627]<br />
81. LUCIANUS, Samosatensis. Opera, Pars prima (Graece). Haguenau, J.Secerius,<br />
1526, € 3.500<br />
in-8, pp.(8), 863 (completo malgrado un errore di numerazione per salto delle pag, 177 e 305),<br />
testo in bel carattere greco, foglio di titolo con larga bordura s<strong>il</strong>ografica figurata, alcune grandi<br />
iniziali istoriate. Bella legatura coeva in pieno cuoio bruno, piatti interamente decorati a secco<br />
con riquadri a f<strong>il</strong>etti e ferri floreali, dorso ben rifatto moderno con nervature e f<strong>il</strong>etti a secco.<br />
Trattasi del solo tomo primo (su due) di questa bella e rara edizione dei Dialoghi e altri dotti<br />
scritti di Luciano (raffinato scrittore greco del II sec. d.C.). L’<strong>il</strong>lustre sofista fu assai attivo in<br />
Grecia, in Asia Minore, da Antiochia alla Macedonia, a Roma e nella Gallia, esibendosi in<br />
pubbliche letture, conferenze e libelli su vari argomenti, in forma di dialoghi, prolusioni e<br />
racconti, muovendo di città in città. La prima edizione del testo originale greco apparve a<br />
Firenze nel 1496. Il presente volume, è assai fresco, con ampi margini, in artistica legatura del<br />
tempo. DIBDIN, II, 191. ADAMS, L-1605 (pure solo <strong>il</strong> I vol.). STC, GERMAN, 521. [14830]<br />
82. OVIDIO, P. Nasone. Incomincia el libro dele epistole di Ovidio vulgarizzate in<br />
rima per messere Dominico da Monticello toschano. Et prima comincia <strong>il</strong> prologo:<br />
et inde segue la epistola laqual Penelope figliola del re Icharo mando ad Ulixe<br />
figliolo de Laerte suo marito. Impressa nela cita di Turino, per magistro Francisco<br />
da S<strong>il</strong>va, 1510 adi xii de Febraro, € 2.500<br />
in-4, ff. 49 (su 58, in ottimo facsim<strong>il</strong>e 9 fogli), leg 800esca in cuoio marrone, titolo in oro al<br />
dorso a nervi , riquadri ed incroci di f<strong>il</strong>etti ai piatti. Al titolo s<strong>il</strong>ografia di S.Francesco che riceve<br />
le stimmate, con due piccole imprese del S<strong>il</strong>va agli angoli inferiori, 19 s<strong>il</strong>ografie ad 1/3 di<br />
pagina, tutte divise in tre scomparti, grande impresa tipografica in fine. I fogli c1-2, c7-8, d3-6,<br />
d8 sono sostituiti da vecchi facsim<strong>il</strong>i; del f. d8 è presente un duplice facsim<strong>il</strong>e, con al recto due<br />
legni differenti, in quanto <strong>il</strong> secondo è una variante con la ripetizione del legno impresso al verso<br />
di h3. Esemplare incompleto ma prezioso specimen di questo rarissimo figurato torinese, di cui<br />
si conosce un solo altro esemplare, alla Biblioteca Reale di Torino. SANDER 5296 (non visto).<br />
KRISTELLER 269B. BERSANO BEGEY I, 397. [16395]<br />
83. PLAUTUS, Titus Maccius. (Tre commedie in prima traduzione volgare<br />
italiana:) Mustellaria - Cassina - Amphitriona. Venezia, Nicolò Zoppino, 1530,€ 1.200<br />
in-8, 3 opere r<strong>il</strong>egate in un volume, ff. 67 (manca ultimo bianco); ff. 62 (numerati 54 per errore);<br />
ff.64. Carattere corsivo, i tre titoli impressi in rosso e nero, ritratto di Plauto in s<strong>il</strong>ografia sui tre<br />
fogli di titolo, ritratto di Papa al verso dei tre fogli finali. Leg. di inizio novecento in marocchino<br />
granata, f<strong>il</strong>etto in oro ai piatti, dorso a nervi (restauro alla cerniera anteriore), tagli dorati.<br />
Comedia di Plauto intitulata la Mustellaria dal latino al uolgare tradotta per Geronimo<br />
Berardo nob<strong>il</strong>e ferrarese… - Cassina…tradotta in volgare per Girolamo Berrardo… -<br />
L’Amphitriona, tradotta dal latino in volgare per Pandolfo Colanutio. Prima edizione della
traduzione in italiano delle tre note commedie di Plauto, <strong>il</strong> più celebre commediografo latino<br />
(Sarsina 227-183 a.C.). tutte piuttosto rare. Le originali latine datano 1472. Bell’esemplare.<br />
STC., p.525. PAITONI III, pp. 119/120, 123, 128. [16995]<br />
84. TASSO, Torquato. La Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, con le Figure<br />
di Bernardo Castello; et le Annotazioni di Scipio Gent<strong>il</strong>i e di Giulio Guastavini. In<br />
Genova, MDLXXXX, (In fine:) Genova, appresso Girolamo Bartoli, 1590, € 6.200<br />
in-4 (241x173 mm), pp. 12, 256, 72, 40, (8), stupendo frontespizio inciso, con bordura<br />
architettonica che racchiude <strong>il</strong> ritratto del poeta in medaglione ed una veduta di Genova.<br />
Attraente legatura di fine XVIII secolo in pergamena, titolo su tasselli rosso e verde al dorso, i 5<br />
scomparti con inusuale decorazione neoclassica con una fenice. I venti canti sono <strong>il</strong>lustrati da 20<br />
stupende incisioni a tutta pagina, disegnate dal pittore genovese Bernardo Castello e incise da<br />
Agostino Carracci (9) e da Giacomo Franco (11), qui in prima tiratura. Cartigli, cap<strong>il</strong>ettera<br />
istoriati, fregi, finalini in s<strong>il</strong>ografia ad ogni canto. Prima edizione figurata della Gerusalemme<br />
Liberata, nonchè annoverato tra i libri <strong>il</strong>lustrati più pregiati e significativi della seconda metà del<br />
‘500, affascinante per la qualità delle incisioni in prima tiratura. Bell’esemplare con l’antiporta<br />
non rif<strong>il</strong>ato come d’abitudine (tre macchiette d’inchiostro nel marg.sup.). MALVASIA, FELSINA<br />
PITTRICE, I, 98. MORTIMER ITALIAN, 494. [16776]<br />
85. VALERIUS FLACCUS, Caius. Argonauticon. (In fine, colophon:) Impressum<br />
Florentiae opera & impensa Ph<strong>il</strong>ippi bibliopolae Anno à Latinitate MCCCCCIII;<br />
duodecimo calendas Decembris (Firenze, Giunti, 1503), € 2.600<br />
in-8, ff. 100 n.n. (ultimo bianco, presente), legatura d’amatore primo ‘800 in marocchino blu<br />
decorata in oro, sui piatti raffinata bordura e fregi agli angoli, dorso liscio con titolo, data e fregi.<br />
Precede <strong>il</strong> testo lettera di Benedetto Ricardini “ph<strong>il</strong>ologus” a Bernardo Michelozzo. Il lavoro di<br />
Valerio Flacco, apparso per la prima volta nel 1474, trae ispirazione dall’omonima opera di<br />
Apollonio Rodio, ma le imprese degli Argonauti vengono paragonate a quella di Vespasiano che<br />
esplora i mari intorno alla Bretagna. Bell’esemplare grande di margini, di edizione rara e<br />
pregiata di questo poema latino.<br />
CAMERINI, ANNALI DEI GIUNTI, I, 6. BANDINI, II, 7. FROGNALL-DIBDIN, II, 514, “This is a very<br />
uncommon edition, the book is of very rare occurrence…”. [14846]
DAL SEICENTO AL NOVECENTO: LETTERATURA<br />
86. ALFIERI, Vittorio. Il Misogallo. Prose e Rime di Vittorio Alfieri da Asti.<br />
Londra (ma Firenze), 1799, € 1.200<br />
in-8 (mm 200x125), pp (8), 184, bella legatura coeva in marocchino rosso, triplice fletto oro ai<br />
piatti, titolo e fregi oro al dorso. Precede in antiporta <strong>il</strong> rame allegorico, raffigurante un pollaio<br />
con galli e galline che si beccano ed un gufo sull’albero che dà fiato ad una tromba da cui esce <strong>il</strong><br />
motto “Ils s’organisent”. Edizione originale genuina. “Chi ne sia stato l’editore non è noto, né<br />
si conosce <strong>il</strong> nome dell’amico G. A. che l’avrebbe esemplata su una delle dieci copie<br />
manoscritte fatte eseguire dall’Alfieri e, precisamente, sulla copia D. I.” (Parenti). Si distingue<br />
dalla contraffazione di Torino, che ha lo stesso numero di pagine, per la maggiore nitidezza ed<br />
alcuni particolari del rame allegorico e per <strong>il</strong> numero di righe di stampa delle ultime due pag.<br />
(rispettivamente 35 e 32 nell’originale, 38 e 28 nella contraffazione), oltre che per numerose<br />
altre diversità tipografiche (ad esempio a pag. 172 la nota 76 è completa nell’orig., parzialm.<br />
sostituita da puntini nella contraffaz.). Com’è noto, l’opera (che comprende 63 epigrammi, 46<br />
sonetti, un’ode e 5 brani di prosa), costituisce un violento attacco verso la Rivoluzione Francese<br />
e la Francia in generale, rea di aver tradito l’ideale di libertà, secondo l’Autore, deluso anche per<br />
<strong>il</strong> mancato risorgimento d’Italia. Ottimo esemplare, raro. BUSTICO n. 321. FAVA n. 430.<br />
PARENTI, LUOGHI FALSI, p. 126. [14826]<br />
87. BEROALDE DE VERVILLE, Francòis. Le Moyen de Parvenir. Nouvelle<br />
édition, corrigée de diverses fautes qui n’y étoient point & augmentée de Plusieurs<br />
autres. Tome Premier (et Tome second). A’ Chinon, de l’Imprimerie de François<br />
Rabelais, à la Pierre Ph<strong>il</strong>osophale l’Année Pantagrueline (sine data, inizio XVIII<br />
secolo), € 800<br />
2 vol. in-12, pp. (12), 267; (12), 542, pagine di titolo impresse in rosso e nero. Legatura coeva<br />
p.vitello, dorsi a nervi con titoli e fregi in oro (cerniere ab<strong>il</strong>mente restaurate). Edizione assai rara<br />
impressa secondo <strong>il</strong> frontespizio a Chinon, città francese patria di François Rabelais; ma<br />
presumib<strong>il</strong>mente ad Amsterdam nel 1719. La prima edizione, assai ridotta rispetto alla presente<br />
ristampa, vide la luce nel 1611. La presente, preceduta per la prima volta da una “Dissertation<br />
de M. de La Monnoye”, è una delle prime edizioni di questo trattato del famoso novellista<br />
Béroalde de Verv<strong>il</strong>le (Paris 1556-1626). Il racconto si articola attorno ad un banchetto, a cui<br />
partecipano personaggi antichi e contemporanei all’a., che alternano a riflessioni f<strong>il</strong>osofiche<br />
aneddoti burleschi e a tratti osceni. Bell’esemplare (piccolo restauro della carta in un angolo del<br />
foglio di titolo del primo vol.). BRUNET, I, 806. BRUNET, GÉOGRAFIE, 314. TCHEMERZINE, I, [13527]<br />
88. BOCCACCIO, Giovanni. Il Decamerone. Nuovamente corretto e con d<strong>il</strong>igentia<br />
stampato. Firenze, heredi di Ph<strong>il</strong> di Giunta, 1527 (ma Venezia, Pasinello, 1729),€ 3.200<br />
in-4 (mm 237x165), ff. (8, ult. b.), 248, marca tipografica giuntina all’inizio ed in fine.<br />
Splendida legatura intarsiata coeva, probab<strong>il</strong>mente romana, in marocchino con estesa e varia<br />
decorazione in oro ai piatti e al dorso a nervi (bordure varie, tondi ai piccoli ferri, intrecci<br />
lineari), tagli dorati e cesellati, dentelle int. Fedele contraffazione settecentesca impressa dal<br />
Pasinello per cura di Stefano Orlandelli, a spese di Joseph Smith, console inglese a Venezia nel<br />
1729, tirata in soli 300 esempl. (Bacchi della Lega per probab<strong>il</strong>e errore parla di trenta esempl.).<br />
L’edizione 1527 si pose come versione universalmente riconosciuta del testo sino a quella del<br />
Manelli del 1761, divenendo un simbolo della libera repubblica fiorentina, in quanto, come ebbe<br />
a dire <strong>il</strong> Foscolo, quasi tutti coloro che vi lavorarono (Bernardo Segni, Pier Vettori, Baccio e<br />
Bartolomeo Cavalcanti, Francesco Guidetti) morirono combattendo contro i Medici. La mitica<br />
rarità di quell’edizione indusse <strong>il</strong> Console Smith a finanziare nel 1729 questa preziosa<br />
contraffazione. Bellissimo esempl., assai marginoso (lievi restauri alle cerniere). GAMBA, 172,<br />
note. ZAMBRINI, 87. CAT. MOSTRA BOCCACCIO BIBL. LAURENZIANA, II, 71. OLSCHKI, CAT.<br />
XCV, n. 20. BACCHI DELLA LEGA, p.36. [13525]
89. CAMPANA, Dino. Canti orfici. Marradi, Tip. F. Ravagli, 1914, € 10.000<br />
in-16, ff. 4 n.n., pp. (1), 8 a 173, brochure originale paglierina (lievi restauri dorso, per <strong>il</strong> resto<br />
assai fresca), astuccio in tela. Esemplare genuino, a fogli chiusi completo dell’occhietto con la<br />
dedica a Guglielmo II, del frontespizio e della quarta di copertina. Come è noto, quasi tutti gli<br />
esemplari conosciuti sono mut<strong>il</strong>i: infatti l’autore stesso, specie dopo l’entrata in guerra<br />
dell’Italia, strappò da tutti gli esemplari che potè reperire <strong>il</strong> foglio di dedica all’“Imperatore dei<br />
Germani”, <strong>il</strong> frontespizio con <strong>il</strong> sottotitolo “Die Tragödie des letzen Germanen in Italien”,<br />
nonché la copertina posteriore che recava al verso la stessa iscrizione. Campana giustificò questo<br />
omaggio agli Austriaci “come risposta alle insulsaggini e menzogne udite a Marradi contro<br />
l’Alemagna in favore degli Alleati. Ma, subito dopo, catechizzato da amici, raccolse esemplari<br />
dei Canti Orfici ed in un retrobottega con raschino e gomma levò le righe incriminate” (Enrico<br />
FALQUI). Precedono <strong>il</strong> testo, che parte al recto del quinto foglio: l’occhietto generale, <strong>il</strong> titolo, e<br />
l’occhietto della prima sezione; <strong>il</strong> sottotitolo “Die Tragödie…” è stato parzialmente coperto con<br />
un timbro nero, sia al titolo sia sull’ultima di copertina. I due quartini da pag. 135 a 166, seppur<br />
in barbe, fanno parte di una tiratura su carta più corta, “essendo andata all’aria l’ultima riga”.<br />
Edizione originale di una delle opere più controverse del Novecento. “La leggenda narra che i<br />
Canti rinascono nella sede del Comune di Marradi, dove Campana, grazie all’intervento dello<br />
zio giudice, può ut<strong>il</strong>izzare una macchina per scrivere fra <strong>il</strong> natale del 1913 ed <strong>il</strong> capodanno<br />
1914» (S.Vassalli). Preziosissimo esemplare intonso, quasi immune dalle usuali fioriture: gli<br />
esemplari a fogli chiusi di edizioni originali italiane sono comunque rari, ma questa caratteristica<br />
costituisce, per un libro dalle vicende editoriali complesse come “Canti Orfici” un’autentica<br />
eccezione. Nel censimento di MAINI-SCAPECCHI, Un incunabolo del 900, in Rara Volumina, II,<br />
1996, <strong>il</strong> solo esemplare del Centro Gobetti di Torino è definito “intonso” ma è censurato, e solo<br />
pochi fogli non sono tagliati. VALLECCHI p. 239. FALQUI, Per una cronistoria dei Canti Orfici.<br />
Vallecchi, 1960. GAMBETTI - VEZZOSI, p. 161: “Uno dei libri più ricercati di tutto <strong>il</strong><br />
Novecento”. [12884]<br />
90. CASANOVA, Giacomo (1725-1798). Aus den Memoiren des Venetianers Jacob<br />
Casanova de Sein-galt, oder fein Leben, mie er es zu Dur in Böhmen niederfchrieb.<br />
Lipsia, F.U. Brockhaus, 1822-1828, € 7.500<br />
12 volumi in-8 (mm 154x98), pp. VI, XXVIII, 510; XXIV, 458 XLII, 455; ff. XVIII, 549<br />
pagine, errata; pp. VI, 522, errata; VI, 536; VI, un f. bianco, pp. 507; pp. VI, 548; VI, 513; VI,<br />
546; VI, 546; VI, 537. Legatura coeva uniforme in mezza pelle con angoli, tasssello con titolo in<br />
oro al dorso, carta marmorizzata ai piatti; dorsi reaturati. Rarissima prima edizione assoluta delle<br />
Memoires di Casanova, una delle opere letterarie più importanti per la storia del costume e della<br />
vita quotidiana del secolo. Alla morte dell’autore <strong>il</strong> manoscritto originale fu portato a Dresda da<br />
Carlo Angiolini, marito della nipote di Giacomo, Maria Maddalena, e nel 1821 fu venduto<br />
insieme a quattro saggi all’editore Brockhaus ed affidato per la traduzione a W<strong>il</strong>helm Schütz. Lo<br />
stesso Casanova scrive a G.F. Opiz : “Per ciò che riguarda le Mie Memorie, più l’opera va<br />
avanti più mi convinco che è fatta per essere bruciata. Da questo potete capire che fin quando<br />
saranno in mie mani non verranno certo pubblicate. Sono di una tale natura di non far passare<br />
la notte al lettore; ma <strong>il</strong> cinismo che vi ho messo è tanto spinto che passa i limiti posti dalla<br />
convenienza all’indiscrezione”. Per alcuni passi ritenuti troppo audaci l’opera era all’epoca<br />
diffic<strong>il</strong>mente pubblicab<strong>il</strong>e in francese, ed uscì in una versione assai rimaneggiata e censurata da<br />
Jean Laforgue, che presentò Casanova come un giacobino avverso alle oligarchie dominanti.<br />
Questa ricercata edizione integrale tedesca precede sia quella pirata parigina di Tournachon-<br />
Molin in 14 volumi, sia quella dello stesso Brockhaus curata da Laforgue. Esemplare in buono<br />
stato di conservazione, sporadiche fioriture su alcune carte. Ex-libris inciso in rame al<br />
contropiatto anteriore di alcuni volumi. “This is the veritable first edition of the Memoirs, which<br />
was a translation from the French into German. The first five volumes were the work of Schütz<br />
and the first four contain valuable prefaces by him … There can be little disputing the fact that<br />
the Memoirs of Casanova is one of the great books of the world … is hardly equalled in the<br />
literature of the times” RIVES CHILDS, Casano-viana, pp. 128-130. [12346]
91. CORNIANI, Giambattista. I Secoli della Letteratura Italiana dopo <strong>il</strong> suo<br />
risorgimento. Commentario ragionato.<br />
Brescia, per Nicolò Bettoni, 1818-1819, € 1.700<br />
9 volumi in-12, bella legatura dell’epoca in pieno vitello biondo, bordura dorata ed a secco sui<br />
piatti, dorsi finemente ornati e con titolo in oro, dentelle int., tagli marmorizzati (firmata da<br />
Bradel-Derome, Paris). Seconda edizione (prima 1813) rivista e curata da Cam<strong>il</strong>lo Ugoni, <strong>il</strong><br />
quale premette nel tomo primo le “Memorie intorno alla vita e alle opere del conte Corniani”<br />
(Orzinuovi di Brescia 1742-1818), autore di varie opere di storia, legislazione, numismatica,<br />
agraria, e altre materie, ma ricordato principalmete per la presente vasta e dotta storia letteraria<br />
italiana dall’XI a metà XVIII secolo, che vuol far conoscere “l’uomo e <strong>il</strong> letterato contro i<br />
moderni elogisti” che hanno troppo trascurato le “notizie della vita civ<strong>il</strong>e”. Adotta un rigoroso<br />
ordine cronologico e comprende nella sua storia anche discipline diverse da quelle strettamente<br />
letterarie, quali medicina, f<strong>il</strong>osofia, giurisprudenza, teologia. Esemplare assai bello di opera non<br />
comune. [16878]<br />
92. CROCE, Giulio Cesare. Bertoldo, Bertoldin e Cacasseno. Traduzion dal Toscan<br />
in Lengua Veneziana. Con i Argomenti, Alegorie, Spiegazion dele parole, e frase<br />
Veneziane… In Padoa, Per Zanbatista Conzati, 1747, € 1.300<br />
3 vol. in-8, pp. (24), 725 (numerazione continua), bella legatura coeva p.pelle, dorsi a nervi con<br />
ricchi fregi e titolo in oro. Testo italiano in carattere corsivo, a fronte la traduzione in lingua<br />
veneziana in carattere tondo. Rara edizione, <strong>il</strong>lustrata da 6 incisioni a piena pagina e tre vignette<br />
sui titoli, di tipica arte veneta, non firmate, assai divertenti. Le ultima 40 pp. contengono la<br />
“spiegazion de certe parole veneziane, che no fusse capie in ogni logo”. Noto romanzo burlesco<br />
popolare cinquecentesco del Croce (1550-1609), basato su di una nota leggenda (Disputa di<br />
Salomone con Marcolfo) posto in versi in 20 canti da <strong>il</strong>lustri letterati quali, Baruffaldi, Zanotti,<br />
Lapi, Zampieri ed altri. Esemplare molto bello in ottima legatura del tempo. CAT,<br />
LAPICCIRRELLA, VEWNEZIANI, n.157. MANCA AL MORAZZONI E A VARIE BIBLIOGRAFIE. [10060]<br />
93. Dante - PALAZZI, Giovanni. Compendio della Comedia di Dante Alighieri,<br />
diuisa in tre parti. Inferno, Purgatorio, Paradiso per la f<strong>il</strong>osofia morale, adornata con<br />
bellissime figure, e geroglifici ... Venetia, Girolamo Albrizzi, 1696, € 3.500<br />
in-8, pp. 158, (2 bianchi), legatura coeva in pergamena, nota manoscritta coeva e antichi piccoli<br />
restauri al piatto anteriore. Il nome dell’autore si ricava dalle iniziali poste in fine alla dedica all’abate<br />
Alberto di S. Paolo: C.G.P, cioè Canonico Giovanni Palazzi. Illustrato da 89 legni tratti dall’edizione<br />
della Commedia del Marcolini apparsa a Venezia nel 1544: si tratta di 3 figure a piena pagina e 84<br />
altre su 1/3 o 1/2 pag. in s<strong>il</strong>ografia, attribuite allo stesso Marcolini, ottimo disegnatore amico del<br />
Tiziano e del Sansovino; è giudicata la prima <strong>il</strong>lustrazione moderna della Commedia, che servì da<br />
esempio per tutte le edizioni cinquecentesche. Queste <strong>il</strong>lustrazioni sono considerate unanimemente “i<br />
più espressivi esempi di iconografia dantesca” (Mambelli n. 30). Sembra straordinario che circa 90<br />
matrici di legno si siano conservate per quasi 150 anni e che siano arrivate all’Albrizzi, che decise di<br />
riut<strong>il</strong>izzarle. I legni appaiono rovinati in alcuni punti, soprattutto lungo i margini esterni: la loro<br />
importanza iconografica e culturale doveva essere ancora estremamente forte dopo più di un secolo<br />
dalla loro creazione se si decise di usarle come commento figurato all’opera del Palazzi. Confermano<br />
inoltre l’oblio in cui cadde Dante nel XVII secolo: per le 3 sole edizioni della Commedia non fu<br />
approntato alcun apparato iconografico. Edizione originale di questo quasi sconosciuto compendio<br />
alla Commedia, con intendimenti morali, “da alcuni studiosi confuso con l’immaginaria quarta<br />
edizione secentesca della Divina Commedia” (Vinciana 3833). L’autore (Venezia 1640 - ca.1713) fu<br />
storico e professore di diritto canonico, eletto consigliere aulico dall’imperatore Leopoldo. “Risorge<br />
in ep<strong>il</strong>ogo <strong>il</strong> Famoso Dante … un baratro d’invenzioni tanto diverse dal vero, quanto che à capriccio<br />
del poeta si levano … Non potendo essere Poeta senza fingere, e senza mentire” (al Lettore). Buon<br />
esemplare di rara e ricercata edizione, censita in sole sei Biblioteche pubbliche italiane. VINCIANA<br />
3833. MELZI I, 228. MAMBELLI p. 57. FISKE II, 352. [13547]
94. ESOPO. Vita di Esopo Frigio, Prudente & faceto favolatore. Tradotta dal Signor<br />
Conte Giulio Landi. Al quale di nuovo sono aggiunte le Favole di Esopo… molte<br />
altre di alcuni belli ingegni. In Torino, ad istanza di Gio. Manzolino, MDCXXXXV<br />
(1645), € 5.000<br />
in-12, pp. 413, (15), legatura coeva in piena pergamena floscia. Con due frontespizi figurati e<br />
147 vignette (di mm 35x50 ca.) s<strong>il</strong>ografiche n.t., alcune più volte ripetute, iniziali ornate e<br />
finalini. Pregevole e rarissima edizione minuscola della Vita e delle Favole di Esopo nella<br />
traduzione italiana a cura del piacentino Giulio Landi, apparse rispettivamente per la prima volta<br />
presso i Giolito nel 1545, e a Venezia, Bar<strong>il</strong>etto, 1569 (DBIt 63, pp. 385-389). Edizione figurata<br />
di eccezionale rarità - come tutte quelle di Esopo, di estrema deperib<strong>il</strong>ità in quanto date in lettura<br />
ai bambini; nessun esemplare di questa edizione torinese è censito in biblioteche pubbliche<br />
italiane. Inoltre appare straordinario sottolineare che i legni sono gli stessi ut<strong>il</strong>izzati un secolo<br />
prima ad <strong>il</strong>lustrare l’edizione latina apparsa a Biella presso Mondella nel 1549 e 1550 (BERSANO<br />
BEGEY, II, 913-14). Queste deliziose matrici s<strong>il</strong>ografiche, dall’indubbio sapore popolare,<br />
sopravvissero per oltre cento anni e vennero riut<strong>il</strong>izzate in questa edizione in volgare. Buon<br />
esemplare (antiche note di possesso ms. al titolo e in fine “Gioanni Pietro Reynaudo”). MANCA<br />
A MICHEL-MICHEL, A STC XVII SEC., AL CANAVESIO, Tipografia del 600 in Piemonte. [14777]<br />
95. FABRONI, Angelo. Elogj di Dante Alighieri, di Angelo Poliziano, di Lodovico<br />
Ariosto e di Torquato Tasso. Parma, Stamp. Reale, 1800, € 900<br />
in-8 gr., pp. (6), 379, (3), leg. m. pelle, f<strong>il</strong>etti oro al dorso. Bella e rara ediz. di questa serie di<br />
Elogj, i cui giudizi furono fondamentali per la critica di questi autori tra Settecento e Ottocento.<br />
Edizione sfuggita al Brooks, stampata su carta forte. Il Fabroni fu Provveditore allo Studio di<br />
Pisa e pubblicò dal 1771 al 1796 <strong>il</strong> Giornale de’ Letterati di Pisa. Esemplare con barbe.<br />
SCONOSCIUTA A BROOKS E DE LAMA. GIANI, 132 BIS: “testo molto interessante e poco noto».<br />
GAMBA, 2584: “Fabroni, che aspirò al titolo di Plutarco toscano colle “Vitae Italianorum”,<br />
seppe mostrarsi talvolta dicitore nob<strong>il</strong>e e dignitoso anche nel volgare eloquio». [8113]<br />
96. FOLENGO, Teof<strong>il</strong>o. Histoire Maccaronique de Merlin Coccaie, prototype de<br />
Rabelais: avec l’Horrible Bata<strong>il</strong>le des mouches et des fourmis. Senza note tipogr.<br />
MDCCXXXIV (Paris, 1734), € 950<br />
2 vol. in-12, pp. VIII, 370, 418, in deliziosa legatura del primo ottocento in pieno marocchino<br />
verde oliva, ornata in oro con larga bordura floreale sui piatti, dorsi a nervi con fregi e doppio<br />
tassello per titolo, tagli sup. dor., dent. int. Traduzione francese, rimasta anonima dalla prima del<br />
1606, del famoso testo in lingua popolare e maccaronica uscito in originale nel 1517 a Venezia.<br />
Il testo del Merlin Cocai è considerato dai critici letterari come <strong>il</strong> prototipo del Gargantua e<br />
Pantagruel di Rabelais. Il secondo volume di questa edizione, da pag. 347 a fine, contiene<br />
“L’orrib<strong>il</strong>e battaglia delle mosche e delle formiche” poemetto di Folengo che imita la<br />
Batrocomiachia di Omero”. Esemplare d’amatore, a pieni margini. [14027]<br />
97. FOSCOLO, Ugo. Dell’origine e dell’ufficio della letteratura. Orazione.<br />
M<strong>il</strong>ano, Stamperia Reale, 1809, € 1.700<br />
in-8, pp. 104, broch. edit. muta grigio-rosa. Edizione originale dell’orazione che Foscolo recitò<br />
all’Università di Pavia <strong>il</strong> 22 gennaio 1809, come prolusione al corso di Eloquenza della cattedra<br />
che gli era stata assegnata per decreto vicereale, senza la formalità del concorso, cosa mai<br />
accaduta fino allora. L’orazione suscitò aspre polemiche nel mondo letterario ed avversità nei<br />
confronti dell’autore. Fu tirata a 1300 esemplari. Il presente, a fogli disuguali a pieni margini,<br />
pressoché immacolato, appartiene alla tiratura speciale “in carta velina grande» e “si differenzia<br />
da quella in carta comune non solo per <strong>il</strong> formato leggermente maggiore, ma soprattutto per la<br />
carta assai più forte e per l’accuratezza dell’impressione». ACCHIAPPATI 61 (E 60). OTTOLINI<br />
161 (non cita questa tiratura). MAZZOLÀ 36. [10009]<br />
98. FOSCOLO, Ugo. Ultime Lettere di Jacopo Ortis tratte dagli autografi. (motto:)<br />
“Naturae clamat ab ipso Vox tumulo”. Italia MDCCCII (Mantova o M<strong>il</strong>ano, 1802),€ 1.400
in-8, pp. (10), 244, (4, Errata e ultima bianca), leg. coeva m.pelle zigrinata, titolo e fregi oro al<br />
dorso liscio, piatti in carta marmorizz. In antiporta ritratto del Foscolo, inciso in ovale. E’<br />
l’edizione detta “Mantovana”, ma probab<strong>il</strong>mente impressa a M<strong>il</strong>ano e curata dall’autore come le<br />
precedenti quattro (la prima fu 1798), assai rara. Esemplare bello e puro. OTTOLINI n.79.<br />
ACCHIAPPATI p.28. MAZZOLÀ, Foscoliana di Treviso, n.13. [5277]<br />
99. LEOPARDI, Giacomo. Crestomazia italiana (in Prosa) cioè scelta di luoghi<br />
insigni o per sentimento o per locuzione raccolti dagli scritti italiani in prosa di<br />
autori eccellenti d’ogni secolo. Per cura del conte Giacomo Leopardi. M<strong>il</strong>ano, Ant.<br />
Fortunato Stella, 1827, € 3.500<br />
2 parti in un vol. in-8, pp. 744 (numeraz. continuata), leg. coeva cart. marmorizz., tit. a stampa<br />
su tassello al dorso. Edizione originale, rara a trovarsi completa dei due volumi, in quanto<br />
uscirono a qualche mese di distanza l’uno dall’altro e poi riuniti (a pag. 357 trovasi l’occhietto<br />
della “parte seconda»). La scelta antologica, curata dal Leopardi con acume e sensib<strong>il</strong>ità storicolinguistica,<br />
come si sottolinea nella prefazione all’edizione di Einaudi, è preceduta dallo scritto<br />
originale del Leopardi “Ai lettori», che occupa le pp. 3-6; le pp. da 721 alla fine contengono<br />
l’indice delle materie e degli autori che vanno dal sec. XIV al XVIII-XIX. Esemplare assai bello<br />
e puro. MANCA A MAZZATINTI-MENGHINI ECAPPELLETTI. FONDO LEOPARDIANO. 93. [10007]<br />
100. LEOPARDI, Giacomo. Edizioni originali di opere leopardiane contenute in:<br />
“Lo Spettatore ovvero Mescolanze di viaggi, di storia, di statistica, di politica, di<br />
letteratura e di f<strong>il</strong>osofia. Diviso in parte straniera e in parte italiana”. Tomo sesto<br />
(settimo e ottavo). M<strong>il</strong>ano, Ant. Fort. Stella, 1816-1817, € 4.300<br />
3 vol. in-8, pp. X, 324, 304; XII, 348, 28; XII, 668; leg. coeva m. perg. e ang., tit. ms. ai dorsi.<br />
Buon esempl. (tracce d’umido e lavori di tarlo in parte restaurati nel margine alto dei tomi VI e<br />
VII). Vi sono contenute 13 opere di Leopardi: a) Saggio di traduzione dell’Odissea del conte<br />
G.L. (I canto): t. VI (1816) pp. 112-117 e 135-143. - Cfr. Mazzatinti-Menghini n. 623. Cat.<br />
Fondo Leop. MI n. 48. - b) Discorso sopra Mosco, del conte G.L.: t. VI (1816) pp. 173-186. Nel<br />
t. VII (1817) alle pp. 77-79, “un anonimo inserì un articolo in cui indicò altri traduttori<br />
dell’id<strong>il</strong>lio Amor fuggitivo di Mosco, oltre quelli citati dal L.; e fra questi Benedetto Varchi, del<br />
quale riportò l’intero volgarizzamento» (cfr. M.-M. n. 624). Fondo L. MI n. 49. - c) Poesie di<br />
Mosco, traduzione inedita del conte G. L.: t. VI (1816) pp. 205-213, 248-252, 281-285 e t. VII<br />
(1817), pp. 1-4, 112-114 della parte italiana. Trattasi dei 10 id<strong>il</strong>li: Amore fuggitivo, Europa,<br />
Canto funebre di Bione bifolco amoroso, Megara moglie d’Ercole, Quando <strong>il</strong> ceruleo mar<br />
soavemente, Gli amanti odiati, L’Alfeo ed Aretusa, Espero, Amore errante, Il Bifolchetto. - M.-<br />
M. n.625. Fondo L. MI n. 50. - d) Discorso sopra la Batracomiomachia, del conte G.L.: t. VII<br />
(1817) pp. 50-61. - M.-M. n. 626. Fondo L. MI n. 51. - e) Recensione anonima a: “Il Salterio<br />
Ebraico versificato dal conte Gazola sulla Italianizzazione di G.Venturi, con testo e note.<br />
Verona, Mainardi, 1816. Fascicoli I e II, cioè libri I e II»: t. VII (1817) pp. 61-65 e 87-90. - M.-<br />
M. n. 627. Fondo L. MI n. 52. - f) La guerra dei topi e delle rane, Poema. Traduzione inedita,<br />
dal greco, del conte G.L.: t. VII (1817) pp. 101-112. - M.-M. n. 628. Fondo L. MI n. 53. - g)<br />
Della fama avuta da Orazio presso gli antichi. Discorso del conte G.L.: t. VII (1817) pp. 133-<br />
142. - M.-M. n. 632. Fondo L. MI n. 55. - h) La Torta, poemetto d’autore incerto, tradotto dal<br />
latino pel conte G.L.: t. VII (1817) pp. 199-203. - M.-M. n. 633. Fondo L. MI n. 56. - i) Inno a<br />
Nettuno d’incerto autore nuovamente scoperto. Traduzione dal greco del conte G.L.: t. VIII<br />
(1817), pp. 142-163. Si tratta in realtà di composizione originale di Leopardi che già ne esaltava<br />
la precoce e profonda erudizione classica. M.-M. n. 634. Fondo L. MI n. 59. - l) Odae adespotae<br />
(precedute da un’avvertenza del poeta): t. VIII (1817), pp. 163-165. - M.-M. n. 635. Fondo L.<br />
MI n. 59. - m) Titanomachia di Esiodo. Traduzione di G.L.: t. VIII (1817), pp. 193-201. - M.-M.<br />
n. 636. Fondo L. MI n. 60. - n) (Recensione a ) Le Eroidi, ovvero le pistole delle Eroine di P.<br />
Ovidio Nasone. Libera traduzione poetica con note, ed osservazioni del dottore in legge<br />
Gioachino Fernandez, colle risposte degli Eroi: t. VIII (1817), pp. 235-239. – M.-M. 637. Fondo<br />
L. MI n. 61. - o) Sopra due voci italiane: t. VIII (1817), pp. 562-565. Tratta dell’uso del<br />
participio “reso” e del verbo “sortire”. - M.-M. n. 638. Fondo L. MI n. 62. [5326]
101. LEOPARDI, Giacomo. Operette Morali. M<strong>il</strong>ano, presso Ant. Fort. Stella e<br />
figli, 1827, € 3.800<br />
in-8, pp. (4), 255, (1), leg.coeva. m.pelle, tit. oro al dorso. Edizione originale delle 20 “poesie<br />
in prosa”, come vennero definiti questi componimenti che offrono, in elaborati dialoghi, le<br />
descrizioni dei fatti mitologici cari al Leopardi. Solo tre Dialoghi erano già apparsi l’anno<br />
precedente nel fasc. LXI dell’Antologia (Dialogo di Timandro ed Eleandro; di Cristoforo<br />
Colombo e Pietro Gutierrez; di T.Tasso e del suo genio fam<strong>il</strong>iare). Rara e ricercata. Fu messa<br />
all’Indice dei Libri Proibiti con la clausula “donec emendatur”. Una seconda edizione uscì nel<br />
1834 con l’aggiunta di due operette. Bell’esemplare a pieni margini con barbe (lievissime<br />
fioriture, un piccolo timbro araldico coperto da inchiostro nell’angolo inferiore bianco del<br />
titolo). MAZZATINTI MENGHINI 667. FONDO LEOPARDIANO MILANO, n.92. [11760]<br />
102. LEOPARDI, G. Canti. Firenze, Guglielmo Piatti, 1831, € 4.000<br />
in-16, pp. 165, (1b.), leg.coeva mezza pelle, titolo e fregi oro al dorso, piatti in carta<br />
marmorizzata. Edizione in parte originale, contenendo sei notissimi canti del sommo poeta<br />
impressi per la prima volta, numerati XVIII-XXIII, che occupano le pp. da 125 a fine (“Il<br />
Risorgimento, A S<strong>il</strong>via, Le ricordanze, Canto notturno d’un pastore vagante dell’Asia, La<br />
quiete dopo la tempesta, Il Sabato del v<strong>il</strong>laggio») e la commovente lettera dedicatoria “Agli<br />
amici suoi di Toscana» che precede i Canti. Esempare bello, puro (piccolo stemma araldico<br />
coperto da inchiostro nel margine bianco inferiore del titolo). MAZZATINTI-MENGHINI n. 670.<br />
CAPPELLETTI p. 7. FONDO LEOPARDIANO MILANO n. 99. [11759]<br />
103. MARINETTI, F<strong>il</strong>ippo Tommaso. Mafarka le futuriste. Paris, Sansot, 1909,€ 1.500<br />
in-16, pp. XII, 310, (2); bella legatura d’artista, firmata “Devauchelle” in m.marocchino con<br />
titolo oro al dorso a due nervi, brossura editoriale perfettamente conservata. Edizione<br />
originale, sulla prima di copertina: “Cinquième édition. Paris, Sansot, 1910”, ma all’interno<br />
la data di pubblicazione effettiva è <strong>il</strong> 1909, essendo l’edizione unica, e le varianti sono<br />
aggiunte per scopo promozionale. Magnifico esemplare, in perfetto stato di conservazione,<br />
arricchito da una dedica autografa firmata, sull’occhietto, “a Odette Merlini, F.T. Martinetti,<br />
Piazza Adriana 30, Roma”. Inoltre, una lettera autografa, in francese, firmata “F.T. Marinetti<br />
Hotel Lutetia”, indirizzata a Odette Merlin : “Mademoiselle Je serai heureux de vous revoir a<br />
une conference sur la Peinture d’Avangarde/Futurisme et Aeropeinture/ à l’ecole du Louvre<br />
(organizée par André Dezarrois)…”. Una cartolina autografa firmata “ V<strong>il</strong>la Piccoli Salò »,<br />
della serie aeroritratto futurista di Giovanni Acquaviva, “Geniale amica scrivetemi se <strong>il</strong><br />
grande libro è terminato…saluti fascisti…”. Una cartolina con riprodotta l’opera<br />
“Aerofecondità” di A.G. Ambrosi Futurista , con l’indirizzo parigino di Odette Merlini, sulla<br />
quale purtroppo al momento attuale non sono state reperite notizie. MARTIN p. 130. FALQUI p.<br />
69. [14799]<br />
104. MARINO, Giovambattista. La Sampogna, divisa in id<strong>il</strong>lij fauolosi, &<br />
pastorali. Al Sereniss. sig. Principe Tomaso di Savoia. In Venetia, appresso i<br />
Giunti, MDCXXI (1621), € 350<br />
in-12, pp. 48, 330, (2 bianche), leg. coeva in p. pergamena, titolo ms. al dorso. Bel<br />
frontespizio inciso da Francesco Valesio, riproducente lo stesso motivo di armi, strumenti<br />
musicali e nodi di Savoia dell’edizione del 1620; testatine e finalini. Seconda edizione (prima<br />
Parigi e M<strong>il</strong>ano 1620) della raccolta comprendente 8 id<strong>il</strong>li favolosi e 4 id<strong>il</strong>li pastorali del<br />
letterato napoletano Giambattista Marino (1569-1625). Precedono <strong>il</strong> testo dedica dell’a. al<br />
principe Tommaso di Savoia; 2 lettere dell’Ach<strong>il</strong>lini e di Preti all’a., e 2 lettere del Marino<br />
allo stampatore Ciotti e all’Ach<strong>il</strong>lini. (Timbro al primo e ultimo f., note manoscritte al tit.).<br />
MANCA A STC XVII SEC. MICHEL MICHEL V 127. CAT. VINCIANA 2514. GRAESSE IV, 401.<br />
CAMERINI I, pt. II 1241. [5305]
105. OJETTI, Ugo. Cose Viste. Quinto tomo.<br />
M<strong>il</strong>ano, Fratelli Treves, 1931, € 2.200<br />
in-16, pp. (4), 292, legatura in p. pelle, righe verticali in oro ai piatti e al dorso, iniziali della<br />
figlia dell’a. impresse in oro in medaglione al centro del piatto anteriore, a quello posteriore data<br />
1931, titolo al dorso; tagli dorati. Esemplare appartenuto Paola Ojetti, cui la serie delle “Cose<br />
Viste” fu dedicata (si veda l’occhietto al primo volume del 1921). Si tratta del V vol., relativo<br />
agli anni 1928-1930, dei sette della collana in cui sono contenuti articoli scritti da Ojetti (1871-<br />
1946) per <strong>il</strong> “Corriere della Sera” dal 1921 al 1943, di cui fu <strong>il</strong> direttore nel 1926-27. Il presente<br />
esemplare all’incipit degli articoli fece la figlia Paola autografare dagli importanti personaggi di<br />
cui <strong>il</strong> padre scrisse: Maurice Mignon (p. 13); Luigi Pirandello, Vittorio Podrecca, Antonio<br />
Baldini, Luigi e Mario Gorno (p. 44); Ettore Petrolini (p. 53); Em<strong>il</strong>io Cecchi (p.84); Guido<br />
Ucelli (p. 93); Paul Valery (p. 132); Renato Simoni e Marino Moretti (p. 151); Ada Negri (p.<br />
161); Umberto di Savoia e Maria José (p. 173); Vitelli, Scajola, Pasquali, Mazzoni, Bignone,<br />
Vogliano, Norsa, Burci, Orvieto (p. 185); Consolo, Pizzetti, Tommasini, Wally, Bronislao,<br />
Bonucci (p. 195); Arturo Toscanini (p. 196); Pierre de Nolahac, Beltrami, Moretti, Berlam (p.<br />
237); Mazzuccotelli (p. 256); Italo Balbo e molti altri (p. 265). Inusuale sorta di “Liber<br />
amicorum”, prezioso testimone della costanza di Paola Ojetti nel rintracciare quasi tutte le<br />
personalità citate nel volume, facendosi autografare la pagina che li citava. Ottimo stato di<br />
conservazione. [13092]<br />
106. PAVESE, Cesare. Paesi tuoi. Racconto. Torino, Einaudi, 1941, € 380<br />
in-16, pp. 148, broch. edit. Edizione originale della prima opera narrativa di Pavese, con la quale<br />
si segnala alla critica come interprete di un neorealismo profondamente legato alla narrativa<br />
americana. Composta negli anni più proficui della sua attività di traduttore, da Defoe a Dickens a<br />
Melv<strong>il</strong>le, suscitò l’interesse dei lettori e dei critici letterari. Esemplare ben conservato, seppur<br />
privo della sovracopertina. ASOR ROSA p. 411. SPADUCCI p. 221 GAMBETTI & VEZZOSI p. 660. [9991]<br />
107. PELLICO, S<strong>il</strong>vio. Francesca da Rimini. Tragedia-(Segue:) Manfredo, poema<br />
drammatico di Lord Byron. Versione in prosa di S<strong>il</strong>vio Pellico. M<strong>il</strong>ano, co’ tipi di<br />
Giovanni Pirotta, 1818, € 1.900<br />
2 opere in un volume in-8, con titolo e paginazione singola: pp. (4), 56; pp.57, (3)., bella<br />
legatura coeva in piena pelle marmorizzata, fregi floreali e titolo in oro al dorso, contropiatti in<br />
carta decorata. Edizione originale di entrambe le tragedie. La Francesca da Rimini, la più nota e<br />
duffusa pièce di Pellico, venne recitata da Carlotta Marchionni nel 1815. Il Manfredi di Byron<br />
vide la luce nel 1817 a Londra. Il Pellico (Saluzzo 1789-Torino 1854) ebbe, malgrado gli otto<br />
anni di carcere allo Spielberg, una vita culturale assai intensa, e fu legato d’amicizia a Manzoni,<br />
Berchet, Monti, Romagnosi, ed altri dotti contenporanei. All’esemplare è unita una importante<br />
lettera autografa firmata, senza indicazione di luogo e data: 1 pagina in-8, elegantemente<br />
vergata, firmata per esteso da S<strong>il</strong>vio Pellico. Lo scrittore si rivolge in francese con tono<br />
scherzoso ad una non identificata “Madame la Marquise” comunicandole che le aveva<br />
acquistato con riserva presso Giegler, libraio m<strong>il</strong>anese, “I misteri di Udolpho”, romanzo di Ann<br />
Radcliffe (1764-1823), celebre scrittrice inglese pioniera del genere horror. Pellico ironizza sulla<br />
scarsa diffusione della letteratura straniera in Italia “… on a une peur ridicule que l’instruction<br />
se répande trop dans le pays. Quand on craint la lumière n’est-ce pas avouer sa laideur ?”.<br />
Interessante missiva sui gusti letterari di Pellico. Libro e lettera in perfetto stato di<br />
conservazione, pregiatissimo assieme. BIBLIOGR. DI S.P., n.5 [14024]
108. SALANI. 40 Fogli volanti di cronaca popolare e poesia in ottava rima. (Con:) 3<br />
fogli di altri stampatori. Firenze, Stamperia Salani, (1860-1880 ca.), € 2.300<br />
40 fogli volanti (mm 300x200 ca.), stampati al solo recto, solitamente su due o tre colonne, tutti<br />
con grande figura x<strong>il</strong>ografica in alto ad <strong>il</strong>lustrazione del racconto o del fatto di cronaca descritto.<br />
Si tratta di tipici esempi di letteratura popolare in ottava rima, che negli ultimi decenni<br />
dell’Ottocento visse <strong>il</strong> suo periodo di maggior diffusione grazie alle maggiori tirature consentite<br />
dalla stampa con la rotativa. Decadde però <strong>il</strong> livello di questa “letteratura muricciolaia”, che al<br />
fine di vendere di più cedette al gusto del macabro e del sensazionalismo, pubblicando tutto ciò<br />
che solleticava la curiosità popolare. Nel 1862 Adriano Salani iniziò la sua avventura di<br />
stampatore attiggendo al repertorio più tradizionale della poesia in ottava rima. Pubblicò così<br />
cronache di delitti, contrasti in ottava rima, storie dei santi, la cui vendita era affidata ai<br />
colportori che li diffondevano nelle piazze, nei mercati e nei borghi. Indicativi e assai curiosi<br />
sono alcuni dei titoli di questa rarissima raccolta, come: “Ginevra degli Almieri, sepolta viva in<br />
Firenze”, “Un’adunanza di cani per non pagar la tassa”, “Fatto atroce, seguito a Petriolo ...<br />
1867, dove fu tagliata la testa a una fanciulla”, o “Storia di Carlo Bertoni, parricida”. Ottima<br />
conservazione, con margini, (poche bruniture ad alcuni fogli, ininfluenti alla lettura). [16851]<br />
109. SANSOVINO, Francesco. Cento Novelle scelte da più Nob<strong>il</strong>i Scrittori della<br />
Lingua Volgare, nelle quali piacevoli & notab<strong>il</strong>i avvenimenti si contengono. Di<br />
nuovo reformate, rivedute, e corrette…& aggiuntovi nouamente le Figure im<br />
principio d’ogni Novella. Al Magnifico…Sig. Girolamo Rossetti. In Venetia,<br />
appresso Alessandro De Vecchi, M.DCIII; (1603), € 1.200<br />
in-4 (segnatura in-8), pp.(4), 457 (con errori di numeraz.), ff.4 finali di Indici. Impresa<br />
tipografica sul titolo, 100 belle figure in s<strong>il</strong>ografia nel testo, su un terzo di pag., (varie ripetute).<br />
Legatura coeva in piena pergamena rigida, titolo ms. al dorso. La raccolta comprende 100<br />
novelle divise in “dieci giornate”, sull’esempio del Decamerone. La prima edizione curata da<br />
Franc. Sansovino apparve a Venezia nel 1561, con dedica a Isabella Regina d’Ingh<strong>il</strong>terra. Venne<br />
ristampata quattro volte nel XVI sec. La presente è edizione assai stimata, tra le più complete<br />
delle novelle galanti di vari autori (Bandello, Straparola, Boccaccio, Masuccio, Doni,<br />
Firenzuola, Giov. Fiorentino, Erasto, etc.) riunite e pubblicate dal Sansovino “a sua fantasia<br />
rassettandole e racconciandole nella lingua” (Gamba). Bell’esemplare. GAMBA, NOVELLIERI,<br />
p.545. GAMBA, TESTI DI LINGUA, n.2728. HARVARD LIBRARY, CAT. ITALIAN BOOKS, 461. [16361]<br />
110. SABA, Umberto. Il Canzoniere (1900-1945). Roma, Einaudi, 1945 € 420<br />
in-8, pp. (4), 610, (2), broch. edit. fig. Edizione in parte originale, progettata dal poeta stesso<br />
sulla base della raccolta Parole del 1934. Nel Canzoniere, come ha scritto lo stesso Saba, “tutto,<br />
<strong>il</strong> bene e <strong>il</strong> male, si tiene”. Molti componimenti compaiono qui per la prima volta.<br />
Bell’esemplare. [9996]<br />
111. SBARBARO, Cam<strong>il</strong>lo. Trucioli (1914-1918). Firenze, Vallecchi, 1920, € 720<br />
in-16, pp. 208, broch. edit. Edizione originale di questa rara raccolta, così recensita da Montale:<br />
“Tira in queste pagine un vento di malattia; una calma quasi sorridente, quasi compiaciuta di<br />
se’. Il centro dell’ispirazione qui e’ l’amore del “resto”, dello “scarto”, la poesia degli uomini<br />
falliti e delle cose irrimediab<strong>il</strong>mente oscure e mancate”. Bell’esemplare, a fogli chiusi<br />
(arrossature sul piatto superiore). ASOR ROSA p. 501. SPADUCCI p. 267.GAMBETTI-VEZZOSI p.<br />
430. [9994]<br />
112. TOMASI DI LAMPEDUSA, Giuseppe. Il Gattopardo. M<strong>il</strong>ano, Feltrinelli<br />
Editore, 1958, € 2.300<br />
in-16, pp. 330, (2), legatura editoriale in cartone, piatto anteriore figurato. Prima edizione,<br />
postuma, del più importante romanzo italiano del dopoguerra. Rifiutato da vari editori, tra cui<br />
Vittorini per conto dell’Einaudi, uscì un anno dopo la morte dell’autore. A causa della
trasposizione cinematografica di Visconti, questa edizione originale è assai ricercata sul mercato<br />
internazionale. Buon esemplare (una cifra a biro sull’occhietto,). [12184]<br />
113. VERLAINE, Paul. Élégies. Paris, Léon Vanier, 1893, € 1.900<br />
in-12, pp. (4 con occhietto e titolo), 53, (1), brossura editoriale. Con un ritratto dell’autore ad<br />
opera di Ladislas Loevy. Verlaine dedicò la piccola raccolta di brevi versi, canzoni ed elegie a<br />
Ph<strong>il</strong>omène Boudin. Edizione originale di questi componimenti erotico-amorosi, considerati una<br />
delle sue opere migliori. Buon esemplare. [14838]<br />
QUALCHE EDIZIONE BODONIANA<br />
114. ANDRES, Giovanni. Dell’origine, progressi e stato attuale d’ogni Letteratura.<br />
Parma, dalla Stamperia Reale (G.B.Bodoni), 1782-1799, € 1.600<br />
7 vol. in-4, pp. XVI, 531; XVI, 515; 675; XIV, 607; 708; XVI, 586; 587-841, 87 di Indici<br />
Generali. Leg. coeva in cartone marmorizzato (sciupata). Sette graziose e differenti vignette sui<br />
frontespizi, incise ai primi 4 volumi e in s<strong>il</strong>ogr. nei successivi. Prima edizione Bodoniana (alla<br />
quale fece subito seguito un’altra dal 1785 che si concluse nel 1822 con un ottavo tomo in cui<br />
sono riportate correzioni e aggiunte). “Ouvrage savant, qui a ete reimprimé plusieurs fois”<br />
(Brunet, I, 276) e “acclamatissima opera, assai rara in questa prima edizione” (Gamba, 2532).<br />
Giovanni Andres, gesuita ed erudito spagnolo (1740-1817), fu uno degli ultimi eredi e<br />
prosecutori dell’enciclopedismo settecentesco, abbracciando nel concetto di letteratura la storia<br />
della cultura e del progresso scientifico, come nella presente opera. I volumi sono così divisi: I)<br />
lo stato della letteratura nelle diverse sue epoche, II e III) le belle lettere, parte prima e seconda.<br />
IV e V) la prima e seconda parte delle scienze naturali. VI e VII) la prima e seconda parte delle<br />
scienze ecclesiastiche. Straordinaria, coltissima e vasta opera enciclopedica sulle letterature dei<br />
Paesi del mondo. Buon esemplare, marginooso, di opera non comune uscita dai torchi del grande<br />
Bodoni. PALAU, I, 345. BROOKS, 294 (edizione del 1785). GRAESSE, I, 123 (ed.1785). GAMBA,<br />
2532. [14394]<br />
115. BODONI, Giambattista. Oratio Dominica in CLV Linguas versa et exoticis<br />
characteribus plerumque expressa. Parmae, Typis Bodonianis, 1806, € 14.000<br />
in-folio, pp. (8, le prime 2 bb.), XIX, (5), XIX, (5), 20, (2), CCXLVIII, (4, ultime 3 bb.);<br />
impresse in caratteri tipografici romani, greci ed esotici. Legatura edit. in cartone rigido, tit. ms.<br />
su tass. in carta al dorso (rinforzato con carta sim<strong>il</strong>e, difetti alle cuffie). Le pagine preliminari<br />
contengono, dopo <strong>il</strong> frontespizio, la dedica al Principe Eugenio Napoleone e la prefazione in<br />
italiano, ripetute poi in francese ed in latino. Seguono: “Pars prima linguas Asiaticas<br />
complectens” con 43 alfabeti esotici; “Pars secunda linguas Europeas complectens” con 51<br />
alfabeti esotici; “Pars tertia linguas Africanas complectens” con 3 alfabeti esotici; “Pars quarta<br />
linguas Americanas complectens” ; segue “Index linguarum” in ordine alfabetico ed in fine <strong>il</strong><br />
colophon. Tra i capolavori del Bodoni per la varietà di saggi tipografici, presenta <strong>il</strong> “Padre<br />
Nostro” in 155 lingue, impresso ut<strong>il</strong>izzando 97 alfabeti esotici e per le altre 58 versioni<br />
servendosi di caratteri latini, di cui 23 corsivi. Bell’esemplare a pieni margini con barbe.<br />
BROOKS 1003: “...si può chiamarlo un altro Manuale tipografico». DE LAMA II, p. 171-2:<br />
“Libro preziosissimo che fa epoca nella Tipografia». [10514]
116. Bodoni - KEMPIS, Thomas. De imitatione Christi libri quatuor. Parmae, in<br />
Aedibus Palatinis, MDCCXCIII (Parma, G.B.Bodoni, 1793), € 3.900<br />
in-folio gr. (mm 460x310), pp.VII, (1 bianca), 312 (ultima b.), impresse in magnifico carattere<br />
tondo, la dedica a Ludovico di Borbone in corsivo. Artistica legatura coeva in pergamena avorio,<br />
bordura in oro formata da due larghi f<strong>il</strong>etti sui piatti, dorso liscio finemente ornato con bande di<br />
fregi dorati e due tasselli per titolo, luogo e data di stampa. Uno dei capolavori di G.B. Bodoni,<br />
del quale impresse solamente 150 copie in carta real-fina, e 12 in carta d’Annonay. Per <strong>il</strong> testo<br />
segue la lezione dell’abate Valart adottata dal Didot nella sua edizione del 1789. L’Imitazione di<br />
Cristo, <strong>il</strong> cui autore resta sconosciuto benchè possa essere collocato in ambiente monastico<br />
attorno ai secoli XIII-XIV, costituisce un semplice e concreto tracciato di vita ascetica ed ha<br />
costituito per secoli un preciso punto di riferimento per la spiritualità cristiana. L’opera è stata<br />
attribuita, senza argomenti definitivi, a Gersone di Vercelli (abate benedettino,) o a Johan de<br />
Gerson di Parigi (teologo e f<strong>il</strong>osofo 1363-1429), o a Tommaso da Kempis (ascetico, canonico<br />
agostiniano, Kempen, 1380 c.-1471). Esempl, a pieni margini con barbe, di grande bellezza e<br />
pregio, perfettamente conservato (poche lievissime fioriture). BROOKS n.484. GIANI 31. [5352]<br />
117. DE ROSSI, Giovanni Bernardo. De Hebraicae Typographiae origine ac<br />
primitiis seu antiquis ac rarissimis Hebraicorum librorum editionibus seculi XV.<br />
Disquisitio historico-critica. Parmae, ex Regio typographeo, MDCCLXXVI<br />
(G.B.Bodoni 1776), € 1.600<br />
in-4, pp. (6), 100, leg. coeva cart. marmorizzata, fregi e iniziali s<strong>il</strong>ografate. A pieni margini, con<br />
barbe. Alcune parole in ebraico nel testo. Studio su 81 incunabuli ebraici individuati dal De<br />
Rossi; si tratta della prima ricerca bibliografica sulla tipografia ebraica alle origini. Sconosciuto<br />
al Brooks, al catalogo del Museo Bodoniano di Parma, etc. BIGMORE AND WYMAN, II, 274.<br />
Attribuito ai torchi del giovane Bodoni dal solo G.Zappella, nella Collezione bodoniana della<br />
Biblioteca Universitaria di Napoli a p. 22. Quindi apparentemente rarissimo. Esemplare assai<br />
fresco. (Di G.B.De Rossi, Bodoni pubblicò nel 1795 gli Annales Hebraeo-Typographici.<br />
BROOKS 617). MANCA A TUTTI GLI ALTRI REPERTORI CONSULTATI. [9307]<br />
118. DE-ROSSI, Giov. Bernardo. Dizionario storico degli Autori Ebrei e delle loro<br />
opere.Parma, Reale Stamperia (G.B. Bodoni), 1802, € 1.500<br />
2 vol. in-8, pp. VIII, 192; 170, (2); broch. edit., tassello cartaceo col tit. sui dorsi (rifatti). Prima<br />
edizione di questo ut<strong>il</strong>issimo dizionario alfabetico, “breve e preciso, che presenti un quadro<br />
esatto della varia letteratura degli ebrei” (dalla Prefazione). L’opera, che va dai tempi di Cristo<br />
fino al XIX secolo, è “strumento più maneggevole delle classiche opere del Bartolucci e del<br />
Wolf e contiene sommarie indicazioni bio-bibliografiche sui singoli autori” (DBIt. XXXIX, p.<br />
210). Giovanni Bernardo De Rossi (V<strong>il</strong>la Castelnuovo, Torino, 1742 - Parma 1831) fu all’epoca<br />
<strong>il</strong> più grande esperto di lingua ebraica e di altre lingue semitiche ed orientali; professore di<br />
teologia nell’Università di Parma dal 1769, autore di numerosi saggi su codici e manoscritti ed<br />
importanti opere d’argomento biblico ed ebraico, collaboratore tenace di Bodoni nella<br />
pubblicazione di “pietre m<strong>il</strong>iari” della tipografia, quali gli “Epithalamia”, cui De Rossi premise<br />
una lunghissima dissertazione ed in cui compaiono, stampate per la prima volta per merito del<br />
De Rossi, svariate lingue. Ottimo esempl. di opera rara, impressa su carta forte, a pieni margini.<br />
BROOKS n. 881. D.BIT., XXXIX, pp.205-213. MANCA A DE LAMA E GIANI. [10528]<br />
120. GRESSET, Jean-Baptiste-Louis. Ver-Vert ossia <strong>il</strong> Pappagallo. Tradotto in versi<br />
italiani da Lodovico Antonio Vincenzi. Parma, co’ tipi Bodoniani, 1803, € 400<br />
in-8, pp. XI, (1b.), 65, (3, la prima e la terza bianche, la seconda con l’errata), legatura orig. cart.<br />
arancione (dorso sciupato). Dedica del traduttore a “Madama Murat nata Bonaparte”. Prima<br />
traduzione italiana, elegantemente stampata, con testo francese a fronte, di questo famoso<br />
poemetto satirico, “spirituel et malicieux”, pubblicato nel 1734 (“Vert Vert , histoire d’un<br />
perroquet de Nevers”), che narra le imprese di un pappagallo ospitato nel convento delle
Visitandine di Nevers. Il Gresset (Amiens 1709-1777) fu poeta, commediografo e letterato,<br />
autore di versi quasi sempre satirici e scherzosi, considerato uno degli scrittori francesi più<br />
amab<strong>il</strong>i del XVIII secolo. A pieni margini. BROOKS 900. DE LAMA II, 155-6: “Primo esempio di<br />
errata elle ediz. Bodoniane”. ENCICL. LAROUSSE III, 879. [12403]<br />
121. LONGUS, Sofista. Gli amori pastorali di Dafni e di Cloe... tradotti dalla lingua<br />
greca nella nostra toscana dal commendatore Annibal Caro. Crisopoli (i.e. Parma),<br />
impresso co’ tipi bodoniani, s.d. ma 1794, € 2.400<br />
in-8, pp. (4), XXIII, (3), 319 (i.e. 329; con errori nella paginaz.:le p. 119-128 sono ripetute), (1),<br />
bella legatura coeva in zigrino rosso, bordura st<strong>il</strong>izzata in oro ai piatti, al centro di quello<br />
anteriore compaiono le iniziali intrecciate “PG”, sguardie in seta verde. Lo st<strong>il</strong>e più aggraziato<br />
della G rimanda ad un nome femmin<strong>il</strong>e; quindi <strong>il</strong> volume, che contiene un’opera erotica,<br />
potrebbe essere stato un dono nuziale o per una coppia. Oltre al celebre romanzo del Longo,<br />
l’edizione comprende alle prime XVIII pp. “Un innominato accademico della Crusca agli<br />
amatori della lingua toscana”, scritto attribuito a Francesco Daniele; alle pp. 299-319 <strong>il</strong><br />
“Supplemento del traduttore. “Gli amori pastorali” del Longo, detto <strong>il</strong> Sofista (III sec. d.C.),<br />
sono l’espressione più alta e raffinata della letteratura tardo-greca, tradotto in tutte le lingue e<br />
fonte d’ispirazione per compositori di musica e balletti; l’unico tra i romanzi greci che abbia<br />
conservato fino ad oggi fama e diffusione. Quest’opera era già apparsa presso i torchi bodoniani<br />
nel 1786 (Brooks 309) ma “...cette jolie réimpresion tirée à 205 ex. supplée fort<br />
avantageusement à l’extrême rareté de l’édition originale in-4” (Brooks). Ottimo esemplare<br />
estremamente fresco, una delle poche copie su carta velina. BROOKS 537. [14781]<br />
122. MONTI, Vincenzo. Aristodemo. Tragedia dell’abate Vincenzo Monti. Parma,<br />
dalla Stamperia Reale, MDCCLXXXVI (G.B.Bodoni 1786), € 2.000<br />
in-4 (mm294x220), ff.6 nn: (compreso antiporta), pp.130, bellissima legatura del tempo in piena<br />
pelle marmorizzata, triplice f<strong>il</strong>ettatura in oro sui piatti, dorso liscio con fregi oro, titolo su<br />
tassello. Antiporta figurato con scena teatrale,dis. da Mazzoneschi e inc.da Barbazza;<br />
medaglione con due maschere inciso. al frontespizio. Precede la dedica alla principessa Costanza<br />
Braschi Onesti Falconieri, nipote di Pio VI. Edizione originale del primo lavoro teatrale del<br />
Monti (1754-1828), magistralmente impresso da Bodoni, <strong>il</strong> quale si adoperò anche a far<br />
rappresentare la tragedia al cospetto del Duca Ferdinando, che premiò l’autore con una medaglia<br />
d’oro. La narrazione, che prende spunto da Pausania, risente notevolmente anche degli influssi<br />
shakesperiani. Il Goethe, presente alla prima recita privata dell’opera nel 1786, giudicò molto<br />
favorevolmente <strong>il</strong> lavoro. Ottimo esempl., probab<strong>il</strong>mente uno dei 12 in carta d’Annonay.<br />
GAMBA, 2617 “Splendida edizione”. DE LAMA, II, 40. BROOKS, 312. PARENTI, 353. BUSTICO,<br />
86. CAT. MOSTRA 1990. n.53. [8118]<br />
119. NEUF-CHATEU, François de. Conse<strong>il</strong>s d’un Père a son f<strong>il</strong>s, imités des vers<br />
que Muret a écrits en latin pour l’usage de son neveu. Par N. Francois (De<br />
Neufchateau). A Parme, imprimé par Bodoni, MDCCCI. (G.B.Bodoni, 1801), € 1.200<br />
in-8 grande, ff. (2), pp.46, f.(1, bianco), legatura romantica in tela écrue con volute angolari<br />
impresse a secco ai piatti. L’occhietto riporta <strong>il</strong> titolo originale, “L’Institution des Enfans”,<br />
dell’opera del Muret apparsa a Parigi nel 1797 da cui <strong>il</strong> Neufchateau trasse la presente edizione,<br />
che offre la traduzione in tre lingue differenti (italiano, francese e tedesco) dei versi originali<br />
latini. Ogni pagina della presente rara edizione bodoniana comprende infatti un distico latino e le<br />
quartine nelle differenti lingue ciascuna in un carattere tipografico diverso (italico, romano e<br />
gotico) e in dimensioni differenti. Si tratta di 46 brevi componimenti sulla buona educazione<br />
cristiana e sociale che <strong>il</strong> Muret compose per suo nipote. Edizione a tiratura limitata ed una delle<br />
poche a “ut<strong>il</strong>izzare i caratteri tedeschi che non si trovano molte volte nelle edizioni Bodoniane”<br />
(Brooks). Ottimo esemplare in barbe. BROOKS, 805. GIANI, Autentiche ediz. bodoniane, n.135. [14783]
123. POLIZIANO, Angelo. Le Stanze di messer Angelo Poliziano di nuovo<br />
pubblicate. Parma, nel Regal Palazzo, MDCCXCII co’ tipi bodoniani (G.B.Bodoni,<br />
1792), € 1.100<br />
in-4 (190x215 mm), pp. (4), XV, 60, bella legatura coeva in pieno vitello biondo, triplice<br />
f<strong>il</strong>ettatura oro ai piatti e fregi floreali agli angoli, dorso finemente decorato e con titolo oro su<br />
tassello. Interno dei due piatti in carta marmorizzata. Armi araldiche incise del conte Cesare<br />
Ventura, al quale <strong>il</strong> volume è dedicato da Bodoni, poste in testa al foglio di dedica. Ottimo<br />
esemplare, probab<strong>il</strong>mente uno dei 12 su splendida carta d’Annonay. Bella e pregiata edizione.<br />
BROOKS n.451. GIANI n.23 [13069]<br />
124. SAFFO. La Faoniade. Inni e Odi di Saffo, tradotti del Testo greco in metro<br />
italiano da S.I.P.A. Crisopoli, co’ caratteri Bodoniani, 1792, € 550<br />
in-8 piccolo ducale (mm 145x100), pp. XV, 99, legatura coeva in piena pelle moucheté, f<strong>il</strong>etti<br />
oro con terminazioni angolari floreali, tassello e fregi in oro al dorso, tagli dorati. Prima edizione<br />
di questa traduzione dei versi di Saffo ad opera di S.I.P.A. (Sosare Itomejo Pastor Arcade,<br />
pseudonimo di Vincenzo Maria Imperiale, cfr. MELZI, v. 1, p. 395). Brooks tuttavia nella<br />
descrizione della ristampa del 1801 (n. 806) attribuisce l’opera a Luigi Richeri. Precede <strong>il</strong> testo<br />
curiosa lettera dedicatoria a Licofonte Trezenio. Ottimo esemplare, assai fresco. BROOKS 459.<br />
DE LAMA, V. 2, p. 74-75 [12450]<br />
125. VALPERGA CALUSO, Tommaso. Omaggio poetico di Euforbo Melesigenio<br />
P.A. alla S.A. di Giuseppina Teresa di Lorena Principessa di Carignano. Parma, nel<br />
Regal Palazzo, co’ tipi Bodoniani, 1792. € 800<br />
2 parti in un vol. in-8, pp. (4), 84, (12); leg. coeva p. pelle marmorizz., bordura oro ai piatti, tit.<br />
oro su tassello e fregi al dorso, tagli screziati. Vignetta incisa in rame al titolo, 4 ff. con<br />
iscrizione in carattere greco, ebraico, italiano e latino, in fine. L’opera si conclude con l’apoteosi<br />
del cagnolino Verter, cui è dedicata l’iscrizione. Sotto lo pseudonimo di Euforbo Melesigenio<br />
(nome pastorale), si cela l’autore, l’abate Tommaso Valperga di Caluso dei Conti di Masino.<br />
Deliziosa edizione Bodoni a tiratura limitata; bell’ esemplare in carta grande di Londra, a pieni<br />
margini., con ex-libris cardinalizio.<br />
BROOKS 458: ““Libro molto grazioso con fleuron sul titolo. Ne furono tirate 10 copie in carta<br />
d’Annonay ed alcune in carta di Londra”. DE LAMA, II, 74. [4164]<br />
SCELTA DI RAFFINATE LEGATURE<br />
126. ARIBERTI, Jacopo Francesco. Primizie del Genio del Marchese Giacomo<br />
Ariberti. Dedica di Paolo Pueroni “Alla Generosa Nob<strong>il</strong>tà Cre-monese”. Senza note<br />
tipografiche, probabimente impresso a Cremona o a Roma, nel 1639), € 2.000<br />
in-8, ff.6 nn. (titolo, dedica datata 1639 alla Nob<strong>il</strong>tà Cremonese e “dedica dello Stampatore a<br />
chi legge”), pp.244, pp.(12: “Tavola delli Sonetti, e Canzoni che si contengono in questo<br />
volume”), ultimo f.bianco. Ritratto a mezzo busto di Giacomo Franc. Ariberti inciso in rame al<br />
recto del quinto foglio iniziale. Iniziali istoriate, vari fregi s<strong>il</strong>ografici in testa e a pié di pagina.<br />
Prima rarissima edizione di questa raccolta di versi di autore incerto, non conosciuto dai letterati,<br />
biografi e bibliografi. Il Catalogo (XVII sec.) della <strong>Libreria</strong> Vinciana possiede un’edizione<br />
sucessiva, del 1649 in formato in-quarto. Il presente esemplare è in splendida legatura coeva in<br />
pieno marocchino granata, riccamente ornata in oro e con armi araldiche Vescov<strong>il</strong>i della<br />
Famiglia Raverti di M<strong>il</strong>ano consignori di Ottiglio, tagli dor. (Ex-libris ms. coevo sul primo<br />
foglio “Bibliothecae Castellatij”), CAT. VINCIANA, n.741 (solo ediz. 1649). NON IN BIBL. NAT.<br />
PARIS, nè in BRITISH LIBRARY. [16378]
127. BERTHIER, Alexandre. Relation de la Bata<strong>il</strong>le de Marengo, gagnée le 25<br />
Prairial an 8 par Napoléon Bonaparte sur les Autrichiens… Paris, Imprimerie<br />
Impériale, 1806, € 5.500<br />
in-fol. picc., pp.40, (2) di testo a stampa e, ripiegata fuori testo, una grande tabella statistica. Con<br />
7 tavole f.t. incise in rame: frontispizio-antiporta con veduta e scena di Napoleone a cavallo con<br />
Berthier in primo piano; 1 carta geografica del nord Italia;, 1 grande veduta panoramica del<br />
campo di battaglia (dessinée par Bagetti); 4 piante topografiche della medesima battaglia, tutte<br />
ripiegate f.t. Elegante ed artistica legatura del tempo in pieno vitello marmorizzato, larga<br />
bordura dor. sui piatti, al centro dei quali è impresso in oro <strong>il</strong> grande stemma di Napoleone<br />
Primo Console, dorso ornato con ferri emblematici dello stesso, tagli dor. (ab<strong>il</strong>i restauri alle<br />
cerniere e alla cuffia di testa). Edizione originale della dettagliata relazione sulla famosa<br />
battaglia di Marengo (Alessandria) del 14 Giugno 1800, vinta dai francesi comandati da<br />
Bonaparte e Berthier sulle truppe Austriache. Redatta dal generale Berthier e dedicata<br />
all’Imperatore. Magnifico e raro volume, stupendamente impresso ed <strong>il</strong>lustrato. [9919]<br />
128. BIRAGO, Francesco Mezzabarba - OCCO, Adolfo. Imperatorum Romanorum<br />
numismata a Pompeo Magno ad Heraclium. Augustorum iconibus, perpetuis historicochronologicis<br />
notis, pluribusque addiamentis iam <strong>il</strong>lustrata a Fr. Mediobarbo. M<strong>il</strong>ano,<br />
Ludovico Monti, Stamperia della Societa Palatina, 1730, € 25.000<br />
in-folio imperiale (430 x 280 mm), pp. (26), 624 (segn.: p4 a-f4 A-7S4). Esemplare in superba legatura<br />
coeva di Etienne Boyet alle armi del Principe Eugenio di Savoia (Parigi 1663-Vienna 1736): in<br />
marocchino rosso scuro, sui piatti triplice riquadro di f<strong>il</strong>etti in oro, al centro degli stessi sono impresse in<br />
oro le armi araldiche del Principe entro collare della Toison d’Or, stola e tondo, dorso a nervi elegantemente<br />
decorato con titolo e monogramma coronato alternato allo stemma dei Savoia-Carignano nei sei<br />
scomparti, tagli dorati, dentelle int. Sicuramente furono pochissime le r<strong>il</strong>egature di così grande formato<br />
realizzate per Eugenio di Savoia. Eccezionale tiratura con tutte le incisioni impresse in arancione: una<br />
vignetta, al frontespizio (in caratteri rossi e neri) un antiporta allegorico inciso da F. Zucchi d’après<br />
Tiepolo, ritratto del Mezzabarba inciso da Zucchi, 2 vignette nel testo e 235 incisioni di medaglie nel<br />
testo. Non è noto quante copie furono impresse di questa eccezionale tiratura con le tavole in sanguigna,<br />
che rese necessario un doppio passaggio al torchio di centinaia di fogli. I pochi esemplari conservati in<br />
biblioteche italiane sono tutti con le incisioni in nero. Monumentale opera numismatica del Birago<br />
(1645-1697) raffinato bibliof<strong>il</strong>o e possessore di una collezione di monete tra le più rinomate dei suoi<br />
tempi. L’opera di Adolfo Occo (1524-1606), pubblicata nel 1579, fu corretta ed aumentata dal Birago<br />
ed edita da F<strong>il</strong>ippo Argelati che la dedicò a Carlo VI, al quale curiosamente pervenne qualche anno più<br />
tardi proprio questa copia della tiratura di lusso.; “à sa mort légua à l’empereur Charles VI sa collection<br />
de livres, qui entra dans la Bibliothèque Imperiale de Vienne; par la suite celle-ci en fit vendre plusieurs<br />
ouvrages comme doubles” (Olivier). Il Principe Eugenio (1663-1736) costituì una delle più belle<br />
collezioni di libri dei suoi tempi; alla sua morte la biblioteca passò a Carlo VI ed è attualmente è in<br />
buona parte conservata presso la Biblioteca Imperiale d’Austria: Soltanto i volumi in-folio recano le<br />
armi del Principe divise in 14 settori con gli stemmi di Savoia, Aosta, Lussemburgo, Ginevra, Sassonia,<br />
Borbone, Armenia, Cipro etc., (cfr. Guigard, vol. I/p. 84), mentre la maggior parte degli altri esemplari<br />
hanno armi più semplici, divise in 2 soli settori: “Il faisait frapper le premier fer décrit (op. cit., pl.<br />
787.1) sur les ouvrages in-folio e le second (pl. 787.2) sur les livres de plus petit format” (OLIVIER<br />
787.1). Cfr. GRUEL, Amateur de Reliures, I p.60-61. MALAGUZZI, Legature del ‘700 in Piemonte, pp.<br />
143-147. Questo magnifico esemplare è impresso su carta greve, e le pagine, “reglées” in rosso, ben si<br />
armonizzano con le <strong>il</strong>lustrazioni impresse in rosso chiaro. Proprio questo esemplare fu descritto nel<br />
1910 in: TWO HUNDRED BOOKS from the Libraries of the World’s Greatest Book Collectors. London,<br />
1910: “Ruled in red . The engravings are all printed in red and are br<strong>il</strong>liant impressions. This fine<br />
binding exhibit the full escutcheon on the sides, encircled by the collar of the Golden Fleece, and<br />
surmounted by a ducal crown. In the panels on the back are stamped alternately the escutcheon of<br />
pretence (Savoy-Bourbon) and the monogram composed of EE. In the lower part of the bottom panel<br />
there is a transverse line or chain of a few groups of twisted links united by plain line”s. [12635]
129. DE MARINIS, Tammaro. La Legatura Artistica in Italia nei secoli XV e XVI.<br />
Notizie ed elenchi. Firenze, Stamp. Valdonega per Ediz. Alinari 1960, € 2.200<br />
3 volumi in-folio, bella legatura editoriale in mezzo marocch. blu, taglio sup. dor., titoli oro ai<br />
dorsi. Straordinaria monografia, limitata a 500 esemplari impressi su carta forte, <strong>il</strong>lustrata da<br />
circa 1000 tavole di legature, alcune a colori. Contiene oltre 3100 accurate descrizioni di volumi<br />
con sontuose legature italiane anteriori al 1550, esaminate in biblioteche pubbliche e private in<br />
Italia, in Europa e negli Sati Uniti, elencate per città e luogo d’origine e per particolarità<br />
st<strong>il</strong>istiche (legatura “alla Greca”, con motivi architettonici, con cammei e placchette,<br />
antifonari). Vasto e insuperato studio bibliografico sulla legatura d’arte italiana del rinascimento,<br />
redatta da un <strong>il</strong>lustre ed esperto bibliof<strong>il</strong>o. Perfetto esemplare, privo di astucci. BRESLAUER, ,<br />
pp.21-22: “the work offers a wealth of material unequalled by any other publication of this<br />
nature”. [7136]<br />
130. DONI, Anton Francesco. Inferni del Doni academico pellegrino. Libro secondo<br />
de’ Mondi. In Vinegia, per Francesco Marcolini, MDLIII (1553), € 7.000<br />
in-4, pp. 224, (8 n.n., con Tavola, Registro e al verso dell’ultimo f. impresa della Verità).<br />
Magnifica legatura strettamente coeva in marocchino granata alle armi di Claude II de<br />
l’Aubespine inserite entro ghirlanda tra f<strong>il</strong>etti in oro e a secco con terminazioni angolari vegetali,<br />
dorso liscio con bellissimo motivo a ramages e titolo, <strong>il</strong> tutto in oro. Ognuna delle sette parti ha<br />
un proprio frontespizio inciso che reca la data 1552 o 1553 e la sottoscrizione dell’Academia<br />
Peregrina. Numerose s<strong>il</strong>ografie a 1/3 di pagina, due ritratti a p. pagina (Doni e Aretino), testatine<br />
e iniziali vegetali completano <strong>il</strong> ricco apparato decorativo dell’opera. Tutte le s<strong>il</strong>ografie, ad<br />
eccezione di quella del primo frontespizio, sono tratte da precedenti edizioni del Marcolini del<br />
“Dante” e delle “Sorti” o dalle edizioni fiorentine del Doni. Edizione originale di uno dei libri<br />
di maggior successo nel Cinquecento italiano, testo ingiustamente dimenticato. Il volume faceva<br />
pandant con “I Mondi” apparsi l’anno precedente presso i torchi dello stesso Marcolini, ma<br />
ebbero diffusione anche separata. Gli Inferni sono scanditi in sette gironi, all’interno dei quali è<br />
punita tutta un’umanità pullulante di avari, di pedanti, di ruffiani, di puttane e di poeti, che<br />
sembrano derivati da un universo di aretiniana memoria. “Basta introdursi nei documenti di<br />
preambolo degli Inferni, per rendersi conto che non solo in generale la loro materia è in larga<br />
misura aretiniana, ma che <strong>il</strong> rapporto, istituito adesso dall’autore coi suoi lettori, trova nelle<br />
Lettere di Aretino la sua origine e la sua forza” (Guglielminetti). Claude II de l’Aubespine (post<br />
1507-1559), signore de Hauterive, fu diplomatico francese e segretario di Stato. Ebbe un ruolo<br />
di primo piano nella battaglia di Chateau Cambresis (Olivier, planche 1553). Magnifico<br />
esemplare, estremamente fresco, di <strong>il</strong>lustre provenienza (al titolo nota ms. “Bibliotheca<br />
Collestina”; ex libris “Ekton Biblion”). GAMBA 1369: “Gli esemplari perfetti si trovano con<br />
molta difficoltà”. ADAMS 825 (solo i Mondi). STC 226. CASALI, MARCOLINI, pp. 242-46. [16342]<br />
131. DURANTI, Durante. Rime Brescia, Gian-Maria Rizzardi, 1755. € 2.300<br />
in-4, pp. (2), VIII, (2), CCXXXIV, legatura dell’epoca in marocchino granata, piatti decorati in<br />
oro da una bordura di rotelle fitomorfe st<strong>il</strong>izzate, al dorso liscio titolo in oro e fregi di foglie,<br />
tagli dorati, piccoli difetti. Ex libris di Charles Cammell al contropiatto. Fuori testo un<br />
bell’antiporta allegorico inc. in rame da B. Crivellari dal dis. di P. Scalvini; e due finissimi<br />
ritratti in ovale, di Carlo Emanuele III inc. da Marco Pitteri e del Duranti inc. da F. Zucchi; una<br />
vignetta al frontesp.; testata con sue armi sabaude; 8 originali testate finem. inc. da Crivellari e<br />
Zucchi e altrettanti finalini, oltre 120 iniziali inc. in rame ornate a carattere architettonico.<br />
Deliziosa edizione, senz’altro una delle piu eleganti produzioni della tipografia bresciana. Si<br />
compone di 8 epistole in versi e di circa 110 sonetti. Ottimo esempl. Pur non essendo edita a<br />
Venezia, è ampiamente descritta dal Morazzoni a pag.174. Splendido esempl. su carta di lusso,<br />
arricchito da dedica autografa dell’autore su 4 linee a Girolamo Reniero “per segno di vera<br />
divozione ed eterna gratitudine a lui e a tutta l’ecc.ma di lui famiglia”. Fratello del doge Paolo,<br />
penultimo doge di Venezia, Girolamo fu Podestà e Vice Capitano di Brescia; a p. 209 <strong>il</strong> Duranti<br />
gli dedica un sonetto “per le Nozze di Andrea suo nipote”. GAMBA 2223 IN nota. [9019]
132. FOGLIETTA, Uberto. Historiae Genuensium libri XII. Genuae, apud<br />
Hieronymum Bartolum, 1585, € 6.000<br />
in-4, ff. (14), 314, magnifica legatura in marocchino scuro con bordura vegetale impressa in oro<br />
ai piatti, nei riquadri centrali motivi a nastri incrociati e racemi vegetali, al centro armi araldiche<br />
e scritta in capitali “Clemens Cozza”, <strong>il</strong> tutto impresso in oro (restauri bene eseguiti alle cerniere<br />
e agli spigoli). Grande impresa tipografica al frontespizio, ritratto dell’autore entro elaborata<br />
cornice di elementi architettonici, corredati da insegne e due vignette, di cui una veduta<br />
prospettica del porto di Genova, testatine, cap<strong>il</strong>ettera e finalini s<strong>il</strong>ografici. Edizione originale,<br />
apparsa postuma, della versione latina dell’originale dialogo “Della Repubblica di Genova”<br />
(1559), composto dall’autore in lingua volgare allo scopo di sottolineare <strong>il</strong> suo sostegno alla<br />
fazione popolare della Repubblica, scelta che gli costò la condanna all’es<strong>il</strong>io. Uberto Foglietta<br />
(ca. 1518-1581), nato a Genova, divenne protonotario apostolico presso <strong>il</strong> Vaticano nel 1545.<br />
Raro esemplare in magnifica legatura romana della metà del XVI secolo opera di Niccolò<br />
Franzese realizzata per la biblioteca di Clemente Cozza. Nicolas Fery, noto come Niccolò<br />
Franzese, fu legatore ufficiale della Biblioteca Vaticana, attivo a Roma tra 1527 e 1570.<br />
Legatura chiaramente attribuita e datata agli anni ‘50 del XVI secolo per l’ut<strong>il</strong>izzo degli eleganti<br />
ferri e per lo st<strong>il</strong>e decisamente personale, alla base dell’affermarsi del gusto manierista italiano<br />
nell’arte della decorazione (Hobson “Apollo e Pegasus”, 87-89, pp. 76-86). Anticamente<br />
riadattata per contenere l’opera del Foglietta. Buon esemplare (macchie d’umido ai primi e<br />
ultimi fogli, antica nota di possesso cancellata al tit.). HOBSON “Apollo e Pegasus”, 87-89, pp.<br />
76-86. LOZZI I, 2118, note. MANNO VI, 22430. GAMBA 1397, ED. IT. [13568]<br />
133. GARIMBERTO, Girolamo. Il capitano generale. Venezia, Giordano Z<strong>il</strong>etti<br />
all’insegna della Stella, 1556, € 6.000<br />
in-8 (mm 120x160), pp. (20), 586, legatura coeva alle armi di Emanuele F<strong>il</strong>iberto di Savoia: in<br />
pergamena floscia, con i piatti interamente dipinti alle armi sabaude con corona, putti e lupi,<br />
tagli dorati e cesellati. La pittura è alquanto consunta, ma leggib<strong>il</strong>e. Le legature alle armi di<br />
Emanuele F<strong>il</strong>iberto (1528-1580) sono rarissime; soltanto un paio sono conservati presso la<br />
Biblioteca Nazionale di Parigi, apparentemente nessuna a Torino. Da segnalare che <strong>il</strong> contenuto<br />
m<strong>il</strong>itare dell’opera è in tema con l’indole del grande Duca sabaudo. [16453]<br />
134. GRASSETTI, Giacomo. Vita della B. Caterina da Bologna. Composta dal<br />
P.Giacomo Grassetti della Compag. di Giesù. Agiuntovi le Armi necesarie alla<br />
Battaglia Spirituale còposte da detta Beata. Bologna, Benacci, 1652, € 4.000<br />
in-4 (232x153 mm), pp.(12), 207, splendido titolo architettonico inciso in rame raffig. la Santa<br />
venerata da un frate e monaca, stemmi e fiori, cornici e varie. Stupenda legatura bolognese<br />
coeva in marocchino rosso à l’eventa<strong>il</strong> i piatti interamente decorati in oro a ventaglio con varie<br />
bordure, fregi floreali, gigli e altri ferri, dorso a nervi con fregi sim<strong>il</strong>i, tagli dorati e cesellati.<br />
Importante opera storico-religiosa bolognese relativa a Caterina Vigri (1413-63), le cui spoglie<br />
incorrotte sono venerate nel santuario del Corpus Domini. La canonizzazione avverrà soltanto<br />
nel 1712. Scritte nel 1438 e rielaborate fra <strong>il</strong> 1450 e <strong>il</strong> 1456, “Le sette armi spirituali” ebbero<br />
grande r<strong>il</strong>ievo nel panorama della letteratura religiosa, opera didascalica rivolta alle consorelle<br />
perché esse apprendano le armi necessarie alla battaglia spirituale. Esemplare di eccezionale<br />
bellezza. FRATI, BIBLIOGR. BOLOGNESE, 1185. CAT. “Prezioni in Biblioteca, Torino 2008”,<br />
n.26 (questo esemplare). [14671]<br />
135. GUEVARRE, Andrea. La mendicità sbandita col sovvenimento de’ poveri<br />
tanto nelle città, come ne’ borghi, luoghi, e terre de’ Stati di quà, e di là da’ monti, e<br />
colli. pp. VIII, 196. (Legato con:) Istruzioni e regole degli ospizi generali per li<br />
poveri da fondarsi in tutti gli Stati della S. R. Maestà. (Segue:) Instruzioni, e regole<br />
delle congregazioni di carità... Torino, Mairesse e Radix. 1717-1719 € 5.000
Dieci opere in un vol. in-4 in magnifica legatura torinese in pieno marocchino granata alle armi<br />
di Vittorio Amedeo di Savoia al centro dei piatti, f<strong>il</strong>etti e fregi in oro. Ai contro piatti in<br />
pergamena granata duplice bordura impressa in oro con terminazioni angolari con nodo sabaudo<br />
e iniziali “V A” intrecciate. Bellissimi tagli dorati con <strong>il</strong> motivo della corona reale impresso a<br />
freddo in corrispondenza degli angoli e delle cuffie. Grande stemma sabaudo su 4 frontespizi,<br />
alcune iniz. e fregi s<strong>il</strong>ogr. Assieme di notevole interesse per la storia delle istituzioni<br />
assistenziali nel regno di Savoia all’inizio del XIII sec. Comprende tutte e cinque le opere<br />
attribuite al Guevarre citate dal Manno; alquanto rare sono le ultime due parti. La “Mendicità<br />
sbandita” fu anche tradotta in francese nel 1722 e ristampata nel XIX secolo. Esempl. assai<br />
bello in magnifica legatura. (Seguono:) “Istruzioni e regole degli ospizi generali per li poveri da<br />
fondarsi in tutti gli Stati della S. R. Maestà”. pp. 144, (4). “Instruzioni, e regole delle<br />
congregazioni di carità”... 1717-1719, pp. 52, (4). “Stab<strong>il</strong>imento della Congregazione primari,<br />
e generalissima nella città di Torino, per gli ospizi, e congregazioni di Carità”. 1719, pp. 24.<br />
“Stab<strong>il</strong>imenti delle congregazioni della carità generali, e provinciali. Coll’editto di sua Sacra<br />
Real Maestà, e con l’elezione fatta dalla medesima de’ loro Direttori. Torino, 1720, pp. 85.<br />
“Stab<strong>il</strong>imento dell’Ospizio Generale della Carità nella Città di Chieri”. s.d., pp. 11.<br />
“Stab<strong>il</strong>imento dell’Ospizio Generale… nella Città di Alessandria”. s.d. (ma 1718), pp. 16.<br />
“Stab<strong>il</strong>imento dell’Ospizio Generale… nella Città di Vercelli., 1719. “In solemni renascenti<br />
Ptochotrophii instauratione Humaniorum Litterarum Taurinenses Studiosi…” S.n.t., pp. 16.<br />
“Victorio Amedeo Sic<strong>il</strong>iae Regi, quod egestati fortunandae regales curas…”, 1770. . MANCA AL<br />
KRESS. SOMMERVOGEL, III, 1924. CAT. EINAUDI, 2800 (solo la prima opera). MANNO, I, 3075,<br />
3076, 3077, 3078, 3079. [17048]<br />
136. GUIDETTI, Giovanni. Directorium Chori ad usum omnium ecclesiarum<br />
cathedralium, & collegiatarum, impressam restitutum, & plurimis in locis auctum, &<br />
emendatum a Ioanne Francisco Massano. Accesserunt huic postremae editioni<br />
quamplures Hymnorum, & Antiphonarum toni… Romae, apud Stephanum<br />
Paulinum, 1604, € 2.200<br />
in-8, pp. (16), 669, (5), bella legatura dell’epoca in marocchino nocciola, decorata in oro, ai<br />
piatti due riquadri di triplice f<strong>il</strong>etto, fiorone agli angoli, al centro placca ovale contenente armi<br />
gent<strong>il</strong>izie, dorso a 5 nervi, titolo e motivi vegetali in oro, tagli dorati. Stemma del cardinal<br />
Farnese al frontespizio; <strong>il</strong> volume è interamente stampato in rosso e nero, con musica notata.<br />
Uno dei fondamentali trattati di musica sacra, voluto da Palestrina che ebbe da Papa Gregorio<br />
XIII l’incarico di regolare e unificare le musiche e i toni dei cori. Fu <strong>il</strong> giovane Guidetti (1532-<br />
1592) a redigere per quello scopo <strong>il</strong> presente trattato, grazie alla sua profonda conoscenza delle<br />
fonti manoscritte di musica sacra. (Antico timbro al frontespizio, rare fioriture, piccolo difetto al<br />
dorso). [9014]<br />
137. MOREAU, Hégésippe. Le Myosotis, petits contes et petits vers. Nouvelle<br />
édition <strong>il</strong>lustrée de cent-trente-quatre compositions de Robaudi gravées sur bois par<br />
Clément Bellenger. Préface par André Theuriet. Paris, L.Conquet, 1893, € 680<br />
in-8 grande (270x190 mm), pp.(12), 384, 84), <strong>il</strong>lustrate da 184 s<strong>il</strong>ografie in doppio stato, nel<br />
testo e fuori testo. Copertine originali conservate. Magnifica edizione impressa in 500 esemplari:<br />
<strong>il</strong> presente è <strong>il</strong> n. 17 dei 150 su carta di Cina con le incisioni in doppio stato. Legatura d’amatore<br />
in pieno marocchino blu, firmata da Chambolle Duru, finissima decorazione floreale in oro sui<br />
piatti e al dorso a nervi, doublée in marocchino crème, tagli dor. Stupendo esemplare. L’autore<br />
H. Moreau scrittore e poeta (Paris 1810-1837) ebbe vita breve e assai travagliata, scrisse satire<br />
politiche e canzoni libertine che suscitarono amicizia ed inimicizie varie. Ma le sue splendide<br />
poesie, assai malinconiche o id<strong>il</strong>liache. furono assai penetranti. Tutti i suoi testi sono riuniti nella<br />
presente lussuosa edizione. Esemplare splendido, in perfetto stato. [16660]
138. PETRARCA, Francesco. Li Sonetti canzone e Triumphi… con li soi<br />
Commenti. Venezia, per opera de Meser Bernardino Stagnino, 1513, € 10.000<br />
2 parti in un volume in-4, ciascuna con proprio frontespizio, ff. 158; (6), 184, bella legatura<br />
seicentesca in pelle, con ricca decorazione oro ai piccoli ferri; piatti con triplice bordura<br />
pol<strong>il</strong>obata e motivo floreale al centro; dorso ab<strong>il</strong>mente rifatto; tagli goffrati. Precede <strong>il</strong> testo una<br />
“Vita” del Petrarca composta da Antonio da Tempo e una dedica a “Federico Marchese di<br />
Mantua”. Illustrato da 7 s<strong>il</strong>ografie a piena pagina, di cui sei per i Trionfi ed una, raffigurante<br />
Petrarca seduto sotto un albero incoronato da Amore, per i Sonetti. I legni sono tratti<br />
dall’edizione del 1508 di Gregorio de’ Gregori, con l’aggiunta delle bordure. Marsand e Graesse<br />
notano che <strong>il</strong> testo di questa edizione rara e preziosa è basato sulla celebre padovana del 1472.<br />
Antiche note di possesso ms. al titolo ed in fine. GAMBA 713, OLSCHKI n. 21. MARSAND p. 31.<br />
SANDER n. 5616. STC 503. [14808]<br />
139. Pistoia - ISTORIA delle cose avvenute in TOSCANA dall’anno 1300, al 1348.<br />
Et dell’origine della Parte Bianca, & Nera, che di Pistoia si sparse per tutta Toscana,<br />
& Lombardia; & de’ molti, e fieri accidenti, che ne seguirono. Scritta per Autore,<br />
che ne’ medesimi tempi visse. Con le Case, & Gent<strong>il</strong>’huomini delle Città di<br />
Toscana, Lombardia, e Romagna. Firenze, Giunti, 1578, € 8.000<br />
in-4, pp. (24), 217, (3), impresa tipogr. al tit., fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr., altra piccola impresa in fine.<br />
Dedica di F<strong>il</strong>ippo e Jacopo Giunti al Granduca di Toscana. Splendida legatura alle armi di<br />
Jacques-Auguste de Thou e della sua prima moglie Marie de Barbançon de Cany, esemplata nel<br />
1587 da Le Gascon in marocchino granata, i piatti adorni di triplice riquadro di f<strong>il</strong>etti e al centro<br />
impresse in oro le armi accoppiate dei De Thou e Barbançon; dorso liscio con titolo, f<strong>il</strong>etti e<br />
monogramma oro intrecciato “IAM” (Jacques-Auguste e Marie, sua sposa) ripetuto 6 volte, tagli<br />
dorati. Da notare che l’intersezione tra la A e la M forma la greca theta (Thou). Splendido<br />
volume proveniente da una delle più importanti biblioteche cinquecentesche: J.A. de Thou<br />
(1553-1617) fu canonico di Notre-Dame, e Presidente del Parlamento di Parigi (contribuì alla<br />
promulgazione dell’Editto di Nantes), storico (scrisse la “Storia del suo tempo” e le sue<br />
“Mémoires”). Fu tra i più raffinati bibliof<strong>il</strong>i del suo tempo, raccogliendo oltre 9000 volumi: fece<br />
r<strong>il</strong>egare i suoi volumi fino al 1587 con le proprie armi e <strong>il</strong> proprio monogramma, dal 1587 al<br />
1602 unendovi le armi della prima moglie e quindi quelle della seconda moglie, Gasparde de La<br />
Chastre e con <strong>il</strong> monogramma “IAGG”. Prima edizione di celebre opera storica, <strong>il</strong> cui cronista è<br />
rimasto ignoto, concernente fatti avvenuti in Toscana, con particolare riguardo a Pistoia, ed in<br />
Lombardia; contenente anche “le Case, & Gent<strong>il</strong>’huomini delle Città di Toscana, Lombardia, e<br />
Romagna”. Splendido esemplare. DECIA-DELFIOL, GIUNTI DI FIRENZE, II, n. 76. LOZZI n. 3715:<br />
“Raro». RAZZOLINI p. 187: “Raro». PLATNER p. 390. CFR. OLIVIER, RELIURES ARMORIEES, tav.<br />
216, ferri 5 e 6: “En dehors de tous ce titres de gloire, le président de Thou tient une place<br />
éminente dans l’histoire de la biblioph<strong>il</strong>ie et se classe parmi les plus célèbres amateurs: <strong>il</strong> avait<br />
réuni la plus belle collection de livres de son époque, plus remarquable par le choix des<br />
ouvrage”. [12022]<br />
140. SARPI, Paolo, legatura dogale. ARISTOTELES. Ethicorum Nicomachiorum<br />
paraphrasis ... nunc primum Graece edita. Leida, Jacobszon, 1607, P. a R.<br />
in-4, pp. (24), 418, frontespizio inciso, titolo in cornice architettonica, ritratto di Aristotele. Splendida<br />
e rarissima legatura dogale parlante, strettamente coeva, appartenuta a Paolo Sarpi (1552-1623).<br />
Autore della celebre Istoria del Conc<strong>il</strong>io tridentino, subito messa all’Indice, fu fermo oppositore della<br />
Chiesa cattolica che, dopo aver cercato invano di processarlo, tentò di farlo assassinare. Nell’ottobre<br />
1606 l’Inquisizione intimò a Sarpi di presentarsi a Roma per giustificare le molte cose “temerarie,<br />
calunniose, scandalose, sediziose, scismatiche, erronee ed eretiche” dei suoi scritti; <strong>il</strong> 5 gennaio 1607<br />
<strong>il</strong> Papa lo scomunicò, ed <strong>il</strong> 5 ottobre 1607 <strong>il</strong> frate subì un grave attentato ordito dalla Curia. Fu salvato<br />
dalle cure del celebre Girolamo Fabrizi d’Acquapendente. Questa Ethica Nichomachea fu riccamente<br />
r<strong>il</strong>egata e probab<strong>il</strong>mente donata al Sarpi dal Doge come una sorta di risarcimento morale per le
persecuzioni subite, subito dopo la sua guarigione. All’occhiello la nota di appartenenza:<br />
‘Bibliothecae Colbertinae’ che attesta la presenza del volume nella biblioteca del celebre economista<br />
Jean-Baptiste Colbert (1619-1683). La legatura dogale – ancor più rara in quanto di mezzo secolo<br />
posteriore all’uso più frequente di legature di questo genere – è in marocchino rosso a cassoni, <strong>il</strong><br />
dorso a 5 nervi, con titolo e volute in oro. I piatti presentano un decoro ai piccoli ferri di gusto<br />
orientale su due livelli; al centro dei piatti <strong>il</strong> Leone di S.Marco, a quello anteriore è riportata la dedica<br />
AL D. P. PAOLO SARPI, mentre sull’inferiore è impressa la forma abbreviata di ‘TEOLOGO<br />
CONSULTORE DEL GOVERNO VENETO’. Si tratta dell’unico esempio noto di un volume proveniente<br />
con certezza dalla biblioteca di Paolo Sarpi; conservata presso la Biblioteca della Chiesa di S.Maria<br />
dei Servi, distrutta nel rogo del 1769. Questa edizione non si trova inclusa nel catalogo, in quanto<br />
posteriore al 1599, quando le Biblioteche dei Serviti inviarono alla sede centrale copia dei cataloghi<br />
locali. Questa donazione del Doge al teologo servita è impreziosita da una splendida miniatura<br />
“dogale” su pergamena di Alessandro MERLI, (mm 210x148): entro elaborata bordura con grottesche<br />
in oro, mascheroni e frutta; nel bas-de-page, stemma del Doge Leonardo Donà e la firma<br />
(parzialmente abrasa) in capitali in inchiostro scuro “Alessandr. Merli”. Al centro, dietro un<br />
drappeggio e sullo sfondo di classiche architetture, la Vergine con <strong>il</strong> Bambino in braccio affianca una<br />
Santa con corona e Palma (probab<strong>il</strong>mente Santa Caterina d’Alessandria) che regge in mano <strong>il</strong><br />
presente volume in legatura “dogale”. Il Donà è posto di ¾ e riccamente abbigliato in color porpora.<br />
Merito del Merli fu quello di aver rinnovato l’iconografia ormai stab<strong>il</strong>ita per le Commissioni dogali:<br />
chi riceve la nomina è presentato dal suo santo patrono ad un altro personaggio, spesso <strong>il</strong> Doge in<br />
persona. In una miniatura conservata all’Ermitage di S.Pietroburgo firmata dal Merli (inv. 14145) si<br />
vedono, analogamente alla presente, un personaggio presentato alla Vergine con <strong>il</strong> Bambino da San<br />
Girolamo, raffigurato con un modello di una chiesa in mano.La figura della Vergine, sia nella<br />
miniatura dell’Ermitage, sia nella presente, palesa <strong>il</strong> suo debito nei confronti della Pittura di Veronese<br />
e Tiziano. L’unico altro lavoro firmato dal Merli è un’altra Commissione (di Marino Grimani a<br />
Giovanni Andrea Vernier, capitano di Bergamo) conservata alla Biblioteca Marciana di Venezia (ms.<br />
It. 1350=8085).La miniatura, applicata sul secondo foglio di risguardo e protetta incollando al<br />
contropiatto anteriore una sguardia in carta decorata, è proprio per questo motivo freschissima nei<br />
colori, malgrado piccole mancanze di minio nella bordura dorata esterna, dovute all’espansione della<br />
colla ut<strong>il</strong>izzata per fissare la carta decorata alla sguardia bianca d’origine. Il fatto che <strong>il</strong> soffitto<br />
cassettonato della Chiesa di San Pietro a Maiella dei Servi di Maria sia stato decorato a metà Seicento<br />
da Mattia Preti con scene tratte dalla vita di Santa Caterina d’Alessandria, conferma la devozione dei<br />
Serviti nei confronti della Santa che regge <strong>il</strong> libro per <strong>il</strong> più celebre esponente dell’Ordine. Leonardo<br />
Donà, (1536-1612), fu eletto doge <strong>il</strong> 10.I.1606. Fervidamente religioso ma intransigente “antipapista”<br />
affrontò la minaccia dell’interdetto di papa Paolo V e riuscì ad annullarne gli effetti<br />
attraverso la battaglia condotta sul piano teologico-giuridico da Paolo Sarpi. L’intero dogato di<br />
Leonardo è ricordato per <strong>il</strong> legame con <strong>il</strong> Sarpi: “Prometteva largo premio a chi avesse scoperta e<br />
rivelata qualch’altra ulteriore macchinazione contro la vita del Sarpi…” (GRISELINI, Memorie di<br />
Paolo Servita, 1761). THIEME-BECKER XXIV, 418. DISEGNI VENETI A LENINGRADO, tav. 25.<br />
BÉNÉZIT IX, 511. [17059]<br />
141. TOLEDO, Francesco. Commentaria una cum quaestionibus in tres libros<br />
Aristotelis De anima. nunc recens magna cum d<strong>il</strong>igentia in lucem edita. Venetiis,<br />
apud Iuntas, 1586, € 3.400<br />
in-4, ff. (4), 183, (1), bella legatura veneziana strettamente coeva in piena pelle, duplice<br />
f<strong>il</strong>ettatura con terminazioni angolari a racemi e putti st<strong>il</strong>izzati; grande medaglione centrale con<br />
rotelle a girali e coppia di amorini, <strong>il</strong> tutto impresso in oro; dorso a scomparti con piccoli mazzi<br />
di fiori in oro. Bellissimi tagli dorati e cesellati, con rialzi in biacca. Impresa editoriale al titolo,<br />
testo su due colonne. Pregevole edizione, apparsa la prima volta a Roma nel 1572, di celebre<br />
commento aristotelico. Il Toledo fu teologo ed esegeta (Cordova 1532 - Roma 1596), divenne<br />
cardinale e fu coinvolto nella questione dell’assoluzione di Enrico IV. Ottimo esemplare, al<br />
titolo antica nota di possesso “Francisci Rami” e timbro “Capuccinorum Parthenici”.<br />
CAMERINI II, 916. MANCA AD ADAMS E STC. [17058]
142. UFICIO DE’ SETTE DOLORI della Beatissima Vergine Maria, composto da<br />
S.Bonaventura con la Coronella ed altre Divote Orazioni. Si dà graziosamente a tutti<br />
dal Signor D.Giuseppe Laviano… Napoli, Stamperia Muziana, 1742, € 1.600<br />
in-12 (mm163x97), pp.(4), 116, testo latino e italiano. Con ricca <strong>il</strong>lustrazione all’acquaforte:<br />
antiporta, una testata di pag. e grandi iniziali istoriate, 48 bellissime tavole fuori testo di animati<br />
episodi della vita Vergine, del pittore e incisore all’acquaforte Antonio Baldi (Napoli 1672-<br />
1773). Artistica legatura contemporanea di atelier napoletano, in pieno vitello biondo finemente<br />
decorata in oro con bordura, f<strong>il</strong>etti e fregi floreali ai piccoli ferri con foglie in colore verde,<br />
doppio fregio al centro degli stessi, dorso a nervi con fregi e titolo oro, tagli dorati. Pregiato<br />
volume religioso napoletano, <strong>il</strong>lustrato e r<strong>il</strong>egato da artisti della medesima città, in ottima<br />
conservazione. [12420]<br />
L’ ARCHITETTURA<br />
143. DESGODETS, Antoine Babuty. Les Edifices Antiques de Rome dessinés et<br />
mesurés très exactement par Antoine Desgodetz Architecte. A’ Paris, chez Jean<br />
Bapt, Coignard, 1682, € 6.200<br />
in-folio (443x300 mm), pp.(14) preliminari, titolo inciso racchiuso in ricca bordura floreale,<br />
testate e cap<strong>il</strong>ettera ornati e inc., pp.324 (ultima bianca) comprendenti nella numerazione 137<br />
importanti tavole incise in rame a piena pagina. Nelle pagine iniziali vi è la dedica a Colbert, la<br />
Prefazione dell’autore e l’Indice dei capitoli. Bella legatura del tempo in pieno cuoio<br />
marmorizzato, dorso a nervi con ricchi fregi e titolo in oro. Prima edizione, impressa con grande<br />
eleganza tipografica. Le tavole offrono la prima rappresentazione dell’architettura antica di<br />
Roma; furono disegnate da Desgodetz (1653-1728) in Roma ed incise da vari artisti (De<br />
Chast<strong>il</strong>lon, Le Clerc, e Pautre, Guerard e altri). Varie edizioni seguirono la presente, sino a metà<br />
Ottocento. Opera veramente importante, voluta da Colbert e commissionata a Desgodets nel<br />
1674, in esemplare assai bello. CICOGNARA 3700. FOWLER 102. OLSCHKI CHOIX 16812. BERLIN<br />
CAT. 1863. BRUNET II, 625. [16420]<br />
144. FALDA, G.B. I Giardini di Roma. Con le loro Piante Alzate e Vedute in<br />
Prospettiva. Roma, Gio. Giacomo de Rossi, s.d. (1680), € 8.000<br />
in-folio oblungo (345X458 mm ), album con 21 fogli incisi, che comprendono: <strong>il</strong> titolo, una<br />
superba animata veduta allegorica di Arnold van Westerhout che include la dedica ad Innocenzo<br />
XI, e 19 vedute di giardini incisi da G.B. Falda e Simon Felice, legatura 800esca m. pergamena e<br />
angoli. Prima edizione, con le tavole in tiratura avanti <strong>il</strong> numero. Si conoscono tirature con data<br />
1683 ed altre posteriori. Le magnifiche vedute raffigurano V<strong>il</strong>la Borghese, i Giardini Pontifici,<br />
quelli del Quirinale, del Granduca di Toscana sul Monte Pincio, dei Farnese sul Palatino, del<br />
Duca Mattei al Celio, dei Doria Pamph<strong>il</strong>i sul Gianicolo, <strong>il</strong> Belvedere; di notevole interesse sono<br />
le tavole relative ai giardini del Principe Ludovisi, del Cardinale Savelli-Peretti, e del Duca di<br />
Parma, che non esistono più. Furono incise da Falda le tav. 3-13, 17 e18; mentre dal Felice le<br />
15-16 e19-21; la tav.14 non è firmata. Falda stab<strong>il</strong>ì a Roma con G. De Rossi un inscindib<strong>il</strong>e ed<br />
efficace sodalizio; a lui si deve gran parte della produzione grafica del secolo XVII a Roma;<br />
godette di grande stima e le sue opere furono più volte imitate in Italia ed in Europa anche nel<br />
secolo successivo. Br<strong>il</strong>lante prima tiratura delle lastre, ottimo esemplare. BERLIN KATALOG<br />
3492. NON IN FOWLER NÉ CICOGNARA. OLSCHKI, CHOIX 1689: “Suite célèbre...” . [5537]
145. GRAPALDI, Franc. Mario. De partibus Aedium. Addita modo verborum<br />
explicatione. M. Vitruvii & Cornelii Celsi emaculata dictiones… Ad haec accedit<br />
Modesti libellus de vocabulis rei m<strong>il</strong>itaris ad Tacitum Augustum... Torino, de Sylva,<br />
1516 - 1517, € 3.200<br />
2 parti in un vol. in-4, (202x153 mm), ff. (20), CVIII; (12), CX, car. romano; leg. coeva in<br />
pergamena. Colophon: “Impressum Taurini, p. Io. Angelum & Bernardinum Fratres de Sylva…<br />
MCCCCCXVI/MCCCCCXVII” Grande splendida figura s<strong>il</strong>ogr. sul titolo di professore in cattedra e<br />
cinque allievi (dall’Esopo di M<strong>il</strong>ano 1498), circa 50 cap<strong>il</strong>ettera ornati, impresa tipogr. di<br />
Grapaldi al verso del foglio 16 preliminare. Versi in onore del Grapaldi e sua biografia di G.A.<br />
Albio, dedica dell’autore al march. Orlando Pallavicino, epitaffi in versi di vari autori. F.M.<br />
Grapaldi (Parma 1460-1515) fu <strong>il</strong>lustre letterato, iniziando gli studi umanistici sotto la guida di<br />
F<strong>il</strong>ippo Beroaldo. L’opera più nota che scrisse è <strong>il</strong> presente trattato di erudizione classica “De<br />
partibus aedium” uscito per la prima volta a Parma nel 1494, repertorio antiquario di tipo<br />
enciclopedico che spazia dall’archietttura alla meccanica, dalla medicina alla botanica, ecc. Si<br />
ispira agli autori classici, da Omero a Platone, da Tucidide ad Aristotele, a Lucrezio, Virg<strong>il</strong>io,<br />
Plinio, Vegezio, ecc., ma soprattutto largo spazio hanno Vitruvio e Celso, citati nel titolo della<br />
presente edizione. L’opera tratta particolarm. l’architettura della casa, spazi e arredi, giardini,<br />
etc. Magnifico esemplare, assai puro, di questa pregiata e rara cinquecentina torinese. BERSANO<br />
n.302. CARBONELLI 150. KRISTELLER 175. SANDER 3255. DBIT. V.58, pp.561-563. ADAMS G-<br />
1010 [8012]<br />
146. LANDRIANI, Paolo. Osservazioni sui difetti prodotti nei teatri dalla cattiva<br />
costruzione del palco scenico e su alcune inavvertenze nel dipingere le decorazioni.<br />
(Segue:) Aggiunta alle osservazioni sui teatri e sulle decorazioni. M<strong>il</strong>ano, Cesarea<br />
Regia Tipografia, 1815-18, € 2.300<br />
2 parti in un vol. in-4, pp. 53; 43 (entrambi num. a partire da 10, i due frontespizi architettonici<br />
incisi all’acquatinta da Albertolli, sebbene fuori testo, sono compresi fra i preliminari); legato in<br />
bel cartone decorato coevo. Landriani fu architetto e scenografo al Teatro alla Scala di M<strong>il</strong>ano<br />
dal 1792 fino alla morte. Innovativa fu la sua critica nei confronti della scenografia barocca,<br />
auspicando egli un sistema di regole neoclassiche per la decorazione delle scene. Oltre ai 2<br />
bellissimi frontespizi architettonici impressi in seppia, l’opera è adorna di 10 tavole incise e più<br />
volte ripieg. f.t., di piante e spaccati. La sua rara opera analizza dettagliatamente <strong>il</strong> palco, <strong>il</strong><br />
proscenio, le scene, le quinte, le prospettive, i chiaroscuri... Alcuni anni dopo fu corredata di<br />
altre due appendici. Bellissimo esemplare, con timbro di stamperia sull’occhietto. CICOGNARA<br />
760 (senza menzione delle appendici). BERLIN KATALOG 2801 (con appendice del 1824). [8645]<br />
147. MAGGI, Giovanni. Fontane Diverse che si vedano nel Alma città di Roma et<br />
altre parte d’Italia. Delineate da G.Maggi Romano Pitore et Architetto, con diverse<br />
altre nuouamente dal istesso inuentate et poste in luce ad instanza di Gio. Domenico<br />
Rossi alla Pace 1645. In Roma, M.DC.XXXV, € 3.000<br />
in-4 (260x213 mm), bel titolo figurato allegorico e 51 tavole incise in rame su altrettanti fogli,<br />
delle quali quattro su doppio foglio. Legatura coeva mezza pelle, piatti in carta decorata.<br />
Seconda edizione (la prima apparve nel 1618 con sole 39 tavole) di raccolta importante di<br />
incisioni (varie firmate dal Maggi) raffiguranti tipici monumenti con fontane di Roma e dintorni.<br />
Interessante artistica galleria di fontane in prevalenza seicenteche. Raro esemplare, completo dei<br />
52 fogli originali. OLSCHKI, CHOIX , 17452 (solo prima ediz.). NON DESCRITTO IN VARIE<br />
BIBLIOGRAFIE E RACCOLTE. VINCIANA n.4379 (incompleto).[16411]
148. PETITOT, Ennemond Alexandre. Raisonnement sur la Perspective…<br />
Ragionamento sulla Prospettiva, per agevolarne l’uso a’ Professori. Dedicato a’<br />
medesimi. In Parma, da’ Fratelli Faure Librari (in fine Stamp. di F<strong>il</strong>ippo<br />
Carmignani), 1758, € 2.500<br />
in-folio picc., ff. 5 incisi n.n. (titolo figurato inciso su due fogli, francese e italiano, “Avviso”<br />
inc. e figurato dell’editore, dedica a stampa su due fogli ai lettori dell’incisore Gaultier), pp. 20<br />
(tutto b<strong>il</strong>ingue), 9 tavole f.testo (7 tecniche, 2 di figure umane). Legatura rustica dell’epoca in<br />
cartone (con difetti). Prima edizione di rara opera scritta dal Petitot (1727-1801) quando <strong>il</strong><br />
pittore francese si trovava alla corte dei Borbone. La pubblicazione si deve all’iniziativa<br />
dell’incisore P. Jacopo Gaultier, probab<strong>il</strong>mente autore della traduzione in italiano. Fu ristampata<br />
a fine Settecento a Parigi e Pietroburgo. Il testo b<strong>il</strong>ingue è su due colonne, compreso entro<br />
riquadro; le tavole si riferiscono a varie proiezioni della piramide, ai soffitti, al teatro e al corpo<br />
umano. I due titoli incisi sono affiancati, ognuno con allegoria della prospettiva, curiosamente<br />
speculari fra loro. L’opera si divide in tre parti: prospettiva lineare (quadri, soffitti piani e curvi);<br />
prospettiva teatrale e, in fine, prospettiva dei r<strong>il</strong>ievi. Esemplare genuino, grande di margini.<br />
VAGNETTI EIVB40: “La sua estrema concisione ha favorito la sua divulgazione nel Ducato di<br />
Parma e le due repliche francese e russa, ma ha forse nuociuto al suo completo<br />
apprezzamento”. POUDRA, HIST. PERSPECTIVE, 1864, p. 522-25. [13595]<br />
149. POMPEI. Gli ornati delle pareti ed i pavimenti delle stanze dell’antica Pompei,<br />
incisi in rame. In Napoli, dalla Stamperia Reale, 1796-1808, € 16.000<br />
2 tomi in un vol. in-plano (67x50 cm), solida legatura del tempo in pieno vitello, dorso ornato in<br />
oro, bordura dor. sui piatti. Titolo con vignetta incisa ad ognuna delle due parti, un foglio di testo<br />
introduttivo ripetuto nei due volumi, 96 grandiose tavole (48 per ciascun tomo), disegnate dai<br />
migliori artisti napoletani di fine XVIII sec. (Chiantarelli, Morelli, Manto, Casanova, Campana,<br />
Morghen ed altri) ed incise in rame con grande maestria da Lamberti, Scarpati, Cataneo, Guerra,<br />
Azzerboni, Fiorello, Casanova, Giomignani, ed altri). Raffigurano gli affreschi ed i mosaici<br />
romanici di pareti e pavimenti dell’antica Pompei, appena riscoperti e riportati alla luce, in quei<br />
decenni, dopo le distruzioni causate del Vesuvio in eruzione nel 63 e 79 dopo Cristo. Opera di<br />
maestosa bellezza, voluta dalla Regal Accademia Ercolanese di Archeologia, impressa<br />
certamente in pochissimi esemplari su carta forte e grande. (Una terza parte con sole 13 tavole,<br />
di dimensioni ancora maggiori, vide la luce negli anni seguenti). Di notevole rarità, manca alle<br />
numerose bibliografie e cataloghi specializzati. Solo <strong>il</strong> FURCHEIM, Bibliogr. di Pompei, p.67, ne<br />
offre una sufficiente descrizione. Perfetto esemplare. [3393]<br />
153. VIGNOLA, Giacomo Barozzi da. Regola delli Cinque Ordini d’Architettura.<br />
Roma, 1565. (Segue:) PERUCCI, Oratio. Porte d’Architettura Rustica. (Roma 1634,<br />
segue:) LABACCO, Antonio. Libro appartenente a l’Architettura… (Roma 1634),€ 14.500<br />
Tre serie d’incisioni in un volume in-folio, legatura 800esca in pelle. Appartenuto a G<strong>il</strong>bert R.<br />
Redgrave (1844–1941) grande designer e architetto inglese, figlio del pittore Richard. Tra I<br />
progettisti della Royal Albert Hall, fu inoltre presidente della Bibliographical Society of London<br />
ed in collaborazione con Alfred W. Pollard curò <strong>il</strong> celebre STCdella British Library. I) 32 tavole<br />
num. I-XXXII, compreso <strong>il</strong> frontespizio con ritratto, <strong>il</strong> priv<strong>il</strong>egio di Pio IV e la dedica al Card.<br />
Farnese. Prima edizione del Vignola, terza tiratura, “the most comprehensive, systematic and<br />
authoritative exposition of one-point and two-point perspective construction methods published<br />
in the sixteenth century”. vCorrisponde all’esemplare descritto da FOWLER 351 (“The work<br />
described heremay therefore be the third issue with the addition of the 5 engraved plates of<br />
doorways and one mantelpiece. The plates in this copy are particularly fine impressions”.<br />
Anche qui infatti seguono 5 tavole anonime e non numerate di porte progettate per <strong>il</strong> Card.<br />
Farnese a Caprarola ed al Palazzo della Cancelleria, ed una tavola di un camino. II) Porte<br />
d’architettura rustica d’Oratio Perucci pittore et archit.o reggiano date in luce dal dot.r Francesco
suo figl.o ..., 1634, 21 ff., compresi una dedica a stampa ed <strong>il</strong> frontespizio firmato “Oratius<br />
Perutius inv., Franciscus Curtis fe., Vittorio Serena form. 1634” con dedica a Gasparo<br />
Gherardini marchese di Scurano (Parma). Le 19 tavole riportano <strong>il</strong> monogramma OP dell’autore<br />
e la firma del Coriolano in varie abbreviazioni. CICOGNARA p. 608: “Sono porte 18 in altrettante<br />
tavole che sono sullo st<strong>il</strong>e di quelle del Vignola. Quest’opera non è a molti nota quantunque di<br />
bello st<strong>il</strong>e, e sebbene le stampe siano state pulitamente intagliate dal Coriolano”. III) Libro<br />
d’Antonio Labacco appartenente a L’Architetture nel qual si figurano alcune notab<strong>il</strong>i antiquità di<br />
Roma. Per l’autore, 1559 (ma XVII sec.), 35 fogli incisi ed <strong>il</strong> n. 32 a stampa, i ff. 7-8, 9-10, 23-24<br />
costituiscono tavole su doppio foglio, i 29-31 una tav. su triplo f. Di quest’opera apparsa nel<br />
1552, secondo Mortimer esistono “numerous variants in copies, issues, and editions noted by<br />
Ashby and in the Fowler catalogue”. Celebre studio, comprendente le ricostruzione in pianta e<br />
sezione dei più importanti monumenti romani, come <strong>il</strong> molo di Adriano, <strong>il</strong> tempio e la colonna<br />
nel foro Traiano, i templi presso <strong>il</strong> teatro Marcello. Vasari lodò Labacco come “molto intendente<br />
nelle cose d’architettura, come ne dimostra <strong>il</strong> suo libro stampato de le cose di Roma, che è<br />
bellissimo”. Il frontespizio di quest’ultima parte è rif<strong>il</strong>ato ed applicato carta antica, per <strong>il</strong> resto<br />
assai marginoso. Importante esemplare, oggetto di studio di uno dei grandi dell’architettura<br />
britannica del XIX secolo. MORTIMER Italian 245 (ed.1559); ASHBY, in La Bibliof<strong>il</strong>ia, XVI,<br />
289-309. FOWLER 167. [16868]<br />
154. VITRUVIO, Marco Pollione. I dieci libri dell’Architettura. Tradotti et<br />
commentati da Mons. Daniel Barbaro, da lui riveduti et ampliati; et hora in più<br />
commoda forma ridotti. Venetia, Franc. de’ Franceschi, 1567, € 3.000<br />
in-4, pp. (8), 505 (con errori di numerazione), solida legatura coeva in pergamena, titolo ms. al<br />
dorso. Dedica del traduttore al Card. di Ferrara Ippolito d’Este, gran numero di belle iniziali<br />
s<strong>il</strong>ogr., testo in car. corsivo e tondo. Illustrato da elegante frontespizio s<strong>il</strong>ografico a motivo<br />
architettonico con figure allegoriche, tratto dall’edizione del Marcolini del 1556, 2 tavole<br />
ripiegate ed un gran numero di diagrammi e figure s<strong>il</strong>ogr., anche a piena pag., attribuite a Giov.<br />
Chriegher. Terza edizione (dopo la prima del 1556) della stimatissima traduzione e del<br />
commento del Barbaro, che prestò soppiantò quella del Cesariano (Como 1521). Bell’esempl.<br />
(lieve alone d’umido da p. 475 a fine; antica firma di proprietà e timbro nel margine del titolo).<br />
FOWLER 413. CICOGNARA 720. POLENI 95. RICCARDI II, 615. [10050]<br />
155. VITTONE, Bernardo Antonio. Istruzioni elementari per l’inderizzo de’ giovani<br />
allo studio dell’Architettura Civ<strong>il</strong>e. (Con:) Istruzioni diverse concernenti l’officio<br />
dell’Architetto Civ<strong>il</strong>e... ove si tratta della misura delle fabbriche, del moto, e della<br />
misura delle acque correnti... dei ponti, e di pressoché ogni sorta di fabbriche ed<br />
ornamenti... Lugano, Agnelli, 1760 e 1766, € 17.000<br />
4 volumi in-4, pp. (8), 622, una tabella f.t.; antiporta figuratoe 103 tavole, di cui 15 ripiegate,<br />
num. 1-101 (ripetute nella numerazione le tav. II e XXIV); pp. 324, (2) di errata; titolo inciso e<br />
111 tavole su doppia pag. Belle leg. coeve in p. pelle, titoli e fregi oro ai dorsi (qualche piccolo<br />
restauro), tagli dipinti. Prima edizione dell’opera completa del Vittone (1705-1770), oggi,<br />
giustamente, considerato uno dei più validi esponenti del tardo Barocco italiano ed europeo, per<br />
la sua capacità di interpretare in modo originale gli insegnamenti di personalità quali Borromini,<br />
Guarini e Juvarra. I quattro volumi, destinati a stare assieme, si trovano per lo più separati a<br />
causa degli anni intercorsi tra le due stampe: raro è trovarli riuniti e in buone condizioni. Nei due<br />
trattati in esame, l’autore si propone di istruire i lettori nell’architettura civ<strong>il</strong>e (contrapposta a<br />
quella m<strong>il</strong>itare). Entrambi i testi partono dall’esposizione di questioni di geometria e<br />
misurazione degli edifici, e si soffermano poi sugli ornamenti, con particolare attenzione per gli<br />
ordini architettonici classici. Assai interessanti sono le prescrizioni sulla “misura delle acque<br />
correnti”, l’estimo dei beni, la disposizione e la struttura di ogni sorta di fabbriche e dei loro<br />
arredi, compresi quelli ecclesiastici. Il vasto corredo <strong>il</strong>lustrativo, inciso in parte da Belmond,<br />
Quarini e Bianchi su disegno dell’autore, comprende capitelli ed altri particolari architettonici,
esercitazioni di prospettiva, figure geometriche, armi araldiche, corone e cartigli destinati alla<br />
decorazione, apparati effimeri, arredi sacri e altari, nonché sezioni, piante e prospetti di chiese,<br />
palazzi e altre costruzioni. Gli edifici rappresentati descrivono, oltre ad opere di maestri del<br />
Rinascimento e del Barocco, molte creazioni dello stesso: alcune di queste sono rimaste allo<br />
stato di progetto, altre sono state costruite. Ottimo esemplare, raro a trovarsi completo e in<br />
queste fresche condizioni. MANCA A FOWLER. CICOGNARA 690. SCHEDE VESME III, 1100.<br />
RICCARDI II, 624-25. BERLIN KUNSTBIBL., 2635. MOSTRA DEL BAROCCO I, 57. WIEBENSON II,<br />
31. [5409]<br />
156. Cremona - VOGHERA, Luigi. Raccolta dei disegni dell’architetto Luigi<br />
Voghera. Comp<strong>il</strong>ata dai figli Ach<strong>il</strong>le ed Oreste, pubblicata dall’ingegnere Pietro<br />
Gallotti.<br />
M<strong>il</strong>ano, stb. calcografico di B. Saldini, 1842, € 1.900<br />
in-folio, pp. (8 n.n.) di titolo, prefazione, cenni biografici e prospetto, (4 tavole di belle vedute<br />
prospettiche protette da veline), (118 tavole di progetti architettonici, di cui 4 ripiegate e 2 a<br />
doppia pagina, accompagnate da ff. 30 n.n. di introduzione e didascalia). Leg.coeva in m.pelle,<br />
titolo, f<strong>il</strong>etti e fregi in oro su dorso a nervi, in antiporta ritratto dell’architetto Voghera<br />
(Cremona, 1788 – 1840) <strong>il</strong> quale svolse nella sua città natale gran parte della sua attività, studiò<br />
all’Accademia di Belle Arti di Brera presso la scuola di prospettiva e vinse nel luglio 1806 un<br />
premio per <strong>il</strong> disegno di architettura, i cui soggetti sono riprodotti nelle 4 tavole che aprono la<br />
raccolta. Vasta serie di prospetti, piante e spaccati dei più importanti progetti architettonici curati<br />
dal Voghera, principalmente dislocati nella provincia di Cremona, ma anche presso Mantova e<br />
Parma. Tra questi si ricordano le porte Po, S. Luca e Margherita, <strong>il</strong> cimitero pubblico e numerosi<br />
edifici comunali di Cremona, le chiese parrocchiali di Soresina, Castellone, Sant’Agata in<br />
Cremona, Grontardo, Casteldidone, l’anfiteatro virg<strong>il</strong>iano di Mantova e i palazzi Trecchi,<br />
Visconti e Vidoni. Bell’esemplare, fresco e ad ampi margini (rare e lievi bruniture su qualche<br />
foglio). [14273]<br />
157. Brescia - ZAMBONI, Baldassarre. Memorie intorno alle pubbliche fabbriche più<br />
insigni della città di Brescia raccolte da B.Zamboni arciprete calvisano. Brescia,<br />
Pietro Vescovi, 1778, € 6.500<br />
in-folio, pp. VIII, 163, (5), leg. coeva m. pergamena e angoli, tass. in pelle con tit. e fregi oro al<br />
dorso. Prima edizione di quest’opera di fondamentale importanza sull’architettura dei principali<br />
monumenti di Brescia; è adorna di vignetta inc. al titolo, 10 iniziali incise, 5 culs-de-lampe, 10<br />
testatine con graziose vedute di Brescia disegnate da F. Battaglioli e finemente incise. da F.<br />
Zucchi e 12 tavole in fine num. f. t., disegnate da Gaspare Turbini ed incise da Pietro Beceni, le<br />
quali raffigurano pianta, cupola, spaccati e prospetti del «Palazzo Pubblico delle Ragioni», <strong>il</strong> cui<br />
celebre salone, distrutto da un incendio nel 1573, fu ristrutturato secondo i disegni di Luigi<br />
Vanvitelli (1700-1773). In appendice l’autore (1723-1797) pubblica alcune “Scritture dei più<br />
celebri architetti e pittori intorno al Palazzo della Loggia, e alla nuova Cattedrale”, provenienti<br />
dagli archivi della città: Sansovino, Alessi, Palladio, Buzzi, Todeschini, Vanvitelli e Tiziano.<br />
Stupendo libro di notevole pregio storico-artistico su Brescia, raro. Esempl. magnifico, su carta<br />
forte, a grandi margini. SCHLOSSER-MAGNINO p. 569. CICOGNARA 4128 (solo 11 tav. ): «Opera<br />
ben fatta, e ut<strong>il</strong>issima…». BERLIN KAT. 2724 (solo 11 tav.). OLSCHKI, CHOIX X, 15411. [2395]
FONTI DI STORIA DELL’ARTE<br />
(in omaggio al cinquecentenario della nascita di Giorgio Vasari)<br />
158. ALBERTOLLI, Giocondo. Ornamenti diversi (Parte prima-terza), M<strong>il</strong>ano,<br />
1782-1796, € 6.500<br />
3 volumi in-folio, leg. del tempo in vitello, titolo in oro al dorso per i vol. I e II, <strong>il</strong> III in carta<br />
marmorizzata (un po’ sciupata).Comprende: I) “Ornamenti diversi”, 1782, ff. 24 incisi da<br />
G.Mercoli su disegni di Albertolli con frontesp., dedica, 22 tavole. II) “Alcune decorazioni di<br />
nob<strong>il</strong>i sale ed altri ornamenti”, 1787, ff. 25 n.n. con frontespizio inciso, dedica, prefazione a<br />
stampa dell’Albertolli, 22 tavole incise su rame da Mercoli e de Bernardis. III) “Miscellanea per<br />
i giovani studiosi del disegno”, 1796, ff. 22 con frontespizio, dedica, 20 tavole, di cui 5 al bistro<br />
(nn. VII, XI, XVI, XVII, XVIII), incise da Mercoli, G. Longhi, G. Mantelli dai disegni dell’<br />
Albertolli e del figlio Raffaello. Splendido assieme dei tre volumi – tutti in prima edizione e in<br />
legatura coeva – degli specimina di ornamenti realizzati per gli studenti e artigiani m<strong>il</strong>anesi dall’<br />
Albertolli (1742-1839), insegnante di Ornato all’Accademia delle Belle Arti di Brera e<br />
progettista di arredi per la corte Asburgica. La prima parte uscì molti anni prima delle altre; in<br />
concomitanza con l’uscita del terzo volume si ripubblicarono anche le prime due parti. Nelle 64<br />
eleganti tavole, alcune delle quali al bistro, viene presentato un campionario di arredi ed oggetti,<br />
ispirati a modelli classici. Ottimi esemplari, freschi e ad ampi margini (qualche lieve fioritura al<br />
solo I volume). CICOGNARA 390-392. BERLIN KATALOG 595-596. ROSSI, DISEGNO STORICO,<br />
MILANO 2001. [12345]<br />
159. ARMENINI DA FAENZA, Giovanni Battista. De’ veri Precetti della Pittura,<br />
libri tre. Ne’ quali con bell’ordine…si dimostrano i modi principali del disegnare, &<br />
del dipingere, & di fare le Pitture, che si convengono alle conditioni de’ luoghi, &<br />
delle persone. Venetia, Francesco Salerni in Biri, 1678, € 1.500<br />
in-4, pp. (16), 135, (3, ultima bianca), leg. coeva in p. pergamena rigida, tassello granata al<br />
dorso. Precede <strong>il</strong> testo dedica dell’editore a Gottardo Romani, pittore celebre. Raffinate testatine,<br />
finalini ed iniziali s<strong>il</strong>ogr. Rara seconda edizione (prima di Ravenna 1587) del trattato<br />
dell’Armenini “opera non solo ut<strong>il</strong>e, & necessaria a tutti gli Artefici per cagion del disegno,<br />
lume & fondamento di tutte le arti minori”, di notevole importanza nella storia dell’arte del<br />
Rinascimento italiano. “Dopo l’indispensab<strong>il</strong>e introduz. teoretica sulla essenza e <strong>il</strong> valore della<br />
pittura, si volge alle spiegazioni pratiche, che sono <strong>il</strong> suo scopo evidente…Sebbene <strong>il</strong> libro<br />
contenga importantissimi contributi alla teoria del manierismo, l’attenzione dell’autore è rivolta<br />
sempre chiaramente alla parte pratica e tecnica…sul modo di lavorare di pittori di grido, ecc.”<br />
(Schlosser). Raro, censito in sole tre biblioteche italiane (Roma, Bologna e M<strong>il</strong>ano). Buon<br />
esempl. (restauro nel margine inferiore bianco del titolo). SCHLOSSER-MAGNINO, p.383-400.<br />
ARNTZEN H33. BLUNT, 139 E 148. CHAMBERLIN, 1983. CICOGNARA 75. GAMBA 1216 note. STC<br />
XVI sec. 50. [5245]<br />
160. AUDIN, Marius. Histoire de l’Imprimerie par l’Image. Paris, Henri Jonquières,<br />
1929, € 650<br />
4 vol. in-8, pp. (4), 126 e 249 tavole; (2); (4), 105 e 266 tavole; (7); (4), 110 e 243 tav.; (4); (4),<br />
13 e varie centinaia di tav. senza numerazione. Bella e solida legatura m. marocch. granata,<br />
dorsi a nervi con tit.oro, copertine edit. cons. Importante e completa monografia sulla storia e<br />
l’arte della stampa del libro, soprattutto attraverso l’immagine, e di tutto ciò che attiene alla<br />
stampa (fogli volanti, cartelloni, affiches, annunci, manifesti, inviti, programmi, ecc.). Il primo<br />
vol. contiene “L’histoire et la technique”, <strong>il</strong> II “La lettre d’imprimerie”, <strong>il</strong> III “Esthétique du<br />
livre” ed infine <strong>il</strong> IV “Bibelots ou b<strong>il</strong>boquets”. Esempl. perfetto. [12875]
161. BARTHELEMY, J.J., Abbé. Mémoire sur les anciens monuments de Rome.<br />
(Con:) CHATEAUBRIAND, Vicomte de. Lettre sur Rome. Nouvelle édition<br />
avec des notes par P.H.V. Pesaro, Nob<strong>il</strong>i, 1827, € 400<br />
in-12, pp. (4), 122, (2), leg. del tempo p. pelle con bordura oro sui piatti e fregi al dorso (con<br />
alcuni forellini di tarlo). Dedica dello stampatore alla nob<strong>il</strong>donna “Lucrèce Ripanti née<br />
Princesse Rospigliosi”. Lo scritto di Barthélemy risale al 1755, la lunga lettera di<br />
Chateaubriand a Mad. De F. porta la data 1 gennaio 1804. Graziosa edizione. OLSCHKI,<br />
CHOIX XI, 16412. [6730]<br />
162. BISAGNO, Francesco. Trattato della Pittura fondato nell’autorità di molti<br />
Eccellenti in questa professione. Fatto à commune beneficio de ‘ Virtuosi.<br />
Venetia, per li Giunti, 1642, € 2.800<br />
in-8 picc., pp. (16), 233, (3, le ultime 2 bb.), legatura coeva p. perg., tit. calligr. ms. al<br />
dorso. Sul tit. stemma del conte N. Placido Branciforti cui l’opera è dedicata; testatine,<br />
finalini, iniz. ed ornamenti s<strong>il</strong>ogr. Prima ed unica edizione di questo raro ed interessante<br />
trattato sulla pittura manierista, scaturito dalle conversazioni con vari artisti delll’epoca<br />
intrattenute dal Bisagno, frate e cavaliere di Malta, del quale evidenzia la concezione<br />
estetica indipendente ed originale. Esso è “ricco di notizie pratiche e tecniche e di ricette,<br />
non senza qualche nota occultistica nella teoria dei colori” (Cat. Vinciana n. 4341),<br />
argomento, quest’ultimo, cui sono dedicati i capitoli XVI e XXXIV. Si trovano, inoltre, qua<br />
e là ut<strong>il</strong>i indicazioni sulle diverse tecniche pittoriche, sulla luce e sull’ombra, sui gesti e le<br />
espressioni del volto, sui paesaggi, sull’antica staturaria, su come raffigurare la guerra, le<br />
battaglie navali, le architetture e le allegorie, sul modo di decorare librerie, volte, cappelle,<br />
palazzi, ecc. Ottimo esempl. CICOGNARA 84. CAT. VINCIANA n. 4341. SCHLOSSER-MAGNINO<br />
pp. 615 E 623. CAMERINI II, n. 1351. BMC, XVII SEC. 151. MICHEL-MICHEL I, 169. [10527]<br />
163. BORGHINI, Raffaello. Il Riposo, in cui della Pittura e della Scultura si<br />
favella, de’ più <strong>il</strong>lustri pittori, e scultori, e delle più famose opere loro si fa<br />
mentione; e le cose principali appartenenti a dette arti s’insegnano. Fiorenza,<br />
Marescotti, 1584, € 3.000<br />
in-8, pp. (48), 648, leg. ottoc. m. pelle e ang., tit. oro al dorsop. S<strong>il</strong>ografia raffig. le Belle<br />
Arti a piena pag. al f.II v.; impresa tipogr. al tit., grandi iniziali s<strong>il</strong>ogr., car.tondo. Dedica in<br />
forma di sonetto agli artisti fiorentini da parte di Piero Capponi. Prima edizione di<br />
quest’opera rara ed importante, una delle fonti più stimate per la storia dell’arte, annoverata<br />
dalla Crusca fra i testi di lingua. L’opera prende <strong>il</strong> titolo dal nome della v<strong>il</strong>la in Val d’Ema,<br />
nei dintorni di Firenze, ove si svolgono le conferenze o i dialoghi sull’arte e gli artisti, fra<br />
quattro gent<strong>il</strong>uomini fiorentini: <strong>il</strong> patrizio Bernardo Vecchietti, proprietario della v<strong>il</strong>la, ed i<br />
suoi ospiti, lo scultore Rodolfo Sirigatti, Baccio Valori e Girolamo Michelozzi. Il padrone di<br />
casa mostra ai suoi invitati la sua splendida collezione: disegni di Michelangelo, Leonardo,<br />
Cellini; dipinti di Botticelli ed Antonello da Messina ed una stanza zeppa di bronzi e gruppi<br />
marmorei del Gianbologna. La discussione inizia dalle teorie e dalle tecniche delle Belle<br />
Arti (libri I-II) e continua con cenni generali di storia dell’arte greca fino al tardo<br />
Rinascimento, trattato ampiamente. Può considerarsi una sorta di continuazione delle Vite<br />
del Vasari ed uno dei testi più importanti per la conoscenza delle idee correnti sull’arte<br />
nell’ambiente fiorentino del tempo, sul Manierismo italiano in generale e per la quantità di<br />
notizie su un gran numero di artisti, specie quelli più vicini all’autore, quali Tintoretto,<br />
Veronese, i Bassano, Barocci, Giambologna. Buon esempl. (margini del tit. rifatti, lievi<br />
fioriture). SCHLOSSER-MAGNINO p. 349-54. CICOGNARA 2217. GAMBA 241: “raro”.<br />
RAZZOLINI 71: “raro”. STC 120. ADAMS B-2495. VINCIANA, 124. [10087]<br />
164. CINELLI CALVOLI, Giovanni. Della Biblioteca volante. Scansia prima (e<br />
seconda). In Firenze, per Giovanni Antonio Bonardi, da S.M. in Campo, 1677,€ 2.400
2 parti in 1 vol. in-8, pp. 96; 112, leg. coeva in p. pelle, tit. e fregi in oro al dorso. Fregetti ai<br />
titoli e iniziali s<strong>il</strong>ogr. decorate. Prima rara edizione dei primi due volumi di quest’opera del<br />
Cinelli (1625-1706), medico e bibliografo amico del celebre bibliotecario Antonio<br />
Magliabecchi, della quale apparvero 23 Scansie, rarissime, tutte impresse in-8vo. Curioso e<br />
importante catalogo disposto in ordine alfabetico e corredato di indici in cui l’autore offre<br />
informazioni su edizioni, opuscoli rari, fogli volanti (da cui la “Biblioteca Volante” del<br />
titolo) e personaggi, soprattutto fiorentini, della sua epoca “nella stessa forma che<br />
fam<strong>il</strong>iarmente ed estemporaneamente favello”. Dopo queste prime due di Firenze, che<br />
Cinelli dovette abbandonare osteggiato da alcuni nob<strong>il</strong>i della città offesi dai suoi sarcasmi,<br />
le altre Scansie uscirono irregolarmente in varie città d’Italia. Provenienza: Franciscus<br />
Martin, teologo parigino (1717). Ottimo esemplare, fresco e a grandi margini. Importante<br />
documento per la bibliografia antica. BRUNET II, 70: “Ces notices d’opuscoles de tous<br />
genres forment un recue<strong>il</strong> intéressant pour les bibliographes”. GAMBA 1880: “oggidì assai<br />
rare”. MICHEL-MICHEL II, 105. GRAESSE II, 187-188. DBI XXV, 583-589. [5357]<br />
165. GUATTANI, Giuseppe Antonio. Monumenti antichi inediti ovvero Notizie<br />
sulle Antichità e Belle Arti di Roma per l’anno 1784 (e 1785, 1786, 1787).<br />
Roma, Stamp. Pagliarini, 1784-87, € 500<br />
4 parti in 2 vol. in-4, pp. (2), VIII, CIV; VIII, CI; IV, XCIX; IV, XCV; legatura coeva p.<br />
perg., tit. oro ai dorsi (piccoli difetti alle cuffie ed agli spigoli). Illustrati da 4 antiporta<br />
figurati, 4 vignette sui titoli, 2 ritratti inc. da Franc. Piranesi (di Pio VI, cui è dedicato <strong>il</strong><br />
primo anno, e di Pietro Duca di Curlandia, dedicatario del secondo) e complessive 146<br />
tavole inc. in rame f.t. da Mochetti, Perini, Rastaini, Benedetti ed altri (alcune ripieg.);<br />
raffigurano statue, busti, bassor<strong>il</strong>ievi, vari oggetti d’anchità e quanto “di più interessante si<br />
va producendo da moderni scavi” (dalla dedica). L’architetto Guattani, mese per mese ed<br />
anno per anno, documentava i reperti più interessanti. Il primo anno è dedicato alle rovine<br />
dell’antica città di Otricoli (la cui iconografia è riprodotta in una tavola su doppia pag.).<br />
Collezione assai importante per la conoscenza dell’archeologia romana (alle annate presenti<br />
ne seguirono altre due: 1788-89). Bell’esempl. CICOGNARA 1323. VINET 1454.<br />
PLATNERIANA 297. ROSSETTI II, 5594. OLSCHKI, CHOIX XI, 17618 (solo <strong>il</strong> I anno). [12776]<br />
166. KIPPINGIUS, Heinrich. Antiquitatum Romanarum libri quatuor. Quibus<br />
continentur Res Sacrae, Civ<strong>il</strong>es, M<strong>il</strong>itares, Domesticae. Editio<br />
novissima…emendata, cui accesserunt Justi Lipsii Opuscola Rariora. Lugduni<br />
Batavorum (Leida), Petrum Vander Aa, 1713, € 780<br />
in-8, pp. (32, compreso ritratto dell’autore e antiporta fig. incisi, titolo in rosso e nero),<br />
pp.684. Legatura posteriore in mezza pelle granata, titolo su tassello e fregi in oro al dorso.<br />
Completo di 16 incisioni a p. pagina n.t. e 16 tavole., di cui 12 più volte ripiegate, assai<br />
belle, <strong>il</strong> tutto inciso in rame. Pregevole edizione (più completa della prima del 1661 e di<br />
altra del 1684) che tratta delle antichità romane, sacre e profane, coprendo un vasto<br />
panorama storico sulla civ<strong>il</strong>izzazione dell’epoca. Edizione aumentata della vita di Kipping e<br />
di diversi trattati scritti da Juste Lipse: “De veterum Latinorum scriptura ... De re pecunaria<br />
... De nominibus Romanorum ... De ritu conviviorum ... De censura et censu ... De anno<br />
deque ejus diversitate, item ratione intercalandi ... De crucis supplicio, apud Romanos<br />
usitato”. In fine ampi e dettagliati indici. Buon esemplare. OLSCHKI, CHOIX 17341.<br />
BRUNET, III, 664. [16422]<br />
167. LOMAZZO, Giovanni Paolo. Trattato dell’arte della pittura, scoltura, et<br />
architettura, diuiso in sette libri. ... Con una tauola de’ nomi de tutti li pittori, scoltori,
architetti, & matematici antichi, & moderni. M<strong>il</strong>ano, P.Gottardo Pontio a instantia di<br />
Pietro Tini, 1584, € 3.600<br />
in-4, pp. (40), 700, (2, errata corrige), leg. coeva in pergamena, titolo ms. al dorso, ai piatti stemma<br />
in oro della “Society of Writers to Her Majesty’s Signet”, fondata nel 1594. Ritratto dell’autore in<br />
ovale s<strong>il</strong>ogr. all’inizio del libro I. Dedica a Carlo Emanuele I di Savoia. Prima edizione, seconda<br />
tiratura, di questo celebre libro, considerato “la Bibbia del Manierismo”. Lomazzo (M<strong>il</strong>ano 1538-<br />
1600) concepì l’opera come una fonte universale per i pittori ed influenzò enormemente tutta la<br />
critica artistica europea. Gli ultimi due capitoli sono di fondamentale importanza per lo studio del<br />
manierismo e per le notizie sui pittori m<strong>il</strong>anesi. Il primo libro tratta delle proporzioni del corpo<br />
umano e degli ordini architettonici; <strong>il</strong> secondo delle passioni; <strong>il</strong> terzo dei colori; <strong>il</strong> quarto della luce<br />
e dell’ombra; <strong>il</strong> quinto della prospettiva lineare; <strong>il</strong> sesto ha per materia l’applicazione pratica delle<br />
regole esposte in precedenza; l’ultimo è un ut<strong>il</strong>e trattatello d’iconografia. Mentre l’edizione con<br />
frontespizio datato 1584 era in corso di stampa l’editore ricompose qualche foglio del primo<br />
fascicolo, aggiungendo al titolo “Ne’ quali si discorre de la proportione, de moti, de colori, de<br />
lumi, de la prospettiva, de la pratica de la pittura, et finalmente de le istorie d’essa pittura”.<br />
Esemplare assai fresco, sulla sguardia posteriore nota di possesso “Giacomo Cachopin de Laredo<br />
amatore della virtù et dell’arte della pittura”; è curioso notare che tale nome è citato nel capitolo<br />
XIII del Quichote (“Quantunque la mia famiglia sia dei Cachopín di Laredo, non oserò metterla a<br />
confronto con quella dei Toboso della Mancha”). SCHLOSSER-MAGNINO pp. 395. BLUNT pp. 138-<br />
159. CICOGNARA 159 . BERLIN CAT. 4612. HOEPLI 1278. PREDARI 439. STC. 391. ADAMS L-1419. [16949]<br />
168. ORLANDI, Pellegrino Ant. Abcedario pittorico Nel quale compendiosamente<br />
sono descritte le patrie, i Maestri, ed i tempi ne’ quali fiorirono circa quattro m<strong>il</strong>a<br />
professori di pittura, di scultura, e d’architettura... Bologna, Costantino Pisarri, 1704,€ 1.300<br />
n-4 picc., pp. 436, legatura coeva m. perg. e ang., tass. in pelle con tit. oro al dorso. Bell’antiporta<br />
con figure allegoriche ed armi di Gio. Matteo Marchetti, patrizio pistoiese e vescovo di Arezzo,<br />
dis. G.P. Zanotti ed inc. in rame da L. Mattioli; nel testo 5 tavole s<strong>il</strong>ogr. di monogrammi; iniz. e<br />
fregi s<strong>il</strong>ogr. Prima edizione di quest’importante “opera tratta da tutte le opere Biografiche con<br />
molta cura, e divenne la più comoda fonte di sim<strong>il</strong>i notizie” (Cicognara). Il dizionario nelle prime<br />
due parti offre una quantità di preziose notizie sugli artisti antichissimi, antichi, moderni e viventi,<br />
elencati in ordine alfabetico per nome anziché per cognome; la terza, invece, contiene cinque<br />
tabelle con i soprannomi degli artisti, repertori bibliografici, monogrammi degli incisori, ecc.<br />
L’opera ebbe subito grande successo al punto che venne ristampata, ampliata e migliorata, ben otto<br />
volte durante <strong>il</strong> XVIII secolo. Bell’esempl. CICOGNARA 2169. SCHLOSSER-MAGNINO p. 485 E 508. [10104]<br />
169. PASCOLI, Leone. Vite de’ pittori, scultori, ed architetti moderni. Scritte, e<br />
dedicate alla Maestà di Vittorio Amadeo Re di Sardegna. Roma, Ant. de’ Rossi, 1730-<br />
36, € 2.500<br />
2 vol. in-4, pp. (24), 330, (6); (16), 560, (6), leg. coeva m. perg., tassello in pelle rossa al dorso con<br />
tit. oro. Frontesp. in rosso e nero, iniziali s<strong>il</strong>ogr. Prima edizione di quest’opera sugli artisti italiani<br />
attivi nel XVII sec. e all’inizio del XVIII, importante per la conoscenza della storia dell’arte in quel<br />
periodo. “Il Pascoli ci rappresenta la fine del grande Barocco romano; così accanto alle biografie<br />
di artisti di cui parlano anche altri autori, come Pietro da Cortona, Salvator Rosa, <strong>il</strong> Sacchi<br />
(importante perché comprende anche una Lezione accademica dell’artista), <strong>il</strong> Borromini, vi sono<br />
quelle di maestri come <strong>il</strong> Maratta, <strong>il</strong> Cignani, Ciro Ferri, <strong>il</strong> padre Pozzo, di stranieri quali Claude<br />
Lorrain, G.Dughet, Le Brun, e anche di qualche tedesco (come <strong>il</strong> viennese Daniel Seiter)”<br />
(Schlosser-Magnino p.462). Il Pascoli (Perugia 1674-Roma 1744), oltre che biografo, fu autore<br />
assai fecondo anche in altri campi (ad es. “Il Tevere navigato e navigab<strong>il</strong>e”). Esempl.<br />
magnifico. CICOGNARA 2342 [10103]<br />
170. VASARI, Giorgio. Le Vite de piu (sic) eccellenti architetti, pittori, et scultori<br />
italiani, da Cimabue insino a’ tempi nostri: descritte in lingua toscana… con una
ut<strong>il</strong>e & necessaria introduzzione a le arte loro. In Firenze, MDL. (In fine:) Stampato<br />
in Firenze, appresso Lorenzo Torrentino impressor ducale, del mese di marzo 1550,€ 18.000<br />
3 parti in 1 volume con numerazione continua, pp. 992, (21 di indici) un f. con grande impresa<br />
s<strong>il</strong>ogr.), leg. coeva in pergamena, in astuccio m.marocchino rosso. La prima e la terza parte<br />
dell’opera sono introdotte da frontespizi entro struttura architettonica, stemma mediceo e veduta<br />
della città di Firenze; numerose iniziali istoriate n.t. Prima edizione, ed unica di questa versione<br />
delle Vite, pubblicata dall’editore ducale Torrentino e dedicata al granduca Cosimo I de’ Medici,<br />
che include un prezioso trattato sui metodi tecnici impiegati nelle varie arti. Il Vasari riscrisse <strong>il</strong><br />
trattato nel 1568, con l’aggiunta di testi e di ritratti degli artisti in s<strong>il</strong>ografia. La prima versione si<br />
presenta più corposa e più artistica della seconda giuntina, che, malgrado l’aggiunta di<br />
integrazioni risulta meno vivace, ma ebbe ben 18 edizioni italiane ed 8 traduzioni straniere, a<br />
fronte di una sola edizione della stesura originaria. Com’è noto, questa fondamentale opera della<br />
storiografia artistica contiene le biografie degli artisti italiani dal XIII al XVI, con valutazioni<br />
critiche sulle loro opere. I testi sono basati su fonti a stampa e manoscritte e su notizie orali o<br />
conosciute direttamente dall’autore e costituiscono la principale fonte documentaria sulla vita<br />
personale e lavorativa dei più grandi artisti di quei secoli, da Cimabue e Giotto a Michelangelo,<br />
unico artista ancora in vita nel 1550 di cui venne inserita la biografia essendo considerato al di<br />
sopra di tutti gli altri. Esemplare non marginoso (qualche alone qua e là e lievi macchie d’umido<br />
al margine superiore degli ultimi ff.). CAMERINI n. 406. GAMBA 1724. POGGIALI II, 369.<br />
SCHLOSSER MAGNINO p. 332. STC 912. ADAMS V-296. MORTIMER II, 515. VAGNETTI AB1. [12009]<br />
RELIGIONE, TEOLOGIA ED ALCUNE BIBBIE<br />
171. BIBLIA PAUPERUM - DE HANAPIS, Nicolaus. Biblia Pauperum.<br />
(Venezia, Johannes de Colonia and Johannes Manthen, prima del 14 agosto 1477),€ 4.000<br />
in-4, ff. 30 n.n., (a8, b8, c6, d8), legatura moderna in pergamena floscia di riut<strong>il</strong>izzo, capitelli<br />
passanti (si intravvedono antichi segni di rigatura ai piatti). Testo su due colonne in carattere<br />
gotico, lettere guida in rosso o blu. Colophon al f. 30 r: “Explicit opus praeclarum domini<br />
Bonaventurae...Impressionique Venetiis deditum impressis Iohannis de Colonia socijque eius<br />
Iohanis Manthen de Gherretzem. Anno domini MCCCCLXXVII”. Si tratta della sola seconda parte,<br />
venduta con ogni probab<strong>il</strong>ità anche separatamente, della raccolta di testi di S. Bonaventura<br />
pubblicati nel 1477. La “Biblia Pauperum”, che la critica recente avvicina a Nicolaus de<br />
Hanapsis (m. 1291), è in realtà una versione accorciata del “Virtutum vitiorumque exempla”,<br />
noto anche come “Exempla sacrae Scripturae”. Si tratta di una raccolta di sentenze tratte dalle<br />
Sacre Scritture disposte in ordine alfabetico (ex. De morte malorum; De mulierum audacia; De<br />
pus<strong>il</strong>lanimtate...). Esemplare con alcune tracce d’umido ai margini esterni (soprattutto verso la<br />
fine). Al verso dell’ultimo f. nota di possesso di mano del XV secolo “Iste liber pertinet ad<br />
Locum Crapani (?)”. BMC XII 16. IGI 1882. GW 4654. [14610]<br />
172. BIBLIA LATINA cum Post<strong>il</strong>lis Nicolai De Lyra. Quaestiones Lyrae judaicam<br />
perfidiam improbantes. Et expositionibus Gu<strong>il</strong>lelmi Britonis in omnes prologos<br />
S.Hieronymi et additionibus Pauli Burgendis…Contra perfidiam Iudaeorum Pro-
logus primus In testamentum vetus. Venezia, Boneto Locatelli per Ottaviano Scoto,<br />
1489, P. a. r.<br />
4 volumi in-folio (mm 350x240), fogli numerati: I) 298 (manca primo f.bianco); II) 291 (manca<br />
ultimo bianco); III) 244; IV) 272. Carattere semigotico, testo racchiuso nel commento. (In fine al<br />
vol.IV, colophon:) Venetiis opere et sumptibus Octaviani Scoti Modeotieis. MCCCC.LXXXIX”.<br />
Legatura antica in piena pergamena, dorsi rifatti. Al I e III volume belle figure in s<strong>il</strong>ografia, che<br />
costituiscono l’importante primato di essere le prime <strong>il</strong>lustrazioni ad una Bibbia pubblicata in<br />
Italia. Tra queste due splendide immagini che rappresentano la costruzione dell’arca di Noè.<br />
Raffinata decorazione miniata ai 4 fogli iniziali: in testa e a pié di pagina vengono riproposti<br />
motivi florali e baccelli impreziositi da ramages in oro e uniti da un’asta che divide le due<br />
colonne di testo; la gamma cromatica è sui toni dell’azzuro, rosa, violetto e verde scuro. Al<br />
primo volume la grande iniziale s<strong>il</strong>ografica “H” raffigurante S.Gregorio è finemente<br />
acquerellata da mano coeva mentre i restanti volumi presentano 3 splendide iniziali vegetali<br />
miniate su fondo oro. Ogni pagina ha vari cap<strong>il</strong>ettera dipinti in rosso e blu con fregi f<strong>il</strong>igranati.<br />
Magnifica edizione commentata della Vulgata; nei primi 50 capitoli delle “Post<strong>il</strong>la perpetuae in<br />
universa Biblia” Niccolò de Lira tratta <strong>il</strong> senso perpetuo o letterale delle Sacre Scritture, negli<br />
altri 35 <strong>il</strong> senso mistico o morale. Fu stampata dai torchi di Boneto Locatelli, la cui officina<br />
lavorò nei primi anni (iniziò l’attività nel 1487) esclusivamente per Ottaviano Scoto. Nota di<br />
possesso di mano coeva di frate di Moscano di Fabriano, che lo donò al Convento fondato da<br />
S.Francesco in Camerino “Ex libris R.P. Ascanii Mariae de Muscano ord. Min. Donavit<br />
Bibliotheca S.Franc.i Camerini”. Ottimo esemplare di questo monumento tipografico raramente<br />
completo. BMC, V, 437. GW 4291. HC 3168. GOFF B-616. LA BIBBIA A STAMPA n.30. Manca<br />
alla Bibl. Vaticana e alla B.N. di Paris. [16348]<br />
173. BIBLIA LATINA, Cum post<strong>il</strong>lis Hugonis de Sancto Charo. Vol. I. (Basel, Joh.<br />
Amerbach, ed. Ant. Koberger, 1498), € 23.000<br />
in-folio, ff. 464 nn.; bella solida legatura d’epoca uso monastico in pelle di scrofa su assicelle di<br />
legno, con triplice riquadro di fregi decorativi ed a motivo floreale impressi a secco sui piatti,<br />
fermagli originali e angoli in ottone, dorso a nervi, foglio di sguardia in perg. Al verso del tit.<br />
lunga lettera dello stampatore Amerbach di Bas<strong>il</strong>ea all’editore Koberger di Norimberga, dat. “Ex<br />
Bas<strong>il</strong>aea IIII Cal. Novembris M.CCCC.XCVIII” (29 ottobre 1498); segue l’avviso dello<br />
stampatore al lettore. Testo su due colonne in car. gotico, racchiuso dal commento parimenti in<br />
gotico, ma più piccolo; numerose grandi iniziali decorate in rosso e blu con estensioni laterali e,<br />
dipinte a mano in rosso o blu, varie centinaia di iniziali più piccole. Nel testo 24 magnifiche<br />
figure s<strong>il</strong>ografate, delle quali 4 a piena pag. (arca di Noè, arca propiziatoria, altare dei sacrifici,<br />
sommo sacerdote, tavole dei comandamenti, candelabro, tempio di Salomone, ecc.). Trattasi del<br />
primo volume (su 7, pubblicati e venduti separati, raramente presenti tutti in biblioteche ital.)<br />
ampiamente commentatiodal frate domenicano Cardinale Hugo di Saint-Cher, vissuto nella<br />
prima metà del XIII secolo e morto nel 1262; Amerbach e Koberger provvidero poi a pubblicare<br />
gli altri 6 vol. fino al 1502. F. 1r. «Prima pars huius operis: / continens textû biblie cû post<strong>il</strong>la<br />
domini Hugonis / Cardinalis librorû infra signatorum / videlicet Genesis /Exodi / Levitici /<br />
Numeri / Deuteronomii / Josue / Judicum / Ruth / Regum IIII / Paralipomenon II / Esdre IIII /<br />
Tobie / Judith / Hester / Job». Splendido incunabulo figurato. Magnifico esemplare, su carta<br />
forte e marginoso (due forellini di tarlo, senza danno al testo, sui primi 10 ff.), di grande fascino<br />
anche per la presenza di una coeva nota manoscritta su pergamena vergata in grafia<br />
cancelleresca e con signum tabellionis, rimasta curiosamente impressa in controparte sull’interno<br />
del piatto posteriore. BMC III, 759. HAIN-COPINGER 3175. GW 4285. IGI 1694. GOFF B-610. [865]<br />
174. BIBLIA PAUPERUM. Opera nova contemplativa per ogni fidel christiano<br />
la quale tracta de le figure del testamento vecchio le quale figure sonno verificate<br />
nel testamento nuovo… Venezia, Giovanni Andrea Valvassori detto Guadagnino,<br />
(post 1510), € 22.000
in-8 (mm 196x100, segnatura: A-H8), ff. 61 su 64, mancano le carte di testo H1 e H2, e la<br />
carta H8 bianca, in cartonato d’attesa. Frontespizio entro cornice s<strong>il</strong>ografica ornata da un<br />
motivo a nodi interlacciati su fondo nero, ripetuta in fine per inquadrare <strong>il</strong> colophon. Blockbook<br />
<strong>il</strong>lustrato da 116 tavole s<strong>il</strong>ografiche popolari raffiguranti scene del Vecchio e Nuovo<br />
testamento. Primo e unico libro s<strong>il</strong>ografico italiano. Delle quattro diverse tirature dell’Opera<br />
nova attestate da Schreiber, l’esemplare qui descritto appartiene alla quarta (‘d’),<br />
riconoscib<strong>il</strong>e per <strong>il</strong> carattere tondo anziché gotico usato per <strong>il</strong> testo al recto delle carte E5 e<br />
H5. La data 1510 come termine post quem si deve alla probab<strong>il</strong>e derivazione di alcune<br />
s<strong>il</strong>ografie dai legni della Piccola Passione di Dürer. Nelle Bibliae pauperum è evidente, fin<br />
dalla stessa impaginazione, la necessità di presentare l’Antico Testamento come<br />
anticipazione del Nuovo. Il Guadagnino modifica radicalmente l’impianto tradizionale della<br />
Biblia pauperum, riservando ad ogni episodio biblico una autonoma s<strong>il</strong>ografia. Intento dei<br />
testi didascalici e delle immagini di impianto popolare era la divulgazione della Sacra<br />
Scrittura ai fedeli meno colti, nonché – come indicato dal titolo scelto da Valvassori – la<br />
contemplazione. Esemplare in discreto stato di conservazione, una macchia al frontespizio<br />
senza perdita di testo, alcune gore e fioriture; <strong>il</strong> margine inferiore con rif<strong>il</strong>atura che lede a<br />
volte la segnatura. STC 104; ESSLING 206; SANDER 1006; SCHREIBER, MANUEL, IV, pp. 105-<br />
113; CICOGNARA 1992; EPHRUSSI, Zoan Andrea & ses homonymes, pp. 232-33; LAIB-<br />
SCHWARZ p. 10; SCHREIBER, BIBLIA PAUPERUM, pp. 35-36. DONATI, Del mito di Zoan<br />
Andrea, p. 11. [12332]<br />
175. BIBLIA LATINA. Cum concordantijs veteris et novi testamenti et sacrorum<br />
canonum… (In fine:) Venezia, Lucantonio Giunta, 28 maggio 1511, € 4.500<br />
in-4, ff. (24), 518, (31, mancando l’ult. bianco), leg. ottoc. in pergamena. Testo su due<br />
colonne in car. gotico, grandi e piccole iniz. s<strong>il</strong>ogr. Titolo generale a stampa rossa e nera,<br />
con in alto vignetta raffigurante S. Girolamo ed in basso giglio giuntino in rosso; alcuni<br />
titoli in rosso; i ff. 412v-415r contengono le tavole delle concordanze dei Vangeli racchiuse<br />
in eleganti strutture architettoniche st<strong>il</strong>izzate, impresse in rosso. Nel testo 3 legni a pagina<br />
intera (i Sei giorni della Creazione, ripetuto due volte nei ff. prelim., e la stupenda Natività<br />
al verso del f. 410, tratti rispettivamente dalla famosa Bibbia di Malermi del 1490, e dal<br />
“Decachordum christianum” di Fano del 1507), un legno a 2/3 di pag. raffig. Salomone<br />
addormentato (al recto del f. 255) e 90 s<strong>il</strong>ografie a un terzo di pagina, entro belle bordure a<br />
fiori e frutti per <strong>il</strong> Vecchio Testamento e 23 vignette per <strong>il</strong> Nuovo. “E’ la seconda edizione<br />
(la prima è del 1506) dell’opera curata dal veneziano Alberto da Castello o Castellano,<br />
religioso dell’Ordine dei Predicatori, che arricchì <strong>il</strong> testo di concordanze, varianti testuali,<br />
nonché di prologhi di S. Girolamo e di Sant’Eusebio di Cesarea e di Interpretationes<br />
nominum hebraicorum…” (La Bibbia da Gutenberg a Bodoni, n. 42). Buon esempl. di una<br />
tra le più belle Bibbie <strong>il</strong>lustrate del XVI secolo, impressa in rosso e nero (strappi restaurati<br />
sull’ult. f., con perdita di porzione di testo; <strong>il</strong> primo quaderno più corto di margine).<br />
CAMERINI n. 147. SANDER 999. ESSLING 142 (queste 3 bibliografie errano <strong>il</strong> num. dei ff., i<br />
quali per altro recano al verso l’insolita numeraz. del f. che segue). RENOUARD, NOTICE,<br />
XXI. ADAMS B-987. STC 92. [8870]<br />
176. BIBBIA SACROSANCTA veteris et novi instrumenti, iuxta vulgatam et<br />
consuetam aeditiones tum ad hebraicam veritatem... Lugduni, apud Iacobum Giunti,<br />
1535, € 900<br />
in-8, ff. (8), 506, (6, ultimo bianco), legatura antica in cartone rustico. Impresa dello stampatore al<br />
titolo, testo in minuto carattere tondo, privo di commento e con i paragrafi segnati con lettere.<br />
Interessante edizione che ben testimonia <strong>il</strong> complesso clima pre-tridentino. Fu cura di Giacomo
Giunta, come specifica nell’Avviso al Lettore, fondere ed integrare l’interesse per gli studi biblici ed<br />
ebraici molto in voga nella prima metà del Cinquecento (si veda per confronti testuali anche la<br />
traduzione del Pagnino da lui pubblicata nel 1528) con la Vulgata di San Girolamo. Edizione di<br />
notevole interesse f<strong>il</strong>ologico. Esemplare con tracce di polvere e alcune gore n.t., antiche note di<br />
possesso ms. al titolo. LA BIBBIA A STAMPA DA GUTENBERG A BODONI, 54 per altra ediz. Giuntine. [14326]<br />
177. BIBBIA ARABICA. Evangelium Sanctum Domini nostri Jesu Christi conscriptum<br />
a quatuor evangelistis sanctis, id est, Matthaeo, Marco, Luca, et Johanne. Rome, in<br />
typographia Medicea, MDXCI (1591), € 16.000<br />
in-folio, pp. 9-462, (1 contenente avviso e colophon); leg. leggermente posteriore in pergamena<br />
floscia, titolo ms. al dorso (rifatto). Splendida edizione figurata del primo evangelario in lingua araba<br />
con traduzione interlineare latina, composta da Antonius Sionita, (l’anno precedente era stata<br />
impressa un’edizione con <strong>il</strong> solo testo arabo). La Bibbia si presenta adorna di 149 finissime s<strong>il</strong>ografie<br />
a un terzo di pagina (molte di queste monogrammate “LP” per Luca Pennis o Leonardo Parasole),<br />
tratte dai significativi disegni di Antonio Tempesta. La ristampa del 1619 differisce dalla prima per<br />
l’aggiunta di 8 pp., contenenti <strong>il</strong> titolo e la prefazione. Artefice principale della Typographia Medicea<br />
fu l’orientalista G. B. Raimondi, che ne divenne più tardi proprietario; dopo la morte nel 1614, la<br />
tipografia interruppe l’attività e fu trasportata a Firenze. Con molta probab<strong>il</strong>ità, i fondi vennero poi<br />
acquistati da Cesare Malanimeus, <strong>il</strong> quale rimise in commercio le copie invendute dell’opera<br />
aggiungendovi una prefazione “lectori ph<strong>il</strong>arabico” con data 1774. Buon esemplare a pieni margini,<br />
ben conservato anche se con qualche foglio uniformemente brunito. SCHNURRER 318. LAMBRECHT<br />
3077 (Arabic-Latin edition), DARLOW & MOULE (Arabic edition), 1637 (Arabic-Latin edition), 1643<br />
(the 1619 reissue). BALAGNA 36-37. BRUNET II, 1122-23. OLSCHKI CHOIX, 13955. GRAESSE II, 531:<br />
“Les évang<strong>il</strong>es sont divisés par sections à la manière de l’église orientale, mais non pas en chapitres<br />
ni en versets. Il existe trois sortes d’exemplaires qui sont toutes en réalité de la date de 1591…”. [3320]<br />
178. LA BIBBIA. Cioè i Libri del Vecchio, e del Nuovo Testamento. Nuovamente<br />
traslatati (sic) in lingua Italiana, da Giovanni DIODATI, di nation Lucchese. MDCVII.<br />
(Genève, Jean de Tournes, 1607), € 4.800<br />
3 parti in 1 volume in-4° (mm 243x172), pagine (4), 847 (Vecchio Testamento); 178 (i Libri<br />
Apocrifi); 314 (Nuovo Testamento). Grande impresa tipografica al frontespizio, testo su due colonne,<br />
testatine, cap<strong>il</strong>ettera e finalini x<strong>il</strong>ografici. Lussuosa legatura inglese settecentesca in marocchino rosso<br />
con larga bordura dorata ai piccoli ferri sui piatti, titolo in oro al centro del piatto anteriore, ricchi<br />
fregi in oro ai comparti del dorso a cinque nervi. Prima edizione italiana della Bibbia Protestante,<br />
tradotta dall’ebraico e dal greco, nonchè commentata da Giovanni Diodati (1576-1649), convertito<br />
lucchese nato a Ginevra, amico di Paolo Sarpi e di M<strong>il</strong>ton, professore di Ebraico e di Teologia<br />
all’Accademia, attivo membro della comunità accademica ginevrina. La sua stesura era già pronta nel<br />
1603, quando Diodati, non ancora ventottenne, la presentò alla Compagnia dei Pastori di Ginevra.<br />
Questa traduzione fu di estrema importanza per le popolazioni di culto Valdese delle valli piemontesi,<br />
ed è alquanto rara, anche perché fu duramente avversata nei secoli dai cattolici. Esemplare di <strong>il</strong>lustre<br />
provenienza: fu prima nella collezione Hale e poi venne acquisito da Estelle Doheny (1875-1958),<br />
ricordata per essere stata fra le prime grandi collezioniste donne di libri antichi negli Stati Uniti.<br />
Piccoli strappi a alle note marginali di 4 carte, per <strong>il</strong> resto splendido esemplare. Alla carta di guardia<br />
ex libris Hale of Anderley, sotto altro ex libris Robert Blagden Hale, di cui è presente anche una nota<br />
di possesso, alla stessa carta con indicazione: “R.H.B. Hale 1854 May 5”; altro ex libris Estelle<br />
Doheny al contropiatto anteriore. La BIBBIA A STAMPA, n.116: “L’apparato di note, poste in margine<br />
e in calce, mescolate ai riferimenti biblici, segnala spesso soluzioni alternative … Nell’esemplare<br />
esposto non figura né l’editore né la città”. [13080]<br />
179. BIBLIA SACRA vulgatae editionis. Sixti V iussu recognita atque edita. Romae,<br />
sumptibus Andreae Brugiotti, apud haeredem Barthol. Zannetti, 1624, € 4.500<br />
8 vol. in-24 (mm 116x83), con oltre 5000 pp. complessive in caratt. corsivo e tondo. Magnifica<br />
legatura della prima metà del Settecento in pieno marocchino granata, larga bordura oro sui<br />
piatti, dorsi a nervi con tit. e ricchi fregi oro, tagli dorati. Elegante bordura a motivo<br />
archiettonico che racchiude <strong>il</strong> titolo di ciascun vol., ripetuta undici volte (i vol. I, III ed VIII
ciascuno con 2 frontesp.). I primi 6 volumi abbracciano i libri del Vecchio Testamento, <strong>il</strong> vol.<br />
VII contiene i Vangeli e gli Atti degli Apostoli, l’ultimo è dedicato alle Lettere di S. Paolo e di<br />
altri Apostoli, all’Apocalisse, ai libri III-IV di Esdra ed agli estesi indici. Esempl. un po’ corto di<br />
margine in testa, ma sicuramente attraente e con legatura di grande pregio. Ex-libris “Ricasoli<br />
Firidolfi” con emblema araldico del leone rampante, al verso dei frontespizi. [12041]<br />
180. HISTOIRE du Vieux et du Nouveau Testament (par David Martin), enrichie de<br />
plus de quatre cens figures en ta<strong>il</strong>le-douce. Anvers, chez Pierre Mortier, 1700, € 6.500<br />
2 vol. in-folio, pp. (16, le prime 2 bianche), 282, (8); (24, le prime 2 bianche), 154, (6 ff.<br />
impressi su una sola facciata), pp. 20; magnifica legatura coeva in p. pelle, piatti con duplice<br />
riquadro in oro e fregio agli angoli di quello più interno, complesso emblema impresso in oro al<br />
centro costituito da un intreccio di foglie di acanto, due putti in alto sorreggenti una corona con<br />
scritta in ebraico ed in basso un angelo alato inginocchiato sull’Arca dell’Alleanza; dorsi a nervi<br />
(con tit. e fregi oro un po’ consunti; piccoli difetti alle cuffie ed agli spigoli), tagli a spruzzo.<br />
Opera sontuosamente <strong>il</strong>lustrata da 2 antiporta, 216 tavole (ciascuna con due incisioni), 5 carte<br />
geografiche su doppia pag., 2 fleurons, 2 vignette, 28 culs-de-lampe. I magistrali disegni e le<br />
impeccab<strong>il</strong>i vivissime incisioni, opera d’una trentina di artisti (vedi elenco dettagliato in Cohen-<br />
Ricci, col. 490), oltre un gruppo di anonimi, rendono quest’opera un vero capolavoro tipografico<br />
e sicuramente una delle più belle ed affascinanti raffigurazioni della Bibbia. Esemplare<br />
dell’edizione in francese, che, secondo <strong>il</strong> Cohen, ha le incisioni migliori rispetto a quella con<br />
testo olandese. Esempl. magnifico, a grandi margini, con armi nob<strong>il</strong>iari applicate al primo<br />
contropiatto di ciascun vol. ed una lunga nota di proprietà in lingua svedese, firmata e datata<br />
“Stockholm 25 february 1728”. COHEN-RICCI, COL. 490. [12903]<br />
180/b. ERBERG, Matthias, von. La Sacro-santa Biblia in lingua italiana. Cioè Il<br />
vecchio e nuovo Testamento nella purità della lingua volgare, moderna e corretta, ...<br />
volume a tutti i desiderosi della loro propria salute ut<strong>il</strong>issimo, arricchito<br />
d’ardentissimi sospiri a Dio, quasi per ogni capitolo. Norimbergo, alle spese<br />
dell’autore, dimorante prossimo all’albergo dei tre Re, 1712, € 2.700<br />
in-folio, pp. (4), 808, 207, (1), leg. coeva in piena pelle, dorso rifatto con applicazione di parte di<br />
quello originale con titolo su tassello in carta, tagli rossi. Due belle antiporte in rame incise da<br />
J.J. Wolff su disegno di P. Decker, raffiguranti le rappresentazioni allegoriche del Vecchio e del<br />
Nuovo Testamento, al frontespizio vignetta in x<strong>il</strong>ogr. raffigurante <strong>il</strong> volto di Cristo. Testo<br />
stampato su due colonne, cap<strong>il</strong>ettera e testatine ornate. Prima edizione, ma seconda tiratura,<br />
fedele ristampa di quella dell’anno precedente. Nella dedica, l’a. cita Nicolò Malermi e - quali<br />
modelli che nel passato s’adoperarono nel diffondere le Sacre Scritture in lingua volgare -<br />
Antonio Brucioli e Giovanni Diodati. I loro nomi (primi traduttori in italiano della Bibbia<br />
protestante) sono censurati in alcuni esemplari. Brucioli, frequentatore col Machiavelli del<br />
cenacolo di dotti agli Orti Oricellari, subì vari processi dall’Inquisizione con l’accusa di<br />
luteranesimo e di eresia; nonostante l’abiura, si vide le opere messe all’Indice nel 1559 e date<br />
alle fiamme, e fu imprigionato. Il convertito lucchese Diodati (1576-1649), fu amico di Paolo<br />
Sarpi e di M<strong>il</strong>ton; la sua traduzione realizzata direttamente dalle lingue più pure (ebraico e<br />
greco) fu di estrema importanza per le popolazioni di culto Valdese delle valli piemontesi,<br />
duramente avversate nei secoli dai cattolici. La presente traduzione di Erberg è un<br />
rimaneggiamento della revisione protestante del Diodati del 1641, volto a rimediare a “la<br />
grandissima scarsezza della parola di Dio, stampata in lingua volgare”; viene annoverata da<br />
Darlow e Moule, insieme a quella di Muller 1744, tra le poche edizioni del XVIII secolo di una<br />
Bibbia protestante italiana. Buon esemplare (comuni e diffuse bruniture della carta su alcuni<br />
fogli ed ininfluenti quanto marginali fori di tarlo), proveniente dalle biblioteche Galletti e<br />
Finaly- Landau. Il barone Horace Landau fu rappresentante dei Rotsch<strong>il</strong>d anche a Firenze, dove<br />
acquistò la v<strong>il</strong>la “alla Pietra”, che arricchì di numerose collezioni e di una cospicua biblioteca di<br />
manoscritti ed incunabuli provenienti da Galletti, aumentata in seguito dall’erede, signora
J.Finaly. Rara ed importante. DARLOW-H.F. MOULE 5603. TEZA, BIBBIE ITALIANE racconciate<br />
nel Settecento, in: “Atti Accademia di Padova”, XXI, p. 235-247. [14551]<br />
181. BIBLIA SACRA Sixti V & Clem. VIII. Pont. Max. auctoritate recognita. Notis<br />
chronologicis, historicis, et geographicis <strong>il</strong>lustrata, justa editionem parisiensem<br />
Antonii Vitré. Venetiis, apud Nicolaum Pezzana, MDCCLIV. Cum priv<strong>il</strong>egius<br />
excellentissimi senatus. (Venezia, N. Pezzana,1754), € 1.650<br />
in-4 grande (mm 307x202), ff. (10), pp.1036, LXIV. Testo latino su due colonne. Legatura<br />
coeva in piena pergamena rigida, titolo ms. al dorso (lievi difetti agli angoli). Importante<br />
completa edizione della bibbia latina “nunc denuo revisa, et optimis exemplaribus adaptata.<br />
Cum indiciubus copiosissimis”, che segue la famosa impressione secentesca parigina di Antoine<br />
Vitré. Contiene la cronologia sacra dei quattro m<strong>il</strong>lenni “ab orbe condito ad natum Salvatorem”,<br />
<strong>il</strong> Vecchio e <strong>il</strong> Nuovo Testamento, i Vangeli, le Profezie, le Epistole e l’Apocalisse. Volume<br />
stupendamente <strong>il</strong>lustrato: antiporta inciso in rame a piena pagina che raffigura <strong>il</strong> Cristo in cielo<br />
con i simboli dei quattro evangelisti che schiacciano un teschio; in terra sono Adamo ed Eva e<br />
altri personaggi dell Vecchio Testamento. Vignetta sul titolo, varie iniziali ornate, fregi<br />
tipografici. Nel testo vi è una straordinaria serie di 184 bellissime animate figure in s<strong>il</strong>ografia (di<br />
mm70x125). Pregiatissimo volume, in ottimo stato di conservazione. [13009]<br />
182. BURNET, G<strong>il</strong>bert. Historia Reformationis Eclesiae Anglicanae, in duas partes<br />
diuisa, continentes Exordia & Progressus eiusdem sub regnis Henrici VIII, Eduvardi<br />
VI et Elisabethae, cum iconibus personarum <strong>il</strong>lustrium. Genevae, ex Typographia<br />
Du<strong>il</strong>leriana, 1689, € 1.200<br />
in-folio (350x200 mm), 2 volumi r<strong>il</strong>egati in uno (<strong>il</strong> primo vol. in due parti). Vol.I, Parte I: pp.(12),<br />
194, (8); Parte II: 272, (4). Vol.II: pp.(6), 240. Due frontispizi figurati incisi, e 16 belle tavole di<br />
ritratti di <strong>il</strong>lustri nob<strong>il</strong>i personaggi con loro armi araldiche. Legatura coeva in piena pelle, dorso<br />
ornato in oro (difetti alle cuffie e cerniere). La seconda parte del primo volume contiene la<br />
“Collectio Annalium ut & Athographorum cum aliis instrumentis ad priorem hujus Partem<br />
spectantibus”. L’edizione originale inglese della presente fondamentale e vasta opera sulla<br />
Riforma Anglicana era apparsa nel 1679-81 a Londra e completata da un’aggiunta nel 1715 anno<br />
in cui Burnet scomparve (nacque a Edimburg nel 1643). Fu personaggio di straordinaria influenza<br />
nella vita sociale e religiosa dell’Ingh<strong>il</strong>terra. La presente unica traduzione latina “Anglice edita ac<br />
in Idioma Latinus translata. Cui adjunguntur Edwardi Diarium & Collectio omnium<br />
Documentorum in eadem historia citatorum, quae in Editione Versionis Gallicae desiderantur” è<br />
assai più rara delle varie edizioni inglesi. BRUNET, I, 1409. E. BRITANNICA IV, pp.434-5. [16840]<br />
183. CALMET, Agostino. La Storia dell’Antico e Nuovo Testamento, del Padre<br />
A.Calmet, Benedettino abate di San Leopoldo di Nancy. Traduzione dal francese di<br />
S. Canturani. M<strong>il</strong>ano, G.Motta, 1815, € 400<br />
2 volumi in-quarto (255x200), pp.60, 460; 420, (4), una tavola incisa ripiegata fuori testo<br />
(planimetria del Tempio fabbricato da Erode <strong>il</strong> Grande). Legatura del tempo mezza pelle, titolo e<br />
fregi oro ai dorsi. Calmet fu uno dei più famosi commentatori della Bibbia e degli storici della<br />
chiesa del sec. XVIII. La prima edizione della presente opera che giunge sino alla distruzione di<br />
Gerusalemme, venne pubblicata a Parigi nel 1718. La dotta traduzione italiana a cura di<br />
Selvaggio Canturani, pseudonimo del carmelitano Arcangelo Agostini, fu l’unica nella nostra<br />
lingua. Non comune. CFR. ENCICLOPEDIA CATTOLICA, III, p.397. GRAESSE, II, p.20. [13111]<br />
184. DONI, Anton Francesco. Dichiaratione sopra <strong>il</strong> XIII cap. dell’Apocalisse:<br />
contro a gli heretici, con modi non mai piu intesi da huomo vivente: che cosa sieno<br />
la nave di san Pietro, la Chiesa Romana, <strong>il</strong> Conc<strong>il</strong>io di Trento, la destra della nave, la<br />
sinistra, la rete, & i 153 pesci dell’Evangelio di s. Giovanni; & cioche significhino:
con altre intelligenze della Sacra Scrittura, secondo i Cabalisti. In Vinegia, appresso<br />
Gabriel Giolito de’ Ferrari, MDLXII (1562), € 2.700<br />
in-4, pp. 27, (1), elegante legatura 800esca in m.marocchino verde e angoli, titolo in oro al<br />
dorso. Impresa tipografica della Fenice entro ovale al titolo, altra al verso dell’ultimo foglio,<br />
testate e belle iniziali istroriate. Prima edizione, dedicata ad Ippolito Cap<strong>il</strong>upi Vescovo di Fano.<br />
A Padoua nello stesso anno <strong>il</strong> Perchacino, pubblicò un’Espositione sullo stesso capitolo di soli 4<br />
fogli. Rarissima placchetta di argomento cabalistico: abbinando le lettere ai numeri <strong>il</strong> Doni<br />
fornisce la dimostrazione di alcune sentenze bibliche in avversione al luteranesimo: “poiché la<br />
Italia ha oggi <strong>il</strong> priv<strong>il</strong>egio dell’uso della lingua volgare, è piaciuto alla Maestà del Sommo Iddio<br />
di manifestare un secreto della Sacra Scrittura…”. Il Doni, in un suo manoscritto sui Numeri,<br />
inedito fino al 1981, sosteneva che per mezzo della “virtù del numerare i nomi”, con l’aiuto di<br />
alfabeti e tavole di numeri, si possono prevedere eventi futuri, come l’elezione di un pontefice o<br />
l’esito di una guerra, e perfino si può dimostrare che Cristo è <strong>il</strong> vero Messia atteso dal popolo<br />
ebraico. Bell’esemplare, con nota di possesso secentesca di biblioteca religiosa sul frontespizio.<br />
BONGI, ANNALI, II, p. 170. RICOTTINI 53. [14832]<br />
185. MAINARDI, Vincenzo. Vita et officium S. Antonini archiepiscopi Florentini.<br />
Roma, Antonio Blado, 1525, € 5.700<br />
in-4, ff. 38 n.n. (segn.: A-I4, (*)2), ultimo bianco presente, leg. antica in in pergamena, tassello<br />
con tit. al dorso, car. romano su 33 linee. Al tit. grande bordura su fondo nero a decorazioni<br />
vegetali (mm 154x110) che incornicia nella metà superiore <strong>il</strong> titolo dell’opera in capitali ed in<br />
quella inferiore una bella s<strong>il</strong>ografia (mm 64x70) con sulla sinistra lo scudo di papa Clemente<br />
VII, sulla destra un vescovo in trono in atteggiamento benedicente nell’atto di elargire monete a<br />
tre personaggi inginocchiati; belle e grandi iniziali istoriate. (In fine, foglio 32 recto:).<br />
“Impressae Romae per Magistrum Antonium Bladum de Asula Anno M<strong>il</strong>lesimo quingentesimo<br />
vigesimo quinto Idibus Maii”. Prima edizione dell’opera del Mainardi (1492-1527), frate<br />
domenicano <strong>il</strong>lustre per la sua dottrina e per gli studi di greco. Al termine della vita di Antonino,<br />
popolare santo vissuto a cavallo tra Tre e Quattrocento, figurano : al f. 33 recto l’approvazione<br />
di papa Clemente VII; ai ff. 34 recto-36 verso l’elenco delle preghiere da recitare durante la<br />
festività di S. Antonino, stampate in inchiostro rosso e nero; al f. 37 recto ulteriore approvazione<br />
di papa Clemente VII all’autore affinchè stampi a proprie spese l’opera; ed in fine al f. 37 verso<br />
l’errata. Rarissimo in quanto per ora censito in sole tre biblioteche italiane (Firenze, Biblioteca<br />
Moreniana; Roma, Biblioteca nazionale centrale; Roma, Biblioteca Vallicelliana). Ottimo<br />
esempl. a grandi margini (alcune lievi sottolineature coeve come le post<strong>il</strong>le marginali in<br />
inchiostro bruno). SANDER, 4126. BMC 405. ADAMS 173. VACCARO SOFIA, BLADO 13. [4873]<br />
186. PASTOR, Ludwig Von. Storia dei papi dalla fine del Medio Evo. Comp<strong>il</strong>ata<br />
col sussidio dell’Archivio segreto pontificio e di molti altri Archivi. Nuova versione<br />
italiana sulla IV di Angelo Mercati. Roma, Desclée, 1925, € 1.600<br />
17 volumi in-8, r<strong>il</strong>egati in 21 tomi in p. pelle rossa, titolo e f<strong>il</strong>etti in oro al dorso. Oggetto delle<br />
ricerche di Pastor furono le vicende della Chiesa del Rinascimento e della Riforma Cattolica in<br />
quanto collegate alle polemiche tra studiosi cattolici e protestanti, che accompagnarono in<br />
Germania <strong>il</strong> Kulturkampf Bismarkiano. La narrazione storica corre dal Conc<strong>il</strong>io di Costanza alla<br />
morte di Pio VI (1799). I volumi XIII, XIV, XV, XVI, vennero alla luce dopo la morte<br />
dell’autore, per opera di diversi collaboratori; la Geschichte nel 1934 risultava completa secondo<br />
<strong>il</strong> piano stab<strong>il</strong>ito da Pastor (16 vol. in 20 tomi). Bell’esemplare di una delle migliori edizioni di<br />
questo poderoso studio storico. [14628]<br />
187. PAULINUS, a Sancto Bartolomaeo. India orientalis christiana…<br />
Romae, typis Salomonianis, 1794, € 1.000<br />
in-4, pp. XXIV, 280; leg. post. m. pelle e ang. tit. oro al dorso. Illustrata dal ritratto in tondo a m.<br />
pag. di “S. Bartolomeo”, una carta geografica ripieg. f. t. dell’India “Neueste Karte von
Malabar”, 2 incisioni a p. pag. n. t., una raffig. <strong>il</strong> “Ràma Varner”, l’altra le divinità indiane.<br />
Monografia sulla geografica e le religioni dell’India, che comprende la storia della<br />
cristianizzazione del paese con dettagli riguardanti le missioni i missionari ed alcuni cenni storici<br />
relativi alle principali città, “continens Fundationes Ecclesiarum, Seriem Episcoporum,<br />
Missiones, Schismata, Persecutiones, Reges, Viros <strong>il</strong>lustres”. Prima edizione, rara. Esemplare<br />
con qualche lieve traccia d’umido nel margine interno dei primi fogli, nota di possesso ms. sul f.<br />
di sguardia ed all’interno del piatto superiore, nel complesso un buon esemplare. BRUNET, IV,<br />
446 (citato). [2784]<br />
188. SAVONAROLA, Gerolamo. Libro della Vita Viduale... Senza note tipogr.<br />
(Firenze, Bartolomeo de’ Libri, 1493), € 6.500<br />
in-4 (mm200x135), 21 ff.nn., segn. a-b8, c5 (manca l’ultimo foglio bianco), caratt. rom., titolo<br />
adorno di una stupenda grande s<strong>il</strong>ografia raffig. monaci e suore (Savonarola che parla ad un<br />
gruppo di Murate). F. a2: “Comincia el libro della vita Viduale. Composto da frate Hieronymo<br />
da Ferrara dellordine de frati predicatori ad instantia di molte deuote Vedoue & Vedoui”. Leg.<br />
moderna in cartoncino rosso con fine decorazione Seconda edizione del primo libro pubblicato<br />
dal Savonarola (Firenze, Bonaccorsi 1491). Cfr. Immagini e azione riformatrice, Alinari, 1985:<br />
“Il Savonarola ben comprese l’importanza della propaganda sollecita e cap<strong>il</strong>lare e ho anche<br />
l’impressione che influisse sul mercato riuscendo in parte a bloccare la stampa di libelli a lui<br />
contrari mentre di contro le sue opere furono considerate vere e proprie reliquie… Nei legni<br />
savonaroliani ad immagini delineate con semplici e pure linee di contorno si alternano<br />
particolari di un nero compatto: finestrelle, vani, mantelli, copricapi, losanghe negli<br />
impiantiti…”. Perfetta conservazione. Cfr. EISENBICHLER, Savonarola and the Question of<br />
Widows p. 29-48 KRISTELLER 396B. SANDER 6886. AUDIN 46. IGI 8747 (soli 7 esempl.). BMC<br />
VI, 659. IGI 8745. GOFF S-285 (soli tre esempl.). [16699]<br />
LA FILOSOFIA<br />
189. ARISTOTELES. Aristotelis Stagiritaae Parva quae vocant Naturalia … Omnia<br />
in latinum conversa, &…explicata a Nicolao Leonico Thomaeo. Eiusdem opuscula<br />
nuper in lucem edita. Item eiusdem dialogi, quotquot extant. Parisijs, apud Simonem<br />
Colinaeum, M.D.XXXI.(1531), € 2.700<br />
3 parti in un vol. in-folio, ff. (16), 373, (3 bb.); 126, (2 bb.); 83, (9, ult. 2 bb.); leg. coeva in<br />
pergamena, tit. ms. al dorso. Impresa tipogr. sul titolo di ciascuna parte, belle iniziali ornate su<br />
fondo criblé, testo e commento in car. tondo di varia grandezza. Prima edizione impressa in<br />
Francia delle varie opere aristoteliche “De sensu & sens<strong>il</strong>i. De memoria & reminiscentia. De<br />
sonno & vig<strong>il</strong>ia. De insomnijs. De divinatione per somnia. De animalium motione. De<br />
animalium incessu. De extensione et brevitate vitae. De iuventute & senectute, morte & vita &<br />
de spiratione”. raggruppate sotto <strong>il</strong> titolo di “Parva naturalia”. Le parti seconda e terza<br />
contengono opere di Nicolò Leonico-Tomeo, dotto f<strong>il</strong>osofo veneziano, originario dell’Albania,<br />
discepolo di Calcond<strong>il</strong>a a Firenze, insegnante di lettere a Padova, dove morì nel 1531.<br />
Bellissimo esempl. a grandi margini, corredato di post<strong>il</strong>le di mano coeva qua e là.MANCA A<br />
SCHREIBER, DE COLINES. STC FRENCH, 28. ADAMS A-1889. [4033]<br />
190. ARISTOTELES. L’Ethica d’Aristot<strong>il</strong>e tradotta in lingua vulgare fiorentina et<br />
comentata per Bernardo Segni. (in fine:) Stampato in Firenze, appresso Lorenzo<br />
Torrentino impressor ducale, del mese d’Agosto MDL (1550), € 1.600<br />
in-4, pp. 547, (11), leg. ottocentesca in p. pelle (dorso rifatto, piatti un po’ sciupati). Titolo entro<br />
bordura con armi dei Medici, figure allegoriche e veduta della città di Firenze; iniziali istor. n.t.<br />
Traduzione in carattere tondo, commento in corsivo; ognuno dei dieci libri è seguito da una
tavola dei capitoli. Precedono <strong>il</strong> testo la dedica a Cosimo de’ Medici e un Proemio. Prima<br />
edizione della traduzione in italiano dell’Etica aristotelica a cura di Bernardo Segni storico,<br />
diplomatico, letterato, traduttore e f<strong>il</strong>osofo, nato a Firenze nel 1504 morto ivi nel 1558. Il Segni<br />
si distinse, inoltre, per le traduzioni di Sofocle (Edipo re) e di altri testi aristotelici (la Retorica,<br />
la Poetica e <strong>il</strong> Trattato de’ governi, stampate nel 1549 dal Torrentino) ma soprattutto per<br />
l’attività di storico, celebri le sue Istorie fiorentine, che, in cinque libri, trattato gli eventi<br />
avvenuti dal 1527 al 1555. ANNALI TORRENTINO pp. 104-105. STC 46. BRUNET I, 467: “On ne<br />
trouve pas fac<strong>il</strong>ement cette traduction; elle à du mérite, au moins pour le style…”. [7658]<br />
191. BOETHIUS, Severinus. De Ph<strong>il</strong>osophico consolatu sive de consolatione<br />
ph<strong>il</strong>osophiae: cum figuris ornatissimis noviter axpolitus. Strasburgo,<br />
Gruninger,1501, € 12.000<br />
in-folio (mm 272x192), ff. (10), 128 (per errore numerati 126; segnatura: *6, A4, B-X6, Y8),<br />
bella legatura in pelle di scrofa su assicelle, impressioni a secco ai piatti, tracce del sistema di<br />
chiusura, nome dell’a. manoscritto al piatto anteriore. Testo e glosse marginali in carattere<br />
romano, glosse e note interlineari in gotico. (In fine:) “Impressum Argentinae per Iohannem<br />
Gruniger anno incarnationis domini m<strong>il</strong>lesimo quigentesimo primo”.<br />
Prima edizione figurata da 77 magnifiche s<strong>il</strong>ografie (sovente composte da più legni assemblati);<br />
l’incipit del testo è <strong>il</strong>lustrato da Boezio in conversazione con i suoi tre figli davanti alla città. Si<br />
tratta, dopo lo Schedel, di una delle prime vedute di Roma, di cui sono ben riconoscib<strong>il</strong>i <strong>il</strong><br />
Pantheon e San Giovanni in Laterano. Numerose iniziali istoriate completano l’apparato<br />
decorativo del volume: dedicato a Sébastien Brant, di cui viene riportato un epigramma, è<br />
considerato uno dei più bei figurati della produzione di Strasburgo (Ritter pp. 81-110).<br />
Precedono <strong>il</strong> testo una Tavola delle materie e un prologo dello Pseudo-Agostino. Classica opera<br />
f<strong>il</strong>osofica della romanità, uno dei libri più letti del Medioevo, nel cui primo libro Boezio (480<br />
ca.- 524 d.C.) dà ut<strong>il</strong>i notizie della propria vita. Composta durante la prigionia, sotto forma di<br />
Dialogo in versi e prosa, tra la F<strong>il</strong>osofia e <strong>il</strong> f<strong>il</strong>osofo, tratta nel quinto e ultimo libro del problema<br />
della presenza divina e della libertà umana. Esemplare estremamente genuino, con alcune<br />
iniziali rialzate in ocra e alcune s<strong>il</strong>ografie con particolari colorati in rosso (titolo con antico<br />
timbro soo parzialmente leggib<strong>il</strong>e, strappo all’angolo inferiore dell’ultimo f., note marginali,<br />
particolarmente interessante quella al f. 83v che riporta la data 1515, ex libris ms. e antico<br />
timbro al titolo dell’abbazia dei Santi Ulrich e Afra a Ausbourg). ADAMS B 2283. SCHMIDT 57.<br />
RITTER 225. KRISTELLER 96. [16409]<br />
192. BOUREAU-DESLANDES, André-François. Pigmalion, ou la Statue Animée.<br />
(Segue:) L’Optique des moeurs opposée à l’optique des couleurs. Londres, Samuel<br />
Harding, 1742, € 700<br />
in-16, pp. XVI, 205, legatura coeva in pelle, tassello e fregi oro al dorso. Completo di due tavole<br />
in rame f.t. Seconda edizione di ambedue le opere del Deslandes, apparse separatamente l’anno<br />
precedente e mai più ristampate. Il Pigmalione, romanzo f<strong>il</strong>osofico che riprende la leggenda<br />
greca dello scultore che si innamorò di una sua statua, è estremamente raro poiché nello stesso<br />
1742 venne “condamné au feu” in ragione del carattere libertino. L’idea di un modello ottico<br />
dell’analisi morale ispirò invece a Deslandes <strong>il</strong> soggetto del breve racconto f<strong>il</strong>osofico<br />
“L’Optique des moeurs”. Ottimo esemplare. BARBIER, III, 1112. [9654]<br />
193. CONDILLAC, Etienne Bonnet de. Essai sur l’Origine des Connoissances<br />
Humaines. Ouvrage ou l’on réduit à un seul principe tout ce qui concerne<br />
l’Entendement Humain. Première partie (et seconde). Amsterdam, chez Pierre<br />
Mortier, 1746, € 1.800<br />
2 volumi in-8 picc., pp.XXX, 265; (IV), 292, leg. coeva piena pelle, dorsi a nervi con titolo e<br />
fregi oro, tagli rossi. Prima edizione dell’opera di f<strong>il</strong>osofia e di economia più importrante di<br />
Etienne Bonnot de Cond<strong>il</strong>lac (Grenoble 1715-17809), profondamente ispirata dalla dottrina di
Locke, nonché dal pensiero di Malebranche e di Descartes. L’<strong>il</strong>lustre autore in essa afferma che<br />
esistono due fonti della conoscenza, la sensazione e la riflessione, quindi espone <strong>il</strong> processo<br />
interiore del pensiero. Assai rara. “Cet ouvrage, venant après les travaux de Locke, et traitant du<br />
même sujet avec une grande supériorité, valut à Condorcet une célébrité mondiale”<br />
(Tchemerzine). TCHEMERZINE, Editions originales et rares, II, 474 (cita erroneamente xxxv<br />
pagine d’introduzione). [8107]<br />
194. DESTUTT DE TRACY, Ant.-Louis-Claude. Elemens d’ideologie. Première<br />
partie: Idéologie proprement dite. Paris, V.ve Courcier, 1817, € 500<br />
in-8, pp. XXXII, 424, leg. coeva m. pelle, tit. oro al dorso. Terza edizione della prima parte (su<br />
4, che tuttavia può stare a sé; le altre s’intitolano: Grammaire, Logique, Traité de la volonté). In<br />
quest’opera, che vide la luce tra <strong>il</strong> 1801 ed <strong>il</strong> 1815, l’autore riduce tutta la vita psichica al sentire,<br />
i cui modi sarebbero: la sensib<strong>il</strong>ità, la memoria, <strong>il</strong> giudizio, la volontà; mediante queste funzioni<br />
si formano le idee. Il Conte Destutt de Tracy (Paris 1754-1836), celebre f<strong>il</strong>osofo che rielaborò le<br />
teorie del sensismo del Cond<strong>il</strong>lac, fu deputato della nob<strong>il</strong>tà agli Stati Generali, ma votò per la<br />
fine dei priv<strong>il</strong>egi aristocratici e del cattolicesimo come religione di Stato. Incarcerato durante <strong>il</strong><br />
Terrore, fu Senatore sotto Napoleone e in seguito Pari di Francia. Buon esempl. CFR. LAROUSSE<br />
DU XX SIÈCLE II, 814. [5435]<br />
195. EPITTETO. Il Manuale d’Epitteto, tradotto, e commentato da Orazio Maria<br />
Pagani. Vicenza, Stamp. Turra, 1786, € 250<br />
in-8, pp. 306, legatura del tempo m. perg., tass. in pelle con tit. oro al dorso. Vignetta inc. sul<br />
titolo. Dedica del traduttore al conte Marcantonio Trissino. Testo latino, traduzione italiana ed<br />
ampio commento f<strong>il</strong>ologico e f<strong>il</strong>osofico. Pregevole edizione settecentesca della celebre opera del<br />
f<strong>il</strong>osofo stoico vissuto tra 50 ed <strong>il</strong> 125-30 del I sec. d.C. Ottimo esempl. [10525]<br />
196. DIOGENES LAERTIUS, Firenze. La Vita de Ph<strong>il</strong>osophi. (Segue:)Incomincia<br />
el libro della Vita de Ph<strong>il</strong>osophi & delle loro elegantissime sententie extracto da<br />
D.Lhaertio & da altri antiq.ssimi doctori. Firenze, Piero Pacini, 1505, € 2.600<br />
in-4, 52 ff.n.n. in carattere tondo. Pagina del titolo racchiusa in larga bordura s<strong>il</strong>ografica con<br />
fregi floreali; al centro s<strong>il</strong>ografia di mm100x73 raffigurante un sapiente orientale nello studio<br />
con i codici accanto; tre marche tipografiche del Pacini al verso dell’ultimo foglio. Legatura<br />
moderna d’amatore in pieno marocchino blu, dorso a nervi con titolo e fregi oro. (In fine, recto<br />
f.51:) Impresso in Firenze adi XXII di Febraio. MCCCCC.V., et ad petitione di Ser Piero Pacini<br />
da Pescia. Diogene Laerzio fu scrittore greco del II/III sec. d.C. L’unico suo trattato noto è la<br />
presente Vita dei F<strong>il</strong>osofi, opera di carattere divulgativo ma ricca di curiosità su rapporti<br />
personali, aneddoti, leggende e motti. Edizione rara. (Esemplare con margini non ampi, un<br />
piccolo restauro con perdita di tre lettere al secondo foglio). Ex-libris ms. sul titolo, timbro della<br />
raccolta Ashburner al verso dell’ultimo foglio.<br />
SANDER, LIVRES A FIGURES ITALIENS, I, 2427. Ediz. non presente al British Museum , né n<br />
ell’Adams Cambridge Library. [14835]<br />
197. GRIMALDI, Costantino. Risposta alla terza lettera apologetica contra <strong>il</strong><br />
Cartesio creduto da più d’Aristotele di Benedetto Aletino. Colonia, Hecht (ma<br />
Napoli, Rosselli), 1703, € 1.200<br />
in-8, pp. (8), 515, (5), legatura piena perg., titolo ms. al dorso. Il nome dell’autore (Napoli 1667<br />
- 1750), svelato dallo stampatore stesso nell’avviso “A chi legge”, fu avvocato, cultore delle<br />
belle lettere e in particolare profondo conoscitore del pensiero di Descartes. Prima edizione “in<br />
cui dimostrasi quanto salda, e pia sia la f<strong>il</strong>osofia di Renato delle Carte, e perché questo si debba<br />
stimare più d’Aristotele”. L’opera s’innesta nell’interminab<strong>il</strong>e polemica col gesuita Giovan<br />
Battista de Benedictis, che nel 1694, sotto lo pseudonimo di Benedetto Aleatino, aveva
pubblicato a Napoli le “Lettere apologetiche in difesa della teologia scolastica e della f<strong>il</strong>osofia<br />
peripatetica”, contenenti, tra l’altro, aspri attachi al pensiero cartesiano. “Questa risposta, più<br />
ancora delle prime due (apparse rispettivamente nel 1699 e 1702) rappresenta uno fra i più<br />
importanti documenti nella diffusione del pensiero e delle opere di Descartes in ambiente<br />
napoletano” (DBIt., vol. 59, p. 491). Benché l’opera del Grimaldi riscuotesse notevole successo<br />
ed <strong>il</strong> favore di molti <strong>il</strong>lustri personaggi dell’epoca, tra cui Gravina, Muratori, Magliabechi e<br />
Mab<strong>il</strong>lon, nel 1726, in seguito alla publicazione l’anno precedente a Lucca di una nuova<br />
edizione, con nuove aggiunte e col preciso intento di affermare la “libertas ph<strong>il</strong>osophandi”, la<br />
condanna della congregazione dell’Indice arrivò inesorab<strong>il</strong>e a colpire sia la prima che la seconda<br />
edizione delle “Risposte”. Bell’esempl. (timbro nel margine bianco del titolo). MELZI II, 458.<br />
PARENTI, LUOGHI FALSI, p. 55. DBIT., LIX pp. 490-495. [9366]<br />
198. LEONICUS THOMAEUS. Dialogi, nunc primum in lucem editi. (In fine:)<br />
Venetiis, Greg. de Gregoriis, 1524, € 1.200<br />
in-4, ff. XC num., 2 nn. (ult. bianco) leg. coeva in pergamena , titolo ms. al dorso. Testo in<br />
minuto nitidissimo car. corsivo, spazio con lettera-guida per le iniz. Dedica a Rinaldo Polo.<br />
Prima edizione dell’opera più significativa dell’umanista veneziano d’origine albanese (1456-<br />
1531). Sono 10 dialoghi f<strong>il</strong>osofoci, ad imitazione di Platone e Cicerone, su vari argomenti: De<br />
divinatione, De animorum immortalitate, De tribus animorum vehiculis, De nominum<br />
inventione, De compescendo luctu, De relativorum natura, De precibus, De aetatum moribus,<br />
De alica, De ludo talario. Particolarmente interessanti <strong>il</strong> primo che tratta della divinazione e<br />
delle varie forme di premonizione; <strong>il</strong> secondo, in cui, prendendo posizione nella discusssione<br />
provocata dal Pomponazzi, sostiene che l’anima, sostanza semovente e separata, come vogliono<br />
Platone ed Aristotele, è immortale; <strong>il</strong> penultimo che tocca la gastronomia e la medicina (l’alica è<br />
una qualità di orzo con cui si preparava una tisana; per altri “opuscula” l’autore è registrato<br />
nelle bibliografie di medicina di Wellcome e Durling); ed infine l’ultimo che riferisce di quel<br />
tipo di rappresetazione musicale in cui gli attori venivano vestiti d’una tunica (talaris) lunga sino<br />
ai talloni. Assai raro. Ottimo esemplare. STC 375. ADAMS L-507. [10186]<br />
199. MACROBIUS, Ambrosius. In Somnium Scipionis expositio. Saturnalia.<br />
Venezia, F<strong>il</strong>ippo Pincius, 29.X.1500, € 3.600<br />
in-folio, ff. 35 (su 36, mancando l’occhietto con <strong>il</strong> solo nome dell’a.), 86, leg. tarda che riut<strong>il</strong>izza<br />
un bifolio di incunabolo. Colophon in fine: “libri impressi Venetiis a Ph<strong>il</strong>ippo Pincio Mantuano:<br />
anno nativitate dni M.ccccc. die xxix Octobris”. Rarissimo incunabulo, sesta edizione delle due<br />
opere più significative di Macrobio, scrittore latino del IV-V secolo d’origine africana. Nella<br />
prima, commento neoplatonico al ciceroniano “Sogno di Scipione”, l’a. “introduce le sue<br />
persuasioni f<strong>il</strong>osofiche, ispirate ai princìpi e agli ideali del neoplatonismo del tempo e discute<br />
della natura dell’anima e di Dio, dell’universo e degli astri...” ed espone un concetto geografico<br />
della terra che si differenzia da quello tolemaico e ne offre una esemplificazione nella figura del<br />
planisfero al f. 30; nei sette libri dei “Saturnali” in forma di dialogo tratta vari interessanti<br />
argomenti, tra cui dell’origine delle feste in onore di Saturno, della divisione dell’anno, del culto<br />
di alcune divinità e soprattutto dell’arte e della tecnica di Virg<strong>il</strong>io; vari passaggi riguardano<br />
fisica, matematica, geografia ed astronomia. Macrobio si preoccupa soprattutto che non vada<br />
perduto <strong>il</strong> patrimonio della tradizione degli antichi, in un’epoca di incipiente decadenza della<br />
romanità. Di particolare interesse ed importanza geografico-scientifica è <strong>il</strong> mappamondo pre-<br />
Tolemaico in s<strong>il</strong>ografia (145x135 mm); la terra è formata da quattro grandi isole con una zona<br />
torrida inagib<strong>il</strong>e a separare i due emisferi. Cfr. SHIRLEY, The Mapping of the World: “His<br />
neoplatonic commentary on Cicero includes, among many references to the pseudo-sciences, a<br />
geographic concept which is different to that of Ptolemy. The inhabitated world north to<br />
Equator is balanced by a southern continent and divided from it by water”. Alcune chiose coeva<br />
nei margini e al verso dell’ultimo f., lieve brunitura. GOFF M-13. ESSLING 1232. KLEBS 638.5.<br />
SANDER 4075. BMC V,499. IGI 5928. NORDENSKIÖLD p. 37. [2556]
200. MAISTRE, François Xavier de). Voyage autour de ma chambre, par M. le<br />
Chev. X***. A’ Turin, 1794, € 1.900<br />
in-8 picc., pp.188 num., 2 nn. (errata), legatura orig. cart. rustico, esempl. a pieni margini con<br />
barbe. Edizione originale, rara, del più noto romanzo dell’autore, leggiadra fantasia f<strong>il</strong>osofica<br />
pubblicata anonima (“par A.O.A.S.D.S.M.S.: ancien officier au service de Sa Majesté Sarde”).<br />
Xavier de Maistre nacque a Chambery nel 1765 (+ Pietroburgo 1852), fu ufficiale nell’esercito<br />
del Re di Sardegna, antirivoluzionario e contrario a Napoleone. Scrisse <strong>il</strong> “Voyage” nella<br />
cittadella di Torino durante la prigionia per un duello. Dopo l’occupazione francese del<br />
Piemonte passò dalla parte del generale Suvarov, m<strong>il</strong>itò nell’esercito russo e si stab<strong>il</strong>ì a<br />
Pietroburgo. CARTERET, LE TRESOR DU BIBLIOPHILE, II, 92: “ses livres sont des nodèles de<br />
narration simple et forte”, [4506]<br />
201. MANSO, Giov. Battista. I Paradossi overo dell’Amore. Dialogi. M<strong>il</strong>ano,<br />
Girolamo Bordoni, (in fine:) Pandolfo e Marco Tullio Malatesta, 1608, € 1.300<br />
in-4, pp. (48), 221, (1), leg. coeva in pergamena. Impresa tipogr. al tit., fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr.<br />
Dedica dell’editore, <strong>il</strong> libraio m<strong>il</strong>anese G. Bordoni, a Gregorio Buoncompagni, marchese di<br />
Vignola. Nelle pagine prelim. componimenti in latino ed in volgare in lode dell’autore scritti da<br />
Crist. Martini, Ant. Blaguazzoni, G. A. Biffi, Giov. Soranzo ed Ant. Gallarati. La pag. 78 è<br />
interamente dedicata alla raffigurazione s<strong>il</strong>ogr. dei simboli dei pianeti influenti sull’amore.<br />
Prima edizione, ed unica, di interessante opera f<strong>il</strong>osofica e dottrinaria che suscitò qualche<br />
polemica. E’ divisa “in cinque Dialoghi intorno alle cinque cagioni dell’Amore: formale,<br />
agente, materiale, finale, et istromentale”, tutti con nome diverso (Lo Scalea, Il Loffredo, Il<br />
Capece, L’Anversa, Il Bisaccio) ed aventi per interlocutore Torquato Tasso, del quale è anche <strong>il</strong><br />
madrigale riportato a pag. 182 (cfr. Racc. Tassiana Bergamo n. 2977). G.B. Manso (Napoli<br />
1561-1645), marchese de V<strong>il</strong>la, fu letterato e grande amico del Tasso, di cui scrisse una “Vita”<br />
(Roma, 1634); si rese celebre soprattutto per aver istituito a Napoli una scuola gratuita per<br />
l’istruzione e l’educazione dei giovani, legando i propri beni a quest’istituzione, detta <strong>il</strong> Collegio<br />
dei Nob<strong>il</strong>i. Bell’esempl. marginoso (qualche lieve ingiallitura). BMC, XVII SEC., 528. MICHEL-<br />
MICHEL V, 98. CAT. VINCIANA n. 3446. GAY III, 625. GRAESSE IV, 368. [5000]<br />
202. MELI DA CREMA, Antonio. Libro de Vita Contemplativa: lectione,<br />
meditatione, oratione, contemplatione. Scala d<strong>il</strong> Paradiso intitulato. Brescia,<br />
Morandi 1527, € 9.500<br />
in-4, ff. (22), 434, (12), artistica leg. coeva in p. pelle, bordura e fregi vegetali impressi a secco<br />
sui piatti, al centro dei medesimi Croce del Calvario impressa in oro (dorso con ab<strong>il</strong>i restauri).<br />
Colophon, al f. 434v: Impresso nellinclita (!) citta di Bressa nellofficina (!) di magistro Io.<br />
Antonio Morandi da Gandino, MDXXVII adi 28 del mese de Zugno”. Stupendo figurato del<br />
primo Cinquecento: titolo entro bordura a fiori e grande vignetta s<strong>il</strong>ogr. (mm 100x95)<br />
raffigurante i vari gradi della conoscenza per giungere alla Contemplazione; al verso S. Agostino<br />
in cattedra tra un folto gruppo di frati agostiniani (s<strong>il</strong>ogr. ripetuta al verso del f. 22 n.n.), al cui<br />
ordine apparteneva anche l’autore. Al f. 8 verso n.n. s<strong>il</strong>ogr. della Congregazione dell’ordine, a<br />
piena pagina; f. 12 n.n. elaborata cornice con mezzi busti di autori e grande iniziale figurata<br />
C(um); al primo f. numerato bordura con intrecci geometrici su fondo nero e iniziale figurata.<br />
Nel testo 113 belle <strong>il</strong>lustrazioni di varie dimensioni; alcune s<strong>il</strong>ogr. sono tratte dalle edizioni del<br />
1493 della Bibbia di Malermi e delle Deche di Tito Livio. Prima edizione di questo testo in<br />
volgare di meditazione sulla vita contemplativa opera del teologo agostiniano Antonio Meli (m.<br />
1528), dal 1516 vicario generale dell’ordine e padre confessore di Lucrezia Borgia, cui dedicò<br />
quest’opera. Ispirato alla “Scala Paradisi” attribuito a S. Agostino e all’opera del Climacus, <strong>il</strong><br />
“Libro de vita contemplativa” del Meli è una raccolta di riflessioni sulla guida morale offerta<br />
dai testi biblici. Cinquecentina bresciana assai rara (censita in sole 11 biblioteche italiane);<br />
ottimo esemplare in pregevole leg. coeva (nota manoscritta al tit. di mano cinquecentesca
“Frater Paulus Cattaneus”). SANDER 4489. OLSCHKI, CHOIX 4843. BRUNET III, 1587. STC 432.<br />
MANCA A MORTIMER E ADAMS. [4362]<br />
203. MONTAIGNE, Michel Eyquem, de. Les Essais. Nouvelle édition faite sur les<br />
plus anciennes & les plus correctes... avec de courtes remarques; & de nouveaux<br />
indices plus amples & plus ut<strong>il</strong>es que ceux qui avoient paru jusqu’ici,par Pierre<br />
Coste. Londres, Imprimerie de J. Tonson & J. Watts, 1724, € 6.000<br />
3 volumi in-4 (mm282x235), nel primo vol. bel ritratto di Montaigne inciso da Chereau in<br />
antiporta, pp. (4), XV., (8), 363, (12).; (4), pp. 538, (14); (4), 411, (13). Splendida legatura coeva<br />
in piena pergamena rigida, al centro dei piatti impresse in oro le armi di Casa Savoia, entro<br />
doppia f<strong>il</strong>ettatura e fregi floreali angolari. Dorsi lisci con fregi e titoli in oro, tagli marmorizzati.<br />
Edizione pregiatissima, la prima curata da Pierre Coste con appunti e indici autorevoli. Michel<br />
de Montaigne nacque nel 1533 nel castello di famiglias nel Périgord ed ivi decedette nel 1592.<br />
Fu grande f<strong>il</strong>osofo moralista e intellettuale, viaggiò in vari paesi d’Europa, a Venezia ed a Roma<br />
ove fju onorato coltitolo di “cittadino romano” e ideò <strong>il</strong> testo del suo “Voyage en Italie”. La<br />
prima parte della prima edizione degli Essais fu pubblicata nel 1580. I Saggi ebbero grande<br />
influenza sulla cultura del tempo e pure Shakespeare se ne nutrì. Esemplare di gran pregio<br />
perfettamente conservato in artistica legatura alle armi Sabaude di Vittorio Amedeo II.<br />
TCHEMERZINE, VIII, 441:”l’une des plus belles et des me<strong>il</strong>leures éditions de Montaigne”. [12794]<br />
204. MURATORI, Lodov. Antonio. La f<strong>il</strong>osofia morale esposta e proposta ai<br />
giovani. Con gli avvertimenti morali di Mons. Cesare Speziano. Venezia, Stamp.<br />
Remondini, 1763, € 250<br />
in-8, pp. 472, legatura coeva cart. rustico, tit. ms. al dorso. Fregetto al tit., testatina a pag. 3.<br />
Buona edizione “ novissima...ed arricchita di un Indice copiosissimo delle materie, ora per la<br />
prima volta stampato”. La prima di quest’opera di f<strong>il</strong>osofia pratica, di grande valore pedagogico<br />
e sociologico, uscì nel 1735. Il Muratori (Vignola 1672-1750), oltre che padre della storiografia<br />
italiana, fu anche <strong>il</strong>lustre letterato e f<strong>il</strong>osofo riformatore. La presente ediz. è arricchita dagli<br />
“Avvertimenti morali” dello Speziano. Esempl. a pieni margini (antica firma nel margine basso<br />
del tit., lieve alone d’umido all’inizio ed in fine al vol.). [10229]<br />
205. PLUCHE, Noël-Antoine. Histoire du Ciel, ou l’on recherche l’Origine de<br />
l’Idolatrie, et les méprises de la ph<strong>il</strong>osophie, sur la formation des corps célestes, &<br />
de toute la nature. Troisième èdition.<br />
Paris, Veuve Estienne, 1742, € 500<br />
2 vol, in-8, pp.XXXVII, (3), 518, (2); (4), 528, (12), leg. coeva p.pelle, dorsi ornati (lievi difetti<br />
alle cerniere). Antiporta allegorico e 23 tavole incise f.t., tutte nel tomo primo. Terza edizione (la<br />
prima 1740) di un importante e profondo trattato di f<strong>il</strong>osofia ermetica e astrologia esaminate nei<br />
secoli sino alle teorie di Newton, Cartesio, Descartes, e altri. N.A. Pluche, letterato e colto<br />
f<strong>il</strong>osofo francese (1688-1761), fu autore di alcune altre opere analoghe alla presente. (Esemplare<br />
mancante di una delle tavole). CAILLET, III, 8750. [9080]<br />
206. TESAURO, Emanuele. Il Cannocchiale Aristotelico o sia, idea dell’arguta, et<br />
ingegnosa elocutione, che serve a tutta l’arte oratoria, lapidaria, et simbolica.<br />
Esaminata co’ principii del divino Aristotele. Accresciuta di due nuovi Trattati,<br />
cioè de’ concetti predicab<strong>il</strong>i, et degli emblemi. Venetia, Giov. di Pauli, 1702, € 850<br />
in-4, pp. (16), 466, leg. coeva in pergamena, titolo ms. al dorso. Impresa tipogr. al tit., fregi ed<br />
iniz. s<strong>il</strong>ogr. Dedica dello stampatore a Franc. Cristoforo Ambtmann. Pregevole edizione di<br />
quest’opera di grande successo all’epoca (almeno 9 edizioni si pubblicarono nella seconda<br />
metà del XVII sec., a partire dalla prima di Torino del 1654); essa concerne la retorica,
f<strong>il</strong>osofia, la linguistica, gli emblemi e le imprese, ed è sicuramente “la trattazione più<br />
completa, anzi più pedantescamente minuziosa e largamente esemplificata di quel canone<br />
d’arte che fu <strong>il</strong> fu <strong>il</strong> “concettismo”…, vi s’intravede l’aspirazione alla conquista dell’estetica<br />
moderna, che è l’autonomia della creazione artistica” (Renda-Operti, Diz. letter. ital., p. 1145-<br />
6). Bell’esempl. MICHEL-MICHEL VIII, 39-40; PRAZ, p. 513-4: CAT. VINCIANA 3726-3729<br />
(tutti con ediz. anteriori). [4637]<br />
207. THEOPHRASTUS. Caracterum ethicorum Capita duo. Hactenus anecdota<br />
quae ex Cod. Ms Vaticano saeculi XI graece edidit latine vertit praefatione et<br />
adnotationibus <strong>il</strong>lustravit Iohannes Christophorus Amadutius. Parmae, ex Regio<br />
Typographeo, 1786 € 1.100<br />
in-4, pp. (10), 128, (10, di cui 2 bb.), leg. cart. post, tit. a stampa su tassello al dorso, tagli<br />
rossi. Ritratto dell’autore a m. busto, inc in rame da D. Cagnoni in antiporta; fregio etrusco<br />
inc. in rame al frontespizio. Pregiatissima ediz. critica degli ultimi due capitoli dei Caratteri<br />
Morali del f<strong>il</strong>osofo greco Teofrasto (IV sec. a.C.), discepolo di Aristotele e suo successore<br />
nella direzione del Liceo. I caratteri costituiscono una specie di galleria di ritratti morali e<br />
psicologici, e rivelano una penetrazione assai sott<strong>il</strong>e della natura umana; furono imitati da<br />
molti, e con successo dal la Bruyère e Gasparro Gozzi. Precedono <strong>il</strong> testo una dedica al<br />
Bodoni ed una lunga e dotta prefazione, con ut<strong>il</strong>i indicazioni bibliografiche; indi <strong>il</strong> testo in<br />
greco e la traduz. latina e le annotazioni storiche e linguistiche. Grande varietà di caratteri<br />
tondi, corsivi, greci e latini. Bellissimo esemplare a pieni margini. BROOKS 315. DE LAMA, II,<br />
41. GIANI, II, 29: “E’ un attento lavoro f<strong>il</strong>ologico dell’Amaduzio du di un codice vaticano<br />
dell’XI sec.”. [4183]<br />
208. TRACTATUS DE ARTE BENE VIVENDI et bene moriendi. (In fine,<br />
colophon:) Impressus Parisius pro Johane Petit…anno m<strong>il</strong>lesimo quingentesimo<br />
decimo, die vero xxii Octobris (22 ottobre 1510), € 3.500<br />
in-8, ff. 36 nn. (segn. *8, b-d8, *4), raffinata leg. dell’ottocento in cuoio su assicelle con<br />
bordure, fregi e figure a secco sui piatti, dorso a nervi, fermagli in cuoio ed ottone. Sotto <strong>il</strong><br />
titolo è la grande impresa figurata dello stampatore, una grande iniz. fig. su fondo criblé,<br />
numerose iniz. s<strong>il</strong>ogr., testo interam. rubricato in rosso. Pregevole e rara edizione di questo<br />
trattatello popolare sull’arte di ben vivere e ben morire, di anonimo autore, comparso all’inizio<br />
del XV secolo, variamente attribuito a Jean de Bruxelles, a Matteo di Cracovia o a<br />
Sant’Alberto Magno. Secondo <strong>il</strong> moderno studio di M.C. O’Connor (“The Art of dying well”,<br />
New York, 1942), questo testo sarebbe stato scritto da un frate domenicano delegato al<br />
Conc<strong>il</strong>io di Costanza (1414-1418). Ottimo esemplare in artistica legatura. EDIZ. MANCANTE A<br />
STC FRENCH, ALL’ADAMS E GRAESSE (che registra numersoe ediz. per lo più precedenti).<br />
Unico repertorio che registra quest’edizione dell’opera è quello informatico della<br />
BIBLIOTHÈQUE NATIONALE DE FRANCE. [4926]<br />
209. VENIERO, Francesco. I Discorsi sopra i tre libri dell’Anima d’Aristotele,<br />
divisi in quattro libri. Venetia, Andra Arrivabene, 1555, € 2.200<br />
in-8, ff. (4), 134, (2), solida legatura settec. in piena pergamena rigida con unghia, duplice<br />
tassello bicolore in pelle con titolo oro al dorso. Impresa tipogr. al titolo, testatine ed inziali<br />
s<strong>il</strong>ogr., testo in elegante e nitidissimo car. rom. Dedica dell’a. all’omonimo Doge di Venezia.<br />
Prima edizione di questo trattato che interessa la f<strong>il</strong>osofia, l’esoterismo (nel libro primo si parla<br />
delle “potenze” dell’anima) e la psicologia (<strong>il</strong> quarto libro si occupa dell’intelletto e delle sue<br />
funzioni). L’autore (nato ai primi del ‘500 e morto nel 1581, fratello maggiore del letterato<br />
Domenico), di notevole ingegno, fu considerato tra i più grandi f<strong>il</strong>osofi e politici del tempo ed
uno dei precursori della moderna scienza psicologica (cfr. SCHUELING, Bibliogr. des<br />
Psycologischen Literatur, 1967, p. 264). Ottimo esempl. MANCA ALL’ADAMS. BMC 718. [4021]<br />
LE COMMEDIE E LA CRITICA TEATRALE<br />
210. ARETINO, Pietro. Il Marescalco di messer Piero Aretino, MDXXXIX. (1539,<br />
senza altre note tipografiche). € 2.800<br />
in-8 picc., ff.52 nn. ( segn. A-F8, G6 mancando i due fogli bianchi in fine), caratt. corsivo,<br />
ritratto a mezzo busto in s<strong>il</strong>ografia sul titolo “<strong>il</strong> divino Pietro Aretino”. Leg. del XVIII sec. in<br />
pieno vitello biondo, f<strong>il</strong>etti e fregi oro sui piatti, dorso ornato (cerniere e dorso restaurati).<br />
Cinque atti in prosa, dedicati alla “Magnanima Argentina Rangona”. Edizione di notevole<br />
rarità, della quale sono censiti solo cinque esempl. in biblioteche italiane, probab<strong>il</strong>mente la<br />
settima del Marescalco (la prima: M<strong>il</strong>ano 1535). Commedia ricalcata su quelle di Terenzio e<br />
Plauto, con notevoli varianti fantasiose e satiriche che caratterizzano <strong>il</strong> personaggio di maggior<br />
r<strong>il</strong>ievo, <strong>il</strong> Pedante, che offre la più acuta interpretazione dell’erudito e del maestro di scuola<br />
compiaciuto del proprio sapere. “Caricatura tanto felice da poter divenire uno dei tipi del teatro<br />
cinquecentesco” (E. Bonora). Esempl. con lieve brunitura della carta e alcune antiche leggere<br />
sottolineature. CAT. UNICO A-2378. SOLEINNE, IV, 4082, non conosce questa ediz., come<br />
l’Allacci. Non posseduta da REGENSTEIN, CLUBB, ED ALTRI. SANDER I, 515 (note). [16953]<br />
211. ARIOSTO, Lodovico. Comedia di messer Lodovico Ariosto intitolata Gli<br />
Suppositi. MDXXXVIII. (in fine:) Stampata in Vinegia per Hicolo (sic) di Aristotele<br />
detto Zoppino, M.D.XXXVIII. (1538), € 2.000<br />
in-8, ff. 34 num. più 1 bianco, bel caratt. corsivo, bellissimo ritratto s<strong>il</strong>ografico dell’Ariosto di<br />
Tiziano sul titolo, semplice ed elegante leg. antica in cartoncino. Cinque atti in prosa, preceduti<br />
dal prologo su 2 pp. Edizione assai rara e, come già detto, di notevole importanza letteraria in<br />
quanto ispirò Shakespeare per la sua pièce “Taming of the shrew” che la conobbe nella<br />
traduzione inglese pubblicata nel 1566. Esemplare perfettamente conservato (ex-libris J.Manzoni<br />
e Fairfax Murray). MANCA A VARI (CLUBB, ALLACCI, ECC.). AGNELLI-RAVEGNANI, II, 100.<br />
GAMBA p.24. REGENSTEIN n. 75. ICCU A-2571 (solo 8 esempl.). [8459]<br />
212. ARIOSTO, Lodovico. La Lena - La Scolastica - Il Negromante - La Cassaria.<br />
Venezia, Gabriel Giolito de Ferrari, rispettivamente:1551, 1553, 1551,1560, € 3.000<br />
4 opere in un vol. in-12, bella leg. ‘800 in pieno vitello, f<strong>il</strong>etto oro sui piatti, dorso a nervi ornato<br />
in oro e a secco, tagli dor. Come avverte Agnelli-Ravegnani, parlando della Lena (II, p. 113),<br />
queste commedie, e proprio in queste edizioni, unitamente a “I Suppositi” del 1551, molto<br />
spesso si trovano legate assieme. Si compongono tutte di cinque atti in versi ed hanno identiche<br />
caratteristiche tipografiche, cioè impresa del Giolito sul titolo ed altra in fine, iniz. s<strong>il</strong>ogr.,<br />
minuscolo ma nitido car. corsivo. - I) La Lena, comedia di L.A. tratta dallo istesso esemplare di<br />
man propria dell’Autore, 1551, ff.36. È l’ottava ediz. della Lena (la prima è del 1535), “di<br />
notevole rarità”, e la prima giolitina che rechi impresso anche <strong>il</strong> “Prologo primo” (Agnelli-<br />
Ravegnani II, 113). - II) La Scolastica, comedia, di nuovo con somma d<strong>il</strong>igenza, corretta e<br />
ristampata,1553, ff. 45, (1). Seconda ediz. (la prima è del 1547), assai rara (Agnelli-Ravegnani II,<br />
130). - III) Il Negromante, comedia, tratta dallo esemplare di man propria dell’Autore, 1551, ff.43,<br />
(1). Ottava ediz. (la prima è del 1532), “di notevole rarità” (Agnelli-Ravegnani II, 123). - IV) La<br />
Cassaria, comedia di L.A. da lui medesimo riformata, et ridotta in versi, 1560, ff.34. Undicesima<br />
edizione, ma seconda dopo la riduzione in versi (la prima è del 1546); “come si sa, la Cassaria ed I<br />
Suppositi furono scritte dall’Ariosto in prosa nella sua gioventù, e poi, assai più tardi, riformate in<br />
versi” e per la prima volta stampate dal Mazzocco nei primi anni del XVI sec. (Agnelli-Ravegnani II,<br />
83 e 90). - Quattro importanti commedie dell’Ariosto, elegantemente impresse dal Giolito negli anni
indicati, riunite in un solo volume da un amatore dell’800. Ottima conservazione. AGNELLI-<br />
RAVEGNANI II, p.113, 130, 123, 90. ALLACCI 480, 704, 552 (manca La Cassaria). REGENSTEIN n.67,<br />
73, 70, 64. CLUBB n.100, 70, 89 A (manca la Scolastica). BONGI II, 113, 386-387, I 341-42; e II, 90.[16954]<br />
213. BARTOLI, Francesco. Notizie istoriche de’ Comici italiani che fiorirono intorno<br />
all’anno MDL fino a’ giorni presenti. Opera ricercata, raccolta ed estesa da F.B.<br />
Accademico d’onore Clementino. Padova, per li Conzatti a S.Lorenzo, 1792, € 1.800<br />
2 vol. in-8, pp. XII, (2), 305, (2); 291, (9); leg. coeva cartone rustico, titolo ms. ai dorsi, in elegante<br />
astuccio m. perg. moderno. Delizioso antiporta inciso raffig. un mimo. Prima edizione di quella che è<br />
considerata la più autorevole fonte per la storia della commedia dell’arte e del teatro settecentesco in<br />
particolar modo; <strong>il</strong> Bartoli, commediografo ed attore egli stesso, conobbe di persona gran parte dei<br />
personaggi di cui tratta. Anche la sezione relativa ai secoli XVI e XVII è una testimonianza unica per<br />
la ricchezza delle informazioni, solo a tratti inesatta, date le fonti perlopiù verbali alle quali attingeva.<br />
L’originale prof<strong>il</strong>o interpretativo, che capovolge l’impostazione delle precedenti storie del teatro,<br />
rivolte essenzialmente alla biografia degli autori, oltre che la notevole forma letteraria, rende l’opera<br />
di eccezionale importanza. Il Bartoli (1745-1806) dedicò ben 8 anni alla stesura dei “Comici”, ma fu<br />
attore, scenografo ed autore di commedie, nonché di monografie artistiche su Bergamo e Rovigo.<br />
Bellissimo esempl. a pieni margini. SCHLOSSER MAGNINO p. 538. RASI, COMICI, p. 281-87: “si<br />
acquistò a buon diritto <strong>il</strong> nome di Plutarco de’Comici”. RASI, 290: “Raro”. [8480]<br />
214. BIBLIOTECA TEATRALE della Nazione Francese, ossia Raccolta de’ più scelti<br />
componimenti tragici, comici, lirici, e burleschi di quel Teatro dall’origine de’ suoi<br />
spettacoli fino a’ nostri giorni. Recata in italiano da una Società di dotte persone, con<br />
prefazioni, giudizi critici, aneddoti, osservazioni, vite, ritratti in rame di varj <strong>il</strong>lustri<br />
autori, ecc. Venezia, Ant. Fortunato Stella (vol. I-IX) poi Tipogr. Pepoliana presso Ant.<br />
Curti q. Giacomo (vol.X-XXVII), 1793-1796, € 5.000<br />
27 volumi in-16 picc., caduno diviso in 2 parti di complessive 200 pp. circa e quasi tutti con un<br />
ritratto dell’autore finemente inciso in rame; leg. edit. cart. (con qualche mancanza ai dorsi). Il titolo<br />
all’occhietto recita: “Biblioteca de’ più scelti componimenti teatrali d’Europa, divisa in nazioni”.<br />
Tutto <strong>il</strong> pubblicato di questa eccezionale raccolta del teatro francese in traduzione italiana, spesso in<br />
prima edizione. I testi sono preceduti dalla Vita dell’autore, dall’argomento, giudizi e aneddoti sulla<br />
pièce, osservazioni del traduttore, talvolta dalla bibliografia di questo o quell’autore, ecc. Dal<br />
“Prospetto dell’opera” si apprende che “molti di questi componimenti compariranno all’Italia o per<br />
la prima volta, o in miglior forma tradotti” e che questa raccolta segue le tracce della “Petite<br />
bibliothèque des théâtres” (uscita a Parigi dal 1784 al 1789 in 80 vol.; cfr. Graesse I, 417). Sono<br />
riprodotti i testi dei più rappresentativi autori di tutto <strong>il</strong> teatro francese, tragico, comico e lirico, tra cui<br />
Molière, Corne<strong>il</strong>le, Racine, F<strong>il</strong>. Quinault, G. Mairet, Tristan, Voltaire, Gresset, Piron, ecc. Tra i nomi<br />
dei traduttori spiccano quelli di A. Pepoli, Fr. Albergati Capacelli, M. Cesarotti, ecc. Esempl. puro e<br />
genuino. Di notevole rarità e importanza, particolarmente così completa e ben conservata. NON<br />
RISCONTRATO IN ALCUN REPERTORIO A STAMPA. L’intero elenco è reperib<strong>il</strong>e sul repertorio<br />
informatico ICCU. [8495]<br />
215. DEL CARRETTO, Galeotto. Tempio de Amore del molto magnifico et<br />
celeberrimo poeta…marchese Dal Carretto. (In fine:) Mediolani, ex officina<br />
Minutiana impensis d. presbyt. Nicolai de Gorgonzola, Idibus Octobris MDXIX<br />
(M<strong>il</strong>ano, 1519), € 7.200<br />
in-8, ff. (124, segn. *2, A-O8, P10), magnifica legatura m<strong>il</strong>anese coeva per Giovan Battista<br />
Pechio in marocchino tabacco, f<strong>il</strong>etti a secco e in oro ai piatti con scritta in capitali in oro<br />
“Tempio de amore”, al piatto anteriore, e “Giovan Battista Pechio”, al piatto posteriore<br />
(piccole mancanze al dorso nella parte di testa e piede, lievi graffi al piatto posteriore). La<br />
famiglia Pecchio Ghiringhelli Rota vanta antiche origini m<strong>il</strong>anesi e <strong>il</strong> Giovan Battista<br />
possessore del presente esemplare può essere identificato con <strong>il</strong> cavaliere dell’Ordine di S.
Stefano di Toscana vissuto nella prima metà del XVI secolo (SPRETI, Enciclopedia<br />
Nob<strong>il</strong>iare Italiana, V, pp. 220-221). Seconda edizione (la prima era apparsa l’anno<br />
precedente) di questo componimento teatrale realizzato verso <strong>il</strong> 1504 e dedicato a<br />
Guglielmo, marchese di Monferrato, presso la cui corte, l’A. si rifugiò dopo che <strong>il</strong> suo<br />
castello di Finale fu raso al suolo dai Genovesi. E’ un “dramma allegorico” in versi, senza<br />
la divisione in atti, che tratta un argomento profano nella forma della sacra<br />
rappresentazione, ed che include “altri componimenti come la versione in terza rima della<br />
“Tavola di Cebete” e <strong>il</strong> riassunto delle “Metamorfosi” di Apuleio” (D.B.IT). Il piemontese<br />
Galeotto Del Carretto (nato nel contado di Acqui poco prima del 1455 e morto nel 1530) è<br />
personalità di spicco nell’aristocrazia, nella vita politica e culturale italiana a cavallo dei<br />
secoli XV-XVI; fu poeta, scrittore di teatro e storiografo (la sua “Cronica di Monferrato” in<br />
ottava rima, rimasta inedita per secoli benché fosse conosciuta e citata, ha visto la luce<br />
soltanto nel 1898, per cura di Giorcelli, nella “Rivista di storia della prov. di Alessandria”,<br />
VII, pp. 8-107). Di lui <strong>il</strong> Vallauri, nella sua “Storia della poesia in Piemonte”, parla a lungo<br />
e molto bene, dichiarando che “un nostro paesano fu quegli che scrisse nel 1502 la prima<br />
tragedia italiana, la Sofonisba” (op. cit. I, p. 71). Bell’esemplare assai puro (lievi tracce<br />
d’umido sugli ultimi ff.), a grandi margini, con antica nota di dedica al titolo, probab<strong>il</strong>mente<br />
di mano dell’autore stesso, “Al mol. Magnifico signor mio oss. mo”. Importante edizione in<br />
legatura m<strong>il</strong>anese del tempo, assai rara a reperirsi (per confronti per lo st<strong>il</strong>e della legatura<br />
cfr. De Marinis, III, n. 2635).<br />
BOLOGNA N. 119. CLUBB 350 (solo ediz. 1524). ALLACCI 756. SANESI I, 171. SOLEINNE,<br />
SUPPL. 362 (ed. 1524). BMC 151. DBIT XXXVI, 415-419. OLSCHKI, 4591, ed. 1524. [9252]<br />
216. GELLI, Giovanni Battista. Polif<strong>il</strong>a, comedia piacevole e nuoua.<br />
Nuouamente e con ogni d<strong>il</strong>igentia stampata. In Fiorenza, MDLVI (In fine:)<br />
Appresso i Giunti, 1556, € 1.900<br />
in-8, ff. 48 n.n. (l’ultimo bianco), leg. moderna in p. perg. Grande impresa tipogr. al titolo e<br />
in fine, due grandi iniziali istoriate. Prima edizione di rarissima commedia, ritrovata<br />
manoscritta anonima, secondo la lettera di Benedetto Busini a F<strong>il</strong>ippo Giunti, che precede <strong>il</strong><br />
testo. È ritenuta opera dello stesso Busini, o, più propriamente attribuita al Gelli.<br />
Ambientata a Firenze, consta di un prologo e di cinque atti. Ricalca lo schema della<br />
schermaglia amorosa, con implicazioni assai licenziose; curioso <strong>il</strong> fatto che la bellissima<br />
Polif<strong>il</strong>a, figlia di uno dei protagonisti, cui è intitolata la commedia, non figuri tra i<br />
personaggi della commedia. Bell’esempl. (qualche piccola macchia, angolo inf. dell’ultimo<br />
f. bianco restaurato). MELZI, DIZ. OPERE ANONIME II, p.356. SOLEINNE IV, 4238: “Elle est<br />
rare. On y trouve toute la licence de l’Arétin et de Machiavel”. CLUBB 18. ALLACCI 636.<br />
NON IN RASI. CAMERINI 162 (erra la paginaz.) GAY, BIBL. DE L’AMOUR III, 807-8: “Pièce<br />
très licensieuse”. [16955]<br />
217. GIANCARLI, Gigio Artemio. La Cingana, comedia di Gigio Arthemio Giancarli<br />
Rhodigino. Venezia, Appresso di Agostino Bindoni, 1550, € 2.000<br />
in-8 (mm. 157x100), ff. 92, leg. posteriore in pergamena. S<strong>il</strong>ografia al frontespizio raffigur. la<br />
Giustizia. Seconda edizione, rara. L’invenzione comica del Giancarli «Rhodigino» fu subito<br />
celebre – come attesta l’elogio di Andrea Calmo – per la sua straordinaria coloritura lessicale. Da<br />
annoverare tra i capolavori della commedia plur<strong>il</strong>inguistica di area veneta, la Cingana è infatti<br />
composta nella cosiddetta parlata zingaresca, mescolanza dei dialetti veneziano, bergamasco,<br />
pavano e ‘greghesco’. In cinque atti in prosa. «Prima di essere un punto di arrivo, Venezia era<br />
stata un punto di partenza. Città multietnica, incrocio di ricchi mercanti di varia provenienza, sia<br />
italiana che straniera, da tempo aveva fatto del suo porto l’approdo di diversi linguaggi, <strong>il</strong> luogo<br />
della commistione delle razze e delle culture. L’espressione letteraria e teatrale di ciò erano state
le commedie plur<strong>il</strong>inguistiche del pieno Cinquecento, prime fra tutte quelle di Ruzante, del Calmo<br />
e del Giancarli... espressione diretta dell’immigrazione di nuove classi sociali e nuove etnie:<br />
prevaleva dunque <strong>il</strong> genere del “contrasto” tra i buffoni locali della tradizione municipale di<br />
origine medievale e quattrocentesca e gli attori provenienti dall’esterno». Buon esemplare (exlibris<br />
Sordelli). B.M.C 300. ALLACCI 858. SALVIOLI 760 [8610]<br />
218. GIRALDI CINZIO, Giovanni Battista. Epitia. Tragedia di M. Gio. Battista<br />
Giraldi Cinthio, nob<strong>il</strong>e ferrarese. Venetia, Giulio Cesare Cagnacini (in fine: Nicolò<br />
Moretti), 1583, € 1.300<br />
in-8, pp. 118, (2), leg. settec. p. perg. rigida. Impresa tipogr. al tit. ed altra in fine, ritratto s<strong>il</strong>ogr.<br />
dell’autore in medaglione al verso del frontesp., fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr. Dedica di Celso Giraldi, figlio<br />
dell’autore, alla Duchessa di Ferrara. Prima edizione di questa tragedia di cinque atti in versi, che<br />
appartiene alla raccolta collettiva delle nove tragedie del Giraldi, ciascuna con frontespizio proprio,<br />
pubblicata dal Cagnacini in due volumi. Derivata dalla quinta novella dell’ottava giornata degli<br />
“Hecatommithi”, l’ Epitia fornì la trama alla tragedia di Shakespeare “Misura per misura”: ella,<br />
per far liberare <strong>il</strong> fratello Vico dal carcere, cede alle lusinghe d’amore ed alla promessa di<br />
matrimonio di Iuriste, “Governadore d’Ispruche” (Innsbruck); questi, ottenuto lo scopo, non sposa<br />
la fanciulla e consente che a Vico venga tagliata la testa; Epitia, allora. ricorre all’imperatore<br />
Massim<strong>il</strong>iano, <strong>il</strong> quale obbliga Iuriste a sposare Epitia e poi lo condanna a morte, ma Epitia<br />
intercede per lo sposo ed ottiene la grazia. ALLACCI 292. CLUBB 466 F. REGENSTEIN 288 (e 282 per<br />
la racc. intera). BMC 305. DBIT.LVI, 442-7. [8618]<br />
219. GOLDONI, Carlo. Opere Teatrali del sig. avvocato Carlo Goldoni veneziano,<br />
con rami allusivi. (Con:) Memorie di C.G. scritte da lui medesimo. Venezia, dalle<br />
stampe di Antonio Zatta e figli, 1788-1795, € 6.800<br />
47 volumi in-8 (mm.187x128), 44 di Testi teatrali e 3 di Memorie, esemplare su carta grande e<br />
forte, con margini intonsi. Solida e semplice legatura moderna in cartoncino ricoperto di carta<br />
decorata settecentesca o posteriore, titoli e fregi in rosso ai dorsi. Ogni volume ha sul titolo una<br />
vignetta fig. incisa in rame, tutte figure differenti tra loro. I testi sono <strong>il</strong>lustrati da complessive 565<br />
finissime scene su un terzo di pagina, dai disegni di P.A.Novelli, incise da Zuliani, Dell’Acqua,<br />
Alessandri, De Pian, G.Zatta, Bonato, Daniotto, Scattaglia. Il primo dei tre tomi di Memorie ha in<br />
antiporta un bel ritratto a mezzo busto del G. inciso da Daniotto (un altro ritratto dovrebbe figurare<br />
in antiporta del I vol. delle Commedie, ma non è presente). La collezione comprende: tomi I-X<br />
“Commedie serie in prosa”, XI-XXII “Commedie buffe in prosa”, tomi XXIII-XXXIV<br />
“Commedie e tragedie in versi di vario metro”, tomi XXXV-XLIV “Drammi giocosi”, tomi<br />
XLV-XLVII “Memorie” (documento molto importante perché narrano con grande sincerità e<br />
schiettezza la lunga avventurosa vita del grande veneziano e ne <strong>il</strong>lustrano <strong>il</strong> teatro). È la prima<br />
edizione completa degli scritti del G., da lui curata ed integrata con materiale inedito. L’opera<br />
goldoniana offre un esteso panorama della vita e dei costumi settecenteschi in Italia. Il vasto<br />
apparato <strong>il</strong>llustrativo offre scene teatrali, assai animate, varie e assai significative per l’iconografia<br />
goldoniana. Magnifico esemplare. SPINELLI p.143. LANCKOROSCA 721. MORAZZONI 234. [9369]<br />
220. GRAZZINI, Anton Francesco. La Gelosia, Nuouamente ristampata et<br />
aggiuntoui gl’intermedi.In Fiorenza, appresso i Giunti, 1568, € 1.900<br />
in-8, pp. 110, (2), leg. in cartoncino rustico. Marca tipogr. sul front. e sul verso dell’ultimo f.,<br />
iniziali s<strong>il</strong>ogr. istoriate. Prima edizione, completa degli Intermezzi. La commedia, cinque atti in<br />
prosa, era stata pubblicata nel 1551, quando gli “Intermedii” non erano ancora ultimati,<br />
malgrado fossero stati recitati durante la prima rappresentazione che ebbe luogo a Palazzo<br />
Minerbetti nel Febbraio 1550, a spese di 20 giovani nob<strong>il</strong>i fiorentini. Il Grazzini (Firenze 1503-<br />
1584), detto <strong>il</strong> Lasca, appartenne all’Accademia degli Umidi della sua città e successivamente fu<br />
tra i fondatori dell’Accademia della Crusca; <strong>il</strong> suo teatro in prosa ebbe grande successo nella<br />
seconda metà del XVI secolo, ed influenzò svariati drammi shakespeariani. Buon esempl., con<br />
velatura a macchia su due pagine. SANESI p.304-305. ALLACCI 389. CLUBB 486. [8631]
221. LOTTINI, Giovanni Angelo. Sacra Rappresentazione di Sette Beati fondatori<br />
della Religione de’ Servi. Firenze, Michelangelo di Bart. Sermartelli, 1592, € 1.100<br />
in-8, pp. 112, leg. settec. cart. Impresa tipogr. sul titolo, iniz. e fregi s<strong>il</strong>ogr. Prima edizione di<br />
questa pièce in cinque atti, in versi sciolti endecas<strong>il</strong>labi e settenari; la scena si svolge sul Monte<br />
Senario, presso Firenze, dove i Sette Beati, che sono anche tra i personaggi della<br />
rappresentazione, fondarono nel 1233 <strong>il</strong> celebre monastero e, di conseguenza, l’Ordine dei<br />
Serviti, o Servi di Maria. Testo assai raro: <strong>il</strong> Cioni (Bibliografia delle Sacre Rappresentazioni,<br />
Firenze, 1961, p. 305) dimostra di non averlo visto, infatti, pur elencandolo insieme ad altre<br />
produzioni dello stesso autore, erra nel titolo e nel numero delle pagine. Il fiorentino padre<br />
Lottini, servita, morto nel 1629, compose almeno altre quattro sacre rappresentazioni ed una<br />
tragedia. Bell’esempl. (con qualche macchia d’inchiostro e lievi ingialliture). CIONI, op. cit. p.<br />
305. MORENI, BIBLIOGR. TOSCANA I, 527 (anch’egli erra, riportando nel titolo “Fiorentini” in<br />
luogo di Fondatori). ALLACCI 717. SOLEINNE IV, 4038. CLUBB 561. REGENSTEIN 374. BMC 394.[8653]<br />
222. METASTASIO, Pietro. Alcide al Bivio, festa teatrale da rappresentarsi in<br />
musica per le Felicissime Nozze delle LL.AA.RR. l’arciduca Giuseppe d’Austria e la<br />
principessa Isabella di Borbone. Per comando degli Augustissimi Regnanti, In<br />
Vienna l’anno MDCCLX (Vienna, Ghelen, 1760), € 2.700<br />
in-4 (mm245x190), 32 ff. n.n. Antiporta e titolo figurati incisi, nel testo 21 grandi testate, finali<br />
di pagina e lettere iniziali, figurate incise, tutte splendide incisioni in rame di Ant. Tischler.<br />
Legatura moderna d’amatore in pieno marocchino verde scuro, doppio f<strong>il</strong>etto ai bordi dei piatti,<br />
dorso a nervi con titolo e fregi floreali in oro, tagli dor. Edizione originale di questa rara<br />
composizione poetica di Metastasio scritta in occasione delle nozze dell’9 Ottobre 1760<br />
celebrate in Vienna tra Giuseppe d’Austria e Isabella di Borbone. Il libretto venne musicato da<br />
Adolf Hasse. Bellissime le <strong>il</strong>lustrazioni di Tischler. Esemplare in carta forte, a pieni margini,<br />
accuratamente rinfrescato. SONNECK, CAT.OPERA LIBRETTOS, I, p.453- SALVIOLI, I, pp.110-111.<br />
WURZBACH, XVIII, 13. [14329]<br />
223. OTTOBONI, Pietro (Cardinale). Carlo Magno. Festa teatrale in occasione della<br />
nascita del Delfino…Roma, Antonio de’ Rossi, 1729, € 7.000<br />
in-4, pp. (22), 64, leg. del tempo m. pelle con tit. e fregi oro al dorso, tagli marmorizz. Il testo è<br />
preceduto da una “Notizia storica” in italiano e francese. Dedicato “alle Sacre Reali Maestà<br />
Cristianissime del Re, e Regina di Francia dal Cardinale Otthoboni, protettore degl’affari della<br />
Corona”. Antiporta raffig. <strong>il</strong> proscenio del teatro, Armi di Francia inc. sul tit. e 13 magnifiche<br />
tavole f.t. <strong>il</strong>lustranti le diverse scene della festa, disegnate da Nicolò Michetti, impresario del<br />
Card. Ottoboni, e finem. inc. in rame da F<strong>il</strong>ippo Vasconi, Carlo Grandi, Paolo P<strong>il</strong>aja e G. Massi.<br />
Di particolare importanza è l’antiporta, che costituisce una delle prime raffigurazioni di<br />
un’orchestra barocca, formata da 11 elementi e diretta dal Costanzi. Prima edizione (una tiratura<br />
in-folio di 100 esempl., nella quale le tavole sono comprese entro bordure barocche, venne<br />
destinata alla corte di Francia) di questo libretto d’opera in tre atti in versi, scritto dal Cardinale<br />
Pietro Ottoboni, nipote di Papa Alessandro VIII, per celebrare la nascita del Delfino di Francia,<br />
Luigi (1729-65), unico figlio di Luigi XV e di Maria Leckzinska e futuro padre di Luigi XVI; la<br />
musica venne composta da Giovanni Costanzi (noto come Giovannino del Violoncello, Roma<br />
1704-1778, grande compositore ed innovatore nella tecnica del violoncello), allora al servizio<br />
dell’Ottoboni e Maestro di Cappella in S. Luigi dei Francesi. Animarono la festa, che ebbe luogo<br />
in Piazza Navona, sontuosi fuochi d’artificio, ideati da Pierleone Ghezzi su incarico del<br />
Cardinale Melchior de Polignac, ambasciatore di Francia a Roma, <strong>il</strong> quale donò al Ghezzi un<br />
diamante del valore di oltre 200 doppie. Bell’esemplare, puro e marginoso, di questo libro di<br />
feste raro e di notevole pregio, con antica nota di possesso ms. nel margine infer. del frontesp.<br />
(piccole macchie d’inchiostro nell’angolo alto delle pp. 33-34). “Le <strong>il</strong>lustrazioni costituiscono<br />
un documento prezioso per la storia del teatro… l’antiporta rappresenta l’unica raffigurazione
conosciuta, all’infuori dei disegni di Juvarra, del teatro della Cancelleria” (OLIVIER MICHEL).<br />
ESPOSITO, ANNNALI DI A.DE ROSSI, 449-50. SONNECK, OPERA LIBRETTOS I, 259. ALLACCI 166.<br />
SARTORI 5108. Notizie su COSTANZI in DIZ. BIOGR. IT., vol. 30, pp. 380-3. [8705]<br />
224. PICCOLOMINI, Alessandro. L’amor costante. Comedia del S. Stordito<br />
Intronato, composta per la venuta dell’Imperatore in Siena l’anno del MDXXXVI.<br />
Nella qual comedia intervengono varij abbattimenti di diverse sorte d’armi et<br />
intrcciati, ogni cosa in tempi e misure di Morescha, cosa non manco nuova che<br />
bella. S.l. né d. (Venezia, Andrea Arrivabene, 1540 ca.), € 4.900<br />
in-8, ff. 78, (1 bianco presente, manca altro f. bianco), leg. p. perg. antica flessib<strong>il</strong>e, in astuccio<br />
m. pelle e ang. con tit. e f<strong>il</strong>etti oro al dorso. Dedica dello stampatore A. Arrivabene a Giovanni<br />
Soranzo datata 15 novembre 1540. Il nome dell’autore viene citato nella dedica ed in fine al<br />
volumetto. Prima edizione, estremamente rara, di questa commedia in cinque atti in prosa, con<br />
prologo, ambientata nella città di Pisa. Rappresentata per la prima volta a Siena nel 1536, alla<br />
presenza dell’imperatore Carlo V, la commedia mette sul palcoscenico ben 27 personaggi che<br />
parlano italiano, spagnolo, dialetto napoletano e “uno scolare tedesco esprimentesi in un<br />
italiano barbaro con qualche mistura della sua lingua nativa” (Sanesi pp. 334-6); la trama,<br />
assai complessa, prevede <strong>il</strong> lieto fine per i due protagonisti, Ferrante e Ginevra: la pozione che<br />
erano stati costretti a bere non era veleno, bensì bevanda innocua, così i due “potranno godere<br />
del loro costante amore” (Sanesi). La commedia, al pari delle altre due del Piccolomini<br />
(L’Alessandro e L’Hortensio), ebbe grande successo ed un numero straordinario di edizioni.<br />
L’autore (Siena 1508 - 1579) fu intellettuale di cultura vastissima: letterato, f<strong>il</strong>osofo, astronomo;<br />
tra i fondatori della celebre Accademia senese degli Intronati, col nome di Stordito, insegnò<br />
f<strong>il</strong>osofia morale a Padova e poi a Roma; nel 1574 ottenne <strong>il</strong> titolo di Arcivescovo di Patrasso.<br />
Ottimo esempl., puro e genuino. EDIZ. MANCANTE A REGENSTEIN. CLUBB 689. ALLACCI 55.<br />
SOLEINNE 4585: «Edition très rare». SALVIOLI 209. BMC 513. ADAMS P-1100. [8720]<br />
225. RACINE, Jean. Oeuvres. Paris, Le Breton, Premier Imprimeur ordinaire du<br />
Roi, 1760, € 3.500<br />
3 volumi in-4 (mm287x225), ff.(2), pp.XVIII, 414; ff.(2), pp.IV, 447; ff.(2), pp.412, <strong>il</strong>lustrati da<br />
un ritratto di Racine a piena pag. di Daullé nel primo vol., tre fioroni sui titoli, 12 tavole a piena<br />
pag., 13 grandi vignette in testa a pagine, 60 finali di pagina, <strong>il</strong> tutto disegnato da De Sève e<br />
finemente inc. in rame da ottimi artisti del tempo. Bella legatura coeva in piena pelle<br />
marmorizzata, bordura a f<strong>il</strong>etti oro aui piatti, dorsi a nervi riccamente ornati in oro, con titolo e<br />
fiori, tagli dor., dent. int. Edizione assai pregiata delle opere teatrali complete ed altri scritti di<br />
Racine, stupendamente figurata, impressa con grande cura su ottima carta. Esemplare assai ben<br />
conservato nella sua prima legatura (ex Chatsworth Library, titolo impresso in oro sui tre piatti<br />
anteriori e con tre ex-libris della medesima raccolta). COHEN-RICCI, 846-847.“Très belle<br />
édition”. [16341]<br />
226. SOGLIANI, Giovanni Battista. L’Uccellatoio. Commedia. Coll’Annotazioni<br />
del medesimo. Venetia, G. Guerigli, 1627, € 1.150<br />
in-4, pp. (20, compr. tit. inc.), 254, (18), leg. coeva in pergamena. (piccole mancanze alla cuffia<br />
super.), tit. ms. al dorso. Magnifico frontespizio figurato inc. in rame con trofei di armi, bandiere<br />
ed in alto stemma del cav. Cosimo di Castiglione, cui l’opera è dedicata. Prima edizione di<br />
questa commedia in cinque atti, in prosa, e prologo in versi. La scena “è l’uccellatoio nel<br />
contado di Firenze”. Il testo è preceduto da un dialogo introduttivo ed accompagnato, scena per<br />
scena, da lunghe e dettagliate annotazioni, anch’esse dell’autore. Bella ed accurata veste<br />
editoriale, di grande formato, eccezionale per <strong>il</strong> XVII secolo, in quanto tutti i testi teatrali, per<br />
essere pratici e maneggevoli durante la rappresentazione, venivano stampati in formato tascab<strong>il</strong>e.<br />
L’autore era fiorentino, vissuto a cavallo dei secoli XVI-XVII. Esempl. puro e genuino (ex-libris<br />
Sordelli).
ALLACCI 802. CLUBB 794. REGENSTEIN 568. BMC, XVII SEC., 856. MICHEL-MICHEL VII, 135.<br />
CAT. VINCIANA 3997. [8790]<br />
227. TERENTIUS, Publius. Comoediae: Andria, Eunuchus, Heautontimorumenos,<br />
Adelphi, Hecyra, Phormio, ex emendatissimis ac fide dignissimi codicibus summa<br />
d<strong>il</strong>igentia castigatae…Venetiis, apud Hier. Scotum, 1545, € 2.200<br />
2 parti in un vol. in-folio, ff. (14), 154; 117, (5, ult. b.), leg. coeva in pergamena flessib<strong>il</strong>e<br />
(rustica, con piccoli restauri alle cuffie). Impresa tipogr. al tit., iniz. s<strong>il</strong>ogr. istoriate, testo<br />
racchiuso nel commento, entrambi in car. corsivo. Bella edizione ornata da oltre 150 piccole<br />
s<strong>il</strong>ografie con scene teatrali che si rifanno all’ediz. lionese di J. Trechsel del 1493; è curata e<br />
commentata da Elio Donato e da molti altri <strong>il</strong>lustri retori ed arricchita nelle pagine preliminari di<br />
scritti di F<strong>il</strong>ippo Melantone (concernenti gli argomenti delle commedie), Erasmo da Rotterdam<br />
(sul linguaggio dei personaggi) e Ant. Goveani (sulla corettezza delle commedie di Terenzio e<br />
sui suoi versi). Esempl. assai puro e marginoso (nella seconda parte del vol. una piccola macchia<br />
d’inchiostro, non influente, nell’estremo margine laterale bianco di circa 60 ff. in fine). MANCA<br />
ALL’ADAMS. BMC 664. SANDER 7225, note. ESSLING 885. MANCA A FROGNALL DIBDIN. [8810]<br />
228. TERENZIO, Publio. Il Terenzio latino. Comentato in lingua toscana, e ridotto<br />
alla sua vera latinità… da Giouanni Fabrini da Fighine Fiorentino… Vinegia, G.B.<br />
Sessa e fratelli, 1575, € 1.200<br />
3 parti in un vol. in-4, pp. (6), 438; ff. 33, (1); ff. 82., leg. coeva in pergamena. floscia, tit. ms. al<br />
dorso. Testo latino in corsivo, racchiuso da traduzione e commento in car. tondo su due colonne;<br />
ogni pagina riquadrata da duplice f<strong>il</strong>etto s<strong>il</strong>ogr. Stimatissima edizione, dal Savioli (colonna 47,<br />
“Adelfi”) giudicata “migliore di tutte” tra le tante che si stamparono di questa dotta e complessa<br />
opera. Oltre <strong>il</strong> testo latino delle commedie di Terenzio (Andria, Eunuco, Affannato, Adelfi, La<br />
suocera, Formione) essa contiene la traduzione, l’interpretazione, le osservazioni f<strong>il</strong>ologiche –<br />
“<strong>il</strong> commento espone parola per parola latina in toscano” – del grande umanista G. Fabbrini,<br />
nato a Figline Valdarno nel 1516. Nella prima parte, “Il Terenzio latino, <strong>il</strong> Fabbrini ricostruisce<br />
<strong>il</strong> testo di sei commedie, traducendo ogni parola latina in volgare ed esponendone i relativi<br />
significati, al fine di fac<strong>il</strong>itare per chi conosce solo una delle due lingue l’esatto apprendimento<br />
dell’altra” (DBIt 43.660-4). “Nel fine è aggiunto la interpretazione de la lingua volgare, e<br />
latina”, trattatello nel quale si vuole “insegnare la grammatica latina per mezzo di quella<br />
volgare” (op. cit.); la terza parte, “Observationes in Terentium”, dedicata al discepolo Andrea<br />
Malipiero, consiste in una “raccolta di voci e frasi in volgare disposte in ordine alfabetico, con<br />
accanto <strong>il</strong> richiamo ai relativi passi delle commedie di Terenzio” (op. cit.). Bell’esempl., assai<br />
puro (antico ex-libris ms. sul tit. e lieve alone marginale sui primi ff.). BMC 665. ALLACCI 83, 9.<br />
SALVIOLI 275, 68, 47. [8813]<br />
229. TRISSINO, Giovanni Giorgio. La Sofonisba del Trissino. (In fine:) Stampata in<br />
Vicenza, per Tolomeo Ianiculo nel MDXXIX. Di Maggio (1529), € 3.500<br />
in-4, ff. (52, segn. a-n4), leg. settec. m. perg., tass. in pelle con tit. oro al dorso. Dedica<br />
dell’autore al Papa Leone Decimo. Terza edizione (dopo le due impresse a Roma nel luglio e nel<br />
settembre del 1524 da Lodovico Vicentino de gli Arrighi e L. Perugino), notevolmentee rara<br />
(solo 5 esempl. in biblioteche italiane), con la curiosa innovazione tipografica, già presente nella<br />
seconda ediz. del settembre 1524, dell’adozione delle lettere greche omega ed eps<strong>il</strong>on (cfr.<br />
“Epistola de le lettere nuovamente aggiunte ne la lingua italiana”, Roma 1524 e Vicenza 1529).<br />
Composta fin dal 1513-14 e rappresentata per la prima volta soltanto nel 1562 (ben dodici anni<br />
dopo la morte dell’autore), senza divisioni di atti e scene, ma con i cori alla maniera dei tragici<br />
greci, è considerata la prima tragedia “regolare” italiana per l’osservanza dei canoni aristotelici<br />
dell’unità di luogo e d’azione, e la prima in qualsiasi lingua moderna ad essere stata scritta in<br />
endecas<strong>il</strong>labi sciolti, a parte pochi settenari; caratteristica che pone <strong>il</strong> lavoro del Trissino quale
antenato del dramma elisabettiano e dello stesso Shakespeare. Evidenti sono l’influsso<br />
dell’Alcesti di Euripide ed <strong>il</strong> racconto dell’episodio delle guerre puniche tratto da Tito Livio: la<br />
fiera moglie di Siface e poi di Massinissa, caduta in mano di Scipione, preferisce la morte alla<br />
vergogna di decorare <strong>il</strong> trionfo degli odiati Romani. L’importanza di quest’opera per l’uso<br />
dell’endecas<strong>il</strong>labo sciolto ed <strong>il</strong> rispetto dei canoni aristotelici pongono <strong>il</strong> Trissino (Vicenza 1478<br />
- Roma 1550) tra i letterati più importanti ed innovatori della nostra letteratura. Ottimo<br />
esemplare, genuino e marginoso. ALLACCI 727. CLUBB 854. SOLEINNE 4107. GAMBA 1710, note[14834]
MUSICA , FESTE E CERIMONIE<br />
230. ARTEAGA, Stefano. Le rivoluzioni del Teatro Musicale italiano dalla sua<br />
origine fino al presente. Bologna, Carlo Trenti, 1783-88, € 1.800<br />
3 vol. in-8, pp. XIV, (2), 411, (3); XIV, (2), 214, (2); 6 ff. nn. (p.e. num XIV, <strong>il</strong> primo bianco),<br />
(2), 216+207; bella leg. coeva in vitello moucheté, titolo su duplice tassello e ricchi fregi in oro<br />
ai dorsi. Con una tavola di musica notata inc. in rame e ripieg. f.t. nel terzo vol. Il primo vol. è<br />
dedicato a Gius. Niccolò D’Azara, gli altri due recano la dedica dello stampatore a C.Caprara.<br />
Prima edizione (la seconda apparve a Venezia nel 1785) di questa importante storia del dramma<br />
musicale italiano dal Medioevo al Metastasio. Le “Osservazioni (dell’Arteaga) intorno ad un<br />
Estratto del tomo secondo della presente opera...colle Repliche.” di Vincenzo Manfredini<br />
costituiscono la seconda parte del III vol. “Appena pubblicata, l’opera ebbe una vasta risonanza<br />
e suscitò numerosi consensi e dissensi... Al di là del carattere baldanzosamente polemico di certi<br />
giudizi dell’A. e del tono libellistico assunto dalla controversia, quest’opera ha una notevole<br />
importanza come documento degli sv<strong>il</strong>uppi del pensiero riformatore sull’opera settecentesca...”<br />
(cfr. DBIT IV, p. 352.). Fu presto tradotta in tedesco (Lipsia 1789) e compendiata in francese.<br />
Importante documento sugli sv<strong>il</strong>uppi del pensiero riformatore del melodramma: <strong>il</strong> “sistema<br />
drammatico” è dall’Arteaga concepito come una sorta di teatro totale, anticipazione teorica<br />
dell’esperienza Wagneriana. Stefano Arteaga nacque in Spagna nel 1747; rifugiatosi in Italia nel<br />
1769, studiò a Bologna, dove frequentò <strong>il</strong> grande musicista padre G.B. Martini. In ottimo stato.<br />
PALAU 17871. SOMMERVOGEL I, 589. RISM I, p. 98. EITNER I, 212. FÉTIS I, 150. NON IN HIRSCH. [8471]<br />
231. BONANNI, F<strong>il</strong>ippo. Descrizione degl’Istromenti Armonici d’ogni genere.<br />
Seconda edizione riveduta, corretta ed accresciuta dall’Abbate Giacinto Ceruti<br />
ornata con CXL rami incisi d’Arnoldo Wanwesterout. Roma, Venanzio Monaldini,<br />
1776, € 5.200<br />
in-4, pp. XVI, XXIV, 214, (2), testo italiano e francese: leg. m. perg. e ang., tit. oro su tassello al<br />
dorso. Illustrato da un frontespizio inciso su doppio foglio con titolo italiano e francese,<br />
incorniciato da figure allegoriche e strumenti musicali, 142 splendide tavole di suonatori di<br />
strumenti musicali in costumi antichi tipici del paese di provenienza dello strumento (le tav.<br />
sono 142 e non 140, due aggiunte dopo la n. 18 e la 29 bis; la tav. 29 è ripieg.). Sono attribuite al<br />
disegno di Stefano Spargioni e al bulino di Arnold van Westerhout, che hanno firmato i due<br />
antiporta. Seconda edizione della prima descrizione ed <strong>il</strong>lustrazione di tutti gli strumenti<br />
musicali conosciuti. L’opera, che descrive inoltre la collezione del Collegio Romano, costituisce<br />
uno straordinario documento per la storia degli strumenti musicali del Sei-Settecento. Le tavole<br />
sono un’importante galleria di costumi nazionali; una tavola più volte ripieg., riproduce<br />
l’incredib<strong>il</strong>e organo inventato da Michele Todino, conservato nella Galleria armonica di Palazzo<br />
Verospi a Roma. Ottimo esemplare completo. CICOGNARA 1596. HIRSCH IV, 1476. DE BACKER-<br />
SOMMERVOGEL II, 382.10. BRUNET I, 1086 (sole 136 tav.). LIPPERHEIDE II, 2000. [3075]<br />
232. BÖRNER-SANDRINI, Marie. Erinnerungen einer alten Dresdnerin. Dresen,<br />
Berlag, 1879, € 500<br />
in-8, pp. 180, bella legatura coeva in velluto granata con corona impressa in oro al piatto<br />
anteriore, sguardie in seta bianca. Testo in carattere gotico. Interessante libro di ricordi legati alla<br />
musica e alla sua storia in Dresda, di questa celebre cantante lirica autrice di una popolare Ave<br />
Maria. Ottimo esemplare. MANCA AI REPERTORI MUSICALI CONSULTATI. [16383]
233. CHATEAUGIRON, Marguerite Marquise de. Recue<strong>il</strong> de Duo. Manoscritto<br />
musicale figurato contenente una raccolta di duetti, decorato all’acquarello per la<br />
Marchesa. (Francia), 1761 € 6.400<br />
in-4 (190x145 mm), elegante legatura in marocchino rosso settecentesco alle armi della<br />
Marchesa de Chateaugiron, triplo f<strong>il</strong>etto in oro ai piatti, dorso decorato ai piccoli ferri con motivi<br />
floreali, tagli e dentelle dor., sguardie in raso azzurro, pp. (2), 196, (4). Titolo in rosso e nero.<br />
Ogni pagina è incorniciata da riquadro con estensioni floreali agli angoli. Bel frontespizio<br />
architettonico acquarellato nei toni del grigio e, al centro, le armi Chateaugiron; raffinata<br />
testatina acquarellata di gusto arcadico, due amanti che conversano in un parco. Preziosa e<br />
delicata raccolta manoscritta di duetti galanti per due voci o per due flauti, probab<strong>il</strong>mente<br />
comp<strong>il</strong>ata dalla stessa Marchesa. Apre <strong>il</strong> volume un duo su testo di Gabriel Naudé (1600-1653),<br />
scrittore e bibliotecario di Richelieu e della celebre Bibliotheca Mazarina; a p. 65, è trascritto <strong>il</strong><br />
delizioso Duo paysan per due flauti, Lucas pour se gausser, del virtuosissimo Michel Blavet<br />
(1700-68), primo flauto nell’orchestra privata di Luigi XV e all’Opera di Parigi. La raccolta<br />
contiene anche divertissements originali della marchesa o di amici: alle pp. 12-18 <strong>il</strong> Duo parodié<br />
d’un air des Indes galantes, graziosa trasposizione di un motivo dell’omonima opera-balletto del<br />
compositore Jean-Ph<strong>il</strong>ippe Rameau (1683-1764), e alle pp. 145-167 una parodia da un duo del<br />
suo grande contemporaneo Jean-Joseph de Mondonv<strong>il</strong>le (1711-1772), ad opera del Vicomte de<br />
Chabos, e un’altra deliziosa imitazione dell’arietta per clavicembalo L’amour est un esclavage.<br />
Album di musica che ben rappresenta <strong>il</strong> gusto musicale delle corti francesi del tempo, in perfetta<br />
conservazione, appartenuto a Marguerite Sylvie Descartes (1731-1762), moglie di René Jacques<br />
Louis Le Prestre, pari di Francia e presidente al Parlamento di Bretagna. La vendita della sua<br />
straordinaria collezione di autografi ebbe luogo in 14 tornate d’asta nel 1851. [12726]<br />
234. DELMET, Paul. Chansons de Femmes: Poésies de Henry Bernard, Th. Botrel,<br />
Maurice Boukay, Louis Forest, Jules Méry, J.Madeleine, H.Maigrot, Bertr.<br />
M<strong>il</strong>lanvoye, Léon Suéz. Litho-graphies de Steinlen. Paris, Enoch et Ollendorff,<br />
1896, € 4.200<br />
in-8 gr., pp. (4), IV, 155, conservata la bella copertina litografata a colori da Steinlen, in legatura<br />
del tempo in pieno marocchino crème, riquadri di f<strong>il</strong>etti oro sui piatti, dorso a nervi con tit. e<br />
f<strong>il</strong>etti oro, taglio sup. e dentelle dor. (difetti alle cerniere e al dorso). Edizione originale di 15<br />
canzoni, testo e musica, di poeti di fine XIX sec. dedicate alla donna. Illustrate da 15 magnifiche<br />
litografie a piena pagina di Théoph<strong>il</strong>e Alex. Steinlen (Losanna-Parigi 1859-1923). Paul Delmet<br />
(Parigi 1862-1904), poeta e chansonnier (1862-1904) fu allievo di Massenet ed autore di<br />
artistiche composizioni popolari per i cabaret parigini. Delizioso volume impresso in soli 50<br />
esemplari su papier du Japon (n.33, con firma autografa dello stampatore). Di gran pregio e<br />
molto raro a causa della limitatissima tiratura (manca alle bibliografie ed ai cataloghi<br />
specialistici consultati). [9776]<br />
235. DI BLASI E GAMBACORTA, Giovanni Evangelista. Funerali per Carlo III.<br />
Re delle Spagne e per l’Infante di Napoli D. Gennaro Borbone. Palermo, Dalla<br />
Reale Stamperia, 1789, € 3.200<br />
in-folio (mm342 x 232), , ff.2 nn. (per antiporta. e frontesp.), IV, 110, (2 bianche), legatura del<br />
tempo p. pelle maculata con bordura oro sui piatti e ricchi fregi oro al dorso, tagli rossi.<br />
Magnifica relazione delle pompe funebri celebrate in Palermo <strong>il</strong> 13 agosto 1789 “per la morte<br />
contemporanea del padre e del figlio del Re delle Due Sic<strong>il</strong>ie Ferdinando I, rispettivamente<br />
Carlo monarca di Spagna (1716-1788, che aveva regnato in Sic<strong>il</strong>ia con <strong>il</strong> nome di Carlo IV) e<br />
Gennaro, bimbo di otto anni” (MONCADA LO GIUDICE). E’ magnificamente <strong>il</strong>lustrata da<br />
incisioni in rame: artistico antiporta inciso da Melchiorre Di Bella su disegno del Velasquez (i<br />
due defunti sorretti da un putto tra le braccia di un angelo, figura allegorica femmin<strong>il</strong>e), titolo<br />
con grande vignetta inc. da G. Gramignani, testatina con ritratto di Ferdinando I (dedica), 4<br />
testatine ornamentali, 5 iniziali, 4 finaletti, ed in fine 5 grandi tavole (4 su doppio foglio, l’ultima
più volte ripieg.) inc. dal Gramignani (la seconda da B.Pollini) su disegno di S.Attinelli,<br />
raffiguranti <strong>il</strong> catafalco e le volte, cenotafi, figure allegoriche, monumenti ed in fine <strong>il</strong> mausoleo<br />
funebre. Il testo si deve al celebre teologo cassinese G.E. Di Blasi (1721-1812), l’orazione per<br />
Carlo III è di Cam<strong>il</strong>lo Di Maria, l’elogio funebre per l’Infante Gennaro è di L. D’Antoni.<br />
Esemplare perfetto. MANCA A RUGGIERI. VINET 579. BERLIN KAT. 3275. MIRA I, 108. NARBONE<br />
I, 379. MONCADA LO GIUDICE n. 240. [12825]<br />
236. Ferrara - BERNI, Francesco. Il Mondo, mascherata. Esercizio cavalleresco da<br />
rappresentarsi a cavallo nel cort<strong>il</strong>e di Ferrara. All’Em.mo Card. Acciaioli, Legato, et<br />
alle Signore Dame. Inventato, ed ammaestrato dal Sig. Conte Pinamonte Bonacossi.<br />
Ferrara, per <strong>il</strong> Giglio, 1672, € 300<br />
in-4, pp. 36, legatura coeva cart. marmorizz. La “Mascherata” carnevalesca in versi del<br />
ferrarese conte Berni (1610-1673) è preceduta e seguita da un “Breve racconto” esplicativo del<br />
conte Bonacossi. Prima edizione, molto rara. (Esempl. mancante della tavola f.t.). MANCA A<br />
TUTTE LE BIBLIOGRAFIE E CAT. SPECIALIZZATI. [12366]<br />
237. FRANQUART, Jacobus. Pompa Funebris optimi potentissimiq. Principi<br />
Alberti Pii, Archiducis Austriae…veris imaginibus expressa a I. Francquart archit.<br />
reg. Eiusdem Principais moriendi Vita, scriptore E.Puteanus. Bruxelles, 1623<br />
(Lovanii, typis Heur. Hastenii), € 3.200<br />
in-folio oblungo, leg. antica cart., dorso in pelle. Stupendo frontespizio figurato inciso, con varie<br />
figure allegoriche funebri, ritratto e armi della Casa d’Austria, 12 ff. a stampa, 46 grandiose<br />
tavole (due più volte ripieg.) raffiguranti gli apparati ed <strong>il</strong> sontuoso corteo funebre svoltosi in<br />
Sainte-Gudule di Bruxelles <strong>il</strong> 20 marzo 1622, tutte finemente incise all’acquaforte da Cornelius<br />
Galle. Esemplare completo ed in buona comnservazione (le due grandi tav. rinforzate al verso;<br />
qualche traccia di piega; qualche margine frastagliato). Prima edizione. VINET 622: “Volume<br />
rare, curieux, intéressant surtout parce qu’<strong>il</strong> fait connäitre les coustumes du temps…”.<br />
LIPPERHEIDE 2660. RUGGERI 1070. [3670]<br />
238. FRIZZONI, Fortunato. Canzuns spirituelas davart Cristo Gesu <strong>il</strong> bun Pastur e<br />
deliziusa paschura per sias nuorsas. Il segner ais mieu Pastur: Eau nun veng ad avair<br />
maungel. Stampo à Cellerina, da Giacomo N: Gadina, anno MDCCLXV, (1765) € 6.200<br />
in-8, pp. (32), 643, (12), leg. coeva p.pelle, dorso a nervi, sott<strong>il</strong>e fregio in oro con terminazioni<br />
angolari floreali ai piatti. Antiporta raffigurante <strong>il</strong> buon pastore con iscrizioni in lingua romancia<br />
(J.W. Kauffer del.; P.A. Degmair sculp.). Titolo impresso in rosso e nero, entro bordura tipogr.<br />
Precedono <strong>il</strong> testo la “Dedicaziun”, “Prefaziun”, “Avvertimaint al benin Lettur”, “Augurio als<br />
Promotuors della preschaint’Ovra” nel quale figura in un curioso acrostico formato sia dalla prima<br />
sia dalla ultima lettera dei versi, <strong>il</strong> nome del curatore dell’edizione, Fortunato Frizzoni, vescovo di<br />
Bondo e poi di Cellerina; <strong>il</strong> quale pare abbia fatto salire da Bergamo <strong>il</strong> tipografo, con <strong>il</strong> torchio a<br />
dorso d’asino, ed abbia stampato <strong>il</strong> volume in una stalla, con <strong>il</strong> solo aiuto di un giovane pastore. (Cfr.<br />
TERNAUX, Histoire de l’Imprimerie en Suisse, 1836, non avendo visto <strong>il</strong> libro). Primo libro impresso<br />
a St.Moritz: Celerina, piccolo v<strong>il</strong>laggio dell’Engadina, è infatti uno dei borghi originari della celebre<br />
stazione svizzera. Si tratta inoltre, con estrema probab<strong>il</strong>ità, del libro stampato all’epoca alla maggiore<br />
altitudine. Sacra rappresentazione popolare in lingua romancia, con molte parti cantate e musica a<br />
stampa. Precede le parti classiche della rappresentazione la “Allas vendas Baselgias del Comoen<br />
d’Engiadina zura”, mentre le ultime 15 pagine num. contengono un “Breve esame di se stesso avanti<br />
la S.Cena”, in lingua italiana. Edizione di eccezionale interesse per la storia della tipografia svizzera,<br />
della cultura romancia e delle tradizioni popolari alpine. Straordinaria è la vicenda editoriale di questo<br />
libro, e notevole <strong>il</strong> fatto che, nel XVIII secolo, si sia stampato un libro, in dialetto locale, in una<br />
località di montagna a 1700 metri di altitudine; è superfluo menzionare l’importanza<br />
dell’introduzione della stampa in una qualsiasi località, e, soprattutto delle implicazioni socioculturali<br />
che questo fatto può avere avuto in paesi montani dove l’analfabetismo era all’epoca quasi
totale. Libro di estrema rarità, della cui esistenza si dubitava, ed apparentemente non conservato in<br />
alcuna biblioteca italiana e svizzera. Esemplare completo, ed in ottimo stato di conservazione.<br />
BRUNET, DICTIONNAIRE GEOGRAPHIQUE, col. 301: “M. Ternaux emprunte à l’auteur anon. de<br />
l’Histoire de l’Imprimerie en Suisse une anecdote que nous mentionnerons: pour exécuter le recue<strong>il</strong><br />
de cantiques nécessaires au service divin, le clergé fit venir de Bergame un imprimeur qui chargea<br />
sur son dos et sur son ane le material nécessaire à cette impression: dans une écurie, sans autre aide<br />
que celle d’un petit vacher, <strong>il</strong> parvint à terminer ce recue<strong>il</strong> de Cantiques…on ne nous donne pas de<br />
preuve à l’appui d’une assertion qui nous parait un peu risquée..” [11411]<br />
239. MÉTIVET, Lucien. La Belle au Bois Dormant. Féerie chantée en 19 tableaux<br />
lumineux. Poème & Images de Métivet. Musique de Jane Vieu. Mise en scène de<br />
Lemouche. Théâtre des Mathurins, février 1902. Paris, Enoch et Flammarion, 1902,€ 550<br />
in-4 oblungo, pp. 45, leg. cartone rigido edit. figurata a colori, firmata “L.M.”, astuccio<br />
moderno. Precedono <strong>il</strong> titolo generale, l’antiporta e l’ “ordre des tableau”“. Edizione originale<br />
di delizioso album composto di 19 canzoni, versi e musica, adorne di un frontalino ed <strong>il</strong>lustrato<br />
da 19 tavole in cromolitografia. La Bella Addormentata di Métivet è la parodia della favola di<br />
Perrault. La sua è una semplice fanciulla di altri tempi che incontra un principe moderno che la<br />
conduce in città. La giovane davanti alla modernità delle fabbriche, delle automob<strong>il</strong>i, dei treni,<br />
decide di ritornare nel suo castello e di riaddormentarsi nell’attesa di tempi migliori. Métivet<br />
(1863-1932) celebre pittore, <strong>il</strong>lustratore e caricaturista, collaborò a “L’Assiette au beurre”, nel<br />
1926 <strong>il</strong>lustrò “Les Contes drolatiques” di Balzac. BÉNÉZIT, IX p. 536. [7454]<br />
240. MONIGLIA, Giovanni Andrea. Il Mondo Festeggiante. Balletto a cavallo fatto<br />
nel teatro congiunto al Palazzo del sereniss. Gran Duca, per le reali nozze de’<br />
serenissimi principi Cosimo terzo di Toscana, e Margherita Luisa d’Orleans. In<br />
Firenze, nella stamperia di S.A.S., 1661, € 9.500<br />
in-4, pp. (2), 7-66 (fascicolo F postposto a G), (2 bianche), legatura posteriore piena pergamena<br />
rigida. Con 3 grandi stupende stampe ripiegate f.t. incise da Stefano della Bella. La prima<br />
raffigura la festa a cavallo per Ercole con i carri del sole e della luna; la seconda le squadre dei<br />
cavalieri e i carri delle dame intorno al monte d’Atlante; la terza la planimetria del torneo e del<br />
balletto. All’organizzazione della festa, alla comp<strong>il</strong>azione del presente libro e al disegno delle tre<br />
stampe incise dal Della Bella, collaborarono Alessandro Carducci, Ferdianndo Tacca e<br />
G.A.Moniglia (quest’ultimo per <strong>il</strong> testo). Il presente esemplare, ben conservato, a pieni margini,<br />
ha l’errore di numerazione, come tutte le copie note: non esistono le pp. 3 a 6. Raro libro di feste<br />
Medicee con incisioni di Stefano della Bella. “la première (planche) représente la cavalcade<br />
d’Hercule, accompagné des chars du sole<strong>il</strong> et de la lune et suivi de cavaliers d’Europe, d’Asie,<br />
d’Afrique ; la seconde, disposition générale pour les quadr<strong>il</strong>les autour du mont Atlas ; la<br />
troisième, plan du tournoi et du ballet. La direction de cette solennité fut confiée, selon toute<br />
apparence, à l’ingénieur Ferd. Tacha, dont le nom figure sur les planches … Si elle n’a pas la<br />
force, la puissance d’expression de celle de Jacques Callot, n’en est pas moins très intéressante.<br />
” VINET 604. DE VESME-MASSAR, n.70-72. RUGGIERI 503. G MORENI I, 217. PINTO 324. NON IN<br />
CICOGNARA e LIPPERHEIDE. MELZI II, 205. [10142]<br />
241. NAPOLEONE - Fêtes à L’occasion du Mariage De S.M. Napoléon, Empereur<br />
des Français, Roi d’Italie, avec Marie-Louise, archiduchesse d’Autriche… Avec une<br />
Description par M. Goulet... Paris, chez Soyer, 1810, € 2.600<br />
in-8, pp.48 di testo, e 54 incisioni in rame fuori testo <strong>il</strong>lustranti ogni aspetto della cerimonia delle<br />
nozze dell’Imperatore Napoleone. Legatura dell’epoca in pieno marocchino verde, stupenda,<br />
riccamente decorata in oro sui piatti e al dorso, con <strong>il</strong> grande stemma napoleonico ai piatti<br />
impresso al centro con le aqu<strong>il</strong>e ai quattro angoli. Tagli dorati, dentelle interna. Pregiato e raro<br />
cimelio coevo su Napoleone Bonaparte, perfettamente conservato. RUGGIERI, LIBRI DIFESTE,<br />
n.638. [14764]
242. Palermo - MATRANGA, Girolamo. Le Solennità lugubri e liete in nome della<br />
Fedelissima Sic<strong>il</strong>ia nella felice e primaia città di Palermo...per la morte di F<strong>il</strong>ippo<br />
Quarto <strong>il</strong> Grande e le festose acclamationi della Maestà di Carlo Sercondo, figlio, &<br />
herede... (Legato con:)LUBRANI, Giacomo. L’Anfiteatro della Costanza vittoriosa.<br />
Oratione funerale... per le solenni essequie... Palermo, Andrea Colicchi, 1666,€ 12.500<br />
2 opere in un vol. in-4 (mm 295 x 205), pp. (52), 44; 50, (2 bianche); 544 (per le 3 parti della<br />
prima opera); pp. 48 (per la seconda); legatura coeva in pergamena, titolo ms. al dorso. Il Padre<br />
teatino (Palermo 1625-1679) fu per 40 anni temuto consultore del S. Uffizio: un altro suo scritto<br />
riguarda la facoltà della polizia palermitana di catturare i ricercati rifugiati negli edifici di culto,<br />
in specie durante la rivolta palermitana del 1647. La sua opera in tre parti descrive ampiamente<br />
la morte del Re F<strong>il</strong>ippo IV (1605-1665), l’accoglienza festosa riservata al figlio Carlo II (1661-<br />
1700), le cerimonie pubbliche, gli apparati architettonici, le solenni esequie. E’ magnificamente<br />
<strong>il</strong>lustrata da 7 tavole disegnate ed incise da Paolo Amato, alcune delle quali più volte ripieg.:<br />
antiporta con due grandi figure allegoriche che sorreggono in volo lo stemma della Sic<strong>il</strong>ia;<br />
stemma a p. pag. di Francesco Gaetani, “duca di Sermoneta, e di San Marco...”; una tavola<br />
ripieg. (mm 510 x 380) raffig. su quattro piani la cavalcata verso la Cattedrale, con carrozze,<br />
cavalieri, paggi, alabardieri; due tav. con le decorazioni della facciata del tempio palermitano; la<br />
sesta tav. (mm 960 x 385) riproduce gli ornamenti interni con doppieri, ghirlande, statue;<br />
l’ultima (mm 770 x 510) ritrae la fastosa architettura barocca del mausoleo, con statue di re e<br />
guerrieri, ed in basso <strong>il</strong> catafalco reale. La seconda opera contiene l’orazione funebre del Padre<br />
G. Lubrani (1619-1693). “Il libro celebra una delle più memorab<strong>il</strong>i cerimonie funebri del<br />
Seicento; architetto della mesta pompa è Paolo Amato, qui ad una delle sue prime prove...” (da<br />
<strong>il</strong> “Funeral Teatro” di M. C. Ruggieri Tricoli). “Uno dei più belli e più rari libri <strong>il</strong>lustrati del<br />
‘600 sic<strong>il</strong>iano” (Moncada Lo Giudice), raramente reperib<strong>il</strong>e completo di tutte le tavole.<br />
Bell’esempl. (salvo un timbro di bibliot. privata sul tit. e sulla tavola delle armi e rinforzi alle<br />
piegature di alcune tav.). MIRA II, 53. MONCADA n.1395. NARBONE I, 376. MICHEL-MICHEL V,<br />
147 (esemplare mancante delle parti I-II). [12890]<br />
243. PELLEGRINO, Carlo. Museum historico-legale bipartitum. In cuius primo<br />
libro sub praestantiae Musices involucro diversae disciplinae prelibantur. In altero<br />
quaedam de Angelis, caelis, planetis... expenduntur. Ex probatis authoribus<br />
collectum, & in unum congestum. Romae, ex Typ. Fabij De Falco, 1665, € 1.200<br />
2 parti in 1 vol. in-4, pp. (20), 194, (14); 197, (15); leg. coeva in pergamena (macchiata e<br />
parzialm sciupata al dorso). Con un bel ritratto di Papa Alessandro VII, cui l’opera è dedicata,<br />
finem. inc. in rame da C. Ceci; grande marca tip. in fine ad ambo le parti. A pag. 47 della<br />
seconda parte s<strong>il</strong>ografia raffig. i cieli concentrici. Prima ed unica edizione di opera curiosa che<br />
nella prima parte tratta della musica dal punto di vista teologico, astronomico, medico,<br />
psicologico, ecc., citando spesso passi di autori antichi e moderni, tra cui Kircher; nei cinque<br />
trattati che costituiscono la seconda parte, invece, si occupa rispettivamente degli angeli, dei<br />
cieli, dei pianeti, dell’anima intellettiva e dei quattro elementi naturali. (Con qualche alone<br />
d’umido e forti bruniture della carta). RISM B VI, 641; EITNER VII, 353; WOLFFHEIM I, 907. [526]<br />
244. Su Pergamena - BRANCADORO, Cesare. Parentalibus Pii Sexti Pontificis<br />
Optimi Maximi oratio ad Em.mos ac Rev.mos Cardinales... habita Venetiis in<br />
Patriarchali Bas<strong>il</strong>ica prid. kal. novembr. M.DCCIC. Venetiis, typis Ant. Zatta<br />
(1799), € 4.000<br />
in-4 (cm 23,5x30,8), pp. VII, (1b.), 49 (i.e. 51, per ripetizione della numerazione 21-2), bella<br />
legatura veneziana p. pelle, duplice bordura oro sui piatti con fregi a fiori ai lati ed agli spigoli,<br />
grande fleuron al centro, sguardie in seta rosa (qualche piccola macchia ai piatti). Dedica dell’a.<br />
al Card. Romualdo Braschi Onesti. Corredato di vignetta sul titolo, 2 testatine, 2 finaletti e 2
iniziali, magistralmente inc. da G. Zuliani. Pubblicazione interamente impressa su 30 fogli di<br />
fine pergamena dal celebre stampatore veneziano. Trattasi dell’ampio dottissimo elogio funebre<br />
di Papa Pio VI, pronunciato come<br />
allocuzione d’apertura del conclave, che per disposizione del Papa defunto si tenne a Venezia.<br />
Gian Angelo Braschi (1717-1799) divenne Papa nel 1775; durante l’invasione dell’Italia da parte<br />
delle truppe napoleoniche fu costretto a riparare prima in Toscana presso la Certosa di Firenze,<br />
poi in Piemonte, a Valenza, dove morì <strong>il</strong> 29 agosto del 1799. Il Brancadoro (Fermo 1755-1837)<br />
fu vescovo di Nisibi dal 1789, cameriere d’onore di Pio VI ed assistente al soglio pontificio e<br />
cardinale dal 1801; fu valente letterato, traduttore, oratore ed intransigente apologeta del primato<br />
papale contro gli attacchi della dottrina giansenista. Esemplare stamèpato su pergamena, assai<br />
bello e a margini interi, (alcuni fogli in parte ingialliti al solo recto o verso, per difetto di<br />
lavorazione del lato pelo della pergamena, <strong>il</strong> solo d1 presenta una fioritura su entrambi i lati).<br />
Non conosciuto dalle Bibliografie Veneziane. Potrebbe addirittura trattarsi di Uno dei due<br />
esemplari impressi su pergamena, uno per <strong>il</strong> Pontefice e l’altro per <strong>il</strong> nipote dedicatario<br />
Romualdo (Cesena 1753 – Roma 1817), elevato da Pio VI al rango di cardinale nel concistoro<br />
del 18 dicembre 1786, <strong>il</strong> cui esemplare è conservato presso la celebre Biblioteca Malatestiana di<br />
Cesena. DBIT., vol. 13, pp. 801-3 EDIZIONE SCONOSCIUTA ALLE BIBLIOGRAFIE VENEZIANE. [12334]<br />
245. PERUCCI, Francesco. Pompe funebri di tutte le nationi del mondo. Raccolte<br />
dalle storie sagre, et profane. Verona, Franc. Rossi, 1639, € 1.800<br />
in-4, pp. (12, con tit., dedica e indice), 97 (iniziando da 5), (1); leg. coeva in pergamena. Dedica<br />
dello stampatore a Claudio Bassetti, testatine, finaletti ed iniz. s<strong>il</strong>ogr. Precedono alcuni<br />
componimenti poetici in latino ed italiano di vari autori in onore dell’opera. Bellissimo<br />
frontespizio a motivo architettonico, 8 incisioni piccole e 23 a mezza pagina copiate da quelle<br />
del Porro inserite nell’opera del Porcacchi “Funerali antichi” ed incise qui in controparte<br />
(quella a pag. 67 è anche capovolta). Prima edizione di quest’opera interessante che, come<br />
avverte l’a. nella breve prefaz. ai lettori, vuole perfezionare <strong>il</strong> celebre trattato del Porcacchi “che<br />
conoscevasi mancare in molte squisitezze, e curiosità, che bisognavano alla piena intelligenza<br />
dell’historia”; vi si contengono, tra l’altro, notizie notizie sulle usanze funerarie dell’Africa,<br />
dell’America, dell’India e di diversi paesi orientali. Esempl. bellissimo (antico ex-libris ms. sul<br />
front.). ALDEN, EUROP. AMERICANA II, 639/91. CICOGNARA 1752. STC., XVII SEC., 675.<br />
MICHEL-MICHEL VI, 103.CAT. VINCIANA 4497. GRAESSE V, 216. [939]<br />
246. ROSSINO, Francesco di. Grammatica Melodiale teorico-pratica esposta per<br />
dialoghi nella quale con metodo chiaro, breve, fac<strong>il</strong>e, e ragionato insegnasi <strong>il</strong> modo<br />
d’imparare anche di per se <strong>il</strong> vero Canto Ecclesiastico, o sia Canto Fermo, trattine i<br />
primi rudimenti. Roma, Presso Lazzarini, 1794, € 1.100<br />
in-4; pp. XXIV-396; leg. coeva m.perg. e ang., tit. ms. al dorso. Dedicata al “padre Gioacchino<br />
Company ministro generale di tutto l’ordine de’ minori”. Prima ed unica edizione, <strong>il</strong>lustrata da<br />
un gran numero di esempi musicali n.t. L’autore, frate minore, Moderatore del Coro di S.Pietro<br />
in Montorio, e Maestro di Cappella, vi tratta in forma di dialogo nella prima parte la teoria del<br />
canto fermo in 4 capitoli, nella seconda la pratica in 14 capitoli, e in fine le regole per la<br />
composizione, in 20 dialoghi con 15 esercizi “composta per uso dei Giovani della sua<br />
Religione; e per qualunque altro Ecclesiastico, ed in particolare per quelli, che in qualità di<br />
Cappellani Cantori bramano servire le Bas<strong>il</strong>iche... Con in fine una Appendice pratica, la quale<br />
servirà di Direttorio al Clero tanto Secolare, che Regolare, particolarmente ai Religiosi<br />
Francescani”. Bell’esempl., fresco e marginoso (due antichi restauri nel margine bianco del<br />
titolo, per asportare precedenti note di possesso). RISM II,717-8. EITNER VIII,327. FÉTIS<br />
VII,329. HIRSCH I,512. GREGORY-BARTLETT I,236. [338]
247. STROZZI, Giulio. Esequie fatte in Venetia dalla Natione Fiorentina al Ser.mo<br />
Cosimo II, quarto Gran Duca di Toscana, <strong>il</strong> dì 25 di maggio 1621.- (Segue, del<br />
medesimo:) Oratione recitata da lui… Venetia, Giov. Batt. Ciotti, 1621, € 5.400<br />
2 parti in un vol. in-folio picc., ff. 24 (numeraz. continuata), leg. coeva p. perg., tit. calligr. ms. al<br />
dorso. Dedicato a Ferdinando II, figlio undicenne del defunto, Granduca sotto la tutela della<br />
madre. Con 2 frontespizi incisi a motivo architett., ritratto di Cosimo II e 16 tavole di Francesco<br />
Valesio, finem. incise in rame e raffig. la pianta della chiesa dei SS. Giovanni e Paolo ove si<br />
svolse la cerimonia, <strong>il</strong> catafalco ed i dettagli delle decorazioni ed inoltre 8 dipinti allegorici di<br />
Matteo Ingoli detto <strong>il</strong> Ravennate che ornano la chiesa. Magnifico libro di feste, raro ed<br />
importante, impresso a ricordo del solenne rito funebre in onore di Cosimo II, deceduto a<br />
Firenze <strong>il</strong> 28 febbraio di quell’anno. Le sontuose cerimonie e onoranze svoltesi in Venezia<br />
furono volute dalla importante colonia di commercianti fiorentini presenti e operanti nella città<br />
lagunare. Ottimo esempl. (con ex-libris di Pietro Ginori-Conti). VINET 609. STC, XVII SEC.,<br />
321. BERLIN KAT. 3201. MICHEL-MICHEL VII 156. [2210]<br />
248. VENTIMIGLIA, Domenico. Il Torneo di Caserta nel Carnevale dell’anno<br />
1846. Descritto ed <strong>il</strong>lustrato. Opera dedicata a S.M. <strong>il</strong> Re Ferdinando II. Napoli, F.<br />
Cirelli, 1850, € 18.000<br />
in-folio (530x380 mm), pp.31 (titolo, dedica, introduzione, testo storico-descrittivo di Dom.<br />
Ventimiglia, 1 f. d’indice), 74 bellissime tavole fuori testo in litografia, stupendamente dipinte a<br />
mano e rifinite “à la gomme”. Bella legatura del tempo in mezzo marocch. verde scuro, titoli e<br />
fregi oro al dorso. Le tavole furono disegnate da G.Mariani e litografate da G.Riccio, quindi<br />
arricchite da una coloritura di eccezionale qualità. Sei tavole raffigurano grandiose scene del<br />
torneo con gran numero di cavalieri, soldati, araldi, scudieri. Di queste ultime due sono firmate<br />
da Salvatore Fergola. 65 rappresentano a figura intera i nob<strong>il</strong>i personaggi masch<strong>il</strong>i e femmin<strong>il</strong>i in<br />
sontuosi abiti quattrocenteschi. Le ultime quattro raffigurano gli elementi singoli delle<br />
armature.Il torneo ebbe luogo nei giorni 8 e 15 Febbraio 1846, nello spazio avanti la Reggia di<br />
Carlo III. Magnifico libro di feste napoletane in rarissimo esemplare con le tavole colorate<br />
(quello della raccolta Lipperheide è in bianco-nero). MANCA A VARIE RACCOLTE E<br />
BIBLIOGRAFIE. LIPPERHEIDE, KOSTUM-BIBLIOTEK, n.2780. FERA-MORLICCHIO n.2021:”Il torneo<br />
fu organizzato per volontà del Re Ferdinando II, che lo volle sontuoso e degno della sua regalità<br />
a divertimento della sua corte e del suo popolo”. [3923]<br />
249. WECKERLIN, J.B. Chansons et rondes enfantines avec notices et<br />
accompagnement de piano. ouvrage enrichi de chromolitographies par henri P<strong>il</strong>le.<br />
Nombreux dessins de J. Bass, Le Natur, L. Néhlig, Trimolet, Steinhe<strong>il</strong>. Culs de<br />
lampe de Bourgeot gravé par Lefman. Paris, Garnier Frères, s.d. (1885-1886) € 900<br />
2 vol. in-4, pp. (VI), 116; XI, 83; leg. edit. tela, tit. e fregi oro al piatto superiore. Bellissima<br />
raccolta di canzoni popolari infant<strong>il</strong>i, con la musica a fronte dei testi; i testi sono elegantemente<br />
inquadrati o <strong>il</strong>lustrati da vignette di <strong>il</strong>lustri disegnatori dell’epoca e da composizioni a colori nel<br />
testo e f.t. Autore della raccolta è <strong>il</strong> musicologo francese J.B. Weckerlin (1821-1910), musicista<br />
e bibliotecario del Conservatorio parigino, cui si devono importanti raccolte di antichi testi<br />
musicali. Edizione originale di questa raccolta di musica per pianoforte e canzoni per l’infanzia,<br />
rara a reperirsi in buono stato di conservazione. [9315]<br />
248. 249.
SCIENZE ESATTE E NATURALI - MEDICINA<br />
250. AGRICOLA, Georgius. De Re Metallica libri XII. Quibus officia, instrumenta,<br />
machinae, ac omnia denique ad Metallicam spectantia…eiusdem de animantibus<br />
subterraneis liber… (In fine:) Bas<strong>il</strong>eae in Officina Frobeniana, per Hier. Frobenium<br />
et Nic. Episcopium, Anno Domini M.D.LXI (1561), € 12.500<br />
in-folio, ff. (6, sesto bianco), pp.502, ff. (37, Index), splendidamente <strong>il</strong>lustrati in s<strong>il</strong>ografia da 2<br />
tavole fuori testo,<br />
273 grandi figure n.t, vari cap<strong>il</strong>ettera istoriati, emblema di Froben sul titolo e in fine. Bella<br />
legatura moderna in pieno vitello biondo, dorso a nervi con titolo e fregio in oro negli scomparti,<br />
tagli bruni. Seconda edizione latina (prima 1556 del medesimo Froben) della monografia<br />
fondamentale sulla scienza dei metalli. Le magnifiche incisioni, a piena o mezza pagina, sono<br />
assegnate agli artisti Hans Rudolf M.Deutsch e Blasius Weffring; <strong>il</strong>lustrano ogni aspetto della<br />
metallurgia e mineralogia, particolari di macchine e atrezzi, scene di lavorazione, tecnologie<br />
specifiche, etc. Ogni aspetto del lavoro sotterraneo e di officina, e di applicazione dei macchinari<br />
inventati, è accuratamente descritto nei dodici capitoli che compongono l’opera. (“De re<br />
metallica remained the standard text-book on mining and metallurgy for over two-hundred<br />
years” - Norman catalogue). Esemplare assai bello, a larghi margini. HOOVER COLL. 17 E 19:<br />
“The first systematic treatise on mining and metallurgy” . HORBLIT, 100 BOOKS IN SCIENCE 2B.<br />
PMM 79. [11417]<br />
251. ALDINI, Giovanni. Essai Théorique et Expérimental sur le Galvanisme, avec<br />
une série d’expérieces … (faites à Paris et ò Londres). Paris, Imprimérie de Fournier<br />
f<strong>il</strong>s, MDCCCIV (1804), € 1.750<br />
2 volumi in-8, pp.(3), XVI, 350; (4), XII, 330, 10 tavole f.testo ripiegate, inc. in rame, di alto<br />
valore scientifico. Leg. del tempo m.pelle, titolo e fregi oro ai dorsi (cerniere lievemente deboli).<br />
Prima edizione, con dedica “A’ Bonaparte Citoyen Premier Consul et Président” (all’inizio del<br />
tomo primo). Aldini (Bologna, 1762-1834) era nipote e discepolo di Luigi Galvani, del quale<br />
sv<strong>il</strong>uppò le teorie scientifiche. La presente opera è di grande importanza per gli esperimenti di<br />
elettricità galvanica fatti su carcasse di animali e su cadaveri umani, ben <strong>il</strong>lustrati nelle tavole<br />
incise. Il trattato si basa sulle applicazioni di corrente eletrica e sui materiali di conduzione della<br />
stessa, cioè acqua, metalli, fiamma, e sul magnetismo. L’a. divulgò le sue teorie scientifiche in<br />
occasione dei suoi viaggi in Italia, Francia e Ingh<strong>il</strong>terra, nonché con i suoi scritti, sovente<br />
tradotti. WHEELER GIFT, I, 64. FULTOM & CUSHING 27. ROSSETTI E CANTONI È.10. HONEYMANN<br />
COLLECTION n.64. DIBNER, GALVANI-VOLTA, p.21-24. [14234]<br />
252. ARENA, F<strong>il</strong>ippo. La Natura, e Coltura de’ Fiori, fisicamente esposta in due<br />
Trattati. Con nuove ragioni, osservazioni, esperienze. A vantaggio de’ Floristi, de’<br />
Fisici, de’ Botanici, ed Agricoltori. Palermo, Angelo Felicella, 1767-68, € 18.500<br />
3 vol. (2 di testo ed 1 di atlante) in-4, pp. VIII, 440; VIII, 416, 167; leg. coeva p. perg., tit. oro ai<br />
dorsi, tagli marmorizz. Il terzo vol. è costituito da 65 bellissime tavole su doppio foglio, finem.<br />
inc. in rame dall’autore stesso; esse <strong>il</strong>lustrano una grande varietà di fiori nell’insieme e nei<br />
particolari (le prime tre raffig. rispettivamente un magnifico frontesp. allegorico, semi ed attrezzi<br />
da giardinaggio, esempi di aiuole). Prima assai rara edizione di quest’opera straordinaria, di<br />
grande interesse ed importanza per la storia della botanica ed in particolare della biologia<br />
vegetale, nella quale talvolta sono anticipate concezioni che saranno meglio chiarite da Darwin e<br />
Mendel nel secolo successivo. Il primo vol. tratta soprattutto della riproduzione delle piante e<br />
dell’impollinazione tramite gli insetti (scoperta che i testi botanici attribuiscono generalmente a<br />
Kölreuter, essendo stata per lungo tempo trascurata l’opera di Arena); <strong>il</strong> secondo vol. si occupa<br />
più specificamente dei fiori, del giardinaggio, del terreno e della coltivazione, del “secreto per
far venire dalle semenze i fiori doppi, semidoppi, di bei colori, e nuove forme…e nuovi mostri di<br />
fiori o frutti”, della semina, della piantagione; particolarmente interessanti sono i capitoli<br />
concernenti la varietà degli agrumi ed infine, nella parte quarta, viene esposto <strong>il</strong> “Catalogo<br />
primo e secondo di tutti i generi di fiori nob<strong>il</strong>i”. Esempl. assai bello di opera botanica assai<br />
pregiata. NISSEN 48. PRITZEL 223. DE BACKER-SOMMERVOGEL I, 527.4. D.B.IT., IV pp. 79-81.<br />
VENDITA DE BELDER 1987 n. 9. [2513]<br />
253. ATWOOD, George. Compendio del corso di Lezioni di Fisica Sperimentale.<br />
Ad uso del Collegio della Trinità, e dell’Università di Cambridge, ed accresciuto di<br />
una Dissertazione sul computo dell’errore probab<strong>il</strong>e nelle sperienze ed osservazioni<br />
dal P. Gregorio Fontana pubblico professore di Matematica Sublime nella R.<br />
Università di Pavia. Ivi, Stamp. Monastero S.Salvatore, 1781, € 850<br />
in-8, pp.XI + 1 bianca, 374. Bella legatura dell’epoca in pieno marocchino granata decorata in<br />
oro con ampia bordura floreale sui piatti, dorso a nervi con titolo e fregi oro, tagli dor. Prima<br />
edizione italiana, corredata di studi aggiunti di Gr. Fontana, degli scritti di fisica, idrostatica,<br />
elettricità, ottica, astronomia di G. Atwood. L’<strong>il</strong>lustre matematico e fisico inglese (1745-1807)<br />
inventò una macchina per dimostrare le leggi del moto uniformemente accellerato per <strong>il</strong>lustrare<br />
gli effetti delle legge del moto di Newton. Importante e rara monografia, con dedica a Donna<br />
Clementina Botta Adorno Arconati Visconti. Esemplare assai bello (alone d’umido nel margine<br />
bianco inferiore dei primi fogli). NON REPERITA NELLE BIBLIOGRAFIE. [13938]<br />
254. BIANCHINI, Francesco. Astronomicae ac geographicae observationes selectae<br />
Romae, atque alibi per Italiam habitae ex eius excerptae una cum geographica<br />
meridiani romani tabula a mari supero ad inferum. Ex iisdem observationibus<br />
collecta et concinnata cura et studio Eustachii Manfredi. Veronae, Typis Dionisii<br />
Ramanzini, 1737, € 3.800<br />
in folio, pp. (12 di dedica compreso occhietto, titolo e ritratto), XIII (con prefazione), 1 f. n.n.<br />
(erroneamente r<strong>il</strong>egato dopo la prefazione ma in realtà con la fine della dedica), legatura coeva<br />
in pergamena, tassello granata al dorso. Con una grande tavola ripieg. f.t. raffigurante <strong>il</strong><br />
meridiano di Roma, ritratto dell’autore, vignetta al tit., numerose <strong>il</strong>l. n.t. tra cui una più grande a<br />
p. 2, impresa tipogr. all’ultima pag. con colophon. Prima edizione delle importanti osservazioni<br />
astronomiche e di effemeridi comp<strong>il</strong>ate da Bianchini, pubblicate postume da Eustachio<br />
Manfredi. Bianchini seguendo l’esempio di Cassini, che aveva misurato l’arco di meridiano che<br />
attraversa la Francia, volle fare qualcosa di analogo per l’Italia e nel 1717 iniziò la misura del<br />
meridiano di Roma dalla costa tirrenica a quella adriatica. Questi suoi calcoli furono<br />
successivamente usati da Maire e da Boscovich per <strong>il</strong> tracciamento dei due gradi del meridiano<br />
che attraversa lo Stato pontificio (1755). Ottimo esemplare. GRAESSE I, 437. POGGENDORF I,<br />
186. RICCARDI I (I), 132. MANCA A CANTAMESSA. [13950]<br />
255. BROGIANI, Domenico. De veneno animantium naturali et adquisito tractatus.<br />
Editio italica secunda emendatior et auctior. Florentiae, Andrea Bonducci, 1755,€ 750<br />
in-4, pp. VIII, 148, leg. coeva in pergamena. Seconda edizione corretta ed ampliata rispetto alla<br />
prima dello stesso stampatore del 1752 che tratta del veleno in generale, di molti animali<br />
velenosi, (serpenti, ragni, scorpioni, tarantola, pesci,) e dedica l’intera parte seconda alla rabbia<br />
canina ed all’idrofobia ed agli opportuni rimedi. Bell’esempl. MANCA AL GARRISON-MORTON.<br />
WELLCOME, II, 244. [696]
256. CHABRAEUS, Dominicus. Stirpium icones et sciagraphia. Cum scriptorum<br />
circa eas consensu et dissensu: ac caeteris plaerisque omnibus quae de plantarum<br />
natura, natalibus, synonimis, usu & virtutibus, scitu necessaria. Genevae, typis Ph<strong>il</strong>.<br />
Gamoneti & Iac. de la Pierre, 1666, € 3.300<br />
in-folio, pp. (24), 661, (13), legatura coeva p. perg. rigida, tit. ms. al dorso a nervi. Dedica dell’a.<br />
al principe Giorgio, duca di Wittemberg. Con un magnifico antiporta inc. in rame da Francesco<br />
Diodati raffig. Diocleziano e Salomone che sorreggono un drappo recante <strong>il</strong> titolo. Opera<br />
<strong>il</strong>lustrata da migliaia di s<strong>il</strong>ografie botaniche (generalmente 6 per pagina). Prima edizione di<br />
quest’importante magnifico erbario che sostanzialmente costituisce una sintesi della “Historia<br />
plantarum universalis” di Johann Bauhin pubblicata nel 1650-51, del quale Dominique Chabrée<br />
era stato collboratore. Di ogni pianta si fornisce <strong>il</strong> nome classico latino ed <strong>il</strong> corrispettivo in<br />
tedesco, fiammingo, francese ed italiano e si descrivono le principali caratteristiche ed usi.<br />
Bell’esempl. (antica nota di possesso cancellata sul titolo, con conseguente piccola abrasione<br />
della carta; alcune lievi usuali ingialliture). CALDESI 78. NISSEN 345. PRITZEL 1650. GRAESSE II,<br />
111. [12899]<br />
257. DESCARTES, René. Discours de la Méthode pour bien conduir sa Raison et<br />
chercher la verité dans les Sciences. Plus la Dioptrique, les Meteores, la<br />
Mechanique, et la Musique, qui sont des essais de cette Methode. Avec des<br />
Remarques & des éclaircissemens necessaires. A’ Paris, chez Charles Angot, au<br />
Lion d’Or, 1668, € 5.200<br />
2 parti in un volume in-4, pp. 303, (23) per la prima parte (“Discours de la Méthode. La<br />
Dioptrique. Les Meteores”); pp. 127, (1), per la seconda parte (“Traité de la Mechanique.<br />
Abbregé de la Musique”). Impresa dello stampatore Angot sul titolo, iniziali e finalini di pagina<br />
istoriati. Nel testo numerose figure scientifiche di grande interesse, in rame. Ottima legatura<br />
coeva in piena pelle marmorizzata, doppio f<strong>il</strong>etto oro sui piatti, dorso a nervi con titolo e ricchi<br />
fregi oro, tagli rossi. Esemplare assai bello di questa ottima rara edizione, la prima che riunisca<br />
tutti i trattati del grande f<strong>il</strong>osofo e scienziato francese (1596-1650), <strong>il</strong> quale dedicò la vita al<br />
progresso di queste scienze e ne fu l’innovatore: <strong>il</strong> suo “Discours de la Methode” (scritto in<br />
Olanda ove <strong>il</strong> libero pensiero era maggiormente tollerato, ivi pubblicato nel 1637), fu la base dei<br />
suoi studi in vari campi. Il ragionamento e la verità del pensiero umano (“cogito, ergo sum”)<br />
portarono, in seguito, alle importanti scoperte fatte da Locke, Leibnitz e Newton. Descartes vi<br />
menziona e discute la scoperta di Harvey sulla circolazione del sangue. Esemplare assai puro e<br />
fresco. HORBLIT, n.24 “fundamental work in ph<strong>il</strong>osophy and on the method of science…”.<br />
DIBNER, 81. PRINTING AND THE MIND OF MAN, 129. [12765]<br />
258. EUCLIDES. Elementorum Geometricorum. Lib. XV. Cum expositione Theonis<br />
in priores XIII à Bartholomaeo Veneto latinitate donata, Campani in omnes, &<br />
Hypsiclis Alexandrini in duos postremos. His ajiecta sunt Phaenomena, Catoptrica<br />
& Optica, deinde Protheoria Marini & Data, postremum vero, opusculum de levi &<br />
ponderoso, hactenus non visum, eiusdem autoris. Bas<strong>il</strong>eae, apud Johannem<br />
Hervagium, Mense Autusto.. (Bas<strong>il</strong>ea, Hervagen, 1537), € 11.500<br />
in-folio (305 x 200 mm), pp. (8), 587, impresa tipografica al titolo ed in fine, adorno di<br />
numerose incisioni su legno, diagrammi ed iniziali ornate. Leg. coeva in pelle di scrofa su<br />
assicelle, piatti interamente decorati a secco da triplice ordine di bordure con fiori e ritratti,<br />
fermagli ottocenteschi in ottone. Bell’esemplare dell’importante prima edizione di Bas<strong>il</strong>ea nella<br />
quale si vedono riuniti per la prima volta tutti i testi euclidei; racchiude sia la traduzione del<br />
Campano, esemplata da una traduzione araba, sia quella dello Zamberti tradotta direttamente dal<br />
greco; inoltre l’introduzione di Melantone, che sovente fu censurata. Quest’edizione comprende<br />
le maggiori opere euclidee: gli Elementa, Phaenomena, Catoptrica, Data, e l’Opusculum De levi<br />
& ponderoso, che appare qui per la prima volta. Non ci è pervenuta alcuna notizia relativamente
ad un trattato euclideo di meccanica, in greco. Secondo fonti arabe, Euclide avrebbe scritto un<br />
trattato relativo al peso. Al momento della pubblicazione fu consegnato ad Hervagius un<br />
frammento del “De levi et Ponderoso”, come facente parte a tutti gli effetti delle opere euclidee.<br />
Nel 1900 Curtze trovò a Dresda <strong>il</strong> manoscritto “Liber Euclidis de gravi et levi et de<br />
comparatione corporum ad invecem” e lo pubblicò. Si tratta della stessa opera espressa in modo<br />
differente: spiega con metodi geometrici la caduta dei corpi in movimento, e costituisce la più<br />
precisa esposizione della dinamica aristotelica e del moto dei corpi. Buon esempl. su carta forte,<br />
nella sua preziosa legatura originale, con nota di possesso datata 1546; lievi aloni, più marcati<br />
nel margine sup.; ab<strong>il</strong>e restauro in porzione bianca del tit., strappo restaurato alle pp. 421-470,<br />
che tocca <strong>il</strong> testo; nota di possesso “1546 Ominium rerum Vicissitudo - B.Praun” sulla prima<br />
sguardia. THOMAS-STANFORD 9. ADAMS E974; STECK III.33. [2537]<br />
259. GALILEI, Gal<strong>il</strong>eo. Dialogo... dove ne i congressi di quattro giornate si discorre<br />
sopra i due massimi sistemi del Mondo Tolemaico e Copernicano. (Legato con)<br />
Lettera... alla Granduchessa di Toscana In Fiorenza (ma Napoli), s.t., 1710, € 9.200<br />
in-4, pp. (12), 458, (30); (2), 83 (i.e. 81); cartonato rustico originale. Frontespizio inciso in rosso<br />
e nero; al titolo vignetta in rame che raffigura <strong>il</strong> frullone dell’Accademia della Crusca;<br />
<strong>il</strong>lustrazioni, iniziali e testatine n.t. Seconda edizione dell’opera che rimase all’Indice fino al<br />
1823., e costò a Gal<strong>il</strong>eo <strong>il</strong> processo e la condanna nel 1633 da parte dell’Inquisizione. Per questo<br />
motivo la presente edizione venne presentata con luogo di stampa falso e con acclusa la lettera<br />
che Gal<strong>il</strong>eo scrisse a Madama Cristina attorno al 1613 dopo i primi problemi con la Chiesa. Le<br />
scoperte e le osservazioni compiute, soprattutto dopo la scoperta del cannocchiale nel 1610,<br />
spinsero Gal<strong>il</strong>eo non solo a riaffermare dal punto di vista scientifico la validità della teoria<br />
copernicana contro le concezioni aristoteliche e tolemaiche del mondo, ma anche a sferrare un<br />
duro attacco sul piano culturale alla vecchia scienza e al sapere tradizionale immob<strong>il</strong>izzato in<br />
posizioni di dogmatismo e di pregiudizio. Presentato sotto forma di discussione fra tre<br />
conoscenti di diversa formazione culturale (<strong>il</strong> Sagredo e <strong>il</strong> Salviati, amici di Gal<strong>il</strong>eo, di parte<br />
copernicana, e un aristotelico denominato Simplicio) <strong>il</strong> Dialogo era un’opera in grado di<br />
diffondere quella teoria copernicana che fino ad allora era stata conosciuta solo nell’ambiente<br />
ristretto dei dotti; questo fu <strong>il</strong> motivo predominante per cui fu messa all’Indice. Splendido<br />
esemplare, estremamente genuino, con barbe a pieni margini (lievissime fioriture; piccole<br />
macchie sul cartonato; sguardie rinnovate).CARLI FAVARO 413 p. 99. CINTI 168. RICCARDI 512. [12962]<br />
.<br />
260. GALLUCCI, Giovanni Paolo. Theatrum mundi, et temporis, in quo non solum<br />
precipuae horum partes describuntur, & ratio metiendi eas traditur, sed<br />
accomodatissimis figuris sub oculos legentium fac<strong>il</strong>e ponuntur… Aggiunti 48<br />
disegni a penna delle Costellazioni. Venezia, Gio. Batt. Somasco, 1588, € 15.000<br />
in-4 (244 x 175 mm), pp. xvi ,478 (ma. 480), (2), leg. pergamena floscia coeva. Prima edizione,<br />
prima tiratura (la seconda avendo la data cambiata in 1589) del primo atlante stellare che ut<strong>il</strong>izzi<br />
le coordinate copernicane. È <strong>il</strong>lustrato da 144 s<strong>il</strong>ografie a piena pagina, delle quali 48 splendide<br />
figure di costellazioni, e altre 49 hanno un totale di 67 volvelles mob<strong>il</strong>i che <strong>il</strong> Somasco impresse<br />
per essere ritagliate, e cucite “con seta, non con azze di lino, & si deve usare un ago sot<strong>il</strong>e per<br />
non rompere le carte” come avverte l’avviso al legatore. Alcune piccole s<strong>il</strong>ogr. quadrate,<br />
andavano inoltre applicate sopra la cucitura nello spazio lasciato bianco nel testo al verso, per<br />
“la bruttezza, che farebbe al libro tanti f<strong>il</strong>i”. L’avviso non menziona la tabella del ‘Canon<br />
Sexagenarius’; che si trova in alcune copie, e che in realtà appartiene all’altra opera del Gallucci,<br />
lo “Speculum Uranicum”, stampato dallo stesso Somasco nel 1593. Un foglio, con la<br />
costellazione di Cepheus, è aggiunto dopo la segnatura Mm. Il presente esemplare risulta<br />
particolarmente interessante perchè r<strong>il</strong>egato insieme a 48 tavole di disegni originali che<br />
riproducono con varianti le costellazioni inserite nell’opera del Gallucci. L’anonimo disegnatore<br />
realizzò in inchiostro con ombreggiature a lavis le tavole inserendo alcune modifiche; nel caso
della costellazione di Cassiopea ha coperto i seni della figura allegorica (cfr. p. 293); aggiunge <strong>il</strong><br />
volto del serpente all’Ophicus seu Serpentarius (cfr. p. 303), piega diversamente la gamba della<br />
figura nella costellazione dell’Aqu<strong>il</strong>ia seu vultur volans (cfr. p. 209), piega diversamente le code<br />
della costellazione dei Pesci (cfr. p. 357), aggiunge un omino e un pennacchio a quella della<br />
Argus sive Navis (cfr. p. 378). Si tratta quindi di modifiche di natura estetico-decorative più che<br />
funzionali alla individuazione delle costellazioni. Al verso di alcuni disegni interessanti<br />
osservazioni manoscritte di carattere astrologico. Ottimo esemplare (lievi tracce di polvere al<br />
titolo, rare macchie n.t.). MORTIMER 206. ADAMS G169; ALDEN 589/26. WARNER p 91.<br />
RICCARDI I, 568. [14208]<br />
262. L’ ADMIRAL, Jacob. Naauwkeurige Waarneemingen omtrent de<br />
veranderingen van Veele Insekten of gekorvene Diertjes… Amsterdam, Joh. Sluyter,<br />
1774, € 7.200<br />
in-folio, pp. (4), 34, (2), leg. del tempo m. pelle, tit. e fregi oro al dorso (ab<strong>il</strong>i restauri alle<br />
cuffie). Vignetta incisa e colorata al titolo. Opera <strong>il</strong>lustrata da 33 magnifiche tavole. incise in<br />
rame e colorate a mano all’epoca, raffiguranti larve, crisalidi e farfalle, ed altri insetti, nel loro<br />
habitat, con ricchi fiori, frutti e piante. Seconda edizione, postuma, ampliata rispetto alla prima<br />
del 1740, che conteneva solo 25 tavole. Importante opera in cui l’artista ed entomologo olandese<br />
Jacob L’ Admiral (Amsterdam 1700-1770) ha <strong>il</strong>lustrato e descritto, tra l’altro, l’ecologia e la<br />
biologia di due rari insetti europei (S. ocellatus e L. populi), elencando inoltre le loro piante<br />
ospiti. L’ Admiral fu per tutta la vita noto naturalista amatoriale; dopo la sua morte, l’editore<br />
Sluyter acquisì le lastre originali ed incaricò Martin Houttuyn di preparare una nuova edizione<br />
aumentata dell’opera, di notevole valore scientifico e soprattutto di straordinaria bellezza<br />
iconografica. “L’ Admiral’s work originally appeared in 1740 with twenty-five plates (an exact<br />
reprint appeared in 1762); this 1774 edition, the first complete, was published with an<br />
additional eight plates which had been given to Houttuyn by the artist”. NISSEN, ZBI 2358.<br />
ANATOMIE DE LA COULEUR n. 82. HORN-SCHENKLING 53. HUNT 514. NON IN PRITZEL. [7588]<br />
263. MONTECUCCOLI, Carlo. In cabalam introductio quaedam... Polemonis<br />
Physionomia e graeco in latinum versa… Fisonomia di Polemone…fatta volgare…<br />
Oratio...de laudibus D. Hyacinthi… Mutinae, apud Iul.Cassianum (poi: Offic.<br />
Typogr. de Verdis. Modena, 1612), € 4.500<br />
4 opere in 1 vol. in-4, pp. 39, (1); 106, (2 bianche); 80; 105, (1); leg. antica in p. pergam. rigida,<br />
titolo “Fisonomia di Polemone” in oro al dorso. Con numerose belle iniziali s<strong>il</strong>ogr., armi degli<br />
Estensi sul titolo di ciascuna opera, impresa tipogr. del Cassiani in fine alla prima ed altra grande<br />
di G.M. Verdi in fine alla quarta opera. Prima edizione di tutte le quattro opere. Il primo testo è<br />
un’introduzione all’alchimia considerata una parte della magia naturale. L’autore (1562-1611),<br />
che in diversi passi trae spunto da Pico della Mirandola, fornisce le chiavi essenziali per iniziare<br />
lo studio dell’antica scienza ebraica secondo le concezioni del neoplatonismo. L’ opera di<br />
Antonios Polemon (88-144 d.C., di Laodicea, nella Caria, sofista greco) sulla fisiognomica è<br />
tradotta, nel primo caso, in latino dal Montecuccoli, nel secondo, in italiano da suo fratello<br />
Francesco; è seguita dalle “Assertiones”, un compendio in brevi sentenze della f<strong>il</strong>osofia<br />
dell’umanesimo legata al neoplatonismo e da un’Orazione panegirica in onore di S.Giacinto.<br />
Importante assieme di opere (le prime tre) dedicate alla cabala, all’esoterismo e fisiognomica,<br />
reperib<strong>il</strong>i anche singolarmente (ma l’opuscolo “In cabalam introductio”, citato da Thorndike,<br />
non è stato riscontrato in alcun altro repertorio). Buon esempl. di rare edizioni modenesi.<br />
THORNDIKE VIII, p. 449. CAT. VINCIANA 2220 (solo la “Fisionomia”). MICHEL-MICHEL V,<br />
192-3 e BMC, XVII sec., p. 694 (Polemone, solo ediz. posteriori della “Fisionomia”). [8878]
264. PADOVANI, Fabrizio. Tractatus duo, alter De Ventis, alter perbrevis De<br />
Terraemotu. F. Padovani ph<strong>il</strong>osophi ac medici Forolivieiisis. Bononiae, Apud Io.<br />
Baptistam Bellagambam, 1601, € 14.000<br />
in-folio piccolo, pp. (8), 163, (13); 1 carta fra le p. 16-17 con asterisco, cartone rustico originale.<br />
Illustrato da 39 inusuali incisioni in rame di cui 3 a piena pagina ; cap<strong>il</strong>ettera ornati. Prima<br />
edizione di questo trattato scientifico di grande interesse, e di estrema rarità. Tratta dell'origine,<br />
degli effetti e delle proprietà naturali dei venti e del loro uso in navigazione. La prima parte è<br />
<strong>il</strong>lustrata da belle incisioni che raffigurano rose dei venti e carte del globo terrestre (anche<br />
dell'America). La parte finale tratta di macchine che usano <strong>il</strong> vento per la loro alimentazione.<br />
Interessante vedere <strong>il</strong> funzionamento di depuratori d'aria posti all'imbocco dei canali delle<br />
miniere. L'ultima parte dell'opera (da p. 153) tratta del terremoto: le opinioni degli antichi, le<br />
cause e gli effetti, i segni che lo precedono e i disastri causati. Stupendo esemplare a pieni<br />
margini con barbe. SHIRLEY, Mapping of the world n. 232: “This rare tract, of which only one<br />
edition was published, discusses the effects of winds on both land and sea. There are several<br />
schematic circular world maps in elegant wind cards and one larger Carta Marina outlining the<br />
continents”. HONEYMAN 2387. RICCARDI, I, 230: “Bella edizione”. [7137]<br />
265. PARIS DA MONTEFANO, Ludovico. Scala d’Araceli Moltiplicata. Opera<br />
plena de meraviglie... In Roma, nella Stamperia d’Ignatio de Lazzari, 1652, € 1.100<br />
in-4, pp. (4), 188, 1 tavola con calcoli numerici (solo in parte conservata), legatura coeva in<br />
pergamena floscia. Le prime 29 pagine contengono una lunga dedica dell’autore “al prodigioso<br />
S.Antonio di Padoa”. Si tratta di una curiosa opera tra matematica e mistica: tende a dimostrare,<br />
attraverso complicate moltiplicazioni, che in natura non esiste nulla che “in quantita numerica<br />
arrivi al numero prodotto dalla moltiplicatione dupplicativa fatta sopra tutti li 124 gradini”<br />
della scala dell’Araceli, mentre tale risultato matematico è ottenib<strong>il</strong>e moltiplicando entità nella<br />
sfera del mistico (numero degli angeli, una scala per <strong>il</strong> Paradiso, i gradi della grazia santificante<br />
di Maria). Gli esempi sono elencati in 40 bizzarre comparazioni: acini di grano, formiche, gocce<br />
d’acqua, passi, voli d’uccelli, martellate de’ fabbri, rintocchi di campane, movimenti delle<br />
palpebre degli uomini, lettere all’interno di un libro, dame vestite di perle… Dell’autore non è<br />
stata rintracciata alcuna informazione. Buon esemplare (eccetto per l’ampio strappo alla tavola<br />
f.t. e alcuni aloni d’umido al margine superiore; al titolo timbro di Biblioteca di Salisburgo e<br />
nota ms. coeva di possesso “Collegii Lavonii Rupertini”). Raro trattato f<strong>il</strong>osofico e scientifico.<br />
CHOIX D’OLSCHKI 17741. RICCARDI I, 246: “An exceedingly scarce and curious working of a<br />
sum in progression, sim<strong>il</strong>ar to the na<strong>il</strong>s of the horseshoe, but instead of ending with the 28th<br />
duplication, the calculating frae has extended it to the 24th, requiring a line of 38 figures to<br />
express the total”. MANCA A VINCIANA E MICHEL-MICHEL. [13068]<br />
266. PICCOLOMINI, Alessandro. La prima (e la seconda) parte della F<strong>il</strong>osofia<br />
Naturale di m. Alessandro Piccolomini. In Roma, appresso a Vincentio Valgrisi,<br />
1551; (Seconda parte:) In Vinegia, appresso Vincenzo Valgrisio, alla Bottega<br />
d’Erasmo, 1554, € 3.000<br />
2 vol. in-8, pp. (32), 450, (numerosi errori nella paginazione), (1), 22, (2); (16), 450 (r<strong>il</strong>egato con<br />
inversioni da p. 128 a p. 145, ma completo), (30), leg. coeva p. pergam. floscia. Impresa dello<br />
stampatore ai titoli, <strong>il</strong>lustrazioni n.t. per <strong>il</strong> vol. secondo; precedono <strong>il</strong> testo dediche a papa Giulio<br />
III e Ippolito d’Este. Prima edizione di ambedue le parti, rare a trovarsi unite, in legature<br />
uniformi. Il trattato, diviso in complessivi 8 libri, affronta le principali teorizzazioni della<br />
f<strong>il</strong>osofia naturale (definizione di materia, spazio, luogo…). Alessandro Piccolomini (Siena, 1508<br />
-1579) fu vescovo titolare di Patrasso e Coadiutore dell’Arcivescovo di Siena dal 1574,<br />
Professore di F<strong>il</strong>osofia all’Università di Padova dal 1540, f<strong>il</strong>osofo, teorico dell’arte e studioso di<br />
lettere classiche, fu astronomo e difensore della teoria tolemaica, autore dell’Orazione in lode<br />
delle donne (Roma 1549) e di numerosi trattati astronomici. Opera estremamente rara (legature
con macchie, aloni di polvere ai titoli. Nota di possesso coeva al vol. II: “Ioannis Antonii Fabri<br />
Maceratensi”). STC 513. ADAMS P-1117 (seconda parte). MANCA A GAMBA. [8961]<br />
267. PICCOLOMINI, Alessandro. La Prima Parte de le Theoriche o vero<br />
Speculationi dei Pianeti. In Vinegia, Giordano Z<strong>il</strong>etti, all’insegna della Stella, 1558.<br />
(In fine:) Giovanni Varisco , 1558, € 2.600<br />
in-4 piccolo, ff. (10), 63, (1), legatura coeva in pergamena floscia (piccoli difetti alle unghie).<br />
Impresa dello stampatore al titolo, 38 diagrammi, astronomici a mezza pagina n.t. Prima<br />
edizione di questo trattato cosmologico ed astronomico di Patrasso.Precede <strong>il</strong> testo dedica a<br />
Cosimo de Medici; l’opera fu concepita come una sorta di completamento “Della Grandezza<br />
della Terra e dell’Acqua”, pubblicata nel 1558, relativa invece a geografia e cartografia.<br />
Piccolomini è anche noto per aver pubblicato nel 1540 <strong>il</strong> primo atlante delle stelle. Di questa<br />
edizione sono note due differenti tirature: una con indicazione tipografica dello Z<strong>il</strong>etti e relativa<br />
impresa, come <strong>il</strong> presente esemplare, l’altra con riferimento a Varisco e sua impresa editoriale.<br />
Buon esemplare. ADAMS P-1119. HOUZEAU & LANCASTER 2494. RICCARDI I (2) 272-73. BMC<br />
514. [14254]<br />
268. PLINIO SECONDO, Caio. Caio Plinio Veronese Libro de l’Historia<br />
Naturale… Historia naturale tradocta di lingua Latina in Fiorentina per Christophoro<br />
Landino fiorentino (al f. aa2). Al sereniss. Ferdinando Re di Napoli. Venezia,<br />
Albertino da Lessona (Ubertino da Vercelli) 30.X.1501, € 5.500<br />
in-fol., 258 ff. nn., ottima legatura moderna piena pergamena rigida. Precede <strong>il</strong> testo un ut<strong>il</strong>e e<br />
vasto Indice dei capitoli su 16 pagine.car. romano su due colonne, varie centinaia di cap<strong>il</strong>ettera<br />
su tre linee, grandi iniziali s<strong>il</strong>ografiche istoriate all’inizio dei ventisei capitoli dell’Istoria. (In<br />
fine:) “Finisse <strong>il</strong> Libro chiamato Plinio Vulgare, impresso in Venetia per Ubertino da<br />
Vercelli…M.CCCCCI. die XXX di Octobre. Finis”. Bella e non comune produzione di questo<br />
titpografo vercellese attivo a Venezia del Plinio italiano del Landino (impresso per la prima<br />
volta dal Jensson nel 1476). Nota di possesso del tempo sul primo foglio “Hic liber ad Franc.<br />
Bertolini Lucensis…”. Esemplare assai bello. ADAMS P-1591. STC 527. OLSCHKI, CHOIX 9312<br />
(scompl.). [9472]<br />
269. REDI, Francesco. Osservazioni intorno alle vipere... In Firenze, all’insegna<br />
della Stella, 1664, € 1.600<br />
in-4, pp. 91 (compreso occhietto e frontespizio), (4 con approvazioni ed errata), legatura coeva<br />
in cartonato, sguardie in carta blu. Titolo in rosso e nero con impresa del frullone<br />
dell’Accademia della Crusca incisa in rame, ripetuta al verso di p. 91 in legno. Edizione<br />
originale con le varianti, tirata in un numero molto limitato di esemplari (la tiratura più comune<br />
ha l’impresa al titolo incisa in legno e <strong>il</strong> nome dell’a. è accompagnato dalla dicitura<br />
“Accademico della Crusca”). Lunga dissertazione sulle vipere, <strong>il</strong> loro veleno, sulle leggende e<br />
sulle qualità terapeutiche e farmaceutiche. Magnifico esemplare in barbe, estremamente fresco e<br />
genuino (all’occhietto antiche note di possesso ms.). VINCIANA 1742. GAMBA 818. RAZZOLINI<br />
286. PRANDI 1. BRUNET IV 1174. GRAESSE VI, 58. GARRISON MORTON, 2102. [16317]<br />
270. REDI, Francesco. Osservazioni intorno agli animali viventi che si trovano negli<br />
animali viventi. In Firenze, per Piero Matini, all’Insegna del Lion d’Oro, 1684,€ 1.500<br />
in-4, pp. (8), 232, legatura coeva in pergamena, titolo in oro al dorso. Edizione originale nella rara<br />
tiratura in 232 pagine anzichè in 243, in quanto priva dell’errata, del ritratto dell’autore e con <strong>il</strong><br />
frontespizio con vignetta dell’Accademia della Crusca in legno anzichè in rame. Con 26 tavole, 2<br />
delle quali ripiegate, incise in rame a p. pagina f.t., con rappresentazioni di vermi e parassiti. Uno<br />
dei testi fondanti della parassitologia e dell’elmintologia moderne, in cui <strong>il</strong> Redi descrive 108<br />
parassiti differenti scoperti tramite dissezioni di molti tipi di animali, tra cui lumache, sanguisughe,<br />
vari pesci e persino un gufo. Magnifico esemplare in carta grande. VINCIANA, 1752: “Rara ediz.
originale”. BRUNET, IV, 1175. GRAESSE, VI, 58. GAMBA, 823. RAZZOLINI, p. 288. GARRISON-<br />
MORTON, 2448.1. CERESOLI, 446. PRANDI, 26. KRIVATSY, 9458. WELLCOME, IV, 488 [15778]<br />
271. RONDELET, Gu<strong>il</strong>elmus. Histoire entière des Poissons. Composée<br />
premierement en Latin par maistre G.Rondelet Docteur regent en Medecine en<br />
l’université de Mompelier. Avec leurs portraits au naif. A’ Lyon par Horace<br />
Bonhome, 1558, € 7.800<br />
in-4 grande (297x190), 2 parti in un volume, ff.(6), pp.418, ff.(6); pp.(4), 181, ff.(4). Ottima<br />
legatura del XVII sec. in p.pelle, doppio f<strong>il</strong>etto oro sui bordi dei piatti, dorso a nervi con titolo e<br />
ricchi fregi oro, tagli rossi. Impresa dello stampatore sui due titoli, numerosi grandi cap<strong>il</strong>ettera<br />
s<strong>il</strong>ogr. ornati, ritratto dell’autore in medaglione, ripetuto nel secondo tomo, <strong>il</strong>lustrato nel testo da<br />
complessive 470 incisioni in legno, magnificamente eseguite, raffigutanti ogni tipo di pesce, marini<br />
e fluviali, Prima traduzione “maintenant traduite en François sans avoir rien omis estant<br />
necessaire à l’intelligence d’icelle”, dell’originale latina del 1554-55 fatta dal medesimo<br />
stampatore. Enciclopedica opera di ittiologia che occupa eminente primato nella storia di questa<br />
scienza, a fianco degli analoghi trattati del Belon (1553) e del Salviani (1554-57). Descrive ogni<br />
essere conosciuto della zoologia acquatica: pesci, mammiferi, antropodi, molluschi, mostri, anfibi<br />
etc., sino ai roditori acquatici. Ogni sezione si apre con <strong>il</strong> nome dell’animale in varie lingue e<br />
dialetti, segue la descrizione anatomica, le abitudini alimentari, etc. Le 470 raffinate s<strong>il</strong>ografie che<br />
<strong>il</strong>lustrano questa splendida opera sono attribuite a Georges Reverdy. Esemplare raro, in ottima<br />
conservazione. DBS, XI, 527: “Massive compendium of acquatic life…the standard reference work<br />
for over a century”. NISSEN 105. BAUDRIER, BIBLIOGR, LYONNASE, X, 239-41. [16831]<br />
272. RUTHERFORTH, Thomas. A System of Natural Ph<strong>il</strong>osophy, being a course of<br />
Lectures in Mechanis, Optics, Hydrostatics, and Astronomy, which are read in St.<br />
Johns College Cambridge. Cambridge, W.Thourbourn, 1748, € 1.600<br />
2 volumi in-4, pp. (12), 496; pp.497-1105, (6), leg. coeva in pelle, dorso ornato oro (cerniere<br />
deboli). Con 32 incisioni in rame in tavole ripegate f.testo: una grande carta geografica con <strong>il</strong><br />
planisfero di tre continenti (America, Asia, Africa); 31 tavole schematiche su materie, tecniche e<br />
scientifiche, naturalistiche, astronomiche, matematiche. Prima edizione di vasta opera che<br />
riunisce le conoscenze del mondo scientifico sino a metà XVIII secolo. L’autore (1712–1771) fu<br />
teologo a Cambridge. [13101]<br />
273. SALVIANI, Ippolito. Aquat<strong>il</strong>ium Animalium Historiae…cum eorundem<br />
formis, aere excusis. H.Salviano Typhernate Romae medicinam profitente auctore.<br />
M.D.LIIII. (In fine:) Romae, apud eundem Hyppolytum Salvianum. Mense Ianuario.<br />
MDLVIII (1558), € 15.500<br />
in-folio (410x280 mm), ff.(8), 256 con 81 incisioni a piena pagina incluse nella numerazione.<br />
Titolo inciso con ritratto a mezzo busto di Salviani entro ricca bordura ornata da figure di due<br />
sirene e bimbi e le armi araldiche di Papa Paolo IV a cui l’opera è dedicata. Perfetta legatura<br />
antica in cartonato grigio, titolo ms. al dorso. Le 81 stupende raffigurazioni di grandi pesci<br />
furono incise da Antonio Lafrery dai disegni di Bernardo Aretino, Andrea Masio, Luca Ghini e<br />
Daniello Barbaro, e sono tra le prime figure diffuse di storia naturale relative all’ittiologia. Prima<br />
edizione, prima tiratura, di opera assai bella e importante, impressa a spese dello stesso auotre<br />
con grande cura tipografica. Salviani nacque a Città di Castello nel 1514 e fu anche autore di una<br />
commedia licenziosa, “La Ruffiana”. Il trattato venne ristampato a Roma nel 1593 ed a Venezia<br />
nel 1600 e 1602. Il presente esemplare (provenienza “Biblioteca Terni de Gregori”),<br />
probab<strong>il</strong>mente su carta forte e grande, è perfettamente conservato. “The date “M.D.LIIII” on the<br />
title has been changed after printing by erasing part of the first two I’s and joining them with ink<br />
to form a V. The death in 1555 of Salviani’s patron, Marcello Cervini, whose coat-of-arms is at<br />
the head of the title, could have delayed the appearance of this, the most costly book to come<br />
from Salviani’s press. MORTIMER ITALIAN, 454. NISSEN 112. WOOD 459. [16452]
274. VALLISNIERI, Antonio. Lezione accademica intorno all’origine delle fontane,<br />
colle Annotazioni per chiarezza maggiore della medesima. Venezia, Gio. Gabr.<br />
Hertz, 1715, € 2.600<br />
in-4, pp. (8), 87, leg. orig. cartoncino rustico, tit. ms. al dorso. Dedica a Luigi Ferdinando<br />
Mars<strong>il</strong>li. Con una tavola inc. in rame ripieg. f.t. raffigurante le sezioni geologiche di alcune<br />
località montane. Prima edizione, seconda tiratura (cfr. SABIA M., Le opere di A. Vallisnieri, nn.<br />
106 e 120: “le principali e accreditate bibliografie di testi scientifici del Settecento confermano<br />
che la prima edizione originale dell’opera è stata stampata nel 1715…Ma in realtà <strong>il</strong> trattato<br />
vide la luce l’anno precedente, cioè nel 1714 e in seguito lo stampatore ha continuato<br />
l’impressione del volume, ma in seconda tiratura…, identica alla precedente col solo cambio<br />
della data sul frontespizio”). Opera fondamentale del grande medico e naturalista reggiano<br />
(1661-1730), vero e proprio classico della letteratura geologica, che contiene le prime<br />
osservazioni sulle sorgenti alpine; inoltre la bella tavola incisa costituisce sicuramente uno dei<br />
primi esempi di <strong>il</strong>lustrazione stratigrafica moderna. “Vallisnieri, con una serie di osservazioni<br />
scientifiche, ritiene che i fiumi siano originati dalle pioggie e dai ghiacciai i quali, come grandi<br />
spugne, lasciano colare l’acqua poco a poco” (op. cit., ibidem). Alla “lezione accademica”,<br />
recitata nell’Accademia dei Ricovrati di Padova, seguono le “Annotazioni” sull’argomento (pp.<br />
15-79), tra cui le celebri fonti modenesi già studiate da Bernardino Ramazzini, suo amico e<br />
collega universitario; viene poi la “Giunta” con spiegazione delle sei figure della tavola.<br />
Esempl. a pieni margini ed immacolato, con dedica autografa del Vallisnieri nel margine del<br />
titolo “Al Sig. Canale l’Autore in segno d’una distin.ma stima”. SABIA, nn. 106 e 120. RICCARDI<br />
578. GAMBA 2482, note. [8354]
MEDICINA<br />
275. ARCOLANO (Ioannis De Arcolis), Giovanni. De Febribus Ioannis Arculani in<br />
Avic(ennae) quarti Canonis Fen Primam …Venetiis, apud Iuntas (in fine: haeredes<br />
Lucaeantonij Iuntae), 1560, € 2.800<br />
in-folio, ff. (18), 191 (manca un foglio bianco in fine), leg. antica cartonato rustico, titolo ms. al<br />
dorso. Impresa tipogr. giuntina sul tit. ed altra in fine, varie iniziali s<strong>il</strong>ografihce ornate, testo su due<br />
colonne in car. rom. e passi in corsivo. L’opera contiene quattro importanti e vasti commenti ai<br />
trattati sulle febbri di Avicenna: <strong>il</strong> primo “de febre ephemera”, <strong>il</strong> secondo (f. 38) “de febribus<br />
putridis”, <strong>il</strong> terzo (f. 155) “de hectica” ed infine <strong>il</strong> quarto (f. 166 v.) “de febribus pest<strong>il</strong>entialibus”.<br />
Pregevole edizione “d<strong>il</strong>ucida atque optima expositio. Nunc denuo accuratissime expurgata, ac<br />
duplici Avicennae textu exornata… Locis etiam d<strong>il</strong>igenter Ben. Rinii ope adnotatis” (prima 1489)<br />
di quest’opera dell’Arcolani (Arcole di Verona, 1390 ca.- 1458) professore di medicina alle<br />
università di Bologna, Padova e Ferrara. Profondo conoscitore dell’anatomia umana, ideò<br />
strumenti chirurgici e nuovi metodi operatori). Bell’esemplare, genuino e marginoso. CAMERINI I,<br />
646. DURLING 245. WELLCOME 387. THORNDIKE, A history of magic and experimental Science,<br />
p.46. [3852]<br />
276. BERTHIOLI, Antonio. Delle considerationi sopra l’Olio di Scorpioni<br />
dell’eccellentissimo Matthioli. Libro primo. In Mantoua, per Francesco Osana, 1585,€ 1.600<br />
in-4, pp. 92, (4), buona legatura antica in pergamena, al frontispizio bella impresa in cornice<br />
figurata con la Fede e la Pace che affiancano lo stemma dei Gonzaga. L’opera, dedicata ai medici<br />
dell’<strong>il</strong>lustre collegio di Mantova, è un memoriale sulla corretta preparazione dell’Olio di Scorpioni.<br />
Berthioli, che fu stimato speziale del Duca di Mantova, riporta accorgimenti, osservazioni e<br />
annotazioni alla complicata ricetta descritta dal celebre medico senese Pietro Andrea Mattioli nei<br />
suoi “Commentarii”, opera fondamentale sulle piante medicinali spesso citata dall’A. in interi<br />
paragrafi dell’edizione latina. L’Olio di Scorpioni, che richiedeva l’impiego di oltre trem<strong>il</strong>a<br />
esemplari di aracnidi, fu rimedio grandemente apprezzato, ut<strong>il</strong>issimo contro gli avvelenamenti ma<br />
anche quale accorgimento per prevenirsi dalla peste, le cui proprietà venivano ancora magnificate<br />
nel XVIII secolo. DURLING, 558. [14609]<br />
277. CAPIVACCIO, Girolamo. De lue venerea acroaseis. Spirae, typis Bernardi<br />
Albini, 1590, € 3.000<br />
in-8, pp. (8, le ult. 2 bb.), 88, leg. coeva in pergamena. Vignetta s<strong>il</strong>ografica sul tit. Capivaccio (o<br />
Capodivacca), nato a Padova nei primi decenni del XVI sec. e morto a Mantova nel 1589, insegnò<br />
medicina nell’Università della città natale, collega di Ant. Fracanziano e poi di Ger. Mercuriali.<br />
Prima edizione di opera rarissima sulla sif<strong>il</strong>ide “nella cura della quale (<strong>il</strong> Capivaccio) era<br />
diventato specialista e si era diffusa la voce ch’egli possedesse un segreto che gli permetteva di<br />
risolvere anche i casi più complicati…; la sua esperienza di specialista in questo settore lo aveva<br />
convinto dell’ut<strong>il</strong>ità dell’uso dei decotti di guaiaco o del mercurio per suffumigi nei casi più gravi,<br />
mentre l’antimonio rimaneva per lui un rimedio poco efficace” (DBIT., XVIII, 649-651). Esempl.<br />
molto bello e marginoso (lievemente brunito). WELLCOME 1260. DURLING 818. ADAMS C-600. [1053]<br />
278. CARDANO, Girolamo. Ars curandi parva, quae est absolutiss. medendi methodus (con)<br />
De methodo medendi. Bas<strong>il</strong>eae, Henricpetrina, 1566; e Parisiis, aedibus Rou<strong>il</strong>lij, 1565, € 3.300<br />
2 opere in 2 tomi in-8, leg. p. perg. coeva dipinta in nero, con unghia. - I) Ars curandi parva: pp.<br />
(96), 720; (2), 619 (numerate 1003-1621, omessa la numeraz. continuata 721-999), (3). Marca tip.<br />
sul tit. del I tomo ed altra in fine, iniz. s<strong>il</strong>ogr. Lettera dedicatoria al vescovo Francesco Alciati.<br />
Edizione in parte originale di questo assieme di opere del Cardano (al verso del titolo se ne può<br />
leggere l’elenco; alcune di esse - Sanguinis fluxum coercendi, Pro lepram patiente, Medicinae<br />
encomium, De aqua liber, De aethere liber, De Cyna radice - erano già apparse presso lo stesso<br />
stampatore nel 1559 nella raccolta dal titolo “Quaedam opuscola artem medicam exercentibus
ut<strong>il</strong>issima”. Tra gli altri scritti suscitano particolare curiosità i due - “Pro difficultate spirandi” ed<br />
“Ephemeris…Archiepisc. Joan Amulton” - che parlano delle cure prestate con successo<br />
all’arcivescovo di Edinburgo John Ham<strong>il</strong>ton, sofferente di asma, dal quale <strong>il</strong> Cardano era stato<br />
chiamato nel 1552. - II) De methodo medendi, sectiones quatuor: pp. (16), 393, (15). Tit. racchiuso<br />
da bordura s<strong>il</strong>ogr., marche tipogr., iniz. ornate, fregio s<strong>il</strong>ogr. in fine. Dedica al vescovo F<strong>il</strong>ippo<br />
Archinto. Prima edizione di quest’opera che nelle quattro parti tratta rispettivamente di<br />
“Recentiorum medicorum errores, De simplicium medicamentorum nocumentis, Admirandae<br />
curationes , & praedictiones morborum, Cons<strong>il</strong>ia in diversis morborum generibus”. Importante<br />
assieme di queste opere che propugnano innovativi sistemi terapeutici e trattano di casi curati e<br />
guariti dall’autore stesso, riguardanti patologie del sistema respiratorio, del cuore e dell’orecchio,<br />
la circolazione sanguigna, la lebbra, la gotta, ecc. Bell’esemplare. I) STC, GERMAN, 182. DURLING<br />
831 e 843. ADAMS C-650 e C-691. – II) MANCA A STC, FRENCH. WELLCOME 1279 e 1304. ADAMS<br />
C-661 e C-691. [1141]<br />
279. DIOSCORIDES, Pedanius. (De Materia Medica) Dioscoride fatto di greco<br />
italiano. (In fine:) In Venetia per Giovanni de Farri e fratelli, MDXLII (1542), € 2.900<br />
in-8, ff. 310, (14), legatura coeva piena pergamena, titolo, data e fregio manoscritto al dorso.<br />
Impresa del leone rampante sul titolo, altra di uomo trifronte al verso dell’ultimo f. Prima<br />
traduzione a cura di Fausto da Longiano, “al cui fine sono apposte le sue tavole ordinate, con certe<br />
avvertenze, e trattati necessarij, per la materia medesima. Per Carlo T. de Navò”, dell’importante<br />
trattato di Dioscoride, che costiruisce la fonte principale delle conoscenze di terapia e farmacologia<br />
dell’epoca romana. L’originale in lingua greca apparve presso Aldo Manuzio nel 1499. Dioscoride,<br />
nativo della C<strong>il</strong>icia, visse nel I secolo d.C., fu medico m<strong>il</strong>itare al seguito delle m<strong>il</strong>izie romane<br />
all’epoca degli imperatori Claudio e Nerone e viaggiò in vari Paesi allora conosciuti. Esemplare<br />
assai bello e genuino, raro, (ex-libris Kennet Mackenzie). WELLCOME MEDICASL LIBRARY, I, 95.<br />
STC, p.218. MANCA A ADAMS. [14333]<br />
280. FAUCHARD, Pierre. Le Chirurgien Dentiste, ou traité des Dents, où l’on<br />
enseigne les moyens de les entretenir propres & saines, de les embellir. Paris,<br />
Servières, 1786, € 6.500<br />
2 vol. in-12, pp. XXIV, 494,(8); (20),424; legatura coeva p.pelle, tit. e fregi in oro al dorso. Adorno<br />
di un ritratto e 42 tavole di strumenti chirurgici inc. in rame f.t. Terza ediz., la più completa e<br />
rimarchevole, comprendente <strong>il</strong> trattato sulla piorrea alveolare, nota come malattia di Fauchard.<br />
Opera di fondamentale importanza per l’odontoiatria, assai rara. Pierre Fauchard (1678-1761) vi<br />
descrive i metodi per la cura delle carie e la preparazione delle protesi: fu <strong>il</strong> primo ad ut<strong>il</strong>izzare<br />
bande metalliche per ponti e protesi; usò metodi antisettici per le otturazioni molti anni prima che<br />
si compissero studi sui germi nelle infezioni. Le <strong>il</strong>lustraz. degli strumenti dimostrano la modernità<br />
dei suoi metodi; “Le chirurgien dentiste” è senza dubbio <strong>il</strong> primo trattato scientifico in materia, e<br />
l’odontoiatria moderna s’inizia con la sua pubblicazione. Bell’esempl. GARRISON MORTON 3671:<br />
“the Father of Dentistry... one of the greatest book in the history of the subject”. POLETTI 72:<br />
“Opera di fondamentale importanza nella storia dell’odontalgia, pubblicata 43 anni prima<br />
dell’opera di Humber”. PRINTING AND MIND OF MAN 186: “F. was the true pioneer of dental<br />
surgery”. GUERINI, p. 225 E 259. WELLCOME III, p.12. [146]<br />
281. FIENUS (Feyens), Johannes. De flatibus humanus corpus molestantibus.<br />
Commentarius novus ac singularis... Antuerpiae, apud Henricum Henricium, 1582,€ 1.500<br />
in-8, pp. 215, (5), legatura coeva in pergamena floscia con unghie. Al titolo ed in fine bella impresa<br />
editoriale. Prima edizione di questo trattato sui gas flatulenti e le loro problematiche nel corpo<br />
umano, scritto dal fisico di Anversa Joannes Fienus (o Fyens), moto nel 1585. L’a. individua tra le<br />
cause della flatulenza particolari cibi e condizioni climatiche, cerca poi di individuare gli organi<br />
ove i gas si formano. Ne descrive infine una serie di rimedi e cure. Trattato dal notevole
successo editoriale (ristampato nel 1589, 1592 e 1643). Ottimo esemplare. DURLING 1528.<br />
BELGICA TYPOGRAPHICA 1140. MANCA A WELLCOME, ADAMS E STC. [16454]<br />
282. FUCHS, Samuel. Metoposcopia & ophthalmoscopia. Argentinae, excudebat<br />
Theodosius Glaserus, sumptibus Pauli Ledertz, 1615, € 1.000<br />
in-8, pp. (16), 140, legatura coeva in pergamena floscia, titolo manoscritto lungo <strong>il</strong> dorso.<br />
Ritratto dell’autore al frontespizio, altri 25 ritratti nel testo, di cui 2 in s<strong>il</strong>ografia, di personaggi<br />
quali F<strong>il</strong>ippo II duca di Pomeriana, cui l’opera è dedicata, Platone, Cristoforo Colombo (p. 21),<br />
Andrea Doria, incisi da Jacob van der Heyden. Prima edizione di una delle primissime opere<br />
sulla metoposcopia: un’antica arte divinatoria che consiste nell’analisi delle rughe della fronte<br />
per risalire al carattere e al destino di una persona, <strong>il</strong> cui padre fondatore viene considerato<br />
Girolamo Cardano. Importante sottolineare che in questo trattato è, inoltre, attestata per la prima<br />
volta la parola oftalmoscopia. Il Fuchs fu professore di retorica a Königsberg. Esemplare, come<br />
sempre, con arrossature, un po’ corto di margini. KRIVASKY, 4457. GARRISON-MORTON, p. 273.<br />
CAILLET 4248. WELLCOME, I, 2468. GRAESSE II, 643. [16393]<br />
283. GESSNER, Conrad. De Chirurgia scriptores optimi quique veteres et<br />
recentiores, plerique in Germania antehac non editi, nunc primum in unum coniuncti<br />
volumen. Tiguri (Zurich), Andrea et Jac. Gessner, 1555, € 7.000<br />
in-folio, ff. (10), 408 (ma in effetti 406 per inesistente numeraz. dei ff. 227-8), (22, incluso l’ult.<br />
b.), leg. secentesca m. perg., tit. ms. al dorso. Impresa tipografica sul tit., ripetuta in fine, 260<br />
s<strong>il</strong>ografie che includono figure di scheletri tratte da Vesalio, ferri chirurgici da Gersdorff e<br />
riduzioni di figure dalla “Chirurgia” del Guidi. Il tutto fu inciso da Jos Murer. Prima edizione di<br />
questa raccolta di testi di chirurgia, scelti ed editi dal Gessner, <strong>il</strong> quale vi inserì <strong>il</strong> proprio trattato<br />
“De medicinae chirurgicae praestantia et antiquitate”. Essa costituisce una sorta di<br />
straordinaria storia e bio-bibliografia della chirurgia e dei chirurghi, una delle prime di tal<br />
genere, che raccoglie circa 150 autori. Oltre <strong>il</strong> trattato di Gessner, <strong>il</strong> volume contiene versioni di<br />
Guido Guidi da Galeno, Oribasio ed Eliodoro; <strong>il</strong> “De chirurgia institutione” di Jean Tagault;<br />
opere di Houllier, Jacopo Dondi, Mariano Santo, Angelo Bolognini, Michelangelo Biondo e<br />
Hans Lange; ed inoltre i trattati di Bart. Maggi ed Alfonso Ferri sulle ferite da arma da fuoco.<br />
Buon esempl. (con qualche lieve alone d’umido ed <strong>il</strong> foglio di dedica restaurato nei margini).<br />
DURLING 960 (con elenco competo delle opere). GARRISON-MORTON 5562. WALLER 1959.<br />
WELLCOME 1460. [1316]<br />
284. GHIRARDELLI, Cornelio. Cefalogia fisonomica. Divisa in dieci deche, dove<br />
conforme a documenti d’Aristot<strong>il</strong>e, e d’altri f<strong>il</strong>osofi naturali, con brevi discorsi e<br />
d<strong>il</strong>igenti osservazioni si esaminano le fisionomie di cento teste humane che<br />
intagliate si vedono in quest’opera… Bologna, eredi di Evangelista Dozza, 1630,€ 4.000<br />
in-4, pp. (20), 628, (20, la penultima per <strong>il</strong> colophon e l’ultima bianca), leg. post. in pergamena,<br />
tit. ms. al dorso. Titolo entro bordura architettonica incisa da Girolamo David, ritratto dell’autore<br />
n.t. inciso in rame, a m. pagina 100 ritratti entro elaborati cartigli s<strong>il</strong>ografici, grande impresa<br />
tipografica sopra <strong>il</strong> colophon, iniziali ornate, testate e finalini. L’autore, un francescano studioso<br />
di medicina astrologica e pronostici (materie alle quali dedicò alcuni studi), entrò a far parte<br />
della famosa Accademia dei Vespertini di Bologna, luogo in cui si dibatteva di matematica,<br />
astronomia ed astrologia. La Cefalogia, l’opera più importante del Ghirardelli, fu inizialmente a<br />
disposizione dei soli membri dell’accademia; essa si divide in 10 decadi, ciascuna decade è a sua<br />
volta divisa in 10 discorsi. Ogni decade è dedicata ad una determinata parte della testa, dotati di<br />
proprie caratteristiche e significati. Volume proveniente dalla biblioteca di S. Baglioni del quale<br />
appare <strong>il</strong> timbro rettangolare nel margine inferiore del foglio di titolo. Bell’esemplare, con<br />
qualche pagina uniformemente brunita VINCIANA 2189. RICCARDI I, 38. KRIVATSY 4706.<br />
CICOGNARA 2440. [2882]
285. GOULIN, Jean. Loe Médecin des Dames, ou l’Art de les conserver en Santé. Paris,<br />
Vincent, 1772, € 550<br />
in-12, pp. XVI, 432, lgatura coeva p.pelle, dorso a nervi con titolo e fregi oro (restauro al dorso).<br />
Eccellente studio sull’influenza di vari fattori sulla salute e l’estetica della donna: le stagioni, le<br />
bevande, le passioni, la collera, la gioia, la tristezza, <strong>il</strong> sonno, <strong>il</strong> gusto, l’odorato, la bellezza, la<br />
pubertà, <strong>il</strong> matrimonio, le malattie, ecc. Vengono date ricette per la pelle, i capelli, i colori, ecc.<br />
“L’age le plus convenable pour marier… les momens plus propices à remplir les devoirs du<br />
mariage…pas se livrer aux passions immédiatement après le repas…”. Curioso e interessante trattato<br />
di femmismo, non comune, apparso anonimo ma assegnato a Jean Goulin e Ans. Jourdain.<br />
WELLCOM CAT. , III, 141. [10105]<br />
286. HUNDT, Magnus. Antropologium de Hominis dignitate, natura, et proprietatibus;<br />
de elementis, partibus et membris humani corporis. (Liptzick, Impressum et finitum per<br />
Baccalarium Wolfgangum Monacensem, 1501) € 36.000<br />
in-4, 116 ff. non num. (mancano i 4 ff. d’errata ed <strong>il</strong> f. G4 sostituito da antico facsim<strong>il</strong>e), leg. tedesca<br />
coeva in p.pelle, ricca decoraz. a secco sui piatti (dorso parzialmente restaurato). Prima edizione di<br />
uno dei primissimi libri con <strong>il</strong>lustrazioni di anatomiche. Il testo include una sezione sull’astrologia,<br />
una sulla fisiognomica e un breve trattato di chiromanzia e tratta inoltre “de juvamentis, nocumentis,<br />
accidentibus, vitiis, remediis, et physionomia ipsorum. De excrementis et exeuntibus. De spiritu<br />
humano ejusque natura partibus et operibus. De anima humana et ipsius appendiciis ...®. Con<br />
cinque s<strong>il</strong>ografie a pagina intera: 2 della testa, una dell’intero corpo umano, una della mano che<br />
mostra i segni chiromantici, e una degli organi interni del torace e dell’addome; e 14 piccole<br />
s<strong>il</strong>ografie n.t. con raffiguazioni dell’occhio, dello stomaco e degli intestini, del cranio, colonna<br />
vertebrale, cuore e della m<strong>il</strong>za. Magnus Hundt <strong>il</strong> Vecchio (1449-1519) fu conferenziere all’Università<br />
di Leipzig. Le <strong>il</strong>lustrazioni nel suo testo offrono la prima raffigurazione degli organi umani e delle<br />
viscere. Uno dei libri più rari della storia della medicina, ricco di estese annotazioni manoscritte in<br />
rosso pallido di mano di un possessore del tempo (purtroppo <strong>il</strong> f. G4, che al verso presenta la<br />
s<strong>il</strong>ografia del corpo umano, è mancante; alcuni quaderni lievemente bruniti). Nessun esemplare in<br />
biblioteche italiane. DURLING 2507. GARRISON MORTON 363.3. WALLER 4991. NAT.LIB.MED.<br />
2254050R. CHOULANT-FRANCK P. 125-26. NORMAN 1115. WELLCOME 3362A (privo dell’errata). [4068]<br />
287. INGRASSIA, Gio.F<strong>il</strong>ippo. Informatione del pestifero, et contagioso morbo <strong>il</strong> quale<br />
affligge et have afflitto questa città di Palermo et molte altre città, e terre di questo<br />
Regno di Sic<strong>il</strong>ia, nell’anno 1575 et 1576. In Palermo, Appresso G.M.Mayda, 1576,€ 7.000<br />
in 4, pp. (6), 312, (38), 205, (14), leg. poster. m.perg. e angoli. Al titolo grande s<strong>il</strong>ografia da 4 legni<br />
raffig. rimedi contro la peste, ripetuta fra la seconda e la terza parte, impresa dello stampatore al<br />
colophon. Illustrato da 3 tavole in rame, una f.t. raffig. l’autore che offre <strong>il</strong> volume a F<strong>il</strong>ippo d’Austria<br />
e 2 n.t. raffig. <strong>il</strong> lazzareto di Palermo. Uno dei più celebri trattati sulla peste del Cinquecento,<br />
importante nella storia della medicina per la posizione di rifiuto da parte dell’Autore della teoria della<br />
peste “manufatta”. Il fenomeno della peste viene analizzato con grande rigore scientifico da quattro<br />
angolazioni (corrispondenti ad altrettante parti dell’opera): che cosa sia la peste e la sua<br />
sintomatologia, le norme di igiene e di organizzazione sanitaria per i malati, la prevenzione per la<br />
popolazione della città non ancora contagiata, la prassi terapeutica per gli appestati. G. F. Ingrassia,<br />
allievo di Falloppio e Vesalio a Padova, si stab<strong>il</strong>ì a Napoli. Era protomedico in Sic<strong>il</strong>ia durante <strong>il</strong><br />
contagio di peste nel 1575; <strong>il</strong> suo rifiuto ad ipotesi fantasiose di peste manufatta segnò un passo<br />
avanti determinante nell’epidemiologia. Nel 1577 fu pubblicata una “Parte quinta” dallo stesso<br />
stampatore. Il capitolo 3 della quarta parte fu tradotto in latino ed inserito in una raccolta di scritti<br />
curata da J. Camerarius (Synopsis commenatriorum de peste, Norimberga 1583). Rarissima<br />
cinquecentina palermitana <strong>il</strong>lustrata, di notevole interesse medico. Buon esempl., con rari aloni.<br />
ADAMS I-120. BMC p. 339. CASTIGLIONI, STORIA DELLA MEDICINA, pp. 428-429. DURLING, 2547.<br />
MORTIMER, HARVARD, I, 241. MIRA III, 202: “La quinta parte di quest’opera fu riprodotta nel 1624,<br />
quando la peste devastò quest’isola”. BIRD, MEDICAL EDINBURGH 1314-15. [11982]
288. JACQUOT, Félix. Lettres médicales sur l’Italie comprenant l’histoire médicale<br />
du corps d’occupation des États Romains. Paris, Librairie de Victor Masson, 1857,€ 900<br />
in-8, pp.XIV, 478, stupenda legatura coeva in marocchino rosso con ricche decorazioni oro sui<br />
piatti e al dorso, armi reali dei Borboni in oro al centro dei piatti, dent. int., tagli dor. Dotta opera<br />
storico-scientifica sulla situazione sanitaria in Italia a metà Ottocento: esanima in particolare gli<br />
Stati Romani occupati dai Francesi: malattie diffuse, epidemie, cure e medicamenti; con notizie<br />
e relazioni sulle situazioni evidenziate anche nel Regno di Napoli, Paludi Pontine, Civitavecchia,<br />
Siena, Firenze, Pisa e Livorno. Certamente è monografia rara. Magnifico esemplare. [6748]<br />
289. LA TORRE, Felice. L’utero attraverso i secoli da Erof<strong>il</strong>o ai giorni nostri storia,<br />
iconografia, struttura, fisiologia con speciale accenno alla funzione gestatrice. Città<br />
di Castello, Unione Arti Grafiche, 1917, € 420<br />
in-4, pp. XX, 831, legatura coeva in m. pelle, dorso con titolo e fregi floreali d’oro. Completo di<br />
560 <strong>il</strong>lustrazioni n.t. e di 22 tavole a colori di cui 5 ripiegate in fine. Prima edizione di questa<br />
ponderosa opera, tirata in 500 esemplari, dedicata a Mondino de’ Luzzi e Berengario Carpi,<br />
“primi sommi anatomici”. Si divide in due parti: la prima è storica e contiene brani tratti da testi<br />
classici, codici e palinsesti, corredata da ricche e curiose <strong>il</strong>lustrazioni anatomiche. “Prendendo le<br />
mosse dai tempi d’Ippocrate, di Aristotele ed in special modo da Erof<strong>il</strong>o (460-230 AC), conduco<br />
passo passo <strong>il</strong> lettore attraverso i secoli, spesso torbidi e tristi per la scienza nostra…” (dalla<br />
prefazione). La seconda parte espone invece le ricerche personali sulla struttura dell’utero e<br />
rappresenta <strong>il</strong> primo studio organico e completo sull’argomento. Originario di Savoca (ME), <strong>il</strong><br />
Prof. La Torre fu prolifico saggista e pioniere dell’ostetricia moderna, insegnante, fondatore<br />
dell’omonimo istituto ostretico-ginecologico (1889), direttore del periodico “La Clinica<br />
ostetrica”, presidente della Croce Verde e fervente patriota, ma anche bibliof<strong>il</strong>o: la sua ricca<br />
biblioteca, con molte edizioni antiche fu donata alla Biblioteca Medica Statale di Roma.<br />
“Contains an important collection of <strong>il</strong>lustrations” (GARRISON/MORTON 6295). [13023]<br />
290. LE BRUN, Charles. Conferenza del signor Le Brun opra l’espressione generale<br />
e particolare delle passioni, con le figure, tradotta in italiano. Verona, Agostin<br />
Carattoni librajo sulla via Nuova, 1751, € 1.300<br />
in-16, pp. XXIII, (1), 111, (1), legatura in mezza pelle, titolo in oro su tassello granata al dorso.<br />
Frontespizio inciso in rame entro tempietto decorativo; al verso titolo in francese e a fronte<br />
ripetuto quello in italiano; completo di 52 tavole con varie espressioni del volto umano incise in<br />
rame f.t., realizzate dallo stesso Le Brun, “primo pittore del re di Francia, cancelliere e<br />
direttore dell’Accademia di Pittura e Scoltura”, che rappresentano differenti stati d’animo<br />
(gioia, dolore, ira, pianto, gaudio, collera, stupore, ammirazione...). Testo italiano e francese a<br />
fronte. Seconda edizione (prima Parigi 1698) di interessante e importante trattato di<br />
fisiognomica, uno dei primi ad avere impronta “razionale” allontanandosi dalla impostazione<br />
della fisiognomica “magica” del XVI secolo. Charles Le Brun, (1619-1690) fu celebre pittore e<br />
incisore francese alla corte di Luigi XIV. Buon esemplare. BRUNET III, 910. GRAESSE IV, 136. [12965]<br />
291. LORRY, Anne Charles, de. Tractatus de Morbis Cutaneis. Parisiis, apud Gu<strong>il</strong>l.<br />
Cavelier, 1777, € 1.400<br />
in-4, pp. (4), XVI, 704, (4), bella legatura del tel tempo p. pelle marmorizz., dorso a nervi con<br />
tit. e ricchi fregi oro, tagli rossi. Il nome dell’autore si legge all’inizio della lunga prefazione<br />
all’amico Steph. Lud. Geoffroy. Prima edizione di trattato che costituisce <strong>il</strong> fondamento della<br />
dermatologia moderna francese; vi si esaminano a fondo i vari tipi di pelle, le cause delle<br />
infezioni, si descrivono i tumori e tutte le malattie dermatologiche, compresa la calvizie. Il Lorry<br />
(1726-1783) fu medico e scienziato che portò la sua indagine in vari settori della medicina.<br />
Bell’esempl. a larghi margini, con ex-libris della biblioteca del Dott. P.F. de la Bonnardière, uno<br />
dei più eminenti medici di Lyon del XIX secolo. Raro. Ottimo esempl. WALLER 6020. D.S.B.
VIII, 505-7. GARRISON-MORTON 3983: “Lorry is regarded as the founder of French<br />
Dermatology. A pup<strong>il</strong> of Jean Astruc, his most important work is his Tractatus, in wich he<br />
attempted the classification of diseases on the basis of essential relations, their physiological,<br />
pathological and etiological sim<strong>il</strong>arities. It is the first modern text on the subiect”. [217]<br />
292. SACCO, Luigi. Trattato di Vaccinazione, con osservazioni sul giavardo e<br />
vaiolo pecorino. M<strong>il</strong>ano, Tip. Mussi, 1809, € 1.000<br />
in-4, pp. 223, (3), leg. m. pelle tit. oro su tassello al dorso. Con 4 tavole ripiegate inc. in rame e<br />
stupendamente colorate da mano dell’epoca. Edizione originale dell’opera definitiva del Sacco,<br />
nella quale egli non solo insegna i sistemi di preparare ed innestare <strong>il</strong> vaccino, ma tratta anche<br />
l’epidemiologia descrive la reazione vaccinica, discute tutte le obbiezioni rivolte al metodo e<br />
mette in evidenza l’analogia fra i cowpox, <strong>il</strong> vaiolo equino (giavardo) e quello ovino,<br />
descrivendo esattamente le diverse pustole, raffigurate fedelmente in grandi tavole a colori. L.<br />
Sacco (1769-1836, di Varese) fu <strong>il</strong>lustre medico ed igenista, nominato direttore generale della<br />
vaccinazione nel Regno d’Italia, a lui spetta <strong>il</strong> merito di aver praticato i primi innesti di vaccino<br />
in Italia e di aver eseguito delle esperienze conclusive per dimostrare quando ha inizio<br />
l’immunità nei vaccinati. E’ l’opera italiana più bella ed importante sulla vaccinazione.<br />
Bell’esemplare (mancante però del ritratto di Jenner in antiporta). HIRSCH IV, 941. WALLER<br />
8375. DE RENZI V, 533. [3614]<br />
293. VENEROSO, Girolamo. Risposta alla querela sotto <strong>il</strong> nome di Difesa intorno<br />
allo sputo di sangue, stampata in Firenze. Ferrara, Vitt. Baldini, 1597, € 1.600<br />
in-4, pp. (8), 188, (4), leg. coeva in pergamena. Marca tip. sul tit., fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr., testo in<br />
car. cors. Dedica a Cesare Giustiniani, ambasciatore della Rep. di Genova, fratello di quella<br />
Costanza Giustiniani, <strong>il</strong> cui caso è oggetto della controversia (“Donna C.G. vergine sacra nel<br />
Monasterio di Santa Marta di Genova dell’Ordine di S. Benedeto, d’anni vintitre di<br />
temperamento colerico… ha sputato tre volte <strong>il</strong> sangue con tosse”). Prima edizione di questo<br />
trattatello d’interesse medico, in risposta a quello di S<strong>il</strong>vestro Facio apparso a Firenze l’anno<br />
precedente. Il cap. 6 (pp. 37-42) contiene due lettere di Gir. Mercuriale, dell’agosto e settembre<br />
1595. In fine (pp. 141-188) vi sono lettere, testimonianze e contributi di Orazio Augenio, Andrea<br />
Cesalpino, Giov. Costeo ed altri. Bell’esempl. (antica firma sul tit., qualche lieve traccia<br />
d’umido). MANCA A WELLCOME. DURLING 4567. STC 714. [2292]<br />
294. WALTER, Johann Gottlieb. Observationes Anatomicae. Historia Monstri<br />
bicorporis duobus capitibus, tribus pedibus, pectore pelvique concreti. Berolini, Got.<br />
Aug. Lange, 1775, € 2.750<br />
in-folio, pp. (8), LXXXVIII, leg. del tempo m. pelle e ang., tit. oro al dorso (difetti alle cerniere).<br />
Tit. a stampa rossa e nera con vignetta inc. da Berger, due testatine ed un finaletto s<strong>il</strong>ogr. Dedica<br />
a Federico II di Prussia. Opera corredata di 13 tavole ripieg. f.t. disegnate da F.G.B. Hopffer ed<br />
inc. da vari incisori, 6 delle quali attengono al “mostro di due corpi, due teste, quattro braccia,<br />
tre piedi ed unito per <strong>il</strong> petto e l’addome” di cui si occupa la prima e più ampia delle quattro<br />
“Osservazioni anatomiche” che costituiscono <strong>il</strong> vol. Gli altri argomenti riguardano <strong>il</strong> latte<br />
materno, i calcoli, le vene del collo e della testa. Opera “curae renovatae de anastomosi<br />
tubulorum lactiferorum mammae muliebris. Cocrementa terrestria. Venae capitis et colli. Cum<br />
figuris ad vivum expressis” di grande rarità, non riscontrata in nessuno dei molti repertori<br />
consultati. Dell’autore (1734-1818), medico e professore d’anatomia membro dell’Accademia<br />
delle Scienze di Berlino, si è trovata solo un’altra opera registrata dalla Bibl. Walleriana (n.<br />
10106). Ottimo esempl. a grandi margini. NAT. LIBR. OF MEDICINE, B.M. 26/630. [483]
ECONOMIA E POLITICA<br />
295. BENAVEN, Jean Michel. Le Caissier Italien, ou l’Art de connoitre toutes les<br />
Monnoies actuelles d’Italie, ainsi celles de tous les Etats et Princes de l’Europe, qui<br />
y ont cours, avec le déta<strong>il</strong> des productions de l’Italie, les usages pour les lettres de<br />
change, la maniere de faire les payment, les poids, mesures, et autres objets rélatifs<br />
au Ciommerce. S.l. (Lyon), 1787, € 3.800<br />
2 volumi in-folio (420x270 mm), ff.(2), 345, (2);.(2),188, con 173 tavole di monete incise fuori<br />
testo. Legatura originale in cartone blu, titolo su etichetta ai due dorsi. Due frontespizi entro<br />
bordura ornata. Opera di grande importanza per la storia economica delle regioni d’Italia,<br />
regione per regione, città per città, corredata di copiosi indici. sul commercio, regole finanziarie<br />
e commerciali, industrie, etc. Nel secondo volume sono riprodotte migliaia di monete d’oro,<br />
argento e rame, in uso nelle città e regioni della penisola italiana e di vari Stati d’Europa. Vasta<br />
monografia di numismatica, economia-politica e finanza, assai rara. Magnifico esemplare a pieni<br />
margini con barbe. MANCA ALLA FONDAZIONE E EINAUDI, ed a varie bibliografie. KRESS,<br />
B1162. CAT. MATTIOLI n.264. BASSOLI p.60. [16434]<br />
296. BOTTIER, Jacques André. Pratique du Commerce pour la fac<strong>il</strong>ité du Négociant<br />
dans la combinaison des changes et dans la réduction des monnoies, poids et<br />
mesures de toutes les places de commerce de l’Europe… de l’Asie, et de<br />
l’Amérique, et le rapport qu’elles ont à celles de Turin. Ivi, Joseph François<br />
Destefanis, 1773, € 750<br />
in-8, pp. 517, legatura coeva p.pelle, titolo e fregi oro al dorso (non fresca). Prima edizione di<br />
importante trattato economico-finanziario, dedicato a Vittorio Amedeo II di Savoia. Vi sono<br />
dettate le regole del commercio e delle operazioni bancarie e movimenti di denaro tra le varie<br />
piazze d’Europa, con particolare riferimeno a quella di Torino. KRESS LIBRARY n.327. CAT.<br />
FONDAZIONE EINAUDI, III, p.24. [13028]<br />
297. BROGGIA, Carlo Antonio. Trattato de’ tributi, delle monete e del governo<br />
politico della sanità. Napoli, Pietro Palombo, 1743, € 3.200<br />
in-8, pp. (14), XVIII, 572, (4), leg.coeva in pergamena, parte superiore del dorso restaurata, con<br />
titolo su tassello moderno. Prima edizione di opera fortemente innovativa per l’analisi del<br />
sistema tributario: <strong>il</strong> quale <strong>il</strong> Broggia avanza ragionevoli proposte di riforma fiscale sulla base di<br />
criteri di equità assoluta in rapporto alle effettive capacità contributive, sgravando le classi più<br />
misere. Le sue teorie possono essere considerate non solo un compendio della più importante<br />
letteratura sulle finanze pubbliche del XVIII secolo, ma anche anticipatrici della maggior parte<br />
di quella del XIX secolo. Il Broggia (1698-1767) subì, a causa delle sue idee, la proscrizione<br />
nell’isola di Pantelleria. Esemplare con alcuni quaderni bruniti. “Primo trattato metodico dei<br />
tributi superiore di molto ai camerialisti suoi contemporanei” (COSSA, p. 107). “A digest of all<br />
that was best, not only in the public-finance literature of the eighteenth century but also in most<br />
of that of the nineteenth” (SCHUMPETER, p. 205). GOLDSMITHS’ 7984. KRESS B, 4730. EINAUDI<br />
I, 709. [14815]<br />
298. BUDE’, Gu<strong>il</strong>laume. De Asse & partibus eius libri quinque, ab ipso authore<br />
novissime & recogniti & locupletati. Parisiis, imprimebat Mich. Vascosanus sibi,<br />
Rob. Stephano, ac Ioh. Roigny, affinibus suis, 1542 (in fine: 1541), € 3.300<br />
in-folio, ff. CCXXIV, (12, l’ult. b.), preziosa legatura d’inizio Settecento in vitello biondo<br />
marmorizz., alle armi di Le Roux d’Esneval, stemma in oro al centro dei piatti, dorso liscio con
tit. e fregi oro, tagli rossi. Testo in car. rom. con passi in greco, note a stampa nei margini,<br />
bellissime iniz. ornate s<strong>il</strong>ogr. Magnifica edizione (prima 1514), aumentata e rivista dall’autore<br />
stesso, del primo e più importante studio antico sulle monete e sulla metrologia dei Greci e dei<br />
Romani. Gu<strong>il</strong>laume Budé (Paris 1467-1540) fu <strong>il</strong> primo dei grandi umanisti francesi, allievo di<br />
Lascaris, profondo ellenista, preposto dei mercanti, iniziatore con i suoi libri e legature della<br />
Bibliothèque Nationale. Superbo esempl. RENOUARD, LES ESTIENNE, p. 53-4. BMC, FRENCH, 85.<br />
ADAMS B-3106. OLIVIER-HERMAL-ROTON, RELIURES ARMOIRIÉES II, 196. [3905]<br />
299. CANTUNI, Carlo Antonio. Istruzioni pratiche intorno all’agricoltura e tenuta<br />
di bigatti; operetta divisa in due parti…Bergamo, Vincenzo Antoine, 1778, € 400<br />
in-8, pp. (8), VIII, 184, legatura edit. cart. con bordura s<strong>il</strong>ogr. sui piatti e vignetta al centro.<br />
Dedica dell’autore al marchese Antonio Terzi. Prima edizione di opera interessante<br />
sull’agricoltura ed <strong>il</strong> baco da seta, <strong>il</strong> cui titolo ben chiarisce <strong>il</strong> contenuto delle due parti: “nella<br />
prima si tratta delle colture, seminazioni de’ campi, del far prati, piantar boschi, piantar ed<br />
allevar le viti, piantar e risanar gelsi, con altre operazioni di campagna; nella seconda si<br />
assegnano le regole pratiche di far nascere, nudrire, e custodire i bigatti in tutte le loro mute<br />
sino alla raccolta delle galette”. In ottimo stato. [10263]<br />
300. CONDILLAC, Etienne Bonnot de. Le Commerce et le Gouvernement<br />
considérés l’un à l’autre. Ouvrage élémentaire… Nouvelle édition. Première (et<br />
seconde partie).<br />
Paris, chez Blanchon, an III (1794), € 1.500<br />
2 parti in un vol. in-8, pp.(4), 235, (1); (4), 144, (2), leg. coeva p.pelle marmorizz., titolo e fregi<br />
oro al dorso. Seconda edizione (prima 1776) del più importante studio di economia del noto<br />
f<strong>il</strong>osofo del “siècle de la lumière” o <strong>il</strong>luminismo, ove Cond<strong>il</strong>lac “combina la confutazione<br />
dell’errore fisiocratico sul commercio e le manifatture con la teoria del valore…” (Cossa<br />
p.300). “Quest’opera è una delle più chiare esposizioni che siano state fatte del sistema degli<br />
economisti del 18.mo secolo” (Blanqui). BIBL. EINAUDI, n.1209. BLANQUI p. 300. ECONOMIE ET<br />
POPULATION, II, 1162. KRESS LIBRARY, I, 7200. (Tutte riferite solo alla prima ediz. 1776). [8108]<br />
301. DE LUCA, Giovanni Battista. Trattato de’ cambj così di Piazza come di Fiera e<br />
delle lettere di cambio. O sia parte II del libro V del Dottor Volgare,… In Roma, per<br />
<strong>il</strong> Bernabò, l’anno MDCCIV, (Roma, Bernabò, 1704), € 650<br />
in-12, pp. 83, (1), leg. cartonato rustico. Estratto della parte seconda del libro quinto del “Dottor<br />
Volgare” del De Luca (Venosa 1614-Roma 1683). L’opera uscì per la prima volta nel 1637 e<br />
riscosse notevole fortuna in quanto si tratta del primo compendio, come recita <strong>il</strong> frontespizio “di<br />
tutta la legge civ<strong>il</strong>e, canonica, feudale e municipale, nelle cose più ricevute in pratica” e fonda<br />
un lessico giuridico italiano. Buon esempl. DBIT XXXVIII, pp. 340-347. NON RISCONTRATO NEI<br />
REPERTORI DI ECONOMIA. [5059]<br />
302. FLORI, Lodovico. Trattato del modo di tenere <strong>il</strong> libro doppio domestico col<br />
suo esemplare. Composto dal Padre L.Flori Stampato in Palermo, e ristampato in<br />
Roma per <strong>il</strong> Lazzari Varese, 1677, € 4.600<br />
3 parti in un vol. in-folio, leg. coeva p. perg. rigida, tagli marmorizz. Seconda edizione (la prima<br />
era apparsa a Palermo nel 1636) di questa straordinaria opera del Gesuita sulla partita doppia<br />
“per uso delle Case, e Collegii della medesima Compagnia nel Regno di Sic<strong>il</strong>ia”. Ogni parte<br />
con proprio frontespizio (la terza senza note tipogr.). - I) Instruttione del modo, come si devono<br />
tenere i libri de’ conti…, pp. (4, tit. generale, dedica a Dio), 126, (2, Tavola), ff. 2 più volte<br />
ripieg. (“Esempio, o paradigma del b<strong>il</strong>ancio…” p.e. inseriti in fine alla parte seconda). - II)<br />
Esemplare del libro doppio domestico col suo giornale… per maggior dichiaratione della<br />
precedente Instruttione, pp. (3), 32 (ma 63 per numeraz. doppia delle pp. 1-31, quali esempi di<br />
partita doppia), (2 bb.). - III) Libro maestro…, pp. (4), 50 (ma 100), pp. (7, con “Alcune
avvertenze intorno al modo di tenere <strong>il</strong> Libro de’ Capitali”, registro, impresa tipogr. e fregio).<br />
“Questo raro libro…è <strong>il</strong> capolavoro del secolo…Il Flori sente per primo la persona dietro le<br />
“cose surrogate”: per primo separa la contab<strong>il</strong>ità dell’inventario (capitale) dalla annuale<br />
(spese e rendite), unica ch’ei tiene… primo di tutti, presenta l’ut<strong>il</strong>ità dei preventivi sotto <strong>il</strong> nome<br />
di calcoli. La teoria finalmente è convalorata da una pratica applicazione, voluminosa, di<br />
un’annata intiera del detto collegio, col giornale, libro e repertorio…” (Cerboni). Esempl. a<br />
pieni margini (alcuni timbri sul titolo generale, lievi uniformi bruniture su alcune pagine).<br />
MANCA AL CAT. EINAUDI. CERBONI, Computisteria e ragioneria, p. 54. RICCARDI I, 463: “E’ una<br />
delle migliori opere di ragioneria in ordine alla tenuta dei libri della scrittura doppia”. KRESS<br />
1433. KRESS ITALIAN 181. SOMMERVOGEL III, 804-5.1. [3828]<br />
303. Friuli - PROCLAMA degl’<strong>il</strong>lustrissimi, ed eccellentissimi Proveditori sopra li<br />
beni inculti e deputati all’Agricoltura. (Venezia), Per li figliuoli del qu. Z. Antonio<br />
Pinelli stampatori ducali, 1791, € 250<br />
in-4, pp. 53, (3), cartone originale. Interessante raccolta di quattro proclami e disposizioni messi<br />
in atto dalla Repubblica Veneziana per <strong>il</strong> territorio friulano in ambito di agricoltura, commercio<br />
e valorizzazione dei terreni incolti. Ogni sezione è introdotta da proprio frontespizio con<br />
raffigurazione del leone alato veneziano. Ottimo esemplare. [10057]<br />
304. GALIANI, Ferdinando. Della Moneta libri cinque. Edizione seconda. Napoli,<br />
Simoniana, 1780, € 2.600<br />
in-8, pp. (28), 416, legatura coeva in pergamena. rigida, tit. oro al dorso. Vignetta di Raffaello<br />
Morghen al frontespizio, testatine ed iniz. s<strong>il</strong>ogr. Seconda edizione di questo fondamentale<br />
trattato economico di Galiani (1728-1787, inviato del Re di Napoli presso la corte parigina, e in<br />
contatto con molti dei fisiocratici). Questa edizione riporta un’interessante analisi comparata fra<br />
la situazione del Regno di Napoli all’epoca della prima ediz. nel 1750 ed al momento attuale;<br />
inoltre sono da segnalare le note nella parte finale del testo. Opera di capitale importanza per la<br />
storia dell’economia, e in particolare per quella monetaria. “Galiani placed this in the concrete<br />
ut<strong>il</strong>ity of single quantities of wealth – a ut<strong>il</strong>ity which, according to him, is determined by the<br />
different degrees of demand; he remarks on the influence of time and the reciprocal influence of<br />
demand on value, which, in its turn, influences the former. This theory of the limit of ut<strong>il</strong>ity<br />
forms a complete and regular system in which the several elements are first ascertained and<br />
then reduced to one alone” (PALGRAVE II, p. 178). Bell’esempl. marginoso (qualche rara<br />
lievissima ingiallitura). EINAUDI 2330. COSSA 41(113). GOLDSMITHS 8528. KRESS LIBR. 5034.<br />
KRESS ITAL. n. 269. PECCHIO, pp. 91-92: “Fu uno dei primi a combattere <strong>il</strong> comune pregiudizio<br />
che l’alto prezzo delle cose fosse segno di miseria e calamità…l’abbondanza del denaro unita<br />
all’abbondanza delle cose, non solo dura, ma trae nuova gente, anima vieppiù<br />
l’industria…Finalmente egli fu tra i primi che portarono opinione che debba lasciarsi libero<br />
l’interesse del denaro, come pure <strong>il</strong> prezzo delle monete: La moneta si dovrebbe trattare come<br />
mercanzia”. [12935]<br />
305. GANILH, Charles. Des Systèmes d’ Économie Politique, de leurs<br />
inconvéniens, de leurs avantages, et de la doctrine la plus favorable aux progrès de<br />
la richesse des nations. Tome premier (et II). Paris, chez Xhrouet, Déterv<strong>il</strong>le etc.,<br />
1809, € 1.400<br />
2 vol. in-8, pp. (4), XXXII, 381; (4), 408, broch. coeva rosa, tit. a stampa su tassello di carta ai<br />
dorsi, camicia m.pelle ed astuccio mod. Prima edizione di quello che è considerato <strong>il</strong> primo<br />
trattato sistematico della storia dell’economia politica. Charles Gan<strong>il</strong>h (1758-1836, uomo<br />
politico e <strong>il</strong>lustre economista), attribuisce all’industria ed al commercio <strong>il</strong> primato<br />
sull’agricoltura, ed è favorevole all’uso delle macchine, che contribuiscono all’aumento<br />
dell’occupazione. Rara. Bell’esemplare a pieni margini con barbe (alone d’umido marginale alla<br />
fine del vol. II). KRESS S.5939. EINAUDI 2364. GOLDSMITHS 19772. [200]
306. GENOVESI, Antonio. Lezioni di Commercio o sia d’Economia Civ<strong>il</strong>e dell’Ab.<br />
Antonio Genovesi regio cattedratico di Napoli. Edizione novissima accresciuta di<br />
varie aggiunte dell’Autore medesimo. Bassano, a spese Remondini, 1769, € 900<br />
2 vol. in-8, pp.355, 260, leg. orig. cart. rustico, titolo ms. ai dorsi. Pagine di titolo entro bordura<br />
e con fregio floreale x<strong>il</strong>ografico. Edizione in parte originale, la più completa, posteriore di un<br />
anno alla prima di M<strong>il</strong>ano Agnelli 1768, delle lezioni tenute dal Genovesi (1712-1769) dalla<br />
cattedra di Commercio appositamente istituita all’Università di Napoli. Opera importante e<br />
innovativa che osserva e suggerisce trasformazioni nei rapporti tra popolazione, sv<strong>il</strong>uppo dei<br />
traffici, rinnovamento tecnico delle manifatture e dell’agricoltura. L’opera venne posta all’indice<br />
“donec corrigantur” nel 1817 per l’acceso anticurialismo. Esemplare puro e magnifico. KRESS<br />
n.6640. KRESS, ITALIAN n.-373. CAT. EINAUDI n.2515. MC CULLOCH p.64. [16623]<br />
307. HOLBACH, P.A. Thiry, Baron de. Système Social. Ou Principes Naturels de la<br />
Morale et de la Politique. Avec un examen de l’influence du Gouvernement sur les<br />
Moeurs. Tome premier (-troisieme). Londres (ma Amsterdam, M.M.Frey), 1773,€ 2.150<br />
3 parti in un vol. in-8, pp.VIII, VIII, 9-218, (2); (4), 174, (2); (4), 166, (2); leg. coeva p.pelle,<br />
dorso ornato e con tit. oro su tassello (cerniere deboli). Edizione originale e prima tiratura<br />
dell’opera f<strong>il</strong>osofica fondamentale, con <strong>il</strong> “Système de la nature”, del barone d’Holbach, la<br />
figura leader del Materialismo francese e dell’ateismo nel XVIII secolo. Fu <strong>il</strong> nemico di tutte le<br />
dottrine religiose che riteneva essere degli strumenti di dispotismo. L’abate Galliani lo frequentò<br />
assiduamente a Parigi e lo definì <strong>il</strong> “maître d’hôtel de la ph<strong>il</strong>osophie”. Importante e raro. KRESS<br />
n.6940. TCHÉMERZINE, VII, 246. BARBIER IV, 621-622. EINAUDI n.2911. [4377]<br />
308. HORTOLAN DE LINCHE. Le régulateur, ou traité complet des poids,<br />
mesures, changes et monnaies, de toutes les nations commerçantes; rédigé, d’après<br />
les renseignements les plus positifs, sur le plan des tables de Martin. Naples, chez<br />
l’Auteur et à l’Impr. Française, 1830, € 750<br />
2 tomi in un vol. in-8, bella legatura romantica in p. vitello scuro con elegante bordura oro sui<br />
piatti, iniziali oro al centro del piatto super., dorso a nervi con tit. e fregi oro ed a secco. Con<br />
alcune tabelle ripieg. f.t. L’opera si compone di svariate serie di tabelle sinottiche relative alle<br />
misure di peso, di lunghezza, di capacità, misure agrarie, tavole di moltiplicazione e divisione,<br />
tavole delle monete d’oro e d’argento, di cambio tra Parigi ed altre città europee, ecc.<br />
Bell’esempl. (con lievi ingialliture della carta qua e là). MANCA ALLE VARIE BIBLIOGRAFIE<br />
CONSULTATE. [715]<br />
309. KREBS, Ph. Helfricus. De Ligno et Lapide. Tractatus Politico-Juridicus quo<br />
praecipuam Juris Forestalis partem... Coloniae, Francofrurti & Bonnae, Henr.<br />
Noethen, 1756, € 950<br />
3 parti in un volume in-4, legatura coeva cartone rustico, dorso in perg. pp. (20), 366; 256, (2);<br />
(2), 28 (parte con testo in lingua tedesca); pp. (4), 115 “Fasciculus Quaestionum<br />
Miscellanearum in theoria et praxi maxime ut<strong>il</strong>ium, praecipue in majorem editi de Ligno et<br />
LapideTractatus”, (35 di Index Rerum). Seconda edizione (prima Augsburg 1700) di un vasto<br />
trattato scientifico, giuridico ed economico sulle piante ed <strong>il</strong> legno da esse ricavato, la sua<br />
produzione e uso, le pietre e gemme, i minerali e prodotti del sottosuolo, i metalli, “materiam<br />
arborum plantationis, conservationis, dominii…item arborum et lapidum, fodinarum itidem<br />
metallicarum”. Con normative sulle risorse naturali, loro sfruttamento e valorizzazione e sulla<br />
legislazione coeva del loro commercio, particolarmente nelle regioni germaniche. Le tre parti<br />
sono corredate di dettagliati indici. Krebs fu un noto giurista e uomo politico della regione Hesse<br />
nel periodo a cavallo del XVII e XVIII sec. Opera assai curata in materia di legno e pietra, non<br />
comune. Esemplare assai ben conservato. [12871]
310. LOTTINI DA VOLTERRA, Giovanni Franc. Avvedimenti Civ<strong>il</strong>i. Al<br />
serenissimo D. Francesco Medici Gran Duca di Toscana. In Firenze, Bartolomeo<br />
Sermartelli, 1574, € 1.900<br />
in-4, ff. (12), pp.245, (2, u<strong>il</strong>tima b.), legatura coeva piena pergamena flessib<strong>il</strong>e, titolo<br />
manoscritto al dorso. Carattere tondo, impresa tipogr. al titolo, tre cap<strong>il</strong>ettera istoriati in<br />
s<strong>il</strong>ografia. Edizione originale, postuma, curata dal fratello di Giovanni Lottini, Gerolamo.<br />
Nacque a Volterra nel 1512, visse poi a Roma e presso varie famiglie nob<strong>il</strong>i italiane (Torelli,<br />
Este, Orsini, Sforza) frequentò molti intellettuali del tempo, tra i quali Michelangelo. Ebbe<br />
delicate missioni come segretario del Duca Cosimo I de Medici. Opera di r<strong>il</strong>ievo nel pensiero<br />
politico italiano del cinquecento, composta nella classica forma di consigli al principe. La<br />
sezione più significativa è quella relativa al potere legislativo. Bell’esemplare. GAMBA, TESTI DI<br />
LINGUA, n.1495. STC., p.394. DBIT. 66., pp.105-200. [14334]<br />
311. LUMBROSO, Giacomo. Recherches sur l’Economie Politique de l’Egypte sous<br />
les Lagides. Mémoire couronné par l’Académie des Inscriptions et Belles-Lettres<br />
(ju<strong>il</strong>let 1869). Turin, Impr. Royale, Bocca frères, 1870, € 350<br />
in-8, pp. XXVIII, (2), 374, (2), legatura del tempo m. marocchino rosso, dorso a nervi con tit. e<br />
fregi oro. Con numerose dotte note esplicative, parole e passi in greco. Prima edizione di<br />
approfondito studio d’interesse storico, archeologico ed economico, sull’antico Egitto sotto la<br />
dinastia tolemaica dei Lagidi, dalla fondazione di Alessandria alla conquista romana, sulle<br />
condizioni del popolo, dell’agricoltura, del commercio e dell’industria, sull’organizzazione<br />
amministrativa del paese, sulle leggi, le istituzioni, ecc. Ottimo esempl. CAT. EINAUDI II, 3545. [9827]<br />
312. MAFFEI, Franc. Scipione. Dell’Impiego del Danaro, libri tre. Alla Santità di<br />
nostro signore Benedetto Decimoquarto. In questa edizione si aggiunge una Lettera<br />
Enciclica, ed un Moto proprio riguardante l’intreresse di censi, e cambi… In Roma,<br />
nella Stamperia Vaticana, s.d. (ma 1745), € 950<br />
in-4, pp.XXXII, 172, titolo in rosso e nero con armi papali incise, iniziali e fregi in s<strong>il</strong>ogr.<br />
Legatura coeva cartonato marmorizz. Seconda edizione corretta ed accresciuta (prima 1744) di<br />
quest’opera tra le più note ed importanti della letteratura economico-finanziaria italiana. A<br />
sostegno delle proprie convinzioni in favore dell’usura e del prestito ad interesse in genere,<br />
l’autore (1675-1755) riporta e commenta brani tratti dalla letteratura biblica e patristica,<br />
provocando inevitab<strong>il</strong>mente la censura da parte della Chiesa e l’emanazione dell’enciclica “Vix<br />
pervenit” (1745) da parte di Benedetto XIV. Buon esempl., puro (lievi ingialliture,<br />
camminamenti di tarlo, che non toccano <strong>il</strong> testo, ai primi 4 ff.). CAT, KRESS LIBRARY, ITALIAN<br />
ECONOMIC LITERATURE, n. 254. AT. BIBLIOTECA EINAUDI, II, 3604. CAT, BUBLIOTECA<br />
MATTIOLI, 2189 (EDIZ, 1744). [16331]<br />
313. MAGUES, Isidore Jean Baptiste. Don Carlos e i suoi difensori. Collezione di<br />
ritratti originali, con introduzione e notizia biografica sopra ciascuno dei personaggi<br />
rappresentati. Firenze, per V. Batelli e figli, 1837, € 1.100<br />
in-folio piccolo, pp. (5), 6-94, (2, con indice), legatura coeva in m. pelle, titolo e fregi oro al<br />
dorso (abrasioni ai piatti). Prima traduzione italiana, contemporanea all’originale francese<br />
(Parigi, Toussaint) di una galleria di ritratti delle personalità del partito carlista spagnolo,<br />
pubblicata durante la prima guerra carlista (1833-1839). Nato come movimento conservatore in<br />
difesa del diritto al trono dei discendenti di Carlo Maria Isidro di Borbone (Don Carlos), svolse<br />
un ruolo determinante dal 1833 fino alla conclusione del regime di Franco nel 1977. L’opera è<br />
completa di 22 litografie f.t. disegnate da I.Maguès: autoritratto dell’autore, veduta<br />
dell’abitazione di Don Carlos a Durango, una di costumi m<strong>il</strong>itari carlisti, un facsim<strong>il</strong>e di lettera<br />
del Generale Nazario Eguia, privato in guerra della mano destra, scritta grazie ad una penna<br />
progettata per gli amputati: una “macchina d’argento” montata su “tre branche”. Seguono 18<br />
ritratti di personalità carliste. Ogni tavola è accompagnata da un capitolo biografico di Abarca,
D.Sebastián, Erro, Aznares, Zumalacárregui, Eguía, Moreno, V<strong>il</strong>larreal. Esempl. ben conservato,<br />
con veline a protezione delle tavole, rare fioriture della carta. [13016]<br />
314. MORRI, Giuseppe. L’Economo instruito nelle Fabbriche. Operetta di G.Morri<br />
faentino. Edizione terza corretta ed aumentata dall’Autore. Faenza, presso Conti,<br />
1818, € 500<br />
volume in-8, pp. XVIII, 299, (2 tavole incise in rame ripiegate fuori testo), in brossuta originale<br />
muta. Perfetto esemplare a pieni margini com barbe. Vasto trattato di economia e perizie sui<br />
costi dei vari lavori nelle costruzioni e architetture , su ogni tipo di materiale necessario, ferro,<br />
vetri, legnami, pietrami, etc., sulla remunerazione a architetti e muratori, ecc. <strong>il</strong> tutto riferito<br />
principalmente alla città di Faenza. Il Morri è autore di altre opere sim<strong>il</strong>ari: “Il Perito in<br />
Romagna ossia Il perito agrimensore e stimatore 1791” e “Memoria per <strong>il</strong> Naviglio Zanelli di<br />
Faenza,1817”. [16864]<br />
315. PERI, Gian Domenico. Il Negotiante. Diviso un quattro parti. Aggiuntovi in<br />
questa edizione <strong>il</strong> Secretario di Banco di Mattia Cramero. Editione novissima<br />
migliorata, & accresciuta. Genova, Presso Gio.Gabriel Hertz, 1707, € 2.400<br />
5 parti in un vol. in-4 picc., pp. 204; 132; 128, (4); 55, (1 bianca); 94, (14), 28; legatura coeva in<br />
pergamena, titolo ms. al dorso. Ogni parte ha un proprio frontespizio con impresa tipogr., fregi<br />
ed iniz. s<strong>il</strong>ogr. Edizione definitiva e completa di quest’opera, tra le più interessanti per la storia<br />
dell’aritmetica bancaria, che ebbe numerose ristampe. La prima parte uscì a Genova dal<br />
Calenzano nel 1638, dedicata a Francesco Maria Spinola; le altre 3 parti videro poi la luce nel<br />
1647, nel 1651 (I Frutti d’Albaro) e nel 1665. In fine è completa, con proprio frontespizio, de “Il<br />
Secretario di Banco” di Matthias Kramer (1640-1727, pubblicato nel 1697) e di una “Aggiunta<br />
d’altre Lettere, & Formole mercant<strong>il</strong>i”. Peri (1564-1639) fu ricco ed istruito mercante in<br />
Genova che basò quest’opera sulla propria esperienza diretta. “It is a technical handbook for<br />
merchants, to teach them trading and book-keeping... It contains also interesting historical<br />
notices on the exchanges between the principal Italian and foreign cities... Peri demonstrates the<br />
importance of merchants (and) treats also of mercant<strong>il</strong>e contracts... The work is st<strong>il</strong>l interesting,<br />
especially for the history of the mercant<strong>il</strong>e customs of those times” (PALGRAVE III, 94). Ottimo<br />
esempl. KRESS LIBR. 534 (prima ediz. delle 4 parti). KRESS ITAL. n. 201 e 199. CAT. EINAUDI<br />
4392-3 (ediz. precedenti). CERBONI, COMPUTISTERIA, p. 54. GOLDSMITHS 3400. RICCARDI V,<br />
120 e II, 261: “È notata dal Libri come una delle opere più interessanti di tecnica bancaria”. [12934]<br />
316. PUYNODE, Gustave de. Voyage d’un économiste en Italie. Paris Libr. de<br />
Gu<strong>il</strong>laumin, 1857, € 280<br />
in-16, pp. (4), 336, broch. edit. In questo viaggio l’autore, economista francese, parte da Nizza e<br />
tocca Napoli, Roma, Firenze e Venezia, trascura le bellezze artistiche italiane, occupandosi per<br />
lo più delle forme di governo dei vari Stati italiani e d’economia generale; si vedano ad esempio<br />
i cap. XVIII (“Lettres sur les banques”) e XXV (“Lettre sur l’impôt”). Buon esempl. (firma<br />
sulla cop.). [12429]<br />
317. REPORTS of Special Assistant Poor Law Commissioners on the Employment<br />
of Women and Ch<strong>il</strong>dren in agriculture. Presented to both Houses of<br />
Parliament...London, Clowes and Sons, 1843, € 550<br />
in-8, pp. XIV, (2), 378, (1), leg. del tempo p. vitello avana (restaurato alle cerniere ed al dorso).<br />
Dettagliata ed attenta relazione per <strong>il</strong> decennio 1833-43, presentata ai due rami del Parlamento<br />
inglese; essa concerne l’impiego delle donne e dei bambini in agricoltura, dei quali esamina a<br />
fondo le condizioni fisiche, igienico-sanitarie e morali, <strong>il</strong> cibo, l’orario di lavoro, <strong>il</strong> grado<br />
d’istruzione, ecc. Con una quantità di documenti e testimonianze. Bell’esemplare. MANCA A<br />
KRESS ED EINAUDI. GOLDSMITHS 33401. [336]
318. ROTONDO, Mauro Luigi. Saggio politico su la popolazione, e le pubbliche<br />
contribuzioni del Regno delle Due Sic<strong>il</strong>ie al di qua del Faro, di M.L.R. Napoli, Tip.<br />
Flautina, 1834, € 900<br />
in-8, pp. VIII, 588; bella e solida leg. coeva m. pelle, tit. e fregi oro al dorso. Con una tabella<br />
“sullo stato de’ bastimenti” più volte ripieg. in fine. Prima edizione di questa rara opera di<br />
politica enonomica di contenuto complessivamente apologetico sulla storia e la situazione delle<br />
finanze napoletane nel periodo borbonico, corredata di copiosi dati statistici. L’autore (1784-<br />
1855) volle “dimostrare progressiva e non retrograda la situazione economica del Regno di<br />
Napoli, dove quantunque sianvi indigenti, ciò nonostante non vi è miseria, e dove le attuali<br />
pubbliche imposizioni prese in massa, non sono né opprimenti, né mal collocate...Si attribuisce<br />
infine la sempre crescente floridezza del nostro regno alle sagge istituzioni civ<strong>il</strong>i, politiche,<br />
economiche, amministrative, che sotto <strong>il</strong> governo dei Borboni noi godiamo” (dalla nota<br />
introduttiva del Regio Revisore Biagio Ruberti). Ottimo esempl. CAT. EINAUDI 4893. KRESS<br />
LIBRARY CAT. S.6671. [6465]<br />
319. SMITH, Adam. Recherches sur la nature et les causes de la Richesse des<br />
Nations. Traduites de l’anglois de M. Smith, sur la quatrième édition, par M.<br />
Roucher. Neuchatel, s.t., 1792, € 1.200<br />
5 vol. in-12, pp. XII, 384, (2); (4), 406; (4), 400; (4), 432; legatura coeva p. pelle, dorsi a nervi<br />
con tit. e fregi oro (con qualche difetto), tagli marmorizz. Pregevole edizione della seconda<br />
traduzione francese (dopo quella di Blavet) della celebre classica opera pubblicata da Smith nel<br />
1776, una delle pietre m<strong>il</strong>iari del pensiero economico moderno. Il traduttore J.A. Roucher (1743-<br />
1794) fu letterato assai apprezzato. Bell’esempl. MANCA A EINAUDI. GOLDSMITH 15089. KRESS<br />
B.2409. [12253]<br />
320. SONNEFELS, Josef von. Scienza del buon governo... recata dal tedesco in<br />
italiano. M<strong>il</strong>ano, Gius. Galeazzi, 1784, € 650<br />
in-8, pp. (4), 212, legatura del tempoin pelle, dorso a nervi con tit. e fregi oro (piccoli difetti alla<br />
cuffia super. e a due spigoli), tagli rossi. Prima traduzione italiana del “Grundsätze der Polizey-<br />
Handlung-und Finanzwissenschaft” ), interessante saggio sul buon governo comprendente 351<br />
precetti politici che toccano i seguenti argomenti: sicurezza pubblica e privata, libertà civ<strong>il</strong>e ed<br />
esigenza di regolamentazione, educazione, condotta, vig<strong>il</strong>anza, delitti, giochi, sanità, commercio,<br />
prezzi, mercati, tasse, merci, monete, ecc. Autore della traduzione, secondo <strong>il</strong> Melzi (III, 39) è<br />
Carlo Amoretti, mentre secondo la KRESS LIBR. (ITALIAN, n. 533) sarebbe Gerolamo Serra.<br />
Sonnefels (1733-1817) fu grande giurista d’origine morave, ma austriaco d’adozione, professore<br />
di “Scuola della Politica” a Vienna per molti anni, tenace avversario della tortura, per la cui<br />
abolizione scrisse un importante saggio. Bell’esempl. MELZI III, 39. [12912]
STORIA DALL’ANTICHITÀ AL RISORGIMENTO<br />
321. AELIANUS, Claudius. I quatordici libri di Eliano di Varia Historia. Tradotti<br />
dal greco in italiano per Giacobo Laureo. In Vinetia MDL. (In fine:) In Venetia,<br />
appresso Bartholomeo Cesano, 1550, € 750<br />
in-8, ff.94, (2 bianchi), carattere corsivo, impresa dello stampatore sul titolo, vari cap<strong>il</strong>ettera<br />
istoriati. Legatura 700esca in pelle marmorizzata, dorso a nervi con titolo e fregi oro, bordura sui<br />
piatti. Dedicata a Madonna Marietta Giustiniana. Prima edizione del volgarizzamento italiano<br />
del testo storico originale greco che vide la luce nel 1545 presso <strong>il</strong> Blado. Bella e rara. PAITONI<br />
II, 4. HOFFMANN I, 13. STC p. 7. GRAESSE I, 24. [16994]<br />
322. AMARI, Michele. La Guerra del Vespro Sic<strong>il</strong>iano o un periodo delle istorie<br />
sic<strong>il</strong>iane del secolo XIII. Seconda edizione accresciuta e corretta dall’autore e<br />
corredata di nuovi documenti. Parigi, Baudry, 1843, € 750<br />
2 vol. in-8, pp. (4), VIII, 348; (4), 372; bella legatura coeva m. pelle, tit. e fregi romantici in oro<br />
e a secco ai dorsi. Prima ediz. con questo titolo e con prefaz. originale, pubblicata a Parigi a<br />
causa dell’ideologia antinapoletana e separatista espressa dall’autore (la prima, col titolo “Un<br />
periodo delle istorie sic<strong>il</strong>iane del sec. XIII”, tirata a m<strong>il</strong>le copie ed esaurita in una settimana, era<br />
apparsa a Palermo nel 1842, con la compiacenza della censura, ma subito proibita dal Governo).<br />
Opera con numerosi importanti riferimenti politici, espressione del nuovo concetto e sentimento<br />
romantico della nazione e del popolo protagonista della storia. (Fa parte della collana:<br />
“Collezione de’ migliori autori italiani antichi e moderni”, vol. 39 e 40). DBIT. II, p. 637 e segg.<br />
NARBONE I, 186. MIRA I, 29. [12976]<br />
323. ARRIANUS, Flavius. Arriani Praefatio in Libris Rerum Gestarum Alexandri<br />
Regis, traductis per Bertholomaeum Facium (In fine, colophon:) Opera & ipensa<br />
Hieronymi de Socino Arrhianus Impressus est Pisauri Ioannis Sfortia Regnante.<br />
Anno M.D.VIII. Die IX Iunii (Pesaro, Hieron. Soncino, 1508), € 8.600<br />
in-folio, ff. 100 n.n. (ultimo f. bianco presente), legatura antica in cartone rustico (ab<strong>il</strong>i restauri<br />
al dorso). Dedica del traduttore ad Alfonso d’Aragona cui segue lettera datata “ex V<strong>il</strong>lula<br />
pestanarii, 5 apr<strong>il</strong>e 1507” indirizzata dal segretario del Marchese di Mantova a Luigi Gonzaga.<br />
Edizione originale della traduzione in lingua latina del poema di Arriano su Alessandro Magno.<br />
Questo esemplare presenta una curiosa variante al titolo, sconosciuta a Manzoni “Annali<br />
Tipografici del Soncino”, riscontrata in soli altri tre esemplari noti in Biblioteche Italiane, contro<br />
i circa 30 che presentano invece <strong>il</strong> titolo “Arrianus de rebus gestis Alexandri Regis...”. Si tratta<br />
quindi di una prima tiratura dell’opera, identica in tutte le altre parti alla tiratura successiva.<br />
Bartolomeo Facio, storico e f<strong>il</strong>osofo alla corte di Alfonso d’Aragona, compie una interessante<br />
traduzione dal greco dell’opera dello storico Arriano di Nicomedia (II secolo d.C.) sulla vita, le<br />
imprese e le conquiste di Alessandro Magno. Buon esemplare (interessanti note manoscritte<br />
coeve al titolo e n.t., nota di possesso di “Lorenzo Napolini”). MANZONI n.33, p. 373. [12985]<br />
324. A-VALLE, Carlo. Illustrazioni storiche ed artistiche sulla R. Casa de Savoia.<br />
Torino, Gio. Tomm. Isnardi, 1844-1848. € 3.000<br />
2 vol. in-folio (mm 430x315), pp.VIII, 436, (2), 430, bella legatura coeva mezza pelle granata,<br />
piatti in tela, dorsi lisci con fregi oro, titolo, e armi araldiche di Casa Savoia. Una tavola<br />
allegorica all’inizio, 42 tavole in litografia f.testo di magnifici ritratti a mezzo busto, firmate<br />
Gemelli (Litogr. Doyen), dei personaggi di Casa Savoia, da Umberto I (nato nel X sec. d.C.) a<br />
Eugenio Emanuele principe di Carignano (nato nel 1816). Il testo offre vaste notizie storiche e<br />
biografiche degli stessi. Opera non comune, impressa con eleganza tipografica. Bell’esemplare<br />
MANNO-PROMIS, BIBLIOGR. SABAUDA, I, n.60. [16896]
325. AZEGLIO, Massimo d’. La Sacra di San Michele disegnata, e descritta dal cav.<br />
Massimo D’Azeglio. Torino, Tipografia Chirio e Mina, 1829, € 5.700<br />
in-folio, pp. (4), 31, (1), e 15 litografie, legatura in cartone rosa editoriale (dorso restaurato).<br />
Frontespizio litografico con titolo calligrafico firmato “Bigotti scrisse” e sotto paesaggio firmato<br />
“M.A.” sulla destra, e sulla sinistra “Lit.D.Festa”; 2 incisioni con scene storiche a p. 3 e 31, e 12<br />
vedute litografiche non numerate, tranne 2, firmate da D’Azeglio e impresse dalla Litografia<br />
D.Festa, con didascalie, tutte dedicate alla storia della Sacra e a sue bellissime vedute<br />
prospettico-architettoniche, datate 1828-1830. L’im-<br />
ponente e ardita mole della Sacra domina dall’alto la Val di Susa; fu fondata nel IX secolo e fu<br />
uno dei più importanti e potenti monasteri fortificati del Medioevo. La presente è tra le prime<br />
opere pubblicate in Piemonte con <strong>il</strong>lustrazioni in litografia, di cui Massimo d’Azeglio fu tra i<br />
pionieri, ed <strong>il</strong> più bel libro dedicato alla Valle di Susa. Straordinaria e rarissima prima edizione<br />
(censita in sole tre Bibliotece italiane: Roma Lincei, Firenze Centrale e Torino Storica della<br />
Provincia). Non comune la copertina editoriale figurata, frontespizio lievem. rif<strong>il</strong>ato in alto. A<br />
causa della rarità dell’originale, l’ASSOCIAZIONE AMICI DELLA SACRA ne ha curato una ristampa<br />
anastatica in occasione del centocinquantenario dell’Unità italiana. CFR. PICHETTO MARTELLINI<br />
Massimo d’Azeglio sale alla Sacra. PEYROT-GILIBERT, VALLE DI SUSA NEI SECOLI, n. 183. [7320]<br />
325/b. ID., ristampa anastatica, Torino, Grafart, 2011, € 120<br />
326. BERGOMENSIS, Jacopo FORESTI. Supplementum supplementi de le<br />
Chroniche del venerando padre frate Jacobo Ph<strong>il</strong>ippo … Nouamente visto,<br />
vulgarizato, & historiato, & con somma d<strong>il</strong>igentia corretto: con la gionta del 1524,<br />
infino al 1535. Venezia, Bindoni, 8.II.1535, € 5.000<br />
in-folio, ff. (12), CCCXCII (i.e. 393), 1 n.n., leg. 600esca in pergamena rigida, titolo in oro al<br />
dorso. Titolo entro larga ed elaborata bordura che racchiude i ritratti dei più importanti storici e<br />
f<strong>il</strong>osofi dell’antichità; precede <strong>il</strong> testo una s<strong>il</strong>ografia a piena pagina con scena della Creazione, e<br />
l’inizio è entro ricca cornice in legno. Nel testo 132 s<strong>il</strong>ografie con vedute di città ed episodi<br />
storici. Edizione la più completa di questa celebre cronologia del mondo, la cui ediz.originale<br />
data 1483. Il diciottesimo libro, aggiornato sino al 1524 si deve a Marco Guazzo, ed ha un indice<br />
proprio. Al verso dell’ultimo f.: “per Bernardino Bindone, m<strong>il</strong>anese, de l’isola del lago<br />
Maggiore, regnando l’inclyto serenissimo principe Andrea Gritti, 1535. A di otto, di februaro”.<br />
Originari dell’Isola Bella, i fratelli Bindoni furono attivi a Venezia dal 1506 al 1558; Agostino si<br />
firmò in rari casi “Agostino Bindoni dell`Isola Bella del Lago Maggiore”, e Bernardino nella<br />
propria impresa tipografica ribadì in certi casi la propria origine verbanese firmandosi “de<br />
l’isola del Laggo Maggiore”. Discreto esemplare con qualche alone e restauri marginali ai primi<br />
e agli ultimi fogli, nota di possesso manoscritta. SANDER 926. [16501]<br />
327. BIANCHI, Nicomede. Storia della Monarchia Piemontese dal 1773 al 1861.<br />
Torino, Fratelli Bocca, 1877-85, € 1.350<br />
4 vol. in-8, pp. XVI, 679; (6), 750; (6), 686; (6), 723, (3); elegante leg.d’amatore mezza pelle.<br />
titolo e fregi oro ai dorsi, cop. edit. cons. Esempl. a pieni margini. La storia si arresta all’anno<br />
1814 a causa della morte dell’autore (Reggio Em<strong>il</strong>ia 1818 - Torino 1886). Prima ediz. di opera<br />
vasta ed importante relativa a un periodo storico assai complesso. “Prendendo a narrare<br />
dall’inizio del regno di Vittorio Amedeo III... <strong>il</strong> B. esamina ogni aspetto del Regno sardo<br />
servendosi della ricca documentazione che l’Archivio di cui era direttore gli fornisce. Pur<br />
soffermandosi inizialmente con particolare gusto sulla corte, i suoi membri, i suoi costumi,<br />
passa presto a rendere segnatamente conto delle finanze, del catasto, del clero, della religiosità,<br />
della cultura, dell’esercito, della politica estera...” (Diz. Biogr. Ital. 10, p. 162). Importante<br />
opera storica su Casa Savoia, in ottimo esemplare. MANNO-PROMIS I, 1102 e 1104. DBIT vol X,<br />
pp. 156-162. [14435]
328. CAESAR, Gaius Iulius. Commentarii di C. Iulio Cesare tradotti per Agostino<br />
Urtica Della Porta genouese et post<strong>il</strong>lati delli nomi moderni. (In fine, colophon:)<br />
Venetiis per Bernardinum Venetum de Vitalibus, Anno Domini MDXVII. (Venezia,<br />
Bernardino de Vitali, 30 novembre 1517), € 1.100<br />
in-4 (mm 230x160), ff.(236, ultimo bianco), carattere romano. Legatura in pergamena<br />
settecentesca (dorso rifatto posteriorm.). Al recto dell’ultima carta 4 figure x<strong>il</strong>ografiche<br />
raffiguranti strumenti bellici, e al verso la bella marca x<strong>il</strong>ografica del Vitali, varie grandi iniziali<br />
ornate e istoriate. Seconda edizione della prima traduzione italiana dei Commentari di Cesare (la<br />
prima edita, in-8, da Iacopo Pencio da Lecco nel mese di ottobre del medesimo anno),<br />
tipograficamente assai elegante e pregiata. ESSLING, 173. SANDER 1508. ADAMS C-82; NON IN<br />
STC. [16989]<br />
329. CAMERARIUS, Ph<strong>il</strong>ippus. Operae Horarum Subsicivarum sive Meditationes<br />
Historicae Auctiores quam antea editae. Centuria Prima-Tertia. Frankfurt, Typis C.<br />
Rotelii-J.F.Weiss<strong>il</strong>, 1644-1650,<br />
€ 950<br />
3 tomi in un volume in-4, pp. 474, (50); (20), 393, (52); (36), 379, (48), primo titolo entro larga<br />
bordura figurata in rame. Legatura coeva piena pergamena flessib<strong>il</strong>e. Vasta opera storico<br />
f<strong>il</strong>osofica, assai colta e complessa, che tocca ogni aspetto del sapere e del vivere umano, civ<strong>il</strong>e e<br />
religioso, reale ed occulto. Edizione “Continentes accuratum delectum Memorab<strong>il</strong>ium<br />
Historiarum, & rerum tam veterum, quam recentium… Cum indice locupletissimo”; la prima,<br />
assai ridotta rispetto alla presente, era apparsa nell’anno 1599. F<strong>il</strong>ippo Camerarius, figlio<br />
dell’<strong>il</strong>lustre umanista Ioachim I, nacque a Norimberga (1537-1624), fu giureconsulto, senatore,<br />
professore all’Università di Altorf. Recatosi a Roma venne incarcerato dall’Inquisizione e dopo<br />
lungo tempo r<strong>il</strong>asciato grazie all’intervento dell’imperatore Massim<strong>il</strong>iano II. Ponderoso<br />
importante trattato, che ebbe nella prima metà del ‘600 traduzioni in francese e inglese.<br />
Esemplare genuino (con arrossature della carta). GRAESSE, II, pp.25-26. [16608]<br />
330. CANTU’, Ignazio. Le vicende della Brianza e dei paesi circonvicini, narrate da<br />
Ignazio Cantù. Seconda edizione arricchita dall’autore ed ornata di dieci vedute<br />
principali e d’una carta geografica della Brianza. M<strong>il</strong>ano, Tipografia di Giuseppe<br />
Redaelli, 1853, € 450<br />
2 vol. in un tomo in-8, pp. 296; pp. 344, legatura in m. pergamena e ang., titolo e f<strong>il</strong>etti in oro al<br />
dorso, antiporte figurate, prima copertina edit. verde conservata. Ornato da 10 vedute brianzole<br />
in tavole litografiche f.t., tra cui <strong>il</strong> Castello di Brivio, <strong>il</strong> Castello di Trezzo, Costa d’Agliate (oggi<br />
Costa Lambro), <strong>il</strong> ponte di San Rocco a Vimercate, <strong>il</strong> lago e la v<strong>il</strong>la di Pusiano, Lecco, ed<br />
episodi storici narrati nel volume. Seconda edizione ampliata dall’autore di quest’opera che<br />
ripercorre la storia della Brianza dai primordi fino all’anno 1851. Esemplare in ottimo stato (con<br />
leggere fioriture e purtroppo mancante della carta geografica della Brianza). CAT. MENEGHINA<br />
2937. CAT. HOEPLI 600. [16923]<br />
331. Casa Savoia - PARAVIA, Pier Alessandro. Omaggio della Regia Università di<br />
Torino. Per le auguste nozze di Vittorio Emanuele duca di Savoia… con Maria<br />
Adelaide arciduchessa d’Austra. Torino, Stamperia Reale, 1842, € 1.100<br />
in-4 (mm 295x230), pp.(2), 80, 20, bella leg. originale m. pelle rossa, f<strong>il</strong>etti oro, piatti in carta<br />
zigrinata rossa con bordura dorata. Scritti e versi di Paravia, Zappata, Vallauri, Gorresio, in<br />
italiano, latino, egizio, cinese, dedicati agli <strong>il</strong>lustri sposi. Comprende una “Orazione” di Pier<br />
Alessandro Paravia; “Il genio dell’Egitto”, in caratteri maiuscoli orientali, con volgarizzamento,<br />
di Amedeo Peyron; “Epithalamium”, “Ode Sapphica” e “Ottave”, in neolatino, di Francesco<br />
Lantieri; un’Ode, in greco classico e in trad. latina, di Bartolomeo Priero; “Carmen” in<br />
neolatino, di Tommaso Vallauri; “Ode saffica”, di G. B. Zappata; un “Carme” in cinese e uno
in sanscrito con testi e versioni poetiche in italiano di Gaspare Gorresio recante differente<br />
indicazione tipografica (Parigi, Dalla Stamperia Regia, per autorizzaz, del Sig. Guardasig<strong>il</strong>li,<br />
1842). Si tratta di un inusuale e raro specimen tipografico e linguistico impresso con gran cura<br />
su carta forte, in limitato numero di copie nel 1842, anno delle nozze, col quale l’Università<br />
torinese volle rendere omaggio ai due sposi. Censito in sole nove biblioteche pubbliche italiane.<br />
Ottimo esemplare. MANCA AL MANNO-PROMIS. [11446]<br />
332. CORIO, Bernardino. Patria historia. Historia continente de l’origine di M<strong>il</strong>ano<br />
tutti li gesti, fatti e dettagli preclari in sine al tempo di esso autore, con somma<br />
fedeltà in Idioma Italico composta con <strong>il</strong> Repertorio prontissimo... M<strong>il</strong>ano, apud<br />
Alexandrum Minutianum, <strong>il</strong> 15 luglio 1503, € 9.600<br />
in-folio (mm 394x265), ff. (6 prelim.), (+7 con <strong>il</strong> “Repertorium Chronicae” ristampato nel XVIII<br />
secolo), (422); buona leg. 700esca. p. pelle marrone chiaro, dorso a nervi con tassello e tit. oro,<br />
tagli rossi. Impresso con nitido car. romano. L’opera è così <strong>il</strong>lustrata: una s<strong>il</strong>ografia a piena pag.<br />
(al v. del secondo f. prelim.) con la Virtù che sostiene 2 stemmi, l’uno dei Corio, l’altro degli<br />
Ascanio; due altre a piena pagina (al v. del quinto f. prelim. e ripetuta al f. aa1) raffig. l’autore<br />
seduto allo scrittoio con nella mano destra una penna, ai suoi piedi un cagnolino, in basso i due<br />
versi del Dolcino ed in alto i motti “E’ bello dopo <strong>il</strong> morire vivere anchora”, “Amica veritas” e<br />
“Sustine et abstine” ; ed una s<strong>il</strong>ogr. a mezza pag. (recto di ff3) con la Virtù che sostiene lo<br />
stemma dei Corio. Queste s<strong>il</strong>ografie sono considerate (“Illustrazione del libro in Lombardia nel<br />
‘400 e ‘500” a cura di SAMEK LUDOVICI, 1960) opera di un artista di cerchia leonardesca, pur<br />
presentando influssi ferraresi e mantegneschi; alcuni le dissero opera di Bernardino de’Conti,<br />
pittore di Pavia, autore anche di un ritratto forse del Corio (Parigi, Jacquemart-André);<br />
KRISTELLER, invece, le attribuisce al Maestro del Melchiorre da Parma (cfr. Lombardische<br />
Graphic, pp. 54-6 e 100-101). Edizione originale ed unica veramente completa, poiché molti<br />
passi furono soppressi nelle edizioni successive a causa di alcuni giudizi negativi sui Duchi<br />
m<strong>il</strong>anesi, i quali ordinarono la distruzione degli esemplari impressi, e ciò ne spiega la grande<br />
rarità. L’opera, in sette parti, è la più importante storia di M<strong>il</strong>ano, dalle origini alla fuga del<br />
Moro in Germania e la principale del Corio, che la iniziò nel 1485 pubblicandola a proprie spese<br />
coi tipi del Minuziano. La notevole rarità di quest’opera già nei secoli scorsi fece sì che la gran<br />
parte degli esemplari venisse completata con fogli di testo impressi con caratteri lievemente<br />
diversi e con le figure copiate su rame, in sostituzione dei legni originali. Questa particolarità<br />
non è riscontrab<strong>il</strong>e senza che con <strong>il</strong> confronto di più esemplari, e non è stata evidenziata da<br />
bibliografie e cataloghi di vendita. Il Sander, ad esempio, cita equivocamente un esemplare di un<br />
cat. Rosenthal del 1927 “dans lequel le portrait n’est pas gravé sur bois, mais à l’eau-forte”. In<br />
alcuni rarissimi esemplari, vennero aggiunte all’inizio sei carte con indice, impresse dai fratelli<br />
da Legnano pochi anni più tardi; questo esempl. assai marginoso, fu corredato al momento della<br />
r<strong>il</strong>egatura di un “Repertorio” ristampato nel XVIII secolo senza la bordura s<strong>il</strong>ografica (margine<br />
basso o esterno dei primi 16 ff. e dell’ultimo restaurato o rinforzato; lieve censura a penna sul f.<br />
a5; rare chiose di mano coeva nei margini). KRISTELLER 116. SANDER I, 2170: “Les 6 ff.<br />
premiers contenant le premier titre, l’avis au lecteur et le répertoire n’ont été publiés que<br />
plusieurs années après l’ouvrage et manquent souvent”. MORTIMER I, 137. TRIVULZIANA 154.<br />
PREDARI 136. CAT. HOEPLI 647. [12622]<br />
333. CORBINELLI, Jean de. Histoire genealogique de la maison de Gondi. A Paris,<br />
chez Jean-Baptiste Coignard, Imprimeur ordinaire du Roy, 1705, € 1.750<br />
2 volumi in-4 (mm 280x214), pp. (28), CCLXXXIX (i.e. 277), (33), DXI, (1); (6), 700 (i.e. 696),<br />
(20), legature coeve in pelle, duplice tassello e armi (“due mazze ferrate in croce di<br />
Sant’Andrea”) della famiglia Gondi incise in oro ai dorsi (ab<strong>il</strong>i restauri alle cerniere e agli<br />
spigoli). Sontuosa edizione celebrativa della famiglia fiorentina Gondi magnificamente <strong>il</strong>lustrata<br />
da due antiporte allegoriche in rame (inc. da Mariette) e complessivi 29 ritratti e 6 alberi<br />
genealogici, di cui 5 ripieg. f.t., 47 vedute f.t. di località e monumenti incise principalmente da
Mariette, e vignette, stemmi e blasoni in legno n.t. Nel dettaglio, al tomo I 9 ritratti a figura<br />
intera di cui uno di Paule-Françoise Marguerite de Gondi (inc. Duflos), con dedicatoria; 6 di<br />
appartenenti masch<strong>il</strong>i al casato; 2 raffiguranti l’abito dei Senatori nel 1204 e quello degli Alti<br />
Priori nel 1251, estratti dal “Gabinetto del Sig. Abate di Gondi”. Le 27 tavole di vedute,<br />
prospetti sezioni e piante (incise principalmente da Mariette e Hovatt) sono particolarmente<br />
interessanti poichè rappresentano tombe di membri del casato, torri e logge di palazzi<br />
appartenuti ai Gondi; ben 9 tavole riguardano la Chiesa di Santa Maria Novella in Firenze, 5<br />
quella di S. Martino di Valcava al Mugello. Al Tomo II invece 20 ritratti, di cui 7 muliebri, e<br />
oltre 20 tavole di genere vario I Gondi, antica famiglia nob<strong>il</strong>e fiorentina, di cui si ha notizia fin<br />
dal 1197, furono commercianti, banchieri ed agricoltori. Oltre che in Italia, i Gondi svolsero un<br />
ruolo importante in Francia, dove per due secoli ricoprirono i più alti incarichi di governo ed<br />
ecclesiastici Buon esemplare (lievi usuali bruniture, rare leggere gore; provenienza: ex libris<br />
Detlef Heikamp). CHOIX 12903: “Les portraits sont très bien gravés par Duflos et Moreau, les<br />
autres figures sont exécutées par L. Mariette”. MORENI I 294: “Questa istoria è scritta con<br />
molta esattezza e giustificata con le prove de’ documenti...” SPRETI 1127. SAFFROY III, 41966. [13519]<br />
334. CORROZET, G<strong>il</strong>les - CHAMPIER, Claude. La Historia di tutte le città, v<strong>il</strong>le,<br />
fiumi, fonti et altre cose notab<strong>il</strong>i della Franza, & di tutti i Re di quella. Tradotta dalla<br />
lingua Franzese nella Italiana. In Vinegia, per Michele Tramezzino, 1558, € 1.400<br />
3 opere in un tomo in-8, ff. (8), 104, carattere corsivo, emblema dello stampatore sul titolo,<br />
grandi iniziali istoriate. Legatura coeva in pergamena, titolo manoscritto al dorso, Prima ed<br />
unica traduzione italiana dell’opera di G<strong>il</strong>les Corrozet “Les anticques Erections des Gaules,<br />
compendieuses et brieves descriptions des fondations de la pluspart des v<strong>il</strong>les et citez assises es<br />
trois Gaules”, pubblicata nel 1535. Dal f. 36 inizia l’opera di Claude Champier sui fiumi, le<br />
sorgenti e le terme et “Altre maraviglie”. Dal f.65 inizia una terza opera, anonima, “Libro che<br />
contiene tutti i Re di Francia, prima di quegli che furono cominciando dopo <strong>il</strong> d<strong>il</strong>uvio di<br />
Noé….”. Si tratta dunque di una delle primissime guide storico-scientifico-turistiche della<br />
Francia nei primi secoli, avanti e dopo Cristo. Dedica di Tramezzino al conte Bev<strong>il</strong>acqua.<br />
Esemplare genuino e ben conservato. Assai raro. TINTI, ANNALI DEI TRAMEZZINO, n.159.<br />
MANCA A BRUNET ED A MOLTE BIBLIOGRAFIE CONSULATE. [17002]<br />
335. Cremona - STATUTA Civitatis Cremonae accuratius quam antea excusa, et<br />
cum archetypo collata. Additis quamplurimis…Cremonae, apud Christ. Draconium<br />
et Petrum Bozolam, 1578. € 2.500<br />
in-folio, pp. (10), 312 (l’ult. b.), (56, Index seu Rubrica Statutorum), leg.moderna in marocchino<br />
rosso, dorso a nervi con tit. e fregi oro. Titolo in bordura con stemma della città s<strong>il</strong>ogr. al centro<br />
della stessa pagina, iniz. s<strong>il</strong>ogr., marca tipogr. in fine, car. rom. per <strong>il</strong> testo e corsivo per i tit.<br />
delle rubriche. Gli Statuti, comp<strong>il</strong>ati nel 1387-88 ed entrati in vigore nel 1390, sono riuniti per<br />
materia in dieci gruppi: Statuta generalia (la parte preponderante del vol., in 651 rubriche, fino a<br />
pag. 208); seguono Statuta Mercatorum, Decreta Franc, Sfortiae, Taxae instrumentorum,<br />
Nonnulli ordines Senatus, Provisiones Navigij, Prov. annonae, Prov. aggerum et Dugalium,<br />
Ordines carceratorum, Ordini del governo della città di Cremona. Seconda edizione con alcune<br />
aggiunte (dopo la prima del 1485) dell’antico testo, di fondamentale importanza e assai rara.<br />
Esemplare in ottimo stato. I) MANCA A BOLOGNA, CINQUECENTINE TRIVULZIANA. CAT. SENATO<br />
II, 313-4. MANZONI II, 155. FONTANA I, 412. STC. 203. ADAMS C-2927. [15662]<br />
336. Croce Rossa - DUNANT, Jean Henry. Un Souvenir de Solferino. Deuxième<br />
Edition. Genève, Cherbuliez Editeur, 1862, € 1.700<br />
in-8 grande, pp. (8), 115, bella legatura coeva in pieno marocchino, decorato da bordura e fregi<br />
floreali in oro sui piatti, dorso a nervi con titolo e fregi oro, tagli dor., dent. int. Corredato di una<br />
tavola su doppio foglio f.testo: “Plan des environs de Solférino avec les positions respectives de<br />
l’armée franco-sarde et de l’armée autrichienne le 24 juin 1859 - B. Müller, Capitaine fédéral<br />
du Génie del. Dressé d’après les indications de l’Auteur”. Edizione contemporanea alla primadi
opera fondamentale, che descrive la battaglia di Solferino del 1859, cui l’autore prese parte.<br />
Grazie alle sue idee proposte nel testo sulle gravi deficienze dell’assistenza sui campi di<br />
battaglia, vennero istituite sia la Convenzione di Ginevra del 1864 sia la Croce Rossa<br />
Internazionale. L’autore infatti propone la fondazione di “Sociétés de secours pour les blessés”<br />
a carattere non solo permanente ma fondate “sur quelque principe international, conventionnel<br />
et sacré”. Dunant, f<strong>il</strong>antropo e letterato ginevrino (1828-1910) per i suoi scritti e le sue attività<br />
ottenne nel 1901 <strong>il</strong> premio Nobel per la pace. Nella presente seconda edizione l’autore<br />
suggerisce l’estensione dei servizi della Croce Rossa alle vittime dei disastri internazionali.<br />
Splendido esemplare. GARRISON MORTON 2166 . PMM 350. EN FRANÇAIS DANS LE TEXT 284. [16888]<br />
337. SAVOIA - DECRETA et Statuta vetera serenissimorum ac praepotentum<br />
Sabaudiae Ducum, & Pedemontii Principum, multi in locis emendata. Quibus in fine<br />
capitum adjecta sunt relationes aliorum de eadem materia tractantiu… Torino,<br />
Bev<strong>il</strong>acqua, 1586, € 1.700<br />
in-4 (mm 255x190), ff.(8, ultimo bianco), 146, (4), legatura coeva piena pergamena flessib<strong>il</strong>e,<br />
titolo ms. al dorso. Carattere tondo e corsivo, stemma sabaudo sul titolo, nunerose grandi, assai<br />
belle, iniziali x<strong>il</strong>ografiche istoriate. Edizione aumentata sino al regno di Emanuele F<strong>il</strong>iberto degli<br />
Statuti del Regno di Savoia, “Compendium ipsorum decretorum per D.Jo. Vivizanum olim<br />
comp<strong>il</strong>atum feriarumq. duplex tabula… Augustae Taurinorum, apud aeredem Nicolai<br />
Beu<strong>il</strong>aquae, M.D.LXXXVI”. Rara a reperirsi in ottimo stato come <strong>il</strong> presente. BERSANO-BEGEY, I,<br />
n.481. MANNO-PROMIS, I, n.2835. STC, p.616. [16925]<br />
338. DIONE CASSIO. Delle guerre & fatti de romani. Tradotto di greco in lingua<br />
vulgare, per M. Nicolo Leoniceno. Con le sue figure a ogni libro… Opera<br />
nuouamente venuta in luce, ne piu in lingua alcuna stampata. Venezia, N.Zoppino,<br />
1533, € 4.300<br />
in-4, ff. (6), CCLXXXII, leg. antica con foglio di antifonario ms. del XV secolo con notazione<br />
musicale quadrata su tetragramma in inchiostro rosso e due iniziali f<strong>il</strong>igranate in inchiostro rosso<br />
e blu. In fine <strong>il</strong> colophon “Impresso in Vinegia, per Nicolo d’Aristot<strong>il</strong>e di Ferrara detto<br />
Zoppino, MDXXXIII del mese di marzo”. Carattere romano su 42 linee; frontespizio entro larga<br />
bordura istoriata, entro cui si leggono le iniziali “DO” sulla sinistra, quelle “NZ” sulla destra ed<br />
in basso “G” ed “M”; piccolo ritratto dell’autore al f. 4v, 22 belle figure in s<strong>il</strong>ografia (mm<br />
110x55) nel testo all’inizio di ogni capitolo. La maggior parte dei legni riporta i monogrammi<br />
“TMPF”, “mf” o “mpf”, attribuib<strong>il</strong>i secondo Essling a Matteo Pagano da Treviso. Prima<br />
traduzione italiana della Storia Romana del greco Cassio Dione Cocceiano (ca. 155 - 235 d. C.),<br />
importante fonte per la storia dell’ Impero romano che narra gli avvenimenti intercorsi dal 68 a.<br />
C. al 46 d. C. e comprendente i superstiti libri XXXVII - LVIII. Leoniceno, scienziato e umanista,<br />
professore a Padova, Bologna e Ferrara, nato a Lonigo (VI) nel 1428, morto a Ferrara nel 1524,<br />
curò la traduzione dell’opera. Buon esempl. (alcune sottolineature e annotazioni in inchiostro<br />
bruno di mano seicentesca). MANCA AD ADAMS. STC 217. GRAESSE, II, 394. ESSLING, II, p. 660. [5032]<br />
339. Egittologia - KIRCHER, Athanasius. Sphinx Mystagoga, sive Diatribe<br />
Hierogliphica, qua Mumiae, ex Memphiticis Pyramidum adytis erutae. Amsterdam,<br />
Jannson-Waesberger,1676, € 6.800<br />
in-folio (390x245 mm), pp. (16), 72, (6), splendida legatura olandese coeva in pelle di scrofa,<br />
interamente decorata con bordure concentriche con fregi variati a secco, dorso a nervi ornato.<br />
Con numerose figure in rame o in legno n.t. e 5 tavole che raffigurano 2 grandi mummie,<br />
geroglifici (2 tav. ripieg. dopo pag. 46), un paesaggio con piramidi (“De coemiteriis”, incisa da<br />
C. Decker) ed uno spaccato di una cripta (aggiunta una tavola doppia con la scritta in alto<br />
“inseratur tom. III inter folia 400 et 401”, con ogni probab<strong>il</strong>ità tratta dall’Oedipus aegyptiacus).<br />
Dedica dell’a. all’arcivescovo di Lione Cam<strong>il</strong>lo Neufv<strong>il</strong>kle. Prima ed unica edizione “ & non ita<br />
pridem in Galliam trasmissae, justa veterum Hieromystarum mentem, intentionemque, piena fide
& extra exhibetur Interpretatio. Amstelodami, ex officina Janssonio-Wesbergiana, anno<br />
MDCLXXVI”. Opera erudita di egittologia, con descrizione di curiosità arcane (metempsicosi,<br />
reincarnazione, imbalsamazione, cerimonie e riti funebri ed occulti. ecc.). “Cet ouvrage, dont<br />
l’origine fut la découverte au château d’Ussé, en Touraine, de deux enveloppes de momies, est<br />
recherché du fait que, suivant Eliphas Lévi, <strong>il</strong> renfermerait la clef des hiéroglyphes sacrés que<br />
Moïse ut<strong>il</strong>isa pour sa propre kabbale” (Dorbon 2390). Si tratta della più rara opera di Kircher,<br />
che offre i risultati delle sue ricerche sul sarcofago scoperto nel 1672 in Egitto e portato a Lione<br />
da M. de Four; richiese al Kircher di studiare le iscrizioni e i geroglifici, nonché l’abbigliamento<br />
della mummia ivi contenuta. La dotta descrizione dell’autore tratta dei funerali, della<br />
metempsicosi e della reicarnazione nella religione Egizia. Magnifico esemplare. MERRIL n.27.<br />
SOMMERVOGEL, IV, 1069. [14801]<br />
340. EMILI, Paolo da Verona. Historia delle Cose di Francia, raccolta fedelmente da<br />
Paolo Em<strong>il</strong>io da Verona, e recata hora a punto dalla Latina in questa nostra lingua<br />
Volgare. (In fine:) In Venetia, per Michele Tramezzino, 1549, € 1.300<br />
in-4, ff. (28), 354, (2), bel carattere corsivo, impresa dello stampatore sul titolo, grande s<strong>il</strong>ografia<br />
della Sib<strong>il</strong>la al verso dell’ultimo foglio, iniziali istoriate. Legatura antica in piena pergamena<br />
rigida, titolo ms. al dorso (ex-libris Franz Pollack Parnau). Prima edizione del volgarizzamento<br />
di questo fondamentale trattato storico sulla Francia (De rebus gentis francorum, del 1539) dalle<br />
origini al XV secolo, con le vite dei Re da Faramondo a Carlo VIII. I primi 28 ff. contengo un<br />
vasto e dettagliato indice. Opera pregiata e rara, nota a poche bibliografie. Dedicata dallo<br />
stampatore Tramezzino a Domenico Morosini. Ottimo esemplare. A.TINTO, ANNALI DEI<br />
TRAMEZZINO, n. 86. [16999]<br />
341. FAZELLO, Tommaso. Le due deche dell’historia di Sic<strong>il</strong>ia, divise in venti<br />
libri. Tradotte dal latino in lingua toscana da M. Remigio Fiorentino... Venetia,<br />
Dom. & G.B. Guerra, 1573, € 1.800<br />
in-4 picc., pp. (80), 919, (1b.), testo in caratt. corsivo. Legatura del XVIII sec. in p. pelle con<br />
bordura a f<strong>il</strong>etto oro sui piatti, dorso a nervi con tit. e fregi oro (ab<strong>il</strong>i restauri alle cerniere e alle<br />
cuffie). Testatina ed impresa tip. sul titolo, altre testatine e numerose iniz. s<strong>il</strong>ogr. Lettera-dedica<br />
del traduttore a Don Carlo d’Aragona, “Luogotenente & Capitan Generale, per sua Maiestà<br />
Catolica, nel Regno di Sic<strong>il</strong>ia”, datata 20 maggio 1573. Prima ed unica edizione in italiano di<br />
quest’opera importantissima, una delle più quotate della storia sic<strong>il</strong>iana, dalle lontane origini ai<br />
tempi di Carlo V. Il padre Fazello, dei PP. Predicatori (Sciacca 1498 - Palermo 1570), scrisse<br />
quest’opera su consiglio dell’amico Paolo Giovio e la prima ediz. latina apparve a Palermo nel<br />
1558. Il traduttore, <strong>il</strong> padre domenicano Remigio Nannini (1515-1581), fu discreto poeta ed<br />
ottimo traduttore dal greco e dal latino. Bell’esempl. (timbro di duplicato del British Museum e<br />
altro con data 1804 al verso del f. di titolo). NARBONE I, 176. MIRA I, 346. STC. 245. GAMBA<br />
1390: “Edizione bellissima in caratteri corsivi... questa Storia, ch’è scritta con gran minutezza...<br />
è copiosa di di voci che meritano d’essere osservae.”. CHOIX D’OLSCHKI 20958. MONCADA 808.<br />
[12269]<br />
342. FULVIUS, Andrea. Illustrium Imagines. (In fine:) Imperatorum & <strong>il</strong>lustrium<br />
Virorum ac Mulierum vultus ex antiquis numismatibus expressi.<br />
(Colophon:) Impressum Romae apud Jacopum Mazochium Romanae Achademiae<br />
Bibliopolam.<br />
Anno MDXVII: Die XV. Mensis Novembris<br />
(Roma, Mazzocchi, 1517), € 12.000<br />
in-8 (164x115 mm, segnatura in-quarto), ff. 120 (num. v-cxx, primi 4 non num.), artistica<br />
legatura coeva in pieno vitello bruno, decorata a secco con bordura, f<strong>il</strong>etti e fregi floreali sui<br />
piatti, dorso a nervi decorato con f<strong>il</strong>etti dorati e a secco. Titolo entro bordura s<strong>il</strong>ografica,<br />
cap<strong>il</strong>ettera ornati, 204 ritratti in medaglioni, inseriti in bordure di pagina decorate e con figure
s<strong>il</strong>ografate. Testo storico e biografico, in carattere corsivo, nella parte inferiore della pagina.<br />
Dedicato a Papa Leone X, <strong>il</strong> trattato “emendatum correptumque opus per Andream F<strong>il</strong>vium<br />
d<strong>il</strong>igentissimum antiquarium” riproduce i ritratti di 204 personaggi, particolarmente imperatori<br />
romani, nonché <strong>il</strong>lustri uomini bizantini, tedeschi, e alcune donne di famiglia, ricavati da monete<br />
e medaglie della collezione Mazocchi. Magnifica galleria di ritratti ricavati da matrici incise in<br />
legno da Ugo Da Carpi. Esemplare raro e assai bello in legatura romana del tempo (piccoli<br />
ottimi restauri, impercettib<strong>il</strong>i). MORTIMER n. 203. ASCARELLI, ANNALI DEI MAZOCCHI, n.116.<br />
SANDER I, 2978. OLSCHKI, CHOIX, 16980. [16459]<br />
343. FUMAGALLI, Angelo. Delle Antichità Longobardico-M<strong>il</strong>anesi <strong>il</strong>lustrate con<br />
dissertazioni dai monaci della Congregazione Cisterciese di Lombardia. M<strong>il</strong>ano,<br />
nell’Imperial Monistero di S. Ambrogio Maggiore, 1792-93, € 3.000<br />
4 vol. in-4 (mm 282x220), pp. (4), XII, 364; VIII, 407; (2), XII, 424; XVI, 407; bella leg. del<br />
tempo m. pelle, duplice tass. con tit. e fregi oro ai dorsi, tagli marmorizzati. Opera adorna di<br />
varie testate in rame e in legno, finalini e 6 tavole incise (di cui 5 più volte ripieg.). Poderosa<br />
opera, la più importante del Fumagalli (M<strong>il</strong>ano 1728-1804, abate prima di S. Ambrogio e poi di<br />
Chiaravalle, tra i più grandi storici e diplomatisti del XVIII sec.). Essa si compone di 40 ampie<br />
dissertazioni, condotte sui documenti, e concernenti le leggi, le consuetudini, i costumi dei<br />
Longobardi, gli antichi edifici, lo stato del commercio e dell’agricoltura in quell’età, ecc.<br />
(“Dissertazioni di vario, ed alcune di nuovo argomento, altre civ<strong>il</strong>i ed altre ecclesiastiche, le<br />
quali riguardano le antichità dei secoli di mezzo, di cui assai scarse sono le memorie, e queste<br />
non di rado o inesatte o false o contraddittorie…Ovunque si farà uso delle regole d’una<br />
rigorosa critica…”, dalla prefaz.). Magnifico esemplare impresso su carta forte, assai fresco.<br />
PREDARI 148. CAT. HOEPLI 693. CAT. MENEGHINA 1015. CICOGNARA: “Opera piena di<br />
erudizione e di dottrina”. LOZZI 2633, note. [13082]<br />
344. GIOVIO, Paolo. Gli Elogi. Vite brevemente scritte d’huomini <strong>il</strong>lustri di guerra,<br />
antichi, et moderni… Tradotte per M. Lodouico Domenichi. In Venetia, appresso<br />
Francesco Bindoni, 1559, € 550<br />
in-8, pp. (16), 574, (1), legatura del XIX sec. in mezza pergamena e angoli, fregi oro e titolo su<br />
tassello al dorso. Impresa dello stampatore al titolo; iniziale istoriata. Pregevole edizione di<br />
opera assai interessante, tradotta in italiano da L. Domenichi (prima 1554). Contiene preziose<br />
notizie su oltre 140 celebri uomini d’arme e capitani di ogni tempo, in ordine cronologico<br />
(nell’indice in ordine alfabetico); tra gli altri: Alessandro. Magno, Alfonso di Napoli, Bajazet,<br />
Cesare Borgia, Carmagnola, Carlo Magno, Carlo Quinto, Castracani, Crist. Colombo, Cosimo<br />
Medici, Gattamelata, Federico da Montefeltro, Franc. e Ludov. Sforza, G. Castriota, Goffredo di<br />
Buglione, Galeazzo Visconti, Malatesta, Mattia Corvino, Prosp. Colonna, Della Faggiola, V.<br />
Vitellli, etc. Esemplare fresco; antica nota di possesso cancellata al titolo, altra leggib<strong>il</strong>e (del<br />
1878 di “Luigi Stramiglioli Pianosi di Pesaro”). ADAMS I, G 641. STC 304. [12954]<br />
345. HAMILTON, Antoine. Mémoires du comte de Grammont. Un portait de A.<br />
Ham<strong>il</strong>ton et trente-trois compositions de C.Delort gravés au burin et a l’eau-forte par<br />
L.Boisson. Préface de H.Gausseron. Paris, Librairie L.Conquet, 1888, € 950<br />
in-4, p.(4), XIV, 372, belle <strong>il</strong>lustrazioni incise nel testo e ripetute nella suite, raffiguranti eleganti<br />
scene di vita di società nob<strong>il</strong>iare e storica. Magnifica legatura d’amatore in pieno marocchino<br />
granata, doppia ricca bordura a f<strong>il</strong>etti e fiorami sui piatti, dorso a nervi con titolo, data e fregi, <strong>il</strong><br />
tutto impresso in oro, bordura a f<strong>il</strong>etti nei contropiatti, tagli dorati (firmata Chambolle-Duru).<br />
Esemplare 198/200 su carta Giappone pesante, splendido e perfetto. L’Ham<strong>il</strong>ton, nato in Irlanda<br />
nel 1646 e morto in Francia nel 1720, frequentò la grande società nob<strong>il</strong>iare britannica e francese.<br />
Il suo capolavoro storico-letterario, secondo al critica “hardy et fac<strong>il</strong>e”, fu pubblicato per la<br />
prima volta nel 1713. La presente edizione <strong>il</strong>lustrata ne è la più bella e pregiata. LAROUSSE, III,<br />
pp.848 e 949. [16683]
346. MAISTRE, Joseph de. (Oeuvres). Lyon, Pélagaud, 1830-1838, € 1.200<br />
9 volumi in-8, bella legatura coeva piena pelle marbrée, dorsi ornati e con titoli oro, tagli<br />
mamorizzati. Comprende: Du Pape. - Considérations sur la France. - Principe générateur de<br />
Constitutions Politiques. - Les soirées de St.Petersbourg. - De l’Eglise Gallicane. - Les Délais de<br />
la Justice Divine. - Lettres sur l’Inquisition Espagnole e, in edizione originale l’Examen de la<br />
Ph<strong>il</strong>osophie de Bacon. Importante raccolta postuma che permette una visione d’insieme della<br />
teorizzazione del pensiero controrivoluzionario del De Maistre, celebre scrittore e f<strong>il</strong>osofo<br />
savoiardo (1745-1821). Come afferma nella sua opera Del Papa, edita per la prima volta nel<br />
1819, solo la Chiesa cattolica e la figura papale sono in grado di poter garantire l’ordine sociale.<br />
Per le sue riflessioni è considerato <strong>il</strong> massimo teorico del pensiero politico e f<strong>il</strong>osofico della<br />
Restaurazione. Ottimo esemplare. [13050]<br />
347. MICALI, Giuseppe. Storia degli antichi Popoli Italiani. Edizione seconda<br />
accresciuta di una prefazione e di alcune annotazioni dall’editore. M<strong>il</strong>ano,<br />
Tipografia di Ranieri Fanfani, 1836, € 1.100<br />
4 vol. in-8, pp. LV, 337, 331, VI, 250, leg. coeva m. pelle verde, dorsi lisci con f<strong>il</strong>ettatura, fregi e<br />
titoli oro. Illustrato da 120 tavole inc. in rame, alcune colorate e ripiegate. Il terzo vol. di testo è<br />
interamente dedicato alla analitica “Spiegazione delle Tavole”, in numero di 120, che formano <strong>il</strong><br />
vasto apparato iconografico raccolto nel IV volume (reperti archeologici, sculture, mosaici, carte<br />
topografiche, etc.). Dotta opera sui primordi della civ<strong>il</strong>tà in Italia. Bell’esemplare. BRUNET III,<br />
1695. GRAESSE IV, 514. [6757]<br />
347/b. ROVIGHI, Cesare. Storia della Terza Divisione dell’Esercito Sardo nella<br />
Guerra del 1859. Torino, Unione Tip. Editrice, 1860, € 950<br />
in-8 piccolo, pp. 324, IV, (due tavole di ritratti f.t., di cui una in antiporta, dei Luogotenenti<br />
Generali: Gioanni Durando e F<strong>il</strong>iberto Mollard), (4 tavole topografiche ripiegate f.t., ad<br />
<strong>il</strong>lustrazione del “Fatto d’arme di Vinzaglio” e delle tre fasi de “La battaglia di San Martino”),<br />
vignetta al titolo. Leg. coeva in m. tela verde, titolo in oro al dorso. Prima edizione di opera sulla<br />
della Terza Divisione, composta dalle brigate Cuneo e Pinerolo, corredata da numerosi<br />
documenti su gradi, mezzi, onorificenze, malattie contratte. L’A. fu medico, combattente ed eroe<br />
risorgimentale, insignito con la medaglia d’argento al valore dopo la battaglia di S.Martino; fu<br />
testimone diretto dei fatti descritti nella presente non comune opera, data alle stampe l’anno<br />
successivo agli avvenimenti. Ottimo esemplare. BERTARELLI 7461. LEMMI 252. ROSI IV, 133. [17392]<br />
348. MOMMSEN, Theodor. Inscriptiones Regni Neapolitani latinae. Lipsiae,<br />
Sumptus fecit G.Wigand, 1852, € 1.100<br />
in-folio, pp. XXIV,486, 40, (2 tavole topografiche a colori f.t), leg. coeva m. pelle (sciupata).<br />
Testo su una, due o tre colonne. Edizione originale di questa straordinaria vasta raccolta di<br />
iscrizioni latine, modello di raccolta epigrafica, reperite e localizzate nel Regno di Napoli (che<br />
comprendeva le attuali regioni d’Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Bas<strong>il</strong>icata e Calabria e<br />
alcune aree dell’odierno Lazio), pregevole lavoro che fu anche precursore del vastissimo<br />
“Corpus Inscriptionum Latinarum” affidatagli dall’Accademia di Berlino, raccolta di tutte le<br />
iscrizioni latine divise per ordine geografico che l’a. aveva già annunciato nel 1847 e a cui si<br />
dedicò a partire dal 1858. Christian Matthias Theodor Mommsen (Garding 1817 –<br />
Charlottenburg 1903) fu storico, numismatico, giurista epigrafista e politico tedesco, considerato<br />
generalmente <strong>il</strong> più grande classicista del XIX secolo; ricevette <strong>il</strong> Premio Nobel per la letteratura<br />
nel 1902. BRUNET, III, 1819. DIZ. BIOGRAFICO BOMPIANI, II, 768-769. NON IN FERA-<br />
MORLICCHIO. [14436]
349. PALAZZI, Giovanni. Aqu<strong>il</strong>a Saxonica sub qua Imperatores Saxones… -<br />
Aqu<strong>il</strong>a Sancta sive Bavarica… - Aqu<strong>il</strong>a Franca sub qua Francones Imperatores…<br />
Venetiis, apud Io. Parè sub signo Fortunae, 1685, (Io. Iacob. Herz, 1674, per<br />
“Sancta”; per “Franca”: ex Typ. A. Poleti, 1679), € 1.700<br />
2 opere in 3 parti in un vol. in-folio, leg. antica p. pergamena, tit. e data calligr. ms. al dorso. - I)<br />
Aqu<strong>il</strong>a Saxonica, “sub qua Imperatores saxones ab Henrico Aucupe, usque ad Henricum<br />
Sanctum Occidentis imp. XV elogiis, hierogliphicis, numismatibus, insignibus, symbolis,<br />
imaginibus antiquis …” con magnifico antiporta e 56 rami di varia grandezza n.t. (6 a piena<br />
pag.) magistralmente inc. da B. Thiboust, raffig. ritratti, monete, imprese, figure allegoriche,<br />
alberi genealogici, episodi storici e mitologici, ecc. - II) Aqu<strong>il</strong>a sancta sive Bavarica “elogiis,<br />
hierogliphicis, imaginibus…ad vivum exculpta…” Illustrato da 14 rami n.t. - III) Aqu<strong>il</strong>a Franca<br />
“sub qua Francones Imperatores a Conrado II Salico usque ad Lotharium II Occidentis Imp.”.<br />
Illustrato da 37 rami n.t. inc. da Van Westerhout. Prima edizione. - Le due opere, a se stanti,<br />
fanno parte di una collezione di 8 vol. pubblicati dal 1671 al 1679 col titolo generale<br />
“Monarchia occidentalis, sc<strong>il</strong>icet Aqu<strong>il</strong>a inter l<strong>il</strong>ia, Saxonica sancta sive Bavarica, Austriaca,<br />
Sueva, Aqu<strong>il</strong>a vaga, Franca, Romana” (quest’ultima in ital.). Opera di notevole valore storicoarcheologico-artistico,<br />
impressa con magnificenza e su carta forte, con splendide <strong>il</strong>lustrazioni.<br />
L’autore (Venezia 1640 - ca.1713) fu storico e professore di diritto canonico, eletto consigliere<br />
aulico dall’imperatore Leopoldo. Bellissimo esempl. MANCANO A STC (che possiede solo<br />
“Aqu<strong>il</strong>a inter l<strong>il</strong>ia” e “Aqu<strong>il</strong>a romana”). CAT. VINCIANA n. 483 E 484. GRAESSE V, 104-5.<br />
BRUNET IV, 315. PRAZ p. 442. [948]<br />
350. PETRETTINI, Giovanni. Papiri Greco-Egizj ed altri Greci monumenti dell’ I.<br />
R. Museo di Corte, tradotti ed <strong>il</strong>lustrati. Vienna, dalla Stamperia di Antonio Strauss,<br />
1826, € 2.500<br />
in-4 gr. (mm310x250), pp. XII, 75, (1) splendida legatura m<strong>il</strong>anese dell’atelier Lodigiani in<br />
marocchino rosso zigrinato, i piatti adorni di riquadro di f<strong>il</strong>etti e bordura a palmette neoclassiche<br />
in oro, <strong>il</strong> dorso con titolo e fregi vari, tagli dorati. Completo di 3 tavole ripiegate in litografia che<br />
riproducono documenti. Importante opera f<strong>il</strong>ologica, impressa con grande eleganza, riguardante<br />
studio e trascrizione del papiro di Artemisia con alcune riflessioni grammaticali e f<strong>il</strong>ologiche e<br />
un approfondita analisi del culto di Serapide. Esemplare di presentazione con timbro del Conte<br />
Giovanni Czernin, cui l’edizione è dedicata. Pochi esemplari furono impressi su carta distinta,<br />
come <strong>il</strong> presente, r<strong>il</strong>egato nella bottega di Luigi Lodigiani (Pontremoli 1777-1843) con atelier in<br />
contrada Santa Radegonda a M<strong>il</strong>ano. Si recò più volte a Parigi dove lavorò con Bozerian ed è<br />
considerato <strong>il</strong> miglior legatore italiano del suo secolo per la precisione e l’accuratezza dei<br />
materiali usati, tipicamente francesi. Fu <strong>il</strong> legatore di Napoleone, di Eugenio de Beauharnais, di<br />
Maria Luigia d’Austria seconda moglie di Napoleone e poi Duchessa di Parma. (Cfr. F. e L.<br />
MACCHI, LUIGI LODIGIANI, maestro di bottega di primo Ottocento , in Charta n.72, 2004). [12966]<br />
351. PIGNA, Giov, Battista. Il Principe, al sereniss. Emanuele F<strong>il</strong>iberto Duca di<br />
Savoia. Nel qual si discrive come debba essere <strong>il</strong> Principe Eroico, sotto <strong>il</strong> cui<br />
governo un felice popolo, possa tranqu<strong>il</strong>la & beatamente vivere. Venezia, Francesco<br />
Sansovino, 1561, € 1.000<br />
in-4, ff (4), 71, (8, con tavola delle cose notab<strong>il</strong>i), grandi iniziali istoriate e testate s<strong>il</strong>ografate,<br />
legatura coeva piena pergamena flessib<strong>il</strong>e (sguardie rinnovate). Prima ed unica edizione di<br />
questo trattato dedicato ad Emanuele F<strong>il</strong>iberto, sorta di manuale per una corretta funzione di<br />
principe, con citazioni biografiche e giudizi sui nob<strong>il</strong>i che regnarono negli stati d’Europa. G.B.<br />
Pigna Nicolucci (Ferrara 1530-1575) fu dotto storico alla corte di Ferrara, amico del Tasso,<br />
autore di vari testi storici e letterari. Ottimo esempalre. DIZ. AUTORI BOMPIANI, III, p.154.<br />
ADAMS, II, 1207. NON IN GAMBA E BRUNET. [16315]
352. PLATINA, Bartolomeo Sacchi, detto. Il Platina delle vite et fatti di tutti i<br />
sommi Pontefici romani, cominciando da Christo insino a Sisto Quarto. Con la<br />
giunta di tutti gli altri pontefici, infino a Paulo terzo Pontefice Massimo. Venetia,<br />
per Michele Tramezzino MDXLIII (1543), € 1.400<br />
in-4, ff. (4), 243 (erroneamente num. 239), (1 bianca), carattere corsivo, emblema della Sib<strong>il</strong>la in<br />
s<strong>il</strong>ografia sul titolo e ripetuta al verso dell’ultimo foglio, iniziali istoriate. Bella legatura<br />
ottocentesca in mezza pelle, titolo e motivi geometrici impressi in oro al dorso, Prima edizione<br />
del volgarizzamento di dotta estesa opera storico-religiosa. Dedica di Tramezzino a Pietro Lando<br />
arcivescovo di Candia. Prezioso esemplare arricchito di colte post<strong>il</strong>le in italiano, di mano coeva<br />
in bella grafia in inchiostro bruno, in molti margini delle pagine. Ottima conservazione. ADAMS<br />
P-1429; TINTO, ANNALI TRAMEZZINO, n.24. [16986]<br />
353. PORCACCHI, Tommaso. Funerali antichi di diversi popoli, et nationi; forma,<br />
ordine, et pompa di sepolture, di essequie, di consecrationi antiche et d’altro.<br />
Descritti in dialogo. Con le figure in rame di Girolamo Porro. Venetia, heredi di<br />
Simon Galignani, 1591, € 2.000<br />
in-folio, pp. (8), 95, leg. poster. m. perg. e angoli. Grande marca tip. in fine, iniz. ornate. Dedica<br />
ad Ottaviano Manini. Bel front. fig. inciso a motivo architettonico. e 23 finissime incisioni di G.<br />
Porro in rame a mezza pag., raffig. movimentate cerimonie funebri presso Romani, Egizi, Greci,<br />
Indiani, Sciti, Eruli, ecc. Seconda edizione (in fine: appresso Giorgio Angelieri, alle spese de gli<br />
heredi di Simon Galignani de Karera), di questa curiosa opera pubblicata nel 1574. Esempl. con<br />
le figure assai fresche, a pieni margini (con qualche pag. lievem. brunita). MANCA A BERLI KAT.<br />
LIPPERHEIDE 101. OLSCHKI, CAT. 50, n. 463. STC. 534. [7984]<br />
354. RAID, Valerius Anselmus. Catalogo de gli anni et principi da la Creatione de<br />
l’Huomo, sin’à 1540 dal nascere di Christo. In Venetia nel 1544 (in fine: In Venetia:<br />
per Michele Tramezino, 1544 del mese di Decembre). € 650<br />
in-8, ff. (8), 143, (1), carattere corsivo, impresa tipografica al frontesipzio ed in fine. Legatura<br />
coeva piena pergamena flessib<strong>il</strong>e, titolo ms. al dorso. Prima traduzione di “opera quanto dir si<br />
possa ut<strong>il</strong>issima, per Valerio Anselmo Raid composta, e nuouamente di latino in volgare<br />
tradotta, per Pietro Lauro modonese”. Del Raid non sono reperib<strong>il</strong>i notizie biografiche e<br />
secondo Lancetti, Pseudonimia, potrebbe trattarsi di uno pseudonimo dello stesso Lauro.<br />
Interessantissimo testo storico dalle origini al XVI secolo, la cui originale latina fu impressa a<br />
Berna nel 1540. Assai raro. Bell’esemplare, genuino (piccolo restauro nel margine. bianco del<br />
titolo). EDIT16 CNCE 35132. STC p. 547. ADAMS, R-31. BRUNET, IV, 1473. TINTO, ANNALI DEI<br />
TRAMEZZINO, n.36. [17008]<br />
355. SELDENUS, Johannes. Tituli Honorum. Francofurti, impensis Jeremiae<br />
Schrey, 1696, € 1.600<br />
2 parti in 1 vol. in-4, pp. (30, dedica, nota del traduttore, prefazione), 288; 690, (72 indice dei<br />
capitoli, indice alfabetico di nomi e cose notevoli, errata corrige della seconda parte), ultima<br />
bianca. Legatura antica p. pergamena rigida, titolo in oro su tassello al dorso. Completo di<br />
antiporta figurato, ritratto e 6 tavole f.t., frontispizio in rosso e nero, numerose <strong>il</strong>lustrazioni n.t.:<br />
ritratti, monete e corone (di cui 3 di grandi dimensioni), iniziali, testatine e finalini, <strong>il</strong> tutto in<br />
s<strong>il</strong>ogr. L’opera è inoltre arricchita da 6 belle tavole che riproducono l’abbigliamento ufficiale di<br />
varie figure nob<strong>il</strong>iari: “Princeps Walliae” (Principe di Galles), “Comes”, “Baro”, “Dux”,<br />
“Marchio” e “Vice-Comes”. Prima edizione in latino di quest’opera giovan<strong>il</strong>e di John Selden:<br />
“Titles of Honor” pubblicata a Londra 1614 e tradotta da Simon John Arnold dalla terza<br />
edizione inglese (1672). Grandiosa opera storico-araldica “Juxta editionem tertiam londinensem<br />
anni 1672 cui accessisse dicuntur Seldeni emendationes et additamenta latine vertit notasque<br />
addidit Simon Johannes Arnold”, per secoli considerata completa e affidab<strong>il</strong>e. Si apre con<br />
un’introduzione generale sui titoli nob<strong>il</strong>iari, e tratta della nob<strong>il</strong>tà nell’antica Grecia e nell’Impero
Romano, l’Europa, le Isole Britanniche, le Chiese Cattolica e Ortodossa, <strong>il</strong> Medioriente e l’Asia.<br />
I capitoli finali sono dedicati ai vari aspetti cerimoniali e di precedenza. Fondamentale studio,.<br />
Ottimo esemplare (leggera brunitura dei fogli). GRAESSE VI, 343. BRUNET, V, 267: “cet ouvrage<br />
est regardé comme le me<strong>il</strong>leur que l’on ait sur ce sujet”. [14330]<br />
356. STATUTI dell’Ordine de’ Cavalieri di Santo Stefano. Ristampati con<br />
l’Addizioni ordinate in tempo de’ Seren.mi Cosimo II e Ferdinando II Gran Duchi di<br />
Toscana e Gran Maestri. (In fine:) Firenze, Franc. Onofri, 1665, € 3.500<br />
in-4, pp. 316, legatura coeva p. pergamena, tit. ms. al dorso. Magnifico frontespizio<br />
all’acquaforte di Jacques Callot raffig. un monumento con tre figure femmin<strong>il</strong>i e le armi dei<br />
Medici in alto, <strong>il</strong> titolo dell’opera al centro e schiavi turchi incatenati ed altri personaggi, armi e<br />
trofei in basso. Grandi iniziali e fregi s<strong>il</strong>ogr., testo in car. tondo. Precedono vari documenti dei<br />
Papi Pio IV, Sisto V e Pio V e della Sacra Rota in favore dei Medici e dei Cavalieri di S.<br />
Stefano. Pregevole edizione, con le aggiunte fino al 1665, degli “Statuti” dei Cavalieri di S.<br />
Stefano, Ordine fondato dal Granduca Cosimo I Medici nel 1562 per la difesa del commercio dai<br />
pirati barbareschi. Ottimo esempl. (piccolo antico timbro di collezionista nel margine del tit.).<br />
CFR. LIEURE, J. CALLOT, V, n. 372. RAZZOLINI p. 325. MORENI II, 402, note. [10030]<br />
357. Valdesi - PERRIN, Jean Paul. Histoire des Vaudois. Divisée en trois parties. La<br />
première est de leur origine, pure croyance, et persécutions qu’<strong>il</strong>s ont souffert par<br />
toute l’Europe, par l’espace de plus de quatre cents ans. Genève, Berjon, 1619 e<br />
1618, € 4.000<br />
3 parti in 2 tomi in 1 vol. in-8, pp.(32), 248; (8), 333; leg. coeva in p. perg., tassello al dorso.<br />
Impresa dello stampatore sui due titoli, fregi tipogr. e iniziali ornate. La seconda e terza parte<br />
sono contenute nel tomo secondo. Prima edizione, ed unica, di quest’opera eccezionalmete<br />
importante e rara, che costituisce la prima storia del popolo valdese mai pubblicata. La terza<br />
parte è scritta in lingua provenzale, con testo francese a lato. Perrin (storico e Ministro<br />
protestatne francese, nato a Lione verso <strong>il</strong> 1580) lavorò per oltre cinque anni alla comp<strong>il</strong>azione<br />
dell’opera, consultando un’enorme mole di documenti fornitigli dai pastori valdesi di tutte le<br />
valli e quelli messi a sua disposizione dai sinodi di Embrun, Grenoble, S.Marcelin e altri. Il<br />
primo tomo è dedicato a Monseigneur François de Bonne; <strong>il</strong> secondo a Henri de Foix. La<br />
seconda parte “contient l’histoire des Vaudois appelés Albigeois. La troisième est touchant la<br />
doctrine et discipline qu’<strong>il</strong>s ont en commun entre eux et la réfutation de leurs adversaires”.<br />
L’opera riguarda anche le valli montane del Piemonte, in particolare le “vallées Maties et<br />
Meane, Marquisat de Saluces, Luserne et Perouse”, che ancor oggi si definiscono Valli Valdesi.<br />
Esemplare bello e perfettamente conservato (al contropiatto ant. ex-libris G. de Bizemont,<br />
fondatore del Museo d’Orléans; ex-libris manoscritti al tit.). NON IN PERRET NÉ MANNO-<br />
PROMIS. ARMAND HUGON - GONNET, n.80. DORBON 3618. CAILLET 8537-8539:<br />
“Rare…ouvrage remarquable…On trouve dans cette étude des fragments précieux des anciens<br />
traités vaudois”. [8123]
GEOGRAFIA, VIAGGI E ALPINISMO<br />
358. AGASSIZ, Jean Louis Rodolphe. Etudes sur les Glaciers. Dessinés d’après<br />
nature et lithographiés par J.Ph. Bettannier. Ouvrage accompagné d’un Atlas de 32<br />
planches. Neuchatel, Jent & Gassman; H. Nicolet, 1840, € 10.000<br />
2 vol. (testo ed atlante), leg. 800esca in m. pelle e ang., titolo in oro al dorso, atlante con<br />
brochure figurata conservata. Il vol. di testo in-8, pp. (4), VI, 346; l’atlante in-folio si compone<br />
di 18 tavole disegnate dal vero e litografate da Joseph Bettannier e 14 tavole al tratto su velina<br />
trasparente applicate su fogli bianchi. Prima edizione, di gran lunga preferib<strong>il</strong>e a quella in<br />
tedesco che uscì nello stesso anno, di una delle opere scientificamente più importanti tra quelle<br />
dedicate alle Alpi. Agassiz (1807-1873) è considerato <strong>il</strong> padre della glaciologia e della moderna<br />
geologia alpina; di grande importanza i suoi studi sulla datazione dei ghiacciai. Opera molto<br />
rara, e stimata tra i capisaldi della storia della scienza. Ottimo esemplare immune da fioriture,<br />
completo delle veline sovrapponib<strong>il</strong>i alle vedute, che ne ripetono i prof<strong>il</strong>i con indicazione dei<br />
nomi delle cime e delle caratteristiche geologiche; nonché della copertina su carta paglierina che<br />
funge da titolo dell’album, con una veduta di ghiacciaio in litografia). L’importanza dell’opera è<br />
tale da essere inserita nel PRINTING AND THE MIND OF MAN, 309: “One of his most influential<br />
books made extensive observations on the glaciers near Chamonix”. HORBLIT n. 1. NORMAN 17.<br />
ACL 3. PERRET 19: “Un ouvrage fondamental sur la théorie des glaciers. Les observations<br />
d’Agassiz ont ouvert de nouvelles perspectives dans la description de la formation, du<br />
développement, du mouvement et de l’effet des glaciers. L’ouvrage, complet des planches et bon<br />
état, est très rare”. [11967]<br />
359. ALBERTI, Leandro. Descrittione di tutta l’Italia, et Isole pertinenti ad essa...<br />
Nuouamente ristampata, & con somma d<strong>il</strong>igenza reuista, & correta. Con le sue<br />
tauole copiosissime. Venezia, Paulo Ugolino, 1596, € 850<br />
2 parti in 1 vol. in-4, pp. (34), 495, (1); 91, (5), legatura moderna mezza perg., titolo in oro su<br />
tasselo al dorso. La prima edizione risale al 1550. Vasta opera, essenzialmente di carattere<br />
geografico “nella quale si contiene <strong>il</strong> sito di essa, l’origine, & le Signorie delle citta, & de’<br />
castelli; co’ nomi antichi, & moderni; i costumi de popoli, & le conditioni de paesi. Et di più gli<br />
huomini famosi…”. Ricchissima di notizie sulla storia, gli usi e le curiosità naturali dell’Italia<br />
dai secoli più remoti al cinquecento. Di particolare interesse anche per <strong>il</strong> riferimento ai viaggi di<br />
Vespucci (chiamato Alber, cfr. f. 43 verso). Edizione corretta, rivista ed accresciuta di opera<br />
assai importante su molti aspetti dell’Italia antica, corredata di copiosi indici. (Esemplare con<br />
margini non grandi, alcuni con lavori di tarlo). ADAMS A-479. [11416]<br />
360. Piemonte - ATLANTE ITINERARIO delle Provincie di Terraferma di S.A.R.M.<br />
<strong>il</strong> Re di Sardegna. Eseguito d’ordine dell’Azienda Economica dell’Interno. (Torino),<br />
Litogr. F.Festa, 1820, € 6.500<br />
in-folio (mm 425x282), legatura coeva mezza pelle, titolo e fregi in oro al dorso, carta<br />
marmorizz. sui piatti.Volume composto da 43 carte geografiche doppie in litografia. Titolo<br />
generale, Indice, 1 carta corografica complessiva degli Stati del Re di Sardegna, 41 dettagliate<br />
carte geografiche delle singole provincie: 9 della Savoia, 22 del Piemone, 10 della Liguria (da<br />
Nizza a La Spezia), tutte su doppia pagina. Atlante assai raro e di notevole interesse per i<br />
territori assai ciricoscritti raffigurati. Inoltre fu <strong>il</strong> primo atlante eseguito a Torino agli albori<br />
dell’arte litografica. Manca a varie raccolte e bibliografie. Esemplare a pieni margini, ottimo (un<br />
alone giallo nell’angolo superiore dei primi fogli). MANNO-PROMIS, BIBLIO-<br />
GRAFIA DEGLI STATI SARDI, I, 1297. [14232]
361. AZUNI, Dom.Alberto. Histoire géographique, politique et naturelle de la<br />
Sardaigne. Tome premier (et second). Paris-Strasbourg, Levrault, An X (1802),€ 2.100<br />
2 vol. in-8, pp. XIX, 369; 404, leg. coeva cartone rosso, indicazione del volume e titolo impressi<br />
in oro al dorso. Prima ediz. definitiva della discussa opera del giurista sassarese Azuni (1749-<br />
1826), uscita parzialmente nel 1798 sotto <strong>il</strong> titolo di “Essai sur l’histoire..”. Il primo volume è<br />
dedicato al campo politico, sociale e amministrativo, mentre <strong>il</strong> secondo costituisce un completo<br />
trattato naturalistico sulla fauna terrestre e ittica, la flora e i minerali dell’isola; assai dettagliata,<br />
seppur non sostenuta da adeguate nozioni scientifiche, la descrizione dei pesci. Illustr. da una<br />
grande carta geografica più volte ripieg. (cm 53x31), dis. e inc. da Perier, inedito tratto da un<br />
originale dell’archivio Bogino segnalato dal Conte Balbo, una tavola di monete e 7 belle tav.<br />
finem. inc. in rame da Tardieu l’ainé raffig. <strong>il</strong> muflone maschio e femmina, i rett<strong>il</strong>i lanzinafenu e<br />
t<strong>il</strong>igugu, un grifone e la tonnara (2 tav.); da notare che <strong>il</strong> P<strong>il</strong>oni cita solo 5 tavole. “Le opere<br />
dell’A. non trovano immediata fortuna. L’A., che ha studiato a Sassari e che, caduto in disgrazia<br />
di Vittorio Amedeo III, trova l’appoggio di Napoleone, balza in primo piano più che per le sue<br />
pagine sull’isola, scritte con l’intento di offrire un quadro ut<strong>il</strong>e al miglioramento dei Sardi e<br />
duramente attaccate da alcuni contemporanei, che l’accusano di mancanza di ricerca, per i suoi<br />
saggi veramente fondamentali di diritto marittimo” (Boscolo, Viaggiatori dell’Ottocento in S. p.<br />
12). Magnifico esemplare in barbe, a fogli chiusi, estremamente fresco. CIASCA 1034. FOSSATI<br />
BELLANI 4146. PILONI, Sardegna nelle incisioni, 1783-1787 (solo 5 tav.). PILONI, Carte geogr.<br />
tav. LXXXIII. [16340]<br />
362. BORDONE, Benedetto. Isolario, libro nel qual si ragiona di tutte l’Isole del<br />
mondo, con li lor nomi antichi & moderni, historie, favole, & modi del loro uiuere,<br />
& in qual parte del mare stanno… MDXXVIII. (In fine:) In Vinegia, per Nicolò<br />
d’Aristotele, detto Zoppino, 1528, € 22.000<br />
in-fol. (mm 280x195), ff.10 nn., LXXIII num., privo dell’ultimo f. bianco, caratt. tondo, leg. del<br />
XVIII sec. in mezza pelle, tassello granata al dorso liscio con decori floreali ai piccoli ferri;<br />
piatti in bella carta moucheté tagli rossi (piccoli difetti alle cerniere, dorso un po’ sciupato).<br />
Titolo impresso in rosso e nero racchiuso in magnifica bordura s<strong>il</strong>ografica ornata, <strong>il</strong> testo<br />
<strong>il</strong>lustrato da tre carte geografiche, tra le quali <strong>il</strong> planisfero, e una veduta di Venezia su doppia<br />
pagina, 109 carte e piante topografiche di località, isole e città del mondo conosciuto, <strong>il</strong> tutto<br />
inciso in s<strong>il</strong>ografia con arte ed esattezza. Prima edizione, assai rara, del famoso isolario del<br />
padovano B. Bordone (cartografo e x<strong>il</strong>ografo attivo a Venezia dal 1494) “la più completa opera<br />
sulle isole pubblicata a stampa, in Italia o in altro Paese” (Almagià). Sono presenti tra le altre le<br />
carte sul Mondo Nuovo, la pianta di Temistan, la Giamaica, Santo Domingo, Cuba, la Martinica<br />
e la Guadalupa. Libro stupendo e veramente importante. Esemplare con alcune macchie d’umido<br />
n.t. e rare sottolineature; leggermente rif<strong>il</strong>ata ai quattro lati la carta del Mediterraneo Orientale.<br />
SABIN n.6417. HARRISSE n.145. SANDER n.1229. ESSLING, II, 655. BIBL. COLOMBINA, I, 276. [14616]<br />
363. BOSWEL, James. Etat de la Corse, suivi d’un Journal d’un voyage dans l’isle<br />
et des Mémoires de Pascal Paoli. Orné d’une carte nouvelle et exacte de la Corse, et<br />
des manifestes originaux. Traduit de l’anglais et de l’italien par Mr. S.D.C.<br />
(Seigneur de Corbevon). Avec une préface du traducteur. Londra, s.t., 1769, € 980<br />
2 tomi in un vol. in-12, pp. XLVIII, 234; (2), 370; leg. del tempo p. pelle, tit. e fregi oro al dorso.<br />
Con una grande carta geogr. più volte ripieg. f.t. del Vaugondy. Nota e fortunata opera, <strong>il</strong> cui<br />
autore fu amico ed ammiratore del Paoli e ne appoggiò gli ideali presso <strong>il</strong> governo inglese.<br />
(Esempl. con marcate tracce d’umidità, specie nel I tomo). STARACE, 247. [6501]
364. BOTERO, Giovanni. Le relationi universali, divise in sette parti. Alle quali vi<br />
sono aggiunte nuovamente i Capitani Inoltre vi s’aggiunge nell’ultimo un breve<br />
racconto di Mostri, & Usanze di quelle Indie con le sue Figure… et in questa nostra<br />
quinta impressione stampate, & ricorrette. Venetia, appresso Alessandro Vecchi,<br />
1622, € 8.800<br />
8 parti in un vol. in-4, ff. (15 + 1 bianco), pp. 208, 71; pp. (20), 131; pp. 156, ff. (4); pp. (16), 68,<br />
ff. (32, con altrettante s<strong>il</strong>ografie); pp. (8), 56; (8), 52 ; 22. Buona legatura 800esca in pergamena,<br />
fregi oro e tassello granata al dorso. Dediche a Carlo Emanuele di Savoia, al Card. Borromeo ed<br />
a G. Fernando di Valasco. Opera <strong>il</strong>lustrata da 4 carte dei Continenti in rame e ripieg. f.t. e da 32<br />
straordinarie s<strong>il</strong>ografie da matrici cinquecentesche di mostri e costumi di indigeni di India,<br />
Africa e Arabia. Prima edizione <strong>il</strong>lustrata con le s<strong>il</strong>ografie di H. Burgkmair, la più ricercata<br />
dell’opera maggiore del Botero (Benevagienna 1544-1617), considerato <strong>il</strong> fondatore della<br />
scienza statistica, precettore dei Principi Maurizio e Tommaso. Seguita dalle “Relationi di<br />
Spagna, del Stato della Chiesa & di Savoia.. Con le Figure & due copiosissime tavole”, fu<br />
pubblicata in varie parti a partire dal 1591,: costituisce un repertorio organico di<br />
antropogeografia, con notizie sistematiche sulla configurazione fisica, la densità demografica e<br />
l’economia di tutti gli Stati del mondo, comprese le Americhe; per quasi un secolo rimase <strong>il</strong> vero<br />
e proprio manuale geopolitico della classe dirigente europea. Per la prima volta compaiono 32<br />
s<strong>il</strong>ografie incise all’inizio del XVI secolo da Hans Burgkmair; 17 di questi legni raffigurano, con<br />
inusuali dettagli etnografici, i costumi di alcune popolazioni dell’India e dell’Africa; 8 di questi<br />
sembrano essere stati tagliati dalla grande matrice del 1508 della Processione del Re di Cochin:<br />
saggio preliminare di Burgkmair per <strong>il</strong> Trionfo di Massim<strong>il</strong>iano, costituisce <strong>il</strong> primo studio di<br />
costume indigeno. Le altre 15 figure <strong>il</strong>lustrano una sorprendente serie di mostri che si suppone<br />
esistessero in India, Etiopia e Bras<strong>il</strong>e. Non si conoscono impressioni coeve di questi legni: la<br />
loro prima riscoperta e riut<strong>il</strong>izzo fu proprio in occasione di questa edizione. Le carte dei 4<br />
Continenti sono attribuite a Girolamo Porro, ma una è firmata dal Rosaccio. Esemplare completo<br />
delle carte e delle s<strong>il</strong>ografie, accuratamente rinfrescato ed ab<strong>il</strong>mente restaurato nei margini del<br />
primo e dell’ultimo fascicolo, in questo con perdita di qualche lettera; qualche alone d’umido.<br />
ALDEN 618/20. SABIN 6806. FALK, H. BURGKMAIR, p. 67-68. OAKESHOTT, Some woodcuts by<br />
H. B.,1960: “the first serious study of native life and dress made for publication in a European<br />
travel book”. NON IN BORBA DE MORAES nè J. CARTER BROWN LIBRARY. [14484]<br />
365. BROCKEDON, W<strong>il</strong>liam. Illustrations of the Passes of the Alps, by which Italy<br />
communicates with France, Switzerland and Germany. London, for the Author,<br />
1828-29, € 7.300<br />
2 volumi in-folio (mm 435x300) comprendenti:12 parti con paginazione singola, <strong>il</strong>lustrate da<br />
una carta geografica su doppia pagina, 12 titoli inc. fig., 12 carte topografiche e 84 tavole su<br />
acciaio: vedute di montagne e località alpine, relative ai passi del Grande e Piccolo S. Bernardo,<br />
S. Gottardo, Moncenisio, Monginevro, Stelvio, Sempione, Tenda, Spluga, Brennero, ecc. Ogni<br />
capitolo è costituito dalla vignetta del titolo-frontespizio, da 7 tavole di vedute alpine, da una<br />
carta della strada e da alcune pagine di testo descrittivo (complessivamente le pp. del I vol. sono<br />
97 e quelle del II 108). Stupendo esemplare su carta grande, dei pochissimi nel formato in-folio,<br />
in splendida leg. coeva in pieno marocchino blu scuro, varie f<strong>il</strong>ettature e bordure in oro sui piatti,<br />
dorsi a nervi con titolo e fregi oro, dent. int., tagli dor. Brockedon fu pittore attivo durante <strong>il</strong><br />
periodo 1812-1837; si recò per la prima volta sulle Alpi nel 1824, con <strong>il</strong> fine di esplorare i luoghi<br />
percorsi da Annibale, in seguito assistette Murray’s durante la preparazione del volume Guida<br />
alla Svizzera; durante le sue ricerche attraversò le Alpi ben 58 volte, valicando 48 passi diversi.<br />
Bellissimo esempl. della rarissima tiratura in-folio, su carta forte e con ampi margini (alcune<br />
lievi fioriture della carta, abituali a tutti gli esempl.), appartenuto a Henry Gee Barnard (1789-<br />
1858) con sue armi impresse al centro dei piatti ed ex-libris datato 1839). PERRET 723. NEATE<br />
B170. PEYROT, 1/10. [8200]
366. CASTELLAN, A. L. Lettres sur l’Italie, faisant suite aux lettres sur la Morée,<br />
l’Hellespont et Constantinople. Cinquante planches dessinées et gravées par<br />
l’auteur. Paris, chez A. Nepveu, 1819, € 1.300<br />
3 vol. in-8, pp. (4), 367; (4), 307; (4), 365; attraente leg. del tempo m. pelle, dorsi a nervi con tit. e<br />
fregi in oro ed a secco, piatti in percallina con riquadri a secco. Con 47 tav. f.t. (su 50, mancando le<br />
tav. n. X, XIII e XLII, probab<strong>il</strong>mente non inserite in origine) inc. in rame e 4 pp. di musica f.t.<br />
(tarantella). Prima edizione di questo raro viaggio in Italia, raccontato attraverso 71 lunghe lettere<br />
che descrivono ampiamente bellezze naturali ed artistiche, usi e costumi, curiosità, ecc. dell’Italia<br />
meridionale (soprattutto Puglia e Campania) e centrale (Lazio e Toscana). Di grane freschezza i<br />
rami, molti su doppia pagina, che mostrano graziose vedute di città e località, alcune delle quali<br />
non raffigurate altrove, tutte disegnate e finemente incise dal Castellan, membro onorario della<br />
Reale Accademia di Belle Arti di Parigi: tra le altre Otranto, Brindisi, Bari, Mola, Ariano,<br />
Avellino, Terracina, Napoli, Tivoli, Firenze, Fiesole, Pratolino, Monte Senario, Vallombrosa. In<br />
fine 4 pagine di musica inc. con “Airs de la Tarantule”. Esempl. molto bello, intonso. MANCA A<br />
FOSSATI-BELLANI (che al n. 490 registra l’ediz. inglese, 1820). PINE-COFFIN 819.10, note. [6711]<br />
367. DE FILIPPI, F<strong>il</strong>ippo. La spedizione nel Karakoram e nell’Imalaia occidentale,<br />
1909. Illustrata da Vittorio Sella. Bologna, Zanichelli, 1912, € 1.100<br />
2 vol. in-8, pp. XIX, 471 con 174 <strong>il</strong>lustrazioni n.t., (33 tavole in b/n f.t. protette da velina), 110<br />
(di relazioni, appunti e osservazioni scientifiche) cartella contenente 18 panorami su 17 tavole<br />
ripiegate, 3 carte geografiche a colori ripiegate; bella leg. coeva in m. pergamena e piatti in carta<br />
varese, titoli in oro ai dorsi. Nel primo volume la relazione del celebre viaggio del Duca degli<br />
Abruzzi, S.A.R. <strong>il</strong> principe Luigi Amedeo di Savoia, di De F<strong>il</strong>ippi è seguita da: Relazioni<br />
scientifiche, di Federico Negrotto Cambiaso, tenente di vascello; Relazione sulle osservazioni<br />
metereologiche e calcoli altimetrici, del Prof. Domenico Omodei; Appunti geologici intorno alla<br />
spedizione (con 2 tavole a colori) e Relazione sulle piante raccolte nel Karakoram dalla<br />
spedizione (con 3 <strong>il</strong>lustrazioni n.t.), del Prof. Pirotta e del Dott. Cortesi. Non comune ed assai<br />
ricercato. Esempl. eccellente, con firma autografa di Luigi di Savoia (nov. 1930) all’occhietto. [15667]<br />
368. Genova – GRAVIER, Yves. Description des Beautés de Gênes et de ses<br />
environs. Ornée de differentes Vuës, de ta<strong>il</strong>les douces, et de la Carte Topographique<br />
de la V<strong>il</strong>le. A Genes, chez Y.Gravier libraire sous a Loge des Banquis, 1781, € 2.000<br />
in-8, pp. (2), 142, (2), legatura coeva in pelle, fregi e titolo in oro al dorso (piccoli difetti agli<br />
angoli e alle cuffie piatto anteriore). Sul titolo incise le armi della città di Genova. Completo di<br />
20 tavole f.t., la maggior parte ripiegate, assai belle, tra cui una grande veduta panoramica della<br />
città, due piante topografiche, belle vedute e due tavole di costumi del Doge. Terza edizione<br />
(prima 1768) di questa <strong>il</strong>lustre guida attribuib<strong>il</strong>e a Carlo Giuseppe Ratti o al Brusco (DBIT, XIV,<br />
p. 706), ampliata e corretta rispetto alle precedenti sopratutto sotto l’aspetto iconografico, curato<br />
dall’incisore Giovanni Lorenzo Guidotti e dal cartografo Giacomo Agostino Brusco.<br />
Bell’esemplare (con segni di tarlo nel margine superiore da pp. 3 a p. 159). SCHLOSSER 576.<br />
MANNO 23830. FOSSATI BELLANI 2645 (parla erroneamente di 19 tavole f.t.). [16408]<br />
369. JANIN, Jules. Voyage en Italie. Paris, E. Bourdin, s.d. (1842), € 750<br />
in-8 gr., pp. 412, (2), attraente leg. romantica edit. in percallina nera con bordura a secco ed altra<br />
in oro sui piatti, tit. oro su quello super., tit. e ricchi fregi al dorso, tagli dor. Con ritratto<br />
dell’autore, titolo figurato inc., una vignetta in fine e 14 tavole f.t. finemente inc. su acciaio<br />
(vedute di Lione, Torino, Firenze, M<strong>il</strong>ano, Magonza, Bacharach, Colonia, Nimes, ecc.). Seconda<br />
edizione rivista e accresciuta della relazione descrittiva del viaggio compiuto nel 1838 da Lione<br />
fino a Pisa attraverso <strong>il</strong> Moncenisio e poi, attraverso <strong>il</strong> Sempione, fino in Svizzera e Germania.<br />
La presente edizione, rispetto alla prima del 1839, prevede l’aggiunta de “Le voyage d’un<br />
homme heureux” dedicato dall’autore a Madame de Courbonne. Ottimo esempl. (con qualche<br />
usuale lieve arrossatura). FOSSATI-BELLANI 543 (la I ed. 1839). [5659]
370. LA MARMORA, Alberto Ferrero de. Voyage en Sardaigne de 1819 à 1825, ou<br />
description statistique, physique et politique de cette île, avec des recherches sur ses<br />
productions naturelles et ses antiquités. Atlas du Voyage en Sardaigne par le<br />
Chevalier de La Marmora. Paris, Delaforest - A.Bertrand, 1826, € 5.700<br />
2 volumi: un vol. di testo in-8 ed un atlante in-folio oblungo, entrambi ben legati in mezza pelle<br />
posteriore, con piatti in cartone marmorizzato. Copertine edit. conservate nell’atlante. Prima<br />
edizione del testo e dell’atalante. Il primo (pp. IX, 511) è <strong>il</strong>lustrato da un bell’antiporta, litogr. da<br />
Roberto d’Azeglio dal disegno del Cominotti e colorato a mano, raffig. l’autore in veste di<br />
esploratore con strumenti tecnici; e da una tavola a colori raffig. <strong>il</strong> “molentu”, tipico mulino<br />
azionato da un mulo; 3 tabelle statistiche ripieg. f.t. Comprende una sintesi della storia<br />
economica, sociale e culturale sarda dalle origini leggendarie alle dominazioni cartaginese e<br />
romana, alle occupazioni barbariche, arabe e aragonese sino all’amministrazione piemontese;<br />
segue una descrizione etnografica, fisica, naturalistica e statistica dell’isola. La Marmora (1789-<br />
1863), es<strong>il</strong>iato dopo i moti del ‘21 rimase per 16 anni nell’isola con incarichi m<strong>il</strong>itari. L’Atlante<br />
comprende una carta dell’isola, 6 grandi tabelle in litografia, dei Giudici delle 4 province e di<br />
Osservazioni metereologiche, e 7 stupende animate tavole di costumi e usanze popolari,<br />
litografate e vivacemente dipinte all’epoca, con titoli in francese (M<strong>il</strong>iziani, Aratri e carri,<br />
Tavola doppia di costumi, Ballo sardo, Festa campestre a Quartu, Festa di Nozze, Attito a<br />
Tempio). Prima edizione, rarissima completo dell’Atlante, che ha colori particolarmente<br />
br<strong>il</strong>lanti. Bell’esempl. a pieni margini, assai fresco. CIASCA 9161. PILONI, Sardegna nelle<br />
incisioni, 648-55 e tav. LVII- LXX. [16843]<br />
371. LINDA, Lucas de. Le Relationi et Descrittioni Universali et Particolari del<br />
Mondo di Luca di Linda, et dal Marchese Maiolino Bisaccioni tradotte, osservate, &<br />
nuovamente molto accresciute, e corrette. Venezia, Combi & La Noù 1664, € 800<br />
in-8 grande, pp. (24, compreso antiporta figurato e ritratto), 1004, legatura coeva in pergamena<br />
floscia, titolo manoscritto al dorso e ai tagli inferiori. Illustrata da antiporta allegorico inciso in<br />
rame da Giacomo Piccini raffigurante i quattro continenti allora conosciuti e da un ritratto a p.<br />
pagina di Carlo d’Austria, a cui l’opera è dedicata da Sebastiano Combi; grande vignetta s<strong>il</strong>ogr.<br />
al titolo, numerose testatine, finalini, iniziali vegetali n.t. Seconda ricercata edizione della<br />
traduzione italiana a cura di Bisaccioni Maiolino (la prima apparve presso <strong>il</strong> medesimo editore<br />
nel 1660) di resoconto particolarmente interessante per la “descrizione dei costumi della<br />
Polonia, delle principali nazioni europee (con particolar riguardo all’Italia, i paesi scandinavi e<br />
la Spagna), della Turchia, Persia, Cina, Giappone, Nuova Francia, Virginia, Messico, Florida,<br />
Nuova Spagna, Perù, Bras<strong>il</strong>e, i principali paesi dell’Africa ecc. Interessanti gli accenni<br />
all’America e le notizie di carattere economico e politico” (Vinciana 1327). Maiolino<br />
Bisacccioni (Ferrara 1582 - Venezia 1663) ebbe vita assai movimentata e irrequieta, come<br />
comandante m<strong>il</strong>itare e come letterato, in varie nazioni d’Europa e città d’Italia, “cercando di<br />
vivere la ripresa sociale della classe nob<strong>il</strong>iare e <strong>il</strong> riemergere dei vecchi valori del sangue e<br />
della spada” (Diz. Biogr: Italiani, X, 639-643). Ottimo esemplare. VINCIANA 1327. GRAESSE IV,<br />
213. SABIN vol. 10 p. 366 cita dizione latina del 1655. [13552]<br />
372. LORY, Gabriel et f<strong>il</strong>s. Voyage pittoresque de Genève à M<strong>il</strong>an par le Simplon.<br />
Paris, Imprimerie de P. Didot l’ainé, 1811, € 30.000<br />
in-folio (mm 434x298), ff.3 nn., pp.6, ff. (43) di testo, 35 tavole incise all’acquatinta,<br />
stupendamente dipinte a mano, precedute da occhietto, frontesp., indice, ed accompagnate da<br />
uno o più ff. di testo descrittivo ognuna. Legatura d’epoca in mezza pelle e angoli, al piatto<br />
anteriore tassello in marocchino rosso con <strong>il</strong> titolo. Famosa stupenda serie di incisioni in rame<br />
all’acquatinta dai disegni dei Lory e da loro colorate e miniate presso l’editore. Prima edizione e<br />
prima tiratura. Grandiose e luminose vedute di Ginevra, Sion, Brieg, Sempione, Monte Rosa,<br />
Gondo, Dovedro, Domodossola, Arona, Sesto, Isola Bella, Lago Maggiore, etc., montagne,<br />
ghiacciai, ponti e gallerie; misurano mm 200x280 circa, oltre a grandi margini. Tra gli album più<br />
belli dell’Ottocento e tra i più ricercati fra quelli di montagna, divenuto assai raro. Ottimo<br />
esemplare, uno dei pochi in carta grande, fresco e con stupenda colorazione originale. PERRET<br />
2694. MANDACH, LES LORY, 172-206. LONCHAMP, Estampes et livres à gravures, 473. [14804]
373. MAGNAN, Dominique. La V<strong>il</strong>le de Rome ou description abrégée de cette<br />
superbe V<strong>il</strong>le, divisée en quatre volumes et ornée de 125 planches en ta<strong>il</strong>le douce.<br />
Rome, Imprim. d’Archange Casaletti, 1778, € 4.500<br />
4 volumi in-folio (450x290 mm), ottima legatura coeva in mezza pelle marmorizzata, dorsi con titoli<br />
su tasselli e nervature in oro. Testo a stampa su due colonne racchiuse in bordura, con numerazione<br />
singola di 248 colonne. Seguite da 201 tavole incise in rame con 422 figure di varie dimensioni,<br />
vedute e piante topografiche di Roma, singoli palazzi, monumenti e sculture, incise da Pronti,<br />
Giovannini ed altri artisti. Magnifica e importante opera dedicata alla singola descrizione dei quartieri<br />
della città e loro ricchezze, artisticamente <strong>il</strong>lustrati uno per uno dalle numerose incisioni. E’ dedicata<br />
al cardinale J.B.Rezzonico, nipote di Clemente XIII. Impressa con lusso su carta forte. Magnifico<br />
esemplare a pieni margini con barbe. BERLIN CAT., n.1900. LES FRANÇAIS A ROME n.700. SCHUDT<br />
p.362. OLSCHKI CHOIX n.17454. [16437]<br />
374. PICCOLOMINI, Enea S<strong>il</strong>vio (Papa Pio II). La descrittione de l’Asia, ed Europa<br />
di papa Pio II e l’historia de le cose memorab<strong>il</strong>i fatte in quelle, con l’aggiunta de<br />
l’Africa, secondo diuersi scrittori, con incredib<strong>il</strong>e breuità e d<strong>il</strong>igenza. Con una<br />
copiosissima tauola di tutte le cose, che ne la seguente colonna si’ contengono. In<br />
Vinegia, appresso Vincenzo Vaugris al segno d’Erasmo MXLIIII (Valgrisi 1544),€ 1.100<br />
in-8, ff.369, (3), carattere corsivo, impresa di Valgrisi sul titolo e al verso dell’ultimo foglio.<br />
Legatura posteriore mezza pelle, dorso a nervi con titolo e fregi oro. Prima edizione di questo<br />
volgarizzamento, a cura di Fausto da Longiano, dedicata a Giulia Trivulzio contessa di Misocco.<br />
La prima edizione latina, assai incompleta rispetto alla presente, fu pubblicata a Parigi nel 1509.<br />
Tra le opere più importanti e rare di Aeneas Sylvius Piccolomini. Buon esemplare (un lieve<br />
alone d’umido nell’angolo superiore dei primi e degli ultimi fogli, piccolo restauro della carta<br />
nel bianco del titolo). EDIT 16 CNCE 36093. MANCA AD ADAMS. OLSCHKI, CHOIX n.1100. [17000]<br />
375. PORTER, Davis. Giornale di una crociera fatta nell’Oceano Pacifico dal<br />
Capitano David Porter sulla Fregata degli Stati Uniti l’Essex negli anni 1812,1813 e<br />
1814. M<strong>il</strong>ano, Giambattista Sonzogno 1820, € 850<br />
3 volumi in-8 piccolo, pp. XII, (1), 247, (1 bianca); 267, (1 bianca); 275, (1 bianca), brossure in carta.<br />
Completo di ritratto dell’autore in antip. al volume I, 1 grande tavola delle isole Washington ripieg.<br />
f.t. al vol. II e 11 tav. f.t., <strong>il</strong> tutto inciso in rame; alcune presentano bella acquerellatura coeva. Prima<br />
edizione in italiano, traduzione a cura di Contarini, di interessante resoconto “...Che contiene la<br />
descrizione delle isole del Capo-Verde, delle coste del Bras<strong>il</strong>e, della Patagonia, del Peru’, del Ch<strong>il</strong>i e<br />
delle isole Gallapagos; non che una relazione del gruppo delle isole Washington, delle maniere,<br />
costumi e foggie di quegli abitanti...”. Ottimo esemplare in barbe. SABIN XV, 306. [16874]<br />
376. RUCHAT, Abraham - STANYAN, A. Etat et délices de la Suisse, ou<br />
description historique et géographique des XIII Cantons suisses et de leurs alliés.<br />
Nouvelle édition, corrigée et considérablement augmentée par plusieurs auteurs<br />
célèbres, et enrichie de figures en ta<strong>il</strong>le-douce et de cartes géographiques. Bâsle,<br />
Em. Tourneisen, 1776, € 4.200<br />
4 vol. in-12, pp. (6), 432; (6), 444; (2), XXIV, (4), 350; (6), 422, (2); leg. del tempo p. vitello<br />
marmorizz., tit. e ricchi fregi oro ai dorsi, tagli rossi (piccoli difetti alle cuffie). Con una grande<br />
carta geogr. e complessive 36 splendide tavole ripieg. f.t., per lo più dis. da Em. Buchel ed inc.<br />
in rame da M.B. Wachsmuth; esse raffigurano montagne e ghiacciai, foss<strong>il</strong>i, rocce e cristalli,<br />
reperti archeologici, località termali, paesi e città (Zurigo, Berna, Lucerna, Bas<strong>il</strong>ea, Altdorf,<br />
Schwitz, Einsidlen, Coira, Schafhouse e la nota cascata, ecc.). Edizione notevolmente ampliata<br />
(la prima fu 1730) di quest’opera che tratta ogni aspetto naturalistico, sociale ed umano della<br />
Svizzera agli inizi del XVIII secolo. Curioso l’errore nel titolo del I vol.: “helvétique” in luogo<br />
di “historique”. Bell’esempl. PERRET 3814, note. LONCHAMP, BIBL. GÉN., 2560. ACL 265. [8139]
377. SMITH, John. Select Views in Italy with topographical and historical<br />
Descriptions in English and French. London Chapman, 1792-96, € 4.300<br />
2 vol. in-4 oblungo (mm 255x353), 2 titoli, dedica incisa alla regina Carlotta, 1 carta d’Italia, 72<br />
tavole incise all’acquaforte da J. Emes, W. Byrne e altri dai disegni di Smith, ognuna<br />
accompagnata da 2 fogli di testo a stampa, in francese ed in inglese, con la descrizione località<br />
per località del gran tour d’Italia fatto dallo Smith in quegli anni: belle vedute di Bologna,<br />
Firenze (varie), Cortona, Perugia, Assisi, Spoleto, Terni, Civita Castellana, Roma (varie),<br />
Frascati, Marino, Albano, Nemi, Velletri, Cuma, Pozzuoli, Pos<strong>il</strong>lipo, Napoli, Salerno, La Cava,<br />
Genova, Volterra, etc. Magnifica legatura in pieno marocchino granata a grana lunga, duplice<br />
bordura oro ai piatti, tit. oro e fregi al dorso, tagli dorati. Bell’esemplare su carta forte ben<br />
conservato nella sua elegante legatura inglese del tempo. CREMONINI 78. [6771]<br />
378. SPALLANZANI, Lazzaro. Voyage dans les Deux Sic<strong>il</strong>es et dans quelques<br />
parties des Apennins. Traduits de l’italien par G. Toscan, avec des notes de Faujasde-St.<br />
Fond. Paris, chez Maradan, an VIII (1799-1800), € 1.400<br />
6 vol. in-8, pp. VIII, 311; (4), 280; (4), 291; (4), 272; (4), 309; (4), 215; pregevole leg.<br />
ottocentesca m. pelle, tit. e ricchi fregi oro ai dorsi. Con 7 tav. inc. in rame da Racine e ripieg. f.<br />
t. (Etna, Stromboli, Vulcano, foss<strong>il</strong>i). Seconda traduzione francese del celebre “Viaggio” nelle<br />
zone del Sud dell’Italia maggiormente interessate dai fenomeni vulcanici (Campania e Sic<strong>il</strong>ia) e<br />
in varie località dell’Appennino Modenese ove si manifestano le “salse”. Bell’esemplare.<br />
PRANDI p. 85. ARTIGLIERE n. 923. [6719]<br />
379. TEXIER, Edmond Auguste. Voyage pittoresque en Hollande et en Belgique.<br />
Paris, Morizot, libraire-éditeur s.d. (ca. 1857), € 700<br />
in-8 grande, pp. (4) VIII, 484, leg. coeva in mezza pelle e percallina verdone, cornici impresse a<br />
secco ai piatti, dorso a nervi con tit. e fregi oro, tagli dor. Con 22 belle tavole fuori testo incise<br />
su acciaio dai Frères Rouargue (di cui quattro a colori). Celebre opera ottocentesca arricchita da<br />
un bel apparato iconografico composto da vedute di città, scorci e mestieri. Buon esemplare. [5208]<br />
380. THIEBAUT DE BERNEAUD, Arsenne. Voyage à l’Isle d’Elbe, suivi d’une<br />
notice sur les autres isles de la Mer Tyrrhénienne. (Con:) COHEN, J. Description<br />
historique de l’île de Saint-Hélène… Paris, D.Colas, 1808 (e, per la seconda opera:)<br />
Paris, chez A. Bertrand e A. Egron, 1815, € 1.500<br />
2 opere in un vol. in-8, leg. del tempo m. pelle, tit. e fregi oro al dorso. - I) pp. (6), XVI, 231, (1).<br />
Con una carta topografica dell’Elba inc. e ripieg.f.t. e 2 tavole di reperti etruschi e storia<br />
naturale. L’ autore fece tre viaggi all’Elba dal 1801 al 1807 sotto gli auspici del Ministero<br />
dell’Interno di Parigi e raccolse una quantità di notizie e dati su ogni aspetto dell’isola, qui<br />
minuziosamente narrati. Le ultime 20 pagine sono dedicate a notizie su Pianosa, Montecristo,<br />
Giglio, Sardegna, Corsica, Capraia e Gorgona. - II) pp. (6), 110. Con una carta topogr. dis. da<br />
Lapie ed un’ampia veduta della rada di Jamestown ripieg. f.t. L’opera è “extraite de l’ouvrage<br />
anglais publié à Londres en 1808, par H. F. Brooke”; di Malthe-Brun sono le “Notes<br />
géographiques-physiques” in fine. Interessante assieme di opere sulle due isole, composte prima<br />
ancora che divenissero ultima dimora di Napoleone Bonaparte: l’Elba dal maggio 1814 al<br />
febraio 1815; Sant’Elena dall’ottobre 1815 alla morte, 5 maggio 1821. In ottimo stato. MANCA A<br />
FOSSATI-BELLANI. PINE-COFFIN 801.3, note. [6710]<br />
381. Turchia - DALVIMART, Octavien. The Costume of Turkey, <strong>il</strong>lustrated with a<br />
series of engravings, with descriptions in English and French. London, Printed for<br />
W<strong>il</strong>liam M<strong>il</strong>ler, by Howlett and Brimmer, 1804, € 2.700<br />
in-folio (360x270 mm), ff. 6 n.n., con titolo, prefazione e indice, 60 ff. di testo descrittivo in<br />
lingua inglese e francese, bella legatura del tempo in pieno marocchino blu decorata in oro ed a<br />
secco sui piatti e al dorso, tagli dorati. Una incisione a colori al titolo e 60 tavole incise in rame e
dipinte in origine a mano (firmate Octavien Dalvimart delin. - Dadley sculp.). Le tavole, assai<br />
belle, raffigurano a figura intera uno o due personaggi, masch<strong>il</strong>i e femmin<strong>il</strong>i, in abbigliamento<br />
tipico della propria classe sociale o professione. Importante rassegna e documentazione degli<br />
abitanti della Turchia sul finire del XVIII secolo. “The Drawings, from which ...(the) plates have<br />
been engraved, were made on the spot ... by Monsieur Dalvimart, and may be depended upon for<br />
their correctness. They have been accurately attended to in the progress of the engraving; and<br />
each impression has been carefully coloured according to the original drawing, that the fidelity<br />
of them might not be impaired” (dalla Prefazione). Esemplare a grandi margini in splendida<br />
legatura (la prima tavola “The Kislar Aga”, rif<strong>il</strong>ata e da altro esempl. con timbro della Brooklyn<br />
Public Library). COLAS I, 1782. VINET, n.2337. LIPPERHEIDE, n.1482. ABBEY TRAVEL II,370.<br />
ATABEY 313. [13096]<br />
382. VALERY, Ant. Claude. Voyages historiques et littéraires en Italie, pendant les<br />
années 1826, 1827 et 1828; ou l’Indicateur Italien. Tome premier (-cinquème).<br />
Paris, chez Le Normant, 1831-33, € 1.600<br />
5 vol. in-8, pp. (4), IV, 487; (4), 307; (4), 443; (4), 359; (4), 316; attraente leg. del tempo m.<br />
pelle, tit. e fregi oro ai dorsi. Prima edizione di opera dettagliatissima sull’Italia peninsulare, con<br />
particolare attenzione alla descrizione delle opere d’arte, ma anche alla letteratura ed alla storia.<br />
Valery amava molto l’Italia, alla quale dedicò anche altre analoghe opere (“Voyages en Corse, à<br />
l’<strong>il</strong>e d’Elbe et en Sardaigne”, 1837). Nella prefazione afferma: “Je souhaite que ce Journal, écrit<br />
sous l’admirable ciel de cette contrée, en présence des lieux <strong>il</strong>lustrés par ses grands hommes, à<br />
l’aspect de ses chefs-d’oeuvre, puisse servir à la faire mieux voir et à la faire aimer, car <strong>il</strong> faut<br />
l’aimer pour la bien connaître”. Bellissimo esempl. FOSSATI-BELLANI REGISTRA EDIZ.<br />
POSTERIORI: 1838 E 1844. PINE-COFFIN, 826.9 erra nel dire “the original was published in<br />
Brussels 1835”. MANCA A CREMONINI. [6698]<br />
383. ZEILLER, Martin - MERIAN, Mathias. Topographia Helvetiae, Rhaetiae et<br />
Valesiae… (Con:) SIMLER, Josias. Een Historische Beschrijvinge va Svvitserlandt…<br />
Amsterdam, C. Danckers, 1644, € 12.500<br />
2 opere in un vol. in-folio, pp. (4), 48 e 54 tavole f.t.; 81, (1); leg. coeva p. perg. rigida, con<br />
unghia, tit. ms. al dorso. La prima opera è magistralmente <strong>il</strong>lustrata da: un titolo inciso con<br />
figure allegoriche e stemmi dei Cantoni, una grande carta geogr. della Svizzera dal Mercator-<br />
Blaeu, più volte ripieg., 54 tavole finem. incise in rame da Merian (1 a piena pag., 2 ripieg. e 51<br />
su doppia pag.) contenenti complessivamente 74 vedute e piante di città. Prima edizione in<br />
olandese di quest’opera sulla topografia della Svizzera (apparsa per la prima volta a Francoforte<br />
nel 1642, quale primo vol. d’una vasta serie di testi sui vari stati europei dal titolo<br />
“Topographiae”, usciti dal 1642 al 1688). E’ dedicata dallo stampatore a Gerard Schaep e<br />
W<strong>il</strong>lem Backer, borgomastri di Amsterdam, con le armi di entrambi incise. Il testo di M. Ze<strong>il</strong>ler,<br />
su due colonne in carattere gotico, descrive la geografia e topografia delle regioni costituenti la<br />
Confederazione Elvetica, ma sicuramente l’interesse principale dell’opera è costituito dal valore<br />
artistico delle magnifiche vedute prospettiche o a volo d’uccello di molti paesi e città elvetiche,<br />
spesso con paesaggi alpini sullo sfondo, incise dal Merian con somma maestria e fedeltà al vero.<br />
L’opera storica di J. Simler, prima edizione in olandese del “De Republica Helvetiorum libri<br />
duo” (apparsa per la prima volta a Zurigo nel 1576), viene abitualmente fatta seguire a quella di<br />
Ze<strong>il</strong>ler; ha una vignetta inc. sul titolo e, a dimostrazione di quanto affermato, reca sull’ultima<br />
pagina l’indice delle tavole del Merian. Ottimo esemplare (ex-libris Ferrand). I) PERRET 2933,<br />
note: “Le premier “guide” sous forme d’album <strong>il</strong>lustré sur la Suisse et ses Alpes. Très rare”.<br />
LONCHAMP, BIBLIOGR. GENERALE, 3346 (I ed.). BRUNET V, 1530. GRAESSE VII, 509.<br />
LIPPERHEIDE n. 530 e BERLIN KAT. n. 1924 (entrambi la II ediz. 1654). - II) PERRET 4060, note<br />
(con errore di data). WILLEMS n. 278, note. [8380]
L’ARTE MILITARE E L’ARTIGLIERIA<br />
384. AGRIPPA, Cam<strong>il</strong>lo. Trattato di Scienza d’Arme, et un dialogo in detta materia.<br />
Venetia, appresso Roberto Meglietti, 1604, € 5.500<br />
in-4, ff. (4), 71, (1 bianco), legatura coeva pergamena floscia, titolo ms. lungo <strong>il</strong> dorso. Dedica di<br />
G.B. Pulciani a F<strong>il</strong>ippo Guidalotti. Frontesp. entro elaborata bordura con figure ed allegorie;<br />
ritratto dell’autore entro tondo e sue armi gent<strong>il</strong>izie. Illustr. da 51 incisioni in rame n.t.: di<br />
queste, 32 sono a mezza pag. mentre 18 sono impresse in coppia in orizzontale su 9 doppi fogli,<br />
<strong>il</strong> tutto inciso da Giulio Fontana. Si tratta degli stessi 12 rami della prima edizione tagliati a metà<br />
dividendo i due avversari, formando così 24 <strong>il</strong>lustrazioni, riquadrate da un f<strong>il</strong>etto e arricchite in<br />
alcuni particolari soprattutto negli sfondi e nel pavimento. Le 18 tavole disposte in orizzontale<br />
nella prima edizione vengono qui riproposte su doppio foglio; restano invariate invece le<br />
rimanenti. Terza edizione - assai più rara delle precedenti - dell’opera di Agrippa, trattato<br />
profondamente innovativo nell’introduzione dell’uso della spada di punta anzichè di taglio, in<br />
modo da portare le stoccate in modo rapido per linee interne: “..portò un grandissimo<br />
incremento alla teorica della scherma. Forse allievo del Marozzo, ne abbreviò, ne modificò <strong>il</strong><br />
trattato, spogliandolo di molte superfluità e vi aggiunse di suo moltissime norme.. ritenuto come<br />
uno dei migliori maestri antichi, che vanti la scherma italiana e straniera.. è <strong>il</strong> primo che faccia<br />
fare l’inquarto (cap. XVII).. descrive vari combattimenti di due contro due e di tre contro due; <strong>il</strong><br />
modo di battersi con due spade..”(Gelli). L’Agrippa, m<strong>il</strong>anese, fu anche ingegnere e<br />
matematico, presentò un progetto per <strong>il</strong> trasporto dell’obelisco vaticano, si occupò di idraulica ed<br />
inventò un sistema per la pesca dei coralli. Il Dialogo f<strong>il</strong>osofico-astronomico posto in fine<br />
presenta delle importanti intuizioni sulla gravitazione dei pianeti; vi si riferisce al f. 67 v. una<br />
incisione a piena pag. raffig. la sfera ideata dall’Agrippa. Fu ristampato a sé, “Modo da<br />
comporre <strong>il</strong> moto nella sfera”, nel 1573 (HONEYMAN Sale 37). Bellissimo esempl. genuino,<br />
probab<strong>il</strong>mente quello di presentazione che <strong>il</strong> Pulciani regalò al Guidalotti, come si evince dalla<br />
nota di possesso sulla sguardia anteriore “Al Signor F<strong>il</strong>ippo Guidalotti”. Al contropiatto exlibris<br />
di Robert W. Bingham e timbro non identificato di antica collezione “G.V.”. Soli 4<br />
esempl. censiti. THIMM p. 4; PARDOEL 18; VIGEANT p. 25. CASTLE, p. XXVI. GELLI 6-12:<br />
“trattato già preziosissimo per l’arte schermistica.. anche questa ristampa è piuttosto rara”.<br />
COCKLE 745. RICCARDI I, 10: “Ho registrata questa rara operetta a motivo del dialogo.. É<br />
notevole come asserisca che i pianeti pesano o gravitano gli uni sugl’altri, e di più che essi<br />
pesano in modo diverso sulla terra..”. [13027]<br />
385. BRANCACCIO, Lelio. Il Brancatio, della vera Disciplina, et Arte M<strong>il</strong>itare.<br />
Sopra i Commentari di Giulio Cesare, da lui ridotti in Compendio per commodità<br />
de’ Soldati. In Venetia, appresso Vittorio Baldini, 1582, € 900<br />
in-folio, pp. 204 (ultima bianca; le pp.205-206 contenenti l’Errata non sono presenti), leg.<br />
800sca in piena tela, titolo al dorso. Impresa tipografica sul titolo e in fine, numerosi grandi<br />
cap<strong>il</strong>ettera ornati. Prima edizione dedicata “ai Prencipi d’Italia…nella quale mostra quanta<br />
fac<strong>il</strong>ità e poca spesa ognun di loro si potrà difendere combattendo in Campagna sol con le forze<br />
proprie…à immortal gloria & honore”. Il testo comporta gli otto capitoli dei Commentari di<br />
Giulio Cesare. Nell’opera <strong>il</strong> nome dell’autore non appare “Ayala é quasi certo che l’opera è di<br />
Giulio Cesare Brancaccio e non di Lelio” (Cockle). (Alcuni segni di tarlo marginali; lievi aloni).<br />
ADAMS 2658. COCKLE, MILITARY BOOKS, n.557. BRUNET, I, 1201. [10106]<br />
386. BUSCA, Gabriello. Della espugnatione et difesa delle fortezze, libri due.<br />
Turino, herede di Nicolò Bev<strong>il</strong>acqua, 1585, € 2.000<br />
in-4, pp. (8), 256, (4), bella legatura di inizio XIX secolo in mezza pelle e angoli verdone, carta<br />
decorata ai piatti, al dorso tassello granata e fregi in oro. Al tit. stemma di Carlo Emanuele di<br />
Savoia cui l’opera è dedicata, belle iniz. istor., car. corsivo. Con 10 tav. s<strong>il</strong>ogr. su doppia pag.
affig. vari sistemi di fortificazione e movimentate scene di operazioni m<strong>il</strong>itari. Prima edizione<br />
di questa rara cinquecentina torinese concernente le fortificazioni e l’architettura m<strong>il</strong>itare. Tra le<br />
altre cose, contiene riferimenti a castelli e fortezze piemontesi quali Revello, Ex<strong>il</strong>les (Iciglie),<br />
Bricherasio, Cavour, ecc. In questo settore l’Italia eccelleva a quel tempo ed artisti e letterati<br />
quali Leonardo da Vinci, Michelangelo e Machiavelli si occuparono di sim<strong>il</strong>i problematiche. Il<br />
m<strong>il</strong>anese Gabriello Busca (circa 1540 - 1619) fu al servizio del Duca di Savoia fino al 1570 e fu<br />
<strong>il</strong> primo che si occupò delle proporzioni e funzioni delle diverse parti del fronte m<strong>il</strong>itare. Ottimo<br />
esemplare estremamente fresco, piccolo alone d’umido nell’angolo esterno di alcuni ff.<br />
BERSANO BEGEY I, 144. COCKLE 785. AYALA n. 89. RICCARDI I, 204.2A. MANNO I, 3883. STC.<br />
132. ADAMS B-3333. [14782]<br />
387. CALORI, Paolo. Il Cannoniere Pratico. Operetta dedicata a…Camm<strong>il</strong>lo<br />
Bianchi Munarini… generale del cannone, governatore dell’armi della città, e<br />
cittadella di Modena. Ivi, Soc. Tipografica, 1795, € 900<br />
in-8 gr., pp.95, seguite da 5 tavole ripiegate f. testo inc. in rame da G.Gaiani dai disegni<br />
dell’autore, raffiguranti vari attrezzi tecnici, cannoni e proiett<strong>il</strong>i. Leg. coeva cartonata rustica.<br />
Unica edizione, non posseduta e descritta nelle bibliografie. Monografia “di quanto spetta al<br />
cannone ed al cannoniere, le parti che lo compongono, la qualità del metallo, i vari suoi tiri, <strong>il</strong><br />
modo di puntarlo, ecc. ecc.” (dalla Dedica dell’autore). Bell’esempl. a pieni margini (ex-libris<br />
Biblioteca Riccardi in Modena). [10173]<br />
388. GENTILINI, Eugenio. Il Perfeto Bombardiero et real instruttione di artiglieri…<br />
dove si contiene la esamina usata dallo strenuo Zaccharia Schiavina. In Venetia,<br />
appresso Alessandro de Vechi vendesi alla libreria delle Tre Rose, 1626, € 1.400<br />
in-4, ff. (4), 143, (manca ultimo bianco), leg. coeva in p. pergamena molle, titolo manoscritto al<br />
dorso. Al tit. curiosa vignetta s<strong>il</strong>ogr. raffigurante un mortaio in azione durante l’assedio di una<br />
città; numerose graziose scene, tutte in s<strong>il</strong>ogr., n.t. raffiguranti <strong>il</strong> modo di impiegare cannoni,<br />
mortai ed armi ed <strong>il</strong> loro funzionamento. Testatine, finalini ed iniziali istoriate. Quarta edizione,<br />
con “un discorso fatto dal medesimo sopra le fortezze, trattando in dialogo con <strong>il</strong> capitan<br />
Marino Gent<strong>il</strong>ini suo fratello”; l’opera era già apparsa nel 1592 come “Istruttione de’<br />
Bombardieri”, nel 1598 come “Istruttioni di artiglieria” e nel 1606. Si tratta di uno dei più<br />
approfonditi trattati per la formazione degli artiglieri. In fine, con proprio tit., un discorso in<br />
forma di dialogo del medesimo autore sulle fortezze. (Aloni nei margini di alcuni ff., falla con<br />
perdita di 3 lettere in 1 f.). COCKLE 669. VINCIANA n. 1434: “…importante opera che tratta<br />
anche di artiglieria navale”. RICCARDI I, 586. MICHEL-MICHEL IV, pp. 31-32. GRAESSE III, 50. [5286]<br />
389. GOULON, Louis. Mémoires pour l’attaque, et la deffense d’une place.<br />
Nouvelle édition, corrigée & augmentée de la Relation du siege de la v<strong>il</strong>le d’Ath, et<br />
des mémoires de M. de Vauban, intitulés le Directeur des fortifications. A La Haye,<br />
chez Pierre Gosse, A Paris, chez Jombert 1730, € 400<br />
3 parti in 1 vol. in-8, pp. (4), 124, (8); (4), 74; (2), 88, leg. coeva in p. pelle, tassello e fregi oro<br />
al dorso a nervi. Front. in rosso e nero, corredato di 7 belle tavole f.t. ripieg. Seconda edizione<br />
(prima 1706) ampliata e corretta di questo interessante trattato sulla difesa ed attacco di<br />
postazioni m<strong>il</strong>itari. L’opera di Charles Goulon, ingegnere m<strong>il</strong>itare ugonotto originario di Metz,<br />
ebbe notevole successo grazie ai risultati positivi ottenuti dall’a. direttamente sul campo: al<br />
servizio della città di Ginevra, poi delle Province Unite, dell’Ingh<strong>il</strong>terra ed in infine del Sacro<br />
Impero ottenne indiscusse vittorie e notevoli successi. Pubblicato con: <strong>il</strong> “Journal du siege de la<br />
v<strong>il</strong>le d’Ath”; e le “Mémoires. Ou les fonctions des différens officiers employés dans les<br />
fortifications”, opera del marchese Vauban (1633-1707). Interessante assieme di celebri trattati<br />
m<strong>il</strong>itari settecenteschi. NON RISCONTRATO NEI PRINCIPALI REPERTORI CONSULTATI. [5479]
390. HYGINUS Gromaticus - POLYBIUS Megalopolitanus. De Castris Romanis,<br />
quae extant. Cum notis et animadversionibus, quibus accedunt dissertationes aliquot<br />
de re eadem m<strong>il</strong>itari populi Romani. Amstelodami (Amsterdam), Judocum Pluymer,<br />
1660, € 800<br />
in-4, ff. (28), pp. 18 (testo latino di Hyginus), ff.(18, testo greco di Polibio), pp.328, ff. (20) di<br />
“Index verborum et rerum memorab<strong>il</strong>um”, magnifico antiporta figurato inc. a piena pagina, 4<br />
tavole ripiegate f.testo, iniziali istoriate. Legatura coeva p. pergamena rigida, due tasselli per<br />
titolo in oro al dorso. Dotta edizione del testo storico di Hyginus e di Polibio sulle fortezze e<br />
castelli di Roma, pubblicato con ampio testo e commento storico da Rhabodus Hermanus<br />
Schellius. Rara edizione non reperita nelle bibliografie da noi consultate. Esemplare assai bello. [10090]<br />
391. LORENZ DE RADA, Francisco. Libro tercero. Experiencia del instrumento<br />
armigero espada. Madrid, D. Martinez Abad, 1705, € 2.600<br />
in-folio, pp. (10, compresa antiporta figurata), 622, legatura del XIX secolo in mezza pelle e<br />
angoli, fregi, titolo e iniziali di antico possessore (“I.M.R.”), impresse in oro al dorso. Magnifico<br />
antiporta allegorico, titolo in rosso e nero entro cornice s<strong>il</strong>ografica; completo di 61 tavole f.t.<br />
raffiguranti personaggi in combattimento inseriti entro complesse strutture geometriche, che<br />
vengono riproposte ed ingrandite nella metà inferiore delle tavole per calcolare le distanze tra i<br />
duellanti, angoli e inclinazioni. Prima edizione del terzo e ultimo volume, volendo a se stante,<br />
dell’opera “Nobleza de la espada, cuyo esplendor se expressa en tres libros”. Si tratta dell’opera<br />
spagnola dedicata alla scherma più completa. Esemplare con restauro al margine esterno del<br />
titolo, antiporta rinforzato e con antichi segni a penna, antichi restauri ai margini degli ultimi due<br />
ff. PARDOEL 1559. EN GARDE 21. THIMM p. 235. VIGEANT p. 108 AND CASTLE p. XXIII. PALAU<br />
VII, 675: “Esta obra es la màsextensa de esgrima espanola”. [13530]<br />
392. MARZIOLI, Francesco. Precetti M<strong>il</strong>itari composto da F. Marzioli Bresciano.<br />
(In fine:) Bologna, per l’Erede di Domenico Barbieri, 1670, € 5.000<br />
in-folio, ff. (11, compresi occhietto, frontesp.inc., ritratto e <strong>il</strong> f. con la scritta C.17, segnato D in<br />
basso), pp.num. 15 a 166, con 37 incisioni comprese nella numeraz., pp.(6 con indice ed errata);<br />
legatura moderna m. pelle, tit. oro al dorso. Cap<strong>il</strong>ettera, testate e graziosi finalini s<strong>il</strong>ogr.<br />
Grandioso frontespizio allegorico con le armi del dedicatario; suo ritratto entro elaborata<br />
composizione, entrambi firmati “D. à Bricio del. - L.Tintus sculp.”; 26 tavole f.t. con 52 figure a<br />
mezza pagina di maneggio con la picca o <strong>il</strong> moschetto, ognuna con 2 o 3 personaggi; 23<br />
incisioni a 2/3 di pag. e 15 a piena pag. n.t. di schieramenti ed evoluzioni m<strong>il</strong>itari. Prima<br />
edizione, dedicata “all’Immortal nome dell’Altezza Serenissima di Ferdinando Maria Duca<br />
dell’una e dell’altra Baviera” di questo esauriente trattato di arte m<strong>il</strong>itare, comprendente 33<br />
capitoli sulla picca, 20 sul fuc<strong>il</strong>e, 28 sulla tattica di fanteria e 9 sulla formazione degli ordini in<br />
battaglia. Il trattato sulla fortificazione non è <strong>il</strong>lustrato. Le complessive 90 incisioni, assai<br />
eleganti e nitidamente incise, sono di notevole interesse per i costumi dei soldati. Esempl. assai<br />
bello e marginoso. GELLI p. 139. MICHEL-MICHEL V, 138. LIPPERHEIDE II, 2086. BMC, XVII<br />
SEC., 552. [9901]<br />
393. MORETTI, Tommaso. Trattato dell’Artiglieria Brescia, Rizzardi, 1672, € 2.600<br />
in-4, pp. (16, ivi comprese 2 tavole numeriche), 56, leg. cartone rustico coevo. Cinque tavole<br />
incise e ripiegate ed una in s<strong>il</strong>ografia (“Prof<strong>il</strong>o del petardo”) al verso dell’ultima carta. Dedica a<br />
Pietro Valier, capitano di Brescia. Seconda edizione molto ampliata e più corretta della prima di<br />
Venezia (1665), di cui, infatti, nell’avviso l’A. dice: “mentre io ero in Dalmatia, fu stampato in<br />
Venezia senza la debita Correttione”. Molto rara. Il nob<strong>il</strong>e Bresciano Tommaso Moretti,<br />
ingegnere della Repubblica di Venezia, è stato uno dei più grandi esperti di arte m<strong>il</strong>itare del<br />
XVII sec. Bell’esempl. a pieni margini (sugli ultimi 4 ff. ab<strong>il</strong>e velatura e risarcimento di parte<br />
del testo). CHOIX 10324. MICHEL-MICHEL V, 198-9. RICCARDI II 186. D’AYALA III 149. STC<br />
17th 594. [4300]
394. PACCIANI, Giov. Battista. Il Paragone delle Lettere et dell’Armi, di Gio. Batt.<br />
Pacciano modonese. Tradotto di lingua latina in volgare dal S. Conte Giulio<br />
Montecucoli. Bologna, Pelegrino Bonardo, s.d. (ma 1572), € 1.300<br />
in-4, ff. (4), pp. 50, ff. (2, ultimo bianco). Segue <strong>il</strong> testo originale latino “Ioannis Baptistae<br />
Paciani Litterarum atq. Armorum Comparatio” di pp.66, (2). Stemma araldico Montecuccoli sul<br />
titolo, grandi iniziali istoriate. Legatura coeva p.pergamena rigida. Prima ed unica edizione,<br />
presente in sole cinque biblioteche italiane. Testo f<strong>il</strong>osofico-m<strong>il</strong>itare non comune e poco noto<br />
dell’uomo di lettere modenese Giov. Batt. Pacciani, segretario del cardinale F.Guastav<strong>il</strong>lani,<br />
nipote di Gregorio XIII, morto a Roma nel 1591. MANCA alle varie bibliografie consultate, STC,<br />
ADAMS. BRUNET,. [10148]<br />
395. PANTERA, Pantero. L’armata navale del capitan P. Pantera gent<strong>il</strong>’huomo<br />
comasco… Divisa in doi libri. Con un vocabulario, nel quale si dichiarano i nomi, &<br />
le voci marinaresche. Roma, Egidio Spada, 1614, € 6.500<br />
in-4, ff. (16), pp.408, ff.(28), arma araldica inc. sul titolo di Francesco di Castro dedicatario<br />
dell’opera, varie grandi iniziali s<strong>il</strong>ografiche istoriate, impresa dello stampatore in fine. Legatura<br />
coeva in p.pelle zigrinata, dorso a nervi con titolo e fregi oro. Prima e unica edizione del più<br />
esteso trattato antico di arte navale m<strong>il</strong>itare, dove si “ragiona del modo che si ha a tenere per<br />
formare, ordinare e conservare un’armata maritima. Con molti avvertimenti necessari alla<br />
navigatione, & alla battaglia”. Pantero Pantera (Como 1568-1626), fu capitano della flotta<br />
pontificia e scrisse a bordo della sua nave “Santa Lucia” una “Idrografia nautica del<br />
Mediterraneo” e questo testo, fondamentale per le marinerie europee fino all’inizio<br />
dell’Ottocento; Nelle 56 pagine finali un vasto indice delle materie precede <strong>il</strong> vocabolario<br />
nautico. Massimo trattatista di tattica navale, Nel 1617 tornò a Como e costruì una v<strong>il</strong>la a Blevio,<br />
oggi perduta. Molte sono le informazioni pratiche e curiose sulla vita di bordo: “I rematori<br />
hanno per vitto trenta once di biscotto ogni giorno e una minestra di fave alternativa, cioè un<br />
giorno sì e un giorno no. L’olio per condirla non si dà quando si naviga perché non aggravi la<br />
ciurma che deve essere ag<strong>il</strong>issima e più atta alla fatica. Hanno diritto alla carne e al vino<br />
soltanto quattro volte all’anno”. Bell’esemplare. RICCARDI, BIBL. MATEMATICA, VII, 66-67.<br />
BMC XVII C., 653. [8022]<br />
396. ROSSETTI, Donato. Fortificazione a rovescio. In Torino, per Bartolomeo<br />
Zappata, MDCLXXVIII (1678), € 2.900<br />
in-folio, pp. (12), 211, (1), assai bella leg. coeva in p. pergamena, ricchi fregi vegetali formanti<br />
due bordure concentriche impresse in oro ai piatti; titolo ms. al dorso. Completo di una tavola<br />
ripieg. f.t. e 55 <strong>il</strong>lustrazioni incise in rame a piena o mezza pagina n.t., testatine, finalini e iniziali<br />
istoriate in s<strong>il</strong>ografia. Precede l’opera la dedica alla Madama Reale Giovanna Battista di Savoia.<br />
Prima edizione di questo insolito trattato sulla fortificazione del matematico Donato Rossetti<br />
(1633-1686), canonico livornese, lettore di f<strong>il</strong>osofia all’università di Pisa e “professore delle<br />
matematiche nell’Accademia di Piemonte”. Espone la sua originale teoria in forma di due<br />
dialoghi tra tre interlocutori. Esemplare grande di margini e puro (arrossature sparse della carta).<br />
STC XVI SEC. 797. RICCARDI 395. MANCA A CAT. VINCIANA, MICHEL-MICHEL. [7570]<br />
397. SARDI, Pietro. Corona imperiale dell’architettura m<strong>il</strong>itare divisa in due trattati.<br />
Il primo contiene la teorica, <strong>il</strong> secondo contiene la pratica…(In fine alla I parte:)<br />
Venetia, Stamp. di Barezzo Barezzi, a spese dell’Autore, 1618, € 5.000<br />
2 parti in un vol. in-folio, pp. (28, compr. frontesp. inc.), 287 (segn. 299 per omissione delle<br />
numeraz. 65-72 e 145-148); 83; leg. coeva p. perg. rigida, tit. ms. calligr. al dorso. Bellissimo<br />
frontespizio inciso in rame da Gaspare Grispoldi con fig. allegoriche e ritr. dell’autore, varie<br />
testatine s<strong>il</strong>ogr. (interessante quella ripetuta raffig. <strong>il</strong> volo di Icaro), marca tip. in fine alla prima<br />
parte, testata a mezza pag. inc. all’inizio di entrambe le parti, una serie di 41 incisioni n.t. a metà<br />
o a due terzi di pag. e 1 tavola f.t. (che ripete la fig. 2; le figure, num. 1-37 e 1-4, sono 43 perché
la n. 3 di pag. 5 è ripetuta anche alle pag. 7 e 13). Lunga dedica dell’a. a Bart. Lomellino, Giov.<br />
Dom. Pallavicino, Giac. Cattaneo e Giorgio Doria. Prima edizione della prima opera data alle<br />
stampe dal Sardi (generale d’artiglieria, nato a Roma nel 1560 e morto dopo <strong>il</strong> 1639); nella<br />
prima parte egli espone i principi universali di fortificazione appresi attraverso lo studio e la<br />
diretta osservazine in molti paesi, nella seconda <strong>il</strong>lustra la pratica di costruzione, derivata<br />
soprattutto da Alghisi e Lorini. COCKLE 810. RICCIARDI II, 423. STC, XVII SEC., 823. MICHEL-<br />
MICHEL VII, 87. CAT. VINCIANA 1462. [9224]<br />
398. SAVORGNANO, Mario. Arte M<strong>il</strong>itare Terrestre e Marittima, secondo la<br />
ragione e l’uso de più valorosi capitani antichi, e moderni. In Venetia MDXCIX<br />
appresso gli heredi di Francesco de Franceschi (1599), € 2.100<br />
in-folio (mm 325x225), pp.(20), 266, con 23 tavole in s<strong>il</strong>ografia su doppia pagina raffiguranti<br />
scene m<strong>il</strong>itari di vario genere. Iniziali, testate e finalini ornati. Legatura coeva piena pergamena<br />
molle, titolo ms. al dorso. Vasto e importante trattato di arte m<strong>il</strong>itare “già descritta, e divisa in<br />
quattro libri… et hora ridotta alla sua integrità e politezza da Cesare Campana, da esso data in<br />
luce… Con un essatissimo Trattato a parte dell’Artiglierie”. Seconda edizione (prima 1549, ma<br />
se ne dubita l’effettiva esistenza), con ricca e magnifica <strong>il</strong>lustrazione. Ottimo esemplare con<br />
ampi margini, assai raro. (Traccia di lavori di tarlo nel margine interno al centro del vol.).<br />
COCKLE, n.587. STC, p.615. PROMIS, Ingegneri m<strong>il</strong>itari, 385-393. BREMAN, MILITARY BOOKS,<br />
n.275. [14848]<br />
399. TETI, Carlo. Discorsi delle fortificationi diuisi in libri quattro. Venetia,<br />
Bolognino Zaltiero, 1575 e Nicolo Moretti, 1588, € 4.800<br />
1 vol. in-8 ed uno in-folio, che contengono la ristampa del primo libro (apparso nel 1569) e<br />
l’edizione originale dei libri II-VI. La prima edizione completa degli otto libri del Teti (Nola<br />
1529 - Padova 1589) venne pubblicata soltanto nel 1589. Importante trattato di architettura<br />
m<strong>il</strong>itare e fortificazioni, dal notevole successo editoriale. I) Discorsi delle Fortificationi… ove<br />
diffusamente si dimostra, quali debbano essere i siti delle Fortezze, le forme, i recinti, fossi,<br />
baloardi, castelli &altre cose à loro appartenenti, con le figure di esse. pp. (6)+1 c.b.+119+(9).<br />
Segnatura: †4, A-Q4. Marca tipografica al front. con nota di appartenenza manoscritta “Di me<br />
Ercole Maria Pantaleoni”. Con numerose figure e diagrammi n.t. e 4 tavole ripiegate f.t., tutte<br />
x<strong>il</strong>ografiche. Un quinterno un poco brunito, minimi aloni marginali a pochissime carte,<br />
comunque esemplare molto bello in legatura piena pergamena floscia coeva. II) Discorsi delle<br />
fortificationi diuisi in libri quattro. pp. (4), 86, legatura antica in pergamena. (Difetti alla leg,<br />
piccoli lavori di tarlo n.t., quaderni con tavv. f.t. da cucire.). Con 98 <strong>il</strong>lustrazioni n.t. e 10 tavole<br />
s<strong>il</strong>ogr. su doppio foglio f.t., <strong>il</strong> tutto in s<strong>il</strong>ografia. Grande impresa tipogr. al tit. Dedica dell’a. a<br />
Ferdinando Medici “Cardinale Gran Duca di Toscana”. Esemplare con piccoli aloni. Le due<br />
edizioni, seppur di diverso formato, costituiscono l’importante prima edizione collettiva dei 6<br />
primi libri. BREMAN 309 e 312. COCKLE 776. [7590]
RICREAZIONI, SPORT E ATTIVITÀ, CURIOSITÀ<br />
400. BREA, Manuel Antonio de. Principios Universales Y Reglas Generales de la<br />
verdadera destreza del espadin... Madrid, en la Imprenta Real, 1805, € 1.900<br />
in-4 piccolo, pp. (8), 68, leg. coeva in pelle moucheté, tassello granata al dorso. Completo di 18<br />
tavole f.t. su carta pesante. Prima edizione di questo trattato scritto ad uso degli studenti delle<br />
scuole spagnole riservate all’alta società “segun la doctrina mixta de Francesa, Italiana y<br />
Espanola, dispuestos para instruccion de los caballeros seminaristas del real seminario de<br />
nobles de esta corte”. L’a. descrive le regole e vengono analizzate nel dettaglio le tecniche delle<br />
varie scuole nazionali. Chiaramente divisa è la sezione sugli esercizi e la pratica delle posizioni<br />
di piedi e mani, accompagnata da puntuali <strong>il</strong>lustrazioni; l’ultimo capitolo è invece dedicato a<br />
movimenti più complessi e agli stratagemmi. Ottimo esemplare (al recto della sguardia<br />
posteriore timbro reale ufficiale datato 1814). THIMM p. 37. VIGEANT p. 40F. PARDOEL 445.<br />
PALAU 34881. [13086]<br />
401. BULLIARD. Aviceptologie Françoise, ou traité général de toutes les ruses dont<br />
on peut se servir pour prendre les oiseaux qui se trouvent en France. Avec une<br />
collection considérable de figures et de pièges nouveaux propres à différentes<br />
Chasses. Paris, Didot le jeune, 1778, € 1.200<br />
in-12, pp. XXIV, 190, (2), XLIII, (5), bella legatura coeva p. pelle mouchetée, f<strong>il</strong>etto a secco ai<br />
piatti, titolo e fregi oro al dorso. Adorno di un’antiporta figurato e 34 belle tavole incise in rame<br />
fuori testo raffiguranti i più svariati strumenti e modi per attirare, richiamare ed intrappolare i<br />
volat<strong>il</strong>i. Prima edizione di raro, importante e diffuso trattato di caccia agli uccelli. Bell’esempl.<br />
THIÈBAUD, CHASSE, p. 139. [669]<br />
402. CERRUTI, Felice. Le corse dei cavalli della Societa Piemontese<br />
nell’ippodromo della R. Mandria: primavera 1846 disegnate dal sig. Cerruti. Torino,<br />
Boglioni e Bas<strong>il</strong>i editori, (1846), € 4.700<br />
album in folio, 6 grandi litografie a colori (cm 40,5x53,5) elegante legatura coeva in percallina<br />
verde, ai piatti quadruplice riquadro in oro e brochure paglierina con titolo applicata a quello<br />
anteriore, dorso in pelle con nervetti e riquadri in oro. Serie completa delle tavole, firmate “F.<br />
Cerrutti” nell’angolo inferiore sinistro, negli estremi inferiori le note tipografiche, a sinistra<br />
“Torino, Boglioni e Bas<strong>il</strong>i editori”, a destra “Lit. di M. Doyen e C. con permiss”. Al centro del<br />
margine superiore “Corse dei Cavalli della Società Piemontese”. Rarissimo album composto in<br />
occasione di una gara tenutasi alla Mandria nella primavera del 1846. Comprende: Partenza dei<br />
cavalli inglesi puro sangue; Gran carriera dei cavalli inglesi puro sangue; Arrivo dei cavalli<br />
inglesi puro sangue; Algernon…vincitore del primo premio…dei cavalli inglesi puro sangue;<br />
Arrivo dei cavalli indigeni; Walton… vincitore del primo premio…dei cavalli indigeni e dei<br />
cavalli nati nei R.Stati. La casa Savoia già dagli inizi dell’800 è stata promotrice dello sv<strong>il</strong>uppo<br />
delle razze equine, coinvolgendo molti piemontesi <strong>il</strong>lustri nella passione per l’ ippica. Per tutto<br />
l’Ottocento a Torino si organizzarono corse di cavalli: nel 1834 fu fondata la “Società Nazionale<br />
delle Corse”, in cui erano iscritti cavalli di ogni età e ogni paese; l’anno successivo nacque la<br />
“Società per le corse dei cavalli”, tra i cui 55 soci vi erano <strong>il</strong> Duca di Savoia, <strong>il</strong> Duca di Genova,<br />
<strong>il</strong> principe di Savoia Carignano, Cam<strong>il</strong>lo di Cavour e Alfonso Lamarmora. Le gare si svolgevano<br />
nella Piazza d’Armi, alla Mandria e in altri siti del Piemonte. I cavalli schierati in queste<br />
competizioni del maggio 1846 (i cui premi andavano dalle 200 alle 4.000 Lire) erano di<br />
proprietà di: Giuseppe Gindri, Marchese di Pamparato, Barone Lowenberg, Marchese Breme,<br />
Avv. Vitale, Duca Litta Visconti, Luigia Romero, Carlo Almonte, e tale Benedic. Rarissimo<br />
album: se ne conoscono due soli altri esemplari conservati alla Biblioteca Reale ed all’Archivio<br />
della Città, proveniente dalla Collezione Simeom. [16432]
403. COLAS, René. Bibliographie générale du Costume et de la Mode. Description<br />
des suites, recue<strong>il</strong>s, séries, revues et livres français et étrangers relatifs au costume<br />
civ<strong>il</strong>, m<strong>il</strong>itaire et religieux, aux modes, aux coiffures et aux divers accessoires de<br />
l’hab<strong>il</strong>lement, avec une table méthodique et un index alphabétique. Tome premier<br />
(et second). Paris, Libr. Colas, 1933, € 800<br />
2 tomi in un vol. in-8, pp. VIII, colonne 1412 (numeraz. continuata), pp. 70, IV (Tabble<br />
méthodique); leg. m. marocch. rosso, dorso a nervi con tit. oro, cop. e dorso edit. cons. Con<br />
alcune <strong>il</strong>lustrazioni nel testo. Strumento di lavoro indispensab<strong>il</strong>e e repertorio fondamentale per la<br />
conoscenza e lo studio del costume in Europa, con cenni alle altre parti del mondo, dall’antichità<br />
al XX secolo; vi sono descritte con estrema precisone 3121 opere contenenti tavole ed<br />
<strong>il</strong>lustrazioni relative ai costumi (civ<strong>il</strong>e, m<strong>il</strong>itare e religioso), alla moda ed all’abbigliamento,<br />
disposte in ordine alfabetico d’autore o titolo e seguite da un ampio indice dei nomi e dei titoli<br />
anonimi. Magnifica opera , tirata a 1000 esemplari num. (n. 308). In ottimo stato. [11376]<br />
404. DEMEUSE, Nicolas. Nouveau traité de l’art des armes, dans lequel on établit<br />
les principes certains de cet art, & où l’on enseigne les moyens les plus simples de<br />
les mettre en pratique. Liege, F.J Desoer, 1778, € 1.200<br />
in-8, pp. XXII, 23-181, (1 con avviso al r<strong>il</strong>egatore), legatura posteriore in pergamena. Completo<br />
di 14 tavole ripieg. f.t. incise in rame, raffiguranti coppie di schermidori in scenari agresti; alla<br />
dedica incisione a mezza pagina con armi di De Gra<strong>il</strong>let, cui l’opera è dedicata. Prima ricercata<br />
edizione di questo trattato di armi e scherma, apparso poi nel 1786 e 1800, “ouvrage nécessaire<br />
aux personnes qui se destinent aux armes, & ut<strong>il</strong>e à celles qui veulent se rappeler les principes<br />
qu’on leur a enseignés”. Buon esemplare. SLOOS, WARFARE 5069. EN GARDE 67. THIMM p. 76.<br />
PARDOEL 780. GELLI p. 345. CASTLE, Schools and masters of fence, p. XLIII-IV. VIGEANT p. 50.<br />
LIPPERHEIDE 2977. THEUX DE MONTJARDIN, Bibl. Liègeoise, COL. 658 (ed. 1778) e 704 (ed.<br />
1786). [13114]<br />
405. DEZALLIER D’ARGENVILLE, Antoine Joseph. La Théorie et la Pratique du<br />
Jardinage ou l’on traite à fond des beaux Jardins appellés communément les jardins<br />
de plaisance et de propreté, avec les pratiques de géométrie. Paris, Ch:Ant. Jombert,<br />
1760, € 3.700<br />
in-4, pp.(12), 482, (2), leg. coeva piena pelle marmorizzata, dorso a nervi con tit. e fregi oro,<br />
tagli rossi. Noto e stimato trattato di giardinaggio, <strong>il</strong>lustrato da 49 belle tavole inc.in rame f.t.dai<br />
disegni di Dezallier d’Argenv<strong>il</strong>le e Al. Le Blond, varie ripiegate. Edizione rivista, corretta ed<br />
aumentata, arricchita di nuove incisioni “nécessaires pour tracer sur le terrein toutes sortes de<br />
figures et un Traité d’hidraulique convenable aux jardin”. Bell’esemplare. BERLIN KAT.,<br />
n.3462. GANAY n.45. [2814]<br />
406. DUHAMEL DU MONCEAU, Henry-Louis. Traite de la fabrique des<br />
manoeuvres pour les vaisseaux ou l’art de la corderie perfectionne Paris, Imprimerie<br />
Royale, 1747, € 1.600<br />
in-4, pp. (2), XL, 464, leg. coeva m. pelle, tit. oro su tassello e fregi al dorso. Illustrato da 14<br />
figure incise in testa ai capitoli e da 7 tavole ripiegate f.t. incise all’acquaforte, di grande<br />
interesse tecnico per l’industria della fabbricazione delle corde o cime indispensab<strong>il</strong>i per le<br />
manovre della nave (dalla pianta da cui si estrae la fibra, alla f<strong>il</strong>atura e torcitura, ai macchinari e<br />
procedimenti di lavorazione della canapa sino al prodotto finito). Prima edizione del trattato<br />
scientifico e tecnico fondamentale per la corderia, dovuto all’<strong>il</strong>lustre naturalista e scienziato<br />
Duhamel Du Monceau, autore di altre opere di tecnica marinara. Rara, impressa con gran cura.<br />
POLAK, 2858. [16720]
407. ETTENHARD, Francisco Antonio. Compendio de los fundamentos de la<br />
verdadera destreza, y f<strong>il</strong>osofia de las armas. Madrid, A. de Zafra, 1675, € 5.500<br />
in-4, pp. (36), 391 (i.e. 395: ripetuti i ff. A3 e A4; errore di fascicolazione: G3 e G4 r<strong>il</strong>egate<br />
prima di G1 e G2), (1); legatura coeva in pergamena floscia, titolo ms. lungo <strong>il</strong> dorso, traccia di<br />
lacci di chiusura. Titolo <strong>il</strong>lustrato da figure allegoriche entro struttura architettonica; completo di<br />
18 tavole a p. pagina n.t.; tutte le pagine sono inquadrate da doppio f<strong>il</strong>etto in nero. Prima ed<br />
unica edizione di questo celebre trattato di scherma, <strong>il</strong>lustrato dallo autore stesso. Ettenhard fu<br />
uno dei più celebri maestri di scherma ed esperti m<strong>il</strong>itari dell’epoca di Carlo II. Secondo la tipica<br />
tradizione letteraria spagnola sull’argomento, l’a. inserisce un’ampia prefazione sui principi di<br />
geometria, cui segue un’accurata descrizione delle figure inserite entro complessi schemi,<br />
diagrammi, corde, tangenti. Il presente esemplare conserva sia i rarissimi ff. originariamente<br />
censurati dall’autore a causa di errori (A3 e A4) sia quelli della versione emendata. Bellissimo<br />
esemplare con le tavole nitidamente inchiostrate, al contropiatto ex-libris di Annibal Fernandes<br />
Thomaz. EN GARDE 19. CASTLE p. XXII e p. 173. THIMM p. 95. PARDOEL 883. LÉGUINA,<br />
Bibliografía é historia de la esgrima española 56. SALVÁ 2618. HEREDIA 643. PALAU 84712<br />
(“esta buena obra de esgrima”); VIGEANT p. 55. [14388]<br />
408. FABRIS, Salvatore. De lo Schermo overo Scienza d’Arme. Di S.Fabris, Capo<br />
dell’Ordine dei sette Cori. Copenhaven, Henrico Walkirch, 1606, € 17.000<br />
in-folio, 2 parti in un volume, 3 ff. nn. 256 pp., 1 f. in fine di Indici, sontuosa legatura del XIX<br />
secolo firmata Bretault/Ma<strong>il</strong>lard in marocchino testa di moro con intarsi in marocchino rosso<br />
prof<strong>il</strong>ati in oro formanti una duplice cornice intrecciata ai piatti; al dorso riproposto un raffinato<br />
gioco di intarsi delle due pelli formanti scomparti rettangolari; i contropiatti sono in marocchino<br />
granata con cornice vegetale a terminazioni floreali, <strong>il</strong> tutto impresso in oro. L’esemplare<br />
proviene dalla collezione di André BEAUVOIS DEVAUX, maestro di scherma e collezionista:<br />
precede <strong>il</strong> titolo un foglio con lo splendido ex-libris inciso a colori, con <strong>il</strong> motto “Toujours la<br />
pointe au corps”. Frontespizio inciso, armi araldiche inc. a piena pag., ritratto del Re di<br />
Danimarca Christiano IV. I due fogli, affiancati entro superbe bordure figurate, sono tra i più<br />
eclatanti esempi dell’ornamentazione barocca; ritratto del Fabris all’inizio della seconda parte.<br />
Illustrato da 191 scene di scherma a due duellanti nudi, incise in rame da Jan van Haelbeck.<br />
Prima edizione di uno dei più importanti trattati antichi di scherma, impresso a Copenhagen ove<br />
<strong>il</strong> Fabris era famoso maestro d’armi. Lo dedicò al re Christiano IV. Le <strong>il</strong>lustrazioni sono tra le<br />
più belle che abbiano adornato un trattato di scherma. Questa prima edizione è di grandissima<br />
rarità, particolarmente così completa ed in ottimo stato di conservazione. “In his opening<br />
comments to the reader Fabris says that he has written his book in his mother tongue, Italian. In<br />
style, he observes, the work is far from flowery rhetoric and elegance of expression; but he<br />
confesses that he is not ashamed of his lack of erudition, and like a famous m<strong>il</strong>itary leader of his<br />
century, he was unable in his youth to hold in the same hand both the sword and the book….”<br />
(Gaugler). GELLI pp.75-77. THIMM p.97. VIGEANT p.55: “Fabris a été un chef d’école très<br />
répandu.. Son ouvrage, dont on connaît cinq éditions et traductions, est remarquable, tamt par<br />
ses gravures que par le développement qu’<strong>il</strong> a su donner à ses théories”. CAMMEL, EARLY<br />
BOOKS OF THE SWORD, p.5: “The most complete work ever published on the arts of rapier and<br />
dagger...”. GARCIA DONNELL 335. COCKLE 754. MICHEL-MICHEL III, 19. [13018]<br />
409. FABRIS, Salvatore. Der Kunstreihen und weitberumeten Fechtmeister S.<br />
Fabris Italianische Fechtkunst. Leyden, I. Elzevier, 1619, € 8.000<br />
in-folio, pp. (8), 196, legatura del tardo XVIII secolo in mezza pelle e angoli, titolo su tassello<br />
granata al dorso (cerniere restaurate). Titolo in rosso e nero con una grande <strong>il</strong>lustrazione in legno<br />
(mm 80x130) e 190 più piccole s<strong>il</strong>ografie n.t. raffiguranti scene di combattimento tra due uomini<br />
nudi. Testo in carattere gotico, testatina e iniziale s<strong>il</strong>ogr. Prima edizione della traduzione<br />
tedesca: “Das ist: Grundeliche und ausfurliche unterrichtung von dem fechten: wie man diselbe<br />
kunst auss iren rechten Fundamenten schopffen, und zu einer gewissen volkommenheit erlernen
solle...” dell’opera, apparsa per la prima volta a Copenhagen nel 1606, “De lo Schermo, overo<br />
scienza d’arme”. Una così precoce traduzione e la realizzazione di nuovi legni per <strong>il</strong>lustrarla<br />
testimoniano la notevole importanza e fortuna dell’opera di Fabris; pochissimi sono in ogni caso<br />
gli esempi di versioni in lingua straniera dei trattati italiani. “(it) enjoyed such popularity that<br />
there were five subsequent editions, four of which were in German ... Fabris says further… that<br />
there are four legitimate and three bastard guards, because each bastard position retains<br />
something of the two from which it was formed… In summary, the author’s text is written in<br />
simple language, and is well organized. Wh<strong>il</strong>e he st<strong>il</strong>l includes cutting actions, primary<br />
emphasis is on the point.” (Gaugler, pp. 30-36). Buon esemplare di testo estremamente raro<br />
(piccole macchie d’umido al frontespizio, antico timbro di biblioteca russa estinta al titolo e a p.<br />
17). GELLI, p.77. THIMM p. 97. PARDOEL 897. CASTLE, p. XXXIII. VIGEANT p. 56: “Cette<br />
traduction fait par les Elzeviers, avec nouvelles gravures sur bois, prouve la merite reconnu de<br />
l’oeuvre de Fabris”. LIPPERHEIDE 2952. WILLEMS 157. SIMONI F3. EN GARDE 29, cita solo<br />
l’edizione italiana del 1606. [13526]<br />
410. FEDERICO II di Svevia. Reliqua librorum... De arte venandi cum avibus. Cum<br />
Manfredi Regis additionibus... Albertus Magnus De Falconibus Asturibus, &<br />
Accipitribus. Augustae Vindelicorum, apud Ioannem Praetorium, Anno MDXCVI<br />
(1596), € 5.900<br />
in-8, pp. (16 con prefazione, indice e magnifica s<strong>il</strong>ografia su doppia pagina raffigurante l’a. in<br />
trono e due falconieri), 414, (2 con al recto impresa dello stampatore). Attraente pergamena<br />
floscia dell’epoca con all’interno mss. del XV secolo , in vecchio astuccio in m.pelle. A pagina<br />
357 comincia <strong>il</strong> trattato di Alberto Magno composto a Colonia tra 1262 e 1280 ed edito per la<br />
prima volta a Roma nel 1478. Il “De arte venandi cum avibus” ci è pervenuto in due redazioni,<br />
denominate dalla critica “breve” e “lunga”, ascrivib<strong>il</strong>i a due dei figli di Federico II, Manfredi<br />
ed Enzo. Manfredi fece eseguire tra <strong>il</strong> 1258 e <strong>il</strong> 1266 una copia di parte del manoscritto del padre<br />
e comp<strong>il</strong>ò dodici brevi aggiunte al testo. Proprio su questa versione si basò la presente edizione a<br />
stampa “ex membranis vetustis nunc primum edita”: si tratta dell’editio princeps del trattato<br />
nella forma “breve”. Anche la s<strong>il</strong>ografia riproduce fedelmente una delle miniature del<br />
manoscritto di Manfredi. Una parziale trascrizione dell’opera apparve unitamente al “De Arte<br />
Accipitrum” del Tardivus a Ginevra nel 1560 (Harting 304). Il trattato, relativo alla caccia<br />
praticata con l’aus<strong>il</strong>io di uccelli rapaci, comp<strong>il</strong>ato da Federico II nel corso di circa un trentenniorimasto<br />
verosim<strong>il</strong>mente incompiuto a causa della morte dell’imperatore-, è unanimemente<br />
riconosciuto quale una delle opere scientifiche più significative sull’argomento, pur avendo<br />
subito lunghi secoli di oblio (si consideri che la prima traduzione in italiano risale solo al 2000).<br />
Bell’esemplare (strappo restaurato al f. con s<strong>il</strong>ografia; metà inferiore bianca mancante all’ultimo<br />
f. ab<strong>il</strong>mente restaurata). CERESOLI p. 243 “Edizione originale, rarissima”. ADAMS F-982.<br />
HARTING 308. PICHON 201. MANCA A SOUHART. ENCICLOPEDIA TRECCANI, voce a cura di Anna<br />
Laura Trombetti Budriesi. NISSEN IVB 333. [16814]<br />
411. FERRARIUS, Octavius. De Re Vestiaria libri septem. Adiectis iconibus,<br />
quibus res tota oculis subliicitus. Patavii, typis Pauli Frambotti Bibliop. MDCLIV<br />
(Padova 1654), € 2.100<br />
2 parti in un volume in-4:, ff.(10), pp. 250; ff.(8), 213 pp., ff.(12), antiporta figurato inciso, <strong>il</strong><br />
medesimo per le due parti, e 28 incisioni a piena pagina, firmate Ruffanus e Georg, raffiguranti<br />
figure singole in vari abbigliamenti e alcune scene a più personaggi. Interesante e pregiata storia<br />
del costume nell’antichità Greca e Romana. La presente è la seconda edizione assai aumentata<br />
rispetto alla prima del 1642. Ottimo esemplare in elegante legatura moderna d’imitazione antica,<br />
decorata a secco. COLAS, 1655. LIPPERHEIDE 149. VINCIANA n.4472. BRITISH LIBRARY, XVII<br />
CENT., I, 337. [14486]
412. FERRARO, Pirro Antonio. Cavallo frenato, diviso in quattro libri... Precede<br />
l’opera di G.B. Ferraro suo padre, divisa in altri quattro libri... Venetia, Franc. Prati,<br />
1620, € 2.700<br />
2 opere in un vol. in-folio, pp. (4), 118, (2); 256; leg. mod. m. pelle e ang., tit. oro al dorso.<br />
Impresa tipogr. su entrambi i front., <strong>il</strong> primo dei quali a stampa rossa e nera; iniz. s<strong>il</strong>ogr., car.<br />
tondo. Seconda ediz. (la prima era apparsa a Napoli nel 1602) delle opere riunite dei due Ferraro,<br />
padre e figlio, entrambi scudieri a Napoli del re di Spagna F<strong>il</strong>ippo II. La prima opera (“Delle<br />
razze...”, uscita nel 1570) tratta della disciplina, della medicina e chirurgia inerenti al cavallo e<br />
contiene 4 figure schematiche di maneggio e 2 figure anatomiche in s<strong>il</strong>ogr. n.t. La seconda (“Il<br />
cavallo frenato”) si occupa essenzialmente di museruole, morsi e briglie antiche e moderne,<br />
italiane e straniere (spagnole, polacche e turchesche) ed è corredata di oltre 130 <strong>il</strong>lustraz. s<strong>il</strong>ogr.,<br />
quasi tutte a piena pag. e per lo più raffiguranti briglie e tipi di morsi sempre diversi, molti dei<br />
quali sono delle vere opere d’arte. Opere sull’equitazione e l’ippologia complementari tra loro,<br />
importanti e ricercate. Esempl. a pieni margini, puro. MANCA A CHOIX D’OLSCHKI. STC., XVII<br />
SEC., 338. MICHEL-MICHEL III, 36. CICOGNARA 4602: “Edizione accurata”. CAT. VINCIANA,<br />
AUTORI ‘600, 132 (ediz. 1602). [4028]<br />
413. GALIBERTO, Giov. Battista. Il Cavallo da Maneggio, ove si tratta della<br />
nob<strong>il</strong>issima virtù del Cavalcare, cioè come <strong>il</strong> Cauagliere deue star à Cauallo, e come<br />
si deve domare, gouernare, inferrare, imbrigliare, & ammaestrare… In Vienna<br />
d’Austria, G.G.Kyrneri, MDCLIX (1659), € 2.900<br />
in-folio, ff. (4, compr. tit. inc.), pp. 107, (3), bella leg. mod. in pieno cuoio st<strong>il</strong>e antico, dorso a<br />
nervi con tit. e f<strong>il</strong>etti oro. Marca tip. sul tit., finalini s<strong>il</strong>ogr. Adorno di un magnifico frontispizio<br />
fig. e <strong>il</strong>lustrato da 30 tavole finemente inc. in rame n.t. raffiguranti per lo più scene di maneggio.<br />
Ristampa esatta della prima ediz. apparsa nel 1650 presso lo stesso stampatore. Opera<br />
importante e rara, dedicata al re d’Ungheria e Boemia Ferdinando IV, al cui servizio <strong>il</strong> conte<br />
napoletano G.B. Galiberto ricopriva l’incarico di colonnello e maestro d’equitazione. Divisa in<br />
tre parti, l’opera si occupa della conoscenza del cavallo, del modo di cavalcare, delle infermità e<br />
loro cura. Esempl. marginoso, ab<strong>il</strong>mente rinfrescato (antica nota ms. di possesso al titolo). STC<br />
17th, p.372. MICHEL-MICHEL IV, 15. [2911]<br />
414. GALLO, Agostino. Le vinti giornate dell’Agricoltura, et de’ piaceri della v<strong>il</strong>la.<br />
Di nuovo in questa forma ristampate, & corrette; et nel fine v’habbiamo aggionto la<br />
caccia al Lupo. In Torino, ad istanza di Gio. Dominico Tarino 1588, € 1.800<br />
in-8, pp. (16), 554, (14), buona legatura recente in pergamena antica, titolo oro al dorso, tagli<br />
spruzzati. Dedica dell’autore al duca Emanuele F<strong>il</strong>iberto, datata Venezia 1569, da p. 528 una<br />
sezione dedicata alla Caccia al Lupo. Rara edizione cinquecentina torinese di questa celebre e<br />
fortunata opera, apparsa per la prima volta a Brescia nel 1564 col titolo di “Le dieci giornate”<br />
(una presunta edizione veneziana del 1550 non esiste) e successivamente ampliata fino a<br />
diventare “Le tredici giornate” (Venezia, 1566; col complemento delle “Sette giornate” apparse<br />
nel 1569) ed infine “Le vinti giornate” (Venezia, Percaccino, 1569). Sotto forma di dialogo tra<br />
Vinceno e Giovan Battista, l’opera affronta una gran quantità di argomenti attinenti<br />
all’agricoltura ed alla gastronomia: alimenti e loro conservazione, animali ed allevamento,<br />
apicoltura, caccia e pesca, floricoltura e frutticoltura, risicoltura, olio e, per quel che riguarda <strong>il</strong><br />
vino, tra le altre cose, l’autore fa dire a Giovan Battista che “wine is a blessed and happy<br />
beverage, deserving all praise and esteem, most necessary to mortal man” (Simon,<br />
Gastronomica). Il Gallo (Brescia 1499-1570) fu esperto agronomo ed <strong>il</strong> primo ad introdurre in<br />
Italia la coltivazione del riso e del trifoglio. Buon esemplare (lievi aloni d’umido nel margine<br />
bianco di alcuni ff; tracce di polvere al titolo). BERSANO BEGEY I, n. 282(erra <strong>il</strong> numero delle<br />
pp.; solo 4 esempl. in Piemonte). WESTBURY p. 110 (B.6). BMC 288, altre edizioni. B.IN.G. n.<br />
878 registra una ristampa del 1580. SIMON, BIBLIOTHECA BACCHICA II, 280. [10316]
415. GARZONI, Tommaso. La piazza universale di tutte le professioni del mondo,<br />
nuovamente ristampata & posta in luce. Aggiuntovi alcune bellissime Annotazioni a<br />
discorso per discorso... Venetia, Vinc. Somasco, 1595, € 1.350<br />
in-4, pp. (40), 958, (2 bb.), leg. coeva p. perg., tit. ms. al dorso. Marca tip. sul tit. ed in fine,<br />
grandi iniz. s<strong>il</strong>ogr., testo corsivo. Dedica dell’autore al Duca di Ferrara Alfonso II, seguono<br />
poesie di vari autori in lode del Duca e del Garzoni, viene poi una lunga lettera ad Abramo<br />
Colorni. Edizione accresciuta, rispetto alla prima del 1585, della fortunata opera del Garzoni, <strong>il</strong><br />
quale “condusse vita ritirata, ma con occhio aperto sul variopinto spettacolo del mondo, alla<br />
cui visione, lepidamente pessimistica e caricaturale, egli diede forma e sapore col giuoco di<br />
un’erudizione libresca piacevole, sorprendente e bizzarra, usata a <strong>il</strong>lustrare argomenti strani e<br />
inusitati...”(Diz.Bompiani). Opera enciclopedica e curiosa di questo poligrafo romagnolo, nativo<br />
di Bagnacavallo (1549-1589), autore anche di altre opere bizzarre. Tradotta in latino ed in<br />
tedesco, è divisa in 155 discorsi che forniscono notizie ut<strong>il</strong>i per la storia delle scienze, delle<br />
invenzioni e dei mestieri umani e pertanto viene registrata nelle bibliografie economiche. Tra<br />
l’altro, tratta “degli aritmetici, o maestri d’abaco, de’ formatori d’almanachi, degli alchimisti,<br />
astrologi ed astronomi “ (Riccardi I, 575); “de Musici, così cantori, come suonatori, ed in<br />
particolare de’ Pifferi” (Fétis III, 411); e poi ancora di “saltatori e ballarini, tamburini e<br />
tamburieri, formatori d’istromenti da sonare, antiquarij, architetti, cosmografi e geografi,<br />
chiromanti, maghi, marescalchi, spadari, spadaccini, tessitori, tintori, trincianti”, ecc. GAMBA<br />
n. 1415: “Per le voci d’arti e mestieri può quest’opera consultarsi con profitto, ma convien farlo<br />
con discernimento, molti vocaboli essendo affatto lombardi e veneziani”. Esempl. assai ben<br />
conservato (con antica firma sul tit. e qualche lavoro di tarlo nel margine interno dei primi ed<br />
ultimi ff.). KRESS LIBR. n. 194. GRAESSE III, 32. CHOIX D’OLSCHKI 6694. Per atre ediz. cfr. STC,<br />
RICCARDI, CAT. EINAUDI. [2937]<br />
416. GARZONI, Marino. L’arte di ben conoscere, e distinguere le qualità de’<br />
cavalli.. Quinta impressione. Con aggiunta del libro quarto. Venezia, Poletti, 1750,€ 750<br />
in-4, pp. (14), 206, cart. rustico (dorso rinforzato). Con 3 tavole f.t. inc. in rame da Suor Isabella<br />
Piccini. Trattato dedicato soprattutto alla veterinaria del cavallo, pubblicato nel 1692 e varie volte<br />
ristampato durante <strong>il</strong> XVIII secolo. Questa edizione comprende <strong>il</strong> libro quarto che tratta “di molti<br />
medicamenti interni, ed esterni”. Buon esemplare a pieni margini. OLSCHKI, CHOIX I, 368. [10165]<br />
417. GAZZOLA, Gio. Ant. Maria. Ippologia ossia trattato universale de’ cavalli.<br />
Firenze, Tipografia Batelli, 1837-38, € 850<br />
in-8, 18 dispense in 17 fascicoli, pp. 576 con numerazione progressiva, tutti in brossura editoriale<br />
azzurra con cornice tipografica. L’opera uscì a dispense mens<strong>il</strong>i nell’arco di quasi due anni, <strong>il</strong>lustrata<br />
da 37 tavole a colori f.t. (la XIX-XX su un f.) disegnate dall’autore e finem. incise da Verico. Furono<br />
messi in vendita anche fascicoli con le <strong>il</strong>lustrazioni in nero, ad un prezzo inferiore. Prima edizione di<br />
opera completa, assai bella per la parte iconografica, nella quale l’a. dice di aver raccolto quanto di<br />
meglio sia stato pubblicato sull’argomento. Ottimo esempl. a pieni margini, con le brossure perfette. [12878]<br />
418. GIANNETTASIO, Nicola Partenio. Halieutica. Neapoli, ex officina Jacobi<br />
Ra<strong>il</strong>lard, MDCLXXXIX (Napoli, 1689), € 1.700<br />
in-12, pp.245, (3), bel carattere tondo minuto, leg. coeva p.pergamena rigida, tagli screziati.<br />
Antiporta che raffigura Apollo e le Muse, altra tavola allegorica con ritratto dell’autore, 10<br />
stupende tavole f.t. disegnate da Francesco Solimena ed incise in rame da François de<br />
Louvemont e da Uberto Vincent. Edizione originale e prima tiratura delle incisioni. Poema in<br />
dieci canti celebrativo della pesca in mare con la lenza, la nassa, la rete ed altri mezzi. Nicola<br />
Giannettasio (Napoli 1648-1715) fu dotto letterato latinista, matematico e f<strong>il</strong>osofo, dal 1666<br />
padre gesuita. Fu autore di vari poemi in lingua latina. Esemplare bellissimo di delizioso e raro<br />
libro <strong>il</strong>lustrato, assai fresco. FERA-MORLICCHIO n.1742 “Rarissimo”. CERESOLI, p.281.<br />
VINCIANA n.3108. BM XVIII SEC. I, 394. [14839]
419. GIULIANI BOLOGNINI, Giuseppe. Teorie sulla sciabola per una scuola di<br />
contropunta di genere misto. Ferrara, Tipografia Arciv. Bresciani, 1856, € 950<br />
in-8 oblungo, pp. 93, (1), leg. coeva in t. tela blu, racemi vegetali impressi a secco ai piatti, al<br />
centro di quello anteriore, dedica impressa in oro e rosso entro ovale al “Tenente-Colonnello del<br />
corpo del Genio Luigi Boldrini cavaliere dell’ordine di S.S<strong>il</strong>vestro. L’autore um<strong>il</strong>ia”. Completo<br />
di 16 tavole litografiche (Lit. Guitti e Dis. da Slataper) raffiguranti stoccate e di una tavola di<br />
misurazioni ripiegata in fine. Prima edizione di questo trattato dedicato dal Bolognini, maestro di<br />
scherma ferrarese e insignito della carica del Battaglione Cacciatori Pontificio, a F<strong>il</strong>ippo Farina.<br />
Esemplare di dedica a Luigi Boldrini (Mantova 1828-1894) personaggio di r<strong>il</strong>ievo nel<br />
liberalismo mantovano, socio dell’Accademia Virg<strong>il</strong>iana; (lievi fioriture della carta del tutto<br />
usuali), CAVALIERI 278 [9030]<br />
420. JUAN Y SANTACILLA, Jorge. Examen Maritime, théorique et pratique, ou<br />
Traité de Méchanique, appliqué a la Construction et a la Manoeuvre des Vaisseaux<br />
& autres Bâtiments. Tome premier (et second). Nantes, chez l’Auteur. A.J.Malassis,<br />
Desp<strong>il</strong>ly, MDCCLXXXIII (1783), € 950<br />
2 vol. in-4, pp. XII, 396, 14; 364, 20, <strong>il</strong>lustrate da 14 grandi tavole tecniche, incise in rame e<br />
ripiegate fuori testo. Legatura coeva piena pelle, dorsi a nervi con titoli e fregi oro, tagli rossi.<br />
Prima traduzione “de l’espagnol, avec des additions, par M Levéque ingénieur hydrographe de<br />
la marine… di questo vasto e fondamentale trattato su ogni aspetto, generale e particolare,<br />
tecnico e pratico della costruzione dellle navi, sulle vele e sulla tecnica di conduzione in mare<br />
degli stessi. George Juan e M. Levéque ricoprirono i massimi incarichi nel comando e nel<br />
ministero della Marina in Francia. Opera assai importante e pregiata. PALAU ET DULCET, VII,<br />
n.125468. BRUNET, III, p.591 “ouvrage estimé”. [16817]<br />
421. LABAT, Jean-François. L’art en fait d’armes, ou de l’épée seule, avec les<br />
attitudes, dédié à monsieur le Comte d’Armaignac; (legato con:) Questions sur l’art<br />
en fait d’armes, ou de l’épée dédiées à monsieur le Duc de Bourgogne. Toulouse, J.<br />
Boude ”Se debitent chez l’Auteur”, 1696; Ibid., G. Robert, , 1701, € 3.000<br />
2 opere in 1 vol. in-8, pp. (16), 173; (2 bianche), (10), 129, (3, ultimo f. bianco), legatura coeva<br />
in pelle, fregi e titolo oro al dorso (piatto anteriore un po’ imbarcato). Due rare opere di scherma,<br />
riunite all’epoca dal primo possessore. 1) Fondamentale trattato, apparso per la prima volta nel<br />
1690 a Tolosa con titolo “L’art de l’espée”. Con 12 tavole f.t. raffiguranti 24 scene di duello<br />
realizate da J. Simonin, testatine, finalini e vignette ai titoli. “Ce traité est un de ceux qui ont<br />
contribué à établir la supériorité de l’Ecole française... ce petit livre de Labat est, au point de<br />
vue technique, un des plus sérieux de cette époque...” (Vigeant). “Labat’s two works, although<br />
of unpretending dimensions, rank among the soundest treatises on practical fencing. Indeed,<br />
from the days of Liancour and Labat t<strong>il</strong>l quite the latter part of the eighteenth century, all the<br />
books written by the followers of the French school are more or less close imitations of their<br />
works.” (Castle). 2) Ampia panoramica di questioni affrontata in forma dialogica tra allievo e<br />
maestro: “Dans ce petit questionnaire, l’auteur prouve une fois de plus sa connaissance parfaite<br />
de son art et les soins qu’<strong>il</strong> apportait à son enseignement.”(Vigeant). Buon esemplare,<br />
lievissime fioriture della carta. Alle sguardie e al primo frontesp. antiche annotazioni di<br />
possesso. PARDOEL 1417; EN GARDE 42, THIMM p. 156F; VIGEANT p. 76F; CASTLE p.152. [13084]<br />
422. MERCURIALE, Girolamo. De Arte Gymnastica libri sex. Editio novissima,<br />
aucta, emendata, et figuris authenticis Christ. Coriolani exornata. Amstelodami,<br />
sumptibus Andreae Frisii, 1672, € 3.500<br />
in-4, (8), 387, (41), legatura coeva p. pelle screziata, dorso a nervi con tit. e fregi oro, tagli rossi<br />
(mende alle cuffie, alle cerniere ed agli spigoli). Dedica dello stampatore al nob<strong>il</strong>e Pietro à<br />
Sprekelsen. La più completa edizione della prima opera <strong>il</strong>lustrata sulla ginnastica “in quibus<br />
exercitationum omnium vetustarum genera, loca, modi, facultates, & quidquid denique ad corporis
humani exercitationes pertinet d<strong>il</strong>igenter explicatur”. Pubblicata per la prima volta nel 1569, con<br />
una sola <strong>il</strong>lustrazione, tratta anche dell’esercizio fisico e della lotta. E’ corredata di un frontespizio<br />
allegorico magistralmente inc. in rame da Romain de Hoogue, 6 tavole in rame più volte ripiegate<br />
f.t. e 29 splendide figure nel testo, quasi tutte a piena pag. (di cui 1 in rame e 28 in s<strong>il</strong>ografia), tratte<br />
da precedenti edizioni o di nuova invenzione di Crist. Coriolano. Esse raffigurano palestre, bagni,<br />
giochi ed esercizi ginnici, competizioni ed attrezzi vari. L’autore (1530-1606), medico di Forlì, fu<br />
tra i primi che nel XVI sec. cercò di ristab<strong>il</strong>ire l’educazione fisica della gioventù. Bell’ esempl.<br />
puro e marginoso. PARKINSON-LUMB, CAT. MANCHESTER UNIV., 1619. OSLER 3388. [12974]<br />
423. OPPIANUS. De venatione libri IIII. Ioan. Bodino interprete. His accessit<br />
Commentarius varius, & multiplex, eiusdem interpretis. Lutetiae, apud Mich.<br />
Vascosanum, 1555, € 1.700<br />
in-4, ff. (4), 110 (ma i.e. 112 con i 2 ff. nn. inseriti dopo <strong>il</strong> f. 42), attraente leg. mod. p. marocch.<br />
bruno con f<strong>il</strong>etti a secco sui piatti, fleuron in oro al centro, dorso a nervi con fregio oro negli<br />
scomparti. Dedica del traduttore al vescovo Gabriele Boverio, iniz. s<strong>il</strong>ogr., testo in car. corsivo<br />
per l’Oppianus, in tondo, corsivo più piccolo e numerosi passi in greco per <strong>il</strong> commento.<br />
“Edizione originale, tipograficamente pregevole, rara, della traduzione latina di Jean Bodin”<br />
(Ceresoli p. 389). Com’è noto, l’opera di Oppiano (vissuto sotto <strong>il</strong> regno di Marco Aurelio o di<br />
Caracalla) tratta in 2100 esametri dei cani, dei mammiferi e degli uccelli, spesso con digressioni<br />
e credenze fantasiose. Di grande dottrina le spiegazioni di Jean Bodin, che alcuni studiosi<br />
ritengono copiate da quelle di Adrien Turnèbe. Ottima conservazione. SCHWERDT II, 50.<br />
SOUHART COL. 358. THIÉBAUD 695. [3911]<br />
424. PISTOFILO, Bonaventura. Oplomachia... nella quale con dottrina morale,<br />
politica e m<strong>il</strong>itare, e col mezzo delle figure si tratta per via di teorica, e di pratica del<br />
maneggio e dell’uso delle armi. Distinta in tre discorsi di Picca, d’Alabarda e di<br />
Moschetto. Siena, Hercole Gori, 1621, € 4.500<br />
in-4 oblungo, ff. (4: frontespizio inciso, ritratto del dedicatario George Keneln Digby, giovane<br />
Cavaliere inglese, f. di dedica ed un ritratto dell’autore), pp. 315 (i.e. 317, ripetuta nella<br />
numerazione p. 123), (1), raffinata legatura del XIX secolo in marocchino granata, firmata “Frs.<br />
Bedford”, con duplice riquadro di f<strong>il</strong>etti oro ai piatti con terminazioni angolari vegetali<br />
sormontate da un’anfora fiorita; al dorso titolo e fregi in oro. Con 54 tavole n.t. finem. incise in<br />
rame, ciascuna delle quali ritrae due o più figure di soldati nel loro equipaggiamento e nei<br />
curiosi e pittoreschi costumi; 34 sono relative al combattimento con la picca, 4 con l’alabarda e<br />
15 con <strong>il</strong> moschetto. Incise dal Bertelli, sembrano essere ispirate dal genio di Callot. Nei ff.<br />
preliminari sonetti di Franc. Della Valle e Girolamo Boninsegni. Prima ed unica edizione di uno<br />
dei più pregiati trattati di scherma dati alle stampe; molto rara. Ottimo esemplare, proveniente<br />
dalle collezioni del Barone Horace de Landau e V. de Gobbis (a p. 55 curioso piccolo difetto di<br />
stampa). GELLI p.161-63. THIMM 226. CAT. VINCIANA 1457: “Uno dei più rari e importanti<br />
trattati di scherma, interessante per le 125 pittoresche posizioni di soldati in esercizio” . [13112]<br />
425. REDI, Francesco. Bacco in Toscana. Ditirambo. In Firenze, per Piero Matini<br />
all’Insegna del Lion d’Oro MDCLXXXV (1685), € 2.000<br />
in-4, pp. (8), 46; (2), 251 (con le Annotazioni del Redi al Ditirambo); leg. del tempo p. perg.,<br />
titolo manoscritto al dorso. Titolo in rosso e nero, con la grande insegna dell’ Accademia della<br />
Crusca inc. a centro pag., fregi ed iniziali ornate. Completo del ritratto dell’a. inciso in rame da<br />
Adriano Halluech, mancante in molti esemplari. Prima edizione di questo notissimo piacevole<br />
poema giocoso in 980 versi in lode di Bacco e dell’amata Arianna, con l’elogio del vino in<br />
genere e dei vini toscani in particolare. Esempl. assai bello, fresco e a pieni margini (ex libris<br />
Westbury), una delle poche copie in carta grande e forte. PRANDI, BIBLIOGR. DI REDI, n. 49:<br />
“Edizione originale, rara”. CINI, SCIENZIATI ARETINI, n. 55A. GAMBA 827. RAZZOLINI 289.<br />
WESTBURY, p. 185. BRUNET IV, 1175. [15655]
426. RINGHIERI, Innocenzo. Cento Giuochi Liberali, et d’Ingegno. Novellamente<br />
ritrovati, et in dieci libri descritti. Vinegia, Giov. Maria Bonelli, 1553, € 1.200<br />
in-4, ff. 122, (1, manca l’ult. b.), leg. coeva p. pergamena. Impresa tipogr. all titolo e in fine,<br />
iniziali istoriate, car. corsivo. Precedono un sonetto dell’autore ed una lunga dedica a Caterina<br />
de’Medici. Seconda edizione, ristampa della prima di Bologna 1551, di opera curiosa e rara, che<br />
attraverso la descrizione di 100 giochi di società fornisce un quadro preciso del gusto e dei<br />
divertimenti e svariati giochi intellettuali della società aristocratica in Italia e Francia nel XVI<br />
secolo. Nel 1555 fu tradotto in francese da Hubert Ph<strong>il</strong>ippe de V<strong>il</strong>liers. Buon esempl. ADAMS R-<br />
565. STC. 556. [10191]<br />
427. ROUIT, H. La Mode Féminine à travers les âges. Tout ce qui concerne la<br />
To<strong>il</strong>ette Féminine depuis la plus Haute Antiquité jusqu’à nos jours. Robes et patrons<br />
dessinés, décrits et enluminés par H. Rouit. Paris, Editions Gadde et Bedin, (1920),€ 1.600<br />
in-4 grande, cartella editoriale, titolo con vignetta, 1 f. di prefazione , 54 magnifiche tavole in<br />
cartoncino incise su zinco e dipinte a mano da H.Rouit con notevole eleganza. Raffigurano “Robes<br />
et patrons, tissus, chapeau, coiffures, trons, tissus, chapeaux, coiffures, bijoux, chaussures,<br />
peignes”, abbigliamenti femmin<strong>il</strong>i a figura intera o particolari dalla capigliatura alle scarpe, di vari<br />
popoli del mondo, dall’antichità al XIX secolo (Egitto 6 tavole, Grecia 4, Roma 2, Bisanzio 1,<br />
Europa 40). Bella pubblicazione artistica, impressa in numero limitato di copie (la presente è <strong>il</strong><br />
n.28). Cartella editoriale in cartone (dorso sciupato). COLAS, n. 2583. [13549]<br />
428. SCANDIANESE, Giov. Tito. I quattro libri della caccia…et con la Tradottione<br />
della Sfera di Proclo greco in lingua italiana tradotta dall’autore…Vinegia, G. Giolito<br />
de’ Ferrari, 1556, € 2.800<br />
2 parti in un vol. in-4, pp. 164, (20); 23, (1); leg. del XVII sec. p. perg. rigida, tit. oro al dorso.<br />
Grande impresa tipogr. sui due frontesp., altra piccola in fine al vol., numerose testatine, finaletti<br />
ed iniz. s<strong>il</strong>ogr., argomento di ciascun libro racchiuso in bordura s<strong>il</strong>ogr. e 16 eleganti vignette<br />
s<strong>il</strong>ografiche ad <strong>il</strong>lustrazione degli argomenti trattati (quella di pag. 23 raffigura la Terra ed i venti).<br />
All’inizio di ciascuno dei quattro libri dedica sempre diversa del’a. al Duca di Ferrara Ercole II;<br />
dedica a Giov. Batt. Abbati da Carpi all’inizio della traduzione de “La sfera di Proclo”. Prima<br />
edizione di questo poema sulla caccia di complessive 417 ottave. Le pp. 161-164 contengono un<br />
breve trattato di falconeria. “Il poema dello Scandianese consta di 4 libri nei quali la materia è<br />
così ripartita: nel I libro vi si tratta della caccia in genere e degli esercizi del cacciatore; nel II dei<br />
cavalli, dei cani e delle armi; nel III delle cacce ai diversi tipi di selvaggina; nel IV degli uccelli<br />
oggetto di caccia. L’opera dello Scandianese va considerata una delle più importanti tra le<br />
classiche della letteratura venatoria italiana…” (Ceresoli). La seconda parte, che può anche stare<br />
a sé, è la prima traduzione italiana de “La sfera” di Proclo, f<strong>il</strong>osofo e matematico del V secolo.<br />
Tito Giovanni Ganzarini da Scandiano nacque nel 1518, fu insegnante di lettere prima a Modena e<br />
poi in provincia di Treviso dove morì nel 1582. Bell’esempl. CERESOLI p. 472-3: “Edizione<br />
originale, rara”. HARTING n. 270. SOUHART COL. 421. BMC 303 e SCHWERDT I, 207 (entrambi alla<br />
voce Giovanni): “First edition of a books chiefly attractive on account of its elegant make-up,<br />
woodcuts and initial letters”. BONGI I, pp. 485-6. ADAMS S-604. [4096]<br />
429. SCHEFFER, Joannes. De M<strong>il</strong>itia Navali Veterum, libri quatuor. Ad historiam<br />
graecam latinamque ut<strong>il</strong>es. Ubsaliae (Uppsala), Johannes Janssonius, 1654, € 1.000<br />
in-4, pp. (8, compr. antiporta), 348, pregevole legatura moderna m. marocch., dorso a nervi con tit.<br />
e fregi oro. Impresa tipogr. al tit., testo in car. tondo, con passi in corsivo e greco. Dedica dell’a.<br />
alla regina di Svezia. Con un magnifico antiporta allegorico figurato dis. dall’autore ed inc. da J.V.<br />
Meurs, 3 tavole inc. f.t. e numerose <strong>il</strong>lustraz. s<strong>il</strong>ogr. n.t., anche a piena pag., raffig. navi e vascelli<br />
da guerra degli antichi Greci e Romani. Prima edizione di questo raro trattato storico m<strong>il</strong>itare<br />
navale in cui l’autore descrive tecniche di navigazione, metodi di costruzione, armamenti, elementi<br />
decorativi, accessori dell’equipaggio, ecc. G. Scheffer (Strasburgo 1621 - Upsala 1679) visse quasi
sempre in Svezia ove tenne la cattedra di eloquenza e f<strong>il</strong>osofia politica e poi di giurisprudenza ad<br />
Upsala, dedicandosi a studi di storia ed antiquaria. Bell’esempl. (nota di possesso ms. cancellata<br />
sul tit. e lievi bruniture). BIBLIOGR. DI MARINA p. 33. [10543]<br />
430. SOAVE, Francesco. Elementi della calligrafia ossia l’arte di scrivere bene. Con<br />
otto tavole di esemplari. Venezia, Stamp. Storti, 1794, € 360<br />
in-16, pp. 40, leg. post. cart., tit. oro al dorso. Con 8 tavole di caratteri “per formar fac<strong>il</strong>mente i<br />
caratteri di diversa grandezza colle debite proporzioni” inc.ise e inframmezzate da foglio bianco.<br />
Raro. (Timbro sul titolo e marg. inferiore del medesimo rifatto). BONACINI, 1742 (ediz. 1810) [671]<br />
431. Tabacco e pipe. Interessante lotto di 34 curiosi documenti riguardanti <strong>il</strong> fumo, <strong>il</strong><br />
tabacco e le pipe (1670-1950). € 3.300<br />
Nove fogli di grande formato, in cornice: 1. Carlo Emanuel… Torino, per Giovanni Sinibaldo<br />
Stampatore, 8 gennaio1670. (46x33 senza cornice). Grande stemma s<strong>il</strong>ogr. Regolamenta la<br />
circolazione del tabacco solo attraverso le figure degli “Accensatori generali”, i suoi costi e la<br />
distribuzione (modificab<strong>il</strong>e in caso di peste o guerra). L’ultimo punto riguarda invece la vendita<br />
delle “pippe”. 2. Per parte dell’Ufficio Generale delle Regie Finanze. Torino, nella Stamp.Reale,<br />
1.IX.1778. Cm 55x44. Grande stemma s<strong>il</strong>ogr. Si regolamenta l’ “accensamento” della gabella sul<br />
“Tabacco, Pippe, e Acquavite” per gli anni 1779-1781. 3. Notificazione. In Firenze, per Gaetano<br />
Cambiagi 25.VI.1779. (32x22 cm). Stemma s<strong>il</strong>ografico. Soppressione della gabella imposta sul<br />
Tabacco che si estraeva a Firenze. 4. Bando sopra l’aumento del prezzo del tabacco. Ferrara,<br />
stamp.Camerale, 8.VI.1789. (73x45 cm). Armi cardinalizie in rosso nero dello Spinelli, bella<br />
iniziale figurata. Segue <strong>il</strong> testo un tariffario dei prezzi per la vendita del tabacco. 5. Manifesto<br />
Camerale. Torino, Fontana, 20.VII.1799. (cm 38x49). Diminuzione del prezzo del tabacco. Grandi<br />
armi sabaude in s<strong>il</strong>ografia. 6. Repubblica Italiana. M<strong>il</strong>ano 4.X.1802. (42x27 cm). Vincola la<br />
possib<strong>il</strong>ità di coltivare tabacco alla concessione di una licenza del Governo. 7. République<br />
Française Administration de la XXVII Division M<strong>il</strong>itaire, 7.XI.1803, Cm 185x60. Tassazione del<br />
tabacco e sua addizione. 8. Leopoldo Secondo Principe Imperiale d’Austria. Firenze, 22.XII.1852.<br />
(53x40 cm). Testo su due colonne sormontato dallo stemma di Leopoldo II. Disposizioni sulla<br />
“Regalia” del Tabacco. 9. Imperiale Regio Governo di Venezia, Notificazione…. 2.VII.1846.<br />
(42x30 cm). Il Governatore Luigi Palffy regolamenta l’introduzione della Semenza di Tabacco -<br />
Altri 25 curiosi manifesti pubblicitari dedicati a prezzi e distribuzione del tabacco: Due tavole dell’<br />
“Art de faire les pipes”, 6 tavole e testo descrittivo dell’“Economie rustique. Fabrique du Tabac”<br />
tratte dall’ Encyclopédie - Una tavola incisa da Benard, “Pipes à fumer”- Due litografie a colori<br />
accompagnate alcuni fogli di testo descrittivo, (1880 ca.), intitolate: “Asie. Pipes orientales,<br />
ancienne et moderne. Porte-cigare et porte-cigarettes”, “Nécessaire du fumeur annamyte, pipes<br />
ordinaires ed à eau. Inde, Perse, Java” – Due manifesti (num.10 e 30) stampati su carta oleata<br />
trasparente ed incisi con inchiostro color tabacco, raffiguranti le insolite pipe della “Diapede<br />
Fabbrica pipe e schiuma, ambra e radica” - Manifesto a colori ca. 1950 con i prodotti in vendita:<br />
“L’ambiance de Dr. Plumb’s avec son système Plumb scientifiquement conçu vous donne une<br />
pipe, plus fraiche, plus douce, plus agréable” – Due reclame della Peterson’s Patent Pipe (1896<br />
ca.). - Una bella fotografia di inizio secolo, raffigurante un fumatore di pipa. [16934]<br />
432. THIERS, Jean-Baptiste. Histoire des perruques, où l’on fait voir leur origine,<br />
leurs usage, leur forme, l’abus et l’irregularité de celles des Ecclesiastiques. Paris, aux<br />
dépens de l’Auteur, 1690, € 1.000<br />
in-12, pp. (24), 544, leg. del tempo p. pelle marmorizz., dorso a nervi con tit. e ricchi fregi oro.<br />
Prima edizione di opera erudita sulla storia e l’evoluzione della parrucca presso i popoli antichi e<br />
moderni, sull’uso e soprattutto sul divieto per gli ecclesiastici, per i quali sono consentiti altri tipi di<br />
copricapo (barettes, mitres, amusses, capuchons, cama<strong>il</strong>s, chaperons, coifes, amits, bonnet quarrés,<br />
calottes). Anche questa, “comme presque tous les ouvrages de ce théologien sont remplis<br />
d’érudition et abondente en déta<strong>il</strong>s curieux…et sont devenus rare” (Brunet V, 819-820). L’autore<br />
(1636-1703), oltre che teologo, fu noto storico e scrittore di diritto canonico. Bell’esemplare.<br />
COLAS 2869. LIPPERHEIDE 1660. HILER & HILER p. 844. GOLDSMITH, ECONOMICT-33. [3948]
433. TRECCO, Giovanni Battista. Coltivazione e governo del lino marzuolo.<br />
Vicenza, Domenico Bardella, 1792, € 1.300<br />
in-4, frontesp.,pp. VIII, 80, leg. coeva m. pelle e ang. Elegantissimo frontespizio inciso in rame,<br />
con scenetta centrale raffig. la mietitura del lino; testata con le armi di Alvise Morosini<br />
dedicatario dell’opera; 12 tavole f.t. raffiguranti alcuni strumenti e le diverse fasi della<br />
coltivazione e dell’elaborata preparazione del lino marzuolo; incisione di estrema eleganza,<br />
considerando l’aspetto prettamente tecnico, più che didascalico, del trattato. Rara edizione<br />
figurata vicentina, bell’esemplare. RE, IV, p. 154: “Mi sembra <strong>il</strong> trattato più completo che vanti<br />
finora l’Italia sopra la coltivazione di quest’ultissima pianta”. [3615]<br />
434. TULY, Isacco. Osservazioni Quackere. Sul Matrimonio de’ Cattolici. Su’<br />
Governi provvisorii in generale, e su quello della Repubblica Cisalpina in<br />
particolare. Italia 1802, € 450<br />
in-8, pp. (2), (98), (2), cartone muto. Prima ed unica edizione di questo curioso ed estremamente<br />
raro trattato riguardante <strong>il</strong> Concordato tra Papa Pio VII e Napoleone e alcune osservazioni sulla<br />
Repubblica Cisalpina. Dell’autore e del volume non si è trovata traccia in nessun repertorio<br />
bibliografico consultato. Le due prefazioni sono curiosamente datate F<strong>il</strong>adelfia 1802 e <strong>il</strong> titolo fa<br />
pensare che l’autore appartenesse al movimento protestante quacchero, sorto nell’ambito della<br />
chiesa Anglicana in Ingh<strong>il</strong>terra nel XVII secolo. Opera estremamente interessante dal punto di<br />
vista storico-culturale. Ottimo esemplare (piccole macchie al titolo). [10179]<br />
435. VANOSSI, Antonio. Nuovo metodo di difesa con vestiti di amianto ad uso dei<br />
Pompieri nei casi d’incendj. Nouvelle manière de défense avec des habits d’amiante<br />
a l’usage des pompiers dans les cas d’incendies. M<strong>il</strong>ano, Paolo Andrea Molina,<br />
1831, € 1.500<br />
in-8, pp. 36, (38 di allegati), cartonato coevo, tassello al dorso. Testo in italiano con a fronte<br />
traduzione francese. Completo di due tavole litografiche f.t., di cui una ripiegata, raffiguranti la<br />
divisa per pompieri in amianto progettata dal Vanossi (1789-1857). Prima ed unica edizione,<br />
assai rara, di questo curiosa opera di Antonio Vanossi, artigiano e commerciante in Chiavenna,<br />
nel quale descrive i suoi ritrovati. L’a. riprese e proseguì con buon successo la lavorazione<br />
dell’amianto iniziata da Candida Lena Perpenti, riuscendo a fabbricare un tessuto<br />
incombustib<strong>il</strong>e, con cui confezionare abiti e strumenti di difesa per i pompieri. Ricevette<br />
numerosi riconoscimenti sia in Italia che all’estero; nel 1856 fu nominato membro delle Società<br />
unite delle arti e delle industrie di Londra autorevole riconoscimento della validità dei tessuti<br />
brevettati. [10069]<br />
GASTRONOMIA E DIETETICA<br />
436. ALI-BAB, BABINSKI, Henri (pseudonimo). Gastronomie pratique. Etudes<br />
culinaires suivies du Traitement de l’Obésité des Gourmands. Deuxième édition<br />
revue et considérablement augmentée. Paris, Flammarion, 1912, € 430<br />
in-4, pp. (4), 636, leg. coeva m. pelle, titolo in oro al dorso su duplice tassello. In antiporta<br />
ritratto a colori dell’autore, dal dipinto di E. Cadel. Seconda edizione, in parte originale, di una<br />
delle più famose raccolte di ricette di inizio secolo. Le ricette sono precedute da una notizia<br />
storica sulla gastronomia attraverso i secoli. “Les plats de Babinski sont loin d’ être à la portée<br />
de tout le monde comme <strong>il</strong> le prétend dans sa préface. Il faut être riche pour en acheter les<br />
ingrédients” (OBERLE). Buon esempl. con dedica autogr. dell’autore. BITTING 23. FASTES DE<br />
BACCHUS 274. [203]
437. ANGELITA, Gio.Francesco. I Pomi d’oro. Dove si contengono due Lettioni<br />
de’ Fichi l’una, e de’ Melloni l’altra.. Aggiuntavi una Lettione della Lumaca... In<br />
Ricanati, Antonio Braida, 1607, € 3.500<br />
in-4, pp. (36), 182, leg. post. m. perg., titolo ms. al dorso. Titolo entro bella e curiosa bordura<br />
incisa con figure delle varie materie trattate: meloni e angurie, fichi, lumache e scene bucoliche;<br />
ritratto dell’autore entro ovale; 21 vignette in rame, disegnate con inconsueta ed efficace grafica,<br />
che raffigurano alberi e frutti di fichi e meloni, scene agresti o mitologiche riguardanti tali frutti,<br />
tavole imbandite; una figura è dedicata alle chiocciole ed alle conchiglie. Prima ed unica<br />
edizione, dedicata a Felice Peretti, Card. Montalto; precedono <strong>il</strong> testo alcuni componimenti in<br />
lode dell’autore, due dei quali di G.B. Nazari. Il titolo “I Pomi d’Oro” non ha nulla a che vedere<br />
con i pomodori: la prima dissertazione riguarda i fichi, la seconda i vari tipi di meloni, e<br />
differenze con cocomeri, angurie, cetrioli, zucche; oltre a descriverne “le lodi, e le loro<br />
eccellenze.. molti segreti per usarli e per cultivarli”, ed entrambe le lezioni trattano come<br />
preparare e mangiare i frutti e forniscono vari aneddoti storici e leggendari a proposito. Alle<br />
lumache, terrestri e marine, è dedicata la terza parte, “dove si pruova, ch’ella sia maestra della<br />
vita humana”; ne sono descritti gli usi alimentari e l’allevamento. Uno dei primi libri impressi a<br />
Recanati, dove <strong>il</strong> Braida aveva introdotto la stampa dopo <strong>il</strong> 1604. Libro assai raro, e per vari<br />
fattori, estremamente curioso ed inusuale. Esemplare corto di margini (ne è privo <strong>il</strong> foglio di<br />
titolo), lieve uniforme arrossatura della carta. B.I.N.G. 69. WESTBURY p. 10. PALEARI 513. [811]<br />
438. AUDOT, Louis-Eustache. La Cuciniera di città e di campagna o nuova Cucina<br />
economica che contiene Tavola di vivande secondo l’ordine de’ mesi … Prima<br />
versione italiana. Accresciuta delle cucine Polacca e Russa, di 120 nuove<br />
preparazioni. Torino, <strong>Libreria</strong> della Minerva Subalpina, 1845, € 1.100<br />
in-8, pp. (26), 9-524, legatura moderna in cartone marmorizzato con tassello al dorso. Audot<br />
rinnega le esagerazioni della gastronomia napoleonica, proponendo una cucina più semplice, per<br />
venire in aiuto alle donne. Descrive “Utens<strong>il</strong>i, strumenti e nuovi metodi, con figure. Cucine<br />
Francese, Inglese, Alemanna, Polacca, Russa, Spagnola, Provenzale, Italiana e Gotica”.<br />
L’opera, che portò influenze francesi nella cucina piemontese, è <strong>il</strong>lustrata da un antiporta a<br />
colori con la disposizione di due insalate e 112 figure n.t. di posate, piatti di portata e pietanze.<br />
Un capitolo tratta delle “Cantine e de’ Vini, e delle d<strong>il</strong>igenze che richieggono”. In questo<br />
esemplare, ben conservato, a pieni margini, sono aggiunte in fine 14 pagine manoscritte di<br />
ricette dell’epoca e qualche f. bianco NESSUN ESEMPL. IN BIBLIOTECHE PIEMONTESI. PALEARI,<br />
48. WESTBURY, 16. [16797]<br />
438/b. BRUYERIN CHAMPIER, Jean Baptiste. De Re Cibaria libri XXII. Omnium<br />
ciborum genera, omnium gentium moribus, & usu probata complectentes…<br />
Francofurti, ex Officina Paltheniana, 1600, € 1.450<br />
in-8, pp. (16), 863, (1), impresa s<strong>il</strong>ogr: dello stampatore al titolo. Legatura coeva in pergamena<br />
rigida, titolo ms. al dorso. Seconda edizione (prima 1560) di questo importante trattato<br />
gastronomico, che descrive qualità nutrizionali, particolarità di ogni alimento e ricette per<br />
cucinare. “Cet ouvrage est divise’ en 22 livres, dans lesquels l’auteur passe en revue toutes les<br />
espèces d’aliments, dont chacun fait le sujet d’un chapitre. Il y ressemble les avis des anciens<br />
auteurs... y compare les différents usages, surtout ceux des Français, et y ajoute beaucoup de<br />
choses ... sur la manière de vivre et les moeurs de ses contemporaines” (MICHAUD, VI, p. 178).<br />
J.-B.Bruyerin Champier fu medico di Enrico II re di Francia, tradusse Averroè e scrisse<br />
quest’opera verso <strong>il</strong> 1530. Buon esemplare malgrado uniformi bruniture della carta (timbro di<br />
antica biblioteca al titolo). VICAIRE, col. 125: “Les traites De re cibaria de Bruyerin Champier<br />
sont tres rares; on les rencontre diffic<strong>il</strong>ement”. BITTING, p. 65: “It is valuable for its historic<br />
information”. DURLING, n. 767. B.I.N.G. 351. [12327]
439. LOMENI, Ignazio. Considerazioni analitiche sulle cause dello scoloramento<br />
dei vini fabbricati in vasi chiusi e sui mezzi proposti a rimedio... M<strong>il</strong>ano, Giovanni<br />
S<strong>il</strong>vestri, 1826, € 280<br />
in-8, pp. 114, con una tavola ripieg. f.t., broch. orig. azzurra, esemplare a pieni margini.<br />
Interessante studio agronomico ed enologico; comprende inoltre una “descrizione di un nuovo<br />
meccanismo che perfeziona la vinificazione e colora i vini eseguendo la follatura delle uve<br />
fermentanti senza alterare la chiusura de’ tini”. B.I.N.G. 1171. [672]<br />
440. MENON. La Cuisinière Bourgeoise, suivie de l’Office, à l’usage de tous ceux<br />
qui se mêlent de dépenses de Maisons. Nouvelle édition, augmentée… A Paris, chez<br />
Gu<strong>il</strong>lyn, 1775, € 950<br />
in-8, pp. XXIV, 528, leg. coeva p.pelle, tit. e fregi in oro al dorso. Edizione definitiva e<br />
accresciuta rispetto alle precedenti di questo grande classico della gastronomia francese,<br />
“contenant la manière de disséquer, connoître & servir toutes sortes de Viandes”. Fu pubblicato<br />
a partire dal 1746, con grande successo sino alla metà dell’Ottocento. Non vi sono notizie sulla<br />
vita di questo cuoco: “Menon va donner un livre de recettes pratiques, fac<strong>il</strong>es à<br />
exécuter”(Oberlé). Compaiono per la prima volta in questa edizione nuove ricette di ragoûts e di<br />
liquori (usuali fioriture della carta, lievi macchie in alcuni margini). VICAIRE 236. FASTES DE<br />
BACCHUS, 116. BITTING 320. [9303]<br />
441. NELLI, Giovanni. Il Re dei Cuochi. Trattato di gastronomia universale.<br />
Seconda edizione. Riveduta corretta ed aumentata. M<strong>il</strong>ano, Legros Felice Editore,<br />
1875, € 950<br />
in-8, pp. 1003, legatura coeva in mezza pelle, titolo e f<strong>il</strong>etti oro al dorso. Illustrato con oltre 350<br />
graziose incisioni e 16 tavole di fantasiose composizioni di vivande, monumentali torte e arredi<br />
delle mense. Importante raccolta di oltre duem<strong>il</strong>a ricette per la preparazione di vivande a base di<br />
carne, pesci, cacciagione, verdure, brodi, pasticceria… Uno dei più famosi trattati di<br />
gastronomia dell’Ottocento secondo le tradizioni culinarie m<strong>il</strong>anesi, piemontesi, toscane,<br />
napoletane e dell’alta cucina europea. Buon esempl. (minimo restauro ad una tavola e al secondo<br />
antiporta, margini lievem. più corti in alcune pp.). B.I.N.G. 1353. [9299]<br />
442. NONNIUS (NUNEZ), Ludovicus. Diaeteticon sive de re cibaria libri IV, nunc<br />
primum lucem vidit. Antuerpiae, ex Off. Petri Belleri, 1646, € 1.600<br />
in-4, pp. (24, compr. tit. inc.), 526, (2), car. tondo con passi in corsivo e greco, leg. coeva in<br />
pergamena. Bel frontesp. finem. inciso in rame raffig. Diana, Cerere, Nettuno e Bacco che<br />
offrono doni ad Esculapio in trono. Dedica al nob<strong>il</strong>e Tommaso Lopes de Ulloa. La prima<br />
edizione dell’opera era apparsa nel 1625 presso lo stesso stampatore; la presente edizione è la<br />
seconda assai ampliata, ristampa esatta di quella dell’anno precedente. Importante vasto trattato<br />
di gastronomia e dietetica che racchiude tutto quanto hanno scritto gli Antichi<br />
sull’alimentazione. Il primo libro è dedicato a considerazioni generali sui pasti, i frutti ed i<br />
legumi; <strong>il</strong> secondo alle carni, selvaggina e volat<strong>il</strong>i; <strong>il</strong> terzo ai pesci e l’ultimo alle bevande, con<br />
interessantissimi capitoli e digressioni: del bere ghiacciato, miscugli caldi di vino ed acqua,<br />
opinioni di Empedocle sul vino ed <strong>il</strong> magnifico elogio di esso da parte di Asclepiade, le qualità<br />
nutrizionali del vino e come mischiarlo, ecc.; ed ancora l’idromele, le malattie del vino, la birra,<br />
<strong>il</strong> vino di palma, <strong>il</strong> sidro, ecc. L’autore, <strong>il</strong> cui vero nome era Nunez, nacque ad Anversa nel 1555,<br />
fu celebre medico, viaggiò molto in Italia ed intrattenne rapporti con molti dotti dell’epoca, tra<br />
cui Giusto Lipsio. Bell’esemplare. B.I.N.G. 1366. OBERLÉ 32. BITTING 344, note. VICAIRE 626<br />
(ed. 1645). SIMON 1101 (ed. 1647). [2022]
443. PETRONIO, Alessandro Trajano. Del viver delli Romani et di conservar la<br />
Sanità. Libri cinque... Tradotti in volgare dall’eccll. medico Bas<strong>il</strong>io Paravicino da<br />
Como. Roma, D. Basa, 1592, € 3.400<br />
in-4, pp. (12), 416, (38), leg. antica pergamena rigida, titolo su tassello rosso al dorso. Sul front.<br />
armi inc. del Cardinale di Como, cui l’opera è dedicata (trattasi di Tolomeo Gallio, 1526-1607,<br />
di Cernobbio, dove costruì V<strong>il</strong>la d’Este, segretario e potentissimo collaboratore di quattro Papi;<br />
cfr. Enc. Treccani XVI, 329); alcune testatine ed iniz. s<strong>il</strong>ogr., testo in car. corsivo. Prima<br />
edizione italiana (la prima latina apparve nel 1581) di quest’opera “dove si tratta del sito di<br />
Roma, dell’aria, dei venti, delle stagioni., dell’acque, de’ vini, delle carni, de’ pesci, de’ frutti,<br />
delle herbe… governo degli Huomini, & delle Donne di ogni età e conditione”. Trattato<br />
fondamentale concernente la gastronomia, l’alimentazione e la vita sana; parla dietetica, cibi,<br />
acque minerali, vino, del bere caldo e freddo, di diete per anziani, dell’impiego delle erbe nella<br />
terapia e dell’igiene, nella Roma antica, in Calabria, Campania, Corsica, Lazio, Liguria. L’autore<br />
(di Civita Castellana, morto nel 1585) fu medico archiatra di Gregorio XIII. Bell’esempl. assai<br />
puro. VICAIRE 6809.SIMON, BACCHICA II, 499. SIMON, GASTRONOMICA. 1159. WESTBURY 171.<br />
B.I.N.G 147. OBERLÉ 69. WELLCOME I, 4936. DURLING 3607. [3341]<br />
444. SCAPPI, Bartolomeo. Opera dell’arte del Cucinare, con la quale si può<br />
ammaestrare qual si voglia cuoco, scalco, trinciante, o mastro di casa divisa in sei<br />
libri... Con le figure che fanno di bisogno nella cucina. Aggiontovi nuovamente <strong>il</strong><br />
Trinciante (1604). Venetia, A Vecchi, 1610, € 7.000<br />
2 opere in un vol. in-4, ff. (4), completo del ritratto dello Scappi al verso del f. 4 n.n., 310; ff.<br />
(3), 39, (manca 1 f.b.); leg. coeva piena pergamena, titolo manoscritto al dorso e al taglio<br />
inferiore. Vignetta divisa in due parti ripetuta tre volte (al primo titolo, al titolo ed all’ultimo f.<br />
prelim. del Trinciante); iniziali ornate, fregi tipogr., car.corsivo. L’opera dello Scappi è <strong>il</strong>lustr.<br />
da 27 tavole in s<strong>il</strong>ografia (di cui una su doppia pag. delinea con ricchezza di particolari <strong>il</strong><br />
cerimoniale del servizio di mensa nel Conclave dell’inverno 1549-50): esse offrono una<br />
straordinaria documentazione degli arnesi e dei lavori di cucina e rivelano la progredita<br />
tecnologia e l’armamentario complicato di una tra le tante officine gastronomiche principesche<br />
del tardo Rinascimento italiano. “Il trattato, ch’è <strong>il</strong> più ampio e completo fra quanti ne vennero<br />
elaborati nel ‘500, ha <strong>il</strong> carattere di una summa sistematica, frutto di innumerevoli esperienze<br />
codificate e f<strong>il</strong>trate da una rielaborazione unitaria ad opera di un redattore lucido, asciutto,<br />
efficiente, che usa un linguaggio tecnico altamente specializzato” (FIRPO, Gastronomia del<br />
Rinascimento, p.23). Celebre classico della letteratura gastronomica italiana, di enorme valore<br />
anche per la storia del costume e della tecnologia. Le due aggiunte annunciate, <strong>il</strong> “Mastro di<br />
Casa” del Pandini ed <strong>il</strong> trattato del Cervio avendo entrambi frontesp. proprio, venivano venduti<br />
singolarmente: a quest’esempl. è aggiunto <strong>il</strong> “Trinciante” nell’edizione dello stesso Vecchi del<br />
1604. Buon esemplare. B.I.N.G. 1782. BITTING 419. OBERLÉ, n. 76. VICAIRE p.774 [17366]
ALBUM E SUITES DI INCISIONI<br />
445. BUONAIUTI, Serafino. Italian Scenery; representing the manners, customs, and<br />
amusements of the different States of Italy; containing 32 coloured engravings by<br />
James Godby from drawings by P.Van Lerberghi. London, Ed.Orme, 1806, € 3.750<br />
in-folio, pp. (2), 74, (2), legatura coeva d’amatore in p. marocchino granata a grana lunga,<br />
bordure a secco e in oro ai piatti, titoli e fregi al dorso, tagli dorati. Con 32 belle tavole f.t. a p.<br />
pagina finemente incise in rame acquerellate all’epoca, una tavola musicale della Tarantella,<br />
spesso non presente negli esemplari noti. Prima edizione, non comune. Le tavole raffigurano<br />
tipiche animate scene popolari di vita quotidiana di varie località italiane (Savoia, Piemonte,<br />
Roma, Napoli e dintorni); ogni <strong>il</strong>lustrazione è seguita da un testo di Buonaiuti, b<strong>il</strong>ingue inglese e<br />
francese, con note sugli usi e costumi italiani. Ottimo esemplare. BRUNET, II, 1639: “Ouvrage<br />
assez bien executé, tant dans les gravures que dans le texte”. CHOIX ’ OLSCHKI, VIII, 10995.<br />
COLAS, II, 2970. LIPPERHEIDE, I, 1258. [8030]<br />
446. CALLOT, Jacques. Capricci di Varie Figure di Iacopo Callot… S<strong>il</strong>vestre ex.<br />
Parisij cum Priv<strong>il</strong>egio Regis. J. Callot f. in aqua forte; in Fior. ex Nancey, s.d. (ma<br />
Nancy 1623), € 5.800<br />
album in-16 oblungo, legatura del XVIII sec. in bella carta decorata a ramages. Serie completa<br />
delle 50 deliziose piccole acqueforti comprendenti: titolo entro cartouche sormontata da armi<br />
medicee e circondata da satiri; dedica a Lorenzo de Medici e 48 tavole raffiguranti: schizzi per<br />
insegnare a disegnare (in questi casi <strong>il</strong> soggetto al tratto, è ripetuto con le ombre), vedute di<br />
Firenze e dintorni, personaggi inseriti in paesaggi toscani, danzatori grotteschi, duellanti,<br />
maschere della Commedia dell’arte, considerate piccoli capolavori di un genere del tutto inedito<br />
per l’epoca. “Elle marque une date dans l’art de la gravure... Les artistes comme les amateurs<br />
voulurent posséder cette suite dès son apparition” (LIEURE III, 214). Seppur non citato dalle<br />
bibliografie di scherma, in una decina di incisioni compaiono tra schermidori. Questa serie fu<br />
eseguita da Callot una prima volta a Firenze nel 1617, sperimentando una vernice per<br />
l’acquaforte molto più dura di quella che ut<strong>il</strong>izzava abitualmente. Il risultato fu deludente: le<br />
morsure non furono abbastanza buone per una tiratura così cospicua e quindì Callot fu costretto<br />
a rifare le lastre nel 1622 a Nancy ut<strong>il</strong>izzando una vernice tradizionale. Dal punto di vista<br />
grafico-figurativo le due serie sono pressochè identiche, ma la tiratura di Nancy prevede una<br />
numerazione delle tavole (aggiunta da Fagnani) Alcuni studiosi sostengono che la serie<br />
fiorentina è più leggera e spontanea, altri che quella di Nancy sia più rifinita e callottiana. Le<br />
tavole sono state applicate all’epoca della r<strong>il</strong>egatura su carta più spessa per favorirne la<br />
conservazione. Buon esemplare di suite assai ricercata. LIEURE, TEXTE: III, 214 (428)-263 (477);<br />
PLANCHES: IV, 214-263 e 428-477. [13560]<br />
448. GHEZZI, Pier Leone. Raccolta di XXIV Caricature disegnate colla penna del<br />
celebre cavaliere P.L.Ghezzi, conservati nel Gabinetto di S.M. <strong>il</strong> Re di Polonia…<br />
Matth. Oesterreich sculpsit Dresdae nell’anno MDCCL. Si vende a Dresda da George<br />
Conrad Walther Libraro di Corte (1750), € 14.000<br />
in-folio grande, serie formata da 25 fogli incisi a bulino: un foglio di titolo in cartiglio con un<br />
ritratto nella bordura; 24 tavole di artistiche caricature a figura intera di uno o due personaggi,<br />
identificati dalla scritta posta nel margine inferiore dei singoli rami. Serie completa, assai bella e<br />
rara. Pier Leone Ghezzi fu noto e poliedrico artista, pittore, incisore, musico e letterato (Roma<br />
1674-1755). Il presente esemplare è arricchito di una seconda serie su 11 fogli senza titolo, con<br />
12 belle caricature incise da Arthur Pond (Londra 1705 - Roma 1758) dai disegni del Ghezzi, di<br />
Carracci, Watteau e Maratta, portanti date di anni precedenti, dal 1722 al 1741. Assieme<br />
caricaturale di grande pregio, rarissimo. Tutti i fogli sono a pieni margini, perfetti. LIPPERHEIDE,<br />
COSTUMBIBLIOTEK, n.3723 (per la sola prima serie di Ghezzi). NAGLER, V, 132. BÉNÉZIT, VI,<br />
70. [10414]
449. GHISI, Andrea. Laberinto dato novamente in Luce . . . nel quale si vede<br />
M.CC.LX. Figure, quali sono tutte pronte al servitio con la sua obedienza, &<br />
corrispondenza, che parlano l’una all’altra. Venetia, Deuchino 1616, € 25.000<br />
in-folio (mm 305x212). 24 ff. n.n., attraente legatura coeva in pergamena floscia. Frontespizio<br />
stampato in rosso e nero con stemma del doge Giovanni Bembo, dedicatario dell’opera.<br />
Illustrato da 22 carte di tavole, contrassegnate in alto a destra con le lettere maiuscole A-Z, con<br />
1260 s<strong>il</strong>ografie allegoriche impresse in sanguigna (molte ripetute). Rarissima edizione di questo<br />
libro di giochi, pubblicato la prima volta nel 1607, che riprende <strong>il</strong>lustrazioni molto sim<strong>il</strong>i ai<br />
celebri tarocchi disegnati da Andrea Mantegna. La serie di legni contenuta nel volume è<br />
organizzata infatti in modo tale da permettere al fruitore di determinare quale delle carte è stata<br />
mentalmente selezionata da un altro giocatore. Come si evince dalla dichiaratione, in base ad<br />
una serie di rimandi <strong>il</strong> ciarlatano riusciva ad indovinare ciò a cui la persona interpellata stava<br />
pensando. Libro di eccezionale rarità: i tradizionali repertori biografici ignorano l’esistenza del<br />
Ghisi; alcuni cenni fornì nel 1824 Luigi DE ANGELIS, Biografia degli scrittori Sanesi, I, p. 320:<br />
“Ghisi Andrea è posto dal Cinelli fra gli Scrittori Sanesi, insieme con un altro dell’istessa<br />
famiglia, chiamato Domenico”. Esemplare in ottimo stato di conservazione, considerando<br />
l’estrema deperib<strong>il</strong>ità dovuta all’ut<strong>il</strong>izzo ludico del volume (leggere bruniture su alcune carte).<br />
PRAZ, EMBLEMI p. 348. PIANTANIDA 137. VINCIANA 137. KAPLAN, Encyclopedia of Tarot II,<br />
514; HARGRAVE, p. 376 (1607 edition). MANCA A MORTIMER. [12705]<br />
450. MERCURI, Paolo. Costumes historiques des XII, XIII, XIV<br />
et XV siècles tirés des monuments les plus authentiques de peinture<br />
et de sculpture dessinés et gravés par Paul Mercuri. Paris, Lévy f<strong>il</strong>s,<br />
1860-1861, € 2.000<br />
3 vol. in-4, pp. (4), XXIV, 132; (4), 152; (4), 132; leg. m. marocchino e ang., tit. oro e fregi al<br />
dorso a nervi, taglio super. dor. Ricercata edizione “soigneusement revisée avec une<br />
introduction par M. Charles Blanc. Avec un texte historique et descriptif par Cam<strong>il</strong>le Bonnard”<br />
.Illustrata da 200 magnifiche tavole num. f.t. (la tav. 190 è anteposta alla 189), disegnate nei<br />
minimi particolari, magistralmente incise in rame dal Mercuri e vivacemente colorate a mano<br />
all’epoca. Interessante documentazione iconografica riguardante <strong>il</strong> costume storico medievale,<br />
raffigurato in tutti i suoi aspetti (nob<strong>il</strong>tà, magistratura, m<strong>il</strong>itare, popolare). Paolo Mercuri (Roma,<br />
1804 - Bucarest, 1884) fu stimato incisore a bulino e pittore di ritratti, studiò all’Accademia di<br />
San Luca a Roma, insegnò alla scuola francese della sua città, visse a lungo a Parigi ed ivi<br />
espose al Salon a partire dal 1847. Bell’esempl. su carta forte, a grandi margini (con lievi<br />
ingialliture qua e là; le legature deboli alle cerniere). BENEZIT IX, 502. COLAS 129. LIPPERHEIDE<br />
335. [8035]<br />
451. MITELLI, Agostino. (Bizzarrie per Maschere, con acconciature e copricapi<br />
antropomorfi e zoomorfi) “Agostino Mitelli intagliò / R N 12” (rami n.12). S.l. né t.,<br />
1638, € 16.000<br />
in-4 oblungo (mm 190x264), 12 tavole, bella legatura coeva in pergamena floscia, i piatti adorni<br />
di riquadro di f<strong>il</strong>etti con 8 fregi agli angoli (stella e 3 monti, stemma della famiglia Albani;<br />
Francesco Albani, 1578-1660 fu pittore di fama formatosi alla scuola dei Carracci, fu attivo a<br />
Roma e Bologna). Il frontespizio inciso è costituito da una composizione in forma di rebus nella<br />
quale <strong>il</strong> nome dell’artista è formato da vari attrezzi a forma di lettere con numerazione<br />
progressiva. Le 11 tavole raffigurano ognuna un busto masch<strong>il</strong>e ed uno femmin<strong>il</strong>e con elaborate<br />
e stravaganti acconciature, copricapi ed elmi, alcuni con straordinarie estensioni antropomorfe e<br />
zoomorfe. Le tavole (3), (11) e (12) sono firmate “A.M.F.”. Serie di capricci di Agostino, padre<br />
di Giuseppe Maria Mitelli (Battidizzo 1609 - Madrid 1660), noto pittore esponente della<br />
“quadratura” ed autore di poche e rarissime serie di incisioni fantastiche. La data sulla prima<br />
tavola è da leggersi 1638, in quanto Agostino morì nel 1660 e la datazione 1688 è assai<br />
improbab<strong>il</strong>e a causa del cambiamento della moda. Alcune tavole derivano dalla serie di 20
tavole dell’orafo Denis (Daniel) Boutemie, poste in vendita da Balthazar Moncornet a Parigi nel<br />
1636, Ouvrage rare et nouveau... Contenant plusieurs desseins de merve<strong>il</strong>leuse recreation ...<br />
sous diuerses caprices et gent<strong>il</strong>lesses representees en l’industrieuse decoupure d’un chappeau<br />
en l’industrieuse decoupure d’un chapeau... (1636). Le tavole furono inventate “en faveur des<br />
studieux et curieux de la pourtraicture et de tous Orfevres, Graveurs, Ciseleurs, Sculpteurs,<br />
menusieurs et autres”; nell’ultima tavola spiega la curiosa tecnica di taglio e piegatura del<br />
tessuto: «La rareté du chappeau est, qu’apres auoir representé/ toutes ces figures et diuersement<br />
decouppe ; Il se r’assemble en sa premiere forme sans que lon y/ puisse apperceuoir aucunne<br />
ouuerture». Fino al XVIII secolo i manufatti «caprices merveu<strong>il</strong>leux» inventati dall’ orafo<br />
venivano chiamati «bouthemies». A questo proposito cfr. P.FUHRING, “Le Style Cosses de pois”<br />
in Gazette des Beaux Arts, 01/2002, che cita le 12 tavole di Mitelli ai n.88-99 confermandone la<br />
datazione 1638. Esemplare marginoso, con qualche alone e piccolo lavoro di tarlo restaurato nel<br />
margine inf. di 3 tavole. Serie di incisioni di eccezionale rarità, MANCANTE ALLA NATIONAL<br />
GALLERY DI WASHINGTON ED AL BERLIN KAT., che al n.310 descrive la serie del Boutemie e<br />
cita <strong>il</strong> riferimento al Mitelli, datandolo 1638. È censita in sole tre collezioni: Archiginnasio di<br />
Bologna, Firenze, Marucelliana e Lipsia. PIANTANIDA 4388: “Una rara, bella e divertente<br />
raccolta di disegni fantastici, ideati e magistralmente incisi”. RAGGI, in Grafica d’Arte (n. 53),<br />
attribuisce la serie al nipote Agostino <strong>il</strong> Giovane, non essendo a conoscenza della serie del<br />
Boutemie, ed equivocando sulla data e sulla sigla R.N.12, che identifica nelle iniziali di un<br />
fantomatico inventore; ne <strong>il</strong>lustra una tavola con <strong>il</strong> titolo “Maschere bizzarrissime”. UBISCH,<br />
Leipzig, 1889, p. 19. [8997]<br />
452. MOERNER, Hjalmar. Il Carnevale di Roma. Ivi, Francesco Bourlié, 1820,€ 5.800<br />
in-folio oblungo (mm 370x560), serie completa di 20 stupende incisioni in rame in bianco e<br />
nero. La prima tavola porta nella parte superiore <strong>il</strong> breve titolo generale. Conservata in un<br />
elegante legatura moderna in mezzo marocchino granata, titolo in oro sul piatto anteriore, piatti<br />
in tela grigia. H.Moerner (Stockolm 1794-Paris 1837), ufficiale delle guardie reali di Svezia, fu<br />
pittore e incisore, soggiornò a Roma, riprese dal vero e incise queste animatissime fedeli scene<br />
ed i costumi del caratteristico Carnevale romano in uno st<strong>il</strong>e più raffinato di quello del Pinelli.<br />
Le venti belle tavole, si sv<strong>il</strong>uppano in orizzontale e potevano essere riunite assieme per decorare<br />
le pareti di un ‘gabinetto’, come l’autore suggerisce nella prefazione. La maggior parte degli<br />
esemplari a colori offerti sul mercato sono in realtà colorati in epoca posteriore. GOLDSCHMIDT<br />
Londra, cat. 170 n.59 “entirely uncoloured as issued” Esemplare in ottime condizioni di<br />
freschezza. CFR. THIEME-BECKER, XXV, pp.13-14. LIPPERHEIDE 2864. OLSCHKI, CHOIX,<br />
n.17606. [17354]<br />
453. PERUGINI, G. Album ou Collection complète et historique des Costumes de la<br />
Cour de Rome, des Ordres Monastiques, Religieux et M<strong>il</strong>itaires et des<br />
Congrégations Séculières des deux sexes… Deuxième édition. Paris, Ancienne<br />
Maison S<strong>il</strong>vestre, E. Camerlinck Libr. succ., 1862, € 950<br />
in-4, ff. (4) con occhietto, titolo, introduz. ed indice, ff. (69) di testo esplicativo e 80 tavole<br />
litografate da A.L. Lavoisier dai disegni dal Perugini e, accuratamente dipinte a mano. Leg.<br />
coeva m. percallina. Seconda edizione, ristampa esatta della prima del 1852, di questa splendida<br />
suite “contenant 80 figures dessinées et coloriées d’après nature par G. Perugini et<br />
accompagnées d’un texte explicatif tiré du P. Hélyot.” Raffigurano personaggi in costumi civ<strong>il</strong>i<br />
e religiosi: <strong>il</strong> Papa, cardinali, vescovi, prelati e canonici, guardie civiche e guardie svizzere,<br />
religiosi e suore di vari ordini, ecc. Bell’esempl. LIPPERHEIDE II, 1825. COLAS 2323 : “copiées<br />
sur les recue<strong>il</strong>s de costumes ecclesiastiques de Ferrari et Capparoni”.<br />
VINET 2300 (la I ediz.). OLSCHKI, CHOIX, 16314. [7930]
454. PINELLI, Bartolomeo. Nuova Raccolta di cinquanta costumi pittoreschi di<br />
Roma e della Campagna romana incisi all’acquaforte. Roma, Scudellari, 1817,€ 2.000<br />
in-8 obl. (225x163 mm), bella leg. coeva in marocchino blu scuro decor. con larga bordura in<br />
oro sui piatti, dorsi ornati, tagli dor. Serie di 50 tavole di costumi, priva di titolo. Aggiunte in<br />
fine 8 vedute di Tivoli e dintorni, sempre di Pinelli. Tiratura assai bella, ottima conservaz. sia<br />
delle incisioni sia delle legature d’amatore. COLAS 2379. VINET n.2306. LIPPERHEIDE 1264. [804]<br />
455. PINELLI, Bartolomeo. Invenzioni sul Poema di Dante, di propria mano incise.<br />
Roma, presso l’Autore, 1824-1826, € 4.500<br />
3 volumi in due tomi in-plano oblungo (mm570x450), contenenti complessivamente 145<br />
animate incisioni all’acquaforte: una tavola dedicatoria che funge da frontespizio generale, 3<br />
tavole di antiporta, una ad ogni cantica, 65 tavole per l’Inferno; 42 tavole per <strong>il</strong> Purgatorio; 34<br />
tavole per <strong>il</strong> Paradiso. Le 3 parti sono r<strong>il</strong>egate in m.pelle e ang. di poco posteriore, separate da<br />
brossure rosa; fregi in oro e titolo su tassello. Apre la serie la dedica con ritratto “Al merito<br />
eccelso di Alessio Franc. Artaud ... Autore della celebre traduzione in idioma francese<br />
dell’intera Divina Commedia... B.Pinelli Romano le sue invenzioni sullo stesso poema di<br />
Dante... di propria mano incise, e compite in questo primo di Marzo 1826”. Ogni tavola reca<br />
inciso anche <strong>il</strong> verso del Poema da cui trae spunto, l’autore e l’anno di incisione. Fu la più<br />
impegnativa e copiosa serie d’incisioni del fecondo artista: “e senza più oltre aggiungere alle<br />
lodi del Pinelli, crediamo di potere asseveramente affermare che <strong>il</strong> suo Dante sì per le<br />
immaginose composizioni, che la per la franca e disinvolta maestria dei disegni vince <strong>il</strong> tanto<br />
celebrato dell’inglese Flaxman, e che gli amatori e gli studiosi dell’arte più da quello che da<br />
questo trarre protranno e profitto e d<strong>il</strong>etto” (Biblioteca Italiana CXLVIII, Apr<strong>il</strong>e 1828, p. 118-<br />
119). “Pinelli expresses among the Italian <strong>il</strong>lustrators of Dante the same transition from<br />
Classicism to Romanticism which we have been able to see so clearly among the Germans. …<br />
(the plates) are an incoherent mixture of opposing elements, but he gives us the impression of a<br />
strong artistic nature … Extraordinar<strong>il</strong>y characteristic is the title-page of the Inferno: the artist<br />
himself is sitting, sunk in dreams, at his drawing-board, on which he has drawn Dante and<br />
Verg<strong>il</strong>... The picture looks like an expression of that w<strong>il</strong>d, joyous conception of the life and strife<br />
of the artist which was then current in Rome” (THE PICTORIAL REPRESENTATIONS to Dante’s<br />
Divine Comedy, 1899, p. 214-5). Ottimo esemplare con le tavole in vigorosa impressione, a<br />
pieni margini con barbe e fresco (alone marginale di polvere al primo foglio, rari lievi aloni). DE<br />
BATINES I, 312. FAGIOLO-MARINI, B.P. e <strong>il</strong> suo tempo, p. 312-313. BRUNET III, 750. [14323]<br />
456. PINELLI, Bartolomeo - BERNERI, Giuseppe. Il Meo Patacca o vero Roma in<br />
feste nei trionfi di Vienna. Poema giocoso nel linguaggio romanesco di Giuseppe<br />
Berneri romano accademico infecondo. Edizione arricchita di 52 tavole inventate ed<br />
incise da Bartolomeo Pinelli romano. In Roma. dai torchi di Lino Contedini, 1823,€ 4.000<br />
in-folio oblungo (285x405 mm), 3 ff. nn. (titolo, avvertimenti, approvazioni), 170 pp. di testo<br />
poetico, 52 tavole di scene popolari ambientate in Roma, assai animate, incise all’acquaforte a p.<br />
pagina (firmate e datate “Pinelli inv. e inc. - Roma 1822 o 1823”). Leg. coeva m.pergamena e<br />
ang., titolo su tassello al dorso. Seconda edizione del poema romanesco di G.Berneri (Roma<br />
1654-1701) scritto nel 1683 per la liberazione di Vienna dall’assedio dei Turchi. Il testo è<br />
accompagnato da note f<strong>il</strong>ologiche esplicative su vari termini di dialetto romanesco. Prima<br />
tiratura dei rami di Pinelli “strambo e generoso artista che creò <strong>il</strong> suo capolavoro in quelle<br />
<strong>il</strong>lustrazioni del Meo Patacca” (R.PACINI, Pinelli, pp.25-26). Magnifico e raro album in<br />
bell’esemplare, genuino a grandi margini. FAGIOLO-MARINI p.311-312. OLSCHKI, CHOIX,<br />
16448 : “chef d’oeuvre de Pinelli comme <strong>il</strong>lustrateur”. [16413]
457. PINELLI, Bartolomeo - MANZONI, Alessandro. Promessi Sposi. Roma,<br />
presso la litografia delle Belle Arti, 1830-1832, € 3.300<br />
Album in folio con 20 litografie (mm 340x292 e ampi margini bianchi), buona legatura coeva in<br />
m.pelle rossa e ang., copertine in carta azzurra conservate. Si tratta della rara raccolta di tavole<br />
nate per <strong>il</strong>lustrare un’edizione dei Promessi Sposi mai pubblicata, basata sulla redazione del<br />
1825. Il confronto con la copia in possesso alla Casa del Manzoni conferma che la serie si<br />
interruppe alla tav. 20 e che <strong>il</strong> frontespizio non venne mai realizzato. Le 20 tavole del Pinelli<br />
sono firmate e raffigurano passi celebri del romanzo, con paesaggi, personaggi e interni:<br />
l’incontro tra i Bravi e Don Abbondio, la visita all’Azzeccagarbugli, vari episodi relativi a Fra’<br />
Cristoforo. Queste litografie non furono salutate con favore dal Manzoni, che giustamente vide<br />
in questa serie una sorta di trasposizione del romanzo in chiave popolare romanesca:<br />
“…rappresentano forse <strong>il</strong> più <strong>il</strong>lustre dei tradimenti figurativi inflitti al romanzo, le venti tavole<br />
disegnate da Bartolomeo Pinelli fra 1830 e ’31, con quella singolare “romanizzazione” di<br />
protagonisti e paesaggio, del tutto estranea allo spirito e alla scrittura manzoniani” (GASPARI,<br />
Centro Studi Manzoniani). Qualche fioritura in alcuni margini, stazzonatura ad una tav. Serie<br />
molto inusuale nella produzione di Pinelli, di grande bellezza, veramente rara. FAGIOLO-<br />
MARINI, p. 321. CATALOGO DELL’IN-CISA, p. 151. [14319]<br />
458. PIRANESI, Giovanni Battista. I Grotteschi o Capricci. Roma, Regia<br />
Calcografia dopo <strong>il</strong> 1870, € 3.500<br />
Serie completa di quattro incisioni all’acquaforte, puntasecca e bulino eseguite a Venezia nel<br />
1743 ma pubblicate in primo stato a Roma dopo <strong>il</strong> 1747. Il presente esemplare dei quattro<br />
magnifici fogli appartiene alla VI edizione impressa in numero limitato di esemplari dalla Regia<br />
Calcografia dopo <strong>il</strong> 1870. Portano i numeri 345, 346, 347 e 348 nell’angolo superiore destro<br />
della lastra e misurano mm 395x545 per la parte incisa, con pieni margini bianchi di mm 180 sui<br />
quattro lati Tiratura tarda ma assai intensa e riuscita, su ottima carta forte, in perfette condizioni.<br />
Stupende fantastiche composizioni di rovine, colonne diroccate, aspidi nascosti sotto sarcofaghi,<br />
archi di trionfo, statue, vasi, animali. La serie è ritenuta tra i capolavori del grande incisore,<br />
definita “le stampe più veneziane del Piranesi”. FOCILLON n.20-23. A.ROBISON, EARLY<br />
ARCHITECTURAL FANTASIES, n.21-24. [16338]<br />
459. LA RIGENERAZIONE DELL’OLANDA: Specchio di tutti i Popoli Rigenerati.<br />
Venezia, Appresso Giovanni Zatta di Antonio Librajo all’insegna della Providenza<br />
in Frezzaria, 1799, € 5.200<br />
in-folio, frontespizio inciso, 20 ff. di testo e 20 magnifiche tavole a piena pagina incise in rame<br />
ed impresse in sanguigna. Legatura coeva in cartone decorato, tagli spruzzati. Rara raccolta di<br />
animate caricature politiche in cui viene attaccata l’amministrazione dell’Olanda da parte di<br />
comitati di f<strong>il</strong>iazione giacobina, assegnati a dirigere i vari settori politico-economici del paese. Il<br />
testo francese è seguito dalla traduzione italiana, e da un commento morale. Le tavole, copiate<br />
dall’“Hollandia regenerata”, pubblicata da David Hess nel 1796, sono attribuite a James G<strong>il</strong>lray<br />
(1757-1815): “sono un esempio della sensib<strong>il</strong>ità e del gusto satirico di curiosa ricerca di<br />
fisionomie” (Lapiccirella). Fanno parte di una vasta produzione di caricature politiche<br />
antinapoleoniche, in cui venivano messi alla berlina gli ideali di libertà, fraternità ed<br />
uguaglianza. Album veneziano di grande eleganza grafica, per via del tratto e della tiratura in<br />
colore delle tavole. Bell’esemplare a pieni margini su carta forte (lievissimo alone nel margine<br />
superiore dei primi ff. e in quello inferiore degli ultimi). MORAZZONI, 136: “...vivacissimo album<br />
antigiacobino”. COHEN-RICCI, 895. LAPICCIRELLA, CAT. 3, n. 117. [11328]<br />
460. Sic<strong>il</strong>ia - ACQUERELLI DI COSTUMI. 36 acquerelli di inizio XIX secolo, € 9.500<br />
In-folio (mm 284x225). 36 tavole in preziosa legatura in pelle nocciola con i piatti e <strong>il</strong> dorso<br />
decorati da ferri floreali dorati con petali dipinti a mano, contropiatti e sguardie in seta azzurra,<br />
dentelles interne, tagli dorati e goffrati. Album in ottimo stato di conservazione. Prezioso album
con 36 acquerelli di figurini sic<strong>il</strong>iani e calabresi dipinti nei primi decenni dell’Ottocento da un<br />
artista anonimo e raccolti su pregiata carta con f<strong>il</strong>igrana J. Whatman 1843. Le tavole<br />
comprendono: 8 costumi di Val di Mazara, 8 della Val Demone, 7 della Val di Noto, 6<br />
Calabresi, 2 di Sc<strong>il</strong>la, un monaco bas<strong>il</strong>iano, ed uno cistercense, un’educanda di S. Gregoria, un<br />
collegiato della chiesa, una signora messinese. La produzione di acquerelli e tempere di costumi<br />
sic<strong>il</strong>iani fu di gran lunga più ridotta rispetto ai napoletani. [16722]<br />
461. Stati Sardi e Liguria - DURY, Andrew. Carte Chorographique des États du Roi<br />
de Sardaigne, en douze feu<strong>il</strong>lets tirée de la fameuse carte de Borgonio, à laquelle on<br />
a fait des corrections & augmentations considérables. (Segue:) Carte chorographique<br />
de la Republique de Gênes, en huit feu<strong>il</strong>les, tirèe de l’excellente carte des mêmes<br />
pays en espagnol par Chaffrion. Londres, A. Dury, 1765, € 7.500<br />
Album in-folio (mm 530x400), legatura coeva mezza pelle e ang., dorso a nervi con titolo oro.<br />
Due parti in un vol., titolo generale in inglese e francese: I) “Carta degli Stati di S.M. <strong>il</strong> Re di<br />
Sardegna contenente <strong>il</strong> Piemonte, la Savoia... presa dalla Carta originale del celebre Borgonio,<br />
con molte aggiunte e miglioramenti di Andrea Dury, 1765”: titolo impresso in rosso in lingua<br />
inglese e francese, quadro d’unione, dedica figurata al nob<strong>il</strong>e John Earl of Bute, grande<br />
paesaggio alpino inciso su doppio foglio, 10 tavole su doppio foglio che formerebbero, se unite,<br />
una carta di circa 2 metri di lato, oltre grandi margini. Seguono quattro fogli a stampa: 2 di<br />
“Table alphabétique des v<strong>il</strong>les, bourgs, rivieres, montagnes...” e 2 di “Remarques sur la<br />
construcion et l’usage de la carte...”. Trattasi del primo rifacimento o nuova versione della carta<br />
del Borgogno del 1680, che precede <strong>il</strong> lavoro dello Stagnon. II) Doppio foglio a stampa di<br />
istruzioni; una carta generale degli Stati della Repubblica di Genova; 8 carte su doppio foglio<br />
che riprendono la celebre carta della Liguria di Chaffrion del 1685 (una con l’aggiunta di<br />
Sardegna e Corsica in riquadro). Magnifico atlante che migliora le conoscenze cartografiche del<br />
Borgonio e dello Chaffrion su Piemonte e zone alpine, particolarmente del Monte Bianco e della<br />
Liguria. Esemplare completo, con i confini dipinti, perfettamente conservato. CFR. ALIPRANDI,<br />
CARTOGRAFIA ALPINA, pp. 107-108 e fig. 51. BARRERA, p. 43, tav. 37-43 e 48. [16959]<br />
462. VECELLIO, Cesare. Habiti antichi ouero Raccolta di figure delineate dal gran<br />
Titiano, e da Cesare Vecellio suo fratello, d<strong>il</strong>igentemente intagliate, conforme alle<br />
nationi del mondo. In Venetia, per Combi, & LaNou, 1664 (In Venetia, appresso<br />
Gio. Giacomo Hertz, 1664), € 4.500<br />
in-8, pp. (14), 415, (1), leg. coeva in p. pelle, dorso a nervi con tassello granata (ab<strong>il</strong>i restauri<br />
alle cerniere); al tit. e in fine impresa dell’editore. Terza edizione (prima 1590, seconda 1598), a<br />
cura di Salustio Piobbici, che firma la dedica, di quest’opera di straordinario interesse grafico,<br />
artistico e storico, essendo una specie di “summa” delle conoscenze sul costume dell’epoca<br />
rinascimentale. “Libro ut<strong>il</strong>issimo a pittori, dissegnatori, scultori, architetti, & ad ogni curioso, e<br />
peregrino ingegno”. Le 415 splendide s<strong>il</strong>ografie poste al recto e al verso di ogni foglio numerato<br />
raffigurano costumi di tutto <strong>il</strong> mondo, compresi molti inerenti all’Africa ed al Nuovo Mondo (i<br />
legni sono gli stessi della seconda edizione ma qui privi di bordura). Cesare Vecellio (ca. 1521-<br />
1601, nipote e discepolo pred<strong>il</strong>etto di Tiziano) è noto per avere dipinto le r<strong>il</strong>egature dei volumi<br />
della celebre biblioteca formata a Casteldardo presso Belluno da Odorico P<strong>il</strong>lone (1506-1594) e<br />
da suo figlio Giorgio. L’attribuzione a Tiziano Vecellio dei disegni per le s<strong>il</strong>ogr., affermata per<br />
la prima volta in questa edizione, e’ concordemente respinta (cfr. Tiziano e la x<strong>il</strong>ografia<br />
veneziana del Cinquecento. Catalogo a cura di Michelangelo Muraro e David Rosand, Vicenza<br />
1976 p. 143-144). Buon esemplare (piccolo restauro all’angolo superiore della pagina del tit.).<br />
BRUNET V, 1104. MICHEL-MICHEL, p. 98. COLAS n. 2978. [7647]
LIVRES D’ARTISTE – ILLUSTRATI DEL XX SECOLO<br />
463. Bonnard - LONGUS. Les Pastorales de Longus ou Daphnis et Chloé.<br />
Traduction de J. Amiot, revue, corrigée, completée par Louis Courrier.<br />
Lithographies originales de P. BONNARD. Paris, Imprimerie Nationale, Ambroise<br />
Vollard éditeur, 1902, € 12.500<br />
in-4 (305x250 mm), pp. X, 297, copertina editoriale conservata. Magnifica legatura d’amatore in<br />
pieno marocchino blu decorata da vari f<strong>il</strong>etti in oro sui piatti, al dorso e ai contropiatti, dorso a<br />
nervi con titolo oro, tagli dor. (firmata Canape). Edizione <strong>il</strong>lustrata da 151 stupende grandi<br />
litografie originali in bianco e nero nel testo di Pierre Bonnard (“d’une légèreté de main<br />
ïnouie…tirées avec des raffinements de main tels que l’on crois voir le crayon lui-même…”<br />
J.Guignard). Capolavoro di Bonnard <strong>il</strong>lustratore e litografo, volume di assoluta bellezza.<br />
Esemplare n.153 di 200 tirati su ottima carta “vélin de Hollande van Gelden” (tiratura<br />
complessiva di 250 es.). Longus fu romanziere greco vissuto tra <strong>il</strong> secondo e <strong>il</strong> quinto secolo del<br />
medioevo, probab<strong>il</strong>mente originario di Lesbos, del quale si hanno poche e scarse notizie.<br />
Magnifico libro d’artista, in esemplare perfetto, a pieni margini (immune dalle fioriture della<br />
carta che usualmente compaiono in questa edizione). BOUVET, Bonnard l’oevre gravé, n.75.<br />
RAUCH, Le peintre et le livre, n.22. CARTERET IV, 242: “Une des plus grandes vedettes du livre<br />
moderne”. THE ARTIST AND THE BOOK 28: “The book is today considered one of the finest of its<br />
period”. [14645]<br />
464. Bonnard - MIRBEAU, Octave. Dingo (Histoire d’un chien). Cinquante-cinq<br />
eaux-fortes originales de Pierre BONNARD. Paris, Ambroise Vollard, 1924, € 6.600<br />
in-folio (mm 380x285), pp. 192, (2), sontuosa legatura d’amatore in pieno marocchno color<br />
tabacco chiaro, i piatti riccamente decorati in oro da f<strong>il</strong>etti dritti e tondi incrociati agli angoli,<br />
dorso a nervi con titolo e medesimi fregi dei piatti, all’interno largo riquadro di f<strong>il</strong>etti, sguardie<br />
in raso, tagli dorati (firmata E.Maylander). Notissimo livre d’artiste <strong>il</strong>lustrato con gusto da 55<br />
acquaforti originali (14 a piena pagina fuori testo: 39 di vari formati nel testo, una sulla copertina<br />
e una sul titolo)di Pierre Bonnard (1867-1917), ritenuto uno dei suoi capolavori. Il romanzo di<br />
Mirbeau (1850-1917), r<strong>il</strong>evante figura di letterato parigino, fu pubblicato in originale nel 1912.<br />
La presente magnifica edizione ebbe una tiratura di 350 esemplari: <strong>il</strong> presente è <strong>il</strong> n.214 su Vergé<br />
d’Arches, perfetto, in legatura di grande pregio. RAUCH. n.26. SKIRA 26. [141]<br />
464/b. Bonnard -MIRBEAU, Octave. Dingo (Histoire d’un chien). Paris, Vollard,<br />
1924, € 4.500<br />
Altro esemplare, con copertina in cartoncino editoriale, in elegante scatola moderna in<br />
plexiglass. Esempl. n. 9 sur vergé d’Arches. In stato di nuovo a pieni margini.<br />
465. Brunelleschi - DORSENNE, J. C’était le Soir des Dieux. Paris, Éditions<br />
Mornay, MCMXXVI (1926), € 1.700<br />
in-8, pp. (4), 232, (4), bellissima legatura intarsiata in marocchino verde (firmata “M.Garcìa”)<br />
con inserti in pelle di vari colori, a formare un paesaggio ispirato alle <strong>il</strong>lustrazioni; i piatti<br />
doublés in marocchino verde e vitello violetto, copertina editoriale <strong>il</strong>lustrata e dorso conservati,<br />
tagli dorati, camicia in marocchino e astuccio. Uno dei 20 esemplari su Giappone (num. 16) con<br />
bell’acquerello originale a piena pag. firmato a lapis da Umberto Brunelleschi (artista pittore e<br />
<strong>il</strong>lustratore assai noto, nato a Pistoia nel 1879, attivo a Parigi) e doppia suite delle 12<br />
composizioni di Brunelleschi, di soggetti assai liberi, incise da Gorvelin, in nero su carta di Cina<br />
ed a colori su carta Giappone. Nel testo vari ornamenti e vignette di M.Lhoir dipinte a pochoir<br />
da Saudé. Esemplare eccezionale, perfetto, di un livre d’artiste assai riuscito. [16622]
466. CANTATORE, Domenico. Venne l’Acqua. Un racconto e cinque incisioni.<br />
M<strong>il</strong>ano, Franco Sciardelli, 1966, € 1.300<br />
cartella editoriale, in-folio, testo e tavole a fogli separati, carta forte appositamente fabbricata dalla<br />
Cartiera Ventura, copertina in cartoncino verde, contenuti entro elegante astuccio in cartone. Con<br />
cinque incisioni originali in rame a colori, a piena pagina, firmate e numerate dall’artista, assai belle.<br />
Elegante volume stampato in 120 esemplari numerati e cinque non venali, testo composto a mano e<br />
impresso da Luigi Maestri, incisioni tirate su torchio a mano. Esemplare n. 34. In perfette condizioni. [16964]<br />
467. CAPPIELLO, Leonetto. Nos Actrices. Lithographies de L. CAPPIELLO.<br />
Préface de Marcel Prévost. Paris, Editions de la Revue Blanche, 1899, € 4.800<br />
album in-folio (mm 455x350), 4 ff. preliminari a stampa per <strong>il</strong> titolo e la presentazione, seguite dalla<br />
serie di 18 tavole a piena pagina in litografia originale a vivaci colori, impresse su cartoncino<br />
“giappone”, raffiguranti altrettante celebri attrici di fine ottocento, a figura intera sulla scena, assai<br />
elegantemente abbigliate (Sara Bernhardt, Marthe Brandès, Mariette Sully, Lucienne Bréval, ed<br />
altre). Il presente esemplare è <strong>il</strong> n.33 di soli 44 impressi su carta forte “giappone imperiale”, intonso,<br />
perfettamente conservato. Magnifica serie completa assai nota e ricercata. (L. Cappiello, Livorno<br />
1875 - Cannes 1942, attivo in Francia dal 1897), fu stimato pittore, creatore di tipiche artistiche<br />
affiches, caricaturista. BENEZIT, DICT. DES PEINTERS, III, 210: “La Revue Blanche en 1899 édite un<br />
album Nos Actrices, qui présente les portraits de toutes les gloires du Théatre du moment…”. [10509]<br />
468. Carrà - CERVANTES SAAVEDRA, Miguel de. Don Quichote de la Mancha,<br />
M<strong>il</strong>ano, dai Torchi della Conchiglia, 1947-48, € 2.300<br />
4 volumi in-folio (mm 335x245), a fascicoli in copertine editoriali in cartoncino, in eleganti astucci di<br />
cartone ornato. Magnifica edizione del Cervantes in lingua catalana, testo originale rivisto da<br />
Francesco Merecalti, <strong>il</strong>lustrata da 61 splendide litografie a pagina intera da composizioni originali a<br />
lapis di Carlo Carrà. La più ambita tra le pubblicazioni della Conchiglia, stampata sui torchi a mano<br />
su carta di puro straccio alla forma della Cartiera M<strong>il</strong>iani di Fabriano “f<strong>il</strong>igranata al segno del<br />
cartaio e con la scritta Don Quijote” in totali 170 esemplari. Il presente è numerato 109 dei 100<br />
firmati dall’editore. In perfetto e freschissimo stato di conservazione. PALAU, BIBLIOGR.<br />
HISPANICA, VOL.III, n.52414. [16621]<br />
469. CASORATI, Felice. Dieci Litografie (Numerus, Mensura, Pondus). Torino,<br />
Collezione del Bibliof<strong>il</strong>o, 1946, € 26.000<br />
cartella editoriale completa, contenente 12 ff. di cartoncino (mm 350x500): Titolo con litografia<br />
dell’artista (Novara 1883 – Torino 1963), 10 litografie originali in bianconero, un foglio con <strong>il</strong><br />
colophon e la giustificazione della tiratura. Conservati in cartellina orignale tutta tela con <strong>il</strong> titolo<br />
“Casorati Dieci Litografie” impresso in nero sul piatto superiore. Tutte le tavole portano la firma<br />
autografa a lapis “F.Casorati” in maiuscola a sinistra del margine inferiore, e la numerazione<br />
“18/100” a destra. Edizione unica di 100 esemplari numerati, più 5 in numerazione romana. Le dieci<br />
litografie furono stampate al torchio a mano, e le lastre subito levigate. Sul frontespizio <strong>il</strong> motto<br />
“Numerus, mensura, pondus” appare su un foglio con <strong>il</strong> disegno di un seno femmin<strong>il</strong>e, su cui poggia<br />
la mano dell’artista. Sotto questo foglio si intravede una sfera gometrica. Tutte le litografie sono<br />
accomunate dal tema del nudo, uno dei classici temi accademici. L’attenzione al corpo umano, molto<br />
spesso nella sua nudità, rappresenta uno dei motivi da Casorati più analizzati lungo tutto l’arco della<br />
sua vita creativa. “Il nudo di donna diviene una presenza quasi ossessiva e reiterata all’interno del<br />
suo operare; è simbolo di una ricerca razionale … <strong>il</strong> motto - Numerus, mensura, pondus -, che nella<br />
sua brevità ci da forse <strong>il</strong> ritratto intimo più aderente dell’uomo e dell’artista, aiutandoci anche nel<br />
reperire la chiave di lettura necessaria per decodificare l’attitudine mentale del suo fare pittura …<br />
propone regole matematiche nella costruzione del corpo … che Casorati ben conosce e ut<strong>il</strong>izza quasi<br />
come schemi mentali per costruire le sue figure all’interno dello spazio dello studio o di una<br />
stanza” (Claudia Gianferrari). Impressa subito dopo la guerra, questa cartella è rarissima, e<br />
spesso la carta è brunita. Perfetto esemplare fresco ed a pieni margini. CARLUCCIO 1964 p. 304.<br />
CARLUCCIO, OPERA GRAFICA n. 51-55. (Sono disponib<strong>il</strong>i alcune tavole separate della medesima<br />
serie). [16952]
470. Casorati - FOSCOLO, Ugo. Le Grazie. Carme. (Con 3 litografie originali di F.<br />
Casorati). Torino, Collezione del Bibliof<strong>il</strong>o, Tipogr. Impronta, 1946, € 2.200<br />
in-4, pp. 66, (2), copertina editoriale, con camicia ed astuccio cartonato. Elegante edizione<br />
corredata di 3 belle e tipiche li-tografie originali di Felice Casorati in tav. f.t., tirata a 175<br />
esempl. numerati. Il presente è <strong>il</strong> n. 53/150. In perfetto stato. [12924]<br />
471. Casorati - VALERY, Paul. Cantique des Colonnes, suivi d’une traduction<br />
italienne de Mario Luzi. Six lithographies originales de Felice CASORATI. Edité<br />
par la Radiotelevisione Italiana à l’occasion du Xme anniversaire du Comité mixte<br />
Franco-Italien pour la radiodiffusion et la télévision fondé à Rome le 27 avr<strong>il</strong> 1949.<br />
Paris, Gallimard, (ma Torino, Ruggero e Tortia), 1949, € 5.800<br />
in-folio, 10 ff. di testo francese e italiano, seguiti da 6 doppi fogli per le sei litografie a piena<br />
pagina in bianco-nero di Felice Casorati. Composizioni di grande bellezza artistica, ognuna<br />
firmata a matita dall’artista e dallo stesso numerata 23/100. Fascicolo impresso con gran cura su<br />
carta pesante Fabriano tipo Umbria, conservato sotto la copertina dell’edizione con titolo sul piatto<br />
anteriore. Rara e poco nota suite di litografie originali di Felice Casorati. Perfetto esemplare. [10457]<br />
472. Chagall - GOGOL, Nicolas. Les Ames Mortes. Traduction de H.Mongault.<br />
Eaux-fortes originales de Marc CHAGALL. Paris, Tériade Editeur, Presses de<br />
l’Imprimerie Nationale de France,1948, P. a r.<br />
2 vol. in-fol., fogli sciolti in copertina edit., astuccio originale di cart. grigio. Splendidamente<br />
impresso su “vélin d’arches f<strong>il</strong>igrané Les Ames Mortes”, testo composto a mano con caratteri<br />
“romain du roi” corpo 20 inc. da Granjean nel XVII sec. Edizione unica di 368 esemplari (<strong>il</strong><br />
presente n.130) tutti con la firma autografa a penna di Chagall nella giustificazione dell’editore.<br />
Il romanzo di Gogol è <strong>il</strong>lustrato da 108 magnifiche acquaforti originali, firmate dall’artista sulla<br />
lastra, delle quali quelle a piena pagina furono create nel 1927 su richiesta di A.Vollard, e 11 a<br />
mezza pagina, sono poste in testa ai capitoli, eseguite nel 1948 per l’edizione. Negli anni Venti<br />
Chagall scoprì l’incisione e si dedicò alla nuova tecnica con più passione e intensità che alla<br />
pittura. Tra <strong>il</strong> 1948 e <strong>il</strong> 1956 Tériade diede forma a una delle imprese più impressionanti<br />
dell’editoria moderna, pubblicando <strong>il</strong> monumentale trittico chagalliano, commissionato e<br />
lasciato incompiuto da Vollard, che conta più di trecento acqueforti. Chagall segue fedelmente <strong>il</strong><br />
testo di Gogol e ricrea anche nei minimi dettagli l’ambiente e l’atmosfera della Russia<br />
aristocratica, popolare e naïve, a lui così fam<strong>il</strong>iare, intima e colma d’amore. Le sue 108<br />
acquaforti hanno creato un capolavoro artistico d’immagini, inserite perfettamente nel<br />
capolavoro letterario. Uno dei livres d’artiste più riusciti e pregiati del XX secolo. “The etchings<br />
for the Dead Souls were executed between 1923 and 1927 and printed in 1927; the sheets were<br />
stored in Ambroise Vollard’s warehouse unt<strong>il</strong> he could publish them, but unfortunately his own<br />
death in an automob<strong>il</strong>e accident and Chagall’s flight from German-occupied France kept them<br />
hidden unt<strong>il</strong> Teriade and Chagall published them in 1950”. Ottimo esemplare di un grande<br />
capolavoro, perfetto. SORLIER, Chagall e Vollard, pp. 2174. RAUCH n.146. [3512]<br />
473. Chagall - LA FONTAINE, Jean de. Fables, Eaux-fortes originales de Marc<br />
CHAGALL. Paris, Tériade (Presses de l’Imprimerie National de France), 1952, P. a r.<br />
2 volumi in-folio (mm 390x305), a fogli sciolti in copertine editoriali <strong>il</strong>lustrate da due incisioni<br />
dell’artista, in astucci di cartone. Illustrati da 100 acquaforti originali di Chagall in tavole fuori<br />
testo. Tiratura complessiva di 210 esemplari su carta forte “vélin de Rives”, tutti portanti la<br />
firma autografa dell’artista sul foglio di giustificazione. Il presente è l’esemplare n. X (su XV)<br />
fuori commercio, riservati ai collaboratori. Questa edizione delle Favole fu voluta dall’editore<br />
Ambroise Vollard, <strong>il</strong> quale chiese a Chagall di esserne l’<strong>il</strong>lustratore. Egli aderì e incise i 102<br />
rami dal 1927 al 1930, i quali vennero conservati e impressi in tiratura originale e, in seguito,<br />
inseriti nella presente edizione Tériade del 1952. E’ certamente una delle più significative serie<br />
d’incisioni del XX secolo, tra i capolavori dell’artista. Vollard scelse l’artista russo come
<strong>il</strong>lustratore di un poema classico francese per la sua fantasia, per la sua vicinanza natale alla<br />
cultura orientale, al guardare gli animali come personaggi con le qualità ed i vizi degli uomini.<br />
Esemplare in perfetta conservazione. SORLIER, CHAGALL E VOLLARD, pp.75-126. RAUCH, n.147.<br />
CHAPON, Le peintre et le livre, pp. 219 E SEGUENTI. [11798]<br />
474. Chagall - SHAKESPEARE, W<strong>il</strong>liam. The Tempest. Marc CHAGALL. Paris,<br />
Editions André Sauret (presses F.Mourlot), 1975, € 9.000<br />
in-folio, pp. 235, a fogli sciolti in copertina editoriale in cartoncino, elegante astuccio originale<br />
in pergamena con tit. in oro al dorso e al piatto ant. Splendida edizione di 270 esempl. num. su<br />
Vélin d’Arches à la forme (n.122), con firma autografa di Chagall a lapis nel foglio di<br />
giustificazione. Illustrata da 51 litografie originali di Marc Chagall in bianco-nero: 31 a piena<br />
pagina e 20 di varie dimensioni nel testo. Magnifiche composizioni che, se da un lato ricordano<br />
la grandiosità e la potenza espressiva delle acqueforti realizzate per la Bibbia, dall’altro esaltano<br />
<strong>il</strong> senso onirico tipico del Daphnis et Cloe. Chagall ha saputo perfettamente interpretare <strong>il</strong> senso<br />
soprannaturale e sognante del dramma, dopo Amleto <strong>il</strong> più complesso degli scritti<br />
shakespeariani. In perfetto esemplare. [7191]<br />
475. Dalì - BIBLIA SACRA. Vulgatae Editionis. Sixti V pont. max iussu recognita<br />
et Clementis VIII auctoritate edita. Imaginibus Salvatoris DALÌ exornata.<br />
Mediolani, Sumptibus et typis Rizzoli editoris A.D. MCMLXVII. Editionis “Luxus”<br />
(M<strong>il</strong>ano, Rizzoli, 1967), € 8.500<br />
5 volumi in-folio (500x370 mm), sontuosa legatura editoriale in pieno vitello avana, dorsi a<br />
nervi con titolo e decorazioni in oro, in eleganti custodie in pelle e seta. Monumento tipografico,<br />
la bibbia latina più imponente del XX secolo, impressa su carta forte, esemplare n.625 dei 1499<br />
della tiratuta “luxus”. Testo a cura di Pietro Raggi, Pietro Volonté e Carlo Penna. Le 105<br />
litografie a colori a piena pagina, su cartoncino, tratte dagli stupendi acquerelli originali di Dalì<br />
sono una galleria artistica eccezionale “configurano, in modo universale e personale al tempo<br />
stesso, la visione dinamica, cromatica, ricca di simboli e richiami, che caratterizza <strong>il</strong> rapporto<br />
tra l’uomo d’oggi e <strong>il</strong> perenne senso di Dio” (dalle note in prefazione dell’editore). Magnifico<br />
esemplare, perfettamente conservato. [14611]<br />
476. Dalì - DANTE ALIGHIERI. La Divina Commedia. Illustrazioni di DALÌ.<br />
Salani Arti e Scienze, Verona, Stamperia Valdonega, 1964, € 7.500<br />
6 volumi in-4 grande, due per ogni Cantica, a fogli sciolti di carta a mano dei Fratelli Magnani di<br />
Pescia, in copertina editoriale, entro cartelline e astucci originali in cartone decorato. Figurati<br />
con 100 incisioni x<strong>il</strong>ografiche a colori, a piena pagina fuori testo, <strong>il</strong>lustranti i 100 canti della<br />
Commedia, eseguite dagli acquerelli di Dalì sotto la direzione del Maestro medesimo. Impressa<br />
in 2900 esemplari, <strong>il</strong> presente è <strong>il</strong> n. 1258. Senza dubbio <strong>il</strong> capolavoro dell’artista, eseguito<br />
durante 5 anni di lavoro. Le incisioni su 3500 tavole in legno, necessarie per offrire i 35 colori<br />
ad ognuna, furono eseguite da Raymond Jacquet con grande genialità e freschezza immaginifica.<br />
Capolavoro assoluto di Dalì <strong>il</strong>lustratore. In condizioni di assoluta freschezza, perfetto. [16884]<br />
477. Dazza - FRATE GINEPRO. La Vita di Frate Ginepro, testo di lingua (del XII<br />
secolo) secondo la lezione adottata dal P.A.Cesari. Presentazione di Carlo Marcora.<br />
17 acquaforti originali di Carlo DAZZA dipinte a mano dal medesimo artista.<br />
M<strong>il</strong>ano, Gentrjno Italiana, 1969, € 2.300<br />
in-4, pp.84 su bella carta a mano della F<strong>il</strong>icarta. Con 17 <strong>il</strong>lustrazioni di Carlo Dazza, incise in<br />
rame e dipinte a mano, tutte firmate a lapis dall’artista. Lussuoso volume, a quaderni sciolti,<br />
impresso in 100 esemplari numerati. Copertina originale in tela grezza, titolo sul piatto anteriore;<br />
in elegante e soldio astuccio in mezzo marocchino verde scuro. Testo di anonimo autore che<br />
narra la complessa vita di Frate Ginepro, prete francescano del XII secolo. Le incisioni del<br />
Dazza interpretano artisticamente gli episodi salienti della vita. Esemplare in perfette condizioni.<br />
[16947]
478. De Chirico - PLAUTO, Tito Maccio. I Tre Nummi. La commedia del fantasma.<br />
(Con:) La Càsina. La Gomena. Versione di Guido Vitali. Complessive 16 tavole di<br />
Giorgio DE CHIRICO. Volume composto con caratteri Waverley e impresso in<br />
carta speciale Ingres delle Cartiere Burgo. Aldo Garzanti editore, M<strong>il</strong>ano 1951 e<br />
1952, € 950<br />
2 opere in-4 gr., pagine senza numerazione, impresse con ricercatezza in 300 e 400 esemplari<br />
numerati su carta Ingres, copertina editoriale. Le 16 <strong>il</strong>lustrazioni f.t. riproducono a colori o in<br />
bianco-nero i disegni originali di De Chirico. Esempl. a fogli intonsi, perfetto. Due splendide<br />
edizioni del grande commediografo romano (227-183 a.C.). [12447]<br />
479. Denis - DEMAISON, André. La Comédie Animale. Ombres des Dieux.<br />
Gravures originales de Odette DENIS. Paris, Aux dépens d’Amateurs, 1955, € 1.200<br />
in-folio, pp.160 e, fuori testo, 23 grandiose incisioni in rame di Odette Denis raffiguranti animali<br />
nel loro habitat. Esemplare a fogli sciolti, copertina e astuccio editoriali. Lussuosa edizione<br />
impressa al torchio a mano in complessivi 165 esemplari, (n.44), <strong>il</strong> presente è uno dei 35 “sur<br />
vélin du Marais comportant un état avec remarques sur Johannot”, cioè con una serie<br />
aggiuntiva delle 23 ottime e originali incisioni. Esemplare assai fresco. [590]<br />
480. Derain - RABELAIS, François. Les horribles et espouvantables faictz et<br />
prouesses du très renommé Pantagruel roy des Dipsodes f<strong>il</strong>s du grand géant<br />
Gargantua, composé nouvellement par Maitre Alcofrybas Nasier. Orné de bois en<br />
couleurs dessinés et gravés par André DERAIN. Paris, Albert Skira, 1943, € 25.000<br />
in-folio, pp. 193, titolo s<strong>il</strong>ogr., frontespizio e vignetta al tit. a colori, 21 <strong>il</strong>lustraz. a colori a p.<br />
pag., 122 <strong>il</strong>lustraz. a colori n.t. tra cui alcuni finalini, 34 cap<strong>il</strong>ettera a colori. Uno dei 200<br />
esemplari su carta normale (n.238), di una tiratura complessiva di 275 esemplari firmati<br />
dall’artista sul foglio di giustificazione. L’editore Skira, pur restando fedele al carattere<br />
Garamond, interrompe la monotonia dell’uso di un unico carattere, introducendo finalini,<br />
vignette di diversi formati, iniziali colorate. Derain, in questo suo capolavoro, dà vita con<br />
estrema fac<strong>il</strong>ità a paesaggi policromi, animali, grotteschi. Crea le articolazioni degli animali<br />
tramite arabeschi ornamentali, trasforma i vegetali in elementi perfettamente integrati<br />
nell’architettura tipografica. Le 179 s<strong>il</strong>ografie originali, intagliate alla maniera dei cartai del XV<br />
secolo, sono state colorate con una nuova tecnica che necessita dell’intervento della mano<br />
dell’artista: le parti che compongono ciascuna s<strong>il</strong>ogr. sono state colorate una ad una da équipe di<br />
praticanti secondo canoni stab<strong>il</strong>iti dal pittore; ogni esemplare può considerarsi un unicum.<br />
Esemplare perfettamente conservato. CHAPON, Le Peintre et le livre, p. 155-157. RAUCH n.38. [9828]<br />
481. Derain - PETRONIUS ARBITER, T. Le Satyricon. Cuivres gravés par André<br />
DERAIN. Paris, Aux dépens d’un Amateur sous la direction d’André Derain, 1951,€ 12.500<br />
in-folio (mm443x334), a fogli sciolti in cartonato editoriale figurato e astuccio. Cinque parti in<br />
un volume, con copertine singole. Splendida opera ideata da Vollard nel 1934 ma rimasta inedita<br />
sino al 1951. Impressa in complessivi 326 esemplari su “vélin d’arches”, <strong>il</strong>lustrata da 33 bulini<br />
originali fuori testo di André Derain e da 43 s<strong>il</strong>ografie di P.Baudier, di fregi e ornamenti dai<br />
disegni di Derain. Il presente esemplare di testa porta <strong>il</strong> n.33 ed è corredato in aggiunta di: A) 2<br />
disegni originali di Derain a matita nera (figure femmin<strong>il</strong>i a piena pag.). - B) Serie di 36 tavole<br />
inc. a bulino su carta vergellata antica (comprensivi dei 3 non ut<strong>il</strong>izzati nell’ediz. comune) - C)<br />
Serie dei medesimi 36 bulini su vélin Richard de Bar - D) La serie in nero degli ornamenti inc.<br />
in legno su malacca teinté - E) La stessa serie impressa in grigio su malacca blanc. Esemplare<br />
eccezionale di stupenda e rara edizione, artisticamente <strong>il</strong>lustrata dal grande Derain (1880-1954),<br />
di notevole pregio. RAUCH 40. LEJARD “The Art of the French Book” 147. “The Artist & The<br />
Book in France” p. 330. MONOD 9049. [5124]
482. DORÉ, Amandine. Tallement de réaux. Historiettes Galantes. Pointes sèches de<br />
Amandine DORE’. Paris, Les Biblioph<strong>il</strong>es de la Basoche, Editions d’Art Les Heures<br />
Claires, 1966, € 1.750<br />
in-folio, pp.177, (6), impresse su “grand vélin de Mandeure” in 350 copie numerate (147 <strong>il</strong><br />
presente esemplare), riservate ai Biblioph<strong>il</strong>es de la Basoche. Illustrate da 14 tavole a piena<br />
pagina fuori testo, puntesecche disegnate e incise da Amandine Doré, di chiari soggetti galanti e<br />
scene erotiche assai naturali. Incisioni tirate nell’atelier di Manuel Robbe. Accuratamente<br />
impresso. Esemplare perfetto in copertina editoriale, a quaderni sciolti, in custodia originale di<br />
cartoncino figurato e decorato. Figurato d’artista del Novecento non comune, in origine<br />
pubblicato e riservato per un’associazione di bibliof<strong>il</strong>i privati. [16939]<br />
483. Fini - PETRONIUS. Satiricon. Illustrations de Léonor FINI: onze lithographies<br />
originales en couleurs et quatorze lithographies originales en sepia. Textes tirés<br />
d’une traduction par Nodot en 1736 du manuscrit Satiricon de Petyrone découvert à<br />
Belgrade en 1688. Paris, Aux dépens d’un amateur (Ariane Lancell), Typographie<br />
Dominique Viglino à Bourg-la-Reine, 1970, € 1.800<br />
in-folio, 134 pp. su carta pesante vélin d’Arches, a quaderni sciolti, in copertina d’editore e in<br />
elegante astuccio in tutta tela rosso chiaro, con titolo al dorso. Stupende grandi litografie a colori<br />
di Leonor Fini. Opera di grande pregio tipografico e <strong>il</strong>lustartivo, livre d’artiste veramente<br />
rimarchevole del quale uscirono complessivi 205 esemplari. Il presente è uno dei dieci fuori<br />
commercio, segnati da A a J, precisamente l’es. C, con firma autografa dell’artista.<br />
Freschissimo, perfetta conservazione. MONOD 9041. [10209]<br />
484. Fini - PERRET, Jacques. Les Sept Péches Capitaux. Huit Lithographies<br />
originales de Leonor FINI, texte inédit de Jacques Perret. Edition de grand luxe<br />
réalisé sur le presses de R. Gu<strong>il</strong>lard. Paris, 1967, € 2.700<br />
in-folio, 120 pp., fogli sciolti in copertina editoriale, astuccio originale in tela rossa. Tiratura<br />
complessiva di 199 esemplari: <strong>il</strong> presente è uno dei 149 esemplari “sur grand vélin d’arches”<br />
con le otto stupende litografie a colori, a piena pagina fuori testo, di Leonor Fini nello stato<br />
finale, tutte con la firma autografa a lapis dell’artista. Esemplare allo stato di nuovo. [16948]<br />
485. GALLI, Federica. Addio M<strong>il</strong>ano bella. Acqueforti. Poesie e non poesie di Dino<br />
Buzzati, Raffaele Carrieri, Piero Gadda Conti, Giuliano Gramigna, Alberico<br />
Sala.M<strong>il</strong>ano, Ediz. l’Acquaforte, s.d. (1970 ca.), € 1.300<br />
in-folio, cartella editoriale in tutta tela, titolo impresso sul piatto anteriore, fogli sciolti di carta a<br />
mano Fabriano pesante, testo e tavole. Cinque incisioni originali in rame di Federica Galli, a<br />
piena pagina, tutte con firma autografa dell’artista, vedute classiche di M<strong>il</strong>ano, assai belle.<br />
Esemplare n.28 dei 100 numerati in cifre arabe. (Più una serie di XX fuori commercio, riservati<br />
all’artista, agli autori e all’editore). Cartella composta con grande lusso, grafico e tipografico.<br />
Perfette condizioni. [16963]<br />
486. Guttuso - CONSOLO, Vincenzo. Il sorriso dell’ignoto marinaio. Con una<br />
acquaforte di Renato GUTTUSO. Verona, Stamperia Valdonega per G. Manusé,<br />
1975, € 700<br />
in-4, pp.50, (4), elegante solida legatura editoriale in tela, dorso in perg. con titolo oro. Una<br />
incisione originale fuori testo di Renato Guttuso, firmata e numerata dall’artista a lapis (n.<br />
33/150). Edizione composta in carattere Bembo, ottimamente impressa su carta forte delle<br />
cartiere Magnani in 150 esemplari. Come nuovo. [11756]
487. Jou - SUARÈS, André. Voyage du Condottière. Soixante-dix pointes-sèches<br />
originales et cinquante-huit bois en trois tons gravés par Louis JOU. Paris, Les<br />
Editions d’Art Devambez, 1930, € 1.800<br />
in-4, pp. (4), VIII, 207, (5), copertina edit. in cartoncino, protetto entro astuccio in carta<br />
marmorizzata, tit. su tassello al dorso. Magnifica pubblicazione dedicata alla Svizzera (Berna) ed<br />
all’Italia settentrionale (Lago di Como, M<strong>il</strong>ano, Cremona, Pavia, Mantova, Venezia, Ravenna,<br />
Cesena), corredata di 70 belle incisioni originali in rame a puntasecca, di cui 35 a piena pag.<br />
protette da velina e 58 legni (iniziali e culs-de-lampe) in tre tonalità di colore, <strong>il</strong> tutto da Louis<br />
Jou (pittore e incisore, Barcellona 1896-Provenza 1968). Le finissime incisioni ritraggono per lo<br />
più vedute inusuali delle città menzionate, paesaggi e qualche opera d’arte. Il volume, realizzato<br />
sotto la direzione artistica di Edouard Chimot, viene definito da Carteret “belle et importante<br />
publication, très cotée”. André Suarés (1866-1948), fu eclettico scrittore francese la cui linea<br />
letteraria era “l’émotion créatrice est la seule connaissance”. Tiratura di 191 esemplari; <strong>il</strong><br />
presente (n. 174) è uno dei 110 “sur papier vélin d’Arches fabriqué spécialement pour<br />
l’édition”. Lussuosa edizione, in perfetto stato. CARTERET, LE TRESOR DU BIBLIOPHILE, IV, 372.<br />
BENEZIT, VII, 608. [10568]<br />
488. KIPLING, Rudyard. Just so stories. For little ch<strong>il</strong>dren. London, Macm<strong>il</strong>lan,<br />
1902, € 700<br />
in-8, pp. (8), 249 <strong>il</strong>lustrate da numerose tavole a p. pagina, cap<strong>il</strong>ettera e vignette disegnati<br />
dell’A., (2), leg. in t. edit. rossa figurata in bianco e nero, sempre con disegni dell’A. Edizione<br />
originale, seconda impressione, della prima ed unica opera <strong>il</strong>lustrata personalmente da Kipling.<br />
Ottimo esemplare, freschissimo (minuscole e lievi fioriture al margine esterno di alcuni fogli,<br />
sguardie macchiate di rosso ai margini esterni). [16640]<br />
489. Lobel-Riche - RENARD, Jules. Po<strong>il</strong> de Carotte. Compo-sitions et gravures<br />
originales de LOBEL-RICHE. Paris, Librairie de la Collection de Dix, A. Romagnol<br />
editeur, 1911, € 3.500<br />
in-4, pp. 282, (12), copertina editoriale e dorso conserv. Stupenda legatura, tipica dell’Art Décò,<br />
in pieno marocchino verde scuro, decorata da f<strong>il</strong>etti oro ed intarsiata con fregi e disegni in vari<br />
colori, dorso a nervi con titolo e decorazioni, tagli dorati, dentelle int. (firmata e datata<br />
J.Wecksser, 1914). Esemplare n. 92/150 “sur Japon”, di una tiratura complessiva di 350<br />
esemplari, con le 52 deliziose incisioni in 3 stati (acquaforte pura e avanti lettera con remarques,<br />
queste due fuori testo: con la lettera nel testo). Magnifico e freschissimo esemplare d’amatore di<br />
questo celebre romanzo per l’infanzia, <strong>il</strong>lustrato da Almery Lobel-Riche noto artista svizzerofrancese<br />
(pittore, incisore, <strong>il</strong>lustratore, 1880-1950). Perfetta conservazione, in astuccio.<br />
CARTERET, TRESOR DU BIBLIOPHILE, IV, 338: “très belle publication cotée…un graveur de<br />
grand talent comme Lobel Riche…” [313]<br />
490. Maccari - BURCHIELLO, Mino. Sonetti. Incisioni di Mino MACCARI.<br />
Firenze, I Cento Amici del Libro (Verona, H.Mardersteig), 1962, € 4.000<br />
in-4, pp. 94, cart. edit., elegante astuccio in marocchino tabacco con finestra in plexiglass che<br />
lascia a a vista la litografia impressa al piatto ant. della legatura. Testo di 38 sonetti del<br />
Burchiello, scelti dallo stesso Maccari e dall’artista <strong>il</strong>lustr. con 39 s<strong>il</strong>ografie e 6 linoleografie<br />
originali, di cui 3 a più colori f.t. Edizione di 120 esempl.num., la 14a pubblicata per<br />
l’associazione di bibliof<strong>il</strong>i presieduta dal Sanminiatelli, che ne ha firmato <strong>il</strong> colophon. Il migliore<br />
tra i libri <strong>il</strong>lustrati dall’artista senese (1898-1989) che con grande fantasia ha saputo interpretare i<br />
versi del bizzarro poeta fiorentino (1404-1449), alcuini dei quali, antimedicei, gli valsero<br />
l’es<strong>il</strong>io. Perfetto esempl. MARDERSTEIG 127. MANCA AL JENTSCH. [435]
491. Ma<strong>il</strong>lol - VIRGILIUS, Publius Maro. Georgica - Les Géorgiques. Texte latin et<br />
version française de l’abbé Jacques Del<strong>il</strong>le. Gravures sur bois d’Aristide MAILLOL.<br />
Paris, Ph<strong>il</strong>ippe Gonin, 1943-1950, € 2.200<br />
2 volumi in-4 (325x245 mm), pp. (2), 174, (2); (2), 154, (2), fogli sciolti, copertina editoriale in<br />
cartoncino, due astucci figurati in cartone. Magnifica elegante edizione su carta speciale pesante<br />
f<strong>il</strong>igranata, tirata a 750 esemplari , <strong>il</strong>lustrata nel testo da 121 artistiche e assai belle s<strong>il</strong>ografie<br />
originali di Aristide Ma<strong>il</strong>lol (1861-1944). Il testo latino è accompagnato dalla versione francese<br />
di J. Del<strong>il</strong>le. Le <strong>il</strong>ustrazioni di Ma<strong>il</strong>lol per <strong>il</strong> Virg<strong>il</strong>io sono ispirate da quelle presenti nei libri<br />
veneziani del Rinascimento e sono considerate tra i capolavori dei livre d’artiste del Novecento.<br />
Esemplare perfetto, come nuovo. THE ARTIST AND THE BOOK, n.175. CHAPON, LE PEINTRE ET LE<br />
LIVRE, p.163. [11365]<br />
492. Malassis - VOLTAIRE, F.M. Arouet de. Candide. Edition <strong>il</strong>lustrée par Edmond<br />
MALASSIS. Paris, L.Carteret, 1922, € 980<br />
in-8 grande (280x215 mm), pp.(4), 143, (1 bianca), esemplare N.5/175 “sur vélin du Marais”.<br />
Edizione assai elegante e pregiata, con stupende <strong>il</strong>lustrazioni di Malassis incise a colori, a mezza<br />
pag. nel testo ed a piena pagina f.t. Straordinaria legatura doublée d’amatore, firmata Ch. Landé,<br />
in pieno marocchino verde, ricca bordura ai piatti e fregi sul dorso a nervi, impressi in oro in<br />
st<strong>il</strong>e floreale settecentesco, tagli dorati. Copertina edit. conservata. In astuccio in m.pelle.<br />
Edmond Malassis fu un <strong>il</strong>lustratore fecondo e stimato nei primi decenni del novecento.<br />
Esemplare assolutamente perfetto, su carta forte. BÉNÉZIT, IX, 91 [16679]<br />
493. Machesini - TASSO, Torquato. Aminta. Favola boscareccia. (Con 9 litografie<br />
originali di Nella Marchesini Malvano). Torino, Collezione del Bibliof<strong>il</strong>o, 1946,€ 750<br />
in-4, pp. 152, ben leg. m. marocchino verde, tit. e fregi in oro al dorso, copertine cons. ai piatti.<br />
Tiratura di 165 esemplari (n. 1). Edizione <strong>il</strong>lustrata da 9 litografie originali di Nella Marchesini<br />
Malvano (moglie del pittore Ugo Malvano, raffinata pittrice ed allieva pred<strong>il</strong>etta di Felice<br />
Casorati). La sua opera grafica comprende efficaci disegni a lapis; non risulta abbia realizzato<br />
altre litografie. Esemplare di tiratura particolare, di cui <strong>il</strong> colophon non fa menzione: possiede<br />
infatti 4 suites delle litografie: in nero, in seppia, e su cartoncino grigio e verde. Assai bello. [1268]<br />
494. MARINI, Marino. Marino to Strawinski. Album d’incisioni originali,<br />
pubblicato da Albra Editrice, Torino, Stamperia Il Cigno, e Roma, 1972, € 20.000<br />
Cartella editoriale in-plano, di grande formato (cm.75 x 52), in piena tela grezza. Contiene 11<br />
acquaforti originali di Marino Marini (Pistoia 1901 – Viareggio 1980), tutte firmate a lapis e<br />
numerate 14/75 dall’artista, ognuna contenuta in un portafoglio di cartoncino nero con titolo della<br />
prova ivi contenuta. La prima delle 11 incisioni “Il Grido” funge da titolo della serie e ripete, con<br />
tocchi di colore aggiunto, la sesta tavola, con firma autografa e numerazione XX/XXV. La cartella<br />
contenente 10 incisioni venne tirata su carta a mano in 75 esempl. num. 1/75. Il presente è uno dei<br />
25 esempl. num. I/XXV, con la tavola VI in doppio stato aggiunta. Elenco delle incisioni: 1) Il<br />
Grido. Acquaforte, puntasecca,con tocchi di colore aggiunto, mm 300x400. (Guastalla A-144). - 2)<br />
Trovatore. Acquaforte, puntasecca e acquatinta a colori, mm 400x315. (G. A-139). - 3) La Caduta<br />
dell’angelo. Acquaforte, p.s. e acquatinta a colori, mm 330x400. (G. A-140). - 4) I Giochi.<br />
Acquaforte, p.s. e acquatinta a colori, mm 315x290. (G. A-141). - 5) Gioco perfetto. Acquaforte,<br />
p.s. e acquatinta a colori, mm 390x320 (G. A-142). - 6) Scomposizione. Acquaforte, p.s. e<br />
acquatinta a colori, mm 395x330 (G. A-143). - 7) Il Grido. Acquaforte e puntasecca, mm 300x400<br />
(G. A-144). - 8) La Ribalta. Acquaforte, puntasecca e acquatinta a colori, mm 305x280 (G. A-<br />
145). - 9) Fondale. Acquaf., p.s. e a.t. a colori, mm 400x295 (G. A-146). - 10) Immaginazione.<br />
Acquaforte, p.s. e a.t. a colori, mm 300x365 (G. A-147). - 11) Senso Lirico. Acquaforte, p.s. e a.t. a<br />
colori, mm 320x285 (G. A-148). - Serie assai importante nell’opera grafica del grande artista,<br />
completa, in esemplare di testa (in perfetto stato, su carta pesante, con ampi pieni margini).<br />
GUASTALLA, CATALOGO RAGIONATO DI MARINO MARINI, p. 256 E NUM. A-139 AD A-148. [5511]
494/b. Martini - CASTELBARCO, Emanuele. Il Tetiteatro. Il Teatro d’arte<br />
sull’acqua. M<strong>il</strong>ano, Bottega di Poesia, 1924, € 1.000<br />
in-folio, pp. (6), 99, (3), legatura editoriale in mezza tela, figure e titolo impressi in oro al piatto<br />
anteriore. Con 44 <strong>il</strong>lustrazioni in nero e 7 a colori di Alberto Martini, celebre pittore e incisore<br />
(1876-1954), precursore del Surrealismo “s’impone per la vivace ed acuta fantasia che lo porta a<br />
trattare temi spirituali, suggestivi, metafisici...” (SERVOLINI). Le <strong>il</strong>lustrazioni raffigurano la nuova<br />
concezione del teatro d’arte sull’acqua e <strong>il</strong>lustrano le scenografie per opere di Esch<strong>il</strong>o, W<strong>il</strong>de,<br />
Wagner, Shakespeare, D’Annunzio... Il testo, in caratteri tondi di tipo bodoniano, descrive le scene<br />
raffigurate. Prima ed unica edizione tirata in soli 602 esemplari, di cui 550 numerati e 62, come <strong>il</strong><br />
presente, destinati all’archivio dell’artista. Edizione rara e ricercata, non essendo citata né dal<br />
Comanduci né dal Servolini. “Strettamente connesso al movimento cubista e costruttivo dei teatri<br />
di avanguardia...” (MARIANI, Storia della scenografia italiana, pp. 105-106). [16866]<br />
495. MATISSE, Henri. Poèmes de Charles d’Orleans manuscrits et <strong>il</strong>lustrés par<br />
Henri Matisse. Paris, Ateliers Murlot Frères Tériade Editeur, 1950, € 5.800<br />
in-folio (410x262 mm), ff. 54 a fogli sciolti entro copertina d’editore <strong>il</strong>lustrata, astuccio.<br />
Illustrato da 100 litografie originali a colori, una delle quali firmata sulla lastra “Henri Matisse<br />
3/43”. Firma autografa dell’artista a lapis sul foglio di giustificazione della tiratura. Matisse<br />
lavorò a questo libro nel 1943 a Nizza, ma non fu soddisfatto delle prove di Martin Fabiani, ed<br />
affidò 7 anni più tardi la stampa a Tériade. Il testo fu manoscritto da Matisse: “Nelle notti<br />
insonni su ampi fogli ricopia ad inchiostro le ballate, le canzoni … poi controrna ogni poesia<br />
con le matite grasse colorate … ripetuti araldici gigli di Francia e altre di volti, con gli stessi<br />
pastelli” (Mingardi). Tiratura di 1230 esemplari numerati, n.930, “sur papier vèlin par les<br />
papeteries d’Arches”. A proposito del libro, cosi’ Matisse scrisse a Raymond Escholier: “Il<br />
pittore e lo scrittore devono agire insieme, senza confusione, ma in parallelo. Il disegno deve<br />
essere un equivalente plastico del poema”. Perfetto esemplare. ALLÒ PARIS, COLLEZIONE<br />
MINGARDI, p. 202-3. “In no other of Matisse’s books does one feel the same sense of the artist’s<br />
pleasure in his work as he plays here his subtle games with ch<strong>il</strong>dren’s crayons” (BARR, pp. 272-<br />
273, 560). CHAPON 297-98; RAUCH 174; DUTHUIT 28; RAY, THE ARTIST & THE BOOK 202. [14240]<br />
496. Picasso - BALZAC, Honorè de. Le Chef-D’Oeuvre Inconnu. Eaux-fortes<br />
originales et dessins gravés sur bois par Pablo PICASSO. Paris, Ambroise Vollard,<br />
Editeur, 1931, € 24.000<br />
in-4 (325x250 mm), pp. XIV, (16) pp., con 67 composizioni figurative astratte di Picasso incise<br />
in legno da Aubert, pp. 92 numerate 8 n.n. di testo, seguono 13 acquaforti originali di Picasso f.t.<br />
Copertina originale conservata, in elegante e solido astuccio. Prima edizione <strong>il</strong>lustrata preceduta<br />
da una prefazione del pittore Albert Besnard. Tirata a 340 esemplari complessivi: <strong>il</strong> presente è <strong>il</strong><br />
n. 305 dei 240 sur “papier de Rives”. È <strong>il</strong>lustrata da 67 disegni di Picasso, x<strong>il</strong>ografati da George<br />
Aubert e da 13 acquaforti originali di Picasso a piena pagina fuori testo, stupende, nelle quali<br />
Picasso sv<strong>il</strong>uppa uno dei suoi temi favoriti, quello del pittore e della modella. Uno dei più<br />
significativi e riusciti livres d’artiste del Novecento, nel quale Picasso cominciò ad ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong><br />
tratteggio donando forza all’orizzonte prospettico della scena grazie al chiaroscuro. “En 1927<br />
Vollard, à chargé l’artiste d’<strong>il</strong>lustrer une réédition spéciale d’une nouvelle de Balzac datant de<br />
1837. L’histoire de Balzac se situe au 17e siècle dans un studio de la rue des Grands Augustins<br />
à Paris … Dans les années ‘30, par un étrange coup du destin, <strong>il</strong> loua le numéro 7, rue des<br />
Grands Augustins que lui et d’autres croyaient être la maison dans laquelle l’histoire<br />
commence. C’est à cette adresse en 1937, exactement cent ans après la dernière version de<br />
Balzac, que Picasso a peint son célèbre chef-d’oeuvre, Guernica”. Esemplare magnifico, a pieni<br />
margini. CHAPON, LE PEINTRE ET LE LIVRE, p.281: “Picasso a multipié les manières de créer... <strong>il</strong><br />
execute une série de variations constituées de droites, de courbes, de figures géometriques. Aux<br />
extrémités des points…”. CRAMER n.20. RAUCH n.53. [16828]
497. Reymond - FRANCE, Anatole. Le Jongleur de Notre-Dame. 36 compositions<br />
en couleur, nombreuses lettres ornées et texte manuscrit par M. Malatesta, gravures<br />
de REYMOND. Paris, Edition F.Ferroud, 1906, € 800<br />
in-4 piccolo (mm 265x210), pp. XXX. Esemplare n.12 di 45 “sur papier impérial du Japon” con<br />
le <strong>il</strong>lustrazioni a colori nel testo, una suite delle stesse incise a punta secca, e una gouache originale<br />
inedita dell’artista dipinta su pergamena. Elegante legatura d’amatore in pieno marocchino bruno,<br />
doublée, f<strong>il</strong>etti oro e a secco ai piatti, dorso a nervi con titolo e f<strong>il</strong>etti dorati, contropiatti in<br />
marocchino chiaro con intarsi decorativi, tagli dor. (firmata Ch.Meunier). In astuccio parimenti<br />
elegante. Magnifico livre d’artiste del ventesimo secolo, in perfetta conservazione. [16681]<br />
498. SARTORIO, Aristide. Sib<strong>il</strong>la. Poema drammatico in quattro atti. (Testo e<br />
incisioni di A.Sartorio). M<strong>il</strong>ano, L’Eroica, 1922, € 1.500<br />
in-4, pp. 229, cart.edit. figurato in due tinte, astuccio in tela con sovracoperta con titolo e fregi<br />
applicata. Edizione originale, tiratura di 1333 esemplari numerati (n. 1101), con firma autografa<br />
dell’artista e dell’editore Ettore Cozzani. Tra i capolavori dell’arte grafica italiana di inizio<br />
secolo, con oltre 100 <strong>il</strong>lustrazioni ed <strong>il</strong> testo interamente s<strong>il</strong>ografati (o, come specificò <strong>il</strong><br />
Servolini, 736 “incisi su lastra di zinco” dall’artista <strong>il</strong> quale, con le <strong>il</strong>lustrazioni alle opere di<br />
D’Annunzio e la frequente collaborazione a “L’Eroica” ben caratterizzò un’epoca. Questo libro<br />
richiese all’artista Aristide Sartorio (1860-1932) ben 4 anni di lavoro, per stendere <strong>il</strong> testo e per<br />
l’elegante insieme di fregi e tavole che lo adornano. Esemplare in condizioni di freschezza<br />
assoluta. JENTSCH 523: “Sebbene S. iniziasse a preparare le lastre per le <strong>il</strong>lustrazioni nel 1912<br />
(le incisioni furono pubblicate sulla rivista L’Eroica nel 1913), <strong>il</strong> libro fu stampato soltanto nel<br />
1922. Anziché inciderle su legno l’artista tracciò le immagini su una lastra di zinco, applicando<br />
dell’acido nelle parti dove non desiderava si depositasse l’inchiostro”. [13562]<br />
499. Segonzac -VERGILIUS, Publius Maro. Georgica - Les Géorgiques. Illustrées<br />
d’eaux-fortes par DUNOYER de SEGONZAC. Traduites par Michel de Marolles.<br />
Paris, chez l’Artiste (Imprimérie Nationale), 1947, € 15.000<br />
3 volumi in-folio gr. (457x354 mm), di cui uno per la suite aggiunta, artistica legatura firmata da<br />
Semet et Plumelle in pieno marocchino verde, ornato con losanghe impresse a secco sui piatti e<br />
ai dorsi, piccoli fregi e titoli oro ai dorsi, sguardie in marocchino bruno, tagli dor., conservati in<br />
eleganti astucci. Magnifica edizione, adorna di 119 pregiate acquaforti originali, delle quali 99 a<br />
piena pag. fuori testo, di grande finezza naturalistica ed artistica, di Dunoyer de Segonzac (1884-<br />
1974, pittore, <strong>il</strong>lustratore, incisore, paesaggista), uno dei più fert<strong>il</strong>i e amati peintres-graveurs<br />
attivi a metà ‘900. Il testo latino è accompagnato della traduzione francese a fronte. Stupenda<br />
opera impressa su ottima carta forte “vélin d’Arches”, tirata a 250 esemplari numerati. Il<br />
presente è <strong>il</strong> n.26 dei 50 primi esemplari, corredati di una suite aggiunta delle 119 incisioni, e<br />
delle prove di 25 altre incisioni che non vennero ut<strong>il</strong>izzate nella tiratura definitiva. Straordinario<br />
esemplare di uno dei più pregiati livre d’artiste del ventesimo secolo, in legatura d’amatore.<br />
Perfetta conservazione. CHAPON, LE PEINTRE ET LE LIVRE, p.164: “une autre célèbrité de l’art<br />
d’<strong>il</strong>lustrer…”. RAUCH, CAT. “Le peintre et le livre”, n.122. BENEZIT IV, 867-869. [4686]<br />
500. Trémois - PETRARCA, Francesco. Pétrarque, Poèmes: madrigaux, sextines,<br />
ballades, sonnets, chants. Gravures de Pierre Yves TRÉMOIS. (Testo italiano e<br />
traduzione francese). Paris, Les Cent Biblioph<strong>il</strong>es, avec le concours de Maurice<br />
Darantière mâitre imprimeur, 1958, € 3.200<br />
in-folio, ff. 156, sciolti in copertina editoriale di cartoncino a colori, astuccio in cartone.<br />
Esemplare n.77 ( per Jean Popelin) di una tiratura complessiva di 138 esempl. “sur vélin teinté<br />
de Montval”. Illustrato da 30 incisioni in rame a colori di Trémois, nel testo e fuori testo, di<br />
varie dimensioni, cinque su doppia pagina, che accompagnano i testi di Petrarca in lingua<br />
originale e con la traduzione francese a fronte. Magnifica e accuratissima edizione figurata<br />
novecentesca. [12847]
Acciaioli Cardinale: 236<br />
AELIANUS, Claudius: 321<br />
AGASSIZ, J. L. Rodolphe: 358<br />
Agnelli: 155<br />
AGRICOLA, Georgius: 250<br />
AGRIPPA, Cam<strong>il</strong>lo: 384<br />
ALBERTI, Leandro: 359<br />
ALBERTI, Leon Battista: 64<br />
ALBERTOLLI, Giocondo: 158<br />
Albinus Bern.: 277<br />
Albrizzi Girolamo: 93<br />
Alciati Francesco: 278<br />
ALCIONIO, Pietro: 50<br />
ALDINI, Giovanni: 251<br />
Alessandro VII, Papa: 243<br />
ALFIERI, Vittorio: 86<br />
ALI-BAB (BABINSKI): 436<br />
All’insegna della Stella: 269<br />
AMARI, Michele: 322<br />
Amato Paolo: 242<br />
Amerbach: 173<br />
ANDRES, Giovanni: 114<br />
ANGELITA, Gio.Francesco: 437<br />
Angot: 257<br />
Antoine Vinc.: 299<br />
APULEIO, Lucio: 65<br />
Aragona Alfonso d’: 323<br />
Aragona Carlo d’: 341<br />
Archinto F<strong>il</strong>ippo: 278<br />
ARCOLANO Giovanni: 275<br />
ARDOYNIS, Santes de: 26<br />
ARENA, F<strong>il</strong>ippo: 252<br />
ARETINO, Pietro: 3, 3/b, 66, 210<br />
Argelati F<strong>il</strong>ippo: 128<br />
ARGOLICO, Francesco da Fermo:<br />
4<br />
Ariano Ferrarese: 5<br />
ARIBERTI, Jacopo Francesco:<br />
126<br />
ARIOSTO, Lodovico: 211, 212<br />
ARISTOTELES: 189, 190<br />
ARMENINI DA FAENZA: 159<br />
ARRIANUS, Flavius: 323<br />
Arrivabene Andrea: 209, 224<br />
ARTEAGA, Stefano: 230<br />
ATLANTE DEL PIEMONTE :<br />
360<br />
ATWOOD, George: 253<br />
Aubert George: 496<br />
AUDIN, Marius: 160<br />
AUDOT, Louis-Eustache: 438<br />
AUGURELLUS, Joannes<br />
Aurelius: 51<br />
AUGUSTINUS, Aurelius: 27<br />
AUSONIUS, Decimus Magnus:<br />
52<br />
A-VALLE, Carlo: 324<br />
Avanzo Girolamo: 52<br />
Azara J. N. de: 230<br />
AZEGLIO, Massimo d’: 325<br />
AZUNI, Dom.Alberto: 361<br />
Baccalarius Wolfgang: 286<br />
BAFFO, Giorgio: 7<br />
Baldini: 293, 385<br />
BANDELLO, Matteo: 8<br />
BARBARINI : 9<br />
Barbieri eredi: 392<br />
Bardella D.: 433<br />
Barezzi Barezzo: 397<br />
BARTHELEMY, J.J., Abbé: 161<br />
Bartoli Gerolamo: 84, 132<br />
BARTOLI, Francesco: 213<br />
Bartolomeo dei Libri: 29<br />
Basa Domenico: 443<br />
Bassetti Claudio: 245<br />
Batelli: 313, 417<br />
Baudry: 322<br />
Beauharnais Eugène: 115<br />
Bellagamba G.B.: 264<br />
Belleri P.: 442<br />
BEMBO, Pietro: 67<br />
Benacci: 134<br />
Benali e Capocasa da Parma: 32<br />
BENAVEN, Jean Michel: 295<br />
Bendone: 68/b<br />
Benedictis G.B. de: 197<br />
BERGOMENSIS, Jacopo: 326<br />
Berjon: 357<br />
Berlag: 232<br />
Bernabò: 301<br />
Bernardus Parmensis: 36<br />
BERNI, Francesco: 236<br />
BEROALDE DE VERVILLE, F.:<br />
87<br />
Bertelli: 424<br />
BERTHIER, Alexandre: 127<br />
BERTHIOLI, Antonio: 276<br />
Bettoni: 91<br />
Bev<strong>il</strong>acqua: 72, 337, 386<br />
BIANCHI, Nicomede: 327<br />
BIANCHINI, Francesco: 254<br />
BIBLIOTECA TEATRALE: 214<br />
Bindoni Agostino: 217<br />
Bindoni Bernardino: 326<br />
Bindoni Francesco: 344<br />
Bindoni: 80<br />
BIRAGO, Francesco: 128<br />
BISAGNO, Francesco: 162<br />
Blado Antonio: 185<br />
Bocca: 311, 327<br />
BOCCACCIO, Gio.: 68, 68/b, 88<br />
BODONI, Giambattista: 115, 116<br />
BOETIUS, Severinus: 191<br />
Boglioni e Bas<strong>il</strong>i: 402<br />
BONANNI, F<strong>il</strong>ippo: 231<br />
Bonardi Giovanni Antonio: 164<br />
Bonardo P.: 394<br />
BONAVENTURA, Sanctus: 28<br />
Bonducci: 255<br />
Bonelli G.M.: 426<br />
Bonhomme: 271<br />
Boninsegni, Girolamo: 424<br />
BONNARD Pierre: 463-4<br />
Bonne, François de: 357<br />
Borbone: 313<br />
BORDONE, Benedetto: 362<br />
Bordoni Gir.: 201<br />
BORGHINI, Raffaello: 163<br />
Borgia Lucrezia: 202<br />
BÖRNER-SANDRINI, Marie:<br />
232<br />
BOSWEL, James: 363<br />
BOTERO, Giovanni: 364<br />
Bottega di Poesia: 494/b<br />
BOTTIER, Jacques André: 296<br />
Bourdin: 369<br />
BOUREAU-DESLANDES, A.F.:<br />
192<br />
Bourlié: 452<br />
Boverio Gabriele: 423<br />
Braida Ant.: 437<br />
BRANCACCIO, Lelio: 385<br />
BRANCADORO, Cesare: 244<br />
Branciforti N. Placido: 162<br />
Braschi Onesti Falconieri: 122<br />
Braschi Onesti Rom.: 244<br />
BREA, Manuel Antonio de: 400<br />
Britannicus Angelus: 28<br />
BROCKEDON, W<strong>il</strong>liam: 365<br />
Brockhaus: 90<br />
BROGGIA, Carlo Antonio: 297<br />
BROGIANI, Domenico: 255<br />
BRUNELLESCHI - DORSENNE,<br />
J.: 465<br />
BRUNI DE’ PARCITADI, G.: 69<br />
BRUYERIN CHAMPIER, J.B.:<br />
438/b<br />
BUDAEUS, Gu<strong>il</strong>lielmus: 53<br />
BUDE’, Gu<strong>il</strong>laume: 298<br />
BULLIARD, : 401<br />
BUONAIUTI, Serafino: 445<br />
Buoncompagni Gregorio: 201<br />
Burchiello: 490<br />
Burgkmair, Hans: 364<br />
BURNET, G<strong>il</strong>bert: 182<br />
BUSCA, Gabriello: 386<br />
CAESAR, Gaius Iulius: 328<br />
Cagnacini Giulio C.: 218<br />
CALLOT, Jacques: 446<br />
CALMET, Agostino: 183<br />
CALORI, Paolo: 387<br />
CAMERARIUS, Ph<strong>il</strong>ippus: 329<br />
CAMPANA, Dino: 89<br />
CANTATORE, Domenico: 466<br />
CANTU’, Ignazio: 330<br />
CANTUNI, Carlo Antonio: 299<br />
Cap<strong>il</strong>upi, Ippolito: 184<br />
CAPIVACCIO, Girolamo: 277<br />
CAPPIELLO, Leonetto: 467<br />
Capponi Piero: 163<br />
Caprara Carlo: 230<br />
Carattoni Agostino: 290<br />
CARDANO, Girolamo: 278<br />
Carrà - CERVANTES, M.: 468<br />
Casaletti: 373<br />
CASANOVA, Giacomo : 90<br />
CASORATI, Felice: 469, 470, 471<br />
Cassiani G. - Verdi G.M.: 263<br />
CASTELBARCO, Eman.: 494/b<br />
CASTELLAN, A. L.: 366<br />
CATERINA DA SIENA : 54<br />
Cattaneo G., Doria G.: 397<br />
CATULLUS: 48<br />
CAVALCA, Domenico: 29<br />
Cavalcanti - ROSSO, Paolo del:<br />
70<br />
Cavelier G.: 291<br />
CAVOUR, Cam<strong>il</strong>lo: 11<br />
Celso Giraldi: 218<br />
CELSUS, Aulus Corn.: 55<br />
CEPIO, Coriolanus: 30<br />
CERRUTI: 402<br />
CERVANTES Saavedra, M. de:<br />
468<br />
Cesano: 321<br />
CHABRAEUS, Dominicus: 256<br />
CHAGALL: 472, 473, 474
CHAMPIER, Claude: 334<br />
Chapman: 377<br />
CHARLES d’ORLEANS: 495<br />
CHATEAUGIRON, Marquise:<br />
233<br />
Chirio e Mina: 325<br />
CICERO, M.Tullius: 56<br />
CINELLI CALVOLI, Giovanni:<br />
164<br />
Ciotti Giov. Batt.: 247<br />
Cirelli: 248<br />
CLIMACO, Santo Giovanni: 31<br />
Clowes: 317<br />
Codeca Matteo: 31<br />
CODICE Astrologico Manoscritto:<br />
6<br />
Coignard: 143, 333<br />
Colas D.: 380<br />
COLAS, René: 403<br />
Colicchi A.: 242<br />
Colines Simon: 189<br />
Collezione del Bibliof<strong>il</strong>o: 469<br />
Combi & La Noù: 371<br />
COMPAGNIA PIATTELLI: 10<br />
Conchiglia: 468<br />
CONDILLAC, E. B. de: 193, 300<br />
Conquet: 345<br />
CONSOLO, Vincenzo - Guttuso:<br />
486<br />
Contedini: 456<br />
Conti: 314<br />
Conzati: 92, 213<br />
CORBINELLI, Jean de: 333<br />
CORIO, Bernardino: 332<br />
CORNIANI, Giambattista: 91<br />
CORROZET, G<strong>il</strong>les: 334<br />
Cosimo di Castiglione: 226<br />
Costanzi Giovanni: 223<br />
Courcier: 194<br />
Cozzani Ettore: 498<br />
CRAMERO Mattia: 315<br />
Cremona - STATUTA<br />
CIVITATIS: 335<br />
Croce Rossa - DUNANT, J.H.:<br />
336<br />
CROCE, Giulio Cesare: 92<br />
Czernin Giovanni: 350<br />
DALI, Salvador: 475, 476<br />
DALVIMART, Octavien: 381<br />
Danckers: 383<br />
DANTE: 32, 71, 93, 455<br />
Darantière: 500<br />
Dazza - FRATE GINEPRO: 477<br />
De Blavis, de Alexandria, Th.: 38<br />
De Chirico - PLAUTO: 478<br />
De Falco: 243<br />
De Farri: 279<br />
DE FILIPPI, F<strong>il</strong>ippo: 367<br />
De Franceschi: 154, 398<br />
De Gregoriis Greg.: 198<br />
De Lazzari Ignatio: 265<br />
DE LUCA, Giovanni Battista: 301<br />
DE MARINIS, Tammaro: 129<br />
De Misintis B. e C. Parmensis: 42<br />
De Rossi Antonio: 169, 223<br />
De Rossi Jacopo: 44<br />
DE ROSSI, Giovanni Bernardo:<br />
117<br />
De Sylva: 145<br />
De Vecchi: 109<br />
De Vitali: 328<br />
Degli Antonii Antonio: 76<br />
DEL CARRETTO, Galeotto: 215<br />
Delaforest: 370<br />
Della Bella: 240<br />
DELLA CASA, Giovanni: 72<br />
DELMET, Paul: 234<br />
DEMEUSE, Nicolas: 404<br />
Denis - DEMAISON, André: 479<br />
DENIS Odette: 479<br />
DERAIN, André: 480, 481<br />
DE-ROSSI, Giov. Bernardo: 118<br />
DESCARTES, René: 257<br />
Desclée: 186<br />
DESGODETS, Antoine Babuty:<br />
143<br />
Desoer: 404<br />
Destefanis: 296<br />
DESTUTT DE TRACY, Ant.: 194<br />
Deuchino: 449<br />
Devambez: 487<br />
DEZALLIER Argenv<strong>il</strong>le, A.J.:<br />
405<br />
DI BLASI E GAMBACORTA,<br />
G.E.: 235<br />
Di Pauli Giovanni: 206<br />
Didot: 372, 401<br />
DIOGENES LAERTIUS: 196<br />
DIONE CASSIO : 338<br />
DIOSCORIDES, Pedanius: 279<br />
DONI, Anton Francesco: 130, 184<br />
DORE’: 482<br />
DORSENNE, J. -<br />
BRUNELLESCHI: 465<br />
Dozza eredi: 284<br />
Draconi Cristoforo: 335<br />
Duca di Bracciano: 412<br />
DUCATO DI SAVOIA - Decreta:<br />
337<br />
Duchessa di Ferrara: 218<br />
DUHAMEL DU MONCEAU,<br />
H.L.: 406<br />
DUNANT, J.H. (Croce Rossa):<br />
336<br />
DUNS SCOTUS, Giovanni: 33<br />
DURANTI, Durante: 131<br />
DURY, Andrew: 461<br />
Elisabetta di Urbino: 69<br />
Elzeviri: 409<br />
EMILI, Paolo: 340<br />
Engadina Giacomo: 238<br />
Enoch: 234<br />
EPITTETO: 195<br />
ERBERG, Matthia, Von: 180/b<br />
Eroica: 498<br />
ESOPO : 94<br />
Este Alfonso II d’: 415<br />
Este Ercole II d’: 428<br />
Este Giulio III; Ippolito d’: 266<br />
Este, Ippolito d’ Card.: 154<br />
ETTENHARD, Francisco<br />
Antonio: 407<br />
EUCLIDES: 258<br />
EUSEBIUS CAESARIENSIS: 34<br />
FABRIS, Salvatore: 408, 409<br />
FABRONI, Angelo: 95<br />
FALDA, G.B.: 144<br />
Fanfani: 347<br />
Farina F<strong>il</strong>ippo: 419<br />
FAUCHARD, Pierre: 280<br />
Faure F.lli: 148<br />
Fausto da Longiano: 374<br />
FAZELLO, Tommaso: 341<br />
FEDERICO II: 294, 410<br />
Felicella Angelo: 252<br />
Feltrinelli: 112<br />
Ferdinando I, Re: 235<br />
Ferdinando Mari di Baviera: 392<br />
FERRARIUS, Octavius: 411<br />
FERRARO, Pirro Antonio: 412<br />
Ferroud: 497<br />
Fick Jules: 336<br />
FIENUS (Feyens), Johannes: 281<br />
FINI, Léonor: 483<br />
FIRENZE, Manoscritto : 12<br />
Flammarion E.: 239<br />
Flautina: 318<br />
FLORI, Lodovico: 302<br />
FOGLIETTA, Uberto: 132<br />
FOLENGO: 73, 96<br />
Foppens, Fr.: 440<br />
FORESTI, Jacopo: 326<br />
FOSCOLO, Ugo: 97, 98<br />
Fournier: 251<br />
Frambotti: 411<br />
FRANCO, Nicolò: 74<br />
FRANQUART, Jacobus: 237<br />
FREGOSO, Antonio Ph<strong>il</strong>aremo:<br />
75<br />
Frisio Andrea: 422<br />
Friuli - PROCLAMA, : 303<br />
FRIZZONI, Fortunato: 238<br />
Froben Hieronymus: 250<br />
FUCHS, Samuel: 282<br />
FULVIUS, Andrea: 342<br />
FUMAGALLI, Angelo: 343<br />
Gaetani Francesco: 242<br />
Galeazzi Gius.: 320<br />
GALIANI, Ferdinando: 304<br />
GALIBERTO, Giov. Battista: 413<br />
Galignani Simone: 353<br />
GALILEI, Gal<strong>il</strong>eo: 259<br />
GALLI, Federica: 485<br />
Gallimard: 471<br />
Gallio Tol., Card. di Como: 443<br />
GALLO, Agostino: 414<br />
GALLUCCI, Giovanni Paolo: 260<br />
Gamonetus: 256<br />
GANILH, Charles: 305<br />
GARIMBERTO, Girolamo: 133<br />
Garnier Frères: 249<br />
GARZONI, Marino: 416<br />
GARZONI, Tommaso: 415<br />
GAZZOLA, Gio. Ant. Maria: 417<br />
GELLI, Giovanni Battista: 216<br />
Genova – DESCRIPTION: 368<br />
GENOVESI, Antonio: 306<br />
GENTILINI, Eugenio: 388<br />
GEROLAMO, Santo: 35<br />
GESSNER, Conrad: 283<br />
Ghelen: 222<br />
GHEZZI, Pier Leone: 448<br />
GHIRARDELLI, Cornelio: 284<br />
GHISI, Andrea: 449<br />
GIANCARLI, Gigio Artemio: 217<br />
GIANNETTASIO, Nicola<br />
Partenio: 418<br />
Giglio: 236<br />
GILBERT, W<strong>il</strong>liam: 261<br />
G<strong>il</strong>lray, James: 459
GINEPRO, Frate (Dazza): 477<br />
GIOLITO ANELLO e GIOIA: 63<br />
Giolito G.: 65, 184, 212, 428<br />
GIOVANNI FIORENTINO, : 76<br />
Giovanni Pretorio: 410<br />
GIOVIO, Paolo: 77, 344<br />
GIRALDI CINZIO, Gio. Batt.:<br />
218<br />
GIULIANI BOLOGNINI, Gius.:<br />
419<br />
Giunta: 78, 85, 104, 139, 141,<br />
162, 175-76, 216, 220, 275<br />
Giustiniani: 293<br />
Glaser: 282<br />
GOLDONI, Carlo: 219<br />
Gonin: 491<br />
Gonzaga Ercole Card.: 55<br />
Gorgonzola, Niccolò: 215<br />
Gori Ercole: 424<br />
Gosse Pierre: 389<br />
Gottardo Romani: 159<br />
GOULIN, Jean: 285<br />
GOULON, Louis: 389<br />
GRAPALDI, Franc. Mario: 145<br />
GRASSETTI, Giacomo: 134<br />
GRAZZINI, Anton Francesco: 220<br />
GREGORIUS IX, Pont. Max.: 36<br />
GRESSET, Jean-Baptiste-Louis:<br />
120<br />
GRIMALDI, Costantino: 197<br />
Grolier Jean: 62<br />
Gruniger: 191<br />
GUALTERUZZI, Carlo: 78<br />
GUATTANI, Giuseppe Antonio:<br />
165<br />
GUAZZO, Marco: 79<br />
Guerigli Giov.: 226<br />
Guerra D. e G.B.: 341<br />
GUEVARRE, Andrea: 135<br />
Guidalotti F<strong>il</strong>ippo: 384<br />
GUIDETTI, Giovanni: 136<br />
Guidone G.: 74<br />
Gu<strong>il</strong>leret: 64<br />
Gulielmo da Fontaneto: 79<br />
Guttuso - CONSOLO, Vincenzo:<br />
486<br />
HAMILTON, Antoine: 345<br />
Han Ulrich: 36<br />
Harding: 192<br />
HAYM, Nic.Franc.: 63<br />
Hecht: 197<br />
Henricius Henricus: 281<br />
Henricpetrina Officina: 278<br />
Henricus de S. Ursio, Zenus: 41<br />
Hertz: 274, 315, 462<br />
Hervagius: 258<br />
HIERONYMUS, Sanctus: 37<br />
HOLBACH, P.A. : 307<br />
HORTOLAN DE LINCHE: 308<br />
HUNDT, Magnus: 286<br />
HYGINUS, Caius Julius: 38, 390<br />
Ianiculo Tolomeo: 229<br />
Imprenta Real: 400<br />
Imprimerie Impériale: 127<br />
Imprimerie Royale: 406<br />
INGRASSIA, Giov.F<strong>il</strong>ippo: 287<br />
JACOPO DA VARAZZE : 13<br />
JACQUOT, Félix: 288<br />
JANIN, Jules: 369<br />
Janssonius Jo.: 429<br />
Jenson Nicolaus: 47<br />
Jeremiae Schrey: 355<br />
Joannes Andreae: 39<br />
Jombert: 405<br />
JOU - SUARÈS, André: 487<br />
JUAN Y SANTACILLA, Jorge:<br />
420<br />
Keneln Digby, George: 424<br />
KIPLING, Rudyard: 488<br />
KIPPINGIUS, Heinrich: 166<br />
KIRCHER, Athanasius: 339<br />
KREBS:309<br />
Kyrneri: 413<br />
LA MARMORA, A. Ferrero de:<br />
370<br />
LA TORRE, Felice: 289<br />
LABACCO, Antonio: 153<br />
LABAT, Jean-François: 421<br />
LACTANTIUS, L. C. Firmianus:<br />
39<br />
L’ADMIRAL, Jacob: 262<br />
LANDRIANI, Paolo: 146<br />
Lange G. A.: 294<br />
Lazzari Varese: 302<br />
Lazzarini: 246<br />
Le Breton: 225<br />
LE BRUN, Charles: 290<br />
Le Normant: 382<br />
Legros Felice: 441<br />
Leonardo da Vinci: 43, 167<br />
Leone Decimo Papa: 229<br />
Leonico Tomeo Nic.: 189<br />
LEONICUS THOMAEUS: 198<br />
LEOPARDI, Giacomo: 99-102<br />
Libri Bartolomeo de: 43, 188<br />
LIBRO DEI GIUSTIZIATI : 14<br />
LIBRO D’ORE MINIATO : 1-2<br />
LINDA, Lucas de: 371<br />
Lobel-Riche - RENARD, Jules:<br />
489<br />
Locatelli Boneto: 48<br />
Lodigiani Luigi: 350<br />
LOMAZZO, Giovanni Paolo: 167<br />
Lomellino B., Pallavicino G.D.:<br />
397<br />
LOMENI, Ignazio: 439<br />
Longhi G.: 152<br />
LONGUS, Sofista: 121<br />
Lopes de Ulloa Tom.: 442<br />
LORENZ DE RADA, Francisco:<br />
391<br />
LORRY, Anne Charles, de : 291<br />
LORY, Gabriel et f<strong>il</strong>s: 372<br />
LOTTINI da Volterra, Gio. Franc.:<br />
310<br />
LOTTINI, Giovanni Angelo: 221<br />
LUCANUS, M. Annaeus: 57<br />
LUCIANUS Samosatensis: 80-81<br />
LUCRETIUS CARUS, Titus: 58<br />
Luigi XIV: 349<br />
Luigi XV di Francia: 223<br />
LUMBROSO, Giacomo: 311<br />
Maccari - BURCHIELLO, Mino:<br />
490<br />
Macm<strong>il</strong>lan: 488<br />
MACROBIUS, AMBROSIUS:<br />
199<br />
MAETENS, Ioos: 15<br />
MAFFEI, Franc. Scipione: 312<br />
MAGGI, Giovanni: 147<br />
MAGNAN, Dominique: 373<br />
MAGUES, Isidore Jean Baptiste:<br />
313<br />
Ma<strong>il</strong>lol - VIRGILIUS, Publius<br />
Maro: 491<br />
MAINARDI, Vincenzo: 185<br />
Mairesse e Radix: 135<br />
MAISTRE, Franç. Xavier de: 200<br />
MAISTRE, Joseph de: 346<br />
Malassis - VOLTAIRE: 492<br />
Manini Ottaviano: 353<br />
MANSO, Giov. Battista: 201<br />
Manthen e G. da Colonia : 171<br />
Manzolino Gio.: 94<br />
Manzolo Michele: 34-35<br />
MANZONI Alessandro: 457<br />
Maradan: 378<br />
Marchesini - TASSO, Torquato:<br />
493<br />
Marchetti Gio. Matteo: 168<br />
Marco Cornelio, card.: 52<br />
Marcolini: 66, 130<br />
Mardersteig: 490<br />
Marescotti: 163<br />
MARINETTI, F<strong>il</strong>ippo Tommaso:<br />
103<br />
MARINI, Marino: 494<br />
MARINO, Giovambattista: 104<br />
Marquis du Bre<strong>il</strong> : 16<br />
Mars<strong>il</strong>li Luigi Ferd.: 274<br />
MARTIALIS, Marcus Valerius:<br />
40, 59<br />
Martinez Abad: 391<br />
MARZIOLI, Francesco: 392<br />
Matini Piero: 270, 425<br />
MATISSE, Henri: 495<br />
MATRANGA, Girolamo: 242<br />
Mayda G.M.: 287<br />
Mazzocchi: 342<br />
Medicae Tipogr.: 177<br />
Medici Cosimo de’: 190<br />
Medici Ferd.: 399<br />
Medici Ferdinando II de’: 247<br />
Medici, Caterina de: 426<br />
MEDICI, Lorenzo de’: 17<br />
Meglietti Roberto: 384<br />
MELI DA CREMA, Antonio: 202<br />
MENON: 440<br />
MERCURI, Paolo: 450<br />
MERCURIALE, Girolamo: 422<br />
MERENDI, Paolo: 25<br />
MERIAN, Mathias: 383<br />
METASTASIO, Pietro: 222<br />
MÉTIVET, Lucien: 239<br />
MICALI, Giuseppe: 347<br />
Michetti Nicolò: 223<br />
M<strong>il</strong>ler W<strong>il</strong>liam: 381<br />
Minerva Subalpina: 438<br />
Miniatura-S. GIOVANNI: 18<br />
Minuziano A.: 332<br />
MISCELLANEA LETTERARIA:<br />
19<br />
MITELLI, Agostino: 451<br />
MOERNER, Hjalmar: 452<br />
Molina, Paolo Andrea: 435<br />
MOMMSEN, Theodor: 348<br />
MONIGLIA, Giovanni Andrea:<br />
240<br />
MONTAIGNE, Michel Eyquem,<br />
de: 203
MONTECUCCOLI, Carlo: 263<br />
MONTI, Vincenzo: 122<br />
Morandi da Gandino: 202<br />
MOREAU, Hégésippe: 137<br />
MORETTI, Tommaso: 393<br />
Moretti: 399<br />
Morizot: 379<br />
Mornay: 465<br />
MORRI, Giuseppe: 314<br />
Mortier Pierre: 180, 193<br />
Motta G.: 183<br />
MURATORI, Lodov. Antonio:<br />
204<br />
Mussi: 292<br />
NAPOLEONE Bonaparte: 241<br />
NATALIBUS, Petrus, de: 41<br />
NAVIGAZIONE SEC. XVIII: 20<br />
NEGRI: 21<br />
NELLI, Giovanni: 441<br />
NEUF-CHATEU, François: 119<br />
Nigro Jo. Dominicus: 26<br />
Noethen: 309<br />
NONNIUS (NUNEZ), Lud.: 442<br />
Occo Adolfo: 128<br />
OJETTI, Ugo: 105<br />
Onofri Franc.: 356<br />
OPPIANUS: 423<br />
Ori: 201<br />
ORLANDI, Pellegrino Ant.: 168<br />
Orme Edward: 445<br />
Osanna: 276<br />
OTTOBONI, Pietro: 223<br />
OVIDIO, P. Nasone: 82<br />
PACCIANI, Giov. Batt.: 394<br />
Pacini Piero: 196<br />
PADOVANI, Fabrizio: 264<br />
Pagliarini: 165<br />
Palatina: 128<br />
PALAZZI, Giovanni: 349<br />
Palermo Reale Stamp.: 235<br />
Palombo Pietro: 297<br />
PANTERA, Pantero: 395<br />
Paolini: 136<br />
Paolo II Papa: 37, 39<br />
Paolo Ugolino: 359<br />
PAPACINO D’ANTONI, A. V..:<br />
22<br />
PARAVIA, Pier Aless.: 331<br />
Paré Gio.: 349<br />
PARIS DA MONTEFANO, Lud.:<br />
265<br />
PASCOLI, Leone: 169<br />
Pasinello: 88<br />
PASTOR, Ludwig Von: 186<br />
PAULINUS, da S. Bartolomaeo:<br />
187<br />
PAVESE, Cesare: 106<br />
Pélagaud: 346<br />
PELLEGRINO, Carlo: 243<br />
PELLICO, S<strong>il</strong>vio: 107<br />
Penzio, Girolamo: 68<br />
Peretti Felice: 437<br />
PERI, Gian Domenico: 315<br />
PEROTTUS, Nicolaus: 60<br />
PERUCCI, Francesco: 245<br />
PERUCCI, Orazio: 153<br />
PERUGINI, G.: 453<br />
Petit Jean: 208<br />
PETITOT, Ennemond Alex.: 148<br />
PETRARCA, Francesco: 42, 138,<br />
500<br />
PETRETTINI, Giovanni: 350<br />
PETRONIO, Alessandro Trajano:<br />
443<br />
Petrum Vander Aa: 166<br />
Pezzana: 181<br />
PIATTI, Pietro Ant., detto <strong>il</strong><br />
Piattino: 43<br />
Picasso Pablo: 496<br />
PICCOLOMINI, Aless.: 224, 266,<br />
267<br />
PICCOLOMINI, Enea S<strong>il</strong>vio : 374<br />
Pietro à Sprekelsen: 422<br />
Pietro Lauro modonese: 354<br />
PIGNA, Giov. Batt.: 351<br />
Pincio F<strong>il</strong>ippo: 199<br />
Pinelli Antonio: 303<br />
PINELLI, Bartolomeo: 454-457<br />
Pio III: 54<br />
Pio VI Papa: 165<br />
PIRANESI, Giovanni Battista: 458<br />
Pirotta: 107<br />
Pirro di Gonzaga: 68<br />
Pisari Cost.: 168<br />
PISTOFILO, Bonaventura: 424<br />
Pistoia - ISTORIA, : 139<br />
Platheniana Officina: 438/b<br />
PLATINA, Bartolomeo Sacchi:<br />
352<br />
PLAUTUS, Titus Maccius: 83,<br />
478<br />
PLINIO SECONDO, Caio: 268<br />
PLUCHE, Noël-Antoine: 205<br />
Pluymer Judocus: 390<br />
POGGIO BRACCIOLINI, F.: 44<br />
Poletti: 416<br />
POLITIANUS, Angelus: 61, 123<br />
Polo Rinaldo: 198<br />
POMPEI : 149<br />
Ponte Gottardo da: 167<br />
PORCACCHI, Tommaso: 353<br />
PORTER, Davis: 375<br />
Prati Franc.: 412<br />
PRINCIPE EUGENIO: 128<br />
PROPERTIUS: 48<br />
PUYNODE, Gustave de: 316<br />
Rabelais François: 87<br />
RACINE, Jean: 225<br />
Ragazonibus Theod.: 39<br />
RAID, Valerius Anselmus: 354<br />
Ra<strong>il</strong>lard: 418<br />
Ramanzini: 254<br />
Ratdolt-Löslein: 30<br />
Ravagli F.: 89<br />
RAZZI Serafino: 23<br />
Redaelli: 330<br />
REDGRAVE, G.R.: 153<br />
REDI, Francesco: 269, 270, 425<br />
Regia Tipogr.: 146<br />
Remondini: 204, 306<br />
RENARD, Jules - Lobel-Riche:<br />
489<br />
REPORTS : 317<br />
Reymond - FRANCE, Anatole:<br />
497<br />
RHODIGINUS (RICCHIERI),<br />
L.C.: 62<br />
RIGENERAZIONE dell’Olanda :<br />
459<br />
RINGHIERI, Innocenzo: 426<br />
Rizzardi: 393<br />
Romagnol A.: 489<br />
RONDELET, Gu<strong>il</strong>elmus: 271<br />
ROSSETTI, Donato: 396<br />
Rossi alla Pace: 144, 147<br />
Rossi Franc.: 245<br />
ROSSINO, Francesco di: 246<br />
ROSSO, Paolo del - Cavalcanti:<br />
70<br />
ROTONDO, Mauro Luigi: 318<br />
Rou<strong>il</strong>le Gu<strong>il</strong>laume: 77<br />
ROUIT, H.: 427<br />
RUCHAT, A. - STANYAN, A.:<br />
376<br />
Rusconi Giorgio: 69<br />
RUTHERFORTH, Thomas: 272<br />
S. Ambrogio Maggiore: 343<br />
SABA, Umberto: 110<br />
SACCO, Luigi: 292<br />
SAFFO: 124<br />
Salani: 108<br />
Saldini: 156<br />
Salerni Francesco: 159<br />
SALVIANI, Ippolito: 273<br />
San Salvatore Monastero: 253<br />
SANSOVINO, Francesco: 109,<br />
351<br />
Sanudo Marin: 61<br />
SARDI, Pietro: 397<br />
SARPI, Paolo: 140<br />
SARTORIO, Aristide: 498<br />
Sauret: 474<br />
Savoia Tommaso di: 104<br />
Savoia Vittorio Amedeo di: 169<br />
Savoia Carlo Emanuele di: 167,<br />
364, 386<br />
Savoia Emanuele F<strong>il</strong>iberto di: 133,<br />
414<br />
SAVONAROLA, G.: 23, 45, 46,<br />
188<br />
SAVORGNANO, Mario: 398<br />
SBARBARO, Cam<strong>il</strong>lo: 111<br />
SCANDIANESE, Giov. Tito: 428<br />
SCAPPI, Bartolomeo: 444<br />
SCHEFFER, Joannes: 429<br />
Sciardelii: 466<br />
Scoto Girolamo: 227<br />
Scoto Ottaviano: 27, 33, 172<br />
Scudellari: 454<br />
Secerius: 81<br />
SEGONZAC - VIRGILIO: 499<br />
Se<strong>il</strong>er Geryon: 283<br />
SELDENUS, Johannes: 355<br />
SERLIO, Sebastiano: 150<br />
Sermartelli: 70, 221, 310<br />
Servières: 280<br />
Sessa G.B.: 150, 228<br />
Sforza Galeazzo: 43<br />
Shakespeare W<strong>il</strong>liam: 211, 218,<br />
220<br />
Short Peter: 261<br />
Sic<strong>il</strong>ia - COSTUMI: 460<br />
S<strong>il</strong>ber Eucharius: 49<br />
S<strong>il</strong>va Francesco: 82<br />
SILVA, Ercole: 151<br />
S<strong>il</strong>vestre Israel: 446<br />
S<strong>il</strong>vestri: 439<br />
Sluyter Jo.: 262<br />
SMITH, Adam: 319
SMITH, John: 377<br />
SOAVE, Francesco: 430<br />
Soc. Tipografica: 387<br />
SOGLIANI, Giovanni Battista:<br />
226<br />
SOGNO AMOROSO: 24<br />
Somasco G.B.: 260<br />
Somasco Vinc.: 415<br />
Soncino Gerolamo: 73, 323<br />
SONNEFELS, Josef von: 320<br />
Soranzo Giovanni: 224<br />
Spada Egidio: 395<br />
SPALLANZANI, Lazzaro: 378<br />
Stagnino Bernardino: 71, 138<br />
Stanga: 42<br />
STATUTI dell’Ordine di S.<br />
Stefano: 356<br />
Stella Antonio Fort.: 100, 101, 214<br />
Storti: 430<br />
Strauss Antonio: 350<br />
STROZZI, Giulio: 247<br />
SVETONIUS TRANQUILLUS:<br />
47<br />
Sweynheym e Pannartz: 37<br />
TABACCO e pipe, : 431<br />
Tacuino Giovanni: 67<br />
Tarino Giovanni Domenico: 414<br />
TASSO, Torquato: 84, 493<br />
Tebaldo Tommaso: 43<br />
TERENTIUS, Publius: 227, 228<br />
Teriade: 473, 495<br />
Terzi Antonio: 299<br />
TESAURO, Emanuele: 206<br />
TETI, Carlo: 399<br />
TEXIER, E. A.: 379<br />
THEOPHRASTUS : 207<br />
THIEBAUT DE BERNEAUD:<br />
380<br />
THIERS, Jean-Baptiste: 432<br />
Thurbourn: 272<br />
TIBULLUS: 48<br />
Tipografia Arciv. Bresciani: 419<br />
TOLEDO, Francesco: 141<br />
TOMASI DI LAMPEDUSA, G.:<br />
112<br />
Tonson & Watt: 203<br />
TORQUEMADA, Johannes de: 49<br />
Torrentino Lorenzo: 170, 190<br />
Tourneisen Emanuel: 376<br />
Tournes Jean de: 178<br />
TRACTATUS de Arte Bene<br />
Vivendi: 208<br />
Tramezzino Michele: 334, 340,<br />
352, 354<br />
TRECCO, Giovanni Battista: 433<br />
Trémois - PETRARCA: 500<br />
Trenti Carlo: 230<br />
Trissino Marcantonio: 195<br />
TRISSINO, Giovanni Giorgio:<br />
229<br />
TROILI, Giulio : 152<br />
Tubini L. - Alopa: 45<br />
TULY, Isacco: 434<br />
Turra: 195<br />
Ubertino da Vercelli: 268<br />
UFICIO de’ Sette Dolori: 142<br />
Unione Arti Grafiche: 289<br />
Valdesi - PERRIN, Jean Paul: 357<br />
VALERIUS FLACCUS, Caius: 85<br />
VALERY, Ant. Claude: 382<br />
Valesio Franc.: 247<br />
Valgrisi Vincenzo: 266, 374<br />
Valier Pietro: 393<br />
Vallardi: 151<br />
VALLISNIERI, Antonio: 274<br />
VALPERGA CALUSO,<br />
Tommaso: 125<br />
Valvassori Giov.Andrea: 174<br />
VANOSSI, Antonio: 435<br />
Varisco-Paganini: 267<br />
VASARI, Giorgio: 170<br />
Vascosanus Mich.: 423<br />
Vascosanus-Estienne-Roigny: 298<br />
Vaticana Stamperia: 312<br />
Vecchi Aless.: 364, 388, 444<br />
VECELLIO, Cesare: 462<br />
VENEROSO, Girolamo: 293<br />
VENIERO, Francesco: 209<br />
VENTIMIGLIA, Domenico: 248<br />
Verdi G.M. - Cassiani G.: 263<br />
VERLAINE, Paul: 113<br />
Verlus Antonius: 41<br />
Vescovi Pietro: 157<br />
VIGNOLA, Giacomo: 153<br />
VIRGILIO: 491<br />
VITRUVIO, Marco Pollione: 154<br />
VITTONE, Bernardo Antonio:<br />
155<br />
VOGHERA, Luigi: 156<br />
Vollard Ambroise: 463, 464,<br />
464/b, 496<br />
VOLTAIRE: 492<br />
Waesberge: 339<br />
Walkirch: 408<br />
WALTER, Johann Gottlieb: 294<br />
WECKERLIN, J.B.: 249<br />
Wigand: 348<br />
Wittemberg Giorgio di: 256<br />
Zafra: 407<br />
ZAMBONI, Baldassarre: 157<br />
Zanichelli: 367<br />
Zannetti bart.: 179<br />
Zappata Bartolomeo: 396<br />
Zatta Antonio: 219, 244, 459<br />
ZEILLER, Martin : 383<br />
Z<strong>il</strong>etti Giordano: 133<br />
Zoppino Nicolò: 75, 83, 211, 338,<br />
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