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Catalogo FOGNATURE - Planiplastic Ecologia S.r.l.

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C A P I T O L A T O<br />

CAPITOLATO<br />

Fornitura e posa in opera di dispositivo di chiusura o di coronamento Chiusino / Caditoia in ghisa sferoidale GJS 500/7, secondo quanto<br />

previsto dalla UNI EN 1563, conforme ai requisiti di progettazione, prove e collaudi e di marcatura previsti dalla norma UNI EN 124,<br />

con classe di carico B125(solo per chiusino), C250, D400 e costituito da:<br />

■ telaio piano di forma quadrata (rettangolare) di dimensioni esterne non inferiori a _ mm, luce netta non inferiore a _ mm e altezza<br />

non inferiore a _ mm, provvisto di dispositivi di ancoraggio e appoggio di dimensioni normate che favoriscono una maggiore tenuta<br />

con la malta cementizia e sagomato internamente a “U” in modo da assicurarne la tenuta idraulica (da consentire l’inserimento di<br />

un’apposito sifone in GJS;<br />

■ coperchio / griglia piana / concava di forma quadrata (rettangolare) di dimensioni tali da consentire l’accoppiamento con il relativo<br />

telaio e con profondità d’incastro non superiore a _ mm, munito sul fondo di costolatura di irrigidimento che assicura la tenuta ai<br />

carichi, di rilievi antisdrucciolo aventi superficie non inferiore al 10% della superficie totale e non superiore al 70% della stessa e delle<br />

marcature previste dalla norma.<br />

Fornitura e posa in opera di dispositivo di chiusura o di coronamento Chiusino / Caditoia coperchio tondo in ghisa sferoidale GJS 500/7<br />

secondo quanto previsto dalla UNI EN 1563, conforme ai requisiti di progettazione, prove e collaudi e di marcatura previsti dalla norma<br />

UNI EN 124, con classe di carico D400 e costituito da:<br />

■ telaio piano di forma quadrata (rotonda, ottagonale) di dimensioni esterne non inferiori a _ mm, luce netta non inferiore a _ mm e<br />

altezza non inferiore a _ mm, provvisto di dispositivi di ancoraggio e appoggio di dimensioni normate che favoriscono una<br />

maggiore tenuta con la malta cementizia e sagomato internamente a “U” in modo da assicurarne la tenuta idraulica e con<br />

guarnizione antirumore e antibasculamento sagomato per contrastare il bordo del coperchio; tale telaio dovrà avere inoltre una<br />

sede per ospitare la cerniera per l’apertura del coperchio ed una per favorire lo sganciamento e l’apertura del coperchio stesso;<br />

■ coperchio di forma rotonda di dimensioni tali da consentire l’accoppiamento con il relativo telaio e con profondità d’incastro non<br />

inferiore a -mm, munito sul fondo di costolatura di irrigidimento che assicura la tenuta ai carichi, di una prima appendice atta a<br />

favorire la spinta per lo sganciamento dal telaio di una seconda appendice che favorisce l’articolazione con il telaio, di rilievi<br />

antisdrucciolo aventi superficie non inferiore al 10% della superficie totale e non superiore al 70% della stessa e delle marcature<br />

previste dalla norma. La chiusura è assicurata da una idonea barra elastica.<br />

POSA IN OPERA<br />

Affinché un dispositivo di chiusura o di coronamento, più semplicemente un chiusino o una caditoia, possa “espletare” la propria<br />

funzione occorre che:<br />

■ abbia classe di carico idonea in funzione del luogo di installazione: a tal proposito si deve tenere conto delle prescrizioni dettate<br />

dalla norma UNI ENI 124 al prg. 4);<br />

■ sia posto in opera a “regola d’arte”, in modo tale che anche i materiali utilizzati contribuiscano ad ospitare carichi dovuti al traffico<br />

pedonale e/o veicolare ed a sostenerli opportunamente.<br />

Per quanto concerne la “posa in opera” di seguito si riportano alcuni brevi consigli:<br />

a. utilizzare un calcestruzzo con resistenza a compressione minima RcK 35 N/mm2 e con aggregati lapidei di granulometria max pari<br />

a 6/8 mm, rispettando i tempi di maturazione prescritti;<br />

b. utilizzare dispositivi con la base del telaio dal design compatibile dimensionalmente con tutti i pozzetti (normalizzati e non);<br />

c. assicurarsi di utilizzare dispositivi la cui superficie d’appoggio del telaio sia tale da garantire il rispetto del valore max della pressione<br />

d’appoggio di 7,5 N/mm2 previsto dalla UNI EN 124: questo requisito è garantito per i prodotti coperti da certificazione. Attenzione:<br />

il telaio deve appoggiare completamente sulla testa del pozzetto per essere sicuri che tale valore di pressione sia garantito;<br />

d. disporre tra il telaio ed il pozzetto uno strato di malta cementizia di ca. 2 cm dopo aver ripulito sia l’uno che l’altro da eventuali corpi<br />

estranei;<br />

e. livellare il telaio in modo tale che a lavori ultimati non si abbiano dislivelli fra il piano stradale ed il piano del dispositivo, dislivelli che,<br />

oltre ad essere causa di disturbo al traffico, a lungo andare possono favorire un precoce invecchiamento del chiusino o della caditoia;<br />

f. prevedere un cordolo di irrigidimento di almeno 250/300 mm per lato; si può ricorrere all’utilizzo di armature metalliche per contrastare<br />

adeguatamente le sollecitazioni di trazione generate nel calcestruzzo di rinfianco (in previsioni di grossi carichi in fase d’impiego);<br />

g. a seconda del tipo di cemento utilizzato per la posa ed a seconda delle condizioni climatiche in cui si eseguono i lavori (temperatura,<br />

grado di umidità, ecc), vi sono dei tempi minimi di maturazione da rispettare prima di inserire il coperchio o la griglia nel telaio<br />

e prima di poter rendere transitabile la zona dell’installazione. Per i normali tipi di cemento in commercio tali tempi sono dell’ordine<br />

di almeno un’ora per l’inserimento del coperchio o della griglia, di 48/72 ore per la transitabilità.Vi possono essere dei casi in cui,<br />

per accelerare tali tempi si può fare uso di calcestruzzi additivati (cemento a presa rapida);<br />

h. assicurarsi che non rimangano residui di calcestruzzo o conglomerato bituminoso tra coperchio e telaio, nella zona delle cerniere (eventuali),<br />

in corrispondenza dei sistemi di chiusura (eventuali), che possano compromettere la stabilità del coperchio ed evitarne la rumorosità.<br />

La posa del manufatto rimane comunque sotto la piena responsabilità dell’impresa incaricata del lavoro che ha il dovere di effettuarlo<br />

a regola d’arte, sotto la diretta sorveglianza della direzione lavori che, assumendosene la piena responsabilità, può decidere,<br />

secondo i casi, la modalità di posa in opera più appropriata.<br />

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