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Le officine Riv: il centro della ragnatela. - Alp Cub

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Quale è stato l'atteggiamento <strong>della</strong> <strong>Riv</strong> verso <strong>il</strong> regime e la lotta partigiana? Secondo Carlo Borra,<br />

impiegato <strong>Riv</strong>, sindacalista <strong>della</strong> Cisl e poi parlamentare per la Democrazia Cristiana, "Gli<br />

industriali sono sempre opportunisti in tutto e per tutto. Io credo che, specialmente l'ing. Bertolone,<br />

non ci fosse adesione convinta al fascismo. Si doveva fare i fascisti, vestire in un certo modo.<br />

Certamente prima erano fascisti perché li interessava essere così, perché <strong>il</strong> fascismo li aiutava. Era <strong>il</strong><br />

momento.<br />

Durante <strong>il</strong> periodo clandestino credo che abbiano aiutato abbastanza i partigiani. Nel contempo non<br />

dicevano nettamente no alla richieste dei fascisti. Ne hanno salvati tanti che dovevano essere<br />

deportati in Germania. L'intervento di Bertolone ne ha<br />

salvati tanti. Inoltre gli industriali italiani erano in collegamento con quelli inglesi e sapevano come<br />

andavano le cose" (24).<br />

Di questa opinione è anche Livio Notta, operaio <strong>Riv</strong> e m<strong>il</strong>itante comunista:" La <strong>Riv</strong> ha dato una<br />

mano all'antifascismo. Forse un po' forzatamente. La Direzione ha contribuito parecchio a salvare<br />

qualche ostaggio, qualche vita.<br />

Ha dato dei contributi in aiuti materiali. I partigiani andavano a prelevare <strong>della</strong> roba nell'ex cinema<br />

<strong>Riv</strong>. Poi mandavano su qualcosa alle divisioni autonome, forse a Costantino.<br />

La <strong>Riv</strong> ha avuto sentore che le cose non potevano più andare avanti così. Indubbiamente si sono<br />

adattati" (25).<br />

Certamente <strong>il</strong> senatore Agnelli con <strong>il</strong> regime manteneva un rapporto di buon vicinato, senza troppe<br />

confidenze, ma neppure far motivo<br />

alcuno di sdegno. A V<strong>il</strong>lar, fez e cuscinetti andavano a braccetto e per <strong>il</strong> senatore nero, rosso o<br />

giallo erano tutte la stessa cosa.<br />

L'adesione al fascismo da parte di Agnelli "Si trattò di un'adesione reciproca, non solo dettata da<br />

motivi di interesse, ma anche fondata su una certa affinità psicologica.<br />

E' vero che <strong>il</strong> fascismo aveva bisogno di Agnelli per consolidare <strong>il</strong> suo prestigio e avvalorare la sua<br />

mistica del progresso e Agnelli aveva bisogno - scrive Vittorio Morero - del fascismo per<br />

proteggere la sua tendenza monopolistica ma <strong>il</strong> desiderio di gerarchizzare ogni forma di convivenza<br />

sociale, di ordinare tutto in uno schema di ordine prestab<strong>il</strong>ito era l'espressione di una forma mentis<br />

comune alle due parti. <strong>Le</strong> opere RIV avrebbero assunto le denominazioni del regime e del partito,<br />

ma avrebbero conservato la loro effettiva autonomia sotto la guida del gran capitano.<br />

Già nel 1928 i quadri erano al gran completo: <strong>il</strong> sen. agnelli podestà; l'ing. Bertolone segretario<br />

politico del Fascio, comandante <strong>della</strong> XIV centuria Val Chisone Junior, presidente del Dopolavoro,<br />

l'ing. E. <strong>Le</strong>saque vicepresidente, <strong>il</strong> rag. Cir<strong>il</strong>lo Gay presidente dell'ass. Combattenti" (26).<br />

Si può certamente dire che le relazioni tra Agnelli e <strong>il</strong> fascismo, sono dovuto da un lato dalla<br />

necessità di Mussolini di rafforzare e consolidare <strong>il</strong> potere, ben sapendo <strong>il</strong> posto occupato dalla Fiat,<br />

fiore all'occhiello dell'Italia, e anche perché <strong>il</strong> Senatore era "sempre e comunque dalla parte di chi<br />

governa, secondi <strong>il</strong> vecchio principio attuale anche oggi, che ha messo sulla b<strong>il</strong>ancia <strong>il</strong> paese<br />

"normalizzato", la restituzione del prestigio alla classe imprenditoriale, la mortificazione dei<br />

sindacati e <strong>il</strong> ritorno alla produttività e alla disciplina nelle fabbriche" (27).<br />

Così <strong>il</strong> senatore esprimeva <strong>il</strong> suo pensiero rispetto al regime, affermando "come l'attuale governo<br />

fascista abbia benemeritato dalla Nazione, inquantochè le finanze statali sono in aumento, e gli<br />

scioperi sono eliminati con notevole vantaggio <strong>della</strong> classe operaia, per cui raccomanda di non<br />

osteggiare né ostacolare, <strong>il</strong> alcun modo, l'opera che l'attuale governo sta svolgendo" (28_).<br />

Questa duplice connivenza o alleanza tra fascismo e Agnelli fa scrivere sul Il Giornale del<br />

Pinerolese, in occasione del venticinquennio di fondazione <strong>della</strong> <strong>Riv</strong>, che <strong>il</strong> progetto industriale di

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