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Le officine Riv: il centro della ragnatela. - Alp Cub

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appresentati <strong>della</strong> <strong>Riv</strong> e delle organizzazioni sindacali.<br />

La <strong>Riv</strong> non recederà dalle proprie posizione. Si era già compreso in occasione dell'incontro,<br />

avvenuto a Torino i primi di febbraio, tra la Commissione Interna e l'avv. Honorati. La mediazione<br />

possib<strong>il</strong>e per l'azienda era di far rientrare in officina i casi con particolari problemi, i quali<br />

sarebbero stati sostituiti da altri sospesi. Nulla più.<br />

Intanto l'onorevole Carlo Borra alla Camera dei deputati aveva posto un'interrogazione al ministro<br />

dell'industria sulla situazione occupazionale <strong>della</strong> zona. La risposta del ministro viene definita, nel<br />

suo intervento di risposta del 3 febbraio 1965, "troppo di carattere burocratico, non dovute cioè ad<br />

un esame autonomo da parte del Governo, ma piuttosto a relazioni spesso interessate" (204), e nella<br />

situazione specifica <strong>della</strong> <strong>Riv</strong>, pur non negando la necessità all'azienda di garantirsi un mercato più<br />

ampio, denuncia che <strong>il</strong> prezzo <strong>della</strong> fusione la stavano pagando essenzialmente i lavoratori.<br />

La <strong>Riv</strong> di Torino gioca alla provocazione in un momento di forte tensione: 44 dipendenti, 12 operai<br />

sospesi e 32 che invece ancora presenti in fabbrica ricevono la lettera di licenziamento. Motivo:<br />

essersi resi responsab<strong>il</strong>i di violazioni e gravi atti di indisciplina. I sospesi sarebbero stati licenziati<br />

per aver varcato i cancelli <strong>della</strong> fabbrica durante gli scioperi, gli altri per aver insultato dei dirigenti<br />

e dei dipendenti che non aderivano allo sciopero.<br />

Era evidente l'azione di rappresaglia e <strong>il</strong> tentativo di mettere alle corde l'attività sindacale. "La <strong>Riv</strong>-<br />

Skf ha ut<strong>il</strong>izzato questo periodo per ristrutturare anche <strong>il</strong> sindacato - rammenta Tonino Chiriotti - e<br />

quindi se nella prima fase aveva adottato i reparti confino e colpito i compagni <strong>della</strong> Fiom-Cg<strong>il</strong>, in<br />

questa seconda fase ha colpito pesantemente la Fim-Cisl, nel senso che eravamo <strong>il</strong> soggetto unitario<br />

per eccellenza con la Fiom e stavamo costruendo, forse inavvertitamente, un sindacato unitario (...).<br />

Ricordo che un anno abbiamo rifatto tre volte le sezioni sindacali aziendali, le famose Sas, perché<br />

nella prima fase ha spedito i nostri quadri<br />

in Svezia: o accettare <strong>il</strong> trasferimento o si veniva licenziati. Il secondo atto è stato <strong>il</strong> trasferimento<br />

dei nostri m<strong>il</strong>itanti alla Fiat; anche qui prendere o lasciare, e la terza fase è stata quella dei<br />

licenziamenti. In questi duecento e oltre licenziamenti ha inserito buona parte dei nostri quadri<br />

sindacali. Fatto questo, arrivati al '66, in seguito allo sciopero alla <strong>Riv</strong> di Airasca sono stato<br />

licenziato" (205).<br />

In quel periodo la paura faceva novanta. Paura di essere messo fuori con i sospesi, e rinunciare a un<br />

lavoro con tutti i priv<strong>il</strong>egi che l'impiego alla <strong>Riv</strong> comportava.<br />

La situazione <strong>della</strong> crisi fa emergere anche la nuova mappa sindacale . E' tramontata la Cisl<br />

collaborativa e moderata creata da Carlo Borra e si è fatta strada quella nuova, molto più<br />

conflittuale, guidata da Tonino Chiriotti. Inoltre sono sempre più stretti i rapporti tra Cisl e Fiom.<br />

"In quegli anni viaggiavamo molto bene con la Fiom, mentre la U<strong>il</strong> è sempre stata un po' un<br />

sindacato moderato, non voglio dire f<strong>il</strong>opadronale, ma tardivo rispetto alla decisioni da prendere<br />

(...). Inoltre in quegli anni sino state fatte molte delle prime attività unitarie di Fiom-Fim-U<strong>il</strong>m: gli<br />

spicheraggi unitari nella val Chisone con le tre macchine Fim, Fiom, U<strong>il</strong>m. Quelle tre macchine<br />

sono state "battezzate" in quegli anni.<br />

L'unità sindacale l'abbiamo costruita in quel contesto con la pratica attività. Sono stati gli anni più<br />

belli che hanno precorso la fine degli anni Settanta. Erano ormai superate le contrapposizioni<br />

sindacali degli anni Cinquanta, anche perché vi era stato un cambio fortissimi di quadri sindacali<br />

nella Fim-Cisl" (206_).

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