Le officine Riv: il centro della ragnatela. - Alp Cub
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servivano ad alimentare i salari degli operai, esse diventavano uno forma di finanziamento del<br />
comunismo se una parte r<strong>il</strong>evante degli operai pagavano la tessere del PCI e <strong>della</strong> CGIL" (117).<br />
<strong>Le</strong> questioni delle commesse, alla Fiat come alla <strong>Riv</strong>, rappresentavano lo strumento propagandistico<br />
da parte delle aziende per sostenere che un consenso oltre alla norma fisiologica alla Cg<strong>il</strong>, e<br />
indirettamente al Pci, avrebbe compromesso la sicurezza del posto di lavoro.<br />
L'articolo sul giornale comunista evidenziava che la Fiom aveva informato "La Direzione <strong>della</strong> <strong>Riv</strong><br />
che, nel caso l'intimidazione non cessi immediatamente, <strong>il</strong> Sindacato unitario si riserva di<br />
intervenire decisamente per far valere i giusti diretti dei lavoratori" (118).<br />
<strong>Le</strong> manovre di contrasto pre-elettorali <strong>della</strong> <strong>Riv</strong> si contraddistinguevano anche per lo spostamento e<br />
l'isolamento di operai. Lavoratori altamente specializzati o di affermata esperienza nel campo del<br />
loro lavoro venivano spostati in reparti con con lavorazioni completamente diverse. Obiettivo:<br />
isolare gli operai sindacalmente più combattivi e , sempre nel 1955, la <strong>Riv</strong> usa la mano pesante. "Il<br />
7B", giornale dei lavoratori<br />
<strong>della</strong> <strong>Riv</strong> di V<strong>il</strong>lar Perosa, e curato dai m<strong>il</strong>itanti <strong>della</strong> Fiom e del Pci, denuncia in tale anno che gli<br />
spostamenti strategici colpiscono non solo lavoratori <strong>della</strong> Fiom, ma anche quelli <strong>della</strong> Cisl, U<strong>il</strong> e<br />
anche indipendenti "i quali hanno palesemente espresso la loro opposizione a sim<strong>il</strong>i metodi<br />
repressivi e<br />
intimidatori che tenderebbero a creare nello stab<strong>il</strong>imento un'atmosfera tutt'altro che idonea al buon<br />
andamento produttivo" (119).<br />
"Il Pellice", giornale conservatore schierato al fianco degli industriali Pinerolesi, fa dedurre che la<br />
Direzione <strong>della</strong><br />
<strong>Riv</strong> ha messo in campo, questa come in altre occasioni, tutta la sua determinazione. L'alta<br />
percentuale di votanti, quasi <strong>il</strong> 99%, era frutto anche di un 2% di lavoratori assenti dal lavoro ma<br />
che si sono recati puntualmente a votare. Il settimanale f<strong>il</strong>opadronale conclude <strong>il</strong> suo articolo, dopo<br />
aver espresso <strong>il</strong> rammarico di una non avvenuta caporetto <strong>della</strong> Fiom, con l'auspicio che l'eletto<br />
nella lista dei Socialisti Indipendenti si schieri al fianco <strong>della</strong> Cisl e <strong>della</strong> U<strong>il</strong> dando una<br />
"maggioranza democratica" <strong>della</strong> Ci. (120).<br />
Secondo <strong>Le</strong>opoldo Armandi, m<strong>il</strong>itante <strong>della</strong> Fiom, la Direzione, accanto alla propaganda delle<br />
commesse di lavoro, usava anche una sott<strong>il</strong>e opera diretta e indiretta nel cercare di scegliere gli<br />
uomini del sindacato con i quali avrebbe preferito trattare: "Come alla Fiat anche alla <strong>Riv</strong> di V<strong>il</strong>lar<br />
Perosa sono divenute attuali le pressioni individuali fatta dalla Direzione circa l'orientamento che i<br />
lavoratori avrebbero dovuto assumere nella scelta <strong>della</strong> corrente sindacale. In particolare<br />
l'inclusione di alcuni membri del gruppo anziani fra i candidati <strong>della</strong> Cisl e U<strong>il</strong> (...) Ma all'interno<br />
<strong>della</strong> stessa Fiom la Direzione "sceglieva" i suoi uomini con i quali avrebbe preferito trattare" (121).<br />
Intanto, fino al 1957, la U<strong>il</strong> e la Cisl, con la somma dei loro seggi, riescono ad ottenere la<br />
maggioranza nel Ci., anche se fra queste due organizzazione emergono in diverse occasioni motivi<br />
di contrasto.<br />
Il 1958 è un anno cardine: forte regressione dalla Fiom e per per la prima volta superata anche dai<br />
soli voti <strong>della</strong> Cisl. Ma questa svolta avviene anche grazie ad un colpo di reni <strong>della</strong> Cisl: di fronte<br />
all'intransigenza <strong>della</strong> <strong>Riv</strong> di giungere ad un positivo accordo sul premio di produzione, i membri<br />
<strong>della</strong> Cisl di V<strong>il</strong>lar Perosa ( e Torino) rassegnano le dimissioni dalla Ci.<br />
Per capire questo scelta, si deve comprendere che la Cisl aveva chiaro qual era <strong>il</strong> suo spazio di<br />
manovra nella fabbrica e rispetto alla Fiom. Quando l'atteggiamento <strong>della</strong> <strong>Riv</strong> si irrigidiva su