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Le officine Riv: il centro della ragnatela. - Alp Cub

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Fiat. Sulle pagine de "L'Informatore sindacale Cisl", del febbraio del 1952, vi è la reazione<br />

infastidita <strong>della</strong> Cisl per l'alta adesione data dagli operai agli scioperi politici <strong>della</strong> Cg<strong>il</strong>.<br />

Gli scioperi <strong>della</strong> Cg<strong>il</strong> tenderanno nel futuro ad una minor politicizzazione ( o più precisamente<br />

partitizzazione) e in parte a diventare cultura comune, ad inizio degli anni Sessanta, di tutto <strong>il</strong><br />

movimento sindacale, quando, in più di un'occasione, verranno dichiarati momenti di protesta<br />

unitari dalla Commissioni interna, o prese di posizione o di denuncia, rispetto fatti politici nazionali<br />

o internazionali (111), ovviamente in un contesto storico in fortemente mutato.<br />

Tuttavia c'è anche da chiedersi se quella tendenza all'azione prettamente politica non derivava da<br />

una corretta percezione <strong>della</strong><br />

globalità dello scontro politico in atto in Italia, quindi relegare l'azione di fabbrica unicamente ai<br />

problemi di carattere aziendale e contrattuale voleva dire subordinare i lavoratori alla strategia<br />

padronale e governativa.<br />

In realtà una politicizzazione dello scontro sui problemi più generali, saltando <strong>il</strong> livello più<br />

propriamente rivendicativo legato alla concretezza delle condizioni di lavoro, rischiava di non far<br />

comprendere gli scioperi in fabbrica.<br />

La polemica con la Fiom sull'ut<strong>il</strong>izzo politico degli scioperi diventa <strong>il</strong> cavallo di battaglia in nome<br />

di valori culturali, sistemi sociali e politici antitetici a quelli <strong>della</strong> sinistra. In nome <strong>della</strong> liberà e<br />

dell'autonomia del sindacato e contro la "mania scioperaiola " <strong>della</strong> Cg<strong>il</strong> scenderà in campo "L'Eco<br />

del Chisone", fin dal dicembre del 1948. In tale mese verrà pubblicato sulle pagine del settimanale<br />

pinerolese uno specchietto statistico nel quale vengono denunciate 12 m<strong>il</strong>ioni di ore di sciopero,<br />

proclamate dalla Cg<strong>il</strong>, nel corso del primo quadrimestre del 1948. Scioperi che vengono definiti<br />

nella maggior parte politici, con conseguenze negative sull'economia nazionale e sui salari operai.<br />

Il commento su tali dati si conclude ponendo la domanda se "Conviene alla base la lotta di classe<br />

proposta dalla Cg<strong>il</strong>" (112).<br />

Anche la U<strong>il</strong> seguirà la strada <strong>della</strong> polemica con la Cg<strong>il</strong> sulla politicizzazione degli scioperi. In un<br />

volantino distribuito alla <strong>Riv</strong> nel 1955 in occasione delle elezioni <strong>della</strong> Ci, questa organizzazione<br />

sindacale accusa la Fiom di aver fatto perdere ai lavoratori <strong>Riv</strong>, nel periodo 1949-1955, ben 517.730<br />

ore di lavoro per scioperi non economici (contro <strong>il</strong> piano Marshall, contro <strong>il</strong> Patto Atlantico, per la<br />

morte di Stalin, ecc.) con la perdita di 114 m<strong>il</strong>ioni di salario (113).<br />

Cosa capitava in casa Cg<strong>il</strong>? L'uso dello sciopero con fini politici non era un'accusa infondata <strong>della</strong><br />

Cisl. Politica di partito e di sindacato nella Fiom era unica cosa, perché la stragrande maggioranza<br />

m<strong>il</strong>itanti del Pci e <strong>della</strong> Cg<strong>il</strong>. La cinghia di trasmissione tra Pci e Cg<strong>il</strong> era una realtà.<br />

Certo la Cisl era più rivolta, essenzialmente, ai problemi di fabbrica, ma in fatto di autonomia anche<br />

la Cisl dimostra di predicare bene e razzolare male. Nel 1951, in occasione delle imminenti elezioni<br />

amministrative, la Cisl darà indicazione di votare candidati iscritti al sindacato libero. Sullo stesso<br />

bollettino pinerolese, "L'informatore sindacale Cisl", nel giugno del 1951 viene pubblicata la lista<br />

dei candidati Cisl <strong>della</strong> zona alle elezioni amministrative. Anche nelle elezioni politiche del 7<br />

giugno 1953, la Cisl pubblica l'elenco dei candidati, invitando a dare la preferenza ai sindacalisti<br />

<strong>della</strong> Cisl. Non si indicava un partito, ma di fatto si invitava a votare la Democrazia cristiana.<br />

<strong>Le</strong> lezioni <strong>della</strong> Ci erano la cartina di tornasole del potere sindacale seguito con molta attenzione<br />

dalla direzione <strong>Riv</strong> e dai giornali locali. Tra <strong>il</strong> 1950 e <strong>il</strong> <strong>il</strong> 1958 abbiamo alcuni dati costanti: la<br />

progressiva crescita <strong>della</strong> Cisl e <strong>della</strong> U<strong>il</strong> che raddoppiano in termini di voti, un ancora maggiore<br />

aumento <strong>della</strong> lista socialista <strong>della</strong> Fiom, mentre la corrente comunista perde oltre <strong>il</strong> 20%. Nel 1955

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