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CITTADINO! CITTADINO! - Azienda ULSS 8

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Anno XV - Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in<br />

abbonamento postale - 70% - CNS Treviso CPO<br />

envenuto<br />

n. 1 - Aprile 2012<br />

<strong>CITTADINO</strong>!<br />

ACCOGLIENZA<br />

Una nuova veste per<br />

il Punto informazioni ed un<br />

nuovo sistema di gestione delle<br />

code presso l'Ospedale San<br />

Giacomo di Castelfranco Veneto,<br />

migliorano l'accesso ai servizi,<br />

l'accoglienza e l'attesa.<br />

PRIMO PIANO<br />

Il direttore generale<br />

dell'Ulss 8 traccia<br />

un bilancio degli obiettivi<br />

raggiunti nel 2011.<br />

7<br />

DAI REPARTI<br />

Ernie inguinali: la Chirurgia di<br />

Montebelluna, esempio<br />

per la standardizzazione<br />

del trattamento.<br />

19<br />

APPROFONDIMENTO<br />

Il contributo dell'Associazione<br />

Comitato Borsa di studio<br />

per la cura dei tumori.<br />

20-21<br />

PREVENZIONE<br />

Lo screening colorettale:<br />

il programma per prevenire<br />

il carcinoma del colon-retto.<br />

22-24


Buon giorno Giuseppe!<br />

Quando arriva la pensione è davvero un buon giorno.<br />

Giuseppe, il mio consulente, mi ha proposto<br />

Conto Libero Silver: semplice e chiaro, senza costi<br />

di gestione, perfetto per le mie esigenze.<br />

Conto Libero Silver ti semplifica la vita.<br />

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BOLLO<br />

ZERO<br />

per tutto<br />

il 2012


Il viaggio attraverso i nuovi direttori di<br />

Unità operativa dell’Ulss 8 fa tappa, questa<br />

volta, presso la Pediatria di Castelfranco<br />

Veneto, dove il posto di primario era vacante<br />

dal febbraio 2010 quando il professor<br />

Luigi Pavanello era andato in pensione.<br />

Ora, dall’agosto del 2011, l’incarico è stato<br />

coperto dal dottor Paolo Maria Pavanello.<br />

Nato a Treviso nel 1957, si è laureato in<br />

Medicina e Chirurgia presso l’Università<br />

degli Studi di Padova nel 1983 e ha conseguito<br />

la specializzazione in Pediatria,<br />

in Neonatologia ed in Patologia neonatale<br />

presso lo stesso ateneo.<br />

E’ arrivato dall’Ulss 9 di Treviso<br />

dov’era referente per la<br />

patologia e la diagnostica specialistica<br />

gastro-enterologica<br />

pediatrica e la diagnosi e la<br />

cura delle malattie infiammatorie<br />

croniche in età pediatrica.<br />

E’ inoltre referente dell’ambulatorio<br />

regionale per il bambino<br />

immigrato, nell’ambito del<br />

Gruppo di lavoro nazionale<br />

ed è referente, per la regione<br />

Veneto, per la certificazione<br />

delle malattie rare in età pediatrica.<br />

A lui e a tutto lo staff della<br />

i protagonisti dell'Ulss 8 APRILE 2012 · 3<br />

Al San Giacomo<br />

il nuovo medico<br />

per i bambini<br />

Da agosto dello scorso anno<br />

ha fatto il proprio ingresso<br />

il nuovo direttore della<br />

Pediatria del San Giacomo<br />

di Castelfranco Veneto, il<br />

dottor Paolo Maria Pavanello.<br />

Pediatria castellana l’augurio che l’offerta<br />

clinica rivolta ai piccoli pazienti possa svilupparsi<br />

e svolgersi con serenità.<br />

Renato Mason<br />

Direttore generale Ulss 8<br />

La comunicazione con i bambini ed il familiari è il primo passo verso la guarigione.<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

CosA L’hA spIntA Ad ACCEttArE L’InCArICo dI<br />

dIrEttorE dELLA pEdIAtrIA dI CAstELfrAnCo<br />

VEnEto?<br />

La passione per il mio lavoro ed il desiderio di dare<br />

un contributo concreto nel creare a Castelfranco<br />

Veneto una specializzazione nella gastroenterologia<br />

pediatrica, ambito verso il quale nel corso degli<br />

anni ho indirizzato i miei studi e la mia professione.<br />

QUALI sono I sUoI oBIEttIVI?<br />

Il mio principale obiettivo è quello di favorire<br />

il benessere dei bambini che incontro nella<br />

mia professione. per questo è necessario che<br />

tutta l'équipe professionale,<br />

medici, infermieri ed operatori<br />

che ruotano intorno al<br />

bambino, siano una squadra<br />

affiatata con un forte spirito di<br />

appartenenza perchè ciò facilita<br />

il raggiungimento dell'obiettivo.<br />

Con la mia squadra mi<br />

piacerebbe, non solo affrontare<br />

l'emergenza con la massima<br />

professionalità, ma anche<br />

promuovere una specialistica<br />

di eccellenza per rispondere<br />

alle richieste dei pediatri del<br />

territorio. Con loro conto di<br />

creare una rete operativa di<br />

dialogo costante. L'ospedale<br />

ed il territorio devono lavorare


4 · APRILE 2012<br />

insieme ed in sinergia per facilitare diagnosi<br />

tempestive ed accurate e consentire percorsi di<br />

cura integrati e condivisi.<br />

CoME è stAto L’IMpAtto Con IL rEpArto AL<br />

MoMEnto dEL sUo IngrEsso?<br />

ho trovato una struttura molto bella e funzionale,<br />

ma ogni cambiamento porta con sé sempre un po'<br />

di disagio tanto più che nel mio caso è avvenuto<br />

in un momento in cui tradizionalmente le persone<br />

sono in ferie. Ambientarmi non è stato facile<br />

soprattutto perchè ci sono volute alcune settimane<br />

affinché potessi conoscere lo staff completo.<br />

Alcuni dei colleghi, a dire il vero, li conoscevo già<br />

per aver avuto rapporti professionali e per aver<br />

frequentato assieme corsi e convegni.<br />

ora, nel complesso, posso dire che il lavoro di<br />

squadra c'è, anche se per certi aspetti deve<br />

ancora perfezionarsi, ma l'affiatamento è una<br />

caratteristica che si affina nel tempo.<br />

CoME CAMBIA IL sUo IMpEgno dA MEdICo A<br />

dIrEttorE dI UnItà opErAtIVA?<br />

nel mio caso, fortunatamente, l’impegno in corsia,<br />

tra i piccoli malati e le loro famiglie rimane, ma si<br />

info@sanitariag.com<br />

i protagonisti dell'Ulss 8<br />

aggiungono gli aspetti organizzativi da gestire (il<br />

budget, il personale, la turnistica) e questo è un<br />

aspetto per me piuttosto nuovo che spero di poter<br />

svolgere al meglio.<br />

ChE VALorE dà ALL’AspEtto UMAno pEr<br />

sVoLgErE IL sUo rUoLo?<br />

E’ non solo un aspetto fondamentale, ma anche<br />

da privilegiare. nella cura dei bambini l'umanità<br />

e la disponibilità sono importanti ed è necessario<br />

creare le condizioni perchè questo si concretizzi.<br />

Quando un bambino è ammalato non ci si può<br />

prendere cura solo di lui, ma anche dei suoi<br />

genitori che talvolta sono davvero spiazzati perchè<br />

non l'avevano messo in conto, soprattutto per<br />

alcune patologie importanti. Il colloquio con i<br />

genitori quindi, diventa importante e spesso è il<br />

primo passo per la diagnosi e la cura del bambino,<br />

più di mille esami ed indagini.<br />

Una buona comunicazione con i genitori, poi,<br />

diventa ancora più importante laddove i bambini<br />

devono essere sottoposti a percorsi di cura<br />

importanti e la loro collaborazione è fondamentale.<br />

per questo motivo, quando ad essere malati sono<br />

i bambini stranieri, il supporto del mediatore<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

culturale è molto utile perchè, non solo ci aiuta<br />

nel tradurre il linguaggio, ma facilita l'interazione<br />

e la collaborazione tra medici e famiglia aiutandoci<br />

a comprendere i diversi approcci culturali alla<br />

malattia.<br />

Ad esempio nella tradizione orientale questo<br />

approccio è totalmente diverso dal nostro perchè<br />

fortemente influenzato dal fatalismo e dal rifiuto<br />

della farmacopea tradizionale.<br />

In alcune patologie, poi, l'aspetto umano è ancora<br />

più importante perchè è necessario prestare<br />

attenzione a quei segnali che sono indicatori di<br />

dolore per poterlo sedare. per questo, ad esempio,<br />

utilizziamo un gioco che ci aiuta a misurarlo: una<br />

simpatica scala “di faccine” con cui il bimbo<br />

individua il grado del proprio dolore.<br />

QUAL è L’AspEtto pIù grAtIfICAntE dEL sUo<br />

LAVoro?<br />

La gioia nel constatare la guarigione è un’emozione<br />

sempre fortissima ed impagabile. I bambini, pur<br />

nella loro ingenuità, sanno riconoscere chi vuol<br />

loro bene e chi fa loro del bene e l’empatia che si<br />

crea tra il medico ed il piccolo paziente è davvero<br />

gratificante.


Quadrimestrale di informazione socio-sanitaria<br />

dell’<strong>Azienda</strong> Ulss 8 - Asolo - TV<br />

Anno XV, n° 1, APRILE 2012<br />

Direttore editoriale:<br />

Renato Mason<br />

Direttore responsabile:<br />

Mariano Montagnin<br />

montagnin@ulssasolo.ven.it<br />

Redazione:<br />

Antonio D’Alba,<br />

Luciano Milani, Annamaria Brosolo,<br />

Sandro Sessi.<br />

Redazione tecnica:<br />

Paolo Barichello, Massimo Melloni,<br />

Teresa Spaliviero,<br />

Ester Susin.<br />

Sede direzione e redazione:<br />

Ufficio stampa<br />

stampaulss8@gmail.com<br />

Ufficio Relazioni con il pubblico<br />

auurp1@ulssasolo.ven.it<br />

Fotografia:<br />

Gianni Busato<br />

Collaborazione giornalistica:<br />

Martina Berno<br />

Videoimpaginazione e Stampa:<br />

Tipografia Battagin s.r.l. - S. Zenone degli Ezz. (TV)<br />

Concessionaria pubblicità:<br />

LIVINGSTUDIO di Giusi Vianello<br />

Via Trevisana, 136<br />

31052 Varago di Maserada sul Piave (TV)<br />

mail: vianellogiusi@libero.it<br />

Autorizz. Tribunale di Treviso:<br />

n. 1072 del 30/03/05<br />

Iscrizione al ROC<br />

Registro degli Operatori di Comunicazione<br />

Pubblica n.10626 del 14/02/2002.<br />

sommario<br />

PAOLO MARIA PAVANELLO 3-4<br />

SOMMARIO 5<br />

PRImOPIANO<br />

Il bilancio Uss 8 del 2011 7<br />

Angioplastica d'avanguardia 9<br />

AttUALItA’<br />

Accoglienza in ospedale 11<br />

Rianimazione aperta 12<br />

LEttERE<br />

Serenità in Oncologia 13<br />

dAI REPARtI<br />

Colecistectomia con unico accesso 15<br />

La Farmacia ospedaliera 16-17<br />

Ernia inguinale verso lo standard 19<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

APPROfONdImENtO<br />

Borsa di studio tumori 20-21<br />

PREVENZIONE<br />

Screening colorettale 22-24<br />

Alimentazione anziani 25<br />

Guadagnare salute 26-27<br />

Pericolo monossido di carbonio 29<br />

dIstREttI<br />

Una rete per il gioco d'azzardo 30<br />

Disturbi dell'apprendimento 31<br />

Giovani e genitori 32-33<br />

AssOCIAZIONI<br />

Alea, il rischio del gioco 35<br />

Associazione volontari ospedale 37<br />

INfORmA<br />

Comitato etico 38<br />

Centro di Assistenza alle Aziende<br />

Agricole per pratiche Tecniche, Fiscali,<br />

Previdenziali e Corsi di Formazione<br />

P.zza Serenissima 30 31033 Castelfranco Veneto (TV)<br />

Tel. 0423 420325 Fax 0423 1945149<br />

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Una nuova era per l’udito<br />

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Aperto tutti i giorni


Migliorare le prestazioni, mantenere alto il livello dei servizi<br />

e contenere l’uso delle risorse. Sono questi i tre principi cui<br />

quotidianamente io, come direttore dell’Ulss 8, ed i miei<br />

collaboratori, siamo chiamati a rispondere.<br />

Non si tratta di obiettivi, ma delle linee guida che dettano le nostre<br />

decisioni, in un periodo storico in cui tutti, nessuno escluso, è<br />

chiamato a fare i conti con una costante contrazione delle risorse a<br />

disposizione e alla legittima richiesta da parte dei cittadini assistiti di<br />

avere servizi di qualità e adeguati ai bisogni socio-assistenziali.<br />

In un’ottica di trasparenza, mi pare quindi quanto mai corretto e<br />

doveroso tracciare una sintesi degli obiettivi raggiunti nell’ultimo<br />

anno, facendo fede ad uno dei capisaldi del mio operato sul quale mi<br />

ero soffermato fin dal giorno in cui mi è stato affidato l’incarico di<br />

guidare questa Ulss, e cioè quello di avere a cuore i risultati, più che<br />

i progetti, il consuntivo, più che il preventivo.<br />

Parto quindi col sottolineare che per il 2011 l’Ulss 8 chiuderà il<br />

bilancio con “un buon pareggio” che evidenzia un avanzo di qualche<br />

milione di euro e che conferma ampiamente la tendenza del 2010,<br />

quando lo stesso era stato di circa 1,1 milione di euro.<br />

E’ ovvio che il risultato economico esaurisce solo una parte<br />

dell’andamento di un’azienda pubblica, per questo mi preme<br />

soffermarmi anche su alcuni altri parametri che considero importanti,<br />

soprattutto se commisurati ai risultati richiesti dalla Regione del<br />

Veneto.<br />

Nel corso del 2011, per esempio, nell’Ulss 8 è stato ulteriormente<br />

ottimizzato il numero dei ricoveri che sono passati dai 148,8 per mille<br />

abitanti del gennaio 2011 ai 138,8 per mille abitanti del dicembre<br />

2011, rispetto ad una soglia regionale richiesta di 140 ricoveri<br />

ogni mille abitanti. Nel 2011 l’Ulss 8 ha rispettato anche il numero<br />

di prestazioni specialistiche per abitante fissato dalla Regione<br />

(quattro per abitante) mentre il costo per l’assistenza farmaceutica<br />

convenzionata pro-capite si è ridotto da 165,3 euro a 150,2 euro,<br />

avvicinandosi alla soglia di 147 euro prevista dalla Regione.<br />

Altri dati interessanti riguardano l’adesione ai programmi di<br />

screening e in particolare a quello mammografico, al quale hanno<br />

aderito circa 83 donne su 100 invitate, e quello colorettale, a cui<br />

hanno risposto 68 persone su 100 invitate, in linea con la soglia<br />

regionale fissata al 65%.<br />

Anche per i tempi di attesa, dopo il notevole sforzo in termini<br />

primo piano n salute ulss 8<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

APRILE 2012 · 7<br />

UN ANNO dI rISULtAtI POSItIVI. OrA<br />

SI CONtINUA SULLA StESSA StrAdA<br />

di risorse umane e<br />

tecniche, siamo in<br />

regola rispetto ai<br />

tempi previsti dalla<br />

Regione a seconda<br />

delle prioritarizzazioni<br />

richieste. Sul fronte<br />

personale, visti i<br />

risultati di bilancio, non<br />

dobbiamo attendere a<br />

lungo le autorizzazioni<br />

regionali per le<br />

sostituzioni. Continua<br />

anche l’operazione<br />

del recupero ferie da<br />

parte del personale che Il direttore generale, Renato Mason.<br />

ormai ha superato la<br />

metà delle 48mila giornate non godute negli anni precedenti.<br />

Dal punto di vista strutturale il 2011 è stato l’anno dell’inaugurazione<br />

del nuovo padiglione degenze del San Valentino di Montebelluna e<br />

dell’avvio della costruzione del padiglione “cerniera”. Con questo<br />

ritmo di lavoro è quasi certo che nel primo bimestre del 2013 l’intero<br />

progetto del nuovo ospedale San Valentino di Montebelluna sarà<br />

completato.<br />

Nel settembre scorso c’è stato il battesimo del Cup territoriale<br />

che consente ai cittadini di accedere alle prestazioni a livello<br />

ambulatoriale-extraospedaliero attraverso uno specifico call center e,<br />

all’Ulss 8, di monitorare le prenotazioni e le prestazioni che vengono<br />

erogate direttamente nel territorio. Sul fronte dei servizi sociali,<br />

invece, due significative novità, a lungo attese: l’avvio dei lavori per<br />

il nuovo Ceod di Pederobba e la prossima realizzazione del Ceod di<br />

Fonte.<br />

Risultati positivi, dunque, anche se non completamente esenti da<br />

alcune criticità, come, ad esempio, la carenza di organico con cui ci<br />

troviamo spesso a misurarci, ma che in linea generale ci incoraggiano<br />

a proseguire con fiducia nel nostro impegno a servizio della<br />

popolazione e, in primis, delle persone in difficoltà.<br />

Renato Mason<br />

direttore generale Ulss 8


E’<br />

durato circa 45 minuti<br />

ed ha avuto un esito ottimo<br />

il primo intervento<br />

in Italia - terminata la fase sperimentale<br />

- di angioplastica con<br />

stent coronarici bioassorbibili.<br />

L’intervento è stato eseguito venerdì<br />

13 gennaio 2012 dall’équipe<br />

della sala di Emodinamica<br />

diretta dal primario di Cardiologia<br />

dell’ospedale San Giacomo,<br />

Carlo Cernetti.<br />

Il paziente trattato è un uomo di<br />

41 anni che svolge molta attività<br />

sportiva, affetto da aterosclerosi<br />

coronarica diffusa.<br />

La procedura, eseguita con accesso<br />

attraverso la arteria radiale<br />

(ossia del polso) di destra senza<br />

complicanze, ha consentito al<br />

paziente di poter tornare nella<br />

propria stanza di degenza autonomamente.<br />

E’ il primo caso del genere a<br />

livello nazionale, reso possibile<br />

grazie ad un’innovativa tecnologia<br />

fornita dall’azienda americana<br />

Abbott Vascular.<br />

primo piano n salute ulss 8<br />

Tale tecnologia consente di ricostruire<br />

l’anatomia delle arterie<br />

coronariche introducendo nelle<br />

stesse delle protesi bioassorbibili<br />

che nel giro di 18-24 mesi<br />

riparano completamente l’arteria<br />

per poi dissolversi, a differenza<br />

degli attuali stent metallici (medicati<br />

e non) che permangono<br />

a tempo indefinito nell’albero<br />

coronarico del paziente.<br />

Tale terapia riparativa, associata<br />

alla terapia farmacologica<br />

moderna, permette al paziente<br />

di condurre una vita pressoché<br />

normale con netta riduzione del<br />

rischio di futuri eventi cardiovascolari.<br />

Tale tecnologia attualmente è applicabile<br />

ad una fascia circoscritta<br />

di pazienti, ma apre la strada<br />

ad uno scenario, nella cardiologia<br />

interventistica, di enorme<br />

impatto per i pazienti affetti da<br />

patologia ostruttiva vasale.<br />

Dal punto di vista medico-operativo<br />

la procedura è molto simile<br />

a quella tradizionale: viene pra-<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

ticato l’accesso del catetere in<br />

lieve sedazione attraverso l’arteria<br />

radiale o femorale, fino a raggiungere<br />

i vasi interessati. Quindi<br />

giunti nella sede da trattare<br />

viene posizionato il catetere che<br />

ha lo stent nella parte terminale<br />

e che viene rilasciato nel punto<br />

preciso all'interno del vaso.<br />

“Si tratta di un intervento significativo<br />

– spiega il dottor Carlo<br />

Cernetti – perché questo nuo-<br />

APRILE 2012 · 9<br />

A Castelfranco Veneto eseguito dal dottor Carlo Cernetti e dal suo staff, il primo intervento<br />

di angioplastica con stent coronarici bioassorbibili in grado di auto-dissolversi a distanza di 18 mesi.<br />

ANGIOPLAStICA, UN PrImAtO SPECIALE<br />

Il paziente e lo staff della Sala di Emodinamica dell'ospedale San Giacomo Apostolo.<br />

vo tipo di stent lentamente rilascia<br />

un farmaco che permette la<br />

guarigione dell’arteria ostruita e<br />

dopo 18-24 mesi viene completamente<br />

bioassorbito.<br />

Questa tecnologia riduce il rischio<br />

di trombosi tardiva dello<br />

stent e dona nuovamente alla<br />

arteria le sue capacità naturali<br />

di rispondere a stimoli neuroendocrini<br />

(vasodilatazione e vasocostrizione)”.


Pagare il ticket non è mai stato così semplice<br />

Nell’Ulss 8 puoi effettuare il pagamento<br />

anche da casa, con carta di credito<br />

Collegati al sito: www.ulssasolo.ven.it<br />

Clicca su “Pagamenti online” ed esegui le istruzioni.<br />

Prova il nuovo servizio!<br />

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COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE DA PARTE DELL’<strong>ULSS</strong> 8


H<br />

a cambiato fisionomia<br />

la hall d’ingresso<br />

dell’Ospedale San Giacomo<br />

di Castelfranco Veneto.<br />

Dall'inizio dell'anno un nuovo<br />

servizio di accoglienza ha preso<br />

posto al piano terra dell'ospedale<br />

castellano.<br />

Una trasformazione che ha incluso<br />

sia il Punto informazioni,<br />

ora in una veste nuova, allo scopo<br />

di essere subito riconosciuto<br />

da coloro che hanno bisogno di<br />

un’indicazione o di un aiuto, sia<br />

il Sistema di gestione delle code<br />

per accedere a tutti i Servizi della<br />

sala CUP (Prenotazioni, Cassa,<br />

Laboratorio Analisi).<br />

Entrambi i servizi sono stati<br />

realizzati con la collaborazione<br />

del consorzio Cento Orizzonti,<br />

partner nella gestione dei servizi<br />

Cup dell’Ulss 8.<br />

PUNTO INFORMAZIONI<br />

Punto di riferimento per i pazienti,<br />

gli utenti ed i visitatori<br />

che necessitano di aiuto è il<br />

nuovo bancone informazioni:<br />

attualità n salute ulss 8<br />

una struttura che unisce design<br />

ed accessibilità. In legno laccato<br />

di colore giallo e sviluppato su<br />

nove livelli di forma ellittica, il<br />

nuovo Punto informazioni, posto<br />

alla destra della porta d’ingresso<br />

della hall, è strutturato in modo<br />

tale da essere facilmente accessibile<br />

anche da parte delle persone<br />

con handicap che si muovono in<br />

carrozzina.<br />

Il Punto informazioni è attivo,<br />

con un’operatrice, tutti i giorni<br />

dalle 7.30 alle 13.30, allo scopo<br />

di aiutare i cittadini in qualsiasi<br />

genere di necessità (sapere dove<br />

si trova un reparto, un ambulatorio<br />

o un servizio, gli orari dei<br />

servizi all’interno dell’ospedale).<br />

L’idea di riconfigurare il Punto<br />

informazioni, peraltro già attivo<br />

ormai da tre anni nell’Ospedale<br />

castellano, nasce dal forte apprezzamento<br />

ottenuto dal servizio.<br />

Mediamente, infatti, ogni<br />

giorno sono circa 150 i cittadini<br />

che usufruiscono del Punto informazioni.<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

SISTEMA GESTIONE CODE<br />

Anche il sistema di accesso ai<br />

servizi della Sala Cup si è trasformato,<br />

grazie all’installazione<br />

di due nuovi dispositivi “Elimina<br />

code” touch screen in grado<br />

di gestire l’emissione dei ticket<br />

relativi rispettivamente ai servizi<br />

del Cup e alle prestazioni di Laboratorio<br />

analisi.<br />

Un dispositivo consente ai cittadini<br />

di scegliere di mettersi<br />

in coda per uno dei sei servizi<br />

erogati: prenotazione con impegnativa<br />

tradizionale, prenotazione<br />

con impegnativa elettronica,<br />

consegna dei referti, cassa, spor-<br />

APRILE 2012 · 11<br />

Semplice e veloce recarsi al Cup del San Giacomo. L’abito nuovo per il servizio accoglienza e la tecnologia<br />

digitale non fa perdere tempo al cittadino anche grazie ad un nuovo sistema di gestione delle code.<br />

L'OSPEdALE ChE ACCOGLIE<br />

Scopri come migliorare<br />

il comfort di casa<br />

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Il nuovo bancone informazioni nella hall di ingresso del San Giacomo.<br />

PRODUZIONE ED INSTALLAZIONE DI SERRAMENTI IN LEGNO,<br />

LEGNO-ALLUMINIO, PVC, PORTE E PORTONCINI<br />

tello cartelle cliniche e gli accessi<br />

diretti. Un secondo dispositivo,<br />

invece, è essenzialmente<br />

dedicato al Laboratorio analisi.<br />

Grazie al nuovo sistema viene<br />

quindi realizzata un’unica regia<br />

che sovrintende la gestione delle<br />

attese di tutti i servizi e che permette<br />

alla direzione un’analisi<br />

più accurata dei tempi di attesa<br />

e degli accessi che attualmente<br />

sono in media 600 al giorno (300<br />

per i servizi Cup e 300 per il Laboratorio<br />

analisi).<br />

Attilio Zavarise<br />

project manager Consorzio<br />

Cento Orizzonti<br />

Via G. Matteotti, 2 - 31030 Covolo di Pederobba (TV) - Tel. e Fax 0423.64359<br />

www.falegnameriasabadotto.it


12 · APRILE 2012 attualità n salute ulss 8<br />

Buoni i risultati nella Terapia<br />

intensiva castellana dove è in<br />

corso una sperimentazione<br />

per diminuire le restrizioni,<br />

tradizionalmente molto rigide.<br />

F<br />

in dalle sue origini la Terapia intensiva<br />

è stata pensata come un ambiente molto<br />

più “chiuso” nei confronti del mondo<br />

esterno rispetto ai reparti tradizionali, con<br />

lo scopo di proteggere il paziente da rischi di<br />

infezione e stress emotivi e di evitare interferenze<br />

con le attività terapeutico-assistenziali<br />

svolte dal personale sanitario. Per questa<br />

ragione sono state applicate notevoli restrizioni<br />

nella possibilità di accesso (barriere<br />

fisiche e limitazioni temporali), ancor oggi<br />

causa di un sensibile aumento del disagio<br />

esistenziale dei pazienti e dei loro familiari<br />

e tali da rendere inevitabilmente più difficile<br />

il rapporto comunicativo-relazionale fra<br />

l’équipe curante e la famiglia.<br />

In anni recenti, le motivazioni che stanno alla<br />

base di questa impostazione sono state progressivamente<br />

sottoposte a revisione critica<br />

per comprenderne la reale utilità e necessità.<br />

Gli studi che hanno approfondito questi<br />

aspetti, comparando gli effetti di una gestione<br />

“chiusa” rispetto a una gestione “aperta”,<br />

hanno dimostrato che quest’ultima non espone<br />

il paziente a maggiori rischi sul piano clinico<br />

e, all’opposto, hanno evidenziato come<br />

da una politica di maggiore apertura possano<br />

derivare grandi benefici sia per il paziente<br />

INIZIA Ad “APrIrSI"<br />

LA tErAPIA INtENSIVA<br />

che per i suoi congiunti, favorendo nel contempo<br />

un miglior rapporto comunicativo-relazionale<br />

fra i curanti e il contesto familiare,<br />

con ricadute positive per tutti i soggetti coinvolti<br />

a vario titolo nel percorso terapeuticoassistenziale.<br />

La realizzazione pratica di tutto questo richiede<br />

prima di tutto uno sforzo significativo<br />

di cambiamento culturale da parte degli operatori<br />

sanitari, abituati da sempre a lavorare<br />

in un reparto tradizionalmente “chiuso”. E’<br />

poi necessario valutare la compatibilità con<br />

aspetti di tipo logistico (spazi disponibili,<br />

possibilità di separazione dei pazienti allo<br />

scopo di garantire la privacy di ciascuno)<br />

che possono rendere più o meno problematica<br />

una politica di maggiore apertura.<br />

Nelle Terapie intensive dell’Ulss 8 questo<br />

percorso verso una maggiore umanizzazione<br />

delle cure ha avuto inizio nel settembre 2010<br />

con l’organizzazione di un Convegno Nazionale<br />

sul tema “Terapia intensiva aperta”,<br />

al quale sono stati invitati relatori di livello<br />

internazionale, allo scopo di sensibilizzare<br />

al problema i nostri operatori sanitari. Nel<br />

gennaio 2011 si è poi proceduto ad eliminare,<br />

salvo i casi particolari, tutte le barriere<br />

fisiche non necessarie (berrettino, camice,<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

copriscarpe, mascherina) per i visitatori,<br />

mantenendo solo il lavaggio delle mani, e a<br />

permettere loro di venire liberamente a contatto<br />

fisico con il paziente.<br />

Alla fine del 2011 è stata condotta un’indagine<br />

per rilevare le opinioni degli operatori<br />

(medici, infermieri, operatori socio-sanitari)<br />

delle due Terapie intensive sulla possibilità<br />

e opportunità di ampliare gli orari di visita<br />

dei familiari e sui problemi conseguenti. In<br />

base ai dati e ai suggerimenti raccolti, si è<br />

dato inizio ad un periodo di sperimentazione<br />

presso la Terapia intensiva di Castelfranco<br />

Veneto, che prevede la possibilità di accesso<br />

e permanenza di due visitatori per tutto<br />

l’arco di tempo pomeridiano. A distanza di<br />

un mese dall’avvio della fase sperimentale<br />

è stata effettuata una seconda rilevazione,<br />

dalla quale non sembrano emergere aspetti<br />

di particolare difficoltà. La sperimentazione<br />

sarà comunque proseguita per alcuni mesi,<br />

allo scopo di stabilire le modalità organizzative<br />

più opportune, tenendo conto dei vincoli<br />

e delle diversità di natura logistico-strutturale<br />

dei reparti di Terapia intensiva della nostra<br />

azienda.<br />

Giorgio Zanardo<br />

direttore del Dipartimento di Area critica<br />

30 Marzo - 13 Maggio


Quotidianamente leggiamo sui<br />

giornali casi di malasanità nel<br />

nostro paese e prontamente,<br />

a volte con ragione, additiamo<br />

negativamente il nostro<br />

sistema sanitario nazionale,<br />

dimenticando, spesso, le molte<br />

persone che lavorano in questo<br />

settore con professionalità e<br />

dedizione.<br />

È per questo motivo che ho<br />

sentito il dovere, ma soprattutto<br />

il piacere, di spendere<br />

poche parole di riconoscenza<br />

lettere n salute ulss 8<br />

nei confronti del dottor Carlo<br />

Cernetti e di tutto il suo Staff.<br />

Mi chiamo Steni Carraro, ho<br />

60 anni ed il 2 di novembre<br />

2011 sono stato ricoverato tre<br />

giorni presso l’Unità Coronarica<br />

di Cardiologia nell’Ospedale<br />

di Castelfranco Veneto,<br />

per un esame di coronarografia<br />

e conseguente intervento<br />

di angioplastica. Il 6 dicembre<br />

2011 sono stato ricoverato<br />

altri quattro giorni per<br />

un secondo intervento, sempre<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

di angioplastica.<br />

Premetto che, fortunatamente,<br />

nella<br />

mia vita non sono<br />

mai stato ricoverato<br />

in ospedale, lascio<br />

quindi immaginare<br />

quale poteva essere<br />

l’impatto psicologico,<br />

aldilà della mia<br />

patologia.<br />

Io e i miei familiari<br />

siamo stati accolti<br />

con gentilezza e disponibilità<br />

da parte<br />

di tutto il personale; la professionalità<br />

ho avuto modo di<br />

constatarla in seguito, durante<br />

la mia degenza. Vorrei evidenziare<br />

la cura e la pulizia di tutto<br />

il reparto. Sarei esagerato<br />

se dicessi che mi sono trovato<br />

APRILE 2012 · 13<br />

Gratidudine e riconoscenza verso medici, infermieri ed operatori del reparto di Oncologia di Castelfranco<br />

Veneto che rendono più sopportabile il complesso decorso della malattia.<br />

qUANdO LA SCALAtA E' mENO dUrA<br />

In una società che costantemente ci mette gli uni contro gli altri, che<br />

non ci fa guardare la persona che ci passa accanto. In una società<br />

che ci ha fatto dimenticare cos'è l'umanità, abbiamo avuto l'onore<br />

di trovare nel personale sia medico che infermieristico del reparto<br />

Oncologia dell'ospedale e nel professor Manente, una professionalità<br />

ed un sentimento di amicizia che ci porta oggi a ringraziare tutti<br />

indistintamente.<br />

La nostra famiglia ha assistito Dorella Gastone sino alla fine,<br />

condividendo con altri pazienti e con le amicizie nate in questi<br />

frangenti, dove viene messo a nudo l'essere umano e si cerca una<br />

parola di conforto, un sorriso, una pacca sulla spalla.<br />

Nostro padre parlava più di montagna che della sua malattia e forse la<br />

vita, come la malattia, è proprio una montagna che si scala per forza,<br />

per sentieri diversi fino ad arrivare alla vetta.<br />

Ricordiamo i giorni passati in Day hospital a controllare le bocce di<br />

chemio: quasi un ritrovo di amici al bar che commentano i programmi<br />

Cardiologia: dedizione che<br />

rende il ricovero più sereno<br />

televisivi. L'appuntamento fisso con il prelievo, il controllo della<br />

terapia e poi a casa fino alla prossima seduta ed il ritrovarsi la volta<br />

successiva e via così fino al reparto, i saluti per il corridoio. Abbiamo<br />

visto i progressi di alcuni e salutato il passaggio di altri, cercando di<br />

darci forza e speranza gli uni con gli altri. Sempre con un rispetto che<br />

raramente abbiamo notato.<br />

E le tante ipotesi, su come un reparto dell’ospedale, come quello di<br />

Oncologia, sia così umano, professionale, pronto; perché i medici ed<br />

operatori mettano l’anima sul lavoro, con disponibilità ed attenzione<br />

verso ogni paziente e con quel pizzico in più che dà serenità e rispetto.<br />

Un'infermiera ci disse: "Noi facciamo il 20%, il paziente ci mette<br />

l’80% ", ma secondo noi gli operatori contano e fanno molto di più. E<br />

sono le persone come Voi che fanno la differenza nella Sanità e nella<br />

società di oggi.<br />

famiglia Dorella<br />

I lettori possono inviare lettere all'Ufficio Relazioni<br />

con il pubblico alla mail: auurp1@ulssasolo.ven.it o<br />

all'indirizzo: via Forestuzzo, 41 - 31011 Asolo (TV).<br />

come a casa mia, posso però<br />

affermare che tutto il personale<br />

ha fatto il possibile per non<br />

farmi sentire in un ospedale.<br />

Molte volte un sorriso aiuta<br />

più di una medicina.<br />

Grazie.<br />

Steni Carraro


…con vista panoramica sul Parco Revedin Bolasco,<br />

al dodicesimo piano dell’Ospedale San Giacomo di Castelfranco Veneto.<br />

HOTEL GIORGIONE<br />

Dodicesimo piano<br />

c/o Ospedale San Giacomo<br />

Via dei Carpani, 16/z<br />

31033 Castelfranco Veneto (TV)<br />

hotelgiorgione@hotelfior.it<br />

Gli ospiti possono godere di sala incontri, angoli relax,<br />

prima colazione, ampie stanze da uno o due letti<br />

dotate di aria condizionata, Tv, connessione Wi-Fi, frigo bar, bagno in camera.<br />

NUOVA<br />

APERTURA<br />

infoline: 0423 724397<br />

la reception è aperta<br />

dalle ore 08:00 alle ore 20.00<br />

dopo le ore 20:00<br />

Hotel Fior - Tel. 0423 721212


L<br />

a colecistectomia laparoscopica,<br />

introdotta nel 1992, è oggi riconosciuta<br />

come il “gold standard”, lo standard di<br />

riferimento, per la chirurgia della colelitiasi,<br />

cioè dei calcoli biliari.<br />

Ė presto apparso evidente come i vantaggi<br />

della tecnica laparoscopica per il trattamento<br />

della colelitiasi fossero indiscussi rispetto<br />

alla chirurgia tradizionale in termini di<br />

morbidità, dolore postoperatorio, degenza<br />

ospedaliera. Diverse pubblicazioni hanno<br />

ormai certificato che la letteratura medica<br />

chirurgica internazionale si esprime in favore<br />

della tecnica laparoscopica.<br />

Ad oggi la tecnica chirugica di videolaparocolecistectomia<br />

prevede quattro incisioni<br />

sulla parete addominale.<br />

Nella più recente letteratura internazionale è<br />

aperto un dibattito sui possibili progressi in<br />

chirurgia laparoscopica; l’attenzione è volta<br />

soprattutto a tecniche che permettano la<br />

minimizzazione del traumatismo chirurgico<br />

e il miglioramento della cosmesi.<br />

"Single incision laparoscopic surgery"<br />

(Sils), cioè la chirurgia laparoscopica con<br />

un unico accesso, è stata descritta per la<br />

prima volta nel 1998 per un intervento<br />

di appendicectomia laparoscopica e<br />

colecistectomia laparoscopica e da allora<br />

questa innovativa tecnica ha iniziato a<br />

diffondersi, anche se sono ancora pochi i<br />

centri in tutto il mondo dove viene eseguita.<br />

In letteratura sono presenti recentissimi studi<br />

che confermano le aspettative della tecnica<br />

Sils sia in caso di appendicectomia che di<br />

colecistectomia.<br />

La tecnica laparoscopica Sils è stata<br />

impiegata all’Ospedale San Giacomo di<br />

Castelfranco Veneto, per la prima volta,<br />

dai reparti n salute ulss 8<br />

lo scorso gennaio quando due giovani<br />

donne sono state sottoposte ad intervento di<br />

colecistectomia.<br />

Il dottor Boris Franzato, coadiuvato dal<br />

dottor Aldo Dal Pozzo, dal dottor Dario<br />

D’Antonio e dalla dottoressa Grazia Fusco,<br />

ha effettuato questi due interventi chirurgici.<br />

L’intervento chirurgico viene effettuato con<br />

una singola incisione di circa 1,5-2 cm<br />

sull’ombelico, sfruttando la naturale cicatrice<br />

nel centro dell’addome, senza aggiungerne<br />

alcuna.<br />

Si procede poi all'introduzione di tre trocar da<br />

5 mm ad esso adiacenti, previa induzione di<br />

pneumoperitoneo. Viene utilizzata un’ottica<br />

di 5 mm con visione a 30°.<br />

Come per la colecistectomia laparoscopica<br />

tradizionale, vengono isolati e sezionati il<br />

dotto e l’arteria cistica e viene asportata la<br />

colecisti. Ė possibile anche l’esecuzione<br />

della colangiografia intraoperatoria, che è<br />

stata eseguita nel secondo caso.<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

APRILE 2012 · 15<br />

tOGLIErE I CALCOLI IN LAPArOSCOPIA<br />

CON UN SOLO ACCESSO: OrA SI PUO'<br />

Il dottor Boris Franzato, medico della Chirurgia di Castelfranco Veneto.<br />

Le pazienti sono state controllate il giorno<br />

dopo e hanno riferito l’assenza di dolore<br />

a livello addominale. Sono state pertanto<br />

dimesse in assenza di complicanze<br />

immediate.<br />

Il risultato estetico è sicuramente imparagonabile<br />

alla laparoscopia tradizionale, che<br />

a oggi prevede un’incisione ombelicale ed<br />

altre tre incisioni sulla parete addominale e<br />

quindi quattro cicatrici.<br />

Il trauma chirurgico ed il dolore postoperatorio<br />

sono ridotti rispetto alla tecnica tradizionale<br />

e il ricovero ospedaliero è di un solo giorno.<br />

La Sils non è da considerarsi come un<br />

intervento di sola chirurgia estetica. Eseguire<br />

una sola incisione ombelicale riduce<br />

notevolmente il traumatismo ai muscoli<br />

della parete addominale comportando una<br />

significativa riduzione del dolore (nervi<br />

parietali) e delle possibili complicanze legate<br />

all’introduzione dei trocar come le emorragie<br />

dai vasi epigastrici post-operatorie.


16 · APRILE 2012 dai reparti n salute ulss 8<br />

fArmACIA OSPEdALIErA: INNOVAZIONE<br />

E qUALItA' A SErVIZIO dEL PAZIENtE<br />

Molti nemmeno sanno che dentro<br />

l’ospedale esiste una Farmacia,<br />

eppure questo servizio ha un ruolo<br />

fondamentale per lo svolgimento quotidiano<br />

delle attività sanitarie dell’Ulss.<br />

Il servizio di Farmacia ospedaliera è presente<br />

in entrambi i presidi di Castelfranco Veneto<br />

e Montebelluna, mentre il magazzino dove<br />

viene stoccata la merce ormai da qualche<br />

anno è stato centralizzato presso il Centro<br />

Servizi di Caerano di San Marco. L’attività<br />

principale del servizio è l’acquisizione e la<br />

distribuzione dei farmaci e dei dispositivi<br />

medici (sonde, cateteri, medicazioni, suture,<br />

protesi ecc.) utilizzati per la cura dei pazienti<br />

ospedalizzati, degli ospiti non autosufficienti<br />

delle case di riposo e delle strutture<br />

residenziali, dei pazienti seguiti dai servizi<br />

di assistenza domiciliare o che afferiscono<br />

ai vari distretti dislocati sul territorio<br />

dell’Ulss 8.<br />

Accesso alle cure, equità e sicurezza sono<br />

parole chiave: l’obiettivo principale della<br />

farmacia è quello di selezionare, gestire,<br />

monitorare l’impiego di farmaci e dispositivi<br />

medici al fine di favorirne un uso appropriato<br />

e razionale sia in ospedale che sul territorio.<br />

In un tempo in cui le risorse sono limitate,<br />

le commissioni locali effettuano un’accurata<br />

selezione dei prodotti utilizzabili, basata sul<br />

miglior rapporto rischio-beneficio e sulle<br />

evidenze disponibili. Al fine di migliorare<br />

la sicurezza delle terapie e degli interventi<br />

sui pazienti, sono stati attivati strumenti<br />

come la “farmacovigilanza” e la “dispositivo<br />

vigilanza” che avvengono tramite la raccolta<br />

e la valutazione degli eventi avversi e degli<br />

incidenti emersi dall’impiego di farmaci e<br />

dispositivi.<br />

Il servizio di<br />

farmacia garantisce<br />

assistenza<br />

f a r m a c e u t i c a<br />

anche ai pazienti<br />

non ospedalizzati<br />

con malattie<br />

particolari:<br />

nei due presidi<br />

ospedalieri sono<br />

presenti, infatti,<br />

due sportelli<br />

per l’erogazione<br />

diretta di farmaci. Vengono distribuiti:<br />

farmaci prescritti dopo visita specialistica,<br />

farmaci per patologie croniche gravi inseriti<br />

nel Prontuario ospedale-territorio, farmaci<br />

dispensabili solo da strutture ospedaliere,<br />

farmaci della legge 648/96 e off-label<br />

(ovvero quelli impiegati per indicazioni o<br />

modalità d’uso diverse da quelle autorizzate),<br />

prodotti per pazienti affetti da fibrosi cistica<br />

o con malattie rare. Inoltre, pazienti per<br />

i quali non esistono in commercio specialità<br />

medicinali possono trovare nel laboratorio di<br />

galenica del Servizio di Farmacia una fonte<br />

di approvvigionamento della terapia. Basti<br />

pensare alle formulazioni pediatriche orfane<br />

che vengono allestite per i pazienti seguiti<br />

dal Centro regionale delle malattie rare. L'attenzione<br />

di questo servizio è sempre di più<br />

focalizzata sul paziente, anche il più piccolo,<br />

la cui salute è e rimane l'obiettivo prioritario.<br />

Il farmacista ospedaliero contribuisce a potenziare<br />

l'aderenza e l'efficacia della terapia<br />

realizzando un'assistenza farmaceutica integrata.<br />

In questo quadro la dispensazione diretta<br />

- e in un prossimo futuro anche la dispensazione<br />

alla dimissione - è, oltre che stru-<br />

Lo staff della Farmacia di Castelfranco Veneto.<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

mento di economia, un'occasione importante<br />

per razionalizzare i percorsi assistenziali soprattutto<br />

per i pazienti più critici in termini di<br />

continuità ospedale-territorio.<br />

“Ma la nostra attività non è solo questa – afferma<br />

il direttore della farmacia, dottor Michele<br />

Ragazzi – con il nostro staff di farmacisti<br />

ed infermieri produciamo nel laboratorio<br />

di Nutrizione parenterale totale tutte le miscele<br />

endovena per la nutrizione artificiale dei<br />

pazienti ricoverati ed in assistenza domiciliare<br />

che non riescono ad alimentarsi autonomamente.<br />

Dallo scorso settembre gestiamo anche<br />

la preparazione di tutte le chemioterapie<br />

che vengono somministrate nei due presidi,<br />

diventando così una delle poche farmacie del<br />

Veneto che hanno intrapreso questo percorso<br />

chiamato “centralizzazione” che prevede la<br />

produzione di una terapia personalizzata in<br />

un unico punto secondo procedure standardizzate<br />

e controllate di lavorazione riducendo<br />

il rischio di errore e, vista la tossicità dei farmaci<br />

impiegati, il rischio di esposizione degli<br />

operatori che le maneggiano”.<br />

Un progetto ministeriale ha dimostrato che


questo sistema comporta un aumento della<br />

qualità e della sicurezza dei preparati e una<br />

diminuzione degli errori maggiore del 30%.<br />

Inoltre, diminuiscono gli scarti di lavorazione<br />

dei farmaci che, ricordiamo, possono avere<br />

dei costi altissimi. Quindi più sicurezza per il<br />

paziente ma anche più controllo della spesa.<br />

“Se poi si aggiunge anche l’innovazione –<br />

continua il dottor Ragazzi – e l’aiuto che la<br />

tecnologia può fornire al clinico, al farmacista,<br />

all’infermiere che allestisce la terapia<br />

e a chi in reparto la somministra al paziente,<br />

allora ancora di più si può puntare ad un<br />

miglioramento nell’ambito della gestione del<br />

rischio clinico”.<br />

Il processo di innovazione tecnologica, avviato<br />

ormai da diversi anni dall’Ulss 8, è in<br />

continua e rapida evoluzione e questo determina<br />

una serie di trasformazioni. Dall’adozione<br />

della cartella clinica informatizzata<br />

che ha permesso al Laboratorio di galenica<br />

oncologica di interagire direttamente con il<br />

reparto e con il medico prescrittore che invia<br />

le terapia informaticamente, si passerà all’automazione<br />

e alla robotica, che rappresenta la<br />

dai reparti n salute ulss 8<br />

prossima sfida.<br />

Infatti la nostra amministrazione ha investito<br />

in un sistema di assicurazione di qualità che<br />

permetterà ancora di più di aumentare gli<br />

standard di qualità attraverso l’acquisizione<br />

di due nuove tecnologie: una “bilancia intelligente”<br />

che controllerà, documenterà e supporterà<br />

passo passo le operazioni del tecnico<br />

allestitore, e un braccio meccanico che, in un<br />

sistema di atmosfera controllata, permetterà<br />

di produrre in sicurezza e con altissima precisione<br />

tutte le altre terapie ancillari somministrate<br />

al paziente oncologico e altre terapie<br />

endovena che attualmente vengono allestite<br />

nei reparti.<br />

Eccellenza e qualità sono inoltre le caratteristiche<br />

della Radiofarmacia, un servizio integrato<br />

nell’Unità operativa di Medicina Nucleare,<br />

che garantisce la produzione quotidiana<br />

di radiofarmaci per indagini diagnostiche<br />

effettuate non solo nell’Ulss 8 ma in tutto il<br />

Veneto, diventando così Centro di riferimento<br />

per tutte le Medicine nucleari della Regione.<br />

La Farmacia è anche un punto di riferimento<br />

per giovani futuri farmacisti. Infatti, la colla-<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

Il Servizio di Farmacia di Montebelluna.<br />

APRILE 2012 · 17<br />

borazione con l’Università permette a questo<br />

servizio di ospitare tirocinanti (anche stranieri)<br />

e laureandi che attraverso il lavoro quotidiano,<br />

il contatto con il paziente e la collaborazione<br />

con i reparti possono apprezzare e<br />

capire il valore, l’importanza e l’eticità della<br />

professionalità che andranno a svolgere.<br />

Per riuscire ad erogare questi servizi in un’ottica<br />

di continuo miglioramento la farmacia<br />

punta sulla professionalità e la dedizione del<br />

personale che ogni giorno è impegnato per<br />

assicurare il bene del paziente.<br />

il personale della Farmacia ospedaliera


La bontà ha spiccato il volo!<br />

Lo Stracchino Nonno Nanni è stato votato dai consumatori Sapore<br />

dell’anno 2012.<br />

Cos’è “Sapore dell’anno”?<br />

L’unico ed esclusivo marchio di qualità attribuito direttamente dai<br />

consumatori, che sono chiamati ad assaggiare e valutare i prodotti<br />

presentati in forma anonima. Sono stati quindi i consumatori a<br />

decretare che Nonno Nanni è “Sapore dell’anno” 2012.<br />

Lo Stracchino Nonno Nanni è un formaggio dal gusto unico e<br />

fresco, frutto di un esclusivo e sapiente dosaggio fra il latte appena<br />

munto e i fermenti lattici vivi (oltre 2 miliardi per grammo).<br />

È disponibile anche nelle varianti allo yogurt e con fermento probiotico.<br />

Stracchino Nonno Nanni è…<br />

SAPORE DELL’ANNO 2012<br />

Il nonno più buono che c’è!<br />

LATTERIA MONTELLO S.p.A. - Via Fante d’Italia, 26 - 31040 Giavera del Montello (TV) - Tel. 0422-8833 - Fax 0422-775090 - info@latteriamontello.com<br />

www.nonnonanni.it


E’<br />

l’intervento chirurgico più diffuso in<br />

tutte le sale operatorie del mondo.<br />

Non c’è medico chirurgo che non<br />

sappia trattarla. Eppure, l’ernia inguinale<br />

viene trattata con tecniche molto diversificate<br />

e materiali diversi a seconda della struttura di<br />

riferimento, in alcuni casi anche a seconda<br />

del medico chirurgo che si appresta ad<br />

eseguire l’intervento.<br />

Nel campo dell’ernia inguinale, insomma,<br />

manca uniformità chirurgica.<br />

Un limite che si sta cercando di superare<br />

con confronti e dibattiti, non ultimo il<br />

convegno che si è svolto il 2 marzo scorso<br />

presso l’Hotel Fior di Castefranco Veneto e<br />

promosso dalla Chirurgia dell’ospedale San<br />

Valentino di Montebelluna, diretta dal dottor<br />

Maurizio Pavanello.<br />

Non è un caso se questo momento di<br />

confronto è stato promosso dalla struttura<br />

montebellunese dove, da due anni circa, le<br />

ernie inguinali monolaterali vengono trattate<br />

con l’applicazione di protesi autoadesive in<br />

poliestere di basso peso a tessitura elastica e<br />

trama autobloccante.<br />

Queste protesi si caratterizzano per la<br />

sovrapposizione "tipo velcro" dei due lembi<br />

e non necessitano, pertanto, di punti di<br />

dai reparti n salute ulss 8<br />

sutura riducendo<br />

il dolore percepito<br />

dal paziente.<br />

Dall’inizio del<br />

2010 la Chirurgia<br />

di Montebelluna<br />

ha trattato circa<br />

380 pazienti con<br />

ernia inguinale con<br />

questo metodo,<br />

evidenziando dati<br />

molto incoraggianti<br />

sia dal punto di vista<br />

dell’efficacia terapeutica (le complicazioni<br />

ed il rischio di recidiva sono minimi) sia<br />

dell’invasività.<br />

Pure la tempistica con questo tipo di<br />

intervento è ridotta: il paziente viene<br />

trattenuto poche ore dopo l’intervento e<br />

dimesso in giornata.<br />

“I risultati sono confortati anche dal giudizio<br />

dei pazienti che, dal momento dell’intervento<br />

sono già stati richiamati due volte per<br />

verificare le condizioni post-operatorie ed<br />

il livello del dolore percepito. L’utilizzo<br />

di questa tecnica, a due anni di distanza,<br />

ci sta pertanto convincendo che questi, al<br />

momento attuale, siano i migliori materiali<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

APRILE 2012 · 19<br />

In un recente convegno, la Chirurgia di Montebelluna ha proposto le linee guida per il trattamento<br />

dell’ernia inguinale attraverso l’applicazione di protesi autoadesive, utilizzata su 380 pazienti.<br />

ErNIA INGUINALE, VErSO LO StANdArd<br />

I chirurghi che hanno partecipato al convegno sull'ernia inguinale.<br />

e la migliore procedura per trattare le ernie<br />

inguinali monolaterali”, commenta il dottor<br />

Maurizio Pavanello.<br />

Discorso diverso vale invece per le ernie<br />

inguinali bilateriali o recidive per le<br />

quali il trattamento preferito è quello in<br />

laparoscopia (per il quale è intervenuto il<br />

professor Reinhard Bitter, del Marienhospital<br />

di Stoccarda, Germania, il chirurgo che<br />

al mondo ha eseguito più interventi di<br />

ernioplastica in laparoscopia): una tecnica<br />

di trattamento che viene preferita anche per<br />

le ernie inguinali monolaterali nel caso di<br />

pazienti atleti che necessitano di un recupero<br />

veloce o di pazienti obesi in cui l’accesso<br />

“tradizionale” risulterebbe più complesso.<br />

Fiorese Bernardino S.p.A. Via Castion, 70 (SR 245) 36028 Rossano Veneto (VI) - Tel. +39 0424 540600 - Fax +39 0424 84304 - lubrificanti@fioresebernardino.it - www.fioresebernardino.it


20 · APRILE 2012 approfondimento n salute ulss 8<br />

Da anni l'Associazione Comitato borsa di studio per la cura dei tumori affianca l'Ulss 8 promuovendo tra<br />

CUrA dEI tUmOrI: OCCASIONI dI<br />

Anche quest’anno “L’Associazione<br />

Comitato borsa di studio per la cura<br />

dei tumori” di Castelfranco Veneto e<br />

Montebelluna, regolarmente iscritta al Registro<br />

regionale delle associazioni di promozione<br />

sociale, ha pagato il suo “debito” di riconoscenza<br />

invitando la cittadinanza al Teatro<br />

Accademico di Castelfranco Veneto ad ascoltare<br />

le relazioni scientifiche degli assegnatari.<br />

La notevole presenza di spettatori alla serata<br />

di verifica della borsa di studio dedicata<br />

alla dottoressa Fulvia Salzani, scomparsa nel<br />

2009, e a Pacifico Guidolin, ha testimoniato<br />

lo stretto e durevole legame fra l’associazione<br />

di volontariato e la comunità che la sostiene.<br />

Più che un atto dovuto, un rapporto di fiducia<br />

fra chi dona e chi riceve.<br />

Una tradizione che si ripete dal 1976, anno di<br />

fondazione del Comitato nato con il contributo<br />

di tanti cittadini, fra cui primeggia Tarcisio<br />

Comacchio, emigrante di Salvarosa di Castelfranco<br />

Veneto, che ha dedicato il suo “tesoro”<br />

ottenuto scavando giacimenti di opale in Australia,<br />

a sostegno dei malati di tumore.<br />

I soci fondatori furono: Luigino Dallan,<br />

Giancarlo Baggio, Antonio Pirovano, Piero<br />

Bresolin, Silvio Favrin, Angelo Carli, Ottorino<br />

Gentili, Nicola Conte e Pacifico Guidolin.<br />

Le scelte ispiratrici erano e sono tuttora<br />

quelle di migliorare il rapporto professionale<br />

ed umano con il malato di tumore, attraverso<br />

la formazione e l’aggiornamento soprattutto<br />

dei giovani operatori e responsabilizzare la<br />

comunità nei riguardi delle proprie istituzioni<br />

e della difesa del diritto alla salute.<br />

Queste scelte trovano conferma: nei risultati<br />

di avanguardia della nostra Ulss nella lotta<br />

contro i tumori, dalla ricerca alla diagnosi,<br />

dal trattamento al follow-up, nella umanizzazione<br />

del servizio offerto ai pazienti oncologici<br />

e alle loro famiglie e nel sostegno,<br />

anche economico, della comunità alle attività<br />

dell’associazione.<br />

Il bilancio di 36 anni di attività è considerevole.<br />

Sono più di duecento i giovani operatori<br />

sanitari che hanno migliorato la loro<br />

formazione umana e professionale; migliaia i<br />

pazienti ed i loro familiari che ne hanno tratto<br />

benefici. La risposta della comunità è stata<br />

sempre generosa in termini di risorse coinvolgendo<br />

semplici cittadini, enti ed associazioni<br />

come il Rotary, i Lions ed altri.<br />

I vari professionisti vincitori della borsa di<br />

studio Fulvia Salzani e Pacifico Guidolin<br />

nel 2010-2011 (medici, psicologi, biologi<br />

ed infermieri) degli ospedali di Castelfranco<br />

Veneto e Montebelluna, magistralmente presentati<br />

da Carlo Simioni, direttore del Teatro<br />

Accademico, hanno relazionato lo scorso 13<br />

gennaio su quanto imparato grazie alla borsa<br />

di studio.<br />

Una carrellata di argomenti interessanti, approfonditi<br />

in sedi scientifiche qualificate nazionali<br />

ed internazionali: dal monitoraggio<br />

dei trend in chirurgia oncologica di Ugo<br />

Fedeli del Servizio epidemiologico regionale,<br />

Ser (frequenza presso il dipartimento<br />

”Surveillance and health policy”, Atlanta,<br />

Stati Uniti), al danno miocardico da radio<br />

e chemioterapia di Chiara Nalli (frequenza<br />

presso l'Institut Universitaire de Cardiologie<br />

et Pneumologie De Quebec Hospital Laval,<br />

Canada); dalla chirurgia urologica laparoscopica<br />

di Antonio Amodeo (frequenza presso<br />

il Laparoscopic Training Center di Strasburgo,<br />

Francia), al moderno approccio alla<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

senologia oncologica multidisciplinare con<br />

esperienze a confronto di Vanessa Cavasin,<br />

Marzia Riccardo, Paola Moro e Fortunato<br />

Costanzo (frequenza presso il Dipartimento<br />

Chirurgia Università degli studi di Padova, il<br />

Policlinico Gemelli di Roma e l'Istituto Europeo<br />

di Oncologia di Milano); dal trattamento<br />

innovativo del dolore di Pietro Roncato<br />

(frequenza presso l'Istituto scientifico Fondazione<br />

Maugeri di Pavia), alla diagnostica<br />

ematologica avanzata di Rosanna Di Gaetano<br />

(frequenza presso il Centro Ceinge di<br />

Napoli).<br />

Per finire con un aggiornamento sulla chirurgia<br />

oncologica polmonare, relazione di<br />

Flavio Colaut e Cesarina Bacchion (frequenza<br />

presso la sede Chirurgia Toracica Università<br />

di Birmingham, Alabama, Stati Uniti).<br />

Le dediche della borsa di studio alla dottoressa<br />

Fulvia Salzani, attraverso le delicate poesie<br />

della poetessa Sandra Fraccaro, accompagnate<br />

dal valente chitarrista Piergiacomo Buso, e<br />

a Pacifico Guidolin, il cui profilo storico-culturale<br />

è stato delineato in modo approfondito<br />

e coinvolgente dal professor Egidio Ceccato,<br />

autore anche di un’opera letteraria sul personaggio,<br />

significano che il senso del nostro


operare trae motivo, oltre che dal fornire al<br />

malato un servizio migliore, anche dall’esempio<br />

di alcuni nostri concittadini che si sono<br />

spesi generosamente per gli altri.<br />

Non dimentichiamo che accanto al professionista<br />

che si aggiorna e al malato di tumore<br />

che ne beneficia c'è la solidarietà di tutta la<br />

comunità locale che da 36 anni continua a sostenere<br />

economicamente le iniziative dell'Associazione.<br />

Chi volesse sostenerle, può versare<br />

il proprio contributo libero, di qualsiasi<br />

importo, sul conto corrente dell'associazione:<br />

codice bancario IBAN: IT90 P057 2861<br />

5601 6157 0515 926 e può avvantaggiarsi<br />

dei benefici fiscali Irpef previsti dalla Legge.<br />

Enzo Venza<br />

presidente dell' Associazione comitato borsa<br />

di studio per la cura dei tumori<br />

di Castelfranco Veneto e Montebelluna<br />

approfondimento n salute ulss 8<br />

Atlanta<br />

Quebec<br />

Michigan<br />

Londra<br />

Chicago<br />

Birmingham<br />

Houston<br />

Baltimora<br />

New York<br />

Alabama<br />

Tampa<br />

Marsiglia<br />

Rochester Kassel<br />

Losanna Sheffield Norimberga<br />

Parigi Strasburgo<br />

Heidelberg<br />

Torino Milano<br />

Genova<br />

Montpellier CASTELFRANCO VENETO<br />

Firenze Roma Verona Padova<br />

Barcellona Napoli Pavia Bologna<br />

Forlì<br />

campo delle cure palliative, allo sviluppo della<br />

geriatria territoriale per un'adeguata assistenza<br />

agli anziani malati e ad una deospedalizzazione<br />

spinta della cronicità.<br />

Azioni significative che testimoniano la sua<br />

assoluta convinzione nell'importanza della "centralità<br />

del malato" e che, oggi più di ieri, debbono<br />

ispirare le scelte di ogni direttore sanitario.<br />

qUAL è L'UtILItà, dAL PUNtO dI VIStA CLINICO-<br />

SANItArIO, dELLA bOrSA dI StUdIO PEr L'<strong>ULSS</strong> 8?<br />

Dal punto di vista clinico-sanitario, quello che<br />

viene appreso attraverso le esperienze finanziate<br />

con la borsa di studio diventa patrimonio<br />

culturale dell'Unità operativa in cui lavorano i<br />

medici ed operatori, determinando anche un'introduzione<br />

clinica specifica che si traduce in un<br />

miglior trattamento a favore del paziente.<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

APRILE 2012 · 21<br />

gli operatori sanitari esperienze di studio in Italia e all'estero per migliorare i percorsi di cura oncologica.<br />

StUdIO PEr tErAPIE mIGLIOrI<br />

ASSOCIAZIONE COMITATO BORSA DI STUDIO PER LA CURA DEI TUMORI CON IL CONTRIBUTO DEI CITTADINI<br />

ALCUNE dOmANdE AL dIrEttOrE SANItArIO<br />

E AL dIrEttOrE mEdICO dI OSPEdALE<br />

dOttOrESSA PAOLA COrZIALI,<br />

dIrEttOrE SANItArIO dELL'<strong>ULSS</strong> 8<br />

dA COSA NASCE L'IdEA dI dEdICArE LA bOrSA dI<br />

StUdIO ALLA dOttOrESSA SALZANI?<br />

Nasce dal desiderio di riconoscere il valore di<br />

una persona, la dottoressa Salzani, che, come<br />

Pacifico Guidolin, hanno dato tanto alla nostra<br />

comunità.<br />

Parlo di persona perchè prima del medico e<br />

del dirigente viene la dottoressa Salzani come<br />

persona, con la sua umanità, sensibilità, il senso<br />

del dovere, la tenacia. Grazie a queste sue<br />

caratteristiche, la dottoressa è riuscita a tradurre<br />

il suo ruolo di direttore di distretto in contributo<br />

importante per la società: dall'impegno nel<br />

La distribuzione delle borse di studio finanziate dall'Associazione nel mondo.<br />

Tokio<br />

dOttOrESSA ANNA mArIA brOSOLO, dIrEttOrE<br />

mEdICO dI OSPEdALE dELL'<strong>ULSS</strong> 8<br />

qUAL è LA fUNZIONE dELLA dIrEZIONE mEdICO-<br />

SANItArIA NELLA SELEZIONE dEI PrOGEttI E<br />

NELL'OrIENtAmENtO dEGLI StESSI?<br />

La presenza della direzione medica all’interno<br />

del comitato ha permesso di rendere informati<br />

i componenti sugli obiettivi e progetti di sviluppo<br />

che l’azienda programma, orientando la<br />

scelta nell’assegnazione delle borse di studio in<br />

stretta sinergia con le azioni messe in atto nelle<br />

nostre strutture.<br />

Un esempio è quello della realizzazione della<br />

Breast Unit che ha visto coinvolti gli operatori<br />

sanitari di diverse specializzazioni in<br />

un'importante attività di formazione sul campo<br />

presso centri sanitari di riferimento a livello<br />

nazionale ed europeo.


22 · APRILE 2012 prevenzione n salute ulss 8<br />

SCrEENING COLOrEttALE:<br />

UN SI' ChE AIUtA A PrEVENIrE<br />

UN INtErVENtO COmPLESSO dI SANItà<br />

PUbbLICA dI PrOVAtA EffICACIA, ChE SI<br />

rIVOLGE A PErSONE SANE.<br />

I programmi di screening organizzati sono<br />

interventi sanitari che si propongono di diagnosticare<br />

una malattia precocemente, prima<br />

che compaiano segni e sintomi, in modo da<br />

avviare tempestivamente il trattamento terapeutico<br />

ed ottenere così la guarigione o una<br />

prognosi migliore.<br />

Condizione indispensabile perché si possa<br />

impostare una campagna di screening è che<br />

la malattia che si vuole prevenire sia una<br />

malattia “importante” in termini di gravità,<br />

di rilevanza sociale, per la quale la diagnosi<br />

precoce ed il tempestivo trattamento siano<br />

vantaggiosi: il carcinoma del colon retto<br />

risponde a tutti questi requisiti.<br />

Secondo le stime dell’Associazione italiana<br />

registri tumori (Airtum) il carcinoma del<br />

colon retto è in assoluto il tumore a maggior<br />

insorgenza nella popolazione italiana, con<br />

quasi 50.000 diagnosi stimate per il 2011<br />

e 20.000 decessi. Sulla<br />

base dei dati del Re-<br />

gistro tumori, si stima<br />

che nel 2010 in Veneto<br />

i nuovi casi di tumore<br />

invasivo del colon retto<br />

siano stati circa 4.122,<br />

mentre i decessi per tale<br />

causa nel 2007 sono<br />

stati 1.538.<br />

UNO dEI SEGNI PrECOCI<br />

dELLA PrESENZA dI UN<br />

POLIPO O dI UN tUmOrE<br />

dEL COLON rEttO è IL<br />

SANGUINAmENtO NON VI-<br />

LETTERA INVITO<br />

SERVIZIO IGIENE<br />

E SANITÀ PUBBLICA<br />

SIbILE Ad OCChIO NUdO.<br />

Dopo lo screening per il carcinoma del<br />

collo dell’utero e della mammella, quello<br />

del colon retto è stato il terzo programma<br />

di prevenzione oncologica attivato<br />

nell’Ulss 8 a partire dal 2007. Questo programma,<br />

che si rivolge agli uomini e alle<br />

donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni,<br />

propone un test molto semplice, in grado di<br />

svelare l’esistenza nelle feci di sangue occulto,<br />

cioè non visibile ad occhio nudo, perché<br />

presente in piccolissime quantità.<br />

Le persone negative al test ricevono direttamente<br />

a casa la risposta dell’esame, mentre<br />

le persone che risultano positive al test, circa<br />

il 5%, vengono invitate ad eseguire un esame<br />

di approfondimento, la colonscopia.<br />

Tutto il percorso di screening, che nel suo<br />

svolgersi coinvolge figure professionali diverse,<br />

è gratuito, segue protocolli condivisi<br />

in ogni sua fase ed è sottoposto a controlli di<br />

qualità; per le persone tra i 50 ed i 69 anni,<br />

risultate negative, è prevista la ripetizione<br />

RITIRO E CONSEGNA CAMPIONE<br />

PER (SOF)<br />

FARMACIE<br />

Lo schema del percorso di screening colorettale.<br />

ANALISI CAMPIONE RICERCA<br />

SANGUE OCCULTO (SOF)<br />

U.O. LABORATORIO<br />

ANALISI<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

NEGATIVO: 94%<br />

nuovo invito dopo 2 anni<br />

INADEGUATO: < 1 %<br />

nuovo invito: ripetizione immediata<br />

PRESENZA DI SANGUE<br />

NELLE FECI : ~ 5 %<br />

PANCOLOSCOPIA<br />

U.O. GASTROENTEROLOGIA<br />

NEGATIVO POSITIVO<br />

Rientro nel percorso di screening<br />

secondo indicazioni dell’U.O.<br />

Gastroenterologia<br />

del test ogni due anni.<br />

Aderire al programma di screening per la<br />

prevenzione del carcinoma del colon retto<br />

è molto semplice: basta seguire le istruzioni<br />

contenute nella lettera d’invito che viene<br />

spedita a casa, ritirare la provetta in una<br />

farmacia del comune di residenza, eseguire<br />

l’esame e riconsegnare in farmacia il campione<br />

prelevato, nel giorno indicato.<br />

IdENtIfICAtE E CUrAtE OGNI ANNO PIù dI 400<br />

PErSONE CON LESIONI PrECANCErOSE (POLIPI)<br />

Dal 2007, ogni due anni circa 55.000 persone<br />

vengono invitate ad eseguire il test per<br />

la ricerca del sangue occulto nelle feci: la<br />

risposta all’invito, nel biennio 2009-2010, è<br />

stata pari al 73%, risultato molto soddisfacente,<br />

ma ancora migliorabile. Sempre nel<br />

biennio 2009-2010 è stato possibile identificare<br />

e curare più di 800 persone con lesioni<br />

precancerose (polipi), prevenendo così la loro<br />

possibile evoluzione verso forme invasive<br />

ben più gravi.<br />

Recentemente il program-<br />

ANALISI ISTOLOGICA<br />

U.O. ANATOMIA PATOLOGICA<br />

Terapia e follow up secondo<br />

indicazioni dell’U.O.<br />

Gastroenterologia<br />

ma di screening dell’Ulss<br />

8 è stato sottoposto all'accreditamentoistituzionale<br />

regionale ed è stato<br />

valutato rispondente ai<br />

requisiti richiesti. La prevenzione<br />

dei tumori del<br />

colon retto è semplice e<br />

utile, è gratis e qualificata:<br />

aderisci allo screening,<br />

scegli la prevenzione.<br />

Gianluigi Lustro<br />

direttore servizio Igiene e<br />

Sanità Pubblica


prevenzione n salute ulss 8<br />

Quando ricevi la lettera di invito partecipa<br />

al programma di screening colorettale<br />

Ci soffermiamo ora nella parte di approfondimento<br />

secondario che interessa le persone<br />

che, risultate positive alla ricerca del sangue<br />

occulto nelle feci, vengono invitate a sottoporsi<br />

a colonscopia totale.<br />

In questa fase, anch'essa gratuita per il paziente,<br />

è coinvolta la Gastroenterologia ed il<br />

servizio di Endoscopia digestiva che esegue<br />

la colonscopia e l'Anatomia patologica che<br />

effettua la diagnostica istologica delle lesioni<br />

riscontrate durante la coloscopia.<br />

Per conoscere meglio quali tipi di lesioni<br />

sono evidenziabili grazie alla colonscopia<br />

e quali trattamenti terapeutici ne possono<br />

seguire, ci siamo rivolti al dottor Domenico<br />

Madia, direttore della Gastroenterologia<br />

dell'Ulss 8, a cui abbiamo posto qualche domanda.<br />

CI PUÒ fArE UNA PANOrAmICA dEI qUAdrI dIA-<br />

Per comunicare che hai già eseguito<br />

una colonscopia negli ultimi 5 anni<br />

o avere altre informazioni chiama il<br />

gratuito da rete fissa<br />

(da rete mobile a pagamento<br />

0423.614711)<br />

lunedì, mercoledì e venerdì<br />

dalle 10:00 alle 12:30<br />

martedì e giovedì<br />

dalle 14:00 alle 16:30<br />

INtErVIStA AL dOttOr mAdIA dOmENICO, dIrEttOrE dELLA GAStrOENtErOLOGIA<br />

Perchè lo screening è efficace<br />

GNOStICI rILEVAbILI GrAZIE ALLA COLONSCOPIA<br />

ChE SI rENdE NECESSArIA dOPO UNO SCrEENING<br />

ChE hA INdIVIdUAtO PrESENZA dI SANGUE OCCULtO<br />

NELLE fECI?<br />

I riscontri diagnostici ottenuti con la colonscopia<br />

di screening possono essere: esame<br />

normale, che comporta la ripetizione della ricerca<br />

del sangue occulto fecale dopo cinque<br />

anni; lesioni non pertinenti agli scopi dello<br />

screening, che possono avere maggiore o minor<br />

rilievo (per esempio, malattie infiammatorie<br />

intestinali, diverticoli, ect.) e che seguono<br />

iter terapeutici distinti; uno o più polipi,<br />

riscontrabili in tutti i segmenti del colon, più<br />

di frequente in quelli di sinistra.<br />

L’esame istologico delle lesioni ne precisa<br />

successivamente le caratteristiche e le distingue<br />

in adenoma a basso rischio quando<br />

le cellule presentano alterazioni di grado<br />

lieve della loro struttura (displasia di basso<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

APRILE 2012 · 23<br />

grado); adenoma avanzato, che, pur essendo<br />

un tumore benigno, presenta atipie cellulari<br />

di grado maggiore del tipo precedente (displasia<br />

di alto grado); adenoma cancerizzati,<br />

lesione con caratteri di malignità che però<br />

frequentemente interessano solo la mucosa,<br />

cioè lo strato più superficiale della parete intestinale.<br />

Infine, il cancro, che per definizione<br />

è invasivo, dal momento che interessa gli<br />

strati più profondi della parete intestinale, i<br />

linfonodi, strutture ed organi a distanza (metastasi).<br />

rELAtIVAmENtE ALLE INdAGINI ESEGUItE NEL 2010,<br />

qUANtE SONO LE LESIONI INdIVIdUAtE?<br />

Le colonscopie di screening colorettale nel<br />

2010 sono state 585. In 264 casi (45%) non è<br />

stata evidenziata nessuna lesione. In 321 soggetti<br />

esaminati (55%), invece, sono state scoperte<br />

una o più lesioni: 112 adenomi iniziali<br />

(19,14%), 174 adenomi avanzati (29,74%),<br />

8 adenomi cancerizzati (1,36%) e 28 cancri<br />

(4,7%).<br />

Di particolare importanza è il fatto che nel<br />

caso dei soggetti con cancro, nessuno di<br />

quelli trattati nelle nostre strutture, alle indagini<br />

di stadiazione e all’intervento chirurgico,<br />

è risultato avere metastasi a distanza, e<br />

solo quattro avevano un interessamento linfonodale<br />

(16,6%) a testimonianza dell’enorme<br />

efficacia dello screening nell’evidenziare<br />

la maggior parte delle lesioni, in particolare<br />

Il dottor Domenico Madia, direttore dell'Unità<br />

operativa di Gastroenterologia.


24 · APRILE 2012 prevenzione n salute ulss 8<br />

35% CANCRO<br />

il cancro, nella maggior parte dei casi prima<br />

di aver dato metastasi.<br />

COmE VIENE trAttAtA CIASCUNA tIPOLOGIA dI LE-<br />

SIONE E ChE tIPO dI fOLLOW-UP VIENE AdOttAtO?<br />

Il trattamento varia ovviamente in base al<br />

tipo di lesione. La grande maggioranza degli<br />

adenomi, sia quelli a basso rischio, che<br />

quelli ad alto rischio, vengono trattati endoscopicamente,<br />

generalmente in occasione<br />

della stessa colonscopia di screening. In casi<br />

particolari la rimozione dei polipi viene effettuata<br />

nel corso di una seduta dedicata, con<br />

l’assistenza anestesiologica. All’intervento<br />

chirurgico, invece, vengono inviati i pazienti<br />

con polipi che per dimensioni o particolare<br />

posizione nell’intestino, non sono aggredibi-<br />

9%<br />

La distribuzione delle lesioni diagnosticate attraverso la colonscopia nel<br />

2011.<br />

2%<br />

54%<br />

li endoscopicamente in modo<br />

ottimale. Si evita in tal modo<br />

di effettuare interventi che potrebbero<br />

rivelarsi incompleti.<br />

Per quanto riguarda i polipi<br />

cancerizzati, è stata istituita<br />

ed è attiva una collaborazione<br />

multidisciplinare che vede<br />

impegnati gastroenterologi,<br />

anatomo-patologi, oncologi e<br />

chirurghi, con il compito di discutere approfonditamente<br />

i casi sulla base di parametri<br />

istologici di altri fattori come l’età, malattie<br />

concomitanti o altro, al fine di decidere se il<br />

paziente possa essere trattato endoscopicamente<br />

o sia preferibile avviarlo all’intervento<br />

chirurgico (quando sia presente almeno un<br />

fattore di rischio).<br />

Nel 2010 solo quattro pazienti con polipi<br />

sono stati operati, mentre nella maggioranza<br />

di casi, i polipi di tutti i tipi sono stati rimossi<br />

endoscopicamente. Dopo la rimozione del<br />

polipo, ogni paziente è sottoposto a controlli<br />

periodici (follow-up) secondo protocolli che<br />

tengono conto dell’esperienza dei più accreditati<br />

gruppi di lavoro sull’argomento. Non<br />

ADENOMA CANCERIZZATO<br />

ADENOMA AVANZATO<br />

ADENOMA INIZIALE<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

è superfluo ricordare in questa sede il ruolo<br />

della Gastroenterologia-Endoscopia digestiva,<br />

nella notevole riduzione di interventi<br />

chirurgici e disagi per i pazienti, oltre che nei<br />

risparmi ottenuti a fronte di procedure che<br />

spesso hanno la durata di pochi minuti e costi<br />

relativamente irrisori.<br />

Infine, per quanto riguarda il cancro, in larga<br />

prevalenza si ricorre al trattamento chirurgico.<br />

In alcuni casi, qualora sia interessato il<br />

retto, d’accordo con l’oncologo ed il chirurgo,<br />

è possibile procedere con un trattamento<br />

radio-chemioterapico, a scopo curativo, o per<br />

ridurre la lesione e rendere più agevole l’intervento<br />

chirurgico successivo.<br />

In conclusione quindi, mi sento di affermare<br />

che: lo screening del cancro colo-rettale<br />

evidenzia in largo anticipo un importante<br />

numero di lesioni di vario grado di importanza;<br />

la maggior parte di esse sono trattabili<br />

definitivamente endoscopicamente; il cancro<br />

del colon, quando scoperto, si presenta in una<br />

fase non avanzata della sua storia e quindi è<br />

aggredibile con intenti curativi. In definitiva<br />

possiamo dire che c’è grande convenienza a<br />

sottoporsi allo screening.


Obesità ed eccesso alimentare sono i<br />

temi abitualmente associati all’argomento<br />

"dieta" anche quando ci si riferisce<br />

alla terza età. L’eccesso di peso toglie<br />

agilità, rende più faticosi i lavori quotidiani,<br />

dalla cura di sé ai piccoli lavori domestici<br />

che consentono l'autonomia, tuttavia non va<br />

sottovalutata la situazione opposta: la malnutrizione<br />

dell'an ziano per carenza di nutrienti.<br />

Secondo i dati presentati durante il recente<br />

Congresso nazionale della Società italiana<br />

di Gerontologia e Geriatria, svoltosi recentemente<br />

a Firen ze, tra gli anziani molti presentano<br />

carenze dietetiche gravi a causa di<br />

un'alimentazione insufficiente. Due anziani<br />

su tre dichiarano di essere co stretti a ridurre<br />

prevenzione n salute ulss 8<br />

drasticamente le spese anche degli alimenti<br />

per poter arrivare a fine mese. Si stima che un<br />

milione di anziani si nutre poco e male perché<br />

ha il frigo spesso vuoto. In media sembra<br />

manchino all'appello almeno 400 calorie al<br />

giorno oltre ad una quota di proteine nobi li,<br />

contenute in pesce e carni, che non entrano<br />

nel carrello della spesa degli over 65 perché<br />

cibi costosi. Si ritiene che anche un solo mese<br />

di alimenta zione insufficiente aumenti del<br />

25% la probabilità di ricovero in ospedale.<br />

La dieta monotona, povera di vitamine e<br />

minerali, basata su una scelta limitata di cibi<br />

e quindi poco stimolante l'appetito, carente<br />

di frutta e verdure fresche per la difficoltà di<br />

masticazione può favorire la condizione di<br />

“fragilità”. Ciò, inoltre, aumenta la “non autosufficienza”<br />

e la suscettibilità ad ammalarsi<br />

oppure ad essere vittime di eventi accidentali,<br />

come ad esempio le cadute e le conseguenti<br />

fratture.<br />

Un circolo vizioso che si ripercuote sulle spese<br />

sanitarie pubbliche e sul carico sociale ed<br />

economico delle famiglie che degli anzia ni<br />

devono prendersi cura.<br />

La promozione di stili di vita sani è un investimento<br />

strategico da parte dei governi<br />

europei. Si stima che nei prossimi anni gli<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

APRILE 2012 · 25<br />

CArENZE ALImENtArI: LA CrISI<br />

ECONOmICA SI AbbAttE SUGLI ANZIANI<br />

qUINdI..... NON trASCUrArE LA tUA<br />

ALImENtAZIONE E fAttI AIUtArE<br />

se hai più di 65 anni.<br />

se hai l’impressione di avere difficoltà<br />

nel prepararti i pasti.<br />

se, senza volerlo, hai perso un po’<br />

di peso negli ultimi tempi.<br />

se l’appetito non è più quello di qualche<br />

tempo fa e la difficoltà di masticazione<br />

non ti aiuta.<br />

Milies di Segusino (TV)<br />

Avere cura della propria alimentazione aiuta a<br />

mantenere l'autonomia più a lungo.<br />

over 65 in Italia, dall'attuale 20,2% cresceranno<br />

rapidamente fino a quasi un terzo della<br />

popolazione, in un tessuto sociale costituito<br />

per buona parte da nuclei familiari monocomponenti.<br />

Diventa, pertanto, necessario allontanare il<br />

più possibile il rischio della disabilità e della<br />

"non autosufficienza". Avere cura della propria<br />

alimentazione e mantenersi attivi aiuta a<br />

stare bene in salute e ad essere autonomi più<br />

a lungo. Ciò significa poter rimanere nella<br />

propria ca sa, essere coinvolto nelle molteplici<br />

attività sociali diventando così risorsa<br />

sociale.<br />

Ester Susin<br />

dietista Ulss 8<br />

Trattoria da “Mirka e Marcello”<br />

specialità allo spiedo<br />

via<br />

dei<br />

Narcisi<br />

5<br />

Tel. 0423 . 979120<br />

Cell. 334 . 7653939


26 · APRILE 2012 prevenzione n salute ulss 8<br />

Attivato nell'Ulss 8 un gruppo di lavoro interdisciplinare per realizzare un progetto di prevenzione<br />

promosso a livello nazionale e che agisce su quattro aree: sport, alimentazione, fumo e alcol.<br />

AZIONI PEr GUAdAGNArE IN SALUtE<br />

UN PO' dI StOrIA<br />

Il concetto di “salute” è stato definito<br />

per la prima volta nel 1948 dall’Organizzazione<br />

mondiale della sanità (Oms) e<br />

definito come uno stato di completo benessere<br />

fisico, mentale e sociale. Per conseguirlo<br />

l’individuo o il gruppo devono essere in<br />

grado di identificare e realizzare le proprie<br />

aspirazioni, soddisfare i propri bisogni, modificare<br />

l’ambiente o adattarvisi.<br />

Circa quaranta anni dopo, nel 1986, l’Oms<br />

presenta la Carta di Ottawa come risposta<br />

all’esigenza sempre più diffusa di un nuovo<br />

movimento mondiale per la salute. Il documento<br />

si basa sulla teoria socio-ecologica<br />

della salute ponendo l’accento sul legame<br />

inestricabile tra l’uomo ed i sottosistemi che<br />

compongono l’ecosistema nel quale vive<br />

(famiglia, comunità, ambiente fisico e socioculturale).<br />

Su queste premesse la Carta definisce<br />

il concetto di “promozione della salute”<br />

come il processo che consente alle persone<br />

di esercitare un maggiore controllo sulla propria<br />

salute e di migliorarla. Secondo la Carta<br />

di Ottawa, promuovere la salute significa:<br />

• costruire una politica pubblica per la tutela<br />

della salute;<br />

• creare ambienti capaci di offrire sostegno;<br />

• rafforzare l’azione della comunità;<br />

• sviluppare le capacità personali;<br />

• riorientare i servizi sanitari.<br />

La salute vista, dunque, come risorsa di vita<br />

quotidiana, non come obiettivo di vita: un<br />

concetto positivo, che insiste sulle risorse<br />

sociali e personali, oltre che sulle capacità<br />

fisiche. Di conseguenza, la promozione della<br />

salute non è responsabilità esclusiva del settore<br />

sanitario e necessita di azioni sinergiche<br />

e intersettoriali con altri ambiti sociali.<br />

La centralità degli stili di vita nel determinare<br />

lo stato di salute e il benessere dei giovani<br />

(e quindi anche la loro salute futura di persone<br />

adulte) è una delle importanti acquisizioni<br />

del moderno approccio alla promozione della<br />

salute di cui devono tenere conto la ricerca<br />

socio-sanitaria, le azioni politiche e i programmi<br />

di educazione.<br />

Ogni intervento di educazione e promozione<br />

della salute deve anche tener conto della<br />

conoscenza delle diseguaglianze sociali, in<br />

particolare nell’accesso ai servizi e all’informazione<br />

stessa, allo scopo di individuare<br />

correttamente e raggiungere al meglio i gruppi<br />

di popolazione più a rischio.<br />

GUAdAGNArE SALUtE: UNA NUOVA CULtUrA dELLA<br />

PrEVENZIONE<br />

Decisivo dunque investire nella prevenzione<br />

e nel controllo delle malattie croniche per<br />

migliorare la qualità della vita e del benessere<br />

degli individui e della società in generale,<br />

promuovendo stili di vita sani e agendo in<br />

particolare sui principali fattori di rischio<br />

delle malattie cronico-degenerative di grande<br />

rilevanza epidemiologica. Questa è l’idea che<br />

sta alla base del programma nazionale “Guadagnare<br />

salute. Rendere facili le scelte salutari”<br />

approvato dal Governo con decreto del<br />

presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm)<br />

il 4 maggio 2007 in accordo con Regioni e<br />

Province autonome. L’obiettivo primario è<br />

quello di agire in modo integrato e coordinato<br />

sui quattro principali fattori di rischio modificabili<br />

(fumo, alcol, scorretta alimentazione e<br />

inattività fisica) che sono responsabili da soli<br />

del 60% della perdita di anni di vita in buona<br />

salute in Europa e in Italia. Questi fattori di<br />

rischio devono essere affrontati non solo dal<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

punto di vista sanitario ma come veri e propri<br />

fenomeni sociali. È per questo che la strategia<br />

di "Guadagnare salute", partendo dai fattori<br />

di rischio, identifica quattro aree tematiche (o<br />

programmi specifici):<br />

• promozione di comportamenti alimentari<br />

salutari;<br />

• lotta al tabagismo;<br />

• contrasto ai consumi rischiosi di alcol;<br />

• promozione dell’attività fisica.<br />

Informare, educare, assistere, stimolare la<br />

responsabilità individuale, affinché ogni persona<br />

diventi protagonista e responsabile della<br />

propria salute e delle proprie scelte. Un investimento<br />

da valutare nel lungo periodo, con la<br />

riduzione del peso delle malattie croniche sul<br />

sistema sanitario e sulla società e, nel breve,<br />

con il miglioramento della qualità della vita<br />

dei singoli individui.<br />

Un investimento per il futuro dal momento<br />

che le spese in campo socio-sanitario non<br />

possono essere viste soltanto come “costi da<br />

contenere”, bensì come investimenti a medio<br />

lungo termine.<br />

AttIVItà fISICA<br />

È dimostrato: una regolare attività fisica,<br />

anche di intensità moderata, contribuisce a<br />

migliorare la qualità della nostra vita.<br />

Muoversi tutti i giorni ha benefici significativi<br />

sulla salute complessiva, fisica e psichica,<br />

della persona. L’esercizio aiuta a tenere sotto<br />

controllo il peso e influisce positivamente sul<br />

benessere psicologico, contenendo lo stress,<br />

aumentando i livelli di autostima e aiutando<br />

a sviluppare rapporti sociali. L’esercizio,<br />

inoltre, riduce il rischio di malattie croniche<br />

(come malattie cardiovascolari, diabete e<br />

osteoporosi).


ALImENtAZIONE<br />

Alimentazione corretta e buona salute sono<br />

un binomio indissolubile. La proporzione<br />

fra i vari tipi di alimenti e la qualità dei<br />

cibi che mangiamo sono alla base di uno<br />

sviluppo umano completo, sia a livello<br />

fisico che mentale.<br />

Una dieta adeguata, bilanciata e variegata,<br />

insieme alla pratica quotidiana di attività<br />

fisica è un elemento basilare per uno stile<br />

di vita sano: è un valido strumento di prevenzione<br />

per alcune patologie, ma anche di<br />

gestione e trattamento per altre; permette<br />

di invecchiare meglio; aiuta a mantenere<br />

un peso corporeo adeguato. Abitudini<br />

alimentari sbagliate, sia nella quantità<br />

che nella qualità, possono essere causa<br />

dell’insorgenza di malattie croniche come<br />

l’obesità e il sovrappeso, l’ipertensione<br />

arteriosa, le malattie dell’apparato cardiocircolatorio,<br />

le malattie metaboliche, il<br />

diabete tipo 2, alcune forme di tumori, ecc.<br />

fUmO<br />

Tra i fattori di rischio che concorrono maggiormente<br />

alla perdita di anni vita in buona<br />

prevenzione n salute ulss 8<br />

salute, un posto di primo piano spetta sicuramente<br />

al fumo di tabacco, riconosciuto<br />

dall’Organizzazione mondiale della sanità<br />

come uno dei più gravi problemi di salute<br />

pubblica al mondo.<br />

Dei quattro fattori individuati dal programma<br />

"Guadagnare salute", il fumo è sicuramente<br />

quello che viene percepito maggiormente come<br />

un rischio anche dagli stessi fumatori. La<br />

dipendenza dovuta alla nicotina contenuta<br />

nelle sigarette costituisce l’ostacolo principale<br />

per chi intende smettere di fumare, ma<br />

giocano un ruolo importante anche fattori di<br />

natura psicologica e sociale. Oltre al sesso<br />

e all’età, altri fattori che influenzano in<br />

maniera significativa la tendenza a fumare<br />

o meno sono la classe sociale e il livello<br />

di istruzione. All’interno della popolazione<br />

dei fumatori si possono individuare alcune<br />

categorie di soggetti che richiedono un’attenzione<br />

particolare come gli adolescenti,<br />

le donne in età fertile e i soggetti esposti al<br />

fumo passivo.<br />

ALCOL<br />

L’alcol non è un bene di consumo ordinario,<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

APRILE 2012 · 27<br />

non è un nutriente ma una sostanza tossica<br />

per la quale non è possibile identificare livelli<br />

di consumo raccomandabili o sicuri, anche<br />

a causa delle differenze individuali in termini<br />

di vulnerabilità ai suoi effetti. A parità di<br />

quantità assunta, infatti, i livelli di alcolemia<br />

possono variare in funzione dei diversi fattori<br />

che influenzano la velocità con cui l’alcol<br />

viene assorbito e metabolizzato (età, sesso,<br />

abitudine al bere, ingestione contemporanea<br />

di cibo, tipo di bevanda).<br />

La Regione Veneto ha inserito nel proprio<br />

Piano della Prevenzione il programma di<br />

“Guadagnare salute”. L’Ulss 8 si è attivata<br />

con un gruppo di lavoro all’interno del Dipartimento<br />

di prevenzione che ha il compito<br />

di attuare le linee progettuali. L’obiettivo iniziale<br />

è quello di costituire sia una rete tra servizi<br />

e Unità operative dell’Ulss, che una rete<br />

interaziendale con gli enti locali (Comuni) e<br />

le varie associazioni presenti nel territorio.<br />

Massimo Melloni<br />

responsabile Servizio per l'educazione<br />

e la promozione della salute<br />

Donatella Indiano<br />

Servizio igiene e sanità pubblica<br />

Via S. Pio X, 116 - 31033 CASTELFRANCO VENETO (TV) - www.siben.it


VIA MONTEGRAPPA, 80 - 31044 MONTEBELLUNA (TV) - TEL. 0423 609919 - FAX 0423 249594<br />

WWW.DFARREDAMENTI.IT - INFO@DFARREDAMENTI.IT


Ogni anno in Italia migliaia di persone<br />

perdono la vita o subiscono gravi<br />

menomazioni a causa di incidenti<br />

domestici e tra questi le intossicazioni da<br />

monossido di carbonio giocano una parte<br />

importante per drammaticità e gravità<br />

dell’evento.<br />

Anche il nostro territorio non è risparmiato<br />

da questi incidenti e la gravità con cui si<br />

manifestano stride contro la facilità con cui<br />

potrebbero essere evitati.<br />

Gli impianti termici installati nelle nostre<br />

abitazioni ne sono quasi sempre la causa:<br />

caldaie per il riscaldamento, scaldacqua,<br />

fornelli a gas, stufe, in sostanza tutti gli apparecchi<br />

in cui è bruciato del combustibile,<br />

se mal funzionanti o installati in maniera non<br />

corretta e non sottoposti a periodici controlli,<br />

possono essere un pericolo, grave, per la<br />

nostra salute.<br />

La combustione, in questi casi, produce monossido<br />

di carbonio (CO), che, a causa degli<br />

impianti difettosi, rimane all’interno degli<br />

ambienti, mettendo a rischio le persone che<br />

ci vivono.<br />

I primi sintomi dell’intossicazione possono<br />

essere banali, come il mal di testa, il vomito,<br />

ed essere scambiati con i sintomi di altre ma-<br />

prevenzione n salute ulss 8<br />

lattie come un’influenza e per questo essere<br />

trascurati.<br />

Ė’ invece importante riconoscerli subito perché<br />

la permanenza nell’ambiente fa subentrare<br />

una sintomatologia caratterizzata da<br />

confusione mentale, incoordinazione motoria<br />

e successivamente disorientamento,<br />

convulsioni, perdita di conoscenza e coma.<br />

Se non è attuato un pronto ed efficace intervento<br />

l’esito può essere letale.<br />

Il primo intervento da attuare, in caso di sospetta<br />

intossicazione da monossido di carbonio,<br />

consiste nell’aprire le finestre ed aerare i<br />

locali, allontanare l’intossicato dall’ambiente<br />

contaminato, se incosciente, posizionarlo sul<br />

fianco, per evitare il soffocamento da liquidi<br />

biologici, chiamare immediatamente il 118.<br />

Le regole principali da adottare sempre per<br />

non correre il rischio di intossicazione sono:<br />

- far installare gli impianti termici da<br />

personale esperto ed esigere la certificazio-<br />

ne che l’impianto è stato installato secondo<br />

la regola dell’arte, in conformità alla<br />

normativa vigente;<br />

- far eseguire regolarmente, da personale<br />

esperto, la manutenzione dell’impianto ed<br />

apparecchio termico in conformità alla<br />

normativa vigente;<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

APRILE 2012 · 29<br />

La bella stagione è il periodo migliore per intervenire sulla manutenzione e la messa in sicurezza degli<br />

impianti di riscaldamento a combustile ed evitare il pericolo delle intossicazioni.<br />

INtOSSICAZIONI dA mONOSSIdO StOP<br />

Una stufa domestica può trasformarsi in pericolo.<br />

- evitare il fai da te e non modificare gli<br />

impianti di propria iniziativa;<br />

- assicurare sempre una efficiente aerazione<br />

nei locali, dove si trovano gli impianti, con<br />

adeguate aperture;<br />

- non utilizzare negli ambienti di casa,<br />

specie quelli dove si dorme, forme di<br />

riscaldamento improprie come i bracieri.<br />

Adesso la stagione fredda è finita. Il rischio<br />

ora è minimo. Ma da ora e fino alla prossima<br />

stagione fredda siamo nel periodo ideale per<br />

sottoporre i nostri impianti a verifica e manutenzione<br />

in modo da prevenire questi gravi<br />

incidenti domestici.<br />

Erminio Bonsembiante<br />

Unità territoriali servizi di sanità umana<br />

Eugenio Cavasin, Giampietro Gazzola<br />

servizio Igiene e sanità pubblica


30 · APRILE 2012 distretti n salute ulss 8<br />

Al via il progetto Gap-Net Ulss 7, 8 e 9 per assistere chi soffre di gioco d'azzardo patologico.<br />

SOS GIOCO d'AZZArdO<br />

Giornali, quotidiani e notiziari tv, raccontano frammenti<br />

della cultura del gioco d'azzardo ora sempre più diffuso e<br />

raggiungibile grazie alla massiccia distribuzione delle slot nei<br />

locali pubblici, bar e tabaccherie, così come nelle nuove sale dedicate<br />

alle videolotterie.<br />

Il fenomeno del gioco d'azzardo viene affrontato dai quotidiani, ora<br />

incitando la popolazione a credere nella facile fortuna, riportando<br />

vincite importanti a fronte di uno sforzo minimo, ora riportando<br />

notizie di suicidi o di disastri familiari causati dai debiti e dalle<br />

perdite del gioco patologico.<br />

Ė di qualche settimana fa (21 febbraio, Il mattino di Padova, ndr) la<br />

notizia che anche il fronte politico si sta mobilitando per fronteggiare<br />

questa nuova “urgenza sociale”. Infatti sono state presentate due<br />

iniziative legislative in Consiglio regionale e a Montecitorio con<br />

l'intento di poter abolire gli apparecchi elettronici.<br />

Ė quindi possibile osservare lo stesso fenomeno da molteplici punti<br />

di vista, non ultimo quello economico. Poche cifre sono sufficienti<br />

per descrivere l’enorme progressione dell’azzardo in Italia: 53.5<br />

miliardi di euro, la spesa nel 2005, 60.8 miliardi di euro nel 2010 e<br />

poco meno di 80 miliardi di euro nel 2011.<br />

Per completare lo scenario di questo fenomeno, dobbiamo riflettere<br />

sulle conseguenze sanitarie della diffusione così massiccia e capillare<br />

di tutte queste occasioni di gioco, così come sulla pressione mediatica<br />

che viene esercitata in qualunque momento della giornata e per<br />

qualunque tipo di gioco, dal Gratta e Vinci, al Lotto, al Win for<br />

life, al Poker on line, creando una richiesta sempre più crescente di<br />

interventi di cura e assistenza.<br />

Ed è proprio a partire dalle richieste di cura che emergono dal<br />

territorio che il Dipartimento per le Dipendenze di Castelfranco<br />

Da noi la vera pizza napoletana<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

Veneto, nel 2002, ha iniziato ad accogliere le domande di trattamento<br />

avanzate da giocatori eccessivi o dalle famiglie indebitate, attivando<br />

un ambulatorio dedicato e strutturando un protocollo di intervento<br />

specialistico. Nel corso del tempo i pazienti e le famiglie che sono<br />

pervenuti, provenienti anche da territori esterni all'Ulss 8, sono<br />

costantemente cresciuti e hanno superato ormai le cento unità per<br />

anno.<br />

Sempre legato a questa attività assistenziale nel corso del 2010-2011<br />

è stato portato a termine il primo progetto regionale "Jackpot" in<br />

materia di gioco patologico e più recentemente è stato avviato un<br />

ulteriore progetto regionale, denominato Gap-Net, che coinvolge,<br />

oltre all’Ulss 8, anche l'Ulss 9 di Treviso e l'Ulss 7 di Pieve di Soligo.<br />

Questo progetto si prefigge di raggiungere una razionalizzazione<br />

e riorganizzazione dell’offerta dei servizi di assistenza per il gioco<br />

d’azzardo patologico, con un sistema di ambulatori che erogano<br />

prestazioni di primo e secondo livello integrate su base provinciale.<br />

Il modello organizzativo si fonda sulla costituzione nel territorio<br />

della provincia di Treviso (Ulss 7, 8 e 9) di una rete di servizi con<br />

operatività coordinata e condivisa in grado di erogare risposte di<br />

primo livello alle richieste di aiuto cioè: accoglienza, consulenza,<br />

diagnosi, trattamenti brevi, counseling. Inoltre, un ambulatorio<br />

multizonale (presso l’Ulss 8) è in grado di erogare prestazioni<br />

diagnostico-valutative e terapeutiche più complesse come la diagnosi<br />

di patologie concomitanti, interventi di counseling finanziario,<br />

trattamenti a lungo termine, interventi psicoeducativi con i familiari.<br />

L'auspicio è che da questo fermento politico, finanziario e mediatico,<br />

possano scaturire adeguate risorse per sostenere i trattamenti.<br />

Amelia Fiorin<br />

SerT di Castelfranco Veneto<br />

da noi puoi gustare la<br />

storica birra Pedavena


Disturbi specifici<br />

dell'apprendimento:<br />

gli interventi mirati<br />

e tempestivi messi in<br />

campo dall'Ulss 8.<br />

La voglia di imparare è istintiva nel<br />

bambino e l'ingresso nella scuola<br />

dell'infanzia e soprattutto alla<br />

scuola primaria (prima elementare) sono<br />

momenti carichi di interesse, curiosità,<br />

aspettative, sia per i piccoli che per gli<br />

adulti.<br />

Per la maggioranza apprendere è un<br />

fattore 'automatico', soprattutto<br />

se il materiale è proposto in modo<br />

proporzionato all'età, sia per i tempi che<br />

per la quantità.<br />

Ma alcuni bambini, già dai primi<br />

mesi, non riescono a fare cose che<br />

per i loro coetanei sono semplici e<br />

veloci. Apprendere può diventare una<br />

fatica, piena di frustrazioni, disagio e<br />

sofferenza. Col tempo spesso i bambini<br />

reagiscono con inquietudine motoria e<br />

rabbia, disinteresse e “poca voglia”, si<br />

sentono stupidi, sbagliati ed ..infelici!<br />

Negli ultimi trent'anni la ricerca<br />

neuropsicologica ha evidenziato in<br />

maniera scientifica che esistono –<br />

all'interno della vasta gamma delle<br />

difficoltà scolastiche – dei bambini<br />

con un'intelligenza nella norma, che<br />

presentano gradi diversi di rallentamento<br />

nell'automatismo della decodifica e<br />

ricodifica per lettura, scrittura e a volte<br />

calcolo. Sono in difficoltà per analisi<br />

visiva, orientamento degli stimoli nello<br />

spazio, processazione visiva ed uditiva,<br />

memoria di lavoro.<br />

Questi quadri diagnostici vengono<br />

definiti come difficoltà specifiche<br />

di apprendimento (Dsa): dislessia,<br />

disgrafia, discalculia. Dopo dieci anni<br />

di studi e confronti è stato necessario<br />

distretti n salute ulss 8<br />

I dIStUrbI SPECIfICI<br />

dELL’APPrENdImENtO<br />

omogeneizzare sia la definizione delle<br />

varie diagnosi, sia gli strumenti sia i<br />

valori che indicano le diverse specifiche<br />

difficoltà. Questo è avvenuto con la<br />

Consensus Conference.<br />

Nell'ottobre 2010 è stata introdotta una<br />

Legge nazionale (legge 170 del 2010)<br />

che stabilisce anche le linee operative<br />

e le buone prassi per insegnanti ed<br />

operatori del settore. Recenti dati<br />

epidemiologici affermano che gli alunni<br />

con difficoltà specifiche sono circa il 4%<br />

della popolazione, mentre dai dati più<br />

recenti risulta circa un 12% di invii per<br />

consulenze, poi positivi ai tests.<br />

La domanda che più frequentemente<br />

viene fatta dai genitori è quella di sapere<br />

se il proprio figlio guarirà o se riuscirà un<br />

giorno a superare tutte le sue difficoltà.<br />

La risposta dei ricercatori è che tali<br />

disturbi non sono una vera malattia,<br />

ma la conseguenza funzionale di un<br />

meccanismo neuro-fisiologico, chimicoendocrino<br />

(G. Stella, 1996); pertanto<br />

i Dsa tendono a persistere nel tempo<br />

anche se con andamenti diversi per i<br />

diversi sottosistemi (lettura, scrittura,<br />

calcolo).<br />

L'intervento non può prescindere da un<br />

quadro diagnostico che analizza, presso<br />

i servizi di Neuropsichiatria infantile<br />

presenti presso i distretti socio-sanitari<br />

dell'Ulss, le varie funzioni mentali di<br />

base del bambino, nonché l'interazione<br />

col suo sistema ambientale (famiglia e<br />

scuola). Viene emessa dopo gli otto anni<br />

di età – nel caso in cui i valori siano sotto<br />

determinate soglie – una certificazione<br />

di Disturbo specifico di apprendimento,<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

APRILE 2012 · 31<br />

documento a norma di legge che prevede<br />

strumenti compensativi e misure<br />

dispensative, come per esempio:<br />

• tempi più lunghi per le prove scritte e<br />

per lo studio;<br />

• facilitazioni come non far mai leggere<br />

a prima vista un testo, o meglio<br />

leggerlo al posto del ragazzo (per non<br />

disperdere lo sforzo nella decodifica a<br />

scapito della comprensione);<br />

• dispensa – ove necessario – dello<br />

studio in forma scritta delle lingue<br />

straniere;<br />

• utilizzo della calcolatrice e delle<br />

tabelle con le formule geometriche.<br />

Esistono materiali audiovisivi di<br />

supporto, con programmi specifici per<br />

computer, fino alla possibilità che il pc<br />

“legga” dei testi al posto del ragazzino.<br />

Sono in corso da alcuni anni – d'intesa<br />

tra le organizzazioni scolastiche ed i<br />

servizi specialistici dell'Ulss – screening<br />

per i bambini dell'ultimo anno della<br />

scuola dell'infanzia ed i primi due anni<br />

della scuola primaria grazie ai quali,<br />

dopo uno specifico percorso vengono<br />

individuati i casi "a rischio" da inviare<br />

ai servizi specialistici dell'Ulss.<br />

La possibilità di intervenire precocemente<br />

è uno dei requisiti che concorrono ad una<br />

maggior probabilità di recupero delle<br />

competenze di base per l'apprendimento<br />

futuro, elemento imprescindibile –<br />

emotivamente e psichicamente – per<br />

un armonico ed equilibrato sviluppo<br />

globale.<br />

Delia Agnolazza<br />

psicologa del Servizio<br />

di Neuropsichiatria infantile


32 · APRILE 2012 distretti n salute ulss 8<br />

Una terza via per educare<br />

i figli: a metà strada<br />

tra l'autoritarismo<br />

delle vecchie generazioni<br />

ed il permessivismo attuale.<br />

Gli educatori delle vecchie generazioni<br />

(fossero genitori, insegnanti,<br />

operatori) non avevano incertezze o<br />

dubbi circa il proprio ruolo: educare voleva<br />

dire imporre autoritariamente delle regole.<br />

Ai figli o alunni non restava che obbedire o,<br />

quando più grandi, tentare di opporsi, fare<br />

resistenza, andarsene di casa non appena<br />

possibile.<br />

Oggi invece non se ne vanno più di casa,<br />

vuol dire che ci stanno bene, serviti e riveriti<br />

da genitori in tutto e per tutto accondiscendenti:<br />

“Quanti soldi ti servono?”; “Cosa ti<br />

faccio trovare pronto per cena quando rientri?”;<br />

“Stai pure al pc”; “Dai, andiamo nel<br />

negozio che ti compro il videogioco”.<br />

I genitori, e gli educatori in generale, sono<br />

cambiati rispetto a un tempo. Non ce la<br />

sentiamo più di imporre regole, di fare gli<br />

autoritari; preferiamo crescerli con dialogo<br />

e comprensione, disponibilità<br />

e a volte anche accondiscendenza.<br />

Li accompagnamo<br />

ovunque, alle feste,<br />

alle attività sportive; ci<br />

preoccupiamo che coltivino<br />

le amicizie; ci facciamo<br />

in quattro pagando lezioni<br />

supplementari quando non<br />

vanno bene a scuola; compriamo<br />

ciò che è di moda<br />

perché “Sai, se tutti hanno<br />

il cellulare, l’i-pod, e il mio<br />

no, poi lo escludono”. Non<br />

vogliamo che soffrano e<br />

facciamo di tutto per evitare<br />

loro le fatiche: “Ti accompagno<br />

io”, “Ti preparo<br />

io la cartella”.<br />

EdUCArE I fIGLI:<br />

UNA SfIdA qUOtIdIANA<br />

È indubbio: ragazzi e ragazze, a partire da<br />

un’età che tende ad abbassarsi sempre di<br />

più, manifestano forme di disagio e malessere.<br />

Non stanno bene nella loro pelle, e<br />

allora ci sono le malinconie, le chiusure, le<br />

ribellioni, le grida, i pianti, le sfide, fino poi<br />

alle droghe, all’alcol, all’anoressia, internet<br />

a tutto spiano e via di seguito. E c’è l’abbandono<br />

scolastico, o una gran fatica nel rendimento<br />

o l’incapacità di rispettare le regole<br />

scolastiche. A quel punto gli educatori, in<br />

primis i genitori, si fermano e si chiedono:<br />

“In cosa ho sbagliato? Ho svolto male il mio<br />

ruolo educativo? Dovevo essere più severo o<br />

al contrario dovevo capirlo di più ed essere<br />

più indulgente?”.<br />

Forse niente di tutto questo. L’educatore<br />

doveva educare e ha rinunciato, senza accorgersene,<br />

a farlo, spesso per quieto vivere<br />

o per evitare il conflitto o per spendere<br />

La coalizione tra genitori ed educatori è fondamentale per la crescita dei figli.<br />

meno energie, o tutte le cose assieme; oppure<br />

per la paura di sembrare quel genitore<br />

autoritario che magari ha avuto e non vuole<br />

riproporre.<br />

Non propongo certo l’alternativa del ritorno<br />

al passato. Ma esiste una terza via?<br />

Forse sì, educare è lasciare che il figlio si<br />

scontri con la realtà della vita, con le sue<br />

fatiche (“Lo zaino te lo fai da solo”), con<br />

le sue sofferenze (“Se ti escludono perché<br />

non ti ho comprato l’ultimo X-box, hai due<br />

possibilità: o trovi altri amici o fai capire a<br />

quelli che hai che ti possono accettare anche<br />

così, ma io l’ultimo videogioco da 100 euro<br />

non te lo compro”), le sue sfide (“Se vuoi<br />

andare bene a scuola, mettici più impegno;<br />

se proprio alla fine non ce la farai ti manderò<br />

a costose ripetizioni”) e le sue frustrazioni<br />

(“Non puoi avere tutto” e soprattutto “non<br />

puoi avere subito quello che vuoi, bisogna<br />

saper aspettare”).<br />

Educare è mettere regole<br />

e paletti: “Non<br />

mi va bene che rientri<br />

all’ora che vuoi, non<br />

mi va bene che lasci in<br />

disordine i tuoi giochi:<br />

non mi va bene perché<br />

ti voglio bene!”.<br />

Non cadiamo nell’errore<br />

di pensare che la<br />

regola ed il “No” siano<br />

privazioni d’amore;<br />

esse sono l’amore più<br />

impegnativo, quello<br />

che vuole indirizzare,<br />

formare, sostenere;<br />

quello che si interessa.<br />

Troppi genitori hanno


NUOVO SErVIZIO PEr LE fAmIGLIE<br />

Il serAt ha attivato un gruppo per<br />

famiglie con giovani legati a vecchie<br />

e nuove dipendenze. per informazioni<br />

contattare lo 0423/732759.<br />

paura di sentirsi dire “Sei cattivo”, ma la<br />

ribellione non deve spaventare, noi non li<br />

educhiamo per sentirci dire “Sei buono”: un<br />

genitore è buono quando educa senza aver<br />

paura delle sfide.<br />

A volte confondiamo il dare attenzione con<br />

il dare tutto: i nostri figli hanno bisogno di<br />

attenzione e affetto (sì, proprio i gesti affettuosi!),<br />

molto più dell’ultimo cellulare o del<br />

nostro ennesimo “sì” alla ennesima richiesta<br />

di qualcosa. Educare è dedicare attenzione e<br />

dire amorevolmente “No”; c’è un dirti “No”<br />

con il quale io ti amo, anche se tu per ora<br />

non puoi comprenderlo fino in fondo.<br />

Una situazione preoccupante con cui mi<br />

confronto spesso è la sconferma tra educatori.<br />

La maestra mette un brutto voto nella<br />

prova di matematica a tre quarti della classe.<br />

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distretti n salute ulss 8<br />

Quei tre quarti di mamme (sì, quasi tutte!)<br />

attaccano la maestra per difendere i cattivi<br />

risultati dei figli. Preferiscono pensare che<br />

questi risultati siano frutto di un cattivo<br />

insegnamento della maestra, piuttosto che<br />

di un cattivo apprendimento e quindi di<br />

uno scarso impegno dei figli. Quello che<br />

le mamme non vogliono accettare è di<br />

non avere figli ideali, che prendono ottimi<br />

voti. È un bel guaio quando un genitore si<br />

concentra sul figlio che vorrebbe, invece di<br />

essere educativo verso il figlio che ha. Ed<br />

educare non è fare ottenere risultati ottimi<br />

senza impegno e se i risultati sono scarsi<br />

screditare la maestra agli occhi del figlio.<br />

Educare è insegnare che, al di là del voto,<br />

ciò che conta è l’impegno: “Se non sei<br />

andato bene, prova ad impegnarti di più”.<br />

Nella vita è questo che gli serve: sapere e<br />

capire che nulla si ottiene e si mantiene senza<br />

impegno e fatica, dal posto di lavoro alle<br />

relazioni sentimentali.<br />

La coalizione tra educatori è fondamentale:<br />

se un genitore attacca un insegnante e la<br />

sua autorevolezza (una volta non sarebbe<br />

mai accaduto, fino all’estremo opposto che<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

APRILE 2012 · 33<br />

si accettavano le violenze fisiche da parte<br />

dei maestri), ha perso l’occasione di avere<br />

un alleato, che sta cercando di insegnare al<br />

figlio la stessa cosa: solo lo sforzo ripaga. Il<br />

figlio avrà un educatore in meno. Se poi un<br />

genitore scredita l’altro, ecco che il figlio<br />

perde un altro educatore. Se si screditano a<br />

vicenda, il figlio resta spaesato, senza più<br />

nessun punto di riferimento adulto, nessuno<br />

a cui credere, che gli insegni che la vita è<br />

impegno o cosa è bene e cosa è male.<br />

Probabilmente i nostri figli e i nostri nipoti<br />

da adulti non avranno più queste incertezze<br />

educative, ma noi che siamo genitori ed<br />

educatori oggi, siamo la “generazione di<br />

mezzo” che non vuole perpetuare il modello<br />

educativo precedente (andato bene per<br />

secoli e forse più), ma non abbiamo ancora<br />

ben definito quale sia il nuovo modello da<br />

proporre, e quindi procediamo per errori e<br />

approssimazioni. Siamo dunque di fronte<br />

a una sfida e come per tutte le sfide che si<br />

rispettino possiamo vincerla solo insieme.<br />

Natalino Filippin, Lidia Alfano,<br />

Rosalma Gaddi<br />

SerAT dell'Ulss 8<br />

Ottica<br />

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associazioni n salute ulss 8<br />

GIOCO d'AZZArdO, L'ASSOCIAZIONE<br />

ALEA SUGGErISCE dEI rImEdI<br />

Da qualche settimana è stato reso noto che nel 2011 il giro d’affari<br />

del gioco d’azzardo legale in Italia è ulteriormente aumentato<br />

di ben il 30% rispetto all’anno precedente. Sotto pressione<br />

per la crisi economica, molti cittadini ripongono nelle cieche mani<br />

della Fortuna una parte consistente del loro reddito. A giovarsene soprattutto<br />

lo Stato e le aziende che compongono la cosiddetta filiera del<br />

gioco: essi infatti hanno intascato circa 10 miliardi di euro ciascuno.<br />

Purtroppo diventa sempre più pressante il problema dei danni correlati<br />

all’azzardo: i risparmi di una vita si volatilizzano e molte famiglie<br />

subiscono danni talvolta irreparabili. Solo da pochi mesi lo Stato<br />

sembra essersi accorto di questi problemi e finalmente sta cercando<br />

di capire come rimediare.<br />

Con questo obiettivo la Commissione Affari sociali della Camera<br />

dei Deputati ha iniziato una serie di audizioni esplorative. Ad una di<br />

queste audizioni sono stato oltre che come direttore del dipartimento<br />

per le dipendenze dell'Ulss 8, anche come attuale presidente di Alea,<br />

Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti<br />

a rischio. Alea è una società scientifica nazionale che riunisce la<br />

maggior parte degli studiosi italiani del gioco d’azzardo e problemi<br />

correlati: operatori dei servizi pubblici, privati, e del volontariato,<br />

professori universitari e professionisti.<br />

I punti che, a nome di Alea, ho sostenuto sono stati in sintesi questi.<br />

1. I problemi azzardo-correlati sono diretta conseguenza dell'aumentata<br />

diffusione dell’azzardo. Il termine "ludopatia" va abbandonato<br />

perché non appartiene né alla lingua italiana, né si tratta di un termine<br />

tecnico: è un'invenzione linguistica introdotta da chi sta guadagnando<br />

sull’azzardo per indurre il pensiero che il fenomeno patologico e quello<br />

normale non siano collegati tra loro, e quindi per evitare qualsiasi<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

APRILE 2012 · 35<br />

attribuzione di responsabilità.<br />

2. Le aziende dell’azzardo sostengono che l'evoluzione verso la dipendenza<br />

è dovuta a fattori legati alla persona. La ricerca scientifica,<br />

invece, dimostra che fattori diversi possono portare alla dipendenza,<br />

tra cui anche fattori legati alla struttura dei giochi: esiste quindi una<br />

oggettiva responsabilità dei concessionari/produttori che porta alla<br />

legittima aspettativa che siano chiamati a contribuire attivamente a<br />

limitare i danni prodotti.<br />

3. È necessario che lo Stato accetti il conflitto di interessi al suo interno<br />

e che, oltre a percepire le entrate erariali, inizi ad assumere le<br />

altre funzioni che gli competono, ovvero la protezione dei cittadini e<br />

l'emanazione di regole chiare di limitazione dell’azzardo.<br />

5. È urgente che il gioco patologico entri a pieno titolo nei livelli<br />

essenziali di assistenza e che quindi le persone che ne hanno bisogno<br />

possano trovare assistenza presso le Ulss.<br />

6. È indispensabile che all’assistenza, alla prevenzione e alla ricerca<br />

siano destinate risorse vincolate non inferiori allo 0,5% dell'attuale<br />

prelievo fiscale sui giochi, con la compartecipazione obbligatoria<br />

delle aziende concessionarie.<br />

7. Appare infine opportuno che i giochi d’azzardo vengano progressivamente<br />

ritirati dai pubblici esercizi e siano concentrati all’interno<br />

di sale specificamente dedicate dove i controlli e le politiche di gioco<br />

responsabile saranno più agevoli.<br />

Il documento che Alea ha consegnato alla commissione, con<br />

l'intero ventaglio di proposte, può essere scaricato dal sito internet<br />

www.grazianobellio.tk oppure dal sito di Alea www.gambling.it.<br />

Graziano Bellio<br />

presidente associazione Alea


APERTA LA PARAFARMACIA<br />

NELLA PIASTRA SERVIZI DEL SAN GIACOMO<br />

Verso la fine dello scorso anno in un locale appositamente predisposto al piano<br />

primo all’interno della Piastra Servizi del Presidio Ospedaliero di Castelfranco<br />

Veneto, nelle vicinanze della Radiologia, del Bar attiguo al Centro Unico<br />

Prenotazioni (CUP) e del nuovo Centro Unico Prelievi è stata inaugurata la<br />

“Parafarmacia San Giacomo Apostolo”<br />

Un gruppo di professionisti ha creato delle sinergie con un team di specialisti,<br />

coordinati da un responsabile sanitario, dottore farmacista ed insieme hanno<br />

sviluppato un progetto e reso operativo un nuovo modo di interpretare la<br />

parafarmacia, ponendo in primo piano il cliente-paziente, avviando una nuova<br />

filosofia di ricerca di prodotti e comunicazione, cercando di soddisfare tutte<br />

le esigenze di qualità e assortimento, offrendo una ampia gamma di servizi,<br />

puntando sulla convenienza a favore del cliente, per una corretta prevenzione di<br />

salute e benessere.<br />

L’attività della parafarmacia è stata pensata e realizzata per integrare ed<br />

ottimizzare il servizio prestato dalla “Ortopedia Sanitaria San Giacomo”, con<br />

lo scopo di offrire a tutti gli utenti interni ed esterni, oltre che al personale, un<br />

ulteriore mezzo / strumento atto a migliorare il complesso di tutti i servizi erogati<br />

all’interno del Presidio Ospedaliero di Castelfranco Veneto.<br />

SANITARIA E ORTOPEDIA Convenzionati <strong>ULSS</strong> e INAIL<br />

• Plantari su misura<br />

• Calze elastiche<br />

• Carrozzine in lega leggera<br />

• Calzature ortopediche su misura<br />

• Busti ortopedici<br />

• Misuratori di pressione<br />

• Aerosol<br />

• Elettromedicali<br />

La parafarmacia, oltre ai prodotti medicinali<br />

da banco o di automedicazione, mette a<br />

disposizione anche altri servizi:<br />

omeopatia, cosmesi, fitoterapia,<br />

erboristeria, integratori, cura e igiene<br />

della persona, prodotti per l’infanzia,<br />

prodotti sanitari.<br />

All’INTERNO DELL’OSPEDALE CIVILE<br />

di Castelfranco Veneto presso piastra servizi<br />

adiacente al Centro Unico Prenotazioni (CUP)<br />

ORARI : LUN-VEN 8.30 - 18.00 - SABATO 8.30 - 13.00<br />

Tel. 0423 1906213 - parafarmasangiacomo@libero.it<br />

• Castelfranco Veneto - Tel. 0423 493242<br />

Via S. Pio X n. 30 (incrocio Ospedale)<br />

• punto vendita dentro l’ospedale C/O Piastra servizi<br />

ospedale di Castelfranco Veneto - Tel 0423/1903405


L’<br />

Associazione Volontari<br />

Ospedalieri (Avo) è<br />

un’associazione dedita al<br />

sostegno degli ammalati e dei<br />

loro familiari. Agisce su tutto il<br />

territorio nazionale ed è presente<br />

in ospedale a Montebelluna nei<br />

reparti di Medicina, Geriatria,<br />

Lungodegenza e Ortopedia. È<br />

dal 1993, anno di costituzione<br />

della sezione locale, che<br />

i pazienti e i loro cari hanno<br />

familiarità con i volontari, i<br />

quali si recano in corsia per<br />

portare un saluto, una parola di<br />

conforto, un aiuto al momento<br />

associazioni n salute ulss 8<br />

del pasto serale. Piccole e<br />

grandi cose che spesso “fanno<br />

la differenza”.<br />

L’Avo prepara i volontari<br />

attraverso un corso di formazione<br />

(il prossimo inizierà il 14 aprile)<br />

in cui sono fornite nozioni<br />

di igiene, comportamento<br />

in corsia e, soprattutto, di<br />

approccio psicologico al malato.<br />

L’aspirante volontario svolge un<br />

vero e proprio tirocinio in corsia,<br />

affiancato da un volontario<br />

esperto. Ciascun volontario<br />

assicura il proprio servizio per<br />

2 ore alla settimana.<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

Infatti, la convenzione<br />

sottoscritta con l’Ulss 8,<br />

prevede la costante presenza dal<br />

lunedì al venerdì dalle 17 alle<br />

19 dei volontari, i quali operano<br />

in collaborazione e sotto la<br />

supervisione del personale<br />

ospedaliero.<br />

Il servizio svolto dall’Avo è del<br />

tutto gratuito ed è improntato<br />

all’umiltà, alla mitezza,<br />

all’ascolto e al rispetto di<br />

chi è debole e sofferente, un<br />

vero e proprio abito mentale<br />

che il volontario porta con<br />

semplicità e letizia anche nella<br />

APRILE 2012 · 37<br />

SOStEGNO A PAZIENtI E fAmILIArI<br />

GrAZIE AI VOLONtArI IN COrSIA<br />

vita quotidiana. E’ esperienza<br />

comune a tutti i volontari,<br />

giovani e meno giovani, la<br />

scoperta della gioia e della<br />

ricchezza che il dono di sé porta<br />

alla propria vita.<br />

Il servizio non resta un semplice<br />

dare, ma diviene un profondo<br />

ricevere che riserva inaspettati<br />

incontri.<br />

Per info: avo.montebelluna@<br />

gmail.com<br />

Silvana Gatto<br />

Presidente Avo<br />

Crocetta del Montello<br />

e Montebelluna


38 · APRILE 2012 informa n salute ulss 8<br />

L'esperienza del Comitato<br />

etico per la pratica clinica<br />

dell'Ulss 8 che supera lo<br />

scontro a favore dell'ascolto<br />

e del dialogo.<br />

E’<br />

questa una riflessione che il Comitato<br />

etico per la pratica clinica ha sentito<br />

il bisogno di fare e, successivamente,<br />

di proporla al lettore attento e sensibile.<br />

Lo spunto nasce da situazioni vissute come<br />

esperienze dirette ed indirette che investono<br />

il nostro quotidiano: slogan inneggianti<br />

il gridare le proprie ragioni, ritenendole<br />

verità, e, spesso, contrapponendole<br />

in modo arrogante e presuntuoso alle ritenute<br />

debolezze degli altri, il rapportare<br />

il proprio privato al generale ritenendolo<br />

l’esperienza più giusta e buona, per questo<br />

l’unica, piuttosto che inserirlo come umile<br />

ma significativo frammento nel generale.<br />

La propria storia non è e non può essere la<br />

storia di tutti.<br />

Il risultato è un apparente confronto tra “rabbiosi”,<br />

mentre è raro e quasi ci sorprende<br />

quando il confronto è fonte di discussione<br />

pacata, rispettosa, di dialogo tra il dire ed il<br />

saper ascoltare.<br />

FIORERIE DARIO<br />

Via Regina Cornaro 5<br />

31033 Castelfranco Veneto<br />

Tel. 0423 494 185<br />

http://www.fioreriedario.it<br />

UN NUOVO mOdO dI<br />

O PEr...SCONtrArSI<br />

La stessa democrazia ha messo in campo<br />

la legge della maggioranza, ma con scarsi<br />

risultati di rispetto delle minoranze o delle<br />

posizioni diverse (dittatura della maggioranza)<br />

e con il pericolo che più di una volta la<br />

maggioranza, disattendendo il bene comune,<br />

sia peggiore della minoranza.<br />

È questa constatazione che stimola il Comitato<br />

etico per la pratica clinica ad essere esso<br />

stesso “palestra” dove esercitare le voci da<br />

cui é composto, voci che sono espressione di<br />

pensieri diversi basati su valori altrettanto<br />

diversi e dove la diversità potrebbe e dovrebbe<br />

essere punto di confronto e di forza per<br />

elaborare un'idea che veda convergere queste<br />

differenze senza per questo dover abbandonare<br />

le proprie convinzioni.<br />

Utopia? Sì, forse, ma lo stimolo è forte e da<br />

coltivare!<br />

L’esperienza maturata nel Comitato è stata<br />

ed è di non preoccuparsi innanzitutto<br />

di raggiungere l’unanimità, rischiando una<br />

Borgo Vicenza 58<br />

31033 Castelfranco Veneto<br />

Tel. 0423 497 798<br />

Via Martiri della libertà 41<br />

31023 Resana<br />

Tel. 0423 480 285<br />

SALUTE<strong>ULSS</strong>8<br />

convergenza al ribasso; nemmeno di produrre<br />

ad ogni costo documenti, con indicate<br />

maggioranze o minoranze, ma di realizzare<br />

un incontro di persone in cammino l’una<br />

verso l’altra; secondo uno stile in cui l’uno<br />

ricerca la ricchezza dell’altro, perché quello<br />

che l’altro ha da darmi è qualcosa che io non<br />

ho ed è molto importante ai fini della mia<br />

riflessione, riflessione che può indurmi a<br />

mettere in discussione i miei convincimenti<br />

o a rafforzali.<br />

È più importante crescere e continuare nella<br />

diversità, che arrivare ad una unanimità che<br />

non aiuta a crescere.<br />

Riteniamo che sia più importante arricchirsi<br />

accettando la differenza, che accontentarci di<br />

una condivisione povera che rischi di lasciar<br />

cadere contenuti importanti, propri e dell’altra<br />

persona.<br />

Comitato etico<br />

per la pratica clinica dell'Ulss 8


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