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Tommaso Leso - Scuola Superiore di Studi Storici, Geografici ...

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INTRODUZIONE<br />

TOMMASO LESO<br />

LE STRATEGIE MATRIMONIALI DI TEODORICO IL GRANDE (478 – 526).<br />

UNIONI MATRIMONIALI, DIPLOMAZIA E POLITICA NELL’ITALIA OSTROGOTA<br />

1<br />

<strong>Tommaso</strong> <strong>Leso</strong><br />

Desiderantes vos nostris aggregare<br />

parentibus neptis caro pignori propitia<br />

<strong>di</strong>vinitate sociamus, ut qui de regia stirpe<br />

descen<strong>di</strong>tis, nunc etiam longius claritate<br />

Hamali sanguinis fulgeatis.<br />

Cassiodoro, Variae, IV.1<br />

In questo contributo, più che offrire delle risposte definitive o fornire delle soluzioni<br />

conclusive, cercherò soprattutto <strong>di</strong> porre delle domande e <strong>di</strong> sottoporre allo scrutinio <strong>di</strong><br />

un’analisi puntuale una questione, quella delle cosiddette “alleanze matrimoniali” contratte<br />

da Teodorico il Grande, nota da lunghissimo tempo alla storiografia italiana e internazionale 1 ,<br />

ma spesso analizzata in termini troppo lineari o scarsamente approfon<strong>di</strong>ti.<br />

È noto che Teodorico il Grande, re degli Ostrogoti e d’Italia (489/93-526) 2 , nel corso della<br />

sua vita costruì un’ampia e ramificata rete <strong>di</strong> unioni matrimoniali a lungo raggio, che<br />

portarono il suo gruppo familiare a entrare in relazione con molte delle più importanti<br />

famiglie regie degli altri regni barbarici dell’Europa altome<strong>di</strong>evale. Protagonisti <strong>di</strong> queste<br />

unioni, che caratterizzano l’intero periodo durante il quale Teodorico occupò il trono degli<br />

Ostrogoti, prima e dopo la conquista dell’Italia, furono in primo luogo e in un primo tempo<br />

Teodorico stesso e, in seguito, le sue parenti <strong>di</strong> sesso femminile: e cioè le donne della<br />

famiglia Amala – figlie, sorelle e nipoti <strong>di</strong> Teodorico – che costituirono per il re degli<br />

1<br />

Così già E. GIBBONS, History of the Decline and Fall of the Roman Empire, Londra, 6 volumi, , 1776-89,<br />

volume 4, cap. xxxix.<br />

2<br />

L’uso <strong>di</strong> questa lunga perifrasi per definire il titolo <strong>di</strong> Teodorico deriva dal fatto che non è facile esprimere in<br />

breve l’ambigua, complessa e molteplice natura della regalità teodoriciana, e il significato sia pratico, sia<br />

giuri<strong>di</strong>co, della posizione da lui rivestita in Italia. Il problema della natura della regalità teodoriciana è stato<br />

lungamente <strong>di</strong>scusso dalla storiografia senza che si sia giunti a una soluzione definitiva (ve<strong>di</strong> per esempio A. H.<br />

M. JONES, The Constitutional Position of Odoacer and Theoderic, “The Journal of Roman Stu<strong>di</strong>es” 52 (1962),<br />

pp. 126-30, H. WOLFRAM, History of the Goths, traduzione inglese a partire dalla seconda e<strong>di</strong>zione tedesca a<br />

cura <strong>di</strong> T. J. DUNLAP, Berkley e Londra, 1988 (e<strong>di</strong>zione originale tedesca Geschichte der Goten, Monaco, 1979),<br />

pp. 284-90, e V. NERI, La legittimità politica del regno teodoriciano nell’Anonymi Valesiani pars posterior, in<br />

Teodorico il grande e i goti d'Italia. Atti del XIII Congresso internazionale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> sull'alto Me<strong>di</strong>oevo, Milano,<br />

2-6 novembre 1992, 2 volumi, Spoleto 1993, volume I, pp. 313-40. La soluzione adottata mi è sembrata la più<br />

chiara nel veicolare il significato del suo ruolo politico senza entrare nei dettagli della <strong>di</strong>scussione storiografica.


Le strategie matrimoniali <strong>di</strong> Teodorico<br />

Ostrogoti e d’Italia un vero e proprio strumento <strong>di</strong> azione politica, da impiegare<br />

accuratamente a seconda delle <strong>di</strong>verse situazioni che egli si trovò ad affrontare nei suoi<br />

cinquant’anni <strong>di</strong> attività politica. Durante gli anni del governo teodoriciano tutte le donne<br />

della famiglia Amala – con la possibile eccezione <strong>di</strong> Amalasunta, per motivazioni politiche<br />

che saranno analizzate in seguito – <strong>di</strong> cui è giunta notizia furono unite in matrimonio con un<br />

altro re barbarico.<br />

È universalmente riconosciuto dalla storiografia sul regno Ostrogoto in Italia il fatto che<br />

queste unioni matrimoniali facessero parte degli strumenti <strong>di</strong>plomatici a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong><br />

Teodorico per regolare i suoi rapporti con gli altri regni barbarici dell’Europa altome<strong>di</strong>evale.<br />

Tuttavia, esse sono state interpretate quasi esclusivamente come alleanze 3 : in particolare in<br />

seguito agli sviluppi delle scienze sociali e all’appropriazione da parte della storiografia<br />

altome<strong>di</strong>evistica <strong>di</strong> concetti e modelli proposti dagli antropologi, infatti, lo schema<br />

interpretativo fondamentale all’interno del quale essi sono stati collocati è stato quello della<br />

“teoria dell’alleanza” sviluppata nella sua forma più compiuta da Claude Lévi-Strauss 4 . In<br />

questa prospettiva, le unioni matrimoniali promosse – ma in alcuni casi, come vedremo, esse<br />

furono più che altro subite – da Teodorico sono lette come lo strumento attraverso il quale<br />

egli avrebbe messo in atto un progetto coerente e <strong>di</strong> lungo periodo, mirante alla costituzione<br />

<strong>di</strong> una vera e propria rete <strong>di</strong> alleanze tra tutti i principali regni barbarici dell’occidente<br />

altome<strong>di</strong>evale, <strong>di</strong> cui Teodorico stesso avrebbe rappresentato il vertice, garantendo la pace;<br />

insomma, una strategia consapevole e lineare che avrebbe dovuto consentire il mantenimento<br />

dello status quo attraverso la creazione <strong>di</strong> una sorta <strong>di</strong> Commonwealth barbarico guidato<br />

dall’Italia ostrogota e capace <strong>di</strong> rappresentare un interlocutore forte per l’impero Romano<br />

3 Ve<strong>di</strong>, a puro titolo <strong>di</strong> esempio, una selezione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> classici sulla Tarda Antichità e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> più recenti sul<br />

regno ostrogoto in Italia: J. B. BURY, History of the Later Roman Empire: From the Death of Theodosius I to the<br />

Death of Justinian, 2 volumi, Londra, 1923, volume II, pp. 461-62; E. STEIN, Histoire du Bas-Empire, II. De la<br />

<strong>di</strong>sparition de l’Empire d’Occident à la mort de Justinien (476–565), a cura <strong>di</strong> J.-R. PALANQUE, Parigi, 1949, p.<br />

143; W. EINSSLIN, Theoderich der Grosse, Monaco, 1947; D. CLAUDE, Universale und Partikulare Züge in der<br />

Politik Theodorichs, “Francia” 6 (1978/79), pp. 19-58, a pp. 24-38; E. DEMOUGEOT, La Formation de l’Europe<br />

et les invasions barbares, 2 volumi, Parigi, 1979, II. De l’avenement de Diocletien au debut du VIème siècle, pp.<br />

813-15; WOLFRAM, History of the Goths, pp. 306-24; T. S. BURNS, A History of the Ostrogoths, Bloomington,<br />

1984, pp. 67-108 e in particolare 94-98; H. WOLFRAM, The Roman Empire and its Germanic Peoples,<br />

traduzione inglese a cura <strong>di</strong> T. J. DUNLAP, Berkley e Londra, 1997 (e<strong>di</strong>zione originale tedesca, Das Reich und<br />

<strong>di</strong>e Germanen, Berlino, 1990), p. 219; J. MOORHEAD, Theoderic in Italy, Oxford, 1992, pp. 51-54; H.<br />

WOLFRAM, Das reich Theoderichs in Italien und seinen Nebenländern, e D. CLAUDE, Theoderich der Grosse<br />

und <strong>di</strong>e europäischen Mächte, in Teodorico il grande e i goti d'Italia, volume I, rispettivamente a pp. 3-20 e 21-<br />

44; P. HEATHER, The Goths, Oxford, 1996, pp. 230-35; P. AMORY, People and Identity in Ostrogothic Italy, 489-<br />

554, Cambridge, 1998, pp. 61-66.<br />

4 C. LEVI-STRAUSS, Les structures élémentaires de la parenté, Paris, 1949. L’idea che il matrimonio fosse<br />

essenzialmente una forma <strong>di</strong> alleanza tra gruppi, in ogni caso, era già stata sviluppata in precedenza<br />

dall’antropologia: ve<strong>di</strong> in particolare C. A. WAKE, The Development of Marriage and Kinship, London, 1889<br />

soprattutto pp. 54-133.<br />

2


3<br />

<strong>Tommaso</strong> <strong>Leso</strong><br />

d’Oriente 5 , o ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> rappresentare una sorta <strong>di</strong> restaurazione dell’impero Romano<br />

d’Occidente 6 .<br />

Questa impostazione del problema, ancora presente (seppure in forma leggermente<br />

sfumata) in stu<strong>di</strong> molto recenti 7 , presenta in realtà svariati problemi. In primo luogo, non<br />

tiene in debito conto l’importanza delle variazioni <strong>di</strong> breve periodo nella situazione politica e<br />

nei rapporti <strong>di</strong> forza tra i vari regni barbarici in Europa occidentale tra il terzo quarto del V<br />

secolo e il primo quarto del VI, variazioni che influenzarono invece in modo decisivo le<br />

decisioni che Teodorico volle o dovette prendere in materia <strong>di</strong> unioni matrimoniali: queste<br />

ultime, infatti, rispondevano quasi sempre alle esigenze politiche imme<strong>di</strong>ate del re ostrogoto<br />

e del suo regno, piuttosto che costituire il nucleo <strong>di</strong> un progetto strategico <strong>di</strong> lunga durata. In<br />

secondo luogo, poiché parte da un modello interpretativo e colloca al suo interno le<br />

informazioni contenute dalle fonti, anziché il contrario, questo tipo <strong>di</strong> approccio corre il<br />

rischio <strong>di</strong> forzare le informazioni contenute nelle fonti e <strong>di</strong> non dare conto né del significato<br />

specifico, né della tempistica, né degli esiti, <strong>di</strong> molte <strong>di</strong> queste unioni. In effetti, da un lato le<br />

fonti mettono chiaramente in luce il fatto che queste unioni matrimoniali furono molto spesso<br />

sbilanciate, riflettendo in modo molto netto le posizioni <strong>di</strong> rispettiva forza e debolezza dei<br />

gruppi familiari coinvolti; dall’altro, appare in modo incontrovertibile come la supposta<br />

strategia <strong>di</strong> lungo periodo <strong>di</strong> Teodorico sia in realtà una costruzione storiografica, priva <strong>di</strong><br />

significativi riscontri nello svolgersi degli eventi <strong>di</strong> quei decenni: quello che emerge è al<br />

contrario il fatto che tutti questi accor<strong>di</strong> matrimoniali rispondevano a precisi obiettivi e<br />

necessità da parte <strong>di</strong> entrambi i gruppi coinvolti, legati a una specifica situazione politica, al<br />

mutare della quale essi persero il loro significato e, in un modo o nell’altro, naufragarono.<br />

È molto importante altresì osservare che, sebbene il caso <strong>di</strong> Teodorico sia il più lampante,<br />

il meglio rappresentato nelle fonti e, in un certo senso, il più organico (ed è per questo che è<br />

anche il più noto, e quello su cui la storiografia si è maggiormente concentrata), esso non è<br />

affatto unico. Al contrario, è stato ampiamente <strong>di</strong>mostrato negli ultimi vent’anni come le<br />

aristocrazie barbariche, in particolare al livello regio, fossero profondamente interconnesse<br />

5 Così DIAZ e VALVERDE, Goths Confronting Goths, pp. 357-58.<br />

6 Così HEATHER, The Goths, pp. 221-35.<br />

7 Ve<strong>di</strong> per esempio A. GILLET, Envoys and Political Communications in the Late Antique West, Cambridge,<br />

2003, p. 206; P. C. DIAZ e R. VALVERDE, Goths confronting Goths, The Ostrogoths from the Migration Period to<br />

the Sixth Century, a cura <strong>di</strong> S. BARNISH e F. MARAZZI, Woodbridge, 2007, pp. 353-385, in particolare pp. 357-8;<br />

J. J. ARNOLD, Theoderic, the Goths, and the Restoration of the Roman Empire, Tesi <strong>di</strong> dottorato non pubblicata,<br />

The University of Michigan, 2008, esplicitamente a p. 239 e n. 163; e R. LE JAN, Mariage et relations<br />

internationales : l’amitié en question ?, in Le Relazioni internazionali nell’alto me<strong>di</strong>oevo. Atti della LVIII<br />

Settimana <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o della fondazione CISAM, Spoleto, 2011, pp. 189-222, in particolare pp. 198-99. Una<br />

parziale eccezione è rappresentata da S. BARNISH, ‘Cuncta Italiae Membra Componere’: Political Relations in<br />

Ostrogothic Italy, in BARNISH e MARAZZI, The Ostrogoths, pp. 317-52, in particolare pp. 326-27 e 350.


Le strategie matrimoniali <strong>di</strong> Teodorico<br />

tra <strong>di</strong> loro: questo processo <strong>di</strong> osmosi, che coinvolse, pur in misura inferiore, anche le<br />

aristocrazie senatoriali tardoromane e le stesse famiglie imperiali sia in oriente, sia in<br />

occidente, era iniziato nella Tarda Antichità e sarebbe poi rimasto una costante dell’Europa<br />

altome<strong>di</strong>evale 8 . Quest’attività <strong>di</strong> Teodorico, quin<strong>di</strong>, non costituisce né un’esclusiva, né una<br />

novità del re degli Ostrogoti e d’Italia: in particolare, la strategia <strong>di</strong> utilizzare le donne della<br />

propria famiglia come strumento <strong>di</strong> azione politica era già stata messa in pratica dagli<br />

imperatori romani del V secolo, che non avevano esitato a mandare in sposa a potenti capi<br />

militari barbarici le donne della famiglia imperiale (sia da una posizione <strong>di</strong> forza, per<br />

segnalare un certo grado <strong>di</strong> autorità sul gruppo familiare dello sposo, sia da una posizione <strong>di</strong><br />

debolezza, per provare a stipulare un’alleanza o una tregua) 9 : inoltre, essa era <strong>di</strong>ventata una<br />

pratica comune tra le <strong>di</strong>nastie regnanti dei regni barbarici, <strong>di</strong> modo che esse risultano, nel VI<br />

e VII secolo, legate da una complessa rete <strong>di</strong> legami matrimoniali.<br />

Il punto fondamentale è quin<strong>di</strong> che non è possibile trovare una soluzione<br />

omnicomprensiva, che inserendo queste unioni matrimoniali in uno schema rigido che sia in<br />

grado <strong>di</strong> spiegarne il significato in modo complessivo: è al contrario necessario cercare <strong>di</strong><br />

capire quale fosse la ratio alla base dei singoli matrimoni. Quello che ho cercato <strong>di</strong> fare è<br />

collocare questi matrimoni “internazionali” all’interno del contesto politico europeo tra la<br />

fine del V secolo e l’inizio del VI, provando a in<strong>di</strong>viduare delle linee <strong>di</strong> tendenza nell’azione<br />

<strong>di</strong> Teodorico che possano spiegare sia le costanti <strong>di</strong> questa sua strategia matrimoniale sia, <strong>di</strong><br />

volta in volta, le <strong>di</strong>fferenze tra i vari matrimoni che coinvolsero la famiglia Amala, sulla base<br />

delle particolari circostanze politiche in cui essi ebbero luogo. Purtroppo, a causa della<br />

situazione delle fonti – che sono in alcuni casi scarsamente informative, e in altri, come nel<br />

caso delle Variae <strong>di</strong> Cassiodoro 10 , caratterizzate da una forte <strong>di</strong>mensione retorica e ideologica<br />

che rischia <strong>di</strong> oscurare il reale svolgimento dei fatti – è spesso possibile soltanto intuire le<br />

ragioni alla base <strong>di</strong> un’unione matrimoniale: <strong>di</strong> conseguenza, le conclusioni raggiunte sono<br />

spesso congetturali e ipotetiche. Si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> capire quale ipotesi si adatti meglio alle<br />

informazioni <strong>di</strong>sponibili, senza pretendere <strong>di</strong> trovare una verità assoluta e conclusiva.<br />

8 Ve<strong>di</strong> A. DEMANDT, The Osmosis of Late Roman and Germanic Aristocracies, in Das Reich und <strong>di</strong>e Barbaren,<br />

a cura <strong>di</strong> E. K. CRHYSOS e A. SCHWARCZ, Vienna e Colonia, 1989, pp. 75-86, e S. KRAUTSCHICK, Die Familie<br />

der Könige in Spätantike und Frühmittelalter, ibidem, pp. 109-42.<br />

9 Gli esempi sono numerosi: basti pensare da un lato alle mogli, aristocratiche romane, dei potenti capi militari<br />

<strong>di</strong> origine barbarica che guidavano l’esercito imperiale nel V secolo (per esempio Ricimero in occidente o Aspar<br />

in oriente): dall’altro, alle figlie <strong>di</strong> imperatori che sposarono, sempre nel corso del V secolo, un re barbaro (i casi<br />

più noti sono quello <strong>di</strong> Galla Placi<strong>di</strong>a e Ataulfo, e quello <strong>di</strong> Eudocia e Unerico).<br />

10 CASSIODORO, Epistolae Theodoricianae Variae, in Cassiodori Senatoris Variae, a cura <strong>di</strong> T. MOMMSEN<br />

(MGH, AA, XII), Berlino, 1894. Le Variae sono una fonte estremamente complessa e variegata, la bibliografia<br />

sulle quali è sterminata: per uno stu<strong>di</strong>o recente ve<strong>di</strong> C. KAKRIDI, Cassiodors Variae. Literatur und Politik im<br />

ostgotischen Italien, Monaco, 2005.<br />

4


5<br />

<strong>Tommaso</strong> <strong>Leso</strong><br />

Prima <strong>di</strong> svologere alcune riflessioni conclusive sulle strategie matrimoniali <strong>di</strong> Teodorico<br />

cui si fa accenno nel titolo, quin<strong>di</strong>, è necessario presentare un prospetto dettagliato <strong>di</strong> tutti i<br />

matrimoni <strong>di</strong> cui ci sia giunta notizia che, nel corso della vita <strong>di</strong> Teodorico, coinvolsero un<br />

membro della famiglia amala, cercando <strong>di</strong> mettere in luce le specificità <strong>di</strong> ciascuno, il<br />

contesto in cui ebbero luogo, il loro significato e gli esiti che ne derivarono.<br />

MATRIMONI DELLA FAMIGLIA AMALA DURANTE LA VITA DI TEODORICO IL GRANDE<br />

1. Teodorico (PLRE II 11 , pp. 1077-84, Amory 12 , pp. 455-6) – Anonima 1 (Amory, p. 461)<br />

Fonti: Get. 297 13 ; Anon. Val. 63 14 .<br />

Data: post 471 – ante 489. Non è nota la data esatta, dai riferimenti nelle fonti si può<br />

solo capire che l’unione avviene quando Teodorico si trova in Mesia. Una cronologia<br />

alta, ante 478, è sicuramente preferibile sulla base delle informazioni sulle figlie nate<br />

da quest’unione.<br />

Identità <strong>di</strong> Anonima 1: sconosciuta. Le fonti non concordano neppure sul tipo <strong>di</strong><br />

unione che la legava a Teodorico (Get. 297 la presenta come concubina, Anon. Val. 63<br />

come uxor). La seconda possibilità è a mio avviso preferibile, in quanto Teodorico era<br />

già re a partire dal 471 o al più tar<strong>di</strong> dal 474 15 ed è pertanto improbabile che non<br />

avesse contratto alcun legame matrimoniale nel corso dei vent’anni precedenti il suo<br />

arrivo in Italia: in particolare, se si considerano la flui<strong>di</strong>tà dei vari gruppi barbarici<br />

stanziati in Mesia e Tracia in quel periodo, e la volatilità della situazione politica cui<br />

Teodorico dovette far fronte in quegli anni per emergere come il vertice assoluto <strong>di</strong><br />

quei gruppi, risulta probabile che la sua anonima moglie appartenesse a un’importante<br />

famiglia aristocratica (o ad<strong>di</strong>rittura a una famiglia regia <strong>di</strong> rango inferiore 16 ) <strong>di</strong> uno dei<br />

11<br />

The Prosopography of the Later Roman Empire, volume II (395-527), a cura <strong>di</strong> J. MARTINDALE, Cambridge,<br />

1980<br />

12<br />

P. AMORY, People and Identity in Ostrogothic Italy, 489-554, Cambridge, 1997.<br />

13<br />

GIORDANE, De origine actibusque Getarum, in Iordanis Romana et Getica, a cura <strong>di</strong> T. MOMMSEN (MGH,<br />

AA, V, pars prior), Berlino, 1882, pp. 53-138. 297, p. 134: “[...] naturales ex concubina, quas genuisset adhuc<br />

in Moesia, filias [...]”.<br />

14<br />

Anonymi Valesiani pars posterior, in Chronica Minora Saeculi IV, V, VI, VII (I), a cura <strong>di</strong> T. MOMMSEN<br />

(MGH, AA, IX), Berlino, 1894, pp. 306-29 (MGH, AA, IX), a cura <strong>di</strong> T. MOMMSEN, Berlino, 1892. 63, p. 322:<br />

“Nam uxorem habuit ante regnum, de qua susceperat filias [...]”.<br />

15<br />

Ve<strong>di</strong> WOLFRAM, History of the Goths, pp. 262 e 269-70, MOORHEAD, Theodoric, pp. 12-13, e HEATHER, The<br />

Goths, pp. 154-55.<br />

16<br />

Sul titolo <strong>di</strong> regulus, il suo significato nelle fonti e la sua <strong>di</strong>ffusione tra tarda antichità e alto me<strong>di</strong>oevo ve<strong>di</strong> S.<br />

FANNING, ‘Reguli’ in the Roman Empire, Late Antiquity and the Early Me<strong>di</strong>eval Germanic Kingdoms, in<br />

Romans, Barbarians and the Transformation of the Roman World. Cultural Interaction and the Creation of<br />

Identity in Late Antiquity, a cura <strong>di</strong> R. MATHISEN e D. SHANZER, Farnham e Burlington, 2011, pp. 43-54.


Le strategie matrimoniali <strong>di</strong> Teodorico<br />

gruppi barbarici che componevano la confederazione barbarica “ostrogota” guidata da<br />

Teodorico.<br />

Figli/e: la loro identità etnica è abbastanza chiaramente gota, come è mostrato dai<br />

nomi che sono – soprattutto il primo – vere e proprie asserzioni <strong>di</strong> appartenenza al<br />

popolo del padre<br />

Ostrogota 17 /Areagni 18 . Ve<strong>di</strong> PLRE II, pp. 138-9, Amory, pp. 452-4. Nata ca 476-<br />

83. Ve<strong>di</strong> anche 5.<br />

Teodogota 19 (Get. 297; Anon. Val. 63). Ve<strong>di</strong> PLRE II, p. 1068; Amory, p. 455.<br />

Nata ca 476-83. Ve<strong>di</strong> anche 6.<br />

Significato ed Esito: <strong>di</strong>pendono essenzialmente dal tipo <strong>di</strong> unione e dall’identità <strong>di</strong><br />

Anonima 1, <strong>di</strong>scussi sopra. È comunque certo, escludendo in assenza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>zi che<br />

Teodorico possa aver contratto matrimoni poligamici, che Anonima 1 morì oppure fu<br />

ripu<strong>di</strong>ata prima del matrimonio del re ostrogoto con Audofleda (ve<strong>di</strong> 4).<br />

2. Teodorico – Anicia Giuliana (PLRE II, p. 635)<br />

Fonti: Malc. Frag. 18.3 20<br />

Data: 478<br />

Identità <strong>di</strong> Anicia Giuliana: figlia <strong>di</strong> Anicio Olibrio, imperatore d’occidente nel 472<br />

(PLRE II, pp. 796-98) e <strong>di</strong> Placi<strong>di</strong>a (PLRE II, p. 885), seconda figlia <strong>di</strong> Valentiniano<br />

III e Licinia Eudossia.<br />

Significato ed Esito: L’offerta proviene dall’imperatore Zenone (PLRE II, pp. 1200-2),<br />

e va collocata all’interno della convulsa situazione politica degli anni ’70 del V secolo,<br />

durante i quali l’instabilità del trono imperiale in oriente e il processo <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong><br />

un’entità politica ed etnica unitaria tra i vari gruppi barbarici stanziati in Mesia e<br />

Tracia procedevano <strong>di</strong> pari passo, secondo una <strong>di</strong>namica <strong>di</strong> incontro/scontro 21 . È<br />

probabile che Zenone volesse legare a se uno dei più importanti capi militari della<br />

confederazione barbarica confinante con l’impero, per recuperare il trono <strong>di</strong><br />

Costantinopoli dal quale era stato cacciato da Basilisco (a sua volta alleato con<br />

17 Get. 297.<br />

18 Anon. Val. 63.<br />

19 Get. 297; Anon. Val. 63.<br />

20 MALCO DI FILADELFIA, Frammenti, 18.3, in The fragmentary classicising historians of the later Roman<br />

empire: Eunapius, Olympiodorus, Priscus and Malchus, e<strong>di</strong>zione, traduzione e commento a cura <strong>di</strong> R. C.<br />

BLOCKLEY, Liverpool, 1992, pp. 402-62, p. 432.<br />

21 Ve<strong>di</strong> WOLFRAM, History of the Goths, pp. 258-78; BURNS, A History of the Ostrogoths, pp. 54-72:<br />

MOORHEAD, Theoderic in Italy, pp. 11-17; HEATHER, The Goths, pp. 154-65.<br />

6


7<br />

<strong>Tommaso</strong> <strong>Leso</strong><br />

Teodorico Strabone – PLRE II, pp. 1073-76 – altro importante re ostrogoto e<br />

avversario <strong>di</strong> Teodorico per il controllo dell’intera confederazione barbarica<br />

balcanica). La proposta <strong>di</strong> Zenone non si concretizzò: Anicia Giuliana sposerà in<br />

effetti negli anni imme<strong>di</strong>atamente successivi Aerobindo, a sua volta <strong>di</strong> origini<br />

barbariche, in seguito magister militum per l’oriente nel 503-4 (PLRE II, pp. 143-44).<br />

3. Amalafrida (PLRE II, pp. 63-4; Amory, p. 448) – Anonimo 1 (Amory, p. 461)<br />

Fonti: Nessuna fonte menziona esplicitamente questo matrimonio, che è possibile<br />

ricostruire a partire dalla menzione del secondo matrimonio <strong>di</strong> Amalafrida (ve<strong>di</strong> 7) e<br />

dall’esistenza dei figli nati da quest’unione (ve<strong>di</strong> sotto).<br />

Identità <strong>di</strong> Amalafrida: sorella <strong>di</strong> Teodorico 22 . È probabilmente a lei che si riferisce,<br />

definendola venerabilis soror, Enno<strong>di</strong>o 23 , così come è probabile che sia lei l’anonima<br />

sorella <strong>di</strong> Teodorico, cortigiana dell’imperatrice Arianna, inviata nel 487<br />

dall’imperatore Zenone presso Teodorico per fermare un suo attacco a<br />

Costantinopoli 24 .<br />

Identità <strong>di</strong> Anonimo 1: sconosciuta. Presumibilmente appartenente a uno dei gruppi<br />

che facevano parte della confederazione barbarica “ostrogota” guidata da Teodorico in<br />

Mesia e Tracia.<br />

Data: sconosciuta, ma molto probabilmente post 487 (se è corretta l’identificazione <strong>di</strong><br />

Amalafrida con la sorella <strong>di</strong> Teodorico che l’imperatore Zenone inviò presso <strong>di</strong> lui nel<br />

487) e ante 489 (alla luce della successiva biografia dei figli nati da quest’unione, che<br />

raggiunsero l’età adulta all’inizio del VI secolo). Come conseguenza <strong>di</strong> questa<br />

cronologia, l’unione ebbe quasi certamente luogo in Mesia.<br />

Figli/e 25 :<br />

Amalaberga (PLRE II, p. 63; Amory, pp. 447-8): nata probabilmente ante 489,<br />

poiché nel 507-11 va in sposa al re dei Turingi, Erminafredo (Ve<strong>di</strong> 8).<br />

Teodato (PLRE II, pp. 1067-8; Amory, pp. 454-5. Fonti: Get. 299; Proc. GG, I.3):<br />

nato probabilmente ante 489, e quin<strong>di</strong> giunto in Italia con Teodorico, visto che è<br />

22 Get. 299; Anon. Val. 68; Variae, V.43; PROCOPIO, Guerra Vandalica, I.8, in Procopius. History of the Wars,<br />

e<strong>di</strong>zione, traduzione e commento a cura <strong>di</strong> J. HAURY e H.B. DEWING, volume 2, Cambridge MA, 1914-1928.<br />

23 ENNODIO, Panegyricus <strong>di</strong>ctus clementissimo regi Theoderico, 42, in Magnis Felicis Enno<strong>di</strong> Opera, a cura <strong>di</strong><br />

F. VOGEL (MGH, AA, VII), Berlino, 1885, pp.203-14. 42, p. 208: ““[...] venerabilem sororem [...]”.<br />

24 GIOVANNI DI ANTIOCHIA, Frammenti, 306, in Ioannis Antiocheni Fragmenta ex Historia chronica.<br />

Introduzione, e<strong>di</strong>zione critica e traduzione a cura <strong>di</strong> Umberto Roberto, Berlino, 2005, p. 522<br />

25 Get. 299: “[...] Amalafridam germanam suam matrem Theodaha<strong>di</strong> [...] filiamque eius neptem suam<br />

Amalabergam [...]”: Proc. GG, I.3 (Teodato), I.12 (Amalaberga).


Le strategie matrimoniali <strong>di</strong> Teodorico<br />

già adulto nel 507-11 (porta i titoli <strong>di</strong> vir spectabilis e vir inlustris, ed è senatore, in<br />

Variae, IV.15, IV.39) ed è presentato come un uomo anziano nel 534 (Proc. GG,<br />

I.3). La sua identità etnica è chiaramente gotica, come <strong>di</strong>mostrano le Variae scritte<br />

in suo nome da Cassiodoro.<br />

Possibile Anonima 2 (Amory, p. 461): una principessa <strong>di</strong> stirpe amala che in<br />

seguito sposò Tuluino 26 (Ve<strong>di</strong> 10).<br />

Significato ed Esito: la motivazione politica alla base <strong>di</strong> questo matrimonio è<br />

sconosciuta, e <strong>di</strong>pende comunque dall’identità, anch’essa sconosciuta, <strong>di</strong> Anonimo 1<br />

(ve<strong>di</strong> sopra). Anonimo 1 morì ca 500 27 , e Amalafrida andò in sposa a Trasamundo, re<br />

dei Vandali, subito dopo (Ve<strong>di</strong> 7).<br />

4. Teodorico – Audofleda (PLRE II, p. 185; Amory, p. 449)<br />

Fonti: Anon. Val. 63 28 ; Get., 295-6 29 ; Greg. LHD, III.31 30 .<br />

Data: ante 498 (Anon. Val. 63: è narrato prima dello Scisma Laurenziano), ma molto<br />

probabilmente già ca 493 (Get., 295-6: è narrato subito dopo la morte <strong>di</strong> Odoacre).<br />

Identità <strong>di</strong> Audofleda: Sorella (Greg. LHD, III.31) o figlia (Get. 295) <strong>di</strong> Clodoveo, re<br />

dei Franchi (481-511). La versione <strong>di</strong> Gregorio <strong>di</strong> Tours è <strong>di</strong> gran lunga la più<br />

probabile, ed è quella tra<strong>di</strong>zionalmente accettata dagli storici.<br />

Figli/e 31 :<br />

Amalasunta (PLRE II, p. 65; Amory, p. 448. Fonti: Get. 298 32 ; Cass. Chron. a.<br />

515 33 ; Proc. GG I.24, III.39): nata ca 494. Ve<strong>di</strong> anche 9.<br />

Significato ed Esito: Probabilmente si tratta <strong>di</strong> uno dei casi <strong>di</strong> alleanza matrimoniale<br />

vera e propria. Nei primi anni ‘90 del V secolo sia il regno franco, sia quello ostrogoto<br />

erano attori relativamente recenti sulla scena politica dell’Europa occidentale, seppure<br />

in forte ascesa: essi dovevano quin<strong>di</strong> affrontare, allo stesso tempo, esigenze <strong>di</strong><br />

rafforzamento della propria posizione in relazione agli altri regni barbarici verso<br />

26<br />

Variae, VIII.10.3: “[...] iunctus Hamalo generi nobilissima tibi facta consocia”.<br />

27<br />

Anon. Val. 68; Proc. GV, I.8.<br />

28<br />

“Postea vero accepta uxore de Francis nomine Augofladam”.<br />

29<br />

“[...] adsumit missaque legatione ad Lodoin Francorum regem filiam eius Audefledam sibi in matrimonio<br />

petit. Quam ille libenterque concessit suosque filios Celdebertum et Heldebertum et Thiudebertum credens hac<br />

societate cum gente Gothorum initio foedere sociari.”.<br />

30<br />

GREGORIO DI TOURS, Libri Historiarum Decem, a cura <strong>di</strong> B. KRUSCH (MGH, SRM, I, pars prior), Hannover,<br />

1951. III.31: [...] Theudoricus Italiae Chlodovechi regis sororem in matrimonio habuit [...]”.<br />

31<br />

Get. 297: “[...] de Audefledam subolem haberet [...]”.<br />

32<br />

“[...] Amalasuentham filiam suam [...]”.<br />

33<br />

“[...] rex Theodericus filiam suam domnam Amalasuintam [....]”.<br />

8


9<br />

<strong>Tommaso</strong> <strong>Leso</strong><br />

l’esterno, ed esigenze <strong>di</strong> consolidamento delle strutture interne del regno. Un’alleanza<br />

era quin<strong>di</strong> conveniente per entrambe le parti, come <strong>di</strong>mostrano anche i rapporti<br />

pacifici intrattenuti fino al 507. È interessante notare come le fonti, utilizzino una<br />

terminologia propria del lessico formale della <strong>di</strong>plomazia, riferendosi a questo<br />

matrimonio come a un foedus; inoltre, sia le fonti <strong>di</strong> matrice gota, sia quelle <strong>di</strong> matrice<br />

franca pongono l’accento sulla richiesta <strong>di</strong> Teodorico a Clodoveo, e non sul desiderio<br />

<strong>di</strong> quest’ultimo <strong>di</strong> inviare la sorella presso il goto 34 . La conclusione del matrimonio<br />

non è narrata né da Giordane, né dall’Anonimo Valesiano, e anche Gregorio <strong>di</strong> Tours,<br />

a parte affermare che Audofleda è ancora viva dopo la morte <strong>di</strong> Teodorico 35 , non offre<br />

ulteriori informazioni sul suo conto.<br />

5. Ostrogota/Areagni – Sigismondo (PLRE II, pp. 1009-10)<br />

Fonti: Anon. Val. 12.63 (i matrimoni <strong>di</strong> Ostrogota/Areagni e Teodogota sono<br />

invertiti) 36 ; Get. 297 37 ; Greg. LHD, III.5 38 ; riferimento probabile in Avit. Ep. 29 39, e in<br />

Enn. VE 163 40 .<br />

Data: ca 495. L’occasione sono le trattative per il rilascio dei prigionieri catturati da<br />

Gundobado, re dei Burgun<strong>di</strong>, durante la guerra tra Teodorico e Odoacre 41 .<br />

Identità <strong>di</strong> Sigismondo: figlio <strong>di</strong> Gundobado I, re dei Burgun<strong>di</strong> (474-516) 42 . Portava il<br />

titolo <strong>di</strong> rex quando suo padre era ancora in vita, probabilmente già a partire dal<br />

501/2 43 , ma è alla morte del padre che gli succede come unico re dei Burgun<strong>di</strong> 44 .<br />

34 È tuttavia possibile che anche Clodoveo avesse tutto l’interesse nello stringere quest’unione matrimoniale con<br />

la famiglia amala: sia da un punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> politica estera, come sottolineato sopra, sia – e forse soprattutto –<br />

da un punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> politica interna: a questo proposito ve<strong>di</strong> P. CRISP, Marriage and Alliance in the<br />

Merovingian Kingdoms, 481-639, tesi <strong>di</strong> dottorato non pubblicata, Ohio State University, 2003, in particolare<br />

pp. 3-9 e 37-57.<br />

35 Greg. LHD, III.31:“Et quia Theudoricus mortuus parvolam filiam cum uxore reliquid”.<br />

36 Anon. Val. 12.63: “[...] de<strong>di</strong>t [...] aliam filiam suam Theodegotham Sigismundo filio Gundeba<strong>di</strong> regis [...]”.<br />

37 Get. 297: “[...] filias, unam nomine Thiu<strong>di</strong>goto et aliam Ostrogotho. Quas mox in Italiam venit, regibus<br />

vicinis in coniigio copulavit, id est unam Alarico Vesegotharmu et aliam Sigismyndo Burgundzorum.”.<br />

38 Greg. LHD, III.5: “[...] priorem coniugem, filiam Theuderici regis Italici [...]”.<br />

39 AVITO DI VIENNE, Epistulae, 29, in Alcimi Ec<strong>di</strong>cii Aviti Viennensis Episcopi Opera quae Supersunt, a cura <strong>di</strong><br />

R. PEIPER (MGH, AA, VI, pars posterior), Berlino, 1883, pp. 32-103.<br />

40 ENNODIO, Vita Beatissimi Viri Epifani Episcopi Ticinensi Ecclesiae, 163, in Vogel, Enno<strong>di</strong> Opera, pp. 84-<br />

109.<br />

41 Enn. VE, 163: “Sic in successione regni istius legitimus tibi heres adcrescat, et per spem adultae progenies ad<br />

Burgun<strong>di</strong>onum gubernacula reviviscas.”.<br />

42 Anon. Val. 63.<br />

43 Avit. Ep. 8, 29; FREDEGARIO, Liber Chronicarum, III.3, in Fredegarii et Aliorum Chronica. Vitae Sanctorum,<br />

a cura <strong>di</strong> B. KRUSCH (MGH, SRM II), Hannover e Lipsia, 1888, pp. 1-193; Passio Sancti Sigismun<strong>di</strong> regis, in<br />

Krusch, Fredegari et Aliorum Chronica, pp. 329-40.<br />

44 MARIO AVENTICENSE, Chronica, a. 516, in Chronica Minora Saeculi IV, V, VI, VII (II), a cura <strong>di</strong> T.<br />

Mommsen (MGH, AA, XI), Berlino, 1894, pp. 225-239; Greg. LHD, III.5; Passio Sigismun<strong>di</strong> 4. A questo


Le strategie matrimoniali <strong>di</strong> Teodorico<br />

Figli/e: Entrambi quasi certamente nati ante 501/2, anno della conversione <strong>di</strong><br />

Sigismondo 45 :<br />

Sigerico (PLRE II, p. 1008): il nome potrebbe essere un’unione <strong>di</strong> Sig-ismondo e<br />

Teod-erico, e <strong>di</strong> conseguenza un’espressione <strong>di</strong> appartenenza a entrambi i gruppi<br />

familiari: la sua identità etnica, tuttavia, non è mai esplicitamente espressa. La<br />

lettura comparata <strong>di</strong> Enn. VE 163 e <strong>di</strong> Greg. LHD III.5, in effetti, rende plausibile<br />

pensare che egli potesse essere considerato un erede papabile per entrambi i<br />

regni 46 : il fallimento <strong>di</strong> questo progetto potrebbe essere alla base <strong>di</strong> 9 (ve<strong>di</strong>). Si<br />

convertì dall’arianesimo al cattolicesimo, assieme alla sorella, nel 516-7 47 . Fu<br />

ucciso dal padre Sigismondo nel 522, dopo che quest’ultimo – in seguito alla<br />

morte <strong>di</strong> Ostrogota/Areagni – si era risposato con una donna non meglio<br />

identificata 48 .<br />

Anonima 4/Suavegota (PLRE II, p. 1037): la sorella <strong>di</strong> Sigerico che si convertì<br />

assieme a lui nel 516/7 nacque certamente da questo matrimonio, e non da quello<br />

successivo <strong>di</strong> Sigismondo. È inoltre molto probabile che sia costei la figlia <strong>di</strong><br />

Sigismondo che avrebbe in seguito – in data sconosciuta – sposato Teodorico I, re<br />

d’Austrasia (511-533) 49 . Il nome Suavegota è riportato solo nell'Historia Remensis<br />

<strong>di</strong> Flodoardo <strong>di</strong> Reims 50 : è plausibile, se la testimonianza è affidabile, che il<br />

suffisso -goto/a stia a in<strong>di</strong>care la sua ascendenza amala per parte materna.<br />

Significato ed Esito: la cronologia <strong>di</strong> questo matrimonio in<strong>di</strong>ca che esso fa parte delle<br />

strategie messe in atto da Teodorico, nei primi anni del suo regno, per garantire la<br />

sicurezza esterna dello stato appena costituitosi in Italia, la cui stabilità era ancora<br />

incerta. Tra le conseguenze <strong>di</strong> quest'unione ci fu probabilmente la conversione <strong>di</strong><br />

Ostrogota al cattolicesimo, a seguito <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> Sigismondo (ca 501/2) 51 : un secondo<br />

battesimo potrebbe infatti spiegare l’acquisizione <strong>di</strong> un secondo nome, Areagni. I<br />

rapporti <strong>di</strong> forza fra i due regni, al momento in cui il matrimonio fu contratto,<br />

sembrano decisamente sbilanciati a favore dei Burgun<strong>di</strong>: è pertanto improbabile che<br />

proposito ve<strong>di</strong> anche D. SHANZER e I. WOOD, Avitus of Vienne: letters and selected prose, Liverpool, 2002, pp.<br />

220-27.<br />

45<br />

Avit. Ep. 29.<br />

46<br />

Questa la tesi sostenuta da D. SHANZER, Two Clocks and a Wed<strong>di</strong>ng: Theoderic’s Diplomatic Relations with<br />

the Burgun<strong>di</strong>ans, “Romanobarbarica” 14 (1996/97), pp. 225-58.<br />

47<br />

AVITO DI VIENNE, Homiliae, 26, in PEIPER, Aviti Opera, pp. 103-60.<br />

48<br />

Mar. Avent. a. 522; Greg. LHD, III.5.<br />

49<br />

Greg. LHD, III.5: “Huius [Sigismun<strong>di</strong>] filiam rex Theudoricus accepit.”.<br />

50<br />

FLODOARDO DI REIMS, Historia Remensis Ecclesiae, a cura <strong>di</strong> M. STRATMANN, Hannover, 1998 (MGH, SS in<br />

Folio XXXVI), II.1, p. 132: “ Suavegotta Regina [...] Theudechil<strong>di</strong>, prefate regine filie [...]”.<br />

51<br />

Avit. Ep. 8, 29.<br />

10


11<br />

<strong>Tommaso</strong> <strong>Leso</strong><br />

questo matrimonio facesse parte <strong>di</strong> un progetto politico a lungo termine <strong>di</strong><br />

Teodorico 52 ; al contrario, esso potrebbe rappresentare un tentativo da parte <strong>di</strong><br />

Gundobado, all'apice della sua preminenza politica, <strong>di</strong> estendere la sua area <strong>di</strong><br />

influenza sull'Italia, facendo generare a suo figlio Sigismondo un erede per il regno<br />

ostrogoto. In ogni caso, questo progetto fallì: Ostrogota/Areagni morì ante 522, e<br />

Sigismondo si risposò con una donna non meglio identificata, da cui avrebbe poi avuto<br />

due figli 53 . A questo evento seguì l’eliminazione, da parte dello stesso Sigismondo, del<br />

suo figlio primogenito ed erede Sigerico, e la conseguente rescissione <strong>di</strong> tutti i legami<br />

con la monarchia ostrogota 54 . D’altra parte, i rapporti <strong>di</strong> forza tra il regno burgundo e<br />

quello ostrogoto si erano rovesciati, in seguito al matrimonio <strong>di</strong> Teodorico con<br />

Audofleda (ve<strong>di</strong> 4) e soprattutto agli scontri avvenuti ca 500 tra i Burgun<strong>di</strong> e i Franchi<br />

guidati da Clodoveo: è per questo motivo che nel 507 era possibile nominare i<br />

Burgun<strong>di</strong> fra i popoli soggetti all’egemonia degli Ostrogoti 55 e richiamare la parentela<br />

fra le due famiglie regnanti come garanzia della pace 56 . Il matrimonio tra Sigismondo<br />

e Ostrogota aveva acquisito il significato <strong>di</strong> segno tangibile <strong>di</strong> questa egemonia, e la<br />

sua conclusione ne sancì la fine (e in effetti, negli ultimi anni <strong>di</strong> regno <strong>di</strong> Teodorico, i<br />

rapporti fra il regno burgundo e quello ostrogoto appaiono decisamente deteriorati 57 ):<br />

in concomitanza con la grave crisi interna ed estera del regno ostrogoto nei primi anni<br />

’20 del VI secolo, poi, l’eliminazione <strong>di</strong> Sigerico fu la <strong>di</strong>mostrazione definitiva<br />

dell’uscita dei Burgun<strong>di</strong> dall’area <strong>di</strong> influenza degli Ostrogoti.<br />

6. Teodegota – Alarico II (PLRE II, p. 49)<br />

Fonti: Anon. Val. 63 (i matrimoni <strong>di</strong> Ostrogota/Areagni e Teodogota sono invertiti) 58 ;<br />

Get. 297 59 ; Variae, III.1-4; Proc. GG, I.12.<br />

Data: ante 500 60<br />

Identità <strong>di</strong> Alarico II: figlio <strong>di</strong> Eurico, e suo successore come re dei visigoti (484-507)<br />

Figli/e:<br />

52<br />

Contra HEATHER, The Goths, p. 233, che postdata il matrimonio ad<strong>di</strong>rittura al 507/11 e pertanto vede in esso<br />

uno strumento <strong>di</strong> influenza del regno <strong>di</strong> Teodorico su quello dei Burgun<strong>di</strong>.<br />

53<br />

Passio Sigismun<strong>di</strong>, 9.<br />

54<br />

Greg. LHD III.5.<br />

55<br />

Enn. Pan. 54.<br />

56<br />

Variae, III.2.<br />

57<br />

Avit. Ep. 94; Variae, XI.1.<br />

58<br />

Anon. Val. 63: [...] unam de<strong>di</strong>t nomine Areaagni Alarico regi Wisigotharum in Gallias [...]”.<br />

59<br />

Get. 297: [...] filias, unam nomine Thiu<strong>di</strong>goto et aliam Ostrogotho. Quas mox in Italiam venit, regibus vicinis<br />

in coniuigio copulavit, id est unam Alarico Vesegotharum et aliam Sigismyndo Burgundzonorum.”.<br />

60<br />

Anon. Val. 63.


Le strategie matrimoniali <strong>di</strong> Teodorico<br />

Amalarico (PLRE II, pp. 64-5) 61 : nato quasi certamente post 500, era ancora molto<br />

giovane alla morte del padre (507) 62 . Fu re dei Visigoti (511-31), ma Teodorico<br />

regnò in effetti al suo posto per quin<strong>di</strong>ci anni (511-26) 63 : solo dopo la morte del<br />

nonno esercitò il potere in modo in<strong>di</strong>pendente (526-31). Risale probabilmente a<br />

quest’ultima fase del suo regno – poiché le fonti lo mostrano agire in maniera<br />

in<strong>di</strong>pendente, senza nominare Teodorico – il matrimonio con Clotilde, figlia <strong>di</strong><br />

Clodoveo (PLRE II, p. 294) 64 . Questo matrimonio fu probabilmente un’iniziativa<br />

dei re franchi, fratelli <strong>di</strong> lei, legata alle mire espansionistiche in Gallia meri<strong>di</strong>onale.<br />

Significato ed Esito: come gli altri matrimoni <strong>di</strong> questa fase (ante 500), anche questo<br />

fa probabilmente parte delle strategie messe in atto da Teodorico, nei primi anni del<br />

suo regno, per garantire la sicurezza esterna dello stato appena costituitosi in Italia.<br />

L’esatta cronologia del matrimonio è incerta: tuttavia, considerando l’accelerazione<br />

delle perduranti ostilità tra Franchi e Visigoti che caratterizzò gli ultimissimi anni del<br />

V secolo 65 , sembra possibile collocare quest’unione in tale contesto, e quin<strong>di</strong> datarla<br />

tra il 498 e il 500. In questo senso, sembra che l’unione delle due case regnanti gotiche<br />

potesse essere utile a entrambe, senza che uno dei due gruppi occupasse una posizione<br />

egemone rispetto all’altro. Il fatto che Amalarico, il figlio <strong>di</strong> Alarico II e Teodegota,<br />

<strong>di</strong>scendesse in linea <strong>di</strong>retta da Teodorico fu tra le ragioni che consentirono a<br />

quest’ultimo <strong>di</strong> controllare il regno visigoto nel 511-526: non è chiaro se nei progetti<br />

<strong>di</strong> Teodorico quest’unione fra i due regni goti dovesse <strong>di</strong>ventare permanente 66 . Non si<br />

ha alcuna notizia della conclusione <strong>di</strong> questo matrimonio. È possibile che Teodegota<br />

sia morta insieme ad Alarico II in seguito alla sconfitta <strong>di</strong> Vouillé (507) e alla presa del<br />

potere del primo figlio <strong>di</strong> quest’ultimo, Gesalico (PLRE II, pp. 509-10); è altresì<br />

61 Get. 298: “De Alarico ergo natus est Amalaricus”; Proc. GG, I.12: “Amalarikon tes ton Teuderikon paidos”;<br />

Greg. LHD, III.37: “[...] Amalaricus, filius Alarici [...]”.<br />

62 Proc. GG, I.12.<br />

63 Get. 298: “[...] quem avus Theodericus in annis puerilibus utroque parente orbato dum favet atque tuetur<br />

[...]”; ISIDORO DI SIVIGLIA, Historia de regibus Gothorum, Vandalorum et Suevorum, 39, in MOMMSEN,<br />

Chronica Minora II, pp. 241-303, p. 283: “Theodericus Junior [...] Hispaniae regnum XV annis obtinuit, quod<br />

superstes Amalarico nepoti suo reliquit.”.<br />

64 Greg. LHD, III.1; Proc. GG, I.13; Fred. Chron. III.30; LHF, 19, 23; Vita Sanctae Chrotichil<strong>di</strong>s, 9, in<br />

KRUSCH, Fredegari et Aliorum Chronica, pp. 341-48.<br />

65 WOLFRAM, History of the Goths, pp. 191-92. Ve<strong>di</strong> anche R. W. MATHISEN e H. S. SIVAN, Forging a New<br />

Identity: The Kingdom of Toulouse and the Frontiers of Visigothic Aquitania (418 – 507) in The Visigoths:<br />

Stu<strong>di</strong>es in Culture and Society, a cura <strong>di</strong> A. Ferreiro, Leida, 1999, pp. 1-62.<br />

66 Ve<strong>di</strong> HEATHER, Theoderic, pp. 167-8, HEATHER, The Goths, pp. 232-34, DIAZ e VALVERDE, Goths<br />

confronting Goths, pp. 361-67 per l’interpretazione secondo la quale l’unificazione dei due regni dovesse, nei<br />

progetti <strong>di</strong> Teodorico, <strong>di</strong>ventare permanente e sopravvivere alla sua morte; per l’interpretazione opposta (che nel<br />

complesso mi sembra preferibile), secondo la quale si trattò soltanto <strong>di</strong> un’unione temporanea nella persona <strong>di</strong><br />

Teodorico, ve<strong>di</strong> BARNISH, ‘Cuncta Italiae Membra’, p. 331.<br />

12


13<br />

<strong>Tommaso</strong> <strong>Leso</strong><br />

possibile che sia scampata alla morte insieme ad Amalarico: il fatto però che non abbia<br />

avuto alcun ruolo come reggente quando Amalarico, ancora bambino, <strong>di</strong>venne re<br />

(511), fa propendere per la prima ipotesi.<br />

7. Amalafrida – Trasamundo (PLRE II, pp. 1116-7)<br />

Fonti: Anon. Val. 68 67 ; Get. 299 68 ; Proc. GV, 1.8.<br />

Data: ca 500-1 69<br />

Identità <strong>di</strong> Trasamundo: re dei Vandali (496-523). Quello con Amalafrida è il suo<br />

secondo matrimonio, la prima moglie era morta nel ca 500 senza lasciare figli 70 .<br />

Figli/e: nessuno registrato dalle fonti.<br />

Significato ed Esito: il matrimonio avviene quando Amalafrida si trovava già in età<br />

piuttosto avanzata (almeno 40 anni): è quin<strong>di</strong> ragionevole pensare che da questa<br />

unione non fossero attesi figli, e in effetti non ne nacquero. Una serie <strong>di</strong> circostanze<br />

mostrano come questo matrimonio rappresentasse la volontà <strong>di</strong> Teodorico <strong>di</strong> stabilire e<br />

segnalare la sua egemonia sul regno dei Vandali, ridotto a una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

subor<strong>di</strong>nazione quasi clientelare. Primo: assieme ad Amalafrida vennero inviati mille<br />

“nobili goti” e cinquemila “uomini in arme” 71 . Secondo: è esattamente in questi<br />

termini <strong>di</strong> subor<strong>di</strong>nazione e <strong>di</strong>pendenza che i Vandali vengono presentati nel 507 72 .<br />

Terzo: Amalafrida sembra mantenere la sua identità gotica anche dopo il matrimonio<br />

con Trasamundo, come è evidente dalle reazioni – sia <strong>di</strong> parte ostrogota che <strong>di</strong> parte<br />

vandalica – alla sua morte nel 523 (ve<strong>di</strong> sotto). Quarto: nei momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà<br />

politica del regno ostrogoto, la lealtà politica dei Vandali venne rapidamente meno.<br />

Nel 511, mentre Teoderico era impegnato a garantire la successione al trono dei<br />

Visigoti <strong>di</strong> suo nipote Amalarico (ve<strong>di</strong> 6), essi fornirono supporto e aiuto a Gesalico,<br />

suo nemico 73 . Nel 523, quando il regno ostrogoto attraversava una profonda crisi<br />

interna ed estera, il successore <strong>di</strong> Trasamundo non esitò a eliminare Amalafrida: morto<br />

67<br />

Anon. Val. 68: “Item Amalafridam germanam suam in matrimonium tradens regi Wandalorum Trasimundo”.<br />

68<br />

Get. 299: “[...] Amalafridam germanam suam [...] Africa regi Vandalorum coniuge <strong>di</strong>rigit Thrrasamundo<br />

[...]”.<br />

69<br />

Anon. Val. 68; Proc. GV, I.8.<br />

70<br />

Proc. GV, 1.8.<br />

71<br />

Proc. GV, I.8<br />

72<br />

Enn. Pan. 70: “[...] quibus [Vandalis] pro annua pensione satis est amicitia tua? Evagari ultra possibilitatem<br />

nesciunt duce sapientia: adfines esse meruerunt, quia oboe<strong>di</strong>re non abnuunt.”<br />

73<br />

Variae V.43, V.44.


Le strategie matrimoniali <strong>di</strong> Teodorico<br />

Trasamundo nel 523 74 , infatti, gli successe il cugino Ilderico (PLRE II, pp. 564-5.<br />

Costui era figlio <strong>di</strong> Unerico – PLRE II, p. 572-3 – il primogenito <strong>di</strong> Genserico, e <strong>di</strong><br />

Eudocia – PLRE II, pp.407-8 – seconda figlia <strong>di</strong> Valentiniano III e Licinia Eudossia),<br />

che fece imprigionare e in seguito uccidere Amalafrida (ante 526-7) 75 . Questo evento,<br />

avvenuto in un momento <strong>di</strong> crisi, interna ed estera, per il regno ostrogoto 76 , segnò la<br />

fine definitiva dell’influenza ostrogota sul regno dei Vandali.<br />

8. Amalaberga – Erminafredo (PLRE II, pp. 549-50)<br />

Fonti: Anon. Val. 70 (erroneamente definita sorella <strong>di</strong> Teodorico) 77 ; Get. 299 78 ; Variae,<br />

IV.1 79 ; Greg. LHD, III.4 80 ; Proc. GG. I.12 81 .<br />

Data: 507-11 82<br />

Identità <strong>di</strong> Erminafredo: re dei Turingi (ca 507/11-532), dapprima assieme ai fratelli<br />

Bertacario (PLRE II, p. 208) e Baderico (PLRE II, pp. 224-5), in seguito – dopo averli<br />

eliminati 83 – come unico sovrano.<br />

Figli/e:<br />

Amalafredo (PLRE IIIA, pp. 50-1; Amory, p. 358): nato in data sconosciuta. Dopo<br />

la conquista franca della Turingia e la morte del padre tornò in Italia con la madre<br />

e la sorella. Potrebbe aver fatto parte dell’esercito ostrogoto nella prima fase della<br />

guerra Greco-Gotica, ma dopo la sconfitta <strong>di</strong> Vitige nel 540 fu portato a<br />

Costantinopoli, dove entrò a far parte dell’esercito imperiale 84 . La questione della<br />

sua identità etnica è interessante: nonostante militasse nell’esercito bizantino, è<br />

74 Proc. GV, I.8; VITTORE TONNENENSE, Chronica, a. 497, 523 in MOMMSEN, Chronica Minora II, pp. 163-206,<br />

pp. 192-93, 196-97.<br />

75 Proc. GV, I.9: Vict. Tonn. a. 523: “Cujus [Trasamun<strong>di</strong>] uxor Amalafrida fugiens ad barbaros congressione<br />

facta Capsae juxta Heremum capitur, et in custo<strong>di</strong>a privata moritur.”; Variae, IX.1: “Quis enim nesciat <strong>di</strong>vae<br />

recordationis Amalafridam, generis nostri decus egregium, violentum apud vos reperisse lucis occasum, et quam<br />

pridem habuistis dominam, passi non estis vivere nec privatam.”.<br />

76 A questo proposito ve<strong>di</strong> J. MOORHEAD, The Last Years of Theoderic, “Historia. Zeitschrift für alte<br />

Geschichte”, 32 (1983), p. 106-20, S. BARNISH, The Anonymus Valesianus II as a Source for the Last Years of<br />

Theoderic, “Latomus” 42:3 (1983), pp. 572-96 e HEATHER, Theoderic, pp. 168-72.<br />

77 Anon. Val. 70: “[...] aliam germanam suam Amalabirgam tradens in matrimonio Herminifredo regi<br />

Turingorum [...]”.<br />

78 Get. 299: “[...] filiamque eius [Amalafridae] neptem suam Amalabergam Thuringorum regi consociat<br />

Herminefredo.”.<br />

79 Variae, IV.1: “Desiderantes vos nostris aggregare parentibus neptis caro pignori propitia <strong>di</strong>vinitate sociamus,<br />

ut qui de regia stirpe descen<strong>di</strong>tis, nunc etiam longius claritate Hamali sanguinis fulgeatis.”.<br />

80 Greg. LHD, III.4: “Hermenefrede vero uxor iniqua atque crudelis Amalaberga nomen [...]”.<br />

81 Proc. GG. I.12: “Ermanafrido de ton Toriggon arkonti Amalabergan ten Amalaphrides tes adelphes paida”.<br />

82 Variae, IV.1.<br />

83 Greg. LHD III.4.<br />

84 Proc. GG, IV.25.<br />

14


15<br />

<strong>Tommaso</strong> <strong>Leso</strong><br />

presentato come Goto da Procopio 85 ; al contrario, nel De exci<strong>di</strong>o Thoringiae <strong>di</strong><br />

Venanzio Fortunato, a lui de<strong>di</strong>cato, Radegonda – sua cugina – gli si rivolge come<br />

Turingio 86 .<br />

Anonima 5/Rodelinda (PLRE IIIA, p. 1089; Amory, p. 462): nata in data<br />

sconosciuta. Dopo la conquista franca della Turingia e la morte del padre tornò in<br />

Italia con la madre e il fratello. Dopo la sconfitta <strong>di</strong> Vitige nel 540 fu portata a<br />

Costantinopoli, e l’imperatore Giustiniano organizzò il suo fidanzamento con<br />

Audoino, re dei Longobar<strong>di</strong> 87 : potrebbe trattarsi quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> Rodelinda, moglie <strong>di</strong><br />

Audoino e madre <strong>di</strong> Alboino 88 .<br />

Significato ed Esito: in tutte le fonti questo matrimonio è presentato come<br />

un’iniziativa <strong>di</strong> Teodorico. In Variae IV.1, l’unione è inserita in una <strong>di</strong>namica <strong>di</strong><br />

dono/controdono, in cui Teodorico occupa la posizione <strong>di</strong> forza perché il suo dono –<br />

Amalaberga – supera quelli <strong>di</strong> Erminafredo 89 . L’occasione per questi contatti<br />

<strong>di</strong>plomatici (lo scambi <strong>di</strong> doni e il matrimonio) sembra essere la successione <strong>di</strong><br />

Erminafredo al trono dei Turingi: la sua posizione politica quin<strong>di</strong> era probabilmente<br />

abbastanza debole, in particolare se si tiene conto del fatto che il regno era stato <strong>di</strong>viso<br />

tra lui e i suoi due fratelli (Baderico e Bertacario) 90 . La collocazione geografica del<br />

regno dei Turingi e il momento storico in cui il matrimonio ebbe luogo, inoltre,<br />

in<strong>di</strong>cano che quest’unione è probabilmente legata alla preoccupazione <strong>di</strong> Teodorico<br />

per l’espansione dei Franchi: in quegli anni essi avevano infatti conquistato le terre<br />

occupate dagli Alamanni, attaccato i territori dei Visigoti in Gallia e attirato i Burgun<strong>di</strong><br />

all’interno della loro sfera <strong>di</strong> influenza; inoltre, la debolezza dei Turingi – legata come<br />

si è visto alla successione al trono <strong>di</strong> Erminafredo – li rendeva vulnerabili<br />

all’espansionismo franco. Questi in<strong>di</strong>zi (1. Volontà <strong>di</strong> Teodorico alla base del<br />

matrimonio; 2. Rapporto <strong>di</strong> dono/controdono sbilanciato; 3. Concomitanza con la<br />

85 Proc. GG, IV.25.<br />

86 VENANZIO FORTUNATO, De exci<strong>di</strong>o Thoringiae, in Venanti Honori Clementiani Fortunati presbyteri Italici<br />

Opera Poetica, a cura <strong>di</strong> F. LEO, Berlino, 1881 (MGH, AA, IV, pars prior), IV.25.<br />

87 Prog. GG, IV.25.<br />

88 Origo Gentis Langobardorum, 5; Historia Langobardorum co<strong>di</strong>cis Gothani, 5; PAOLO DIACONO, Historia<br />

Langobardorum I.27, p. 68 (tutti in Scriptores Rerum Langobardcarum et Italicarum saeculi VI-IX, Hannover,<br />

1877 (MGH SRL I), a cura <strong>di</strong> L. BETHMANN e G. WAITZ, rispettivamente a pp. 1-6, 7-11 e 12-192.<br />

89 A questo proposito ve<strong>di</strong> J. NELSON, The Role of the Gift in Early Me<strong>di</strong>eval Diplomatic Relations, in Le<br />

relazioni internazionali nell’alto me<strong>di</strong>oevo, pp. 225-48, qui a pp. 233-34, e C. LA ROCCA, La migrazione delle<br />

donne nell’alto me<strong>di</strong>oevo tra testi scritti e fonti materiali: primi spunti <strong>di</strong> ricerca, in Archeologia e storia delle<br />

migrazioni. Europa, Italia, Me<strong>di</strong>terraneo fra tarda età romana e alto me<strong>di</strong>oevo. Atti del Convegno<br />

internazionale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> (Cimitile-Santa Maria Capua Vetere, 17-18 giugno 2010), a cura <strong>di</strong> C. EBANISTA e M.<br />

ROTILI, 2011, pp. 65-83, qui a pp. 73-6.<br />

90 Greg. LHD, III.4.


Le strategie matrimoniali <strong>di</strong> Teodorico<br />

successione al trono dei Turingi; 4. Rapporto con la crisi del 507 e l’espansione dei<br />

Franchi), assieme al fatto che Amalaberga (5) mantenne evidentemente dei forti<br />

legami con il regno paterno, sembrano in<strong>di</strong>care che questo matrimonio rappresentasse<br />

il simbolo tangibile dell’influenza ostrogota sul regno dei Turingi, o per lo meno su<br />

Erminafredo (che regnava ancora assieme ai fratelli all’epoca del matrimonio). È<br />

interessante che Gregorio <strong>di</strong> Tours accusi proprio Amalaberga <strong>di</strong> essere la maggiore<br />

artefice dell’eliminazione, da parte <strong>di</strong> Erminafredo, dei fratelli: al <strong>di</strong> là del topos<br />

dell’influenza della moglie sul marito, potrebbe trattarsi <strong>di</strong> un riflesso dell’ostilità fra<br />

Franchi e Ostrogoti negli anni in cui il matrimonio fu contratto 91 . Dopo la conquista<br />

franca della Turingia e la morte <strong>di</strong> Erminafredo nel ca 532 92 , Amalaberga tornò in<br />

Italia con i figli 93 : questo in<strong>di</strong>ca che aveva mantenuto stretti contatti con il regno del<br />

padre, e probabilmente anche la sua identità gotica, nonostante il matrimonio esterno.<br />

9. Amalasunta – Flavio Eutarico Cillica (PLRE II, p. 438; Amory, pp. 450-1)<br />

Fonti: Cass. Cron. a. 515 94 ; Get., 298 95 .<br />

Data: 515.<br />

Identità <strong>di</strong> Eutarico: un nobile Goto che viveva in Spagna, dove la sua famiglia si<br />

trovava da tre generazioni 96 . Viene presentato come Amalo 97 , ma il legame familiare<br />

che giustifica quest’appartenenza familiare è certamente una costruzione<br />

propagan<strong>di</strong>stica <strong>di</strong> Giordane (ve<strong>di</strong> sotto, Significato). C’è apparente <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a tra le<br />

fonti per quel che riguarda l’età <strong>di</strong> Eutarico: Giordane lo descrive come ancora<br />

giovane all’epoca del matrimonio 98 , mentre in seguito viene presentato nelle Variae<br />

come coetaneo dell’imperatore Giustino 99 . È probabile i passi si riferiscano a due<br />

momenti <strong>di</strong>versi, e inoltre che Cassiodoro non in<strong>di</strong>chi un’età precisa, ma il periodo<br />

della vita in cui si trovavano entrambi, essendo uomini maturi (oltre i 45 anni) 100 . È<br />

quin<strong>di</strong> possibile pensare a una data <strong>di</strong> nascita ca 475 per Eutarico.<br />

91<br />

Greg. LHD, III.4.<br />

92<br />

Greg. LHD, II.7-8.<br />

93<br />

Proc. GG, I.13.<br />

94<br />

Cass. Cron a. 515: “[...] rex Theodericus filiam suam domnam Amalasuinta gloriosi viri domini Eutharici<br />

matrimonio deo auspice copulavit.”.<br />

95<br />

Get., 298 : “Ad se eum [Eutharicum] fecit venire eique Amalasuentham filiam suam in matrimonio iungit.”.<br />

96<br />

Get. 174-5, 250-1.<br />

97<br />

Get 81, 251, 298.<br />

98<br />

Get. 298: “[...] iuvenilie aetate prudentia et virtute corporisque integritate pollens”.<br />

99<br />

Variae, VIII.1: “[...] qui anni vobis paene videbatur aequavus”.<br />

100<br />

Sull’età <strong>di</strong> Eutarico ve<strong>di</strong> DIAZ e VALVERDE, Goths confronting Goths, p. 384.<br />

16


Figli/e 101 :.<br />

17<br />

<strong>Tommaso</strong> <strong>Leso</strong><br />

Atalarico (PLRE II, pp. 175-6; Amory, p. 449): nato nel 516 (Get. 304) o nel 518<br />

(Proc. GG, I.2; Rom. 367 102 ). Alla morte <strong>di</strong> Teodorico, nel 526, gli succede come<br />

re degli Ostrogoti e d’Italia (Anon. Val. 96; Get. 304; Rom. 367; Proc. GG, I.2):<br />

essendo ancora minore d’età, la reggenza viene assunta da sua madre Amalasunta<br />

(Proc. GV, I.14; Proc. GG, I.2; Get. 305). La sua successione al trono non fu<br />

facile, data la presenza <strong>di</strong> altri can<strong>di</strong>dati al trono (uomini adulti <strong>di</strong> stirpe Amala,<br />

come Teodato – ve<strong>di</strong> 3 – oppure membri <strong>di</strong> spicco dell’esercito che avevano<br />

sposato una donna Amala, come Tuluino – ve<strong>di</strong> 10). Muore, ancora giovane, nel<br />

534 (Get. 251, 305; Variae, X.1, X.2; Proc. GG, I.4).<br />

Matasunta (PLRE IIIB, pp. 851-2; Amory, p. 452): nata in data incerta. Nel 536<br />

viene presa in moglie da Vitige (PLRE IIIB, pp. 1382-7; Amory, pp. 460-1), appena<br />

proclamato re dall’esercito, che voleva in questo modo legittimare la sua pretesa al<br />

trono imparentandosi con una donna <strong>di</strong> stirpe Amala. Durante la guerra Greco-<br />

Gotica, cercando <strong>di</strong> negoziare la pace con il generale bizantino Giovanni (PLRE<br />

IIIA, pp. 652-61; Amory, p. 388), gli si offre in matrimonio. Dopo la cattura <strong>di</strong><br />

Vitige nel 540, si trasferisce a Costantinopoli, dove va in sposa a Germano (PLRE<br />

II, pp. 505-7), comandante dell’esercito bizantino, nipote dell’imperatore Giustino<br />

I e cugino dell’imperatore Giustiniano: da quest’unione nasce (ca 550) un figlio,<br />

Germano Inferiore (PLRE IIIA, p. 528).<br />

Significato ed Esito: lo scopo <strong>di</strong> quest’unione è chiaramente la volontà <strong>di</strong> Teodorico <strong>di</strong><br />

procurarsi un erede maschio e adulto, come <strong>di</strong>mostrano una serie <strong>di</strong> fatti: 1.<br />

L’inserimento <strong>di</strong> Eutarico nella genealogia della stirpe Amala, al fine <strong>di</strong> legittimarne la<br />

successione, grazie alla la creazione <strong>di</strong> un legame <strong>di</strong> parentela fra i suoi antenati e<br />

quelli <strong>di</strong> Teodorico 103 . 2. Il fatto che la coppia risieda in Italia, contravvenendo all’uso<br />

tipico, sia romano sia barbarico, che imponeva la residenza patrilocale. 3. Il<br />

riconoscimento <strong>di</strong> Eutarico da parte imperiale 104 : attraverso l’adozione <strong>di</strong> Eutarico<br />

101<br />

Get. 80: “Amalasuentham genuit Athalaricum et Mathesuentham de Eutharico viro suo [...]”; Get 251: “[...]<br />

Eutharicus qui, iunctus Amalasuenthae filiae Theodorici [...] genuit Athalaricum et Mathesuentam.”.<br />

102<br />

GIORDANE, De Summa Temporum vel Origine Actibusque Gentis Romanorum, in MOMMSEN, Iordanis<br />

Romana et Getica, pp. 1-52.<br />

103<br />

Get. 79-81, 250-1. Per una <strong>di</strong>mostrazione dell’evidente natura fittizia <strong>di</strong> questa genealogia, e dei motivi che<br />

spinsero a falsificarla, ve<strong>di</strong> P. HEATHER, Cassiodorus and the Rise of the Amals: Genealogy and the Goths under<br />

Hun Domination, “The Journal of Roman Stu<strong>di</strong>es” 79 (1989), pp. 103-28, in particolare pp. 115-16, 120 e 125.<br />

104<br />

Ve<strong>di</strong> anche DIAZ e VALVERDE, Goths confronting Goths, pp. 364-65.


Le strategie matrimoniali <strong>di</strong> Teodorico<br />

come filius per arma da parte dell’imperatore Giustino 105 , allo stesso modo in cui<br />

Teodorico era stato adottato dall’imperatore Zenone 106 ; e attraverso la sua elevazione a<br />

console per l’occidente nel 519 107 , così come Teodorico era stato console, nel 484, per<br />

l’oriente 108 . La morte precoce <strong>di</strong> Eutarico, precedente a quella <strong>di</strong> Teodorico (quin<strong>di</strong><br />

ante 526) 109 pose tuttavia fine all’unione e anche ai piani <strong>di</strong> Teodorico <strong>di</strong> fare <strong>di</strong><br />

Eutarico il suo erede. Una data possibile per la morte <strong>di</strong> Eutarico è il 522: la<br />

scomparsa dell’erede designato e l’assenza <strong>di</strong> un possibile sostituto (ma ve<strong>di</strong> 10 per<br />

l’ipotesi che questo sostituto potesse essere stato cercato in Tuluino) indebolì<br />

certamente Teodorico sia all’interno sia all’esterno, e fu quin<strong>di</strong> una delle possibili<br />

cause della grave crisi, interna ed estera, a cui il regno ostrogoto andò incontro in<br />

quegli anni (ve<strong>di</strong> anche 5, 7, 10) 110 .<br />

10. Anonima 2 (Amory, p. 461) – Tuluino (PLRE II, pp. 1131-3; Amory, pp. 425-6)<br />

Fonti: Variae VIII.9 111 .<br />

Data: ante 526. La datazione <strong>di</strong> Variae VIII.9, una delle più antiche del regno <strong>di</strong><br />

Atalarico e Amalasunta, costituisce il terminus ante quem per il matrimonio. È<br />

possibile sia che il matrimonio abbia avuto luogo dopo la morte <strong>di</strong> Eutarico, ma prima<br />

<strong>di</strong> quella <strong>di</strong> Teodorico, sia che sia avvenuto nel breve lasso <strong>di</strong> tempo tra la morte <strong>di</strong><br />

Teodorico e la stesura <strong>di</strong> Variae VIII.9 (ve<strong>di</strong> sotto, Significato).<br />

Identità <strong>di</strong> Anonima 2: una principessa <strong>di</strong> stirpe amala non meglio identificata.<br />

Potrebbe trattarsi <strong>di</strong> una figlia <strong>di</strong> Teodorico e Audofleda (ve<strong>di</strong> 4), ma il silenzio delle<br />

fonti a questo proposito rende questa possibilità alquanto improbabile; una soluzione<br />

più plausibile è che si tratti <strong>di</strong> una nipote <strong>di</strong> Teodorico, figlia del primo matrimonio <strong>di</strong><br />

Amalafrida e <strong>di</strong> conseguenza sorella <strong>di</strong> Teodato (ve<strong>di</strong> 3).<br />

Identità <strong>di</strong> Tuluino: un Goto <strong>di</strong> origini incerte – è probabile che il suo far parte <strong>di</strong> una<br />

Gothorum nobilissima stirps 112 sia una conseguenza del suo matrimonio con Anonima<br />

2, e non un riferimento alla sua provenienza familiare 113 – che compare nelle fonti a<br />

105<br />

Variae, VIII.1.<br />

106<br />

Get. 289; MALCO, Frammenti, 18.<br />

107<br />

Cass. Cron. a. 519; Anon. Val. 80; Variae VII.1.<br />

108<br />

Anon. Val. 49; Get. 289; Rom. 348; Proc. GG, I.1; GIOVANNI DI ANTIOCHIA, Frammenti, 214.4.<br />

109<br />

Get. 304; Proc. GV, I.14; Proc. GG, I.2.<br />

110<br />

Ve<strong>di</strong> sopra, nota 75.<br />

111<br />

Variae VIII.9: “[...] iunctus Hamalo generi nobilissima tibi facta consocia. omne siquidem bonum regis<br />

suadere debet affinitas.”.<br />

112<br />

Variae, VIII.10.<br />

113<br />

Ve<strong>di</strong> AMORY, People and Identity, pp. 425-26.<br />

18


19<br />

<strong>Tommaso</strong> <strong>Leso</strong><br />

partire dal ca 504/5: grazie a una brillante carriera nell’esercito entrò a far parte della<br />

cerchia ristretta dei consiglieri <strong>di</strong> Teodorico, dal quale ottenne inoltre ampie dotazioni<br />

<strong>di</strong> proprietà fon<strong>di</strong>arie nel 523 ca. Nel 526 ottenne da Atalarico, subito dopo la sua<br />

ascesa al trono, la carica <strong>di</strong> patricius praesentalis, contestualmente al suo ingresso in<br />

Senato.<br />

Figli/e: nessuno registrato.<br />

Significato ed Esito: lo scopo <strong>di</strong> quest'unione matrimoniale, che non è specificato da<br />

alcuna fonte, <strong>di</strong>pende in massima parte dalla sua cronologia (ve<strong>di</strong> sopra). Nel caso in<br />

cui si pensi che il matrimonio abbia avuto luogo tra il 523 e il 526, cioè negli ultimi<br />

anni <strong>di</strong> regno <strong>di</strong> Teodorico, si può vedere in quest’unione un secondo tentativo da<br />

parte sua <strong>di</strong> procurarsi un erede dopo la prematura scomparsa <strong>di</strong> Eutarico ca 522,<br />

considerando la minore età <strong>di</strong> Atalarico (ve<strong>di</strong> 9): Tuluino rappresenta in effetti<br />

certamente il tipo <strong>di</strong> personaggio che, avendo scalato i gra<strong>di</strong>ni della scala sociale<br />

attraverso il servizio nell'esercito, godeva <strong>di</strong> grande fiducia personale da parte <strong>di</strong><br />

Teodorico. Se invece si ritiene che il matrimonio sia avvenuto nel 526, nei convulsi<br />

mesi successivi alla morte <strong>di</strong> Teodorico senza un erede adulto <strong>di</strong> sesso maschile, è<br />

possibile pensare che Tuluino abbia cercato <strong>di</strong> approfittare della situazione sposando<br />

Anonima 2 e imparentandosi quin<strong>di</strong> con gli Amali in modo da legittimare <strong>di</strong> fronte alla<br />

nobiltà Gota la sua pretesa <strong>di</strong> successione, come avrebbe fatto in seguito Vitige<br />

sposando Matasunta 114 . In entrambi i casi, è molto probabile che Tuluino abbia avuto<br />

la possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare re dopo la morte <strong>di</strong> Teodorico: la successione <strong>di</strong> Atalarico<br />

non era per niente assicurata, e Tuluino era un uomo <strong>di</strong> fiducia <strong>di</strong> Teodorico,<br />

comandante dell’esercito e aveva sposato una principessa <strong>di</strong> stirpe Amala; inoltre, in<br />

Variae, VIII.9, egli è lodato attraverso il paragone con Gensemundo – mitica figura<br />

della storia gota che, per lealismo <strong>di</strong>nastico, si era fatto da parte pur potendo <strong>di</strong>ventare<br />

re. In quest’ottica, è probabile che la sua nomina a patricius praesentalis e il suo<br />

ingresso in Senato siano da considerare delle ricompense per la sua rinuncia alla<br />

successione e il suo sostegno all’ascesa al trono <strong>di</strong> Atalarico; molto probabilmente,<br />

inoltre, nei primi tempi egli ebbe un ruolo attivo nel governo del regno a fianco <strong>di</strong><br />

Amalasunta. Tuluino non compare in alcuna fonte successiva al ca 530, cosa che fa<br />

intuire come egli sia morto prima <strong>di</strong> quella data: è però improbabile che egli facesse<br />

parte dei nobili Goti che, avendo complottato contro Amalasunta, furono esiliati e poi<br />

114 Get 311: “Unde ante paucos <strong>di</strong>es rex Vitigis egressus, ravenna profectus, Mathesuentam filiam<br />

Amalasuenthae Theoderici quondam regis neptem sibi in matrimonio sociarat.”; Proc. GG I.11.


Le strategie matrimoniali <strong>di</strong> Teodorico<br />

fatti eliminare da quest’ultima 115 . Al contrario, alla luce <strong>di</strong> quanto affermato sopra è<br />

altamente plausibile che egli fosse un sostenitore <strong>di</strong> Amalasunta e che la sua morte sia<br />

stata tra le cause della caduta <strong>di</strong> quest’ultima 116 .<br />

RIFLESSIONI CONCLUSIVE<br />

Il primo fatto che emerge con evidenza dall’elenco delle unioni matrimoniali sopra stilato<br />

è la totale assenza <strong>di</strong> matrimoni interni durante tutto l’arco della vita <strong>di</strong> Teodorico: né<br />

Teodorico, né le sue parenti <strong>di</strong> sesso femminile, infatti, contrassero alcun matrimonio con<br />

persone appartenenti all’aristocrazia Ostrogota.<br />

Si tratta certamente <strong>di</strong> una questione <strong>di</strong> status e <strong>di</strong> prestigio (per cui i membri <strong>di</strong> una<br />

famiglia reale, almeno in teoria, dovrebbero sposarsi con persone dello stesso livello sociale),<br />

ma questa spiegazione, mutuata dall’antropologia, non è sufficiente: piuttosto, questo fatto è<br />

da leggere nell’ottica del continuo gioco <strong>di</strong> pressioni tra il potere regio e l’aristocrazia che è<br />

una costante <strong>di</strong> tutti i regni barbarici altome<strong>di</strong>evali e ne caratterizza le società in ogni loro<br />

aspetto. Teodorico, che per garantire la stabilità interna del suo regno <strong>di</strong>stribuì ampiamente<br />

terre e cariche pubbliche ai membri dell’aristocrazia ostrogota, non fece lo stesso con le<br />

donne della sua famiglia 117 . Far sposare delle donne della famiglia amala con membri<br />

dell’alta nobiltà ostrogota sarebbe stato molto pericoloso per Teodorico, e avrebbe<br />

rappresentato una minaccia per la famiglia stessa: sposarsi all’interno della <strong>di</strong>nastia regia,<br />

infatti, era un modo per affermare con forza una riven<strong>di</strong>cazione al trono, poiché le donne <strong>di</strong><br />

sangue reale potevano essere portatrici <strong>di</strong> regalità per gli uomini che le sposavano. Proprio<br />

nel caso del regno ostrogoto in Italia questo fatto è eloquentemente <strong>di</strong>mostrato dalla vicenda<br />

<strong>di</strong> Eutarico (ve<strong>di</strong> 9): facendogli sposare Amalasunta (la sua ultima figlia e forse, data<br />

l’origine familiare <strong>di</strong> sua madre Audofleda, la più importante) Teodorico elevò Eutarico, un<br />

outsider senza particolari legami con l’aristocrazia ostrogota, al rango <strong>di</strong> suo erede al trono, e<br />

così facendo cercò in un certo senso <strong>di</strong> garantire la permanenza del titolo regio all’interno<br />

della sua famiglia. Anche il caso <strong>di</strong> Tuluino, che sembra rappresentare un’eccezione a questa<br />

regola (ve<strong>di</strong> 10), ne è in realtà un’ulteriore conferma: anche ammettendo (e il dato non è<br />

comunque sicuro) che il suo matrimonio con Anonima 2, una principessa <strong>di</strong> stirpe amala,<br />

fosse stato organizzato da Teodorico, questo fatto è facilmente spiegabile alla luce <strong>di</strong> due<br />

115<br />

Proc. GG, I.2-4. Contra WOLFRAM, History of the Goths, p. 336, HEATHER, The Goths, pp.260-62 e AMORY,<br />

People and Identity, pp. 425 e 442.<br />

116<br />

Ve<strong>di</strong> BARNISH, ‘Cuncta Italiae Membra’, pp. 343-44.<br />

117<br />

Ve<strong>di</strong> BARNISH, ‘Cuncta Italiae Membra’, pp. 325-28.<br />

20


21<br />

<strong>Tommaso</strong> <strong>Leso</strong><br />

considerazioni. In primo luogo, Tuluino non proveniva dai ranghi dell’alta nobiltà, ma al<br />

contrario era uno stretto collaboratore <strong>di</strong> Teodorico, che si era guadagnato la fiducia del re<br />

attraverso una brillante carriera militare e che <strong>di</strong>pendeva in larga parte, per i suoi<br />

posse<strong>di</strong>menti e la sua posizione sociale, proprio dalle elargizioni della corona; in secondo<br />

luogo, questo matrimonio ebbe luogo in una situazione <strong>di</strong> grave crisi per il regno ostrogoto,<br />

sia all’interno, sia all’esterno, un momento in cui la presa della famiglia amala sul titolo regio<br />

era in pericolo, e deve quin<strong>di</strong> essere letto in questo contesto. Esso rappresentò proprio una<br />

risposta allo stress cui era sottoposto il regno ostrogoto in generale e la famiglia amala in<br />

particolare: è una sorta <strong>di</strong> extrema ratio, cui Teodorico si riduce dopo la morte del suo erede<br />

designato proprio per garantire la successione al trono <strong>di</strong> un suo uomo fedele, il cui<br />

imparentamento con la famiglia amala gli avrebbe garantito uno status sufficiente per<br />

aspirare al trono. L’importanza del sangue amalo come strumento <strong>di</strong> legittimazione a regnare<br />

nell’Italia ostrogota, infine, è <strong>di</strong>mostrato dal caso <strong>di</strong> Vitige: il suo matrimonio con Matasunta,<br />

nipote <strong>di</strong> Teodorico, rappresentò il sigillo finale sulla sua presa del potere. Nonostante avesse<br />

l’appoggio dell’esercito (e probabilmente <strong>di</strong> ampi strati dell’aristocrazia ostrogota), e<br />

nonostante avesse rapidamente eliminato il precedente sovrano e il suo legittimo erede<br />

(rispettivamente Teodato e suo figlio Teo<strong>di</strong>gisclo), infatti, egli aveva ancora bisogno <strong>di</strong><br />

stabilire una connessione con la famiglia amala per affermare il suo <strong>di</strong>ritto a regnare: come<br />

sottolineano sia Giordane che Procopio 118 , fu questo il motivo per cui sposò Matasunta, il cui<br />

sangue amalo incarnava un <strong>di</strong>ritto alla regalità ostrogota.<br />

I matrimoni qui elencati sono quasi tutti, quin<strong>di</strong>, matrimoni esterni. È possibile<br />

sud<strong>di</strong>viderli grosso modo in tre gruppi, corrispondenti a tre fasi del regno <strong>di</strong> Teodorico:<br />

Una prima fase, a cui appartengono i matrimoni da 1 a 3 (ve<strong>di</strong> sopra), è legata al periodo<br />

precedente la conquista dell’Italia: in questa fase Teodorico era uno dei re barbarici che<br />

guidavano i gruppi militare che facevano parte della composita confederazione <strong>di</strong> popoli<br />

stanziata in Tracia e Mesia, la cui identità e struttura politica si andavano definendo sia<br />

attraverso <strong>di</strong>namiche interne a essa sia attraverso il confronto, ora collaborativo ora<br />

violento, con l’impero Romano d’oriente. È all’interno <strong>di</strong> questi processi <strong>di</strong> creazione e<br />

organizzazione dell’identità etnica e della strutturazione politica <strong>di</strong> questi gruppi<br />

barbarici che vanno cercate le ragioni del primo matrimonio <strong>di</strong> Teodorico e del primo<br />

matrimonio <strong>di</strong> Amalafrida (rispettivamente 1 e 3), mentre è alla luce degli interessi<br />

118 Get 311; Proc GG I.11.


Le strategie matrimoniali <strong>di</strong> Teodorico<br />

dell’impero che si può spiegare l’offerta <strong>di</strong> matrimonio presentata a Teodorico da<br />

Zeonone nel 478 (2), anche se i dettagli delle singole vicende rimangono oscuri.<br />

In una seconda fase, corrispondente ai primi due decenni del regno <strong>di</strong> Teodorico in Italia,<br />

la strategia <strong>di</strong> Teodorico può essere letta all’interno <strong>di</strong> quel processo che è stato definito<br />

securing of the state 119 : si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> unioni matrimoniali legate alla strutturazione<br />

del regno ostrogoto in Italia e al consolidamento della sua posizione internazionale nel<br />

panorama dei regni barbarici dell’Europa occidentale. A questa fase corrispondono i<br />

matrimoni da 4 a 8 (ve<strong>di</strong> sopra), tra i quali è però necessario tracciare delle <strong>di</strong>stinzioni<br />

molto nette. In primo luogo, nessuno <strong>di</strong> questi matrimoni sembra essere legato<br />

<strong>di</strong>rettamente a un’alleanza <strong>di</strong> carattere militare che abbia sortito alcun effetto duraturo:<br />

l’unico caso in cui essi vengono chiamati esplicitamente in causa come garanzia della<br />

pace, nelle Variae <strong>di</strong> Cassiodoro concernenti i tentativi <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> Teodorico<br />

prima della battaglia <strong>di</strong> Vouillé del 507 120 , mette in luce la loro totale inefficacia da<br />

questo punto <strong>di</strong> vista. Questo fatto ha creato più <strong>di</strong> un problema agli stu<strong>di</strong>osi, poiché non<br />

collima con l’assunto <strong>di</strong> base che, appunto, queste unioni matrimoniali fossero delle<br />

forme <strong>di</strong> alleanza 121 , e rende <strong>di</strong>fficile spiegare come la strategia <strong>di</strong> Teodorico potesse<br />

essere fallita così clamorosamente: se invece si elimina quell’assunto <strong>di</strong> base e si accetta<br />

l’idea che ognuno <strong>di</strong> questi matrimoni aveva un significato specifico, era legato a<br />

particolari circostanze politiche e spesso era il simbolo <strong>di</strong> un rapporto politico<br />

preesistente piuttosto che rappresentare un mezzo attraverso il quale il rapporto veniva<br />

creato, questa contrad<strong>di</strong>zione viene meno. E in effetti, solo due dei matrimoni <strong>di</strong> questa<br />

fase sembrano essere stati stipulati in una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> sostanziale parità tra i due gruppi<br />

coinvolti.<br />

Uno è quello tra Teodorico e Audofleda (4). Al momento in cui l’unione fu stipulata<br />

(probabilmente nel 493) né Teodorico né Clodoveo avevano ancora acquisito quel ruolo<br />

<strong>di</strong> protagonisti della scena politica europea che avrebbe invece caratterizzato la fase<br />

piena dei loro regni: Clodoveo, nonostante avesse già ottenuto importanti successi<br />

militari, estendendo il suo dominio territoriale e consolidando la sua posizione <strong>di</strong><br />

preminenza presso i Franchi, doveva ancora ottenere le sue vittorie militari più<br />

prestigiose e doveva ancora affrontare il problema costituito dagli altri re e capi militari<br />

Franchi la cui presenza costituiva una costante minaccia alla sua egemonia; Teodorico,<br />

119 MOORHEAD, Theoderic, pp. 32-65.<br />

120 Variae, III.1-4.<br />

121 Per la bibliografia, ve<strong>di</strong> sopra alle note 3 e 7.<br />

22


23<br />

<strong>Tommaso</strong> <strong>Leso</strong><br />

dal canto suo, aveva appena completato la conquista dell’Italia sconfiggendo<br />

definitivamente Odoacre, ed era una sorta <strong>di</strong> homo novus sulla scena politica dell’Europa<br />

occidentale: doveva ancora organizzare il suo regno all’interno, ottenere un<br />

riconoscimento ufficiale da parte del nuovo imperatore d’oriente Anastasio, e trovare una<br />

soluzione alle pressioni militari da parte dei Burgun<strong>di</strong>. In questo contesto, stabilire un<br />

legame matrimoniale risultava conveniente per entrambi i sovrani e per i loro regni: forze<br />

politiche in ascesa, ma ancora lontane dai successivi fasti (su cui la storiografia ha la<br />

tendenza a concentrarsi maggiormente), la cui evenienza non era, in questa fase, affatto<br />

sicura. L’altro matrimonio che sembra rappresentare una situazione <strong>di</strong> sostanziale<br />

pariteticità nei rapporti fra i due regni coinvolti è quello tra Atalarico II e Teodegota (6):<br />

in particolare, è probabile che quest’unione vada letta alla luce delle campagne<br />

espansionistiche dei Franchi verso Sud che caratterizzarono gli ultimi anni del V secolo.<br />

Gli altri tre matrimoni appartenenti a questo gruppo, al contrario, emergono come<br />

unioni profondamente sbilanciate, in cui uno dei due contraenti si trovava in una<br />

posizione nettamente svantaggiata. Nel caso del matrimonio tra Ostrogota e Sigismondo<br />

(5), infatti, appare evidente come Teodorico si trovasse in forte <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> fronte a<br />

Gundobado, il vero vertice della politica europea dei primi anni ’90 del V secolo. Che sia<br />

vero oppure no che il figlio nato da quest’unione, Sigerico, fosse considerato a tutti gli<br />

effetti un erede al trono papabile sia per il regno dei Burgun<strong>di</strong> che per quello degli<br />

Ostrogoti, e che <strong>di</strong> conseguenza questo matrimonio rappresentasse uno strumento delle<br />

mire espansionistiche dei Burgun<strong>di</strong> in Italia 122 , quello che emerge con evidenza dalla<br />

lettura delle fonti è che questo matrimonio fu il risultato <strong>di</strong> una contingenza politica<br />

durante la quale gli Ostrogoti si trovavano in una posizione chiaramente subalterna<br />

rispetto ai Burgun<strong>di</strong>: il matrimonio, quin<strong>di</strong>, fu subito piuttosto che orchestrato da<br />

Teodorico, e può essere visto come il segno tangibile <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>fferenza nei rapporti <strong>di</strong><br />

forza tra i due regni (anche se negli anni successivi, e in particolare attorno al ca 510,<br />

come si è visto sopra, esso finì invece per rappresentare un’influenza <strong>di</strong> segno inverso).<br />

All’opposto, sia il matrimonio <strong>di</strong> Amalafrida con Trasamundo, sia il matrimonio <strong>di</strong><br />

Amalaberga con Erminafredo (rispettivamente 7 e 8), furono organizzati e voluti proprio<br />

dal re degli Ostrogoti e d’Italia con l’intento <strong>di</strong> riaffermare la sua egemonia sui Vandali e<br />

sui Turingi rispettivamente: il fatto che sia Amalafrida, sia Amalaberga, mantennero la<br />

loro identità etnica ostrogota, oltre che forti legami con il regno d’origine, è un’ulteriore<br />

122 Ve<strong>di</strong> SHANZER, Two Clocks and a Wed<strong>di</strong>ng.


Le strategie matrimoniali <strong>di</strong> Teodorico<br />

prova <strong>di</strong> questo fatto 123 . Da questo punto <strong>di</strong> vista, non è un caso che queste unioni siano<br />

entrate irreversibilmente in crisi nei momenti <strong>di</strong> grave stress politico. Nel 522/23, quando<br />

il regno degli Ostrogoti in Italia attraversava un momento <strong>di</strong> forte <strong>di</strong>fficoltà sia<br />

all’interno, sia all’esterno, Burgun<strong>di</strong> e Vandali, si adoperarono per recidere i loro legami<br />

con il regno <strong>di</strong> Teodorico: il re dei Burgun<strong>di</strong> Sigismondo, dopo essersi risposato, eliminò<br />

Sigerico, il figlio nato dalla sua unione con Ostrogota; il successore <strong>di</strong> Trasamundo sul<br />

trono dei Vandali, Ilderico, fece imprigionare e poi uccidere Amalafrida, moglie del suo<br />

predecessore e sorella <strong>di</strong> Teodorico 124 . È interessante notare, inoltre, che è proprio in<br />

questo momento <strong>di</strong> crisi che la provenienza straniera delle due principesse amale viene<br />

sottolineata dalle fonti: il fatto non è casuale e <strong>di</strong>mostra il carattere <strong>di</strong>namico <strong>di</strong> queste<br />

unioni e dell’identità delle persone coinvolte, che potevano essere manipolate a seconda<br />

delle necessità si una situazione politica fluida 125 .<br />

Alla terza fase, quella più tarda, appartiene con certezza solo il matrimonio tra<br />

Amalasunta ed Eutarico (9): si tratta, ancora una volta, <strong>di</strong> un matrimonio esterno<br />

(Eutarico non faceva parte della nobiltà ostrogota ma proveniva dalla Spagna visigota),<br />

ma le sue motivazioni sono strettamente legate alla politica interna del regno ostrogoto.<br />

Esso rispondeva infatti alla necessità <strong>di</strong> Teodorico, ormai in età avanzata e privo <strong>di</strong> un<br />

erede adulto e <strong>di</strong> sesso maschile, <strong>di</strong> garantire la continuità della sua <strong>di</strong>scendenza sul trono.<br />

Un altro aspetto <strong>di</strong> queste unioni matrimoniali che è stato confermato da questa analisi è il<br />

fatto che esse, in particolare quando coinvolgevano due gruppi familiari appartenenti a<br />

<strong>di</strong>versi regni barbarici, erano uno strumento importante della <strong>di</strong>plomazia: perciò, esse<br />

agivano insieme ad altri strumenti della <strong>di</strong>plomazia tardoantica e altome<strong>di</strong>evale,<br />

mescolandosi e a volte confondendosi con essi. Nel caso <strong>di</strong> Teodorico, è interessante porre<br />

l’accento sul legame tra le sue strategie matrimoniali e il ruolo che nella sua politica estera<br />

ebbero gli scambi <strong>di</strong> doni con gli altri re: questi due strumenti <strong>di</strong> azione <strong>di</strong>plomatica agirono<br />

spesso uno a fianco dell’altro (sia Gundobado, sia Clodoveo, entrambi legati per via<br />

matrimoniale alla famiglia amala, ricevettero preziosi doni da parte <strong>di</strong> Teodorico 126 ), e<br />

ad<strong>di</strong>rittura si sovrapposero, come nel caso del matrimonio tra Amalaberga e Erminafredo, che<br />

si colloca proprio all’interno <strong>di</strong> uno scambio <strong>di</strong>plomatico <strong>di</strong> doni, finendo per scar<strong>di</strong>narne le<br />

123 Ve<strong>di</strong> sopra, numeri 7 e 8, per i dettagli e le argomentazioni a sostegno <strong>di</strong> questa tesi.<br />

124 Ve<strong>di</strong> HEATHER, The Goths, p. 248.<br />

125 Ve<strong>di</strong> anche ROCCA, La migrazione delle donne nell’alto me<strong>di</strong>oevo, pp. 76 e 78-79.<br />

126 Rispettivamente due orologi (Variae I.45-46) e un suonatore <strong>di</strong> cetra (Variae II.41-42).<br />

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25<br />

<strong>Tommaso</strong> <strong>Leso</strong><br />

<strong>di</strong>namiche 127 . Tuttavia, come il caso delle strategie matrimoniali <strong>di</strong> Teodorico <strong>di</strong>mostra<br />

chiaramente, doni e le unioni matrimoniali, erano strumenti flui<strong>di</strong> e pericolosi, che non<br />

avevano significati fissi né offrivano risultati certi: essi erano al contrario sottoposti a delle<br />

restrizioni specifiche, rispondevano a molteplici poste in gioco e complessi rapporti <strong>di</strong> forza,<br />

e la loro performatività in campo <strong>di</strong>plomatico <strong>di</strong>pendeva strettamente dalle motivazioni dei<br />

gruppi coinvolti e dal contesto delle loro relazioni 128 .<br />

127 Ve<strong>di</strong> sopra, nota 87, e P. STAFFORD, Queens and Treasure in the Early Middle Ages, in Treasure in the<br />

Me<strong>di</strong>eval West, a cura <strong>di</strong> E. M. TYLER, York, 2000, pp. 61-82 (in cui è chiarito molto bene il modo in cui le<br />

donne delle famiglie regie, e in particolare le regine, rivestissero un ruolo importante come elementi del tesoro<br />

da un lato e come portatrici <strong>di</strong> quel Tesoro dall’altro).<br />

128 R. LE JAN, Mariage et relations internationales, p. 190, e C. WICKHAM, Conclusion, in The Languages of<br />

Gift in the Early Middle Ages, a cura <strong>di</strong> W. DAVIES e P. FOURACRE, Cambridge, 2011, pp. 238-61, p. 239.

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