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Il pensiero federalista di Gianfranco Miglio - Consiglio Regionale ...

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92 <strong>Il</strong> <strong>pensiero</strong> <strong>federalista</strong> <strong>di</strong> <strong>Gianfranco</strong> <strong>Miglio</strong><br />

come ricorda, ad es., S. luzzatto, Quella fobia chiamata Europa, in «<strong>Il</strong> Sole 24 Ore»,<br />

17 <strong>di</strong>cembre 2009, là dove sottolinea che “sono in crisi il modello francese dell’assimilazione<br />

e quello multiculturale inglese. Rimane insoluto l’enigma dell’integrazione<br />

delle comunità chiuse”. Sul punto, v. le articolate – e, per conto mio, con<strong>di</strong>visibili<br />

– osservazioni <strong>di</strong> G. sartori, Una replica ai pensabenisti sull’Islam, in «Corriere della<br />

Sera», 5 gennaio 2010; Id., Pluralismo, non il caos delle culture, ivi, 7 gennaio 2010.<br />

Un’ultima annotazione. Dell’italiano si è scritto che “è sicuro <strong>di</strong> sé quand’è agitato,<br />

poiché allora <strong>di</strong>mentica facilmente se stesso e gli altri” (L. tolstòj, Guerra e pace,<br />

vol. 3, Oscar Mondadori, Milano, 1999, 993). Altri ritiene gli italiani “molto opportunisti:<br />

il carattere italiano si adatta infatti a tutto” (J. guitton, L’infinito in fondo al<br />

cuore, cit., 176). Tenuto conto <strong>di</strong> come vanno le cose, dovremmo essere “agitati” e,<br />

per questo, dare il meglio <strong>di</strong> noi stessi. Speriamo! Soprattutto, dopo l’ennesimo invito<br />

rivolto dal Capo dello Stato in occasione del 50° anniversario della scomparsa<br />

<strong>di</strong> Enrico De Nicola, a proposito del quale v., ad es., R. Fe., Napolitano-Fini: coesione<br />

nazionale, in «<strong>Il</strong> Sole 24 Ore», 6 gennaio 2010; F. buFi, Napolitano e Fini: nuova<br />

coesione nazionale, in «Corriere della Sera», 6 gennaio 2010; F.P. CasaVola, Riforme,<br />

una volontà da ritrovare, in «<strong>Il</strong> Gazzettino», 6 gennaio 2010. Invito che deve fare i<br />

conti con gli ultimi episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> malasanità (v., quanto al passato, ad es., D. MinerVa,<br />

La fiera della sanità, Bur, Milano, 2009, che vale la pena <strong>di</strong> me<strong>di</strong>tare alla luce <strong>di</strong> quel<br />

che hanno scritto aa.VV., Sistemi costituzionali, <strong>di</strong>ritto alla salute e organizzazione<br />

sanitaria. Spunti e materiali per l’analisi comparata, a cura <strong>di</strong> R. Balduzzi, il Mulino,<br />

Bologna, 2009), tutti o quasi verificatisi nel Mezzogiorno d’Italia: L. salVia, Due neonati<br />

uccisi da infezione. A Foggia 30 indagati in ospedale, in «Corriere della Sera»,<br />

7 gennaio 2010; An. Bal., Cade dall’ambulanza e muore. I parenti: portellone aperto,<br />

ivi; Marino propone il garante della salute, ivi; A. bazzi, Se i bambini sono le prime<br />

vittime della malasanità al Sud, ivi (richiamo l’attenzione sul fatto che si tratta <strong>di</strong><br />

articoli comparsi lo stesso giorno sul medesimo quoti<strong>di</strong>ano).<br />

Aggiungo che una conferma inoppugnabile la si ha pure ove si considerino le vicende<br />

universitarie, problematiche dovunque, ma esemplarmente negative nelle<br />

Facoltà me<strong>di</strong>che e soprattutto nel Sud: v., ad es., C. zagaria, Processo all’Università.<br />

Cronache degli atenei italiani tra inefficienze e malcostume, E<strong>di</strong>zioni Dedalo, Bari,<br />

2007; R. perotti, L’Università truccata. Gli scandali del malcostume accademico. Le<br />

ricette per rilanciare l’Università, Einau<strong>di</strong>, 200 ; d. CarluCCi – a. Castaldo, Un Paese<br />

<strong>di</strong> baroni, Chiarelettere, Milano, 2009; N. luCa, Parentopoli. Quando l’Università è<br />

affare <strong>di</strong> famiglia, Marsilio, 2009. Inutile <strong>di</strong>re che i <strong>di</strong>battiti intorno a quel che accade<br />

si svolgono più o meno così: certo, <strong>di</strong>sfunzioni d’ogni genere si verificano al Sud,<br />

ma anche al Centro e al Nord: dunque, “chi è senza peccato, scagli la prima pietra!”. <strong>Il</strong><br />

resto è cronaca del déja vu, con la conseguenza che tutto rimane come è: in linea con<br />

le puntualizzazioni <strong>di</strong> M. draghi, Considerazioni finali del 31 maggio 200 , cit.<br />

Sullo sfondo, con il peso <strong>di</strong> un macigno, la sensazione negativa prospettata da F.<br />

jori, Riforme e zuffe da cortile, in «il mattino <strong>di</strong> Padova», 4 gennaio 2010, il quale<br />

ricorda – a ragione – Giacomo Leopar<strong>di</strong> e il suo ven<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> almanacchi. <strong>Il</strong> fatto è<br />

che bisognerebbe sentire il fascino delle cose gran<strong>di</strong>: ad es., <strong>di</strong> quelle trattate da<br />

K.A. appiah, Cosmopolitismo. L’etica in un mondo <strong>di</strong> estranei, Laterza, Bari, 2007, e<br />

da N. galloni – M. della luna, La moneta copernicana. I falsi limiti dello sviluppo, i<br />

veri fondamenti della sovranità, Nexus E<strong>di</strong>zioni, Due Carrare (PD), 200 .

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