Il pensiero federalista di Gianfranco Miglio - Consiglio Regionale ...
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0 <strong>Il</strong> <strong>pensiero</strong> <strong>federalista</strong> <strong>di</strong> <strong>Gianfranco</strong> <strong>Miglio</strong><br />
genti il ricorso sistematico a istituti <strong>di</strong> democrazia <strong>di</strong>retta e via <strong>di</strong>cendo<br />
97 . Potrei aggiungere anche, sul piano personale, che sono<br />
terre nelle quali si è ampiamente <strong>di</strong>ffusa la Riforma, e l’impronta<br />
calvinista – mi limito a un superficiale accenno – non si può certo<br />
negare che abbia avuto una sua incidenza, con effetti anche<br />
<strong>di</strong> natura istituzionale. Ben altro <strong>di</strong>scorso si può e, anzi, si deve<br />
fare per “luoghi” – sono in Italia: per la precisione, ove si guar<strong>di</strong><br />
al racconto, lombar<strong>di</strong> – relativamente ai quali, proprio al tempo<br />
della Riforma o giù <strong>di</strong> lì, “i decreti, tanto generali quanto speciali,<br />
contro le persone, se non c’era qualche animosità privata e potente<br />
che li tenesse vivi, e li facesse valere, rimanevano spesso<br />
senza effetto, quando non l’avessero avuto sul primo momento;<br />
come palle <strong>di</strong> schioppo, che, se non fanno colpo, restano in terra,<br />
dove non danno fasti<strong>di</strong>o a nessuno” 9 . <strong>Il</strong> <strong>di</strong>scorso – si ba<strong>di</strong><br />
– aveva ad oggetto la “grande facilità con cui li seminavano que’<br />
decreti” 99 : un dato istituzionale, sul quale ragionare, per stabilire<br />
quali sono i caratteri e i limiti <strong>di</strong> una comparazione possibile o<br />
impossibile.<br />
6. Un esempio illuminante<br />
Infatti, vi sono, tra i tanti, eventi che possono assumere un<br />
valore emblematico perché aiutano a comprendere 100 le con<strong>di</strong>zioni,<br />
<strong>di</strong> fatto e psicologiche, al cui interno si collocano le nostre<br />
azioni. Ci possono aiutare a comprendere i perché <strong>di</strong> tante opportunità<br />
sprecate, sistematicamente <strong>di</strong>sattese quando le circostanze<br />
<strong>di</strong> tempo le hanno poste all’or<strong>di</strong>ne del giorno: nell’agenda<br />
del Parlamento, del Governo, della Corte costituzionale, la quale<br />
ha mancato, con rigore estremo 101 , al compito <strong>di</strong> correggere le<br />
97 G. <strong>Miglio</strong>, Federalismi, cit., XV ss.<br />
9 A. Manzoni, I promessi sposi, cit., 7 3-7 4.<br />
99 A. Manzoni, I promessi sposi, cit., 7 4.<br />
100 V. il testo cui è riferita la nota 49.<br />
101 Non ha alcun senso ironico questo giu<strong>di</strong>zio. Semplicemente le occasioni perdute<br />
mi rattristano. So bene che i componenti attuali della Corte non hanno alcuna responsabilità,<br />
perché hanno le loro responsabilità; tuttavia, io posso <strong>di</strong>re che “allora<br />
c’ero”; ho posto, come avvocato, problemi istituzionali a valenza strategica, che non<br />
hanno mai fatto breccia, perché l’unità e in<strong>di</strong>visibilità della Repubblica ha assorbito<br />
in sé, <strong>di</strong>struggendola, una qualunque istanza <strong>di</strong> rinnovamento, riferita – lo <strong>di</strong>co con il<br />
lessico del novellato art. 11 , 1° co., Cost. – ai “principi <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietà, <strong>di</strong>fferenziazio-