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Il pensiero federalista di Gianfranco Miglio - Consiglio Regionale ...

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13 <strong>Il</strong> <strong>pensiero</strong> <strong>federalista</strong> <strong>di</strong> <strong>Gianfranco</strong> <strong>Miglio</strong><br />

euro, un operaio specializzato al sud 1200 ma lì la vita costa quasi<br />

un terzo rispetto al Veneto, mentre un operaio specializzato in<br />

Baviera guadagna 2100 euro al mese, più i sussi<strong>di</strong> familiari, e il<br />

costo della vita è inferiore al nostro del 15 per cento.<br />

Da qui bisogna partire, ma non perché ci sia la corsa all’egoismo,<br />

bensì per fare in modo che la situazione tra red<strong>di</strong>to effettivo<br />

e costo della vita sia più omogenea per tutto il territorio europeo.<br />

Io parto dal presupposto che siamo una Regione relativamente<br />

ricca e che il lavoro che hanno svolto i nostri padri, i nostri nonni,<br />

chi ha sviluppato la nostra società, deve essere mantenuto; non<br />

posso pensare che il Veneto, Regione assolutamente ai vertici e<br />

competitiva a livello europeo, possa avere pensionati che prendono<br />

600 euro al mese: non esiste.<br />

Ecco, poi noi <strong>di</strong>segniamo la scala fino alle gran<strong>di</strong> riforme,<br />

fino al ruolo competitivo rispetto all’Asia, agli Stati Uniti. Ma il<br />

punto <strong>di</strong> partenza deve essere assolutamente quoti<strong>di</strong>ano: la nostra<br />

non competitività delle imprese indotta dal nostro sistema<br />

istituzionale, non dalla incapacità delle aziende. Questo è un problema<br />

che noi pensiamo <strong>di</strong> poter affrontare attraverso le riforme,<br />

ma da lì dobbiamo partire, dobbiamo avere il filo conduttore che<br />

<strong>di</strong>ce “lì vogliamo arrivare, questo è il nostro obiettivo”.<br />

Secondo me questo è l’insegnamento del professor <strong>Miglio</strong>,<br />

ecco perché continuo sempre a <strong>di</strong>re attenzione. Questa è l’azione<br />

<strong>di</strong> stimolo che abbiamo sempre fatto come Regione Veneto<br />

<strong>di</strong>rettamente, formalmente, e (il professor Antonini lo sa benissimo)<br />

anche molto informalmente, perché abbiamo dato spinte<br />

in una certa <strong>di</strong>rezione, ad esempio sull’Irpef. Con una in<strong>di</strong>cazione<br />

importante perché partiva da una visione molto competitiva.<br />

Se avessimo avuto la possibilità, in <strong>Consiglio</strong> regionale avremo<br />

anche fatto operazioni <strong>di</strong> politica economica espansiva molto<br />

più importanti, soprattutto in questo momento; mentre oggi la<br />

Giunta è costretta a inventarsi <strong>di</strong> tutto pur <strong>di</strong> affrontare la crisi e<br />

stiamo portando avanti delle misure anticicliche che in qualche<br />

modo cercano <strong>di</strong> affrontare un momento <strong>di</strong>fficile per tutti.<br />

Ma se avessimo la possibilità <strong>di</strong> avere l’autonomia finanziaria,<br />

è evidente che potremo fare delle scelte molto <strong>di</strong>verse, più<br />

incisive. Questo è il ruolo che noi dovremo avere, che ci dobbiamo<br />

assolutamente ritagliare.<br />

Poi, per il resto, io credo che sia solamente un primo passaggio,<br />

un passaggio che dovrebbe coinvolgere tutto l’arco costituzionale,<br />

tenendo presente che il federalismo, come è stato detto,

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