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Il pensiero federalista di Gianfranco Miglio - Consiglio Regionale ...

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Ex uno plures. Appunti sul federalismo ra<strong>di</strong>cale <strong>di</strong> <strong>Miglio</strong><br />

Mutuando le elaborazioni più innovative del sapere economico<br />

intuisce <strong>di</strong>verse componenti del modo <strong>di</strong> produzione: la<br />

varietà delle imprese <strong>di</strong>venta possibile con prestazioni che non<br />

hanno una correlazione <strong>di</strong>retta con la <strong>di</strong>mensione. L’intensità <strong>di</strong><br />

innovazione è accessibile anche alle piccole imprese, l’organizzazione<br />

più efficiente e flessibile consiste nella rete che sostituisce<br />

la gerarchia verticalizzata e il mezzo attraverso cui attrezzare<br />

i processi organizzativi orizzontali sono le nuove tecnologie della<br />

comunicazione: “La ‘quinta rivoluzione produttiva’ consiste in<br />

una poderosa accelerazione dei processi con i quali si fanno i<br />

calcoli, si gestiscono e trasmettono le informazioni e, in generale,<br />

si sostituiscono automatismi all’azione umana” 1 .<br />

Pur non utilizzando mai esplicitamente il termine già a metà<br />

degli anni Ottanta <strong>Miglio</strong> ha chiaro il profilo <strong>di</strong> un para<strong>di</strong>gma<br />

economico – produttivo che a buon <strong>di</strong>ritto si può definire post<br />

– for<strong>di</strong>sta 19 .<br />

L’in<strong>di</strong>viduazione dei contorni del modo <strong>di</strong> produzione ha delle<br />

conseguenze molto determinate sull’assetto sociale. <strong>Il</strong> nuovo<br />

industrialismo fondato sulle macchine che sostituiscono lavoro<br />

umano comporta inevitabilmente una restrizione della base produttiva<br />

e una sua tendenziale intellettualizzazione, da cui deriverà<br />

una “classe sotto occupata”, prevista anche da Dahrendorf,<br />

che premerà per l’allargamento degli interventi dello Stato sociale.<br />

<strong>Il</strong> problema più serio “sarà la presenza <strong>di</strong> un largo strato <strong>di</strong><br />

popolazione esclusa stabilmente dal processo produttivo e quin<strong>di</strong><br />

privata <strong>di</strong> un vero e proprio red<strong>di</strong>to da mercato” 20 . Nel caso<br />

italiano, già afflitto da un ritardo <strong>di</strong> modernizzazione produttiva<br />

<strong>di</strong> un’area consistente del Paese questa ren<strong>di</strong>ta sociale assume<br />

le forme, controverse, della ren<strong>di</strong>ta politica, ovvero assunzioni<br />

clientelari, allargamento smisurato del sottogoverno, creazione<br />

<strong>di</strong> enti inutili.<br />

La <strong>di</strong>agnosi è stringente e coinvolge anche una previsione<br />

1 Cfr. <strong>Gianfranco</strong> <strong>Miglio</strong>: “La questione socialista 1. La sinistra e il ritorno al privato”<br />

pubblicato su “<strong>Il</strong> Sole 24 ore” con il titolo “Socialismi illusori e inquieti” il 22 ottobre<br />

19 6, ora in Le briglie e il nerbo, cit. p. 233.<br />

19 Per gli aspetti teorici <strong>di</strong> questo nuovo modello produttivo mi permetto <strong>di</strong> rinviare<br />

al testo che lo ha concettualizzato, Luca roMano – Enzo rullani (a cura <strong>di</strong>): <strong>Il</strong> postfor<strong>di</strong>smo.<br />

Idee per il capitalismo prossimo venturo, Etas, Milano 199 .<br />

20 <strong>Gianfranco</strong> <strong>Miglio</strong>: “Le conseguenze politiche del nuovo modo <strong>di</strong> produrre”, cit.<br />

pag. 156.<br />

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