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quad. n. 98ù - Consiglio Superiore della Magistratura

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Ho prospettato “lo schema lineare di un traffico internazionale di droga che pur nella sua<br />

semplificazione rende evidente la pluralità delle operazioni che esso richiede, ciascuna<br />

complementare all’altra e dal cui unitario concorso dipende che il traffico complessivamente<br />

considerato si risolva a profitto di chi vi abbia partecipato... Di un traffico internazionale di droga<br />

direttamente gestito dal solo produttore-fornitore nelle sue varie fasi non è, quindi, assolutamente<br />

realistico parlare, in primo luogo per ragioni soggettive, perché aumenterebbe il rischio personale<br />

del produttore di tante volte quante sono le operazioni affidate, invece, ad altri, in secondo luogo<br />

per ragioni obiettive date dalla difficoltà che incontrerebbero un trasporto e una vendita <strong>della</strong> merce<br />

organizzati da soggetti che dei luoghi e degli ambienti di transito e di spaccio <strong>della</strong> sostanza<br />

stupefacente non avessero una conoscenza approfondita. Ecco quindi delinearsi una catena, ciascun<br />

anello <strong>della</strong> quale è predisposto alla realizzazione ripetitiva di un operazione dalla quale gli<br />

associati che vi sono addetti traggono un profitto diverso da quello derivante da operazioni proprie<br />

di altri anelli, ma che le presuppone dato che può essere conseguito soltanto in quanto esista la<br />

catena di cui ogni anello fa parte... Connotato peculiare di questo tipo di associazione è il fatto che<br />

gli associati pure agendo ciascuno in una propria orbita che privilegia una determinata attività dalla<br />

quale conseguono un profitto che non è quello comune di tutti, si associano esclusivamente per<br />

istituire tra loro quello stabile e continuativo collegamento che è la condizione indispensabile<br />

affinché ciascuno possa svolgere l’attività particolare che si è prescelta (Trib. Venezia, 3 giugno<br />

1985, n. 644)”.<br />

È evidente come per ricondurre a unità i segmenti di una tale associazione, costituenti alcuni a<br />

loro volta altre associazioni, sia necessaria una pluralità di indizi: presenza di determinate persone<br />

in snodi, specie al confine tra uno Stato e l’altro, del percorso seguito dal traffico, loro incontri,<br />

modalità ripetitive del trasporto <strong>della</strong> sostanza stupefacente, sua sosta in determinati depositi,<br />

individuazione delle persone che li gestivano, contatti delle medesime con chi consegnava e<br />

prelevava la merce, destinazione <strong>della</strong> medesima, etc. etc..<br />

In questo contesto sono le tracce indicative di un’organizzazione, senza la quale quel traffico<br />

non sarebbe stato possibile, a consentire un percorso a ritroso per una sua individuazione, ivi<br />

compresi episodi di contrasto, e al limite di rottura, tra chi gestiva il traffico, che apparentemente<br />

potevano non conciliarsi con un una ipotesi associativa, ma che in realtà poi risultavano essere<br />

divergenze che traevano motivo da interessi propri di chi era collegato con altri in un determinato<br />

traffico.<br />

Altri indizi di grande rilevanza sono le tracce del riciclaggio di quanto ricavato dalle attività<br />

illecite. Con riferimento alle associazioni di tipo mafioso il FALCONE osservava come le tracce<br />

che lasciano dietro di sé i grandi movimenti di denaro sono “la strada maestra, l’aspetto<br />

decisamente da privilegiare nelle investigazioni in materia di mafia, perché è quello che<br />

maggiormente consente agli inquirenti di costruire un reticolo di prove obbiettive, documentali,<br />

univoche, insuscettibili di distorsioni, e foriere di conferme e riscontri ai dati emergenti dall’attività<br />

probatoria diretta all’immediato accertamento <strong>della</strong> consumazione dei delitti. Tale metodo, d’altro<br />

canto, mentre può consentire di pervenire indirettamente all’accertamento delle responsabilità, è<br />

l’unico che possa consentire di compiere significativi progressi nel disvelamento di tutta quella rete<br />

di connivenze e complicità che, a qualunque livello, hanno permesso al fenomeno <strong>della</strong> criminalità<br />

organizzata di affermarsi e di prosperare... Le indagini patrimoniali si inseriscono utilmente, anche<br />

ai fini <strong>della</strong> ricostruzione del reato associativo, nei vari passaggi <strong>della</strong> catena di distribuzione del<br />

prodotto finito... nel caso poi in cui venga individuato un laboratorio per la trasformazione <strong>della</strong><br />

morfina base in eroina... l’indagine patrimoniale può rivelarsi assai preziosa per ricostruire la<br />

provenienza dei vari prodotti chimici necessari alla trasformazione... e per individuare i soggetti che<br />

li hanno acquistati”.

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