INFORMAZIONE PREVIDENZIALE - Inps
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610 Covello<br />
nuto), delle dichiarazioni in ordine alla durata ed al grado dell’esposizione che<br />
l’INAIL ed il datore di lavoro devono rendere nella procedura amministrativa stabilita<br />
in sede congiunta da INPS, INAIL, Ministero del lavoro e parti sociali, esplicata nella<br />
circolare INPS 13 dicembre 1995 n. 304, atteso che le suddette dichiarazioni esauriscono<br />
i propri effetti nell’ambito della suddetta procedura e non assumono carattere<br />
vincolante in ordine ai fatti attestati”.<br />
L’iter burocratico seguito dal lavoratore, per l’ottenimento dei benefici, si palesa<br />
farraginoso e costellato da intoppi e lungaggini e da situazioni paradossali.<br />
Tra tutte ricordiamo l’eclatante paradosso consistente nel fatto che l’INAIL, investito<br />
nel compito di valutare l’esposizione all’amianto mediante il CONTARP, spesso<br />
valuta con estremo ritardo o addirittura non fornisce alcun elemento valutativo, e<br />
l’INPS, invece, Ente che deve sobbarcarsi gli oneri di un eventuale riconoscimento<br />
economico in termini di benefici previdenziali, deve anche accollarsi le spese di causa.<br />
È evidente che l’esito dell’accertamento della reale esposizione al minerale, traducendosi<br />
successivamente in onere economico, sia di fondamentale importanza per<br />
l’INPS, che per questa attività dipende completamente dall’organismo INAIL CON-<br />
TARP.<br />
Come si è già visto, anche alla luce dei casi passati in rassegna nel presente elaborato,<br />
le cause si caratterizzano da un gioco di “ melina ” e “palleggio“ tra i due Enti<br />
Previdenziali ed altri organismi coinvolti con conseguente aggravio di spese per lo<br />
Stato ed un ragguardevole ritardo per il lavoratore rispetto alla tutela dei propri diritti,<br />
quali appunto il trattamento pensionistico.<br />
A tal proposito si osserva che dal 2000 al 2006 risultano essere state presentate<br />
544.400 domande di richiesta di accesso al diritto a conseguire i vantaggi previdenziali,<br />
da parte di lavoratori di tutti i settori produttivi, di cui 483.200 esaminate e 294.200<br />
lavoratori di svariati comparti produttivi sono stati giudicati esposti, e 189.000 non<br />
esposti.<br />
A questo punto, si ritiene che al fine di ottimizzare le risorse e rendere piú logico<br />
e coerente il percorso burocratico, utile per addivenire ad una celere conclusione inerente<br />
le problematiche affrontate, sarebbe opportuno ipotizzare una convenzione<br />
INPS-CONTARP (INAIL) che preveda l’utilizzo dell’Organismo tecnico alle dirette<br />
dipendenze dell’INPS. Ciò consentirebbe fin dall’inizio un rapporto collaborativo<br />
stretto fra i due Enti.<br />
Inoltre, sarebbe opportuno prendere in esame i cluster di aziende, acquisire informazioni<br />
tecniche da inserire in banche dati, utili quale sistema di confronto tra organismi<br />
che agiscono con finalità differenti.<br />
Sarebbe, altresí, opportuno attuare un monitoraggio sanitario nei confronti dei<br />
lavoratori ai quali siano stati riconosciuti e verranno riconosciuti in futuro periodi di<br />
esposizione all’amianto.<br />
In buona sostanza, per un Paese come l’Italia la cui Costituzione all’art. 1 recita<br />
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro...” sarebbe auspicabile, per<br />
quanto riguarda la tematica esposizione all’amianto, uno stretto raccordo tra INAIL,<br />
Enti Previdenziali, Regioni ed Aziende Sanitarie, finalizzato alla tutela della salute dei<br />
lavoratori ed ex-lavoratori, mediante un monitoraggio sanitario le cui risultanze epidemiologiche<br />
potrebbero in futuro costituire uno spunto interessante per il legislatore.