INFORMAZIONE PREVIDENZIALE - Inps
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608 Covello<br />
La ricerca di letteratura<br />
Poiché, come già è stato sottolineato, il piú delle volte non è possibile risalire alle<br />
caratteristiche e all’entità dell’esposizione del lavoratore sulla base di indagini ambientali,<br />
è indispensabile ricorrere alla letteratura riguardante la materia specifica.<br />
In numerosi lavori, infatti, è possibile ricavare dati riguardanti l’esposizione dei<br />
lavoratori ad amianto in diverse tipologie di aziende.<br />
Fra i piú significativi occorre citare i lavori pubblicati sulla Rivista degli<br />
Infortuni e delle Malattie Professionali, che forniscono una mappatura storica dell’esposizione<br />
ad amianto nella realtà industriale italiana (Verdel et al., 1997; Verdel e<br />
Ballarà, 1998; Verdel et al., 1999).<br />
Di fondamentale importanza risultano i dati ricavabili dal software realizzato<br />
dall’INAIL (Consulenza Tecnica Accertamento Rischi Prevenzione e Protezione CON-<br />
TARP) Amyant-Banca Dati Amianto. Esso non soltanto fornisce dati di concentrazione<br />
delle fibre di amianto in vari ambiti industriali, ma offre un quadro su tutto il ciclo di<br />
vita dell’amianto partendo dall’estrazione fino ad arrivare alla bonifica. I dati misurati<br />
in centrali termoelettriche, impianti tessili, cantieri navali, industrie minerarie e vetrerie,<br />
officine di manutenzione e riparazione di materiale ferroviario, tra l’altro non<br />
riguardano soltanto l’Italia ma anche altre nazioni come Canada, Stati Uniti, Germania<br />
e Gran Bretagna.<br />
È possibile, sulla base di questi dati calcolare il valore di esposizione media su<br />
base annuale a fibre di asbesto per ogni singola lavorazione o postazione di lavoro<br />
selezionata, sulla base delle ore (o frazioni) d’occupazione giornalmente trascorse in<br />
presenza di una specifica concentrazione del minerale.<br />
Sono tre i parametri fondamentali al fine di calcolare l’esposizione su base<br />
annuale e, precisamente, la concentrazione del minerale alla quale il lavoratore è<br />
stato puntualmente esposto nel corso di quella determinata attività lavorativa (estrapolabile<br />
dalla banca dati), la durata e la frequenza (espressa in giorni/anno) di detta<br />
operazione.<br />
5. — CONSIDERAZIONI<br />
I benefici previdenziali dei lavoratori ex esposti ad amianto rappresentano ormai<br />
un diritto acquisito che viene a svilupparsi quasi come epilogo di una vicenda molto<br />
travagliata e a conclusione di una vera e propria guerra condotta dai lavoratori.<br />
Detti benefici, come abbiamo avuto modo di constatare, costituiscono una specie<br />
di monetizzazione previdenziale retrospettiva, che si è concretizzata a latere della risoluzione<br />
italiana di dismissione dell’amianto.<br />
L’intero impianto legislativo che disciplina tale materia, per alcuni versi assai<br />
avanzato soprattutto nei confronti di altri Paesi della Comunità Europea, appare per<br />
certi versi contraddittorio e ciò in quanto il riconoscimento della pregressa esposizione<br />
alle polveri d’amianto, mentre in alcuni casi risultava quasi automatico, in altri casi<br />
appariva difficile in quanto non si disponeva di un’adeguata documentazione comprovante<br />
l’avvenuta esposizione. Da ciò è derivata un’eccessiva difficoltà al riconosci-