INFORMAZIONE PREVIDENZIALE - Inps
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682 Sezioni Civili<br />
alla malattia tubercolare". Nel caso di specie il giudice del merito aveva ritenuto che<br />
la riduzione della capacità di guadagno in misura superiore alla metà fosse derivata in<br />
parte dalla patologia tubercolare ed in parte dall’aggravamento, determinato dalla<br />
malattia tubercolare, di una precedente sindrome depressiva.<br />
Invece, la riduzione della capacità di guadagno derivante dalla sindrome depressiva<br />
non poteva essere presa in considerazione ai fini della corresponsione dell’assegno<br />
di cura e sostentamento.<br />
2. Il ricorso dell’<strong>Inps</strong> è fondato e deve essere accolto.<br />
Va premesso, per chiarezza, che non è necessario in questa sede prendere posizione<br />
sul contrasto che si è determinato in sede di legittimità tra chi ritiene necessario per<br />
conseguire il diritto alle indennità di cui è causa l’esistenza di una tubercolosi in fase<br />
attiva (Cass.civ., 22 novembre 2002, n.16418, 4 marzo 1995, n. 2520 (1) e 12 dicembre<br />
1991, n. 13443), e chi invece non ritiene necessaria la condizione della fase attiva<br />
(Cass.civ., 15 ottobre 1992 n. 11319), giacché entrambi gli orientamenti danno per presupposto<br />
che il ricovero attenga alla tubercolosi.<br />
Nel merito, la soluzione accolta dalla sentenza impugnata, che ha sommato al<br />
danno prodotto dalla malattia tubercolare quello derivante dalla sindrome depressiva<br />
da cui il B. era affetto già in precedenza, non può essere condivisa.<br />
Come, infatti, già rilevato da questa Corte, "in materia di assicurazione obbligatoria<br />
per la tubercolosa come si evince dall’art. 15 del r.d.l n. 636 del 1939" dai titoli<br />
stessi delle leggi n. 86 del 1953, n. 1088 del 1970, n. 88 del 1987, il diritto alle provvidenze<br />
specificamente previste dagli art. 2 e 4 della citata legge n. 1088 del 1970 e alle<br />
altre consimili provvidenze presuppone che il ricovero sia dovuto alla malattia tubercolare.<br />
Quindi - a prescindere dalla necessità o meno che tale malattia sia in fase attiva<br />
- è comunque alla suddetta patologia che si deve fare riferimento, sicché le eventuali<br />
malattie sopravvenute alla tubercolosi e da questa dipendenti sono escluse dalla<br />
suddetta specifica normativa e rientrano nell’ambito riservato alla malattie comuni<br />
(Cass.civ., 5 marzo 2001, n.3191)<br />
Questo indirizzo, più rigoroso, appare preferibile a quello, più problematico (ed<br />
espresso, oltre tutto, come obiter dictum all’interno di una pronunzia che ha risolto<br />
quel caso specifico in senso non favorevole all’assicurata ricorrente) secondo il quale,<br />
più genericamente, la riduzione a meno della metà della capacità di guadagno che<br />
costituiva il requisito necessario il riconoscimento dell’assegno di cura e sostentamento<br />
deve essere "collegata alla malattia tubercolare, che deve costituire la causa unica<br />
(come evidenziato dall’espressione "per effetto") o, almeno, prevalente (come può<br />
argomentarsi dall’espressione "in relazione") di detta riduzione: con la conseguente<br />
necessità che, in concorso di ulteriori malattie, casualmente non collegate a quella<br />
tubercolare, quest’ultima abbia un’incidenza (ai fini della riduzione della capacità di<br />
guadagno) prevalente rispetto alle patologie concorrenti". (Cass. civ., 25 ottobre 1997,<br />
n. 10507)<br />
3. — Quella contro la tubercolosi è una forma particolare di assicurazione sociale,<br />
diretta specificamente contro questa patologia, ed in vigore già nel 1935 (con gli<br />
artt.66 e seguenti del R.D.L. 4 ottobre 1935, n.1827), quando ancora non era prevista<br />
una quando ancora non era prevista una assicurazione obbligatoria per le malattie<br />
comuni, a causa del carattere epidemiologico e del conseguente elevato rilievo sociale