Tempi Bruni - LEGA NORD Blog - Sezione di Bergamo
Tempi Bruni - LEGA NORD Blog - Sezione di Bergamo
Tempi Bruni - LEGA NORD Blog - Sezione di Bergamo
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>Tempi</strong> <strong>Bruni</strong> a <strong>Bergamo</strong><br />
da 15 piani e due stecconi <strong>di</strong> 10, ma lunghi ben 40/50 metri<br />
l’uno che faranno da muro sulla vista da est verso Città Alta.<br />
Premesso che sulla valenza sociale del nuovo Gleno non si <strong>di</strong>scute<br />
(e <strong>di</strong>fatti avevamo votato convinti all’avvio della fase progettuale<br />
della nuova casa <strong>di</strong> riposo), che bisogno c’era <strong>di</strong><br />
erigere gli ennesimi funghi in città? Con che coraggio il progettista<br />
architetto Attilio Gobbi giustifica le due torri (<strong>di</strong>menticandosi<br />
dei due squalli<strong>di</strong> stecconi) affermando che saranno<br />
<strong>di</strong> “cornice a Città Alta”?<br />
Da quando in qua la cornice anziché valorizzare il quadro, ne<br />
pregiu<strong>di</strong>ca la visuale? E come possono contestare, a sinistra, le<br />
nostre preoccupazioni bollandole come “politica puerile” (ve<strong>di</strong><br />
Luciano Ongaro, lui che dall’alto della sua abitazione nobiliare<br />
in Città Alta non è toccato dalla vista verso il borgo antico) o<br />
“irrilevanti”? Ma con che <strong>di</strong>ritto amministratori pro-tempore si<br />
arrogano il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> rovinare e violentare un patrimonio storico<br />
millenario che ci è stato tramandato e che abbiamo il dovere <strong>di</strong><br />
trasmettere integro alle generazioni future?<br />
La soluzione noi l’avevamo proposta: se il nuovo Pgt ha tra i<br />
suoi principi car<strong>di</strong>ni il concetto della perequazione per mantenere<br />
la cintura verde, perché non lo si può applicare anche per<br />
conservare la vista <strong>di</strong> Città Alta? In parole povere: si riducano<br />
le altezze dei palazzoni del Gleno (e <strong>di</strong> altri Pii) e si trasferisca<br />
la volumetria scorporata in altra zona della città. Ma anche questa<br />
proposta <strong>di</strong> buonsenso non è stata accolta dagli pseudoambientalisti<br />
<strong>di</strong> PalaFrizzoni.<br />
Ex Sace: 90.000 metricubi, due torri da 9 e 10 piani, tremila<br />
firme <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni buttate nel cestino, alla faccia della partecipazione.<br />
Sono questi i numeri del Pii alla Conca Fiorita, un<br />
quartiere <strong>di</strong> casette uni e bifamiliari. La Conca Ferita, l’hanno<br />
ribattezzata i combattivi residenti che si sono visti calare dall’alto<br />
una sorta <strong>di</strong> eclissi perenne sulle loro case, viste le torri<br />
che si ritroveranno <strong>di</strong> fronte ad oscurare la vista su Città Alta e<br />
a fare loro ombra per tutta la giornata. E per fortuna che gli<br />
abitanti del quartiere si sono mobilitati, perché altrimenti il solito<br />
saccente assessore Grossi era pronto ad autorizzare perfino<br />
il progetto iniziale che prevedeva due torri da 15 e 13 piani. Il<br />
tutto appena sotto le Mura!<br />
61