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Tempi Bruni - LEGA NORD Blog - Sezione di Bergamo

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olo Trussar<strong>di</strong> (“A me quella statua mi fa schifo” aveva detto<br />

in Consiglio comunale), l’ex presidente <strong>di</strong> Italia Nostra e noto<br />

sostenitore dell’Ulivo, Clau<strong>di</strong>o Simoncini (che aveva parlato, in<br />

merito alla provocazione del Ducato <strong>di</strong> “appiattimento culturale”<br />

della città e <strong>di</strong>“irrisione per qualsiasi sforzo <strong>di</strong> aggiornamento”)<br />

e alcuni architetti snob, consideravano come un<br />

insulto ad un grande artista come Garutti e a un fantasmagorico<br />

architetto come Spagnolo.<br />

L’Arlecchino, anche dopo la sua rimozione continua a creare<br />

fasti<strong>di</strong> tra i banchi della maggioranza, tanto che per mesi resta<br />

rinchiuso nei magazzini comunali. Tutto ciò nonostante nel<br />

Consiglio comunale dell’11 ottobre 2004 e successivamente in<br />

una seduta della II Commissione consiliare (presente anche il<br />

sindaco <strong>Bruni</strong> in persona), si fosse stabilito che l’Arlecchino<br />

donato dal Ducato <strong>di</strong> Piazza Pontida avrebbe trovato posto nei<br />

giar<strong>di</strong>ni a lato del Teatro Donizetti, considerato che “l’Arlecchino,<br />

da buona statua effigiante la comme<strong>di</strong>a dell’arte, si sentirebbe<br />

praticamente ritornato a casa” (parole <strong>di</strong> Ennio Aversa,<br />

capogruppo della Lista <strong>Bruni</strong>).<br />

L’ubicazione ai giar<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> largo Gianandrea Gavazzeni, venne<br />

poi riba<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>rettamente dal sindaco che rese così pubblica la proposta<br />

presentata al Ducato <strong>di</strong> Piazza Pontida.<br />

Come è andata a finire? Qualcuno ha forse visto l’Arlecchino<br />

nelle aiuole <strong>di</strong> Porta Nuova o in qualche altro angolo della città visibile<br />

a tutti? No, è finito, in prestito, nel cortile del palazzo della<br />

Provincia. Certo, meglio lì che nei magazzini comunali, ma resta<br />

il fatto che <strong>Bruni</strong> ha voluto <strong>di</strong>sfarsi dello scomodo regalo donatogli<br />

dal Ducato <strong>di</strong> Piazza Pontida e così la maschera più famosa<br />

al mondo, è nascosta alla vista dei bergamaschi da una recinzione.<br />

54<br />

<strong>Tempi</strong> <strong>Bruni</strong> a <strong>Bergamo</strong>

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