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Tempi Bruni - LEGA NORD Blog - Sezione di Bergamo

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<strong>Tempi</strong> <strong>Bruni</strong> a <strong>Bergamo</strong><br />

una logica democratica, la loro rimozione non poteva che essere<br />

decisa con un voto in Consiglio e non con un blitz <strong>di</strong>ttatoriale del<br />

sindaco. Alla faccia delle promesse elettorali <strong>di</strong> dare più importanza<br />

e valore al Consiglio rispetto che alla giunta! Le promesse<br />

non mantenute, del resto, sono una costante della maggioranza<br />

ulivista; eccone un’altra <strong>di</strong> <strong>Bruni</strong>, sempre in tema <strong>di</strong> toponomastica:<br />

“Abbiamo già in mente <strong>di</strong> sostituire le scritte in <strong>di</strong>aletto con<br />

cartelli <strong>di</strong> benvenuto - aveva <strong>di</strong>chiarato a commento del suo, vergognoso,<br />

blitz -. Dobbiamo ancora stu<strong>di</strong>are la cosa, ma può darsi<br />

che metteremo un richiamo all’etimologia del nome <strong>Bergamo</strong>”.<br />

Qualcuno ha visto qualcosa, a parte il faccione <strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong>? Va<br />

bè, meglio così, perché <strong>di</strong> certo la perversa mente dei kompagni<br />

magari avrebbe partorito un cartello <strong>di</strong> benvenuto in arabo!<br />

<strong>Bruni</strong> sfratta la statua <strong>di</strong> Arlecchino da largo Rezzara<br />

Dopo i cartelli Bèrghem, <strong>Bruni</strong> dà il via al suo secondo blitz contro<br />

la cultura popolare bergamasca: il 13 settembre 2004 sgombera<br />

forzatamente dalla pseudofontana <strong>di</strong> largo Rezzara la<br />

scultura <strong>di</strong> Arlecchino, realizzata dall’artista Mario Gotti, che il<br />

Ducato <strong>di</strong> Piazza Pontida aveva collocato come provocatorio<br />

“Pesce d’aprile” un anno prima. Uno scherzo che però aveva trovato<br />

consenso in migliaia <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni (quasi 6.000 per la precisione)<br />

che avevano sottoscritto una petizione popolare affinché<br />

la statua fosse mantenuta in pianta stabile. Da lì ne è nato un velenoso<br />

contenzioso legale tra l’ex giunta Veneziani e il progettista<br />

della fontana (ribattezzata “ciotola per cani” dai citta<strong>di</strong>ni), il<br />

professor Garutti, che richiedeva l’imme<strong>di</strong>ata rimozione dell’Arlecchino<br />

al fine <strong>di</strong> tutelare la sua “opera d’arte”.<br />

A sostegno del professor Garutti scendono in campo alcuni esponenti<br />

dei salotti ra<strong>di</strong>cal chic citta<strong>di</strong>ni, tanto cari agli esponenti<br />

della sinistra, oltre che il progettista dei contestatissimi lavori in<br />

piazza Pontida, l’architetto Roberto Spagnolo, guarda caso can<strong>di</strong>dato<br />

nella Lista <strong>Bruni</strong>.<br />

Ovvio che non appena salito al trono <strong>di</strong> comando, il sindaco<br />

socialista accontenti i suoi sostenitori, alfieri dell’intelligentia<br />

citta<strong>di</strong>na e “ripulisca” la fontana da quello che lui, il rifonda-<br />

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