Tempi Bruni - LEGA NORD Blog - Sezione di Bergamo

Tempi Bruni a Bergamo
gliere (gli subentra la radical chic Nadia Ghisalberti), per cui la
maggioranza evita di restare appesa a un filo. Ecco le parole di
Pol.sco, riprese dal blog di Bergamonews.it: “Io sono stato eletto
come cattolico non aderente al centrosinistra. Dopo le molteplici
prese di distanza dai valori cristiani; dopo l’ennesima leccata di
c… ai rifondaroli a cui fate da stuoino senza alcun ritegno (testuale:
“Non si discute l’alleanza con la sinistra radicale nemmeno
per la prossima legislatura”) nonostante a livello nazionale
le tendenze del centrosinistra vadano esattamente dalla parte opposta
tanto da farvi sembrare gli ultimi giapponesi di una politica
ormai morta e sepolta.
Dopo che avete preso le distanze dai più eminenti sindaci del centrosinistra
(Cofferati, Cacciari, Chiamparino, Zanonato, Dominici)
sui temi della sicurezza; dopo che mi sono definitivamente
reso conto che le vere decisioni non le prende il Consiglio comunale,
nè la maggioranza consiliare, ridotta a fare solo la yes
woman e pigiare a comando i pulsanti del sì.
Dopo che avete deciso di confermare come politica caratterizzante
la puttanata del bilancio partecipativo, nonostante che il
periodo sperimentale aveva sonoramente dimostrato il fallimento
della stessa; dopo una serie di nomine alquanto dubbie; dopo
tutto ciò ed altro ancora, ho preferito avere ragione mentre voi
preferite la cosiddetta virtù del paracarro, nella inutile speranza
di ottenere una seggiola da assessore nella prossima legislatura,
che vedrà l’inesorabile vittoria del centrodestra, ho deciso di togliere
il disturbo”. Chapeau.
Il bavaglio alle opposizioni
“Valorizzeremo il Consiglio comunale” aveva ripetuto più volte
Bruni in campagna elettorale. Come lo ha fatto? Tappando la
bocca alle minoranze! L’opposizione, tra i suoi pochi strumenti
a disposizione, ha la pratica dell’ostruzionismo, ovvero cercare
di bloccare o ritardare l’approvazione di determinati provvedimenti
presentando numerosi emendamenti. È un metodo che
può piacere o meno, ma che comunque è riconosciuto come
espressione di democrazia.
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