Tempi Bruni - LEGA NORD Blog - Sezione di Bergamo
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<strong>Tempi</strong> <strong>Bruni</strong> a <strong>Bergamo</strong><br />
tro o cinque incontri nelle scuole o un paio <strong>di</strong> convegni me<strong>di</strong>ci, allora<br />
si utilizzi questo premio e ogni anno lo si conferisca a qualche<br />
premio Nobel o personaggio <strong>di</strong> fama mon<strong>di</strong>ale, anche se<br />
<strong>Bergamo</strong> non l’ha mai vista neanche sulla carta geografica, in<br />
modo da far parlare un po’ della nostra città sui giornali nazionali.<br />
Una critica, la nostra, che si basa sulla citta<strong>di</strong>nanze onorarie assegnate<br />
in passato. Dal dopoguerra fino al 2005, infatti, sono<br />
stati solo otto i beneficiati da questa altissima onorificenza e<br />
tutti, con una forte “motivazione bergamasca” (salvo il presidente<br />
della Repubblica Antonio Segni premiato in occasione<br />
della sua visita in città nel 1962). L’elenco comprende: Giovanni<br />
Gronchi, presidente della Repubblica già docente delle scuole<br />
citta<strong>di</strong>ne (1960), Alberto Mondadori, per una importante donazione<br />
alla Biblioteca Maj (1976), Don Egi<strong>di</strong>o Viganò, rettore<br />
maggiore dei Salesiani, per le sue virtù religiose e sociali e per<br />
il ruolo della sua confraternita in terra orobica (1988), Ermanno<br />
Olmi, per aver dato risalto a <strong>Bergamo</strong> con il film “L’albero degli<br />
zoccoli” (1997), William Ashbrook, musicologo statunitense per<br />
i suoi decennali stu<strong>di</strong> su Donizetti (1997), mons. Loris Capovilla,<br />
per aver tenuto viva, con la sua attività, la memoria <strong>di</strong> Papa<br />
Giovanni XXIII (1998) e Andrea Viterbi, (1998) scienziato<br />
ebreo nato a <strong>Bergamo</strong> e fuggito a soli 3 anni in America, inventore<br />
della comunicazione <strong>di</strong>gitale.<br />
Come si può notare, tutti, escluso Antonio Segni (ma era anche<br />
presidente della Repubblica), hanno qualcosa in più <strong>di</strong> qualche<br />
“incontro con i citta<strong>di</strong>ni bergamaschi”, come per Liliana Segre,<br />
o una “consulenza me<strong>di</strong>ca con i Riuniti e le Gavazzeni”, come<br />
per Mag<strong>di</strong> Yacoub.<br />
Ultimi due particolari sconcertanti: la scrittrice ebrea è stata una<br />
seconda scelta, visto che la giunta <strong>Bruni</strong> aveva offerto la citta<strong>di</strong>nanza<br />
onoraria per primo a Rigoni Stern, alpino asiaghese, autore<br />
<strong>di</strong> famosi libri sulla guerra, il quale, rifiutando per principio,<br />
avrebbe suggerito, però, proprio il nome <strong>di</strong> Liliana Segre (in pratica<br />
una citta<strong>di</strong>nanza per raccomandazione). Per Yocoub, invece,<br />
si è dovuti accelerare al massimo la pratica, perché, per combinazione,<br />
pochi giorni dopo l’illustre chirurgo sarebbe passato<br />
dalla nostra città (in pratica, un premio che non meritava neanche<br />
un viaggio ad hoc da Londra a <strong>Bergamo</strong>).<br />
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