Tempi Bruni - LEGA NORD Blog - Sezione di Bergamo

mente) avremmo manifestato il nostro parere di inopportunità
e a quel punto Lei avrebbe potuto fare le sue considerazioni se
approvare la benemerenza o meno. Detto della nostra assenza
all’Ufficio di presidenza, la seconda leggerezza, considerata
la delicatezza della questione, è stata quella di non contattare
telefonicamente durante la riunione il nostro capogruppo e
quello della Lista Veneziani: un’operazione che avrebbe portato
via due minuti di orologio, ma che forse avrebbe risparmiato
spiacevoli conseguenze per tutti.
Terza grave leggerezza, che si deduce dalla sua lettera di ringraziamento
inviata ai “cinque gruppi di minoranza” (quando presenti
erano solo tre) è che molto probabilmente il presidente del
Consiglio Le ha riferito quello che poi ha dichiarato anche ai
giornali, ovvero che la lista dei benemeriti aveva avuto il “pieno
consenso”, omettendo, immaginiamo noi, di far presente che Lega
e Lista Veneziani erano assenti”.
I leghisti, poi, denunciano la solita spartizione delle benemerenze.
“Troppe volte, in questi dieci anni, si sono viste candidature marcatamente
ideologiche e troppi personaggi politici premiati. Non
vogliamo dire che chi fa politica non merita di avere riconoscimenti,
ma noi preferiamo che le benemerenze civiche siano assegnate
a personalità, il più possibile di alto livello, della società
civile. Nessuno si è mai chiesto perché per le benemerenze arrivano
poche candidature da associazioni o semplici cittadini? Non
sarà forse, perchè prevale una certa sfiducia verso i politici che
“tanto si premiano sempre fra di loro? E non pensa, sindaco, che
la medaglia d’oro a suo padre rafforzi proprio questa sfiducia? Al
riguardo provi a verificare, ad esempio, le proposte avanzate dai
Ds dal 1996 ad oggi e conti quanti sono i politici o i personaggi
ideologicamente schierati; poi le paragoni con quelle della Lega e
faccia un confronto: da parte nostra ci sono sempre state associazioni
o singoli al di sopra di ogni sospetto. Mai uno che potesse
avere riferimenti politici. A sinistra, invece, sono ben venti!”.
Nel 2007 i kompagni di PalaFrizzoni scivolano ancora nella faziosità
ideologica. E in modo molto grave. Dopo aver esaltato più
volte il premio a dei partigiani di area comunista (qualcuno addirittura
senza neanche un giorno al fronte), sconcerta la bocciatura
di Mino Bartoli, comandante della Brigata “Cacciatori delle
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