Tempi Bruni - LEGA NORD Blog - Sezione di Bergamo

da Asm e dopo questa operazione da 69 milioni di euro tutta sul
territorio, spero che da parte dei detrattori della fusione si abbia
il buon gusto di smettere di parlare di svendita della Bas”.
La replica. Per quanto riguarda i 5 milioni di utile, Bruni si è dimenticato
di precisare, primo, che la Bas per anni ha dovuto
ammortizzare la perdita di oltre 10 miliardi di vecchie lire per
il disgraziato investimento in Argentina voluto dal cda ulivista
nominato dall’ex sindaco Vicentini; secondo, che per il teleriscaldamento
ha operato a senso unico, cioè pensando più alla
società in cui il Comune ha una partecipazione (per altro minima),
piuttosto che ai cittadini.
Tutto il progetto del teleriscaldamento, infatti, è stato concesso in
via esclusiva all’Asm (nonostante questa sia una spa a capitale
misto, pubblico-privato) e senza alcun bando di gara, come, invece,
hanno sapientemente fatto città come Novara e Cuneo, al
fine di strappare condizioni migliori a vantaggio degli utenti e dei
cittadini. Ancor più grave, inoltre, è la mancanza di uno straccio
di contratto di servizio per il teleriscaldamento: un documento
fondamentale per non escludere l’Amministrazione e il Consiglio
comunale nella determinazione delle dimensioni e della collocazione
delle reti, le zone e gli utenti serviti, il numero e le dimensioni
delle centrali di produzione, le condizioni economiche a cui
il servizio di teleriscaldamento deve essere fornito ai cittadini bergamaschi.
Dalla denuncia della Lega in merito alla mancanza di
questa convenzione, ci sono voluti quasi due anni e vari solleciti
per svegliare Bruni e Guerini dal loro torpore e portarli alla stesura
di una sorta di contratto di servizio con Asm. Contratto che
arriva solo nel novembre 2007 e nel quale la giunta si dimostra ancora
una volta molto, anzi troppo, accondiscendente alle richieste
di Asm: sapete quanto prende il Comune per ogni metro di tubazione
posata nel sottosuolo? “Ben” 60 centesimi al metro! Praticamente
una miseria!
La Fondazione Asm - Nella delibera di fusione Bas-Asm, il
Consiglio comunale di Bergamo aveva accolto, a larghissima
maggioranza, un emendamento che prevedeva “di richiedere
di inserire nei patti parasociali che parte del contributo destinato
dalla società post-fusione alla Fondazione Asm per attività
culturali e sociali sia ripartito in relazione al numero dei cit-
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