Tempi Bruni - LEGA NORD Blog - Sezione di Bergamo

chiarato - deve fare un’alleanza strategica con altre realtà territoriali
se vuole avere un ruolo nel campo delle energie, ma deve
farlo nelle condizioni migliori. Quindi, prima un’aggregazione
territoriale e poi ci si guarda intorno, magari con un occhio di riguardo
a Brescia, in un’ottica più ampia. Ma quest’ultima è una
pura ipotesi che va tuttora verificata”.
Ogni critica da parte di alcune forze di maggioranza si scontra
però con la fiducia, o meglio il ricatto, posto dal sindaco: “O si
vota la fusione - avrebbe detto ai suoi - oppure mi dimetto”. Chi,
invece, si è dimesso davvero è il vice di Bruni, Giovanni Sanga,
segretario provinciale dell’ex Margherita, fermamente contrario
a questa operazione di svendita.
Insieme ai margheritini sollevano molte critiche anche l’indipendente
Girola, Rifondazione, l’Aratro e i Verdi. Se si esclude Girola
che vota contro e Anghileri che si astiene, gli altri chinano il capo
e si accodano ai voleri del sindaco. Le minoranze, esclusi i due
della Lista Veneziani, sono contrarie. Da questa sequela di voti e
prese di posizione, emerge che una delle decisioni più importanti
di Palazzo Frizzoni ha convinto solo diciotto consiglieri su quarantuno.
Ai quindici contrari (Lega, Forza Italia, An, Udc e indipendente
Girola), vanno infatti sommati gli otto che hanno votato
a favore o che si sono astenuti, solo perché sotto ricatto del sindaco
(4 Margherita + 2 Rifondazione + 1 Verdi + Anghileri astenuto).
Lo strano ruolo dell’avvocato Zonca
Oltre al metodo (l’ultimatum!) e al contenuto (una misera quota
del 5% di Asm), vi sono anche alcuni aspetti politici non chiari di
questa operazione da 100 milioni di euro. In particolare non è del
tutto chiaro il ruolo assunto dall’avvocato Cesare Zonca, in questo
caso consulente legale di Asm. Il noto professionista, infatti,
alle elezioni amministrative si era candidato nella lista dell’Aratro
a sostegno del sindaco Bruni; una scelta che l’allora candidato
sindaco del centrosinistra aveva commentato in modo
poetico (quasi quasi ci scappava la lacrima): “Apprezzo lo stile e
il modo con cui Cesare Zonca si è candidato offrendomi il suo
sostegno: uno stile disinteressato che sa di libertà”.
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