Tempi Bruni - LEGA NORD Blog - Sezione di Bergamo

Tempi Bruni a Bergamo
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LA SVENDITA DELLA BAS
Una fusione a colpi di ultimatum e ricatti del sindaco
Èil 21 dicembre 2004, una delle giornate più importanti della
storia del Consiglio comunale di Bergamo. Si decide la fusione
della Bas con l’Asm di Brescia. Le tensioni sono altissime:
primo perché il sindaco, con una strategia scientifica
(tattica che rivedremo esattamente un anno dopo sulla localizzazione
della nuova Accademia della Guardia di Finanza), indica
nel 31 dicembre un presunto termine imposto dalla
normativa per poter sfruttare le agevolazioni del decreto Marzano
obbligando così a decidere in quattro e quattr’otto; secondo
perché all’interno del centrosinistra i dubbi sono forti, in primis
di Margherita e Rifondazione, oltre che della Cisl.
Attenzione a non farsi ingannare dal termine fusione, perché in
questo caso è più corretto parlare di “acquisizione” di Bas da
parte di Asm. Bergamo, infatti, all’interno della società bresciana
conterà solo il 5 per cento. Un’inezia, come conferma
anche Fiorenza Varinelli, capogruppo della Margherita: “Possiamo
salire sul treno - ha dichiarato - un treno di lusso, superaccessoriato
e solido, ma si tratta di un treno guidato da altri
e con destinazione decisa da altri. Per di più nel salone ristorante
abbiamo diritto a solo cinque posti su cento”.
L’alternativa, sostenuta dalle minoranze, oltre che dal presidente
della Provincia Bettoni (con cui Bruni arriverà ad un duro scontro
isituzionale fatto di ricorsi e contro ricorsi) e dalla Cisl, è
quella della fusione con Asm, ma solo dopo aver operato una forte
aggregazione a livello provinciale tra le varie società che si occupano
di servizi. Questo per avere una maggiore forza contrattuale
e per poter acquisire una quota dignitosa per una realtà come
Bergamo, rispetto all’umiliante 5 per cento dell’operazione Bas-
Asm. Più o meno la stessa posizione che Bruni aveva riassunto in
campagna elettorale in un forum su L’Eco: “La Bas - aveva di-
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