Tempi Bruni - LEGA NORD Blog - Sezione di Bergamo

Sono tantissimi i cittadini bergamaschi che protestano, con lettere
ai giornali e dichiarazioni indignate, per questa provocazione
oltraggiosa verso la cultura cristiana. Anche tra i critici d’arte
l’opera è letteralmente stroncata come si può leggere in un settimanale
locale: “Si tratta di un’opera pessima che non è più gratificante
dal punto di vista intellettuale ed estetico di certi graffiti
più o meno offensivi che vediamo quotidianamente sui muri, un
oggetto vacuo, inutile, strambo che non offre nulla che valga un
solo momento di seria contemplazione; una volta che lo spettatore
l’ha circumnavigata l’interesse finisce lì”.
Nonostante questo, Fusi resta sordo e cieco di fronte all’indignazione
popolare e lascia che il Padre Pio deforme resti nel bel
mezzo del parco Suardi, tra i bambini che giocano, dimenticando
che una rappresentazione così sprezzante di una figura religiosa
così importante e devota non è certo un buon esempio di educazione
per i più giovani. Sicuramente se anziché un frate cristiano,
fosse stato deformato un simbolo dell’islam, di certo a Palazzo
Frizzoni se ne sarebbero guardati bene dall’oltraggiare i credenti
musulmani verso i quali Bruni e i suoi talebani rossi hanno sempre
dimostrato una certa accondiscendenza.
E per fortuna che Bergamo era considerata l’anticamera del
Vaticano.
Bruni fa campagna per gli abortisti della Rosa nel Pugno
Elezioni politiche 2006, Bruni scende in campo e, presa carta e
penna, invia ai cittadini una lettera di sostegno alla Rosa nel Pugno.
Il consigliere di An Franco Tentorio protesta perché l’invito a votare
il partito di Boselli e Pannella è firmata da Bruni in qualità di
sindaco. Il capogruppo di Alleanza Nazionale ha ragione nel merito,
visto che è scorretto dal punto di vista istituzionale che un sindaco
sfrutti la sua carica per fare campagna elettorale; l’inquilino
di PalaFrizzoni avrebbe sicuramente dimostrato più correttezza e
stile se avesse firmato la missiva per il suo partito a titolo personale,
senza precisare, appunto, la carica ricoperta.
La lettera di Bruni rivela, per l’ennesima volta, oltre che la scarsa
credibilità del sindaco, anche la sua opportunistica ambiguità po-
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Tempi Bruni a Bergamo