Tempi Bruni - LEGA NORD Blog - Sezione di Bergamo

Tempi Bruni a Bergamo
“Ciò che mi lascia stupito - scrive il rifondarolo su La Voce - è l’atteggiamento
di parecchi consiglieri, che hanno tentato di giustificarsi,
di trovare attenuanti o hanno implorato la clemenza della
corte. Chi era assente per il mal di pancia, chi per l’assemblea di
condominio, chi doveva portare il cane dal veterinario e così via,
mentre la verità è che della mozione non fregava a niente e nessuno,
come del resto è giusto che sia. Fregava qualcosa ai cattolici? In sé
no, ma avrebbero guadagnato lo spazietto su L’Eco il giorno successivo
se tutto fosse andato per il meglio.Fregava qualcosa ai non
cattolici, tra i quali alcuni capigruppo noti anticlericali per cinquant’anni
ed oggi, anziani, firmatari di mozioni papiste? Figuriamoci!
Fregava qualcosa al sindaco? Ma va, non ha sempre detto
che in Consiglio ci si deve occupare di questioni locali? Che c’entra
la solidarietà ad un capo di stato estero?”. “Per la prima volta
- continua - Bergamo ha un sindaco non credente: eppure Bruni va
a un sacco di messe (poveretto) quando, almeno, non riesce a sbolognarle
(ci prova sempre) a Brembilla o Sorti Ravasio, che a forza
di funzioni avranno minimo minimo le stimmate; eppure dopo l’elezione
il sindaco si è recato in Curia, quando mi consta che persino
negli anni sessanta, con la Dc al 50 per cento, avveniva il contrario;
eppure nessuna celebrazione per il XX Settembre; eppure finanziamenti
ad associazioni cattoliche e via discorrendo”.
Chi dimentica la pseudoscultura deforme di Padre Pio
nel Parco Suardi?
Maggio 2005, al parco Suardi, in mezzo al prato, spunta uno
strano oggetto ovale in vetroresina, di colore bianco con le sembianze
di un viso umano maschile. Quello che ai più sembrava
un nuovo gioco per bambini, tipo uno gnomo, uno dei sette nani
di Biancaneve o una zucca di Halloween, grazie al cartello esplicativo
affianco è risultata invece essere una scultura raffigurante
Padre Pio opera dello pseudo artista albanese Sislej Xhafa. È questa
l’ultima trovata, sconcertante, dell’assessore alla Cultura Enrico
Fusi e della direzione della Gamec che, tra l’altro, hanno fatto
rientrare, non si sa con che nesso logico, questo “coso” tra le iniziative
per il “60° anniversario della Liberazione”.
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