Tempi Bruni - LEGA NORD Blog - Sezione di Bergamo

quartiere!) aperto solo su tre lati, in modo da avere una piazza
sullo stile bolscevico-sovietico, di quelle spoglie e fredde circondate
da osceni casermoni.
Tutto questo, nonostante che a favore del progetto originario, si
fossero espressi, in ben sei anni di iter burocratico (di questa lottizzazione
se ne parla fin dal 1996), dopo dettagliate relazioni con
tanto di filmati e proiezioni, la VII Circoscrizione (addirittura all’unanimità),
la Commissione consiliare Urbanistica e il Consiglio
comunale, in due riprese, prima per l’adozione e poi per
l’approvazione. Senza dimenticare che il progetto era stato illustrato
anche al quartiere in un incontro pubblico e non aveva avuto
nemmeno delle osservazioni da parte della cittadinanza.
Come si sottolineava prima, a dimostrazione che la bocciatura
della giunta Bruni ha più una motivazione ideologica (o di vendetta
politico-ideologica) anticlericale che una base tecnico urbanistica,
basta leggere le dichiarazioni di Trussardi, quando era
tra i banchi dell’opposizione in Consiglio comunale.
Nel 1998, ad esempio, nella discussione sul Prg riguardo proprio
agli edifici di culto il rifondarolo aveva dichiarato: “Io ritengo
che gli istituti religiosi già nella normativa che c’era antecedentemente
a questo piano regolatore, avevano ogni possibilità di
costruzione, avevano un incremento di superficie, incremento di
ampliamento, del 20 per cento con alcune limitazioni; oggi però
si arriva a consentirgli delle maggiori edificazioni anche rispetto
alla situazione di privilegio che c’era in precedenza”. Non contento,
aveva poi denunciato “pesantissimi condizionamenti” da
parte della Chiesa cattolica, “un’influenza dei vertici clericali all’interno
dell’istituzione locale che deve essere combattuta”.
“Riaffermo la posizione di puro principio - aveva chiuso il suo
intervento - sapendo benissimo che non posso incidere”.
Ed ecco che, sei anni dopo, Trussardi si trova la ghiotta occasione,
anche se forzatamente illegittima (vedi l’inosservanza dei termini
di risposta del Comune alla Dia presentata dal richiedente), per
“incidere” veramente e così boccia il progetto della Curia. Il dubbio,
a questo punto, è più che legittimo: ma se questa lottizzazione
non fosse stata del Colle, l’atteggiamento di Trussardi
sarebbe stato lo stesso? E a sconcertare ancora di più in questa vicenda
è che l’assessore comunista pare avere “convertito” anche
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